Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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A TRE ANNI DALL'UTILIZZO SU VASTA SCALA DI QUELLI CHE SONO STATI PRESENTATI COME VACCINI ANTI COVID, FARMACEUTICHE ED EMA AGGIORNANO I BUGIARDINI E INFORMANO:
LE MIOCARDITI CAUSATE DAI VACCINI HANNO COMPORTATO ANCHE ESITI FATALI.
Forwarded from Andrea Zhok
Scuola e università si stanno trasformando, quando non si siano già trasformate, in grandi recinti di raduno bestiame, dove i giovani attendono a sedute intensive di addestramento moralistico. Un po’ sedute di autocoscienza new age, un po’ terapia famigliare, un po’ incontro degli alcolisti anonimi, un po’ sessioni di autocritica maoista, un po’ confessionali laici.

Tra i problemi che attanagliano i pedagoghi italici l’unico vissuto come perfettamente trascurabile è l’apprendimento di strumenti conoscitivi, di nozioni e capacità che rendano i discenti progressivamente autonomi.

Un tempo non troppo lontano era virtù centrale nell’insegnamento quella di tenere rigorosamente separate le capacità dello studente e la sua condotta. Uno studente poteva essere “bravo ma indisciplinato”, e se dimostrava quel tanto di coscienza da risparmiarsi sfide troppo sfacciate, evitando in corner il “sette in condotta”, poteva portare a termine con profitto i cicli di studio secondario e terziario concedendo pochissimo alla precettistica moraleggiante dall’alto (e se così non fosse stato, lo scrivente avrebbe probabilmente pagato duri pegni). Docenti mediocri – chiaramente riconosciuti come tali – erano quelli che “puntavano” gli studenti insubordinati facendo ricadere sulle valutazioni di merito la propria opinione sul carattere dello studente.

Oggi invece è considerato del tutto normale, ed è anzi parte delle stesse disposizioni ministeriali (si vedano le ultime raccomandazioni del ministro Valditara) che la condotta entri senza soluzione di continuità nei giudizi circa il profitto nelle varie materie.

Mentre il crollo di conoscenze e capacità di base è drammatico e costante, tutte le energie e gli ingegni dei professionisti della pedagogia ministeriale (invero non solo in Italia) sono rivolti a impartire lezioncine omogeneizzate su come si debba essere buoni sudditi green, accoglienti, vaccinati, dirittumanisti, ecosostenibili, antirazzisti, antitotalitari, inclusivi, vegani, europeisti (con i corollari di moda di volta in volta: antirussi, filoamericani, insettivori, fluidi, ecc.).

Fondi pubblici, borse di studio, finanziamenti sono ripartiti con queste agende davanti agli occhi.

E naturalmente il problema non sta mai nei contenuti proposti – che a volte potrebbero essere argomentati in forme intelligenti – ma nel metodo.

Se i vari catechismi religiosi sono spesso riusciti a rendere persino l’idea di Dio una filastrocca stantia, figuriamoci cosa accade per questi catechismi laici che devono garantire l’avvenuto apprendimento di idee che già in partenza avevano il respiro di spot pubblicitari. Volendo garantirsi a monte che soltanto una ben definita ortodossia verrà comunicata, tutto ciò si riduce a prediche didascaliche, alla consegna di pacchetti di raccomandazioni benpensanti, cui è bene genuflettersi se non si vuole essere vittima del bullismo dei buoni.

Questa trasformazione pedagogica rappresenta il passaggio tra la formazione di un cittadino a quella di un suddito.

Il cittadino dev’essere formato all’autonomia, alla capacità di maneggiare strumenti culturali e cognitivi che lo rendano capace di giudizio indipendente.

Il suddito dev’essere formato al riconoscimento delle fonti di autorità e dei confini di ciò che non si può discutere ma solo recepire.

Al cittadino si insegnano contenuti, capacità, conoscenze, che starà a lui utilizzare al meglio.

Al suddito si insegnano storielle edificanti, condanne preconfezionate, stigmatizzazioni sprezzanti.

Al cittadino si danno in mano strumenti per crescere da solo (conoscenze), al suddito si spiega come sorridere al capo senza metterlo in imbarazzo (soft skills).
Forwarded from Giubbe Rosse
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Curioso tweet di Elon Musk pochi minuti fa.
"Have you heard dis information?", scrive, creando un gioco di parole tra "this information" e "disinformation". Segue un video con una collezione delle più clamorose sciocchezze pubblicate dai mainstream sull'efficacia dei vaccini. Tecnicamente, quella sì, pura disinformazione.

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Forwarded from Giubbe Rosse
HERSH TORNA SUL LUOGO DEL DELITTO
A un anno di distanza dall'attentato ai gasdotti Nordstream 1 e 2, Hersh torna sull'argomento con un nuovo articolo, nel quale ribadisce la tua tesi aggiungendo alcuni dettagli.
I sabotatori avevano preparato il piano da tempo, da ben prima del 24 febbraio 2022, giorno in cui la Russia invase l'Ucraina. Secondo il piano ufficiale che circolava tra la Casa Bianca e la CIA, infatti, l'attentato sarebbe dovuto avvenire prima dell'invasione dell'Ucraina. Addirittura, la motivazione ufficiale era che doveva servire a impedire l'invasione dell'Ucraina mettendo in atto un colpo che mostrasse a Putin tuuta la potenza degli Stati Uniti e lo scoraggiasse dall'intraprende qualsiasi avventura in Ucraina. Ma non andò così. La luce verde dalla Casa Bianca non arrivò, Putin invase l'Ucraina e alla fine l'attentato si materializzò, ma solo diversi mesi dopo. Apparve chiaro, allora, che il sabotaggio del Nordstream non aveva niente a che fare con il desiderio della Casa Bianca di prevenire l'invasione dell'Ucraina, ma molto più banalmente di separare la Germania dalla Russia e dalla sua energia:

"L’amministrazione Biden ha fatto saltare in aria i gasdotti, ma l’azione ha avuto poco a che fare con la vittoria o con la fine della guerra in Ucraina. È il risultato dei timori alla Casa Bianca che la Germania vacillasse e riaprisse i rubinetti del gas russo – e che la Germania e poi la NATO, per ragioni economiche, cadessero sotto l’influenza della Russia e delle sue vaste ed economiche risorse naturali. E così seguì il timore finale: che l’America perdesse il suo primato di lunga data nell’Europa occidentale".

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Quando il sistema di potere dominante diventa indegno agli occhi di gran parte della popolazione, inizia a serpeggiare nella società il desiderio di “Rivoluzione”. La Rivoluzione, anche sul piano strettamente simbolico, rappresenta il bisogno di palingenesi e di cambiamento: è il ribaltamento di quelle prassi e dinamiche che nessuno intende più riconoscere come valide e legittime. Si tratta di un processo che, in un certo senso, ricorda la maieutica di Socrate. Come una brava ostetrica, infatti, il rivoluzionario tira fuori dalle viscere della società un nuovo modello già vivo ed esistente. Paradossalmente, però, dalla caduta del muro di Berlino a oggi, sono state le oligarchie globalizzate e vincenti a utilizzare il metodo della “Rivoluzione permanente” che, grazie a una sorta di “caos organizzato”, semina ovunque continui e strumentali conflitti per legittimare e per rinsaldare il controllo delle tecnocrazie.

https://visionetv.it/prodotto/tempo-di-rivoluzione-06-2023/

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🔱 Per il primo appuntamento della stagione...

...avremo l'onore di ospitare Elisabetta Frezza, Giurista e Dottore di ricerca in diritto processuale civile.

📖 Insieme a lei, rifletteremo circa lo stato dell'arte dell'Istruzione in Italia, laboratorio fondamentale da cui dipende il futuro del nostro Paese.

Segnati l'appuntamento sul calendario e non mancare!
🗓 Sabato 30 settembre
🕒 ore 17:00
📍 Piazza Leonardo da Vinci (Pavia)


A seguire, aperitivo all'aperto in compagnia del relatore! Ognuno porta qualcosa e si condivide 🥂

In caso di maltempo, seguiranno aggiornamenti sul nostro canale Telegram!

La libertà non ha prezzo; le locandine, i locali per le riunioni, la gestione del web e l'organizzazione degli eventi invece sì... Sostienici su linktr.ee/liberiuniversitari.pv o direttamente su paypal.me/liberiuniversitaripv
Grazie! 🙏☺️
Forwarded from Giubbe Rosse
🇵🇱🇨🇦 MINISTRO POLACCO VUOLE CHIEDERE ESTRADIZIONE DELL'EX SS OMAGGIATO DAL PARLAMENTO CANADESE
Przemysław Czarnek, ministro dell'educazione e della scienza del governo polacco, ha lanciato una petizione per l'estradizione di Yaroslav Hunka, il 98enne ucraino-canadese che ha combattuto in una divisione tedesco-nazista durante la seconda guerra mondiale e che la scorsa settimana ha ricevuto una standing ovation al parlamento canadese.
In un suo tweet ha scritto: "In considerazione degli scandalosi avvenimenti avvenuti nel parlamento canadese, che hanno comportato l'onorificenza, alla presenza del presidente Zelensky, di un membro della formazione criminale nazista delle SS Galizien, ho adottato misure verso la possibile estradizione di quest'uomo in Polonia."

Da una follia all'altra. Pochi giorni fa acclamato come un eroe, oggi oggetto di una possibile estradizione. E lasciatelo in pace! Cosa volete fare, giudicarlo oggi? Ha 98 anni, Cristo santo!
Ma riuscite, almeno per un giorno, a fare o dire qualcosa che abbia, anche vagamente, un po' di buon senso?

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Forwarded from Piccolenote
🇰🇷🇨🇳🇯🇵SEUL TENTA DI SVICOLARE DALLA CROCIATA ANTI CINESE

🔶La Corea del Sud cerca cerca una svolta nei rapporti con la Cina.

🔶Intanto negli USA si fanno fosche previsioni di guerra con il colosso asiatico

LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO
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🟢 https://bit.ly/463MQrF 🟢
Ieri l'Institute for the Study of War, nella sua analisi sulla controffensiva ucraina (sono passati, ricordo, quasi quattro mesi) ha prodotto un altro capolavoro linguistico. Non è che la controffensiva va male: è che, traduco, "Putin potrebbe avere ordinato al comando militare russo di tenere tutte le posizioni difensive iniziali russe per creare l'illusione che le controffensive ucraine non abbiano raggiunto alcun effetto tattico o operativo nonostante il sostanziale aiuto occidentale". Quindi non è che gli ucraini non sono avanzati, nonostante gli aiuti occidentali: sono i russi che, non essendosi ritirati, danno l'illusione (manco l'impressione: l'illusione) che gli ucraini non siano avanzati. È commovente. Mi immagino questo ragionamento applicato, che so, al calcio: "l'allenatore della squadra X ha detto ai suoi giocatori di non far segnare la squadra Y, in modo tale da dare l'illusione che non abbia segnato".
Altre news. L'ammiraglio Viktor Sokolov, comandante della Flotta russa del Mar Nero, che l'Ucraina (e quindi tutti i media) davano per morto nell'incursione missilistica del 22 settembre è ricomparso vivo e vegeto oggi, nella videoconferenza tra Shoigu e i vertici militari (vedi foto 2). Che Sokolov non fosse morto era ovvio, visto che il Quartier generale era vuoto, come tutti i quartier generali di questa guerra (incluso, ad esempio, il quartier generale dei servizi segreti ucraini a Kiev, che i russi avevano colpito qualche mese fa), e non è di certo l'unico alto ufficiale russo di cui gli ucraini annunciano la morte senza che sia vero (ovviamente lo stesso hanno fatto i russi per alcuni comandanti ucraini, tra cui lo stesso Zalužnyj). Però è un cambio di strategia interessante il fatto che stavolta, anche se indirettamente, la Russia abbia quasi subito smentito la notizia facendo circolare il filmato della riunione alla quale partecipava anche lui, ben sapendo che la notizia sarebbe stata immediatamente ripresa dai media e fatta circolare, come molto lentamente sta succedendo. I motivi di questo cambio di strategia vanno ricercati, presumibilmente, nelle difficoltà che l'Ucraina sta incontrando proprio sul fronte mediatico. Se prima infatti il meccanismo di propaganda occidentale era pressoché granitico e intervenire per i russi era molto difficile, ora le voci dissonanti si fanno sempre più insistenti è possibile e conveniente far sentire la propria voce.

Francesco Dall'Aglio.

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Forwarded from Giubbe Rosse
🇨🇦 CANADA, SI DIMETTE IL PRESIDENTE DELLA CAMERA
Anthony Rota, presidente della Camera dei Comuni del Canada, si è dimesso a causa dello scandalo dell'omaggio all'ex nazista ucraino Yaroslav Hunka.

Ora l'onore del Canada è salvo. Anche il culo di Trudeau.

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Maria Zakharova ha commentato le dimissioni del presidente della Camera dei comuni canadese:
Rota è stato usato come capro espiatorio, salvando Trudeau e i suoi soci, tra i quali, devo ricordarlo, ci sono discendenti di collaborazionisti ucraini. Per gli slogan nazisti "Gloria all'Ucraina", che salutavano Zelenskyj, nessuno si è scusato".
Zakharova ha anche espresso la fiducia che "lo stesso ignominioso futuro attende tutti coloro che sostengono i "Fratelli della foresta", la "Galizia", ​​le fiaccolate, i banderaiti e altra feccia nazista in tutto il mondo".
Sputnik

🇷🇺RA - Russia Amica
https://t.me/RussiaAmica
Miss Zimbabwe bianca, il 98% è nero, protesta sui social: non ci rappresenta.

Cortocircuito tra i sinistrati italiani!
Ancora una volta, Open si rivela una piattaforma dedita alla diffusione di disinformazione e fakenews mancanti di riscontri e contesto, non verificano mai le loro notizie e diffondono falsità! Sokolov, ammiraglio della flotta del mar Nero è vivo e vegeto. L'edificio colpito dagli ucraini era vuoto e non in uso dall'inizio del conflitto.

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Nel 2023, per il secondo anno consecutivo, il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e il Presidente della Repubblica Federale Tedesca Frank-Walter Steinmeier consegnano il “Premio dei Presidenti”.

In realtà, furono la Russia e l’Italia a promuovere per prime questo tipo di iniziativa diplomatica. Il riconoscimento nacque per la prima volta grazie alle aspirazioni di Silvio Berlusconi e del Presidente Vladimir Putin, che nel 2004 approvarono lo Statuto del Premio Congiunto del Presidente della Federazione Russa e del Presidente del Consiglio dei Ministri italiano. <…>

Noi, certo, non siamo contrari se tutto ciò che di bello e creativo è scaturito dai rapporti tra Roma e Mosca viene adottato anche da altri Paesi. L’importante è che tutto ciò sia utile e arricchisca la vita internazionale e delle persone.

🔗 Leggere il testo integrale
Tutti defunti tranne i morti
di Marco Travaglio

Dal conto terrificante dei morti in Ucraina vanno fortunatamente detratti i risorti. L’ultimo, stando al video diffuso da Mosca che lo ritrae piuttosto vispo a una riunione di militari, è l’ammiraglio Sokolov, capo della flotta russa nel Mar Nero, che Zelensky e dunque la stampa italiana davano per deceduto nel bombardamento a Sebastopoli. Il penultimo è il macellaio ceceno Kadyrov, trapassato per insufficienza renale secondo Kiev e la stampa italiana prima a marzo, poi dieci giorni fa, e ricomparso in un video mentre fa jogging; si era detto che era un fake, ma ieri ha postato i suoi elogi al figlio che picchia un detenuto: sdegno unanime (e sacrosanto) sui social, anche da chi s’è scordato di avvisare che è vivo (sennò di che minchia s’indigna?). Il più celebre morto che parla resta Putin, affetto da una trentina di cancri e da una settantina di altre patologie e sempre dipinto come morente dai servizi occidentali. Finché a gennaio Zelensky diede il lieto annuncio: “Non sono sicuro che sia vivo: quello che vediamo può essere un sosia”. Eppure, per essere un cadavere, ha sempre una discreta cera. In aprile toccò al ministro della Difesa: “Shoigu, voci di infarto: ‘Avvelenato. Menomato per sempre’” (Giornale). Dopo tre giorni risorse. A maggio schiattò il bielorusso Lukashenko, ma si scordarono di avvisarlo e non se ne accorse neppure lui.

Poi c’è il reparto avvelenati da Putin, affollatissimo. Il 28.3.’22 l’intera stampa atlantista assicurò che Putin aveva fatto secco con armi chimiche l’amico oligarca Abramovich. Che l’indomani riapparve in gran forma. Il 1.8.2022 Repubblica sparò: “Malore in Sardegna per Chubais, ex fedelissimo di Putin: si teme avvelenamento… uno dei principali strumenti degli apparati di Putin per disfarsi degli oppositori”. Cinque giorni dopo, ferale notizia: “Chubais dimesso dall’ospedale di Olbia. Sindrome Guillain-Barré, non veleno”. E pazienza. Già il giorno dell’invasione fece il giro del mondo la notizia dei 13 soldati ucraini sull’Isola dei Serpenti che, all’arrivo dei russi, li mandano ‘affanculo’ e vengono tutti sterminati. A Kiev furono celebrati come “eroi”. Poi resuscitarono a uno a uno e furono liberati in uno scambio di prigionieri. Il percorso inverso ha compiuto il pilota-eroe ucraino Stepan Tarabalka, popolarissimo sui social come l’“inafferrabile fantasma di Kiev” perché – stando ai media – fra marzo e aprile 2022 aveva abbattuto centinaia di unità russe (fino a 40 al giorno) senza farsi prendere. Senonché il 2 maggio l’Aviazione ucraina ammise che i suoi raid erano tutti inventati: i russi l’avevano abbattuto già a marzo. Ma, al contrario di tanti defunti risorti, aveva continuato a vivere e a colpire anche dopo la sua morte. Un po’ come l’informazione.

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