Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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🚜 🌾 Efsa, "Il glifosato non desta particolari preoccupazioni". L'Autorità europea per la sicurezza degli alimenti si è espressa: l'erbicida totale della Bayern/Monsanto non fa male, usatelo.

O meglio, sono state individuate alcune lacune nei dati... Certo, "alcuni usi presentano maggiori rischi per i mammiferi [...] dal punto di vista ecotossicologico". È vero, oltre alle numerose denunce in merito alla sua cancerogenicità vi sono anche condanne definitive e multe milionarie... Ma a parte questo tutto bene, conditeci pure gli spaghetti 👍

⚠️ In ogni ambito e settore, il livello di tutela della salute della persona è venuto meno. Via libera ad ogni abuso. Dalla farmaceutica all'agricoltura, profitto e controllo regnano sovrani senza più limitazioni.

E l'ambiente? Non subirà conseguenze dall'impatto del terribile erbicida? Falde acquifere, fauna locale? Chissenefrega 👍 siamo troppo impegnati a combattere le attività antropiche e i negazionisti del cambiamento climatico.

👉 I cosiddetti "enti regolatori" sono ormai comitati di pubbliche relazioni delle big industries, mentre gli organismi politici nazionali e sovranazionali ne sono diretta emanazione.

Politici lobbisti, scienziatih a libro paga, giornalisti prezzolati. Il gioco è truccato, va fatto saltare il banco. Ma come?

https://t.me/canalemiracolomilano
miracoloamilano@protonmail.com
Una breve storiella.

Mentre nel 2022 l' Occidente sanzionava la Russia causando un persistente aumento dell' inflazione, scaricando dunque il costo dell'allargamento NATO sui lavoratori, a Wall Street le banche portavano -legalmente- a casa 6 miliardi di dollari di ricavi sul cambio Dollaro/Rublo o meglio tramite l'arbitraggio praticato sul cambio Dollaro/Rublo: il triplo dell'anno precedente.

Dopo l'applicazione delle sanzioni, i tassi onshore ed offshore del cambio Dollaro/Rublo cominciarono a divergere: offshore, i ricchi russi mollavano rubli per avere dollari ma le banche occidentali non potevano più comprare onshore dollari per rubli a causa delle sanzioni. Quindi, cominciarono a comprarli dalle banche kazake ed armene le quali, non applicando sanzioni alla Russia, potevano comprare dollari per rubli ad un tasso prossimo a quello onshore, applicare un mark-up, consengnarli alle banche americane le quali applicavano un altro mark-up prima di consegnarli ai russi impanicati offshore.

Nello stesso periodo il cittadino medio a causa delle sanzioni: "Buongiorno, chiamo perché vorrei dilazionare la bolletta del gas del mese di aprile in 911 rate. E' possibile?».

Eric Packer.

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Forwarded from Giubbe Rosse
🇸🇳 DISORDINI ANCHE IN SENEGAL
Violenti scontri con la polizia nella capitale Dakar durante una protesta contro il governo filo-occidentale. La gente lancia pietre e oggetti incendiari contro la polizia. Le proteste divampano in tutte le principali città del Senegal, vengono bruciate bandiere francesi e inneggiati slogan contro Macron.

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Forwarded from Lettera da Mosca
La carta dei Paesi africani che hanno firmato accordi militari con la Russia.
QUANDO IL NEMICO FA PROPRIE LE TUE PAROLE D'ORDINE E NE STRAVOLGE IL SIGNIFICATO
di Silvio dalla Torre

《Una delle cose peggiori che possano capitare, come ricordava Brecht, è quando il nemico fa proprie le tue parole d'ordine  e ne stravolge il significato.
Ho sempre pensato che fosse necessario adottare stili di vita più sobri, arrestare la cementificazione selvaggia, preservare ed incrementare le aree verdi (parchi pubblici e boschi), favorire il trasporto pubblico in luogo di quello privato, la bicicletta in luogo dell'automobile.
In passato queste posizioni erano spesso ridicolizzate, presentate come una chimera passatista di persone che non vogliono accettare la modernità.
Oggi l'ecologismo è diventato l'ideologia dell'elite dirigente.  Con la scusa della tutela dell'ambiente, si cerca di imporre una perversa trasformazione antiumana.
L'obiettivo è chiaro. Sul piano socio economico: drastica riduzione della popolazione mondiale, distruzione della classe media nei paesi sviluppati, cancellazione della piccola impresa, amazonizzazione del commercio, lavoro a distanza generalizzato, digitalizzazione dell'istruzione, controllo capillare sulla popolazione, creazione di una plebe sussidiata, dipendente dal telefonino, dalla televisione e dalle droghe. Sul piano geopolitico: separazione della Russia dall'Europa e riaffermazione dell'egemonia globale degli Stati Uniti usando il braccio militare della NATO.
Questo mostruoso progetto contro l'uomo (e contro la natura) richiede la creazione di sempre nuove emergenze , le quali rendano accettabile ciò che in condizioni normali sarebbe inaccettabile. Ecco quindi che prima abbiamo avuto l'emergenza pandemica, ora quella climatica. Il fatto che l'aumento della temperatura media dipenda dall'azione umana viene presentato come una verità inconfutabile. A chi esprime dei dubbi viene affibbiato l'epiteto insultante di negazionista. La cosa è andata talmente avanti che ogni pretesto è buono per scatenare la propaganda. Due giorni di caldo in un'estate sostanzialmente fredda ( almeno nella pianura padana) ed ecco che  pennivendoli, influencer, nani e ballerine del mondo dello spettacolo, politicanti al servizio permanente dell'oligarchia perdono ogni ritegno e si abbandonano a tirate apocalittiche.
Per quanto tempo i popoli accetteranno di farsi prendere in giro? Capiranno i giovani, i primi bersagli di questo lavaggio del cervello, che questa retorica non ha nulla a che vedere con la tutela dell'ambiente?》
Oh, per fortuna c'è l'intelligence update del Ministero della Difesa britannico che ci rassicura: se l'avanzata ucraina non è travolgente la colpa è del fatto che a causa dei combattimenti non si è potuto arare il terreno, e sono ricresciute "erbacce e arbusti". Ora tutto si spiega. Dopo il Generale Inverno, il generale Erbaccia.

PS - il tweet è vero, eh. Lo trovate qui: https://twitter.com/DefenceHQ/status/1686977578488274944

PS2 - provate a immaginare se, per giustificare il passo non proprio velocissimo delle sue avanzate, fosse stato il Ministero della Difesa russo a tirare fuori questa scusa. Staremmo ancora ridendo, no?
FOCUS
CONTROFFENSIVA

Kiev abbandona il “metodo Nato” e arranca al fronte
UCRAINA - Truppe impantanate. Strategia inefficace: miliardi di dollari in armi, ma l’avanzata non raggiunge gli obiettivi
DI MICHELA A.G. IACCARINO
Il Fatto Quotidiano 4 AGOSTO 2023

Passi falsi, passi indietro, passi troppo lenti, compiuti invece del grande assalto tanto atteso. La controffensiva ucraina, annunciata nei mesi precedenti come incursione risolutiva per la riconquista dei territori che rimangono di controllo russo, non promette, nemmeno nell’immediato futuro, progressi incoraggianti. Il rallentamento delle truppe di Zelensky che rischiano lo stallo – nonostante gli addestramenti all’avanguardia di Usa e alleati, e l’invio massiccio di armamenti moderni – lo racconta il New York Times: “Le truppe addestrate dall’Ovest arrancano in battaglia”. C’è un motivo più grande degli altri per cui si è finiti qui: davanti allo sbarramento russo, sotto costante pressione e fuoco dell’artiglieria nemica (non sprovvista di mezzi di combattimento adeguati a bloccarli sulle loro linee difensive), i comandanti ucraini hanno rinunciato alla strategia tattica statunitense per tornare ai vecchi metodi di combattimento.

Invece di sperimentare schemi appresi dagli addestratori Usa, fanno affidamento su artiglieria e missili a lungo raggio per sfiancare i russi prima di attaccare la loro trincea, rinunciando così alle azioni sincronizzate della dottrina atlantica. Gli ucraini sperano così di logorare i russi, che si auspicano esattamente la stessa cosa dall’altro lato della barricata. Nel pantano con stivali e cingolati si sono arenate le previsioni occidentali: “La decisione ucraina di cambiare tattica è un chiaro segnale che le speranze della Nato non sono riuscite a concretizzarsi”, sintetizza il quotidiano statunitense. I timori di funzionari e analisti Usa aumentano con la celerità degli svuotamenti dei depositi di munizioni per le tattiche adottate. Una seconda ondata di truppe addestrate dagli occidentali, racconta ancora il quotidiano, lancia attacchi su piccola scala per sfondare le linee russe, ma “i risultati sono contrastanti”: alcuni villaggi sono stati riconquistati, ma mancano risultati radicalmente positivi che invece gli ucraini hanno raggiunto lo scorso autunno nelle città strategicamente importanti. Un esempio è Kherson, un altro Kharkiv. Questo “solleva interrogativi sulla qualità dell’addestramento che hanno ricevuto”, sulle decine di miliardi di dollari di armi inviate, che dovevano trasformare le truppe di Zelensky in un esercito dalle capacità e standard Nato. Le attese del blocco occidentale, finora non esaudite, partivano da un’aspettativa forse sbagliata e troppo fiduciosa già in principio: se i plotoni americani usufruiscono di anni di addestramento prima dei combattimenti, gli ucraini lottano anche contro il tempo. Con gli addestratori statunitensi e Nato, per imparare a usare armamenti che non avevano mai visto prima, ci rimangono solo poco più di un mese: dalle quattro alle sei settimane. Forse, ha ipotizzato l’analista del Carnegie Michael Kofman, invece di impartire insegnamenti su nuovi metodi tattici, la preparazione andava indirizzata verso il miglioramento dei metodi che i soldati ucraini conoscevano già. Compito delle nove brigate finora addestrate da Washington e alleati (36mila unità) era non solo avanzare, ma anche dimostrare la superiorità della strategia degli attacchi sincronizzati di artiglieria e fanteria. In gioco c’è pure l’american way e la faccia dell’Amministrazione Biden, nello scontro diretto tra metodo di combattimento Usa e quello russo, da sempre considerato deteriore e vetusto, perché privilegia una rigida gerarchia della catena di comando – quella che Mosca ancora impone ai suoi soldati –, piuttosto che la relativa capacità e libertà decisionale delle squadre operative.

Segue...
Il ritardo nell’avvio delle operazioni della controffensiva che doveva esordire in primavera, esternato pubblicamente anche da Zelensky a giugno scorso, è stato motivato proprio con la carenza di tutte le risorse fondamentali: non solo di armi e munizioni, ma anche di addestramento adeguato. Quel tempo perso dalla Difesa ucraina l’ha guadagnato l’esercito di Mosca, che ha minato le linee di guerra per rendere ancora più difficile lo sfondamento delle sue trincee. Secondo funzionari Usa e Ue, il 20% delle armi spedite agli ucraini è già andato distrutto o è stato danneggiato, ma la controffensiva non è finita e non finirà prima dell’autunno. Il consigliere del presidente Podolyak ieri ha assicurato che il successo può arrivare ancora, ma in un modo solo: “Servono altre centinaia di tank e F-16 , non parliamo di 10 o 15 carri armati, ma di 100 o 300”.

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Forwarded from Giubbe Rosse
🇳🇪🇺🇸 IL PRESIDENTE DEPOSTO DEL NIGER, MOHAMMED BAZOUM, CHIEDE AIUTO AGLI STATI UNITI DOPO IL COLPO DI STATO
Il deposto leader del Niger ha esortato gli Stati Uniti e "l'intera comunità internazionale" ad aiutarlo a "ripristinare l'ordine costituzionale". Il presidente Mohamed Bazoum ha detto che stava scrivendo "come un ostaggio".
Bazoum ha “avvertito” che il golpe, se dovesse riuscire, avrebbe “conseguenze devastanti per il nostro Paese, la nostra regione e il mondo intero”. "L'intera regione centrale del Sahel potrebbe cadere sotto l'influenza russa attraverso il gruppo Wagner, il cui brutale terrorismo è stato in piena mostra in Ucraina", ha scritto Bazoum.
Giovedì, i golpisti hanno annunciato la rimozione degli ambasciatori di Francia, Stati Uniti, Nigeria e Togo. In una dichiarazione letta alla televisione nazionale, hanno affermato che le funzioni dei quattro ambasciatori sono state "interrotte".
Solo poche ore prima l'ambasciatore del Niger negli Usa, Kiari Liman-Tinguiri, aveva detto che la giunta “dovrebbe ragionare” e “rendersi conto che questa vicenda non può avere successo”. (Fonte: Africa Intel)

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Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
A Hong Kong siamo abituati agli eventi metereologici estremi. La stagione delle piogge (torrenziali) dura mesi, i tifoni sono comuni ed esiste un sistema d'allerta che consente alla popolazione di mettersi al riparo prima che la furia del vento si abbatta sul territorio. Le scuole e gli uffici chiudono, le attivita' produttive vengono sospese. Nessuna isteria. Tutti sanno esattamente cosa fare. Siamo abituati a mettere in sicurezza le nostre abitazioni, rimuovendo dagli spazi esterni qualsiasi cosa possa essere trascinata dal vento e diventare cosi' un pericolo per gli altri. Un tempo i tifoni facevano vittime, oggi grazie a queste precauzioni e' rarissimo che qualcuno muoia. Il giorno dopo il passaggio di un tifone si stimano i danni e si procede subito alle riparazioni e a rimuovere gli alberi caduti. Sull'isola dove abito, isola considerata periferica rispetto alla citta', il consigliere di zona (district councillor) e la sua squadra passano la giornata a perlustrare l'isola con un taccuino in mano (ora un tablet) e segnalano tutti i sentieri e gli accessi alle abitazioni bloccati dagli alberi caduti. Le squadre di operai sono gia' allertate, ricevono le segnalazioni del consigliere di zona e immediatamente si mettono all'opera. In meno di 24 ore tutto ritorna come prima. Siccome eleggiamo il consigliere di zona, e' nell'interesse di questa persona e del suo partito dimostrare efficienza nel risolvere i problemi degli abitanti. Lavora nel suo ufficio, aperto al pubblico 6 giorni su 7, abbiamo il suo numero di telefono, e sappiamo di poterlo contattare in caso di bisogno. Chi non e' all'altezza del compito non viene rieletto. Ah, ma a Hong Kong non c'e' democrazia, vi raccontano i media occidentali. Se per democrazia intendono la liberta' di eleggere politici che lavorano contro gli interessi nazionali e per quelli di altri paesi, e' vero, quella liberta' non ce l'abbiamo. Ed e' meglio cosi'. Tenetevi la vostra democrazia che noi ci teniamo la nostra, e aspettate 45 giorni per liberare i viali dei parchi cittadini dagli alberi caduti. @LauraRuHK https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/08/04/clima-a-milano-parchi-ancora-chiusi-dopo-la-strage-di-alberi-cosa-serve-un-grande-piano-di-sostituzione-ma-il-25-delle-nuove-piante-muore-a-causa-dellincuria/7251018/
Quando hai finito di raschiare il fondo del barile della propaganda, può capitare anche questo.

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Pubblico la mia risposta a un post di Mario Venuti non certo con lo spirito tipo: va' quanto è scemo lui e come l'ho asfaltato io, sono atteggiamenti che non mi appartengono. Lo faccio perché quel che scrive lui è una roba che scrivono in tantissimi e mi fa piacere ribadire come la penso io in merito. Il mio tono è acceso, perché la lettura di robe del genere mi fa sempre innervosire e gli ho risposto di getto, ma ora SONO CALMO!

Alberto Scotti.

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Dal punto di vista di chi sceglie di combatterle, le guerre asimmetriche sono sempre vantaggiose perché le aspettative sono molto basse e ogni colpo messo a segno, di qualsiasi rilevanza, acquista grande significato e con poca spesa (un IED, un camion bomba o, come in questo caso, droni aerei o acquatici) è possibile creare problemi, sia mediatici che pratici, a un avversario meglio piazzato. Il rovescio della medaglia, naturalmente, è proprio questo: le guerre asimmetriche vengono combattute da chi non ha la possibilità di impensierire realmente il proprio avversario con metodi convenzionali, cioè con scontri militari sul campo. Non è un caso che l'aumento di questo tipo di attacchi, da parte ucraina, avviene dopo che la controffensiva sul fronte non è riuscita a raggiungere gli obiettivi prefissati. Certo, nulla impedisce di utilizzare queste tattiche insieme alla controffensiva, per provocare ulteriori problemi alla Russia, e probabilmente il piano originario era questo: ma al momento la controffensiva latita e si fa ricorso dunque solo a queste azioni che hanno grandissima risonanza dal punto di vista mediatico, anche se la loro efficacia pratica è limitata. Qualche finestra rotta a Mosca e una nave danneggiata a Novorossijsk (nella foto 1, la Olenegorsky Gornyak è appoggiata a un rimorchiatore per evitare che si sbilanci a sinistra, dove è stata colpita) non compensano la mancanza di una breccia nelle linee difensive russe, ma aiutano a "vendere" l'idea che la Russia sia impreparata e indifesa, e che i droni ucraini possano colpire a piacimento qualsiasi obiettivo. Questo è parzialmente vero - non qualsiasi obiettivo ma parecchi, e anche a lunga distanza. Mosca è raggiungibile, così come i porti russi sulla costa orientale del Mar Nero, almeno quelli più vicini alla Crimea; così come è raggiungibile, e si è visto da poco, il ponte di Crimea e la Crimea stessa. Del resto, che i droni siano un problema molto grosso per qualsiasi difesa non lo scopriamo ora: se mi è consentita una battuta, si chiamano infatti difese "antiaeree", "antinave" e "antisommergibile", non "antidroni". L'architettura di difesa va ripensata e va ripensata soprattutto la distanza alla quale ci si può ritenere sicuri. Questo, naturalmente, vale per tutti i contendenti (abbiamo visto che anche i droni russi tendono ad essere piuttosto efficaci) e vale anche per chi contendente non è: mi chiedo l'Italia che tipo di difese antidrone abbia predisposto o stia predisponendo. Credo che il numero sia zero.
Dal punto di vista pratico la Russia prenderà le sue contromisure, che poi sono molto low-tech: reti di metallo a protezione degli ingressi dei porti, più marinai di vedetta e l'aggiunta di qualche mitragliera alle navi, anche a quelle come la Olenegorsky Gornyak, appunto quella colpita stamattina, che sono sì appartenenti alla flotta militare ma sono navi da trasporto e da sbarco e sono pochissimo armate (2 cannoncini binati da 57 mm, uno a poppa e uno a prua, 4 lanciamissili Strela da 8 missili e 2 lanciarazzi A-215 Grad-M da 22 razzi, tutte armi inadatte a fronteggiare minacce provenienti dal mare. "A finale", come dicono dalle parti mie, è un traghetto SNAV corazzato che trasporta 450 tonnellate di materiale).
Tutto questo non sarà però sufficiente, soprattutto se, come appare molto probabile, il ricorso a questi metodi di attacco si intensificherà da parte ucraina. Credo che molti nello stato maggiore russo stiano ponendosi seriamente il problema della sicurezza strategica, visto che la Russia ha iniziato questa guerra proprio per questo motivo, a parte le amenità sulla "denazificazione" e sulla protezione degli abitanti del Donbas. Finché all'Ucraina rimane costa, nessuna nave russa è al sicuro e non è al sicuro la Crimea e le sue linee di trasporto.

Segue...
Il che pone il comando russo di fronte a un problema complicato: accettare le perdite - che finora, come abbiamo visto, non sono elevate - e continuare con la propria strategia di erosione dell'esercito e dell'economia ucraina finché non perderà la sua capacità di difesa, o intraprendere una campagna complicata e costosa, sia in uomini che in materiale? Il comando e la leadership russa sono molto contrari alle perdite, lo abbiamo detto tante volte, per motivi pratici e di politica interna (difficoltà a rimpiazzare i caduti senza mobilitare altri soldati, cosa che avrebbe ricadute pesanti sull'economia e, forse, sul morale della popolazione). Ma anche queste sono perdite. Se gli attacchi di questo tipo dovessero continuare e magari ottenere risultati migliori, la linea dell'azione di forza potrebbe passare.
Chiudo con Repubblica, ovviamente. Mentre TUTTE le testate mondiali, anche quelle ucraine e le altre italiane tipo Corriere e La Stampa, segnalano che la Olenegorsky Gornyak è stata danneggiata e rimorchiata in porto, Repubblica titola: "Affondata la nave d’assalto Olenegorskij Gornjak". Se si va a leggere l'articolo, però, ci si trova di fronte al capolavoro: l'attacco ha provocato "l’affondamento della nave d'assalto anfibia “Olenegorskij Gornjak”, che si sarebbe appoggiata su un fianco e sarebbe stata poi trainata in secca prima che colasse a picco". Quindi non è affondata. È come titolare "X morto di infarto" e poi scrivere nell'articolo "è stato poi ricoverato prima che morisse". Pezzo firmato, eh. Dall'inviato Paolo Brera, che sostiene di essere a Izmail e che, evidentemente, non ha letto il capitolo 9 del Περί ἑρμηνείας di Aristotele, appunto a proposito di battaglie navali.

Francesco Dall'Aglio.

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Alla fine conta il talento e questi ne sono pieni zeppi. Ne hanno così tanto che non sanno più dove stiparlo, anzi, ve ne dovesse servire un po', fate un uozzap per chiedere e ve lo mandano. Anche un paio di chili, senza fare complimenti.

Alberto Scotti.

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Forwarded from Piccolenote
🚨⚠️NIGER: L’APPROCCIO MUSCOLARE DELL’OCCIDENTE

Resta che la contemporaneità tra l’articolo di Bazoum sul Washington Post e la decisione del presidente nigeriano di chiedere l’autorizzazione a un intervento armato non appare affatto casuale.

Da quando c’è stato il colpo di Stato nessun leader della Ue o negli Stati Uniti ha detto una sola parola in favore della diplomazia, da cui si deduce che l’unica soluzione immaginata per la crisi è la resa dei reprobi o l’uso della forza.

Al contrario Russia e Cina, pur chiedendo il ripristino della legalità, hanno esortato a una soluzione politica della crisi.

Ma lo sfoggio muscolare d’Occidente rende la guerra una prospettiva reale (inutile ricordare che il flusso di migranti arriverà al parossismo). E ciò non solo perché l’Occidente reputa inaccettabile perdere la presa sul Niger, ma anche per aprire una nuova stagione africana…⚠️🚨

LEGGI L'ARTICOLO SU PICCOLE NOTE
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https://bit.ly/3s1YILO
Forwarded from Donbass italia
L'Unione Europea sta bloccando RT in Occidente, ma ha condannato il blocco dei media francesi in Niger.

I lavori dell'emittente radiofonica Rfi e del canale televisivo France 24 nel Paese africano si sono conclusi ieri, una settimana dopo il colpo di stato.

La portavoce della Commissione europea Nabila Massrali ha definito la sospensione delle trasmissioni inaccettabile e una violazione dei diritti e delle libertà dei residenti locali.

L'anno scorso, il Consiglio d'Europa ha vietato la trasmissione dei canali TV RT (RT English, RT UK, RT Germany, RT France e RT Spanish) nell'Unione Europea, a causa della "disinformazione" e della "manipolazione" delle informazioni contro l'UE.

Fonte 🟩 RT in russo
bloccato nel democratico occidente
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UE: "Inaccettabile, sia rilasciato".

Assange?
No Navalny.

Doppi standard di una ipocrisia ributtante.

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Forwarded from Giubbe Rosse
🇺🇸🇪🇺 "L'ENCICLOPEDIA PIÙ MANIPOLATA DELLA STORIA" (DALL'INTELLIGENCE USA), DICE IL CO-FONDATORE DI WIKIPEDIA
L'Intelligence americana manipola Wikipedia da oltre un decennio.
Il co-fondatore di Wikipedia ha rivelato una notizia bomba riguardante sospetti di lunga data di interferenza e manipolazione dell'intelligence statunitense sull'enciclopedia online collaborativa più famosa al mondo. Il co-creatore del sito Larry Sanger ha parlato con il giornalista Glenn Greenwald nel suo podcast "System Update" e ha delineato i noti sforzi di "guerra dell'informazione" dell'intelligence statunitense, che in qualche modo devono rendere Wikipedia uno strumento di "controllo" da parte della sinistra. il profondo stato liberale di Washington.

Alcuni osservatori che hanno osservato a lungo e documentato con cura il coinvolgimento del governo degli Stati Uniti nelle principali piattaforme di social media e nella stessa Wikipedia hanno commentato : "la CIA sta gestendo Wikipedia, Wow, che shock. Sanger ha affermato durante lo spettacolo di Greenwald: " Abbiamo prove che, già nel 2008, che i computer della CIA e dell'FBI sono stati usati per modificare Wikipedia" (Fonte: ZeroHedge)

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