Forwarded from RangeloniNews
🇷🇺🇺🇦 Russi in avanzata nella regione di Kharkov, autorità ucraine hanno imposto l’evacuazione obbligatoria in 37 centri abitati. Anche nella Zaporozhye russa si inizia a parlare di possibile offensiva
Evgenij Balitsky, il governatore della regione di Zaporozhye sotto controllo russo, nel corso di un’intervista per Ria Novosti ha affermato che laddove l’esercito ucraino sta tentando da settimane di sfondare le linee russe, senza significativi risultati, l’esercito russo si sta preparando ad un contrattacco.
"Il morale dei militari è alto, i ragazzi hanno svolto il compito principale, ossia quello di contenere il nemico. Tutti oggi parlano dell’avanzata. Ci stiamo preparando per questo", ha riferito Balitsky.
Intanto nella regione di Kharkov si registrano avanzamenti da parte dell’esercito di Mosca. Le autorità della regione hanno imposto l’evacuazione obbligatoria nei confronti delle amministrazioni e degli abitanti di 37 centri abitati nei pressi di Kupiansk.
✍️ RangeloniNews
Evgenij Balitsky, il governatore della regione di Zaporozhye sotto controllo russo, nel corso di un’intervista per Ria Novosti ha affermato che laddove l’esercito ucraino sta tentando da settimane di sfondare le linee russe, senza significativi risultati, l’esercito russo si sta preparando ad un contrattacco.
"Il morale dei militari è alto, i ragazzi hanno svolto il compito principale, ossia quello di contenere il nemico. Tutti oggi parlano dell’avanzata. Ci stiamo preparando per questo", ha riferito Balitsky.
Intanto nella regione di Kharkov si registrano avanzamenti da parte dell’esercito di Mosca. Le autorità della regione hanno imposto l’evacuazione obbligatoria nei confronti delle amministrazioni e degli abitanti di 37 centri abitati nei pressi di Kupiansk.
✍️ RangeloniNews
I dati che nessuno vuole vedere: eccesso di mortalità infantile in UE (fonte Euromomo), in crescita costante a partire da metà 2021. Si impaurisce la popolazione su emergenze inesistenti e su quelle vere cala il velo dell'omertà.
Adalberto Gianuario.
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Breve storiella.
La Germania nel 2021 ha introdotto una carbon tax da 35 euro per tonnellata di CO2 che va a colpire tutti i consumatori di energie fossili per la casa (riscaldamento e cucina) e per i trasporti (pieno all'auto, all' autobus, aerei, barche ecc.)
Dal prossimo anno passa a 40 euro per tonnellata e dal 2025 a 50 euro per tonnellata.
Fine della storia.
Eric Packer.
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La Germania nel 2021 ha introdotto una carbon tax da 35 euro per tonnellata di CO2 che va a colpire tutti i consumatori di energie fossili per la casa (riscaldamento e cucina) e per i trasporti (pieno all'auto, all' autobus, aerei, barche ecc.)
Dal prossimo anno passa a 40 euro per tonnellata e dal 2025 a 50 euro per tonnellata.
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
Forwarded from Piccolenote
🟨🇵🇰🇺🇸IL CABLOGRAMMA USA CONTRO IMRAN KHAN
…Nel corso della sua battaglia politica accusa pubblicamente l’establishment degli Stati Uniti di aver manovrato per la sua rimozione. E dice di avere prove in tal senso. Addirittura, in un’occasione, sventola davanti alla folla un cablogramma che proverebbe la sua denuncia.
Accuse che gli Stati Uniti hanno rigettato con sdegno, derubricandole a mera disinformazione, dal momento che non appartiene alla loro politica l’ingerenza nelle vicende politiche di un Paese alleato.
Ma un cablogramma inchioda Washington alle sue responsabilità. Ed è il rapporto che l’ambasciatore pakistano stila e invia nel suo Paese subito dopo l’incontro con Donald Lu, pubblicato integralmente da The Intercept il 9 agosto…🇵🇰🇺🇸🟨
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…Nel corso della sua battaglia politica accusa pubblicamente l’establishment degli Stati Uniti di aver manovrato per la sua rimozione. E dice di avere prove in tal senso. Addirittura, in un’occasione, sventola davanti alla folla un cablogramma che proverebbe la sua denuncia.
Accuse che gli Stati Uniti hanno rigettato con sdegno, derubricandole a mera disinformazione, dal momento che non appartiene alla loro politica l’ingerenza nelle vicende politiche di un Paese alleato.
Ma un cablogramma inchioda Washington alle sue responsabilità. Ed è il rapporto che l’ambasciatore pakistano stila e invia nel suo Paese subito dopo l’incontro con Donald Lu, pubblicato integralmente da The Intercept il 9 agosto…🇵🇰🇺🇸🟨
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Piccole Note
L'ex premier pakistano Khan in carcere. Il ruolo degli Usa
L'ex primo ministro pakistano Imran Khan "la scorsa settimana è stato condannato a tre anni di carcere – e cinque anni di esclusione dalla politica – per una
Curioso il fatto che il 90% di quelli che erano i lettori e i redattori dell'epoca oggi pensano sul serio quel che allora scrivevano in forma satirica.
Alberto Scotti.
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Alberto Scotti.
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Forwarded from Vi racconto la Russia
L'Fbi, irrompendo nella sua abitazione, ha sparato e ha ucciso un disabile di 70 anni che camminava con un bastone, che sui social scriveva minacce a Biden.
Ieri l'oligarca Bayazitov, che ha invitato in video ad accoltellare i russi e impiccare Putin, ha ricevuto una multa di 30.000 rubli (300 euro) a Kazan.
La Russia è davvero un regime totalitario?
Zergulio
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Viaggia con noi in Russia
Ieri l'oligarca Bayazitov, che ha invitato in video ad accoltellare i russi e impiccare Putin, ha ricevuto una multa di 30.000 rubli (300 euro) a Kazan.
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Forwarded from la fionda📗
Sono quasi esilaranti gli sforzi dei propagandisti occidentali di difendere le loro narrazioni falsate quando la realtà le "sbufala" senza appello.
🔴 Rigetta la propaganda, entra nel canale telegram de @lafionda
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Forwarded from Piccolenote
🌐 NIGER: IL RITORNO ALLA DEMOCRAZIA È SOLO UN PRETESTO
Brandire l'intervento armato in Niger è solo un pretesto. Sarebbe l'ennesima guerra neocoloniale per difendere gli interessi dell'Occidente. In Niger non vigeva un governo democratico.
Così Elisabeth Sherif: "Il numero di ministri le cui fortune sono stimate in centinaia di milioni, e miliardi per alcuni, illustra abbastanza bene il modo con cui si è governato durante la VII Repubblica.
Un modo di governare che il presidente Mohamed Bazoum, ostaggio dalla frangia radicale del suo partito, non è riuscito a cambiare veramente, rimanendo al di sotto delle aspettative e deludendo le popolazioni sempre più svantaggiate.
Si può diventare immensamente ricchi, nel giro di pochi anni, solo gestendo un Paese regolarmente classificato tra i più poveri del pianeta?”... 🌐
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Brandire l'intervento armato in Niger è solo un pretesto. Sarebbe l'ennesima guerra neocoloniale per difendere gli interessi dell'Occidente. In Niger non vigeva un governo democratico.
Così Elisabeth Sherif: "Il numero di ministri le cui fortune sono stimate in centinaia di milioni, e miliardi per alcuni, illustra abbastanza bene il modo con cui si è governato durante la VII Repubblica.
Un modo di governare che il presidente Mohamed Bazoum, ostaggio dalla frangia radicale del suo partito, non è riuscito a cambiare veramente, rimanendo al di sotto delle aspettative e deludendo le popolazioni sempre più svantaggiate.
Si può diventare immensamente ricchi, nel giro di pochi anni, solo gestendo un Paese regolarmente classificato tra i più poveri del pianeta?”... 🌐
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Forwarded from la fionda📗
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L'ECOWAS ha dato disposizione di attivare il proprio contingente militare (che ora era in standby) per "ristabilire l'ordine costituzionale in Niger".
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Forwarded from Lettera da Mosca
In Ucraina, nel 2023, sono aumentate le vendite di auto di prestigio estere, sia rispetto alla prima metà del 2022 sia rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre per le auto “economiche”, secondo Ukravtoprom, le vendite nel 2023 continuano a diminuire.
Ringraziamo profusamente Repubblica (e Di Feo, ça va sans dire) che il 10 agosto si accorge che il 31 luglio il Centre for Strategic and International Studies ha pubblicato uno studio (redatto in realtà a maggio, prima della madre di tutte le controffensive) nel quale si segnala l'ovvio: sì, la guerra in Ucraina è logorante per la Russia, ci spende un sacco di soldi e di materiale; no, non la sta perdendo, non sta finendo i missili e non la sloggi da dove sta; può rimpiazzare le perdite e continuare il conflitto ma "ci vorranno parecchi anni prima che possa tornare a condurre un’invasione su larga scala" (l'originale è un po' diverso, "will likely limit Moscow’s ability to engage in high-intensity conventional military operations in other areas, at least in the near future"), come se ne conducesse ogni anno (l'ultima è stata nel 2008 e non è stata "su larga scala").
A questo punto però c'è da farsi una domanda, che diventa sempre più urgente visto che in questo conflitto stiamo investendo i nostri soldi, il nostro materiale militare, la nostra politica energetica, e quindi economica, per i prossimi anni, e alla fine il futuro dell'intera Unione Europea: a quando un rapporto simile sull'Ucraina? Perché non esiste nessuna stima credibile, da parte di nessun "istituto strategico" occidentale, sulla situazione delle FFAA e della logistica ucraina? Quante perdite ha, umane e materiali? Quante munizioni, divise per calibro, ha ancora a disposizione? Quanti mezzi, di che tipo? Per ogni tipo di mezzo, quanti ricambi? Come conta di rimpiazzare le sue perdite umane e materiali? Ciò che arriva dall'Occidente che percentuale è del suo armamento? È ragionevolmente in grado di organizzare un'offensiva che abbia una qualche possibilità di ottenere risultati strategici e portare a termine il conflitto, o può solo reggere e sperare che la Russia si sfianchi prima (cosa che, secondo il rapporto in questione, non accadrà)?
Francesco Dall'Aglio.
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A questo punto però c'è da farsi una domanda, che diventa sempre più urgente visto che in questo conflitto stiamo investendo i nostri soldi, il nostro materiale militare, la nostra politica energetica, e quindi economica, per i prossimi anni, e alla fine il futuro dell'intera Unione Europea: a quando un rapporto simile sull'Ucraina? Perché non esiste nessuna stima credibile, da parte di nessun "istituto strategico" occidentale, sulla situazione delle FFAA e della logistica ucraina? Quante perdite ha, umane e materiali? Quante munizioni, divise per calibro, ha ancora a disposizione? Quanti mezzi, di che tipo? Per ogni tipo di mezzo, quanti ricambi? Come conta di rimpiazzare le sue perdite umane e materiali? Ciò che arriva dall'Occidente che percentuale è del suo armamento? È ragionevolmente in grado di organizzare un'offensiva che abbia una qualche possibilità di ottenere risultati strategici e portare a termine il conflitto, o può solo reggere e sperare che la Russia si sfianchi prima (cosa che, secondo il rapporto in questione, non accadrà)?
Francesco Dall'Aglio.
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Forwarded from La Mia Russia
Negli Stati Uniti è stata molto criticata la decisione di Biden di bloccare lo sfruttamento di quasi un milione di acri di terra che comprendono alcuni dei più ricchi depositi di uranio d'America. È stato accusato di "complicità" della Russia, dal momento che le centrali nucleari americane continuano ancora a ricevere circa il 12% del loro combustibile da materie prime russe, riferisce WSJ. https://t.me/absatzmedia/52155
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Абзац
Аризонские места: почему США не могут отказаться от российского урана
В Штатах ополчились против Байдена из-за его решения запретить работу на месторождениях урана в Аризоне. Его обвинили в «пособничестве» России, так как американские атомные электростанции…
В Штатах ополчились против Байдена из-за его решения запретить работу на месторождениях урана в Аризоне. Его обвинили в «пособничестве» России, так как американские атомные электростанции…
Libri generati dall'intelligenza artificiale elencati su Amazon come scritti da autori che negano qualsiasi relazione con essi. Benvenuti nella nuova realtà ibrida, dove diventa sempre più difficile, in alcuni casi impossibile, distinguere la verità dalle bugie, i fatti dalla finzione, gli scrittori veri da quelli virtuali.
Laura Ruggeri.
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Laura Ruggeri.
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RITRATTO
Nuland, un’impicciona bipartisan che sogna la nuova guerra fredda
AL FIANCO DI BIDEN - La Vicesegretaria di Stato respinta dai militari nigerini. Nel 2014 diceva “Fuck the Eu”
DI SALVATORE CANNAVÒ
L’ultima missione di Victoria Nuland è stata nel Niger. La vice-segretaria di Stato (ma è anche sottosegretaria agli Affari politici) si è recata a Niamey l’8 agosto e non è andata molto bene. Il generale Abdourahamane Tchiani, capo della giunta golpista, ha rifiutato di riceverla e dopo aver avuto un colloquio con il nuovo capo di Stato maggiore, Moussa Salaou Barmou, lei ha dichiarato: “Abbiamo avuto discussioni estremamente franche e in alcuni momenti abbastanza difficili”. Cioè, abbiamo litigato di brutto.
I militari nigerini, insomma, hanno tenuto il punto nei confronti degli Usa che, in una situazione difficile, hanno inviato una figura discussa, con pochi scrupoli e che deve la sua notorietà al disastro combinato con l’Ucraina.
Siamo a inizio del 2014, la rivolta di piazza Maidan è al suo culmine. Nuland è Assistente del Segretario di Stato, John Kerry, per gli Affari europei ed euroasiatici, quindi in piena amministrazione Obama. La politica estera si avvale di “falchi” dell’interventismo, ruolo che Nuland svolge egregiamente avendo già servito come portavoce di Hillary Clinton al Dipartimento di Stato, come ambasciatrice Nato durante la presidenza di George W. Bush e anche come vice consigliere alla Sicurezza nazionale del vicepresidente, guerrafondaio, Dick Cheney.
La vice segretaria di Stato parla al telefono con l’ambasciatore statunitense in Ucraina, Geoffrey Pyatt e a un certo punto, riferendosi al possibile ruolo che l’Onu potrebbe avere nella crisi, dice: “Potrebbe essere ottimo, credo, aiutare a sistemare questa situazione e avere l’aiuto delle Nazioni Unite… e fanculo l’Unione Europea”. I paesi europei sono alleati fedeli quando seguono fedelmente gli Usa, ma diventano oggetto di stizza quando non si allineano come sembravano fare in quel momento.
Nuland, suo malgrado, diventa così un emblema efficace della “faccia feroce” Usa in politica estera che, paradossalmente, scompare dai radar dopo la vittoria di Donald Trump per poi riemergere con Joe Biden. Una linea dura che la stessa Nuland espone con chiarezza in un saggio scritto per Foreign Affairs nel 2020, “Pinning Down Putin”, in cui propone un’espansione permanente delle basi Nato sul fronte orientale come unica mossa per contenere Putin e per continuare la strategia del “Fuck the Eu” contrastando la linea del dialogo.
“La sfida per gli Stati Uniti nel 2021 – scriveva Nuland – sarà quella di guidare le democrazie del mondo nella creazione di un approccio più efficace rispetto alla Russia, che metta sotto pressione Putin laddove è vulnerabile”. Non la vuole chiamare “nuova guerra fredda”, perché significherebbe “dare troppo credito a Putin che oggi impallidisce rispetto all’avversario sovietico”. Ma l’ispirazione è quella, il modello è il presidente repubblicano Ronald Reagan “che ha mandato in bancarotta con successo l’Unione Sovietica imponendo una corsa agli armamenti nucleari”. Occorre, quindi, puntare al “mantenimento di solidi budget per la difesa, la continua modernizzazione dei sistemi di armi nucleari statunitensi e alleati e il dispiegamento di nuovi missili convenzionali e difese missilistiche per proteggersi dai nuovi sistemi di armi della Russia”.
Questo è il Nuland pensiero che oggi Joe Biden manda in giro ad affrontare le crisi globali. Difficile dar torto ai nigerini se non l’hanno ricevuta.
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Nuland, un’impicciona bipartisan che sogna la nuova guerra fredda
AL FIANCO DI BIDEN - La Vicesegretaria di Stato respinta dai militari nigerini. Nel 2014 diceva “Fuck the Eu”
DI SALVATORE CANNAVÒ
L’ultima missione di Victoria Nuland è stata nel Niger. La vice-segretaria di Stato (ma è anche sottosegretaria agli Affari politici) si è recata a Niamey l’8 agosto e non è andata molto bene. Il generale Abdourahamane Tchiani, capo della giunta golpista, ha rifiutato di riceverla e dopo aver avuto un colloquio con il nuovo capo di Stato maggiore, Moussa Salaou Barmou, lei ha dichiarato: “Abbiamo avuto discussioni estremamente franche e in alcuni momenti abbastanza difficili”. Cioè, abbiamo litigato di brutto.
I militari nigerini, insomma, hanno tenuto il punto nei confronti degli Usa che, in una situazione difficile, hanno inviato una figura discussa, con pochi scrupoli e che deve la sua notorietà al disastro combinato con l’Ucraina.
Siamo a inizio del 2014, la rivolta di piazza Maidan è al suo culmine. Nuland è Assistente del Segretario di Stato, John Kerry, per gli Affari europei ed euroasiatici, quindi in piena amministrazione Obama. La politica estera si avvale di “falchi” dell’interventismo, ruolo che Nuland svolge egregiamente avendo già servito come portavoce di Hillary Clinton al Dipartimento di Stato, come ambasciatrice Nato durante la presidenza di George W. Bush e anche come vice consigliere alla Sicurezza nazionale del vicepresidente, guerrafondaio, Dick Cheney.
La vice segretaria di Stato parla al telefono con l’ambasciatore statunitense in Ucraina, Geoffrey Pyatt e a un certo punto, riferendosi al possibile ruolo che l’Onu potrebbe avere nella crisi, dice: “Potrebbe essere ottimo, credo, aiutare a sistemare questa situazione e avere l’aiuto delle Nazioni Unite… e fanculo l’Unione Europea”. I paesi europei sono alleati fedeli quando seguono fedelmente gli Usa, ma diventano oggetto di stizza quando non si allineano come sembravano fare in quel momento.
Nuland, suo malgrado, diventa così un emblema efficace della “faccia feroce” Usa in politica estera che, paradossalmente, scompare dai radar dopo la vittoria di Donald Trump per poi riemergere con Joe Biden. Una linea dura che la stessa Nuland espone con chiarezza in un saggio scritto per Foreign Affairs nel 2020, “Pinning Down Putin”, in cui propone un’espansione permanente delle basi Nato sul fronte orientale come unica mossa per contenere Putin e per continuare la strategia del “Fuck the Eu” contrastando la linea del dialogo.
“La sfida per gli Stati Uniti nel 2021 – scriveva Nuland – sarà quella di guidare le democrazie del mondo nella creazione di un approccio più efficace rispetto alla Russia, che metta sotto pressione Putin laddove è vulnerabile”. Non la vuole chiamare “nuova guerra fredda”, perché significherebbe “dare troppo credito a Putin che oggi impallidisce rispetto all’avversario sovietico”. Ma l’ispirazione è quella, il modello è il presidente repubblicano Ronald Reagan “che ha mandato in bancarotta con successo l’Unione Sovietica imponendo una corsa agli armamenti nucleari”. Occorre, quindi, puntare al “mantenimento di solidi budget per la difesa, la continua modernizzazione dei sistemi di armi nucleari statunitensi e alleati e il dispiegamento di nuovi missili convenzionali e difese missilistiche per proteggersi dai nuovi sistemi di armi della Russia”.
Questo è il Nuland pensiero che oggi Joe Biden manda in giro ad affrontare le crisi globali. Difficile dar torto ai nigerini se non l’hanno ricevuta.
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Giorgio Bianchi Photojournalist
Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
Google proverà a eliminare le scie di condensazione degli aerei con l’intelligenza artificiale.
Una partnership tra Google, Breakthrough Energy di Bill Gates e American Airlines, mira a ridurre le scie di condensazione lasciate dagli aerei.
https://www.ilsole24ore.com/art/scie-chimiche-google-e-bill-gates-vogliono-eliminarle-l-intelligenza-artificiale-AFGYiGW?fbclid=IwAR1_jOb5xxp54115ATsB50A4-o40ErF-b_AKjjAs7nksR8t3Wv6Q4o4zVeg&refresh_ce=1
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Una partnership tra Google, Breakthrough Energy di Bill Gates e American Airlines, mira a ridurre le scie di condensazione lasciate dagli aerei.
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Niente Heineken al festival rock di Helsinki: esclusa perché resta in Russia.
La scelta politica della kermesse diventata famosa per i balli dell’ex premier Sanna Marin.
https://www.lastampa.it/il-gusto/2023/08/10/news/niente_birra_heineken_al_flow_festival_di_helsinki-410687573/?ref=LSHAT-BH-P2-S2-T1
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La scelta politica della kermesse diventata famosa per i balli dell’ex premier Sanna Marin.
https://www.lastampa.it/il-gusto/2023/08/10/news/niente_birra_heineken_al_flow_festival_di_helsinki-410687573/?ref=LSHAT-BH-P2-S2-T1
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La Stampa
Niente Heineken al festival rock di Helsinki: esclusa perché resta in Russia
La scelta politica della kermesse diventata famosa per i balli dell’ex premier Sanna Marin
Forwarded from Giubbe Rosse
🇱🇾🇹🇩🇳🇪 Libia e Ciad mettono in guardia contro qualsiasi coinvolgimento in un'azione armata in Niger a causa delle sue ripercussioni sulla stabilità dei paesi vicini e della regione. (via Africa Intel/Asharq Breaking)
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#الشرق_عاجل ليبيا والتشاد تحذران من أي انجرار في عمل مسلح في النيجر بسبب تداعياته على استقرار دول الجوار والمنطقة #عاجل https://t.co/N0Z1pHFy60
Il Whasington Post ammette che il morale ucraino sta crollando. "Molti meno uomini camminano per le strade della sua città rispetto a prima. L'Ucraina non rivela il conteggio delle sue vittime militari, ma tutti condividono storie di nuovi soldati al fronte durati solo due o tre giorni". Fino ad ora questo tipo di storie veniva considerata propaganda russa.
https://www.washingtonpost.com/world/2023/08/10/ukraine-national-mood-counteroffensive-gloom/?s=09
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