Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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Una classe dirigente più stracciona di questa, penso non sia neanche immaginabile.

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Forwarded from Martina Pastorelli
Il parlamento sloveno approva l'amnistia per chi è stato sanzionato per aver violato le restrizioni del perido Covid, regole successivamente dichiarate anticostituzionali.
Le spese sostenute saranno rimborsate e reati cancellati da fedina penale.

[fonte: Leonardo Panetta, corrispondente TgCom24, Bruxelles]
Anche la terra di Greta rallenta sul clima. In Svezia la transizione green fa spazio ad altre emergenze.

Il governo taglia il budget sul clima e annuncia che nel breve aumenteranno le emissioni di CO2. Servono soldi per l'ingresso nella Nato, il contrasto alle baby gang, le misure contro il carovita. Critiche al governo: le opposizione sulle barricate, i movimenti in piazza a Stoccolma.

https://www.huffingtonpost.it/esteri/2023/09/22/news/anche_la_terra_di_greta_rallenta_sul_clima_in_svezia_la_transizione_green_fa_spazio_ad_altre_emergenze-13413793/?ref=HHTP-BH-I13200406-P1-S1-T1

La guerra e le armi prima di tutto.

Quand'è che ci si renderà conto che la narrazione dominante fa acqua da tutte le parti pur di rimanere funzionale al disegno egemonico della Nato?

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Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
La Commissione Europea e' lieta di informare il gentile pubblico che oggi ha versato altri 1,5 miliardi all'Ucraina. Quest'anno l'Ucraina ha ricevuto 13,5 miliardi di euro dall'UE. So che questa notizia vi riempira' di gioia. L'Ucraina prima di tutto! Ukraine über alles! 🤣 @LauraRuHK
Forwarded from Giubbe Rosse
🇸🇾🇨🇳 CINA E SIRIA ANNUNCIANO PARTNERSHIP STRATEGICA
Il presidente cinese Xi Jinping e il suo omologo siriano Bashar al-Assad hanno annunciato oggi congiuntamente l’istituzione del partenariato strategico Cina-Siria.

Uno spettro si aggira per il Medio Oriente...

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Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
La UE spinge la bicicletta e il monopattino come mezzi di trasporto non perche' e' piu' virtuosa degli altri, ma perche' milioni di cittadini europei impoveriti dalle sue folli decisioni politiche non possono piu' permettersi l'auto. E soldi da investire nel trasporto pubblico non ce ne sono. Ma ammettere questa verita' scomoda danneggerebbe l'immagine internazionale dell'Europa, quindi si preferisce puntare su una supposta superiorita' morale degli europei che, "per salvare il pianeta e combattere il cambiamento climatico", pedalerebbero felici verso un futuro radioso. Roba che neanche il minculpop avrebbe potuto partorire. A Bruxelles sono esperti nel fare di necessita' virtu'. Non avete soldi per mettere su famiglia? Single e' bello, LGBTQ anche meglio. La carne costa troppo? La dieta vegana e' trendy e fa meglio alla salute. E cosi' via. Manca solo il video in cui in sella alle nostre biciclette, cantiamo tutti in coro "Ukraine, Ukraine, Ukraine über alles!" @LauraRuHK
Ma come? I politici dicono che non arriva il petrolio russo in Europa e poi quando esce la notizia del divieto di esportazione dello stesso da parte della Russia, i prezzi dei raffinati europei vanno in forte rialzo?

Piccoli cazzari.

Eric Packer.

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Forwarded from Byoblu
🔴ULTIM’ORA

MORTO GIORGIO NAPOLITANO

Ministro sotto il primo Governo Prodi e poi doppio mandato come Presidente della Repubblica, Napolitano ha segnato la storia della politica italiana dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino ai giorni nostri.
Una figura controversa e contraddittoria che ha avuto ruoli di primo piano durante alcuni dei passaggi più oscuri della storia della nostra Repubblica.

➡️https://www.byoblu.com/2023/09/22/morto-napolitano-nato-fascista-cresciuto-comunista-e-invecchiato-atlantista-il-ritratto-di-una-delle-eminenze-grigie-della-politica-italiana/
Forwarded from Donbass italia
Mi hanno appena chiuso il canale YouTube.
Incitamento all'odio.
In realtà l'ultimo video che ho messo era l'appello di Faina Savenkova al sindaco Sala contro la mostra pro-nazismo di esaltazione del battaglione Azov
Consiglio a tutti di iscrivervi sul canale Rutube Donbass Italia.

https://rutube.ru/video/person/24138560

Sicuramente meno comodo, ma più libero.
Un abbraccio a tutti

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Venti milioni di dollari per colpire un palazzo in modo che l'aviazione ucraina ci faccia un meme su Twitter. Benvenuti alla guerra del 21° secolo.
Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
La Russia ha introdotto un divieto temporaneo di esportazione di benzina e gasolio verso tutti i Paesi, ad eccezione di quattro Stati ex-sovietici, per garantire stabilita' al mercato interno. La domanda di carburante nel mondo si mantiene robusta, e i prezzi sono destinati a salire ulteriormente dopo l'annuncio della Russia...possiamo solo immaginare quale impatto avranno sull'inflazione, che e' gia' oltre livelli accettabili. JP Morgan dichiara che la crisi energetica in arrivo potrebbe essere peggiore di quella che l'Europa ha attraversato in precedenza. Piu' biciclette per tutti e... Slava Ukraini! @LauraRuHK
LO DIFENDEREMO NOI.
di Marco Travaglio

Ora che tutti gli articoli sull’Ucraina sembrano scritti da Orsini senza che nessuno gli chieda scusa o gli versi almeno la Siae (anzi, dicono pure che non ci azzecca mai, mentre lo copiano con 18 mesi di ritardo), dobbiamo prepararci a difendere Zelensky dal cinico tradimento dei presunti amici: le cosiddette democrazie occidentali, che l’hanno illuso di armarlo e finanziarlo in saecula saeculorum fino all’ineluttabile vittoria finale (contro la Russia e le sue 7 mila testate atomiche), hanno usato il suo popolo come carne da macello nell’ennesima guerra per procura e ora lo scaricano un po’ per volta, giorno dopo giorno, per non dare troppo nell’occhio. Di questo passo, al pover’uomo non resteremo che noi “putiniani”, come ci raffigurava la propaganda atlantista perché scrivevamo ciò che tutti sapevano e vedevano, ma nessuno diceva. Se le ultime sfilate internazionali del presidente ucraino sono state imbarazzanti, non è stata colpa sua (lui è sempre lo stesso), bensì degli “alleati” che l’hanno esposto a figuracce cosmiche.

I membri del G20 a Nuova Delhi gli hanno fatto fare la solita passerella, poi hanno censurato “l’uso della forza” in Ucraina senza neppure citare la Russia. All’Onu, mentre lui tuonava, la Polonia – il Paese più antirusso e più armato della Nato antirussa – annunciava lo stop alle forniture militari, un po’ per le elezioni imminenti (chi arma Kiev perde persino lì), un po’ per la guerra del grano. A Washington gli hanno lasciato chiedere di parlare al Congresso (ci era riuscito persino B.), per poi farlo liquidare dallo speaker della Camera Kevin McCarty con parole sprezzanti: “Non abbiamo tempo, dobbiamo discutere il bilancio”. Che non contempla le nuove armi per 24 miliardi promesse da Biden e bocciate dai Repubblicani fino al 2024 (quando, con la campagna elettorale, l’Ucraina passerà di moda, dopodiché potrebbe tornare Trump e chiudere definitivamente il rubinetto). Lo stesso Biden, peraltro, ha glissato sui tempi d’invio dei supermissili Atacms (per gli F-16, campa cavallo: bisogna prima addestrare i piloti). Tant’è che per la prima volta Zelensky ha pronunciato la parola “sconfitta”: “Se non ci armate ancora, perdiamo la guerra”. In realtà, com’era prevedibile dall’inizio e tantopiù col fallimento della controffensiva, Kiev la guerra la sta già perdendo: c’è persino chi teme una contro-controffensiva russa da Nord, dove Putin ha pronte nuove truppe al confine. Chissà se, con tutte le carte in tavola, qualcuno dei nostri scemi di guerra capirà ciò che è sempre stato lampante. Chi si batte per un cessate il fuoco e un compromesso territoriale lo fa per il bene dell’Ucraina, non della Russia: i veri putiniani sono gli atlantisti.

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LE VERITÀ DELLA GUERRA

La Nato dà ragione al bellicista Putin
STOLTENBERG CONFESSA - Governo e grande stampa Usa sostengono che il conflitto è “non provocato”: ma il segretario dell’Alleanza Atlantica ha ammesso che nell’autunno ‘21 il Cremlino aveva proposto un accordo
DI JEFFREY D. SACHS

Durante il disastro della guerra del Vietnam circolava un detto: che il governo degli Stati Uniti trattasse l’opinione pubblica come una coltivazione di funghi. La teneva all’oscuro e la nutriva di letame.

Poi l’eroico Daniel Ellsberg fece trapelare i Pentagon Papers e documentò la montagna di menzogne inventate da Washington per proteggere i politici, che sarebbero stati alquanto in imbarazzo se la verità fosse venuta a galla. A 50 anni da quelle vicende, la tecnica del letame va ancora per la maggiore con la guerra in Ucraina.

Secondo il governo Usa e il sempre ossequioso New York Times, il conflitto è unprovoked, ossia “non provocato”. È l’aggettivo preferito dal quotidiano newyorchese per descrivere la guerra. Putin avrebbe invaso l’Ucraina perché si crede Pietro il Grande e vuole l’Impero russo. E invece la verità è emersa proprio la settimana scorsa, quasi per caso, grazie a una gaffe del Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg In un discorso al Parlamento europeo, Stoltenberg ha accidentalmente rivelato che la vera causa della guerra, e il motivo per cui si continua a combattere, è la spinta incessante degli Usa ad allargare la Nato all’Ucraina. Ecco le parole rivelatrici del segretario Nato:

“Sullo sfondo c’era la dichiarazione del presidente Putin dell’autunno del 2021, che in realtà aveva già inviato una bozza di trattato che voleva far firmare alla Nato, in cui ci chiedeva di promettere di non allargare ulteriormente l’Alleanza. Era una condizione preliminare per non invadere l’Ucraina. Naturalmente noi non abbiamo firmato, anzi è successo l’opposto. Putin voleva che firmassimo l’impegno a non allargare mai la Nato e voleva che smobilitassimo le nostre infrastrutture militari atlantiche in tutti i Paesi entrati a far parte dell’Alleanza dopo il 1997. Si trattava di metà della Nato, voleva dire che avremmo dovuto rimuovere la Nato da tutta l’Europa centrale e orientale, introducendo una sorta di adesione di serie B. Abbiamo respinto questa richiesta. Perciò Putin è entrato in guerra, per evitare che ci fosse più Nato ai suoi confini e ha ottenuto l’esatto opposto”.

Ripetiamo il punto essenziale di questo discorso: Putin è entrato in guerra per evitare di avere più Nato ai suoi confini. Quando questa frase l’abbiamo detta io, il prof. John Mearsheimer e altri, siamo stati tacciati di essere apologeti di Putin. Chi ci ha attaccato ha scelto anche di nascondere o ignorare apertamente i forti moniti contro l’allargamento della Nato all’Ucraina pronunciati a tempo debito da molti importanti diplomatici americani, come lo statista George Kennan o gli ex ambasciatori Usa in Russia, Jack Matlock e William Burns.

Prima di diventare direttore della Cia, Burns è stato il rappresentante americano in Russia nel 2008 ed è lui l’autore di un cablo pubblicato in seguito da Wikileaks intitolato “Niet significa niet”. In quel messaggio Burns spiegava al Segretario di Stato Condoleezza Rice che non solo Putin, ma l’intera classe politica russa era assolutamente contraria all’allargamento della Nato a Est. Conosciamo il contenuto di questa nota solo perché è trapelato, altrimenti ne saremmo all’oscuro. Ora, perché la Russia si oppone all’allargamento della Nato? Per il semplice fatto che non accetta la presenza di militari Usa lungo i suoi 2300 km di confine con l’Ucraina nella regione del mar Nero. La Russia non apprezza il posizionamento da parte degli Stati Uniti dei missili Aegis in Polonia e Romania, installati dopo che gli Usa hanno abbandonato unilateralmente il Trattato sui missili anti-balistici.

Segue...
Alla Russia non piace nemmeno il fatto che Washington abbia portato avanti non meno di 70 operazioni cosiddette di “regime change” tra il 1947 il 1989, durante la Guerra Fredda, e abbia continuato anche dopo. Basti citare la Serbia, l’Afghanistan, la Georgia, l’Iraq, la Siria, la Libia, il Venezuela e l’Ucraina. Alla Russia non piace nemmeno il fatto che molti politici statunitensi di spicco sostengano attivamente la tesi della distruzione della Russia con lo slogan della “decolonizzazione della Russia”. Sarebbe come se Mosca chiedesse di levare agli Stati Uniti il Texas, la California, le Hawaii o i territori indiani conquistati nell’800.

Anche Zelensky e i suoi sapevano che l’ingresso nella Nato avrebbe scatenato una guerra con la Russia. Oleksiy Arestovych, ex consigliere del presidente ucraino, nel 2019 dichiarò in un’intervista: “Al 99,9% il prezzo che dovremo pagare per l’adesione alla Nato è una grande guerra con la Russia”. Arestovych sosteneva anche che Mosca avrebbe cercato comunque di conquistare l’Ucraina anche se non fosse entrata nell’Alleanza, ma lo avrebbe fatto molto più tardi. La storia però smentisce la sua affermazione. La Russia ha rispettato la neutralità della Finlandia e dell’Austria per decenni senza minacciarle né invaderle. Inoltre dall’indipendenza dell’Ucraina nel 1991 fino al rovesciamento sostenuto dagli Usa del governo eletto di Kiev nel 2014, la Russia non ha mostrato alcun interesse a conquistare il territorio ucraino. È stato solo dopo che gli Usa hanno insediato un regime fortemente anti-russo e pro-Nato nel febbraio 2014 che Mosca si è ripresa la Crimea, preoccupata che la sua storica base navale sul Mar Nero (dal 1783) potesse cadere in mano degli Alleati.

Anche allora, la Russia non pretendeva altri territori dall’Ucraina che quelli inclusi nell’accordo Minsk II, sostenuto dalle Nazioni Unite, che prevedeva l’autonomia del Donbass e della sua popolazione di etnia russa, ma nessun’altra rivendicazione sul resto del territorio ucraino. E invece gli Usa hanno lasciato da parte la diplomazia e hanno armato Kiev, addestrato i suoi soldati e l’hanno aiutata a costruire un enorme esercito per trasformare in fatto compiuto l’allargamento della Nato.

Alla fine del 2021, Putin fece un ultimo tentativo di diplomazia per evitare la guerra, con la sua bozza di accordo di sicurezza Usa-Nato. Il cuore di quel testo era la fine dell’allargamento della Nato e la rimozione dei missili statunitensi vicini ai confini russi. Le preoccupazioni della Russia in materia di sicurezza allora erano valide e costituivano una base negoziale. Biden però rifiutò categoricamente di trattare, per una combinazione di arroganza, aggressività e profondi errori di calcolo. Così la Nato mantenne la posizione di non negoziare con la Russia in merito all’allargamento dell’Alleanza, perché Mosca non si doveva intromettere.

La continua ossessione degli Usa per l’allargamento della Nato è profondamente irresponsabile e ipocrita. Se venissero accerchiati da basi militari russe o cinesi nell’emisfero occidentale, anche loro si batterebbero strenuamente fino alla guerra. Del resto, Washington lo ha sempre sostenuto fin dalla Dottrina Monroe del 1823. Eppure oggi si mostra cieca e sorda di fronte alle legittime preoccupazioni di sicurezza di altri Paesi. Quindi, sì, Putin è entrato in guerra “per evitare che ci fosse più Nato ai suoi confini”. L’Ucraina oggi viene distrutta per via dell’arroganza degli Usa, dimostrando ancora una volta quanto sia valido l’adagio di Henry Kissinger per cui essere nemici dell’America può essere pericoloso, ma essere suoi amici è fatale. La guerra in Ucraina finirà quando gli Stati Uniti riconosceranno una semplice verità: l’allargamento della Nato all’Ucraina significa una guerra perpetua e la distruzione del Paese. Al contrario, la neutralità dell’Ucraina avrebbe potuto evitare lo scoppio della guerra e oggi rimane la chiave per ottenere la pace.

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In copertina, un murales di Orgosolo opportunamente censurato sugli altri social.

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"Quando il fascismo arriverà in America, non sarà in camicie marroni e nere. Non sarà con stivali. Saranno scarpe da ginnastica Nike e magliette con faccine." (George Carlin).

Il fascismo è la fusione di stato e aziende per imporre un'ideologia dominante e oggi le aziende che detengono il potere per imporla a livello globale sono prevalentemente americane. Lavorano in sincronia con una manciata di governi occidentali per decidere cosa le persone possono o non possono leggere e guardare, quali creatori di contenuti dovrebbero essere censurati, banditi, demonetizzati. Il caso Russell Brand dimostra che chiunque, anche un creatore di contenuti privilegiato con milioni di follower (una miniera d'oro per YouTube) può essere preso di mira sulla base di accuse non provate riguardanti il ​​suo comportamento offline. Russell Brand non è stato condannato per alcun crimine, è innocente fino a prova contraria, ma a seguito di una campagna mediatica concertata volta a distruggere la sua reputazione, l'unità pre-crimine di YouTube ha proceduto a privarlo della sua fonte di reddito. Nel mondo distopico creato dalle piattaforme digitali preinstallate nella maggior parte dei dispositivi digitali che acquisti, l’unico diritto che ti rimane è quello di boicottarle e cercare alternative.

Laura Ruggeri.

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