Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
Politico attacca Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, usando un'espressione volgare "Che cazzo sta combinando Christine Lagarde?", che non è in linea con il tono misurato che contraddistingue questa pubblicazione. Ma che cosa ha detto la Lagarde per provocare le ire di questi atlantisti certificati? Il mese scorso, davanti a un'ampia platea di banchieri, ha pronosticato con disinvoltura il crollo dell'ordine finanziario internazionale e ha accennato all'attuale tendenza verso la de-dollarizzazione. Persino la Lagarde, che non è certo la più sveglia e informata tra i banchieri centrali, l'ha capito... ma a quanto pare non dovrebbe dirlo a nessuno. @LauraRuHK
La mano sulla spalla è la mano che governa il mondo (semicit.)

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LO SCONTRO GENERAZIONALE E' INEVITABILE.
Post del 3 Gennaio 2021.

Per capire l'oggi bisogna ripescare i lavori giornalistici del recente passato.
Se il processo definito "globalizzazione" ha regolato tutti i processi politico-economico-sociali nei decenni a cavallo tra il XX e il XXI secolo, gli anni a venire saranno caratterizzati da un fenomeno uguale e contrario.
Fantastico direte voi.
Insomma.
Insomma perchè a guidare i processo di de-globalizzazione saranno gli stessi che lo hanno prodotto.
In pratica la macchina è stata spinta a 500km/h e ora è lo stesso macchinista folle che ha deciso che è giunto il momento di tirare il freno di emergenza, infischiandosene delle conseguenze nelle carrozze in fondo al treno.

Ovviamente ora come allora il processo è accompagnato da una campagna di marketing fantasmagorica.
Già all'indomani dell'inizio della pandemia, che in pratica è stato il segnale inviato al macchinista per invitarlo ad azionare la leva, è stato tutto un florilegio di "nulla sarà più come prima", "nuova normalità", "decrescita felice", "locale è bello", e altre amenità del genere.
La differenza dell'oggi rispetto al passato è dovuta al fatto che i metodi per regolare la transizione sono stati incredibilmente affinati e la "cupola oligarchica" è giunta ad un livello controllo degli apparati democratici mai visto nella storia: i governi sono eterodiretti manu militari, così come il mondo della cosiddetta informazione, l'industria culturale, le istituzioni sovranazionali e il terzo settore; i social sono presidiati da influencer con milioni di follower; gli scienziati influenti e i cosiddetti intellettuali di riferimento sono praticamente tutti a libro paga (direttamente o indirettamente).

Se il processo di globalizzazione registrò un fortissimo antagonismo da parte dei giovani, la de-globalizzazione vedrà questi ultimi schierati in prima linea con il capitale finanziario.
Il motivo è semplice: la "vecchia" generazione produttiva all'epoca era forte, numerosa e pertanto andava utilizzata; oggi, essendosi assottigliata e indebolita, può essere finalmente soffocata; i giovani saranno la mano che spingerà il coltello nel petto del ceto medio produttivo.
Nel prossimo futuro prevedo pertanto un intensificarsi dello scontro genitori-figli.
Il nuovo progetto prevede infatti l'istituzione di un reddito universale e di un sistema di accesso (non proprietà) ai beni, che di fatto costituirà la paga attraverso la quale il sistema remunererà i suoi proxy sul campo e li renderà indipendenti dalle famiglie.
Il combinato disposto di propaganda, benefit, social rating e apparato di controllo, garantirà che le milizie non escano fuori dal seminato e che l'investimento non si ritorca contro l'investitore.
Inizialmente questo sistema sembrerà la soluzione di tutti i problemi dei giovani (ove con questo termine intendo adolescenti, venti-trentenni e young adults eterni adolescenti), ma di fatto è una trappola mortale che garantirà al sistema un esercito sul campo per almeno vent'anni, ovvero fino a quando quella massa non si renderà conto di essere stata ridotta in schiavitù in cambio di un eterno presente minimalista, fatto essenzialmente di svaghi digitali, che non offre possibilità alcuna di mobilità sociale e che va bene fintantochè non intendi mettere su famiglia o non cominci a diventare vecchio (noi oggi crediamo che si diventi vecchi a settant'anni, mentre la realtà è che già a 48 anni, la mia età, si è vecchi, anche se lo specchio ci dice diversamente).

Ovviamente la cosmesi per mascherare questo processo di asservimento-arruolamento sarà quella del Green New Deal che di fatto va letto come un processo di definitiva occupazione da parte delle multinazionali degli spazi che prima erano appannaggio delle piccole e medie imprese.
Le multinazionali si doteranno di codici etici cuciti appositamente per loro che faranno sembare green ciò che green di fatto non è.

Segue...
I piccoli, essendo impossibilitati ad uniformarsi a norme create appositamente per i grandi, un poco alla volta soccomberanno.
Le grandi multinazionali a breve razzoleranno le piccole imprese in difficoltà assorbendole; stesso destino occorrerà alle attività commerciali, che saranno acqustate a prezzo di saldo per essere trasformate in negozi retail dei grandi gruppi.
Due esempi, tra i tanti che si potrebbero fare.

Luxottica acquisisce la totalità di Salmoiraghi & Viganò
[...]Luxottica, proprietaria di brand quali Ray-Ban, Persol, Oakley, Oliver Peoples e Alain Mikli nonché produttore in licenza di occhiali da sole e da vista per le più note griffe del lusso (Giorgio Armani, Bulgari, Chanel, Dolce&Gabbana, Prada, Tiffany&Co...), gestisce una rete che supera i 7400 negozi ad insegna LensCrafters e Pearle Vision in Nord America, OPSM e LensCrafters in Asia-Pacifico, GMO in America Latina e Sunglass Hut in tutto il mondo. Il gruppo ha chiuso il 2015 con un fatturato di circa 9 miliardi di euro.
Salmoiraghi & Viganò, che ha alle spalle 150 anni di storia, è la maggiore catena di ottica italiana, con 450 negozi e un fatturato che nel 2016 dovrebbe raggiungere i 200 milioni di euro, in crescita rispetto ai 190 milioni registrati nel 2015.

https://it.fashionnetwork.com/news/luxottica-acquisisce-la-totalita-di-salmoiraghi-vigano,758103.html

Antin Infrastructures rileva l’80% delle farmacie Hippocrates. Deal da 600 mln euro.
Il fondo francese Antin Infrastructure Partners si è aggiudicato l’asta per il controllo di Hippocrates Holding spa, società milanese che detiene una rete di oltre 120 farmacie private concentrate nelle regioni dell’Italia centro-settentrionale e in particolare Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna

https://bebeez.it/2020/11/17/antin-infrastructures-rileva-l80-delle-farmacie-hippocrates-deal-600-mln-euro/?fbclid=IwAR1dOji9qO8pYkOfmWXMErAV612i-oYYsFmHZ5MnvZX_m2e38pWy8cn6fmo

Stesso destino toccherà alla ristorazione, che diventerà di proprietà delle multinazionali della consegna a domicilio, al trasporto privato, al turismo, insomma a tutti quei settori devastati dalla pandemia.
Chi era proprietario nella migliore delle ipotesi diventerà dipendente. Molti saranno presto disoccupati.
Insomma gli avvoltoi stanno volteggiando in cielo, stanno aumentando a dismisura i loro capitali sui mercati finanziari e sono pronti a gettarsi sulla carcassa dell'economia reale messa in coma farmacologico dall'emergenza sanitaria indotta.

Tonando al discorso iniziale, ripropongo questa puntata di Report di dieci anni fa nella quale Paolo Barnard ci mostra come opera il potere finanziario quando impone un cambio di paradigma al sistema.
Molti degli attori di allora calcano le scene anche oggi, le atmosfere sono assolutamente identiche (eccezion fatta per il conflitto sociale, almeno per ora), ma soprattutto è interessante sottolineare come già a quei tempi, i cosiddetti esperti delle istituzioni sovranazionali (FAO e OMS nello specifico) fossero arruolati nelle schiere del capitale (dal minuto 25 circa).
Buona visione.

https://www.youtube.com/watch?v=AZl_zxjeYKc&fbclid=IwAR0V102tgNelB6l3KyQo8vUOqSNIWu3gCk5PqfCdpZB4-Ub3rMJCcQH05vw

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Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
Radio France Internationale (RFI), emittente radiofonica di di proprietà dello Stato francese: "Come ha dimostrato il recente vertice del G20 in India, l'ordine internazionale è sempre più fratturato - una spaccatura si sta approfondendo tra l'Occidente e il resto del mondo. Stiamo assistendo all'emergere di un nuovo ordine mondiale? La risposta è sì. Forte della vittoria sul sistema comunista dell'URSS, l'Occidente ha creduto che fosse giunto il suo momento. Negli anni '90 e 2000 ha cercato di imporre il suo modello con la forza, convinto della propria superiorità.
Questa arroganza ha portato l'Occidente a credere che le popolazioni di altre parti del mondo stessero solo aspettando l'avvento della democrazia occidentale, senza rendersi conto che, così facendo, i paesi occidentali venivano sempre più percepiti come intrusi e predatori economici - facevano discorsi altisonanti sui benefici della democrazia, ma ricorrevano alla forza politica e militare e al dominio economico per perseguire i propri interessi. Gradualmente si è creato un divario tra l'Occidente e alcune grandi potenze emergenti - Cina, Russia e altri Paesi dell'Africa, dell'Asia e del Sud America - che non sopportano l'approccio postcoloniale dell'Occidente. La guerra in Ucraina è servita da catalizzatore per accelerare questo processo. L'Europa e gli Stati Uniti combattono per difendere i loro valori e interessi, la Russia giustifica il suo intervento puntando il dito contro l'espansionismo della NATO. Questa narrazione trova ascolto in molti Paesi del Sud Globale, come si dice oggi. Da qui il risultato del G20 in India: i Paesi occidentali non riescono più a imporre la loro volontà, soprattutto per quanto riguarda la guerra in Ucraina.
Le cose si muovono molto velocemente sulla scena internazionale. E chi cerca di costruire ponti fatica a far sentire la propria voce". @LauraRuHK https://www.rfi.fr/fr/podcasts/le-monde-en-questions/20230915-la-fracture-entre-l-occident-et-le-reste-du-monde-m%C3%A8nera-t-elle-%C3%A0-un-nouvel-ordre-mondial
🌐 Un mondo conteso?

Si è da poco concluso il G20, caratterizzato dall'assenza di Putin e di Xi Jinping oltre che dall'ingresso nel vertice dell'Unione Africana, "organizzazione internazionale e area di libero scambio" con sede ad Addis Abeba.

👉 L'annuncio: in programma la creazione di nuovo "corridoio economico" (IMEC), contrapposto all'iniziativa cinese della "Nuova via della seta" (BRI), che dovrà collegare l'India e l'Europa passando per Israele ed il Medio Oriente.

👉 Un obiettivo: contrastare l'influenza russo-cinese in Africa e nel Vecchio Continente, coinvolgendo Francia, Italia e Germania, dove avranno sbocco alcuni terminal del corridoio, ed offrire al "Sud del mondo" un'alternativa ai BRICS.

👉 Consapevole del ritardo accumulato, parallelamente alle manovre militari, Washington corre ai ripari: ingenti finanziamenti da parte della Banca Mondiale e del FMI a chi parteciperà.

Nonostante lo scetticismo verso le promesse USA e la diffusa antipatia maturata nei confronti delle istituzioni economico-bancarie atlantiche, che hanno sempre legato ai finanziamenti forti condizionalità in termini di austerità, controllo delle risorse locali e clausole di restituzione del debito, e che oggi minacciano l'imposizione di green economy e di una decarbonizzazione che ne comprometterebbe lo sviluppo, il ruolo "su più tavoli" giocato dall'India e dai Paesi del Golfo potrebbe incentivare la concretizzazione del progetto.

Che ne sarà dell'odierno assetto geopolitico internazionale? Quali le prospettive di pace, di prosperità e di autodeterminazione, non per le nazioni coinvolte, ma per le popolazioni che le abitano?

https://t.me/canalemiracolomilano
miracoloamilano@protonmail.com
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PROPAGANDA E POTERE NELL'EPOCA DELL'INFORMAZIONE GLOBALIZZATA

Un magistrale Giorgio Bianchi alla Prima festa nazionale di VisioneTv
Trento, 16 Settembre 2023
Forwarded from La Mia Russia (Elena)
Il servizio di sicurezza della Georgia afferma che i collaboratori di Saakashvili e il comandante della Legione georgiana in Ucraina Mamuka Mamulashvili stanno preparando un colpo di stato.
Secondo i servizi segreti georgiani, la data prevista per l'inizio dei disordini è ottobre-dicembre, quando verrà pubblicato il rapporto dell'Unione europea sulle prospettive di adesione della Georgia. Una delle opzioni è uno scenario simile a Euromaidan. https://t.me/rian_ru/215597
Caro Corriere della Sera, ti scrivo questa letterina.
Stoltenberg ha dichiarato al Parlamento europeo che la Nato ha iniziato ad armare l'Ucraina dal 2014 per prepararla alla guerra con la Russia. Le politiche della Nato in Ucraina hanno portato benessere, felicità, crescita della ricchezza, aumento della natalità, diritti all'infanzia e un futuro pieno di gioia e di speranza. E' proprio una fortuna che gli ucraini abbiano trovato la Nato lungo il loro cammino.
Che c.!
Caro Corriere della Sera, ti invio anche una foto che attesta i grandi benefici che l'espansione della Nato ha portato all'Ucraina.

Alessandro Orsini.

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La storia del Comitato Terapie Precoci meriterebbe di essere raccontata in uno di quei grandi film alla Steven Spielberg, dove persone comuni vengono scosse da una consapevolezza improvvisa e qualcosa le spinge a trasformare le loro esistenze, fino a quel momento perfettamente normali, in vite rivoluzionarie. (Altro che il film sull'inventore della bomba atomica). Comincia con i bollettini dei morti, le lugubri conferenze stampa che blindano le persone in casa, le immagini di Bergamo, i camion militari che trasportano le bare di gente morta per una malattia gravissima e sconosciuta. Fin da subito, però, alcuni medici si accorgono dell'assurdità di affrontare una patologia che viene definita mortale con l'attesa, in fondo lo sanno anche i bambini che ogni malattia prima si cura e meglio è. Allora visitano come hanno sempre fatto, provano con dei farmaci di uso comune, ignorano il clima di terrore. Nelle loro teste risuonano i principi a cui hanno prestato giuramento il giorno in cui sono diventati medici. Un avvocato, noto per delle cause calcistiche di rilievo nazionale, si propone di organizzarli, li raccoglie insieme, elabora un meccanismo per smistare le richieste attraverso un gruppo Facebook. Intanto viene formalizzato un protocollo, lo discutono con luminari di tutto il mondo, lo sottopongono a degli studi. L'influenza è più pesante di quelle stagionali, ma la cura funziona, i medici e i volontari ricevono continue conferme di guarigione, anche da persone di 80, 90 anni. Da decine diventano centinaia, da centinia migliaia. Salvare vite fa scorrere l'adrenalina, medici e volontari lavorano di notte, rinunciano al proprio tempo libero. Ma in televisione continua il bollettino dei morti e gli annunci delle istutuzioni, che dovrebbero evitare il panico, sembrano sempre più una strategia di manipolazione psicologica per generare allarme: "rinunciamo all'autunno per salvare il Natale, rinunciamo al Natale per salvare la Pasqua..." I medici vogliono spiegare al ministro che il modo di curare esiste, ma il ministro si rifiuta di incontrarli. Allora il noto avvocato passa alle manifere forti: ricorre al TAR per abolire il protocollo Tachipirina e vigile attesa, il TAR gli dà ragione, ma il consiglio di Stato impugna la sentenza. Ormai è chiaro che quel protocollo non è solo un errore. E' qualcosa di indicibile, che fa paura solo pensare. Per smuovere le istituzioni vengono organizzate due manifestazioni: una a Roma e una Milano. Le piazze si riempiono, partecipano decine di migliaia di persone. Dalle piazze sale spontaneo un grido rivolto al governo: "criminali". I media ignorano, oppure minimizzano. Un sito di fact checking, diretto da un noto giornalista televisivo, arriva a dire che si tratta della "solita manifestazione". Eppure mai, nella storia repubblicana, si era vista una piazza con migliaia di medici che, invece di aumenti di stupendio o diritti sindacali, chiedono di poter curare le persone efficacemente. Il ministero continua ad ignorare le richieste di confronto, anche quando una terza manifestazione viene organizzata proprio davanti al suo portone. Quando inizia la vaccinazione è impossibile allontanare il sospetto che negare le cure serviva proprio a giustificare la violenta campagna di inoculazioni. Ma questo non si può dire perché si rischia di essere etichettati come complottisti.

Purtroppo l'unica cosa che manca a questa storia è un lieto fine. Le dichiarazioni del presidente di AIFA, che a Porta a Porta lo scorso maggio ha candidamente ammesso che "non serviva certo tachipirina e vigile attesa bensì gli antinfiammatori", lascia un sapore ancora più amaro, molto lontano dal bisogno di giustizia che prova chi ha vissuto questa storia.

Sono stato onorato di aver partecipato alla loro festa, dopo mesi e anni di battaglie e di fatica. Non mi aspetto certo che qualche produttore rinunci alla sua commedia della rimpatriata tra cinquantenni per fare un film su di loro, ma per tutti noi, spero che abbiano il loro lieto fine.

Adalberto Gianuario.
Forwarded from Giubbe Rosse
NYT: "LA STRAGE DEL MERCATO DI KOSTYANTINIVKA CAUSATA DA UN MISSILE UCRAINO"
Per il New York Times, l'analisi di frammenti del missile, immagini satellitari, resoconti di testimoni e post sui social media suggerisce che a colpire il mercato di Kostyantinivka lo scorso 6 settembre sia stato un missile ucraino che non è riuscito a colpire il bersaglio previsto ed è atterrato in una strada trafficata, con conseguenze devastanti. Il NYT è la prima voce autorevole in Occidente a rovesciare la tesi divulgata da Zelensky e accreditata immediatamente senza verifiche da tutti i media, secondo cui la strage sarebbe stata causata da un "raid russo".

"L’attacco missilistico del 6 settembre su Kostiantynivka, nell’Ucraina orientale, è stato uno dei più letali avvenuti nel paese negli ultimi mesi, uccidendo almeno 15 civili e ferendone più di 30 altri. Il carico di frammenti metallici trasportato dal missile ha colpito un mercato, perforando finestre e muri e ferendo alcune vittime in modo irriconoscibile.
Meno di due ore dopo, il presidente Volodymyr Zelensky ha accusato i “terroristi” russi dell’attacco e molte testate giornalistiche lo hanno ripreso. [...] Le prove raccolte e analizzate dal New York Times, inclusi frammenti di missili, immagini satellitari, resoconti di testimoni e post sui social media, suggeriscono fortemente che l’attacco catastrofico sia stato il risultato di un missile di difesa aerea ucraino errante, lanciato da un sistema di lancio Buk. Sembra che l'attacco sia stato un tragico incidente. Gli esperti di difesa aerea affermano che missili come quello lanciato sul mercato possono andare fuori rotta per una serie di ragioni, tra cui un malfunzionamento elettronico o un'aletta di guida danneggiata o tranciata al momento del lancio"
. (Fonte: New York Times)

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Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
La geografia non e' un'opinione. I flussi dell'informazione digitale possono trascurare la materialita' del territorio. La logistica dell'approvigionamento di materie prime e della movimentazione delle merci invece no. Chi fa esplodere gasdotti russi e cerca di imporre ostacoli alle importazioni dalla Cina sabotando la Via della Seta (BRI) ottiene come risultato l'impoverimento e indebolimento dell'Europa, cosa che in realta' fa molto comodo per mantenere il dominio su di essa. Ma fino a quando gli atlantisti non avranno trovato il modo di farci vivere di sola aria e ideologia, il destino dei paesi europei sara' intrinsecamente legato alla loro posizione geografica. Ignorare e addirittura pretendere di cancellare la realta' non puo' che causare sanguinosi conflitti, come quello attuale in Ucraina e quelli che l'hanno preceduto in Afghanistan e Medio Oriente. Fino a quando gli europei non avranno cacciato le loro élite politiche, economiche e culturali, totalmente corrotte, colonizzate e manovrate da Washington e Londra, riconquistando cosi' la loro sovranità, non potranno che continuare a subire le conseguenze dell'inevitabile crollo economico, del declino sociale e culturale. Privati della loro sovranita' politica stanno rapidamente perdendo importanza sulla scena internazionale. Potrebbero riacquistare un certo peso solo scrollandosi di dosso il giogo statunitense e cooperando con la Cina e la Russia, i loro partner naturali in quell'unica massa continentale conosciuta come Eurasia. @LauraRuHK
Forwarded from RangeloniNews
Strage di Konstantinovka, cittadina nella regione di Donetsk controllata da Kiev, relativamente distante dal fronte. Una manciata di minuti dopo le 14:00 del 6 settembre un missile colpisce il mercato uccidendo 15 persone, diverse decine di civili rimangono ferite. Sin dai primi minuti dopo l’esplosione si diffondono dubbi sull’accaduto. Le immagini delle telecamere di sorveglianza mostrano persone che seguono con lo sguardo un missile, il cui riflesso si vede distintamente anche sul tetto di un’auto parcheggiata nelle vicinanze. Questi sguardi sono rivolti a nord-ovest, in direzione opposta al fronte.

Nonostante ciò, per buona parte della stampa italiana il verdetto è immediato, perché il nemico, a prescindere anche da questi elementi e dai dubbi, è solo uno: “strage commessa dai russi”. Qualcuno parla anche di genocidio, ricalcando i toni delle autorità ucraine.

Poi, però, accade che qualcun altro prova ad approfondire la questione e scopre che tutti gli indizi portano a stabilire la responsabilità di Kiev. E lo fa il New York Times, non certo accusabile di essere al soldo di Mosca…

Non è la prima volta. E non sarà ciò a cambiare il modo di fare informazione da parte di molti media. Per i lettori, invece, può essere una nuova occasione per conoscere meglio chi diffonde queste notizie che influenzano e modellano l’opinione pubblica, nonché meccanismi più profondi all’interno del nostro paese.

✍️ RangeloniNews