Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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Forwarded from Piccolenote
🚨THE NEW YORK TIMES: SOSTENERE L'UCRAINA...SI,MA...

nel frattempo
Gli ATACMS, la via per la Terza guerra mondiale

[l'annuncio deglla fornitura ATACMS all'Ucraina]... oscurerebbe il fallimento della controffensiva ucraina, rilanciando le sue possibilità di una vittoria sui russi – impossibile – a una nuova controffensiva primaverile, con la vittoria assicurata dalle nuove armi magiche (lo si diceva anche per i javelin, gli HIMARS, i Leopard etc)...🚨

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🟨 https://bit.ly/48ldWMz 🟨
Mettere l'inflazione sotto il tappeto grazie ad un semplice gioco di prestigio.

Ottima iniziativa di Carrefour che andrebbe introdotta per legge anche in Italia.

Eric Packer.

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Forwarded from Martina Pastorelli
A sinistra il video, prontamente rimosso, del medico che al TGR dice: “Il LongCovid va associato al vaccino che il paziente ha avuto: tipo e frequenza di dosi. Sicuramente in un paziente vaccinato ha una pertinenza maggiore che in un non vaccinato.”

A destra l’abiura dello stesso, prontamente diffusa, in riparazione.

Dopo tre anni (e tutto quello che è successo) siamo ancora a questo punto…
Financial Times: Ormai è fallita la controffensiva
Di S. Provenzani.

Lo riconosce anche il Financial Times: la controffensiva ucraina non ha ottenuto i risultati sperati di Kiev e dai suoi alleati in Occidente. Il quotidiano se ne occupa in un lungo approfondimento in prima pagina, “Le dure lezioni dell’offensiva estiva”: cita lo stesso presidente Zelensky che lo scorso fine settimana, in una conferenza a Kiev, ha dovuto riconoscere la crisi. “Sì, le persone tendono a volere risultati immediatamente. È comprensibile, ma non siamo in un film in cui tutto accade in un’ora e mezza”. Insomma, chiosa il giornale, “l’idea che le forze ucraine, prive di copertura aerea, avrebbero sfondato le linee russe è sempre stata più una trama da film hollywoodiano che una realtà”.

Kiev, e Washington, si devono preparare a una guerra prolungata e di attrito, senza grandi possibilità di sfondamento del fronte russo, mentre “alcuni funzionari delle capitali occidentali rimpiangono che Kiev non abbia sfruttato l’opportunità offerta dai depositi di armi occidentali e dal possibile sostegno politico di alto livello”. Mentre gli ucraini rispondono che “le forze americane stesse non hanno mai condotto operazioni su campi di battaglia come quello dell’Ucraina, senza superiorità aerea, contro un esercito delle dimensioni e della qualità di quello russo e contro alcune delle sue tecnologie militari più avanzate”. Poi c’è il fattore tempo, in mesi e clima: gli americani sostengono ci siano solo da uno a sei mesi prima che le piogge rendano il terreno di battaglia impraticabile, irritando gli ucraini che conoscono il territorio e sostengono che il fronte meridionale, quello da sfondare, è relativamente asciutto anche in inverno. Frizioni sulla strategia adottata, e quella da adottare. Che passa, inutile girarci intorno, dalla disponibilità di risorse. Cioè dal livello e dalla durata del supporto occidentale, imprescindibile anche ora che Kiev, consapevole del rischio di saturazione, fa di tutto per auto-produrre il necessario. Lo scenario realistico ora è una guerra di logoramento, anche per limitare le perdite umane: indebolire le postazioni e le linee di rifornimento russe con attacchi di artiglieria e incursioni di droni, e poi avanzare con assalti di unità agili di fanteria. Strategia di buon senso, date le circostanze, ma che non può portare al crollo dell’armata russa: se è così, quanto può durare?

In un rapporto sulla controffensiva citato dal Financial Times, gli analisti militari Michael Kofman e Rob Lee scrivono che “è imperativo che l’Ucraina tragga lezioni dalla sua controffensiva in modo da poter continuare a respingere le forze russe lungo una linea del fronte di 1.000 km, probabilmente ben oltre il prossimo anno”. Ma sostengono anche che “gli alleati di Kiev devono riconoscere le carenze nella formazione e nell’equipaggiamento delle forze ucraine che hanno contribuito al progresso deludente”. Kiev e Washington dissentono anche: sulla formazione delle truppe ucraine da parte degli specialisti alleati, che gli ucraini accusano di mandarli a morire con consigli scollegati dalla realtà del territorio; sulla pianificazione della linea di comando; sulla distribuzione delle truppe migliori, che Kiev, contro il parere Usa, negli ultimi mesi ha sacrificato sul fronte nord-orientale invece di concentrarle nel tentativo per ora fallito di sfondamento a sud. Tutto mentre il campo russo fra progressi: pur molto gerarchico, meno reattivo e minato da corruzione e pressioni politiche, l’esercito di Mosca si sta adattando e ha il tempo dalla sua parte, visti i numeri del reclutamento e il fatto che un eventuale dissenso politico verrebbe comunque represso prima di portare a un cambio di regime.

Intanto un po’ a sorpresa ieri Vladimir Putin ha affermato: “La Russia non ha mai rifiutato negoziati sull’Ucraina, se la controparte li vuole, che lo dica”. E ancora: “Il tango è una bella danza, ma gli ucraini non devono dimenticare come si balla l’hopak. Altrimenti balleranno sulla musica degli altri. E gli americani non sanno ballare il tango”.
Grande Petra, la donna dai mille talenti.

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E Gesù disse: Andate e predicate il cambiamento climatico.
Così come si destruttura la società che gradatamente perde i suoi riferimenti fondamentali, così la Chiesa della patristica e della scolastica, con le loro successive elaborazioni, prendono ad essere solo un ricordo.

Fiorangela Altamura.

Di cosa mi dovrei pentire esattamente?
Di respirare?
Di lavorare?
Di consumare?
Come mi hanno indotto per anni i suoi amichetti del Council for inclusive capitalism?

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Forwarded from Donbass italia
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"Fare sport."

Ramzan Kadyrov ha smentito le voci diffuse dai canali Telegram ucraini secondo cui sarebbe in coma:

“Consiglio vivamente a tutti coloro che non riescono a distinguere la verità dalle bugie su Internet di fare una passeggiata all'aria aperta e di mettere in ordine i propri pensieri. La pioggia è meravigliosamente rinvigorente.”

Per i teorici della cospirazione, proprio oggi sono iniziate le precipitazioni a Grozny, anche se il tempo è stato soleggiato per tutta la settimana.

Fonte 🟩 RT in russo
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Forwarded from La Mia Russia (Marco Bordoni)
leader di Mali, Burkina Faso e Niger hanno firmato una carta che stabilisce un'alleanza degli stati del Sahel per creare un'architettura di difesa collettiva.
Forwarded from Giubbe Rosse
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💉 "IL VACCINO È UNO STRUMENTO CHE COMPLICA L'INFEZIONE DA COVID", LO HA DETTO IL DR. FERNANDO LUNÉDI, RESPONSABILE CENTRO LONG COVID INI, AL TGR LAZIO.

"DOBBIAMO DIRE DIRE CHE IL LONG COVID IN UN PAZIENTE VACCINATO SICURAMENTE HA UNA PERTINENZA, UN IMPATTO MAGGIORE, RISPETTO A CHI NON LO È".


Poi, la Rai cancella la pagina dell'intervista e arriva la totale smentita: "Quindi se abbiamo capito bene dottore, il vaccino non peggiorerebbe in alcun modo il long covid

Esatto".

Poi, costretto a dire che non esistono studi internazionali in tal senso: e invece abbiamo pubblicato proprio noi qualche giorno fa quello di Lancet.

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Forwarded from la fionda📗
Francis Fukuyama, "filosofo" liberale e profeta della fine della storia, scrive su twitter che Giorgia Meloni "finora è stata piuttosto brava in politica estera"

🔴 Se pensi che la storia non sia finita entra in t.me/lafionda
Michele Morrone.

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Com'era la storia del pangolino che si era accoppiato col pipistrello per colpa dei cambiamenti climatici?
Non so veramente con quale faccia si possano arrogare il diritto di stabilire cosa sia fake news e cosa no.

Facebook mi bloccò almeno quattro volte per aver condiviso articoli dell'epoca che suffragavano l'ipotesi dell'origine artificiale del virus e della fuga da un laboratorio.

https://www.lastampa.it/esteri/2023/09/14/news/covid_scappo_da_laboratorio_cia_insabbio_prove-13206261/?fbclid=IwAR21Z9x1mtZfp3iSB-wx6ZeETOi_HX_wP2wuabmYdJV1OOleYRK06vVveiU_aem_Af_k1SWYzNxbBk8msQ-9bg3bEh884qCaZ931xDnvZ4W8_sF0uf74DV8pWjq7tpOEoe8

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Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
Politico attacca Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, usando un'espressione volgare "Che cazzo sta combinando Christine Lagarde?", che non è in linea con il tono misurato che contraddistingue questa pubblicazione. Ma che cosa ha detto la Lagarde per provocare le ire di questi atlantisti certificati? Il mese scorso, davanti a un'ampia platea di banchieri, ha pronosticato con disinvoltura il crollo dell'ordine finanziario internazionale e ha accennato all'attuale tendenza verso la de-dollarizzazione. Persino la Lagarde, che non è certo la più sveglia e informata tra i banchieri centrali, l'ha capito... ma a quanto pare non dovrebbe dirlo a nessuno. @LauraRuHK
La mano sulla spalla è la mano che governa il mondo (semicit.)

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LO SCONTRO GENERAZIONALE E' INEVITABILE.
Post del 3 Gennaio 2021.

Per capire l'oggi bisogna ripescare i lavori giornalistici del recente passato.
Se il processo definito "globalizzazione" ha regolato tutti i processi politico-economico-sociali nei decenni a cavallo tra il XX e il XXI secolo, gli anni a venire saranno caratterizzati da un fenomeno uguale e contrario.
Fantastico direte voi.
Insomma.
Insomma perchè a guidare i processo di de-globalizzazione saranno gli stessi che lo hanno prodotto.
In pratica la macchina è stata spinta a 500km/h e ora è lo stesso macchinista folle che ha deciso che è giunto il momento di tirare il freno di emergenza, infischiandosene delle conseguenze nelle carrozze in fondo al treno.

Ovviamente ora come allora il processo è accompagnato da una campagna di marketing fantasmagorica.
Già all'indomani dell'inizio della pandemia, che in pratica è stato il segnale inviato al macchinista per invitarlo ad azionare la leva, è stato tutto un florilegio di "nulla sarà più come prima", "nuova normalità", "decrescita felice", "locale è bello", e altre amenità del genere.
La differenza dell'oggi rispetto al passato è dovuta al fatto che i metodi per regolare la transizione sono stati incredibilmente affinati e la "cupola oligarchica" è giunta ad un livello controllo degli apparati democratici mai visto nella storia: i governi sono eterodiretti manu militari, così come il mondo della cosiddetta informazione, l'industria culturale, le istituzioni sovranazionali e il terzo settore; i social sono presidiati da influencer con milioni di follower; gli scienziati influenti e i cosiddetti intellettuali di riferimento sono praticamente tutti a libro paga (direttamente o indirettamente).

Se il processo di globalizzazione registrò un fortissimo antagonismo da parte dei giovani, la de-globalizzazione vedrà questi ultimi schierati in prima linea con il capitale finanziario.
Il motivo è semplice: la "vecchia" generazione produttiva all'epoca era forte, numerosa e pertanto andava utilizzata; oggi, essendosi assottigliata e indebolita, può essere finalmente soffocata; i giovani saranno la mano che spingerà il coltello nel petto del ceto medio produttivo.
Nel prossimo futuro prevedo pertanto un intensificarsi dello scontro genitori-figli.
Il nuovo progetto prevede infatti l'istituzione di un reddito universale e di un sistema di accesso (non proprietà) ai beni, che di fatto costituirà la paga attraverso la quale il sistema remunererà i suoi proxy sul campo e li renderà indipendenti dalle famiglie.
Il combinato disposto di propaganda, benefit, social rating e apparato di controllo, garantirà che le milizie non escano fuori dal seminato e che l'investimento non si ritorca contro l'investitore.
Inizialmente questo sistema sembrerà la soluzione di tutti i problemi dei giovani (ove con questo termine intendo adolescenti, venti-trentenni e young adults eterni adolescenti), ma di fatto è una trappola mortale che garantirà al sistema un esercito sul campo per almeno vent'anni, ovvero fino a quando quella massa non si renderà conto di essere stata ridotta in schiavitù in cambio di un eterno presente minimalista, fatto essenzialmente di svaghi digitali, che non offre possibilità alcuna di mobilità sociale e che va bene fintantochè non intendi mettere su famiglia o non cominci a diventare vecchio (noi oggi crediamo che si diventi vecchi a settant'anni, mentre la realtà è che già a 48 anni, la mia età, si è vecchi, anche se lo specchio ci dice diversamente).

Ovviamente la cosmesi per mascherare questo processo di asservimento-arruolamento sarà quella del Green New Deal che di fatto va letto come un processo di definitiva occupazione da parte delle multinazionali degli spazi che prima erano appannaggio delle piccole e medie imprese.
Le multinazionali si doteranno di codici etici cuciti appositamente per loro che faranno sembare green ciò che green di fatto non è.

Segue...
I piccoli, essendo impossibilitati ad uniformarsi a norme create appositamente per i grandi, un poco alla volta soccomberanno.
Le grandi multinazionali a breve razzoleranno le piccole imprese in difficoltà assorbendole; stesso destino occorrerà alle attività commerciali, che saranno acqustate a prezzo di saldo per essere trasformate in negozi retail dei grandi gruppi.
Due esempi, tra i tanti che si potrebbero fare.

Luxottica acquisisce la totalità di Salmoiraghi & Viganò
[...]Luxottica, proprietaria di brand quali Ray-Ban, Persol, Oakley, Oliver Peoples e Alain Mikli nonché produttore in licenza di occhiali da sole e da vista per le più note griffe del lusso (Giorgio Armani, Bulgari, Chanel, Dolce&Gabbana, Prada, Tiffany&Co...), gestisce una rete che supera i 7400 negozi ad insegna LensCrafters e Pearle Vision in Nord America, OPSM e LensCrafters in Asia-Pacifico, GMO in America Latina e Sunglass Hut in tutto il mondo. Il gruppo ha chiuso il 2015 con un fatturato di circa 9 miliardi di euro.
Salmoiraghi & Viganò, che ha alle spalle 150 anni di storia, è la maggiore catena di ottica italiana, con 450 negozi e un fatturato che nel 2016 dovrebbe raggiungere i 200 milioni di euro, in crescita rispetto ai 190 milioni registrati nel 2015.

https://it.fashionnetwork.com/news/luxottica-acquisisce-la-totalita-di-salmoiraghi-vigano,758103.html

Antin Infrastructures rileva l’80% delle farmacie Hippocrates. Deal da 600 mln euro.
Il fondo francese Antin Infrastructure Partners si è aggiudicato l’asta per il controllo di Hippocrates Holding spa, società milanese che detiene una rete di oltre 120 farmacie private concentrate nelle regioni dell’Italia centro-settentrionale e in particolare Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna

https://bebeez.it/2020/11/17/antin-infrastructures-rileva-l80-delle-farmacie-hippocrates-deal-600-mln-euro/?fbclid=IwAR1dOji9qO8pYkOfmWXMErAV612i-oYYsFmHZ5MnvZX_m2e38pWy8cn6fmo

Stesso destino toccherà alla ristorazione, che diventerà di proprietà delle multinazionali della consegna a domicilio, al trasporto privato, al turismo, insomma a tutti quei settori devastati dalla pandemia.
Chi era proprietario nella migliore delle ipotesi diventerà dipendente. Molti saranno presto disoccupati.
Insomma gli avvoltoi stanno volteggiando in cielo, stanno aumentando a dismisura i loro capitali sui mercati finanziari e sono pronti a gettarsi sulla carcassa dell'economia reale messa in coma farmacologico dall'emergenza sanitaria indotta.

Tonando al discorso iniziale, ripropongo questa puntata di Report di dieci anni fa nella quale Paolo Barnard ci mostra come opera il potere finanziario quando impone un cambio di paradigma al sistema.
Molti degli attori di allora calcano le scene anche oggi, le atmosfere sono assolutamente identiche (eccezion fatta per il conflitto sociale, almeno per ora), ma soprattutto è interessante sottolineare come già a quei tempi, i cosiddetti esperti delle istituzioni sovranazionali (FAO e OMS nello specifico) fossero arruolati nelle schiere del capitale (dal minuto 25 circa).
Buona visione.

https://www.youtube.com/watch?v=AZl_zxjeYKc&fbclid=IwAR0V102tgNelB6l3KyQo8vUOqSNIWu3gCk5PqfCdpZB4-Ub3rMJCcQH05vw

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Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
Radio France Internationale (RFI), emittente radiofonica di di proprietà dello Stato francese: "Come ha dimostrato il recente vertice del G20 in India, l'ordine internazionale è sempre più fratturato - una spaccatura si sta approfondendo tra l'Occidente e il resto del mondo. Stiamo assistendo all'emergere di un nuovo ordine mondiale? La risposta è sì. Forte della vittoria sul sistema comunista dell'URSS, l'Occidente ha creduto che fosse giunto il suo momento. Negli anni '90 e 2000 ha cercato di imporre il suo modello con la forza, convinto della propria superiorità.
Questa arroganza ha portato l'Occidente a credere che le popolazioni di altre parti del mondo stessero solo aspettando l'avvento della democrazia occidentale, senza rendersi conto che, così facendo, i paesi occidentali venivano sempre più percepiti come intrusi e predatori economici - facevano discorsi altisonanti sui benefici della democrazia, ma ricorrevano alla forza politica e militare e al dominio economico per perseguire i propri interessi. Gradualmente si è creato un divario tra l'Occidente e alcune grandi potenze emergenti - Cina, Russia e altri Paesi dell'Africa, dell'Asia e del Sud America - che non sopportano l'approccio postcoloniale dell'Occidente. La guerra in Ucraina è servita da catalizzatore per accelerare questo processo. L'Europa e gli Stati Uniti combattono per difendere i loro valori e interessi, la Russia giustifica il suo intervento puntando il dito contro l'espansionismo della NATO. Questa narrazione trova ascolto in molti Paesi del Sud Globale, come si dice oggi. Da qui il risultato del G20 in India: i Paesi occidentali non riescono più a imporre la loro volontà, soprattutto per quanto riguarda la guerra in Ucraina.
Le cose si muovono molto velocemente sulla scena internazionale. E chi cerca di costruire ponti fatica a far sentire la propria voce". @LauraRuHK https://www.rfi.fr/fr/podcasts/le-monde-en-questions/20230915-la-fracture-entre-l-occident-et-le-reste-du-monde-m%C3%A8nera-t-elle-%C3%A0-un-nouvel-ordre-mondial