Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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La risposta.

Giorgio Bianchi ai ragazzi contro il green pass.
Bergamo, 20 Settembre 2022
Difficile crederlo, eppure è così.
Probabilmente tra cinquant'anni ci diranno che "la CIA era informata" anche del golpe in Ucraina.

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Il ritorno dell’inquisizione – Visione 05/2023

I Padroni delle idee impongono la loro narrazione alle masse in modo da garantire “orwellianamente” l’infallibilità del Sistema. Il loro scopo è creare un’informazione certificata, silenziare le voci divergenti e monopolizzare la verità. Il Potere, infatti, non tollera che si pensi in modo libero e critico. L’attuale battaglia contro le fake news riecheggia l’operato del Miniver orwelliano e ripropone una nuova forma di caccia alle streghe che ha come obiettivo la repressione del dissenso. La furia censoria, acclamata dai media tradizionali, si è consolidata in una moderna forma di Inquisizione digitale, con un nutrito apparato di novelli Torquemada: i debunkers e i fact-checkers. Chi mette in dubbio le “verità” del pensiero unico va criminalizzato, patologizzato e silenziato, in modo che il suo scetticismo non contagi il resto della collettività. Lo psicoreato inizia proprio quando si inizia a pensare con la propria testa in maniera libera e indipendente, quando si dà il giusto nome alle cose e quando si ripristina la verità a dispetto di quello che sostiene il Potere.

https://visionetv.it/prodotto/il-ritorno-dellinquisizione-visione-05-2023/

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​​Sulla diffusione a macchia d’olio delle armi fornite dalla NATO all’Ucraina
 
Le forniture di armamenti stranieri a Kiev – che quanto a entità non hanno precedenti – hanno portato alla formazione di piattaforme del mercato nero, tra cui siti sul dark web, in cui si possono vedere annunci per la vendita di sistemi anticarro portatili Javelin, di droni kamikaze di ultima generazione Phoenix Ghost, di sistemi missilistici antiaerei a corto raggio trasportabili (MANPADS) e di molto altro ancora.

Questo pericoloso fenomeno ora suscita in molti Paesi gravi preoccupazioni, sebbene più volte fosse stato segnalato dai rappresentanti della Russia e nessuno avesse voluto ascoltare. Parrebbe adesso che in Italia, finalmente, si cominci a recepire quanto la situazione sia pericolosa.

È uscito Fuori dai confini, un libro di Nicola Gratteri e Andrea Nicastro. Gratteri, uno degli autori che ha dedicato la vita alla lotta alla 'Ndrangheta, rileva come il conflitto in Ucraina costituisca per la mafia un’ottima opportunità di sviluppare il business illegale del commercio di armi.

Gratteri si chiede dove vadano a finire tutte le armi fornite all’Ucraina dagli Stati Uniti, dal Regno Unito e dai paesi dell’UE: guardando alla Storia, offre l’esempio delle conseguenze della guerra in Jugoslavia, quando i criminali della 'Ndrangheta hanno sviluppato un commercio di armi illegale, e quindi vantaggioso, dalla regione dei Balcani. L'autore giunge alla conclusione che la stessa cosa stia verificandosi in Ucraina.

In tal senso non si può che convenire con Gratteri; infatti, i Paesi della NATO stanno riempiendo in modo incontrollato l’Ucraina di armi. Tuttavia, in uno Stato di stampo oligarchico come l’Ucraina, le decisioni non si prendono come crede l’Europa: le armi inviate a titolo di supporto diventano fonte di introiti illeciti. Nonostante gli esperti abbiano più volte avvertito di questi rischi, i leader dei Paesi-membri della NATO e dell’UE, Italia compresa, nell’impeto di militaristici furori, continuano a inviare a Zelensky “giocattoli” bellici da miliardi di dollari, i quali non solo continuano a uccidere, distruggere e inquinare l’ambiente con sostanze radioattive, ma arricchiscono i boss dei clan criminali ucraini che li smerciano.
Forwarded from PBellavite
Una nuova variante, molto diversa dai ceppi precedenti

https://www.lastampa.it/cronaca/2023/08/29/news/variante_pirola_covid-13016629/amp/

È comparsa una nuova variante con 36 mutazioni. I virologi ancora brancolano nel buio per ciò che concerne la sua virulenza.

Ciò rende ancora più dubbia l’effettività dei prodotti biogenetici modRNA, preparati contro una variante ormai superata. Come era AMPIAMENTE prevedibile e previsto, questi coronavirus, discendenti dal ceppo militare, mutano in continuazione sotto la pressione selettiva dell’immunità dei guariti e soprattutto delle vaccinazioni di massa.

I cosiddetti “vaccini” aggiornati mantengono tutta la loro pericolosità perché si tratta sempre di spike con azioni tossiche dirette e scatenanti l’autoimmunità che abbiamo già spiegato.

È vero che anche i virus causano attivazione del sistema e potenzialmente autoimmunità ma essi non infettano tutti e soprattutto la malattia virale è curabile se presa in tempo (no vigile attesa!).
Forwarded from la fionda📕
Sui trampoli, a mani nude, bendati e con la capriola! I lettori di Kant ora sono pure acrobati 😂😂😂

🔴 Basta con la propaganda, entra nel canale Telegram de @lafionda
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PALLA DI LARDO.
di Marco Travaglio

Era da un po’ che ci mancava Nathalie Tocci, cappellana militare delle truppe Nato in Ucraina e nel mondo. Quella che “non può parlare di Russia chi non è stato in Russia”, ma neppure chi ci è stato o ci sta perché è russo. Quella che le parole non le scrive o le pronuncia: le mitraglia, crivellando persone e cose tutto intorno. Temevamo che il trasloco dal Cda di Eni a quello di Acea e il tragico flop della controffensiva ucraina l’avessero dirottata su temi più consoni, tipo i lampioni fulminati nelle vie di Roma. Invece no: dopo il meritato riposo, la guerriera è tornata più cazzuta che pria a inalare l’odore del napalm al mattino e a marciare avanti e ’ndré sul divano. Ieri, con un fondo sulla Stampa e un’intervista al Giornale, ha giustiziato nell’ordine: quel fottuto putiniano del Papa (“parole gravi” che “riesumano un ricordo di violenza e prevaricazione”); e quel palla di lardo di Zelensky, che osa evocare la “via diplomatica” in Crimea senza chiederle il permesso (“Se apre ai negoziati, gli ucraini lo cacciano dopo due minuti” e, se non lo fanno loro, ci pensa lei).

Incurante della realtà (non è un suo problema), la sergenta maggiore Tocci-Hartman parla come se fosse sempre il 24 febbraio 2022: “Non c’è un compromesso, la guerra andrà avanti finché uno vince e l’altro perde” e vince l’Ucraina perché lo dice lei: “la guerra finirà quando la Russia si ridefinirà come Stato-nazione”, cioè diventerà spontaneamente ciò che vuole la Tocci, si ritirerà dalle 5 regioni occupate, farà fuori Putin e si infliggerà da sola “una sconfitta che le faccia capire che non è più una potenza imperiale”: intanto attendiamo con ansia “un cambiamento politico, caos, tentativi di golpe, crollo del regime”, magari “un nuovo Prigozhin che non si fermerà a 200 km da Mosca” e altre delizie sfuse. Che ritroviamo pari pari nell’intervista al Corriere del consigliere di Zelensky Mykhalo Podolyak, roba da far sospettare che Tocci e Podolyak siano la stessa persona: il Papa “incoraggia le manie genocide di Putin” e, con buona pace di Palla di lardo, “è impossibile negoziare col criminale”. Bontà sua, il consigliere aggiunge che “preferiamo il ritiro volontario dei russi a battaglie su larga scala”, perché “la Russia deve perdere”. E qui il sospetto è che Podolyak sia la reincarnazione di Max Catalano (“Meglio sposare una donna ricca, bella e intelligente che una donna brutta, povera e stupida”). In attesa degli infermieri, il NYT dà lo “sconcertante” bilancio Usa della controffensiva: pochi chilometri riconquistati al prezzo di 70mila soldati ucraini morti da aprile (nell’intero 2022 furono 120mila) in un esercito di 500mila effettivi (inclusi riservisti e paramilitari). Quando li avranno finiti, Podolyak faccia un fischio: così gli paracadutiamo la Tocci.

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L’Alto rappresentante Ue ai colleghi dubbiosi: “Altri 10mila soldati addestrati e ulteriori 5 miliardi l’anno”
DI ALESSIA GROSSI

L’attacco ucraino in territorio russo è inesorabile. Quanto l’appoggio “incondizionato” dell’Europa a Kiev. La giornata diplomatica ieri ha piantato queste due nuove bandierine. A sdoganare il superamento della “linea rossa” era stato d’altra parte già il leader ucraino, Volodymyr Zelensky, che nell’intervista di martedì aveva avvisato i suoi che un incremento di azioni in suolo nemico avrebbe messo in crisi gli aiuti alleati, i quali su questo terreno non seguirebbero Kiev per evitare un conflitto diretto con Mosca.

“La guerra si sta spostando sempre più verso il territorio della Russia, e questo non può essere fermato”, sembra avergli voluto rispondere ieri il suo consigliere Mykhailo Podolyak che su X, commentando il massiccio attacco con droni all’aeroporto russo di Pskov, ha spiegato che “è una conseguenza della perdita della componente di prima linea” e “della mancanza di sistemi realistici di controllo del potere nelle regioni (compresa la difesa aerea)”. “Gli inviti a evitare qualsiasi attacco sul territorio legale della Russia – ha continuato – appaiono strani e continuano a incoraggiare la Russia a continuare la sua aggressione”, precisando tuttavia che “l’Ucraina si attiene rigorosamente all’obbligo di non utilizzare le armi dei suoi partner per colpire il territorio russo e agisce esclusivamente secondo i principi della guerra difensiva”. Per la Russia in realtà, questi attacchi sono sintomo dell’“assoluta inutilità” della situazione in cui si trovano le autorità ucraine e “l’agonia del regime di Kiev”, nelle parole della portavoce del ministro degli Esteri russo, Maria Zakharova. Eppure, droni o no, il sostegno Ue a Kiev non pare venir meno, almeno per il momento. Ben “ristrutturato” e rinforzato con accordi a lungo termine già a Vilnius a luglio e alla riunione Nato di inizio agosto, ieri a ribadirlo è stata la riunione informale dei ministri della Difesa europei a Toledo per il semestre spagnolo. A tenere alta la bandiera dell’appoggio “anche nella controffensiva” di Kiev è stato l’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell. Il ministro degli Esteri europeo ha proposto ai colleghi di alzare l’obiettivo della missione a 40mila soldati ucraini addestrati entro fine anno per “una formazione più specializzata”. “Abbiamo anche accolto con favore la decisione dei Paesi Bassi e della Danimarca di fornire aerei F-16 all’Ucraina”, ha aggiunto Borrell. Sul piano dell’equipaggiamento militare, l’Alto rappresentante ha proposto invece il Fondo di assistenza ucraino 2024-2027, da “integrare nel Fondo europeo per la pace di 5 miliardi di euro all’anno”, “un tetto – l’ha definito – per programmare un sostegno a Kiev a medio termine”. Il motivo potrebbe averlo indovinato il premier ungherese Viktor Orban che in un’intervista rilasciata a Fox News, premettendo che “la vittoria di Kiev su Mosca è una fake news in quanto gli ucraini saranno a corto di soldati prima della Russia”, ha concluso che solo “Trump può salvare l’Occidente” evitando l’errore dell’adesione di Kiev alla Nato”. Di Trump ha parlato a Toledo anche il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, che ha posto l’accento “sull’impatto che potrebbe avere l’evoluzione politica elettorale sia in Ue che negli Usa”. L’ex presidente, spauracchio di Zelensky per non voler mantenere gli aiuti a Kiev in caso di ritorno alla Casa Bianca nel 2024, è dato in vantaggio nei sondaggi dopo la pubblicazione della foto segnaletica alla consegna nella prigione della Georgia dove è accusato di aver sovvertito i risultati elettorali precedenti. Tornando a Crosetto, il ministro ha sottolineato che serve chiarezza nelle priorità europee per poter parlare di spese militari e di aiuti all’Ucraina, sia chiarezza politica che sul fronte delle regole del Patto di stabilità e crescita”, sottolineando come “a volte l’Europa sembri schizofrenica”.

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Forwarded from Martina Pastorelli
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Come dice Mike Yeadon, ex vicepresidente di Pfizer, se la Banca Centrale controllerà i nostri portafogli digitali potrà costringerci a iniettarci qualsiasi prodotto pena il blocco dei soldi. Già ci hanno provato multando e togliendo il lavoro ai non vaccinati, e il grosso della popolazione li ha lasciati fare.
Al prox giro - dopo il clima tornerà una pandemia - non ci sarà scelta.

Robin Monotti mostra #laltrastoria
Forwarded from Giubbe Rosse
🇩🇪 GERMANIA, NEUSS. AUTO ELETTRICA ESPLODE. DISTRUTTI GARAGE, DANNEGGIATE ABITAZIONI
Secondo gli investigatori è stata un'auto elettrica parcheggiata a provocare la violenta esplosione in un garage a Neuss. Domenica una batteria elettrica difettosa di un'auto ha provocato un incendio. Il gas fuoriuscito dalla batteria ha provocato l'esplosione, ha detto la polizia.
Le indagini della polizia giudiziaria e di un esperto avrebbero escluso altre cause. L'esplosione ha causato ingenti danni alla zona residenziale. Diversi garage adiacenti sono stati distrutti e gli edifici residenziali danneggiati.
L'importo dei danni materiali è stimato in 100.000 euro. (Fonte: Der Spiegel)

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So che non significa molto, ma sono al fianco di Maurizio e sua moglie Margherita, per Lisa e perché non si ripeta mai più.

Contro ogni sopruso, contro ogni ingiustizia, contro ogni prevaricazione, contro ogni intimidazione da parte di un potere la cui tracotanza ha superato ogni limite e misura!

Il 3 settembre davanti al Bambino Gesù a Roma.
So che non significa molto, ma sono al fianco di Maurizio e sua moglie Margherita, per Lisa e perché non si ripeta mai più.

Contro ogni sopruso, contro ogni ingiustizia, contro ogni prevaricazione, contro ogni intimidazione da parte di un potere la cui tracotanza ha superato ogni limite e misura!

Il 3 settembre davanti al Bambino Gesù a Roma.
🎙 Intervista della Rappresentante ufficiale del  Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa Maria Zakharova all'agenzia di stampa italiana "ANSA"

🔗 Leggere il testo integrale

Punti chiave:

🔹Per l'ufficiosità occidentale la soluzione della crisi ucraina con mezzi diplomatici non è una priorità. Il piano dell’Occidente è di prolungare il conflitto per condurre una guerra di logoramento con la Russia con le mani del regime di Kiev. Allo stesso tempo le perdite degli ucraini non hanno alcuna importanza per la NATO. Per l'Alleanza non sono altro che un materiale di consumo per raggiungere gli obiettivi geopolitici.

🔹I nostri requisiti per risolvere la crisi della sicurezza europea provocata da Washington e da Bruxelles sono noti a tutti. In primo luogo è necessario concordare i parametri delle garanzie di sicurezza che devono fornire reciprocamente la Russia e l'Occidente nello spirito delle proposte che abbiamo fatto agli Stati Uniti e alla NATO nel dicembre 2021.

🔹Lo scopo dell'operazione militare speciale non è quello di impadronirsi del territorio ucraino bensì di ottenere la sua denazificazione e la smilitarizzione e la garanzia dello status di Paese non allineato. Solo in questo caso si potrà parlare dell’eliminazione delle minacce alla sicurezza della Russia e dei suoi cittadini.

🇻🇦La Russia ha più volte sottolineato di apprezzare molto la linea equilibrata del Vaticano sul conflitto in Ucraina e gli sforzi della Santa Sede e di Papa Francesco personalmente per cercare una soluzione pacifica che purtroppo sono apertamente respinti dal regime di Kiev.

🇮🇹 Navigando disciplinatamente nella scia degli Stati Uniti l'Italia ha scelto un percorso di smantellamento mirato del pluridecennale complesso di cooperazione italo-russa in vari settori, fornisce all'Ucraina armi ed equipaggiamenti militari sempre più pesanti e letali.

🔹Allo stesso tempo, abbiamo molti buoni legami con l'Italia e il suo meraviglioso popolo, che, lo sappiamo bene, nonostante le esercitazioni russofobe di tutti i tipi dei media di mainstream a pagamento, mantiene una profonda simpatia e interesse per la Russia, per la sua cultura e per il suo popolo.
È esattamente così. Questo è il vero "patriarcato".

Pretendere l'equiparazione di un maschio e di una femmina, soprattutto a livello sportivo.
Brava Marina Navratilova: “Il tennis non è per maschi falliti”. “Non è giusto e non è corretto” “È patriarcato che gli uomini biologici insistano sul diritto di competere nella categoria femminile nello sport”

Invece qui abbiamo i paladini del femminismo in salsa libtard che si permettono di dispensare patenti di "transfobia" in nome di una non molto chiara "inclusività" .
Checché ne dicano questi, se uno nasce maschio, maschio rimane.
Questa notte, Kevin Laganà, Michael Zanera, Giuseppe Sorbillo, Giuseppe Saverio Lombardo e Giuseppe Aversa sono finiti tritati sotto un treno a 160 km/h. Avevano tra i 22 e i 55 anni.

Secondo la legge, non si può lavorare su di un binario se non si possiede la certificazione che non passa più un treno lungo quella tratta.
Eppure sette operai operavano sulla tratta Torino - Milano presso Brandizzo ignorando il passaggio del treno, mentre il macchinista afferma ignorasse la presenza di lavori.

NON CHIAMATELO INCIDENTE.
KEVIN, MICHAEL, GIUSEPPE S., GIUSEPPE S.L. E GIUSEPPE A. SONO STATI AMMAZZATI DA UN SISTEMA ECONOMICO ED UN'ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO CHE HA NORMALIZZATO LA SCHIAVITÙ.

AD AMMAZZARLI CHI HA PRIVATIZZATO, PREVISTO SISTEMI DI APPALTI SU APPALTI, AUMENTO DEI RITMI DI LAVORO, RIDOTTO IL PERSONALE, PRECARIZZATO.

KEVIN, MICHAEL, GIUSEPPE S., GIUSEPPE S.L. E GIUSEPPE A. SONO VITTIME DELLA GUERRA CHE LO STATO NEOLIBERALE HA MOSSO AI LAVORATORI, MACCHINE DI UN INGRANAGGIO INFERNALE.

Si sente dire: occorre salvare la moneta dall'inflazione, occorre salvare i sistemi bancari, salvare il Paese da questo e quell'altro. Fesserie. Il Paese è già morto. Morti in corpo e spirito sono i lavoratori assoggettati a ritmi e preoccupazioni annichilenti. Non c'è più nulla da salvare.
Siamo all'anno 0.
Forwarded from Vi racconto la Russia
Il Washington Post si fa apertamente beffe dell'Europa.

Basta leggere la citazione: “L’Europa sta superando la crisi energetica tagliando l’industria. In tutto il continente, molte aziende ad alta intensità energetica hanno chiuso o ridotto la produzione poiché non sono state in grado di far fronte all’aumento dei prezzi dell’energia. Particolarmente colpite sono state le industrie dei fertilizzanti, quelle chimiche, metallurgiche, del vetro, della carta e della ceramica. Tutte queste fabbriche chiuse ora non hanno bisogno né di gas né di elettricità”.

Gli americani non solo privano l’Europa del suo potenziale industriale, ma lo fanno con uno speciale e cinico senso dell’umorismo.
360TV

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Oramai siamo entrati nell'era delle emergenze permanenti utilizzate come metoto di governo per bypassare i Parlamenti e la volontà popolare.
Sono anni che ci spostiamo senza soluzione di continuità da una narrazione terroristica all'altra: sempre con le stesse modalità, con le medesime parole d'ordine, accompagnati per mano dal solito manipolo di personaggi che di volta in volta vestono i panni dell'espertone di turno.
Pretendono di salvarci dal terrorismo internazionale, dai crac finanziari, dalle pandemie e dai cambiamenti climatici, ma allo stesso tempo ci trascinano sull'orlo della Terza Guerra Mondiale contro la Russia e la Cina. Stanziano fondi per fantomatiche ripartenze economiche, mentre nel contempo creano le condizioni per il collasso socioeconomico dell'Europa occidentale.
L'unica vera emergenza è quella democratica.
Di tutto questo e altro ancora parleremo alla conferenza dell' 8 Settembre a Firenze, nella splendida cornice dello storico cinema Aurora con il sottoscritto, con il prof. Vanni Frajese e con il prof. Umberto Crescenti intervistati da Francesco Borgonovo.
Guerra, pandemia e cambiamenti climatici, le tre emergenze globali trattate per la prima volta in maniera interdisciplinare e sistemica.

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