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IL PRIMO STUDIO SU DECESSI E VACCINI COVID19 SPIEGATO DA UNO DEGLI AUTORI - PETER MCCULLOUGH.

Recentemente, negli Stati Uniti, è stato prodotto il primo studio che ha analizzato la correlazione tra decessi e 'vaccinazioni' Covid19. Lo studio era stato pubblicato nella sezione pre-print dalla rivista The Lancet, che poi lo ha prontamente rimosso  senza fornire spiegazioni agli autori. Byoblu ha discusso di questo lavoro con uno dei suoi autori: il noto cardiologo ed epidemiologo statunitense Peter McCullough.

https://www.byoblu.com/2023/07/19/il-primo-studio-su-decessi-e-vaccini-covid19-spiegato-da-uno-degli-autori-peter-mccullough/

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Il 13 luglio l'Agenzia spaziale europea ha ripreso la temperatura del suolo, non dell'aria, e da quelle misurazioni sono nate le BUFALE dei 50°C cui ci appresteremmo ad arrivare.

Mario Giuliacci, meteorologo
Gli allarmi sulle temperature di questi giorni non vengono né dagli esperti né dalla politica governativa ma dalla macchina propagandistica informativa che risponde in modo diretto all'Agenda transnazionale in itinere.

Non esistono più le "notizie". Esiste un marketing narrativo che usa le notizie per creare la realtà.
Decisivo sarà cambiare l'atteggiamento ermeneutico: da passivo-ricettivo ad attivo-critico. Questa cosa va insegnata ai bambini nelle famiglie.

Bonifacio Castellane
Diffondere queste informazioni comporta gravi conseguenze, a partire dalle ricadute sul comparto del turismo.

Chi trasmette le misurazioni all'inglese BBC? Non sarebbe il caso che il governo italiano denunciasse la falsità dei dati?
Forwarded from SilvioDallaTorre (Silvio Dalla Torre)
Una premessa.
Non ho le competenze per dire in che misura l'azione dell' uomo influisca sui cambiamenti climatici . A prescindere da questo, auspico ,non da adesso, che si riducano i consumi e si adottino stili di vita più austeri. Questa trasformazione, per essere credibile, dovrebbe cominciare dai più ricchi (è intollerabile che ad ergersi a paladini dell'ambiente siano persone che passano la vita facendosi scorrazzare nell'universo mondo da aerei privati e barche di lusso, consumando, da sole, l'energia di intere città).
Questo detto, presentare quella in corso come una estate torrida è una mistificazione bella e buona. Gli ultimi giorni sono certo stati molto caldi. In compenso, i mesi di maggio e giugno sono stati relativamente freddi, con piogge frequenti e una temperatura più bassa della media. Per fare un esempio, l'esame di maturità di quest'anno anno è stato quello meno molestato dal calore tra quelli a cui mi è capitato di partecipare.
Questo dato di fatto non dice nulla riguardo ai cambiamenti climatici, che si devono misurare su scala globale e su un arco di tempo molto ampio. Dice molto, invece, sulla malafede fuori controllo dei mezzi di comunicazione, che da strumenti di informazione ( per quanto indirizzata) si sono trasformati in organi di pura propaganda. Il megafono del potere che ieri voleva istillare la paura dell'epidemia come oggi vuole istillare la paura dell'aumento della temperatura.
Scemenze sul caldo a parte, il Ministero della Difesa russo ha appena comunicato che dalla mezzanotte (ora di Mosca) del 20 luglio ogni nave mercantile diretta nei porti ucraini sarà considerata come un potenziale trasporto di materiale bellico, e i paesi sotto la cui bandiera naviga come coinvolti nel conflitto.
Forwarded from Giubbe Rosse
L'ANNO PIÙ CALDO DI SEMPRE, DA SEMPRE.

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Per comprendere le ragioni che stanno alla base del mancato allineamento di gran parte del mondo alle politiche condotte dall'Occidente nei confronti della Russia, e soprattutto per trovare qualche indizio utile a prevedere che ne sarà del cosiddetto "miliardo d'oro", ritengo sia utilissimo prendere in esame il caso della Bielorussia. Un Paese popolato da circa 9,3 milioni di abitanti la cui crescita economica dipende per circa il 60% dalle esportazioni.

Prima che gli Stati Uniti e i loro vassalli europei imponessero sanzioni draconiane nei suoi confronti, dapprima sulla scia dei disordini del 2020 - contestuali a un tentativo di colpo di Stato promosso dagli Usa con la collaborazione di Polonia e Ucraina - e successivamente per la decisione di Minsk di preservare il rapporto di alleanza con Mosca in seguito all'invasione russa dell'Ucraina, la Bielorussia era riuscita ad attuare un notevole processo di diversificazione del proprio commercio estero. Esportava un terzo delle proprie merci verso la Russia, un terzo verso l'"Occidente collettivo" e un terzo verso il "Sud globale".

Le misure punitive irrogate dagli Usa e dai loro sottoposti hanno precluso alla Bielorussia l'accesso all'intero mercato occidentale, costringendola a riorientare il 40% del proprio export. Il processo si è rivelato difficile, ma Minsk è comunque riuscita a portarlo sostanzialmente a compimento. Lo si evince dai dati relativi al 2022, che hanno visto il volume complessivo dell'export realizzato dal Paese crescere fino a risultare pressoché equivalente - appena il 5% in meno - a quello registrato nel 2020, grazie all'aumento esponenziale delle vendite in Russia, Cina, Sud-est asiatico e America meridionale. I proventi, in compenso, hanno raggiunto livelli record, sebbene una quota assai relativa delle esportazioni bielorusse sia composta da quelle materie prime che nel corso dello scorso anno hanno conosciuto una rivalutazione forsennata.

Quale conclusione ne trae l'ambasciatore bielorusso in Svezia Dmitry Mironchik? "Credo che le nostre relazioni commerciali con l'Occidente non fossero esattamente improntate al criterio di equità". Mi pare evidente che dell'iniquità strutturale dei rapporti costruiti con l'Occidente si stia accorgendo un numero crescente di Paesi, per molti dei quali gli "scambi ineguali" che avevano caratterizzato l'epoca coloniale sono sopravvissuti alla cosiddetta "decolonizzazione".

Giacomo Gabellini.

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Tradizione e avvenire

Jonathan Lear (Radical hope: ethics in the face of cultural devastation 2006) racconta come la tribù dei Crow fu sul punto di collassare quando venne distrutta la propria tradizione. Eppure non mancava il cibo, anzi, ce ne era tanto, ne’ mancavano le coperte.

Ma era stato distrutto l’ordine dei significati che dava senso alle azioni, proprio a quelle quotidiane, come cucinare, fare festa. Plenty Coups, capo della tribù (lo vedete nella foto), descrisse lo stato d’animo di desolazione in questo modo: “dopo questo non può più accadere niente”.

La distruzione della tradizione comporta una distruzione del futuro, della capacità di immaginarlo, di pensarlo. Non si è più nel mondo perché senza tradizione non c’è più mondo.

La tribù dei Crow trovò poi il modo di superare il momento tragico, attraverso un sogno di Plenty Coups. Ma questa è un’altra storia.

Vincenzo Costa.

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Perfetto direi. Parla delle turbe di Michele Serra e dei suoi amichetti, con dieci anni di anticipo.

L'Amaca dell'8 Giugno 2010.
Di Michele Serra.

Ora anche "autorevoli riviste scientifiche" (non si conosce una rivista scientifica che non sia autorevole) certificano che l'allarme dell'Oms sulla cosiddetta influenza suina fu esagerato; e forse lo fu artatamente, per gonfiare lo smisurato business dei vaccini. Rischia di farla franca, però, il vero mandante di quel delitto, che è l'isterismo salutista di buona parte degli occidentali, presso i quali qualunque allarme sanitario trova immediata e direi entusiastica adesione. Pur di impasticcarsi, ospedalizzarsi, sindromizzare ogni aspetto della vita, crearsi sempre nuove dipendenze da farmaco, c'è una marea di persone che è disposta a credere a qualunque spettro. Non sono un esperto, ma credo che l'ipocondria stia diventando una delle malattie più diffuse. Quanto è sana e giudiziosa la medicina preventiva, quanto è perniciosa e stupida quella parodia dell'immortalità che è il salutismo. Le speculazioni e le furbate dell'industria farmaceutica avrebbero molto meno spazio se la clientela non fosse costituita, in larga parte, da pavidi creduloni che evidentemente stanno perdendo ogni rapporto con la realtà materiale del loro corpo, e ne hanno fatto un fragile feticcio per il quale ogni disagio, ogni imperfezione è causa di panico.

https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/06/08/amaca.html?ref=search

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Forwarded from Jorit
Questa vicenda inizia a diventare un pò inquietante, non so se devo preoccuparmi o meno. Io ho realizzato un murale e questi mi mettono sotto controllo?
Comunque che controllino pure io non ho nulla da nascondere le mie idee le esprimo con l’arte e mi sembra che questo sia ancora consentito in una democrazia o sbaglio?
Ma, ma, ma...

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--- IL CLIMA DELL'INFORMAZIONE E L'INFORMAZIONE DEL CLIMA. ----
Di Pino Cabras.

I rilanciatori di allarmi hanno letto bene il manuale delle istruzioni dell'allarmista zelante. La loro sequenza è di una prevedibilità quasi efferata: mai una sorpresa.
Funziona così.
Estremizzare e sacralizzare una questione che ha punti controversi: ossia niente dubbi, vietato.
Appellarsi alla scienza (di per sé luogo aperto a radicali dibattiti) come a una religione bigotta e iper-dogmatica.
Essere di manica larga per l'abuso immediato e sistematico dell'etichetta di "negazionista" (che fa Hitler, e non vorrete essere Hitler) e "terrapiattista" (che fa pirla, e non vorrete mica essere pirla).
Semplificare nel modo più puerile ogni nuvola di equazioni sui comportamenti della fisica e della biologia per ridurre la scienza complessa a un interruttore etico in cui se calchi 'On' salvi il mondo e se calchi 'Off' muori o fai morire.
Occupare tutti i primi 'slot' dei notiziari, dove ci dovrebbero essere le più importanti notizie del giorno, per sostituirli con un interminabile bollettino catastrofico pianificato a tavolino che deforma ogni statistica, silenzia ogni controcanto, appiattisce ogni narrazione in funzione dell'allarme.
Scatenare una canea di cronisti totalmente inetti rispetto a qualsiasi vero giornalismo d'inchiesta per compilare liste di proscrizione con cui sfottere e manganellare chi non si adegua all'allarme.
Lo abbiamo visto per Lo Grande Morbo dello Secolo, lo abbiamo visto poi per La Guerra dell'Occidente Innocente, lo vediamo ora per Lo Clima Salvabile Soltanto dallo Tuo Impoverimento.
Niente, dovremo affidarci a gente che fabbrica auto con materiali estratti per dodici ore da schiavi bambini e che vanta la necessità di salvare il mondo conformandolo al proprio sistema, senza mettere in dubbio nulla. Dovremo fidarci delle loro mappe meteo che prevedono solo queste varianti di colore: rosso rabbioso, amaranto, bordò, carminio, cremisi, mattone, porpora, purpureo, rubino, sanguigno, scarlatto, vermiglio, rubicondo e arrosto. Pazienza se ieri 18 luglio la mappa delle temperature europee era composta all'80% da temperature più basse della media stagionale. Non vorrete mica rovinare la tavolozza monocromatica dei profeti della canicola?
Non dovremo insomma più porci il problema ambientale vero, cioè l'immane pressione sull'ecosistema della volontà di potenza del capitalismo, la sua plastica, le deforestazioni, il consumo di suolo a scapito delle comunità e dei loro equilibri. Temi troppo veri e poco cari agli squali di Davos.
Dovremo invece ridurre tutto a un'idea di clima monodimensionale che funziona come un termostato binario interamente dipendente da quanta virtù mettiamo nei consumi spiccioli e che però dovrà arrestarsi alla soglia degli intoccabili yacht e jet di lorsignori.
L'estate per suo mestiere è calda e luminosa, e può perciò illuminare nella sua essenza il sistema dell'informazione: ancora una volta falso e totalmente ingannevole. Il problema non è di per sé il clima, anche se abbiamo molto caldo e l'ambiente lo vediamo sotto scacco, ma chi ci racconta il clima, come lo racconta, cosa nasconde, cosa nega mentre ti dice che siamo noi a negare.

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Forwarded from PBellavite
Ridere o piangere?

Siamo al doppio parossismo psicopatologico: approfittare della annuale ondata di caldo estiva per rinfocolare la paura dei contagi.

Mentre i cittadini stanno sempre più comprendendo gli inganni della “agenda”, giornalisti prezzolati e tv restano preda della dipendenza patologica dall’allarmismo pandemico. Contuinuano a fidarsi degli stessi “esperti” (😖) e la chiamano “scienza”.
Giorgio Bianchi Photojournalist pinned «Il mio ultimo intervento a 100 Giorni da Leoni. https://www.youtube.com/live/vdVJEKmLX9U?feature=share 🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist»
Cos'è il genio 😂

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Spiegatelo al parrocchetto della Nato con la cofana laccata.

Secondo questo schema elaborato da Ravenstvo media su dati delle Nazioni Unite, l'accordo sul grano avrebbe reso a Kiev 9,2 miliardi di dollari. Principali acquirenti paesi occidentali (53%) Cina (24%) e Turchia (10%). Solo il 2,6% a paesi a rischio alimentare.

Tramite La Mia Russia.

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