Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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IL GIORNO DELLA MARMOTTA.
di Marco Travaglio

L’invasione russa dell’Ucraina ha appena compiuto 18 mesi. Un anno e mezzo di guerra (in aggiunta a quella degli otto anni nel Donbass), 500mila fra morti e feriti, una decina di milioni di profughi ucraini in Europa e in Russia, mezzo Paese distrutto che richiederà almeno mille miliardi per la ricostruzione, l’Ue in recessione per le autosanzioni. Dal 24 febbraio 2022 molte cose sono cambiate nel mondo alla velocità della luce. Caduti Johnson, Truss, Marin, Rutte, Sànchez e Draghi, non Putin. L’Italia è passata dalle larghe intese alla destra della Meloni che vi si opponeva solitaria. Ma a Palazzo Chigi è cambiato solo l’inquilino, mentre il mantra resta lo stesso di 550 giorni fa: “C’è un aggressore e un aggredito, con Putin non si tratta, l’unica soluzione è la sua caduta, o la sconfitta della Russia, o il suo ritiro e intanto avanti con invii di armi sempre più micidiali e costose a Zelensky fino alla vittoria”. Mantra che porta malissimo a chi lo ripete e nulla fa pensare che possa diventare realtà.

Le controffensive ucraine sono state l’una modestissima e l’altra fallimentare. La Russia (almeno per ora) controlla la Crimea annessa nel 2014 e le quattro regioni invase nel ‘22. Le sanzioni non l’hanno isolata né mandata in default (anzi, rischiano di mandarci i sanzionatori). Putin appare (almeno finora) più saldo che mai, avendo superato anche la crisi interna più grave dell’ultimo quarto di secolo (il tentato putsch Wagner-Prigozhin). La Germania dissanguata rinvia sine die l’impegno Nato della spesa militare al 2% del Pil, come Conte impose di fare a Draghi 15 mesi fa. La Francia non vede l’ora di sfilarsi. E persino gli atlantisti più oltranzisti vacillano. La Polonia è furente con Kiev per il dumping sul grano. Usa e Uk concordano sul flop dell’offensiva ucraina. Biden (o chi per lui), persa la speranza di vendersi alle elezioni del ‘24 una vittoria militare, inizia a virare sull’unico successo possibile: quello diplomatico, anche per non farsi rubare il tempo e la scena dalla Cina. Il n. 2 della Nato ipotizza apertamente che Kiev ceda territori. E il mondo, che 18 mesi fa pareva tornato bipolare come nella guerra fredda, si scopre ancor più multipolare, con la nuova superpotenza Brics che unisce amici vecchi come Cina, Russia, Brasile, India, Sudafrica e nuovi come la strana coppia Iran-Arabia (che fino all’altroieri si sparavano in Yemen), minacciando l’impero del dollaro con una moneta concorrente. Persino nel Pd, con la Schlein, si muove qualcosa. Ma, nel governo italiano, niente. Come nel giorno della marmotta, è sempre il 24 febbraio 2022. Meloni&C., fermi sull’attenti davanti a Biden, non osano neppure domandargli se per caso, nel frattempo, gli ordini non siano cambiati.

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Forwarded from Giubbe Rosse
🇳🇪🇫🇷 NIGER. TAGLIATA ACQUA ED ELETTRICITÀ ALL'AMBASCIATA FRANCESE
L'ultimatum all'ambasciatore francese per lasciare il paese è scaduto, ma l'ambasciatore è ancora nel Paese.
In risposta, le autorità nigerine hanno interrotto la fornitura di elettricità e acqua all'ambasciata francese a Niamey.

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Un tweet che sa un po' di ultimo giapponese nella giungla e di baffetto chiuso nel bunker.
Questo poveretto va aiutato.

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In che mondo vive chi legge “La stampa”?

Uno pensa che i lettori di La stampa, repubblica o il corriere siano stupidi. Ma è un errore. Sono persone non stupide, solo che quei giornali li fanno vivere in una realtà parallela.

Per esempio, la situazione al fronte russo ucraino viene riportata così:

“Le forze armate ucraine stanno avanzando con rapidità verso sud, dove ora incontrano debole resistenza nelle retrovie russe, mentre si avvicinano a una seconda linea fortificata delle truppe di Mosca, che si ritiene sia più debole rispetto alla prima”.

Ora, qualsiasi fonte di informazione non delirante dice, nel migliore del casi, che la controffensiva va lentissima, e che anzi è un disastro.

La prima linea non è stata neanche raggiunta. Si tratta di una linea protetta da “denti di drago”, a cui gli ucraini non sono giunti. Hanno occupato parte di Rabotino, che è una zona grigia.

Le difese russe sono costituite da tre linee. La terza è quella che alcuni considerano inespugnabile. Ma comunque ben difficile anche solo che gli ucraini riescano a toccare la prima linea.

Per resto, il rischio reale è che i russi sfondino a nord est, e gli ucraini litigano con i generali occidentali perché sanno che se si insiste su Rabotino può collassare il fronte ucraino in quella zona e si può restare insaccati (ma non mi importa qui entrare nei dettagli).

Il punto è che c’è un mucchio di gente che vive in una bolla di irrealtà. Purtroppo sono convinti di essere riflessivi e informati.

Questo è il dramma del paese: una sfera mediatica totalitaria e un’opinione pubblica senza capacità critica.

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Massimo Fini afferma che oggi, 28 agosto 2023, a Milano c'è una temperatura di 39 gradi.

Sono qui e c'è vento freddo e pioggia con una temperatura di 18 gradi.

Cioè vorrei capire l'obiettivo che c'è nello scrivere che ci siano 39 gradi, pensano di convincere la gente ad avvertire caldo e a sudare?
(FONTE)
Forwarded from CORVELVA
La giornalista Gioia Locati porta l'attenzione al caso delle AI di Google e su come solo per alcune realtà, come la nostra, sia in grado di inventare di sana pianta le notizie.

Analizzate il fatto sostituendoci con qualunque altra realtà o persona che possa minimamente "dare fastidio". Inventare fonti giornalistiche per produrre una vera e propria delegittimazione è uno step successivo alla censura che va fermato a tutti i costi.

Buona lettura.

https://blog.ilgiornale.it/locati/2023/08/28/e-se-bard-raccontasse-bal/
Forwarded from Giubbe Rosse
💪🏿 LA BBC CAMBIA IL COLORE DELLA PELLE DI UNA ELETTRICE: BIANCA NON ANDAVA BENE, MEGLIO NERA. (Fonte: Dailymail)

"PIÙ INCLUSIVA".


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Il nobel Carlo Rubbia ha ricordato che "dal 2000 al 2014, la temperatura della Terra non è aumentata: essa è diminuita di 0,2 gradi e noi non abbiamo osservato negli ultimi 15 anni alcun cambiamento climatico di una certa dimensione."
E ha aggiunto: "Questo è un fatto di cui tutti voi dovete rendervi conto, perché non siamo di fronte ad un’esplosione della temperatura. La temperatura è aumentata fino al 2000: da quel momento siamo rimasti costanti, anzi siamo scesi di 0,2 gradi."

Da ciò si comprende perchè i fanatici dell'economia "green" - che poco ha a che fare con la protezione dell'ambiente e con l'anticapitalismo, unica reale ideologia "green" - abbiano dovuto modificare i termini della questione climatica.
Infatti, per terrorizzare non si parla più di surriscaldamento climatico ma di cambiamento climatico, volendo con ciò riferirsi al susseguirsi di eventi estremi. In questo senso, alla narrazione fa gioco puntare sul concetto di "eccezione", qualunque temperatura o evento atmosferico essa riguardi.
A differenza di Honolulu - capitale da quando le Hawaii, nel 1959, divennero il 50° Stato federale Usa - Maui aveva conservato maggiormente la propria integrità, con gli indigeni che tenevano al proprio territorio e alle proprie tradizioni.

Secondo la tesi di Massimo Mazzucco, all'origine degli incendi programmati ci sarebbe la volontà di trasformare la destinazione della costa della città nel mirino delle grandi corporation edili e tecnologiche.

"MAUI: disastro intenzionale": https://youtu.be/sfMAeFUdTnk?si=QGskqA5dypAmPfrR
Forwarded from Piccolenote
🌐🇷🇺BRICS E PRIGOZHIN: DI STORIA E CRONACA NERA

Al netto delle sciocchezze e delle manovre, l’assassinio di Prigozhin è stato un segnale alto e forte contro l’attivismo russo sulla scena mondiale. In particolare si voleva inviare un segnale ai Brics, che proprio in quel giorno annunciavano l’ingresso nel loro organismo di sei nuovi Paesi: Argentina, Egitto, Arabia Saudita, Emirati arabi uniti, Iran ed Etiopia.

Una vera e propria rivoluzione geopolitica, l’emergere plastico di un nuovo ordine mondiale alternativo a quello post ’89, che  consegna agli Usa l’egemonia globale. Peraltro, l’ingresso simultaneo di Riad, Il Cairo, Teheran e Abu Dhabi porta a compimento il nuovo corso del Medio oriente, iniziato alcuni mesi fa con la distensione tra i Paesi del Golfo e l’Iran.

Non solo, intervenendo online alla riunione, Putin aveva dichiarato che ormai la de-dollarizzazione nei Paesi Brics è “irreversibile”. Si può immaginare quanto tutto ciò abbia irritato l’Occidente, dal momento che il dollaro resta ancora l’arma più potente dell’Imperium tecno-finanziario.

La morte di Prigozhin, oltre che uno scopo geopolitico e militare aveva anche un obiettivo mediatico, quello di oscurare quanto avvenuto nella riunione dei Brics in Sudafrica, che in tal modo è passato in sordina…🇷🇺🌐

LEGGI L'ARTICOLO SU PICCOLE NOTE
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🟥 https://bit.ly/3qMsunr 🟥
Forwarded from Giubbe Rosse
L'adesione dell'Arabia Saudita ai Brics rappresenta un passaggio storico gravido di implicazioni strategiche, ma che giunge a coronamento di un processo di graduale riconfigurazione della postura tenuta tradizionalmente dal Paese.

Il parere di Giacomo Gabellini

https://www.youtube.com/watch?v=9N2n3ZN7aws
Forwarded from Cris Cersei Channel
😰CAMPATE ANGOSCIATI

Sapete qual è la cosa che mi ha angosciato di più in epoca Covid? Più del lockdown, delle zone rosse, del Green Pass? L’autocertificazione per circolare.

Non so, mi aveva forse risvegliato un ricordo atavico, di quelli impressi nel DNA. Dove vai? Cosa fai? Fammi vedere il permessino, mostra la carta. Una faccenda che chissà quante volte si è ripetuta nei secoli tra i popoli oppressi.

Avevo anche la sensazione che non sarebbe finita lì. E infatti con i divieti di circolazione in arrivo -solo in Piemonte, eh, tranqui 🙄-, ci saranno le “deroghe”.

Quindi dovrai estrarre la carta al posto di blocco, e dimostrare che stai andando in ospedale: perché? quanto sei grave?; o al funerale: grado di parentela? un conoscente? no, quello non vale.

Non avrai nulla, e camperai angosciato.😡

🗡by @criscersei
Forwarded from Saker Italia
- di Maria Zakharova

Ci è stato subito chiaro che agli attivisti internazionali per i diritti degli animali semplicemente non interessa il destino delle renne norvegesi. Dopo tutto, ricordiamo la loro reazione inarticolata al sanguinoso spettacolo di Copenaghen dell'assassinio della giraffa Marius.

Ma ora stiamo parlando di qualcosa di serio. Il rilascio di quasi 1,5 milioni di tonnellate di acqua radioattiva da Fukushima negli oceani del mondo. Acqua marina tossica contaminata da trizio, oltre che da isotopi di carbonio-14, potassio-40, stronzio-90, iodio-129, cesio e plutonio.

Allora? Ecco alcuni screenshot dai siti web delle organizzazioni "ambientaliste". Sono silenziosi come pesci nell'Oceano Pacifico, che nuotano da giorni nell'acqua con il trizio.

Quando si è verificata la più grande fuoriuscita di petrolio negli Stati Uniti in un decennio, Greenpeace e il WWF tennero la bocca chiusa. Tacciono anche ora. Persino l'apparentemente onnipresente Greta Thunberg si è limitata a un banale link alla notizia senza una sola parola di condanna. Nel frattempo, i serbatoi d'acqua che vengono svuotati da Fukushima hanno questo aspetto. Guardate l'uomo con la radio e la tuta di protezione radio/chimica.

Chissà perché adesso il silenzio delle principali organizzazioni ambientaliste mondiali? Oppure subiscono solo pressioni?