Forwarded from Giubbe Rosse
I COMPLOTTISTI SONO UNA MINACCIA, SOPRATTUTTO QUANDO HANNO RAGIONE
La startup AFRU - la cui missione è "usare la moda come strumento di cambiamento" - ci mette in guardia contro i complottisti, spiegando che la loro pericolosità sta soprattutto nel fatto che spesso hanno ragione.
Testualmente: "Gli esperti ora avvertono che stiamo assistendo all'emergere di un nuovo vettore di minaccia: i teorici della cospirazione avevano ragione. La rivelazione di programmi di sorveglianza del governo come PRISM, le rivelazioni che circondano gli esperimenti segreti di MKUltra e il riconoscimento di operazioni militari segrete come l'Operazione Gladio sono serviti a ricordare che le teorie del complotto non sono sempre prive di fondamento. Peggio ancora, abbiamo persino appreso che il governo degli Stati Uniti ha sperimentato la sifilide sui neri e ciò è stato la causa ultima dell'alto tasso di malattie sessualmente trasmissibili tra le popolazioni non bianche. Più di recente, la teoria delle fughe di laboratorio sulle origini della pandemia di COVID-19... Mentre inizialmente la teoria delle fughe di laboratorio è stata bloccata perché pericolosa teoria del complotto, l'ipotesi è stata - più o meno casualmente [tu guarda! n.d,r.] - quella che ha recentemente guadagnato terreno nelle opinioni degli esperti".
Conclusione logica: "Lo spettro delle teorie del complotto vere preannuncia implicazioni profondamente pericolose per la nostra capacità di funzionare come una società democratica aperta, inclusiva ed equa" perché "mentre le teorie un tempo respinte trovano conferma, ombre di dubbio vengono proiettate sulla credibilità delle istituzioni e degli esperti tradizionali che hanno deciso di proteggerci." (Fonte: AFRU)
Per dire: questi sono quelli che parlano di analfabetismo funzionale. Degli altri, per giunta.
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La startup AFRU - la cui missione è "usare la moda come strumento di cambiamento" - ci mette in guardia contro i complottisti, spiegando che la loro pericolosità sta soprattutto nel fatto che spesso hanno ragione.
Testualmente: "Gli esperti ora avvertono che stiamo assistendo all'emergere di un nuovo vettore di minaccia: i teorici della cospirazione avevano ragione. La rivelazione di programmi di sorveglianza del governo come PRISM, le rivelazioni che circondano gli esperimenti segreti di MKUltra e il riconoscimento di operazioni militari segrete come l'Operazione Gladio sono serviti a ricordare che le teorie del complotto non sono sempre prive di fondamento. Peggio ancora, abbiamo persino appreso che il governo degli Stati Uniti ha sperimentato la sifilide sui neri e ciò è stato la causa ultima dell'alto tasso di malattie sessualmente trasmissibili tra le popolazioni non bianche. Più di recente, la teoria delle fughe di laboratorio sulle origini della pandemia di COVID-19... Mentre inizialmente la teoria delle fughe di laboratorio è stata bloccata perché pericolosa teoria del complotto, l'ipotesi è stata - più o meno casualmente [tu guarda! n.d,r.] - quella che ha recentemente guadagnato terreno nelle opinioni degli esperti".
Conclusione logica: "Lo spettro delle teorie del complotto vere preannuncia implicazioni profondamente pericolose per la nostra capacità di funzionare come una società democratica aperta, inclusiva ed equa" perché "mentre le teorie un tempo respinte trovano conferma, ombre di dubbio vengono proiettate sulla credibilità delle istituzioni e degli esperti tradizionali che hanno deciso di proteggerci." (Fonte: AFRU)
Per dire: questi sono quelli che parlano di analfabetismo funzionale. Degli altri, per giunta.
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AFRU
Conspiracy theorists keep getting things right; experts warn that’s dangerous
Not just online any more: dangerous movements like the “freedom convoy” are fueled by conspiracy theories, and when those theories are correct, it legitimizes them.
Ormai non passa giorno in cui non emergano nuove prove a carico di Joe Biden e suo figlio Hunter riguardo al "caso Burisma". Eppure, la macchina giudiziaria statunitense rimane sostanzialmente immobile nonostante i repubblicani e mezzi di comunicazione particolarmente influenti come Fox News siano ormai da mesi sul piede di guerra. Qui in Europa, poi, la vicenda non viene proprio trattata da uno straccio di organo di stampa.
Giacomo Gabellini.
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Forwarded from RangeloniNews
🇺🇦 Nuova lezione di democrazia ucraina: uomo spedito all’ufficio di reclutamento nell’esercito perché ascoltava musica russa in strada
A Boyarka, nei sobborghi di Kiev, un uomo ha ricevuto un mandato di comparizione presso l’ufficio di reclutamento militare, che di norma comporta L’arruolamento coercitivo nell’esercito, per il fatto di aver ascoltato musica in lingua russa in strada. un uomo è stato di coercitiva un mandato di comparizione per aver ascoltato il rap russo per strada. A riportarlo è la polizia ucraina.
Un uomo e una donna stavano ascoltando rap russo in strada, cosa che non è stata ben vista da una passante. Dopo un battibecco, quest’ultima ha deciso di rivolgersi alla polizia.
Ai due trasgressori che hanno osato ascoltare musica in lingua russa è stata comminata una sanzione amministrativa per “teppismo”. L’uomo, oltre alla multa, ha ricevuto l’ordine di presentarsi all’ufficio militare.
Recentemente Il Consiglio Comunale di Kiev ha deciso di vietare le canzoni russe nei luoghi pubblici della capitale, così come ha vietato anche la diffusione di libri, album d'arte, opere audiovisive, registrazioni sonore musicali, prodotti artistici, spettacoli teatrali e circensi, concerti e servizi in lingua russa. Questo avviene nonostante buona parte della popolazione della capitale sia russofona. Eppure qualcuno ha ancora il coraggio di sostenere che il processo di eliminazione della lingua e della cultura russa sia propaganda ed invenzione di Mosca.
A Boyarka, nei sobborghi di Kiev, un uomo ha ricevuto un mandato di comparizione presso l’ufficio di reclutamento militare, che di norma comporta L’arruolamento coercitivo nell’esercito, per il fatto di aver ascoltato musica in lingua russa in strada. un uomo è stato di coercitiva un mandato di comparizione per aver ascoltato il rap russo per strada. A riportarlo è la polizia ucraina.
Un uomo e una donna stavano ascoltando rap russo in strada, cosa che non è stata ben vista da una passante. Dopo un battibecco, quest’ultima ha deciso di rivolgersi alla polizia.
Ai due trasgressori che hanno osato ascoltare musica in lingua russa è stata comminata una sanzione amministrativa per “teppismo”. L’uomo, oltre alla multa, ha ricevuto l’ordine di presentarsi all’ufficio militare.
Recentemente Il Consiglio Comunale di Kiev ha deciso di vietare le canzoni russe nei luoghi pubblici della capitale, così come ha vietato anche la diffusione di libri, album d'arte, opere audiovisive, registrazioni sonore musicali, prodotti artistici, spettacoli teatrali e circensi, concerti e servizi in lingua russa. Questo avviene nonostante buona parte della popolazione della capitale sia russofona. Eppure qualcuno ha ancora il coraggio di sostenere che il processo di eliminazione della lingua e della cultura russa sia propaganda ed invenzione di Mosca.
Gli scandali per la frase sbagliata o la parola politicamente scorretta sono ormai moltissimi. Premesso che ogni questione andrebbe valutata singolarmente e che non intendo occuparmi di questa o quella polemica in particolare, voglio dare voce a un sentimento collettivo ovvero l'impressione che si stia diffondendo un clima di terrore psicologico nella società libera. E' difficile individuare il giusto equilibrio tra la libertà di espressione e il rispetto verso il prossimo, anche perché gli equilibri sono mutevoli in base al tempo storico, ai contesti (e ai governi). L'unica cosa che posso dire è che dobbiamo evitare di costruire una società in cui il politicamente corretto non si trasformi in una nuova dittatura giacché il politicamente corretto è sempre legato a un codice e il codice è sempre controllato da minoranze organizzate. Mi permetto di suggerire moderazione nella repressione. Oggi sul Fatto quotidiano spiego che la società libera deve sempre proteggere il pensiero deviante giacché il pensiero deviante è la porta aperta della società o la porta della società aperta. Soffocata ogni forma di devianza, tutte le porte sono chiuse. Socrate e Galileo erano devianti e furono puniti. Meditare per moderare.
Alessandro Orsini.
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Forwarded from Giubbe Rosse
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INCREDIBILE MA VERO: CI TOCCA PUBBLICARE UN MESSAGGIO DI RENZI CHE ANNUNCIA UN EMENDAMENTO CONTRARIO. A COSA? IL GOVERNO NELLA DELEGA FISCALE AUTORIZZA IL PRELIEVO DELLE MULTE E DELLE TASSE DIRETTAMENTE DAL CONTO CORRENTE. E NON CI PARE UNA COSA BUONA.
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Forwarded from Piccolenote
🟩🇷🇺🇺🇦IL GRANO UCRAINO NON VA AI PAESI POVERI MA AGLI SPECULATORI
Resta che non è vero che il grano ucraino va ai Paesi poveri. Così Oxfam: “Solo una frazione del grano e di altri prodotti alimentari che ricadono nell’ambito della Black Sea Grain Initiative è stata spedita ai paesi più poveri del mondo, mentre circa l’80% è arrivato ai paesi più ricchi secondo i calcoli di Oxfam basati sui dati del Joint Coordinatio Center...
Insomma, gran parte del grano ucraino va ai Paesi ricchi. Non solo, l’accordo è stato usato da speculatori ucraini e internazionali per ingrassarsi a spese degli agricoltori dei Paesi europei e dell’Ucraina...
Sul punto di può vedere l’indagine di un pool di giornalisti internazionali, i quali hanno scoperto come “nei primi sette mesi dell’invasione della Russia, gran parte del grano passato attraverso Halmeu e altri valichi di frontiera [romeni] è stato esportato da dubbie società ucraine accusate di evasione fiscale e altri crimini”. Sulla vicenda ha indagato anche la magistratura ucraina, che ha messo sotto “inchiesta 300 società”...🇷🇺🇺🇦🟩
LEGGI L'ARTICOLO SU PICCOLE NOTE
🔽🔻🔽🔻🔽🔻🔽🔻🔽🔻🔽🔻🔽
🟦 https://bit.ly/3OhqVXy 🟦
Resta che non è vero che il grano ucraino va ai Paesi poveri. Così Oxfam: “Solo una frazione del grano e di altri prodotti alimentari che ricadono nell’ambito della Black Sea Grain Initiative è stata spedita ai paesi più poveri del mondo, mentre circa l’80% è arrivato ai paesi più ricchi secondo i calcoli di Oxfam basati sui dati del Joint Coordinatio Center...
Insomma, gran parte del grano ucraino va ai Paesi ricchi. Non solo, l’accordo è stato usato da speculatori ucraini e internazionali per ingrassarsi a spese degli agricoltori dei Paesi europei e dell’Ucraina...
Sul punto di può vedere l’indagine di un pool di giornalisti internazionali, i quali hanno scoperto come “nei primi sette mesi dell’invasione della Russia, gran parte del grano passato attraverso Halmeu e altri valichi di frontiera [romeni] è stato esportato da dubbie società ucraine accusate di evasione fiscale e altri crimini”. Sulla vicenda ha indagato anche la magistratura ucraina, che ha messo sotto “inchiesta 300 società”...🇷🇺🇺🇦🟩
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Piccole Note
Accordo sul grano: niet russo e ipocrisie occidentali
La Russia non rinnova l'accordo sul grano dell'Ucraina, il Black Sea Grain Initiative. Tale decisione è stata condannata perché affamerebbe i poveri del
Forwarded from Donbass italia
Quando pensi che i professionisti dell'informazione abbiano raggiunto il massimo, arriva il genio che propone la sua perla di saggezza.
Grazie corriere della sera, ci sarà un motivo se sei il giornale più venduto in Italia
Contro la censura
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Forwarded from War Room - Russia, Ucraina, NATO
Washington Post di oggi (https://www.washingtonpost.com/national-security/2023/07/18/ukraine-counter-offensive-weapons-tactics/) in che senso "the war Washington wants"? Ma non si era detto che noi non c'entravamo niente e che la conduzione della guerra è esclusivamente gestita dal comando ucraino?
Forwarded from Lettera da Mosca
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Secondo fonti russe, Anastasia Steinhaus, figlia del ministro della Difesa ucraino Reznikov, avrebbe acquistato una villa vicino a Cannes per 7 milioni di euro.
Forwarded from Fiorangela, canale pubblico.
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L'Italia ha temperature elevate ma non estreme.
Coloro i quali da tre o quattro settimane fanno le previsioni e informano che l'Italia arriverà a 46/47/48°C, ci dovrebbero dire quando arriveranno. Potrebbe accadere che in un punto dell'Italia prima o poi capiti, come capita che prima o poi escono i numeri al lotto.
L'uomo è suggestionabile, ecco perché queste notizie non andrebbero date in questo modo o non andrebbero date proprio. Esiste il reato di procurato allarme e forse bisognerebbe pensarci.
Speciale di Paolo Sottocorona per tg la7. Il meteorologo aveva avvisato che avrebbe approfondito la questione della presunta emergenza caldo durante le previsioni meteo di stamattina, 18 Luglio.
Coloro i quali da tre o quattro settimane fanno le previsioni e informano che l'Italia arriverà a 46/47/48°C, ci dovrebbero dire quando arriveranno. Potrebbe accadere che in un punto dell'Italia prima o poi capiti, come capita che prima o poi escono i numeri al lotto.
L'uomo è suggestionabile, ecco perché queste notizie non andrebbero date in questo modo o non andrebbero date proprio. Esiste il reato di procurato allarme e forse bisognerebbe pensarci.
Speciale di Paolo Sottocorona per tg la7. Il meteorologo aveva avvisato che avrebbe approfondito la questione della presunta emergenza caldo durante le previsioni meteo di stamattina, 18 Luglio.
È UN CULTO TOTALITARIO. Non troverai questo livello di pensiero di gruppo e conformismo tra i leader di qualsiasi altra organizzazione.
Laura Ruggeri.
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Forwarded from Giubbe Rosse
🇬🇧 TELEGRAPH: "PRIMA ERA IL COVID, ORA SIAMO SPAVENTATI DALLA SOTTOMISSIONE A CAUSA DEL CLIMA"
Non si può negare che fa caldo in Europa, ma sembra che il sole venga utilizzato come arma nel tentativo di indurci ad adattare i nostri stili di vita per raggiungere lo zero netto di emissioni (Fonte: Telegraph)
A noi tocca poco: siamo già vaccinati contro i media.
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Non si può negare che fa caldo in Europa, ma sembra che il sole venga utilizzato come arma nel tentativo di indurci ad adattare i nostri stili di vita per raggiungere lo zero netto di emissioni (Fonte: Telegraph)
A noi tocca poco: siamo già vaccinati contro i media.
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The Telegraph
First it was Covid – now we’re being scared into submission over the weather
There’s no denying it’s hot in Europe, but it feels like sunshine is being weaponised in a bid to get us to adjust our ways to hit net zero
Tra la pace ed il condizionatore, gli italiani non hanno dubbi: il condizionatore tutta la vita.
Eric Packer.
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Eric Packer.
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Pur di stabilizzare i prezzi dell'energia sul piano interno, l'amministrazione Biden ha attinto alla riserva strategica nazionale in maniera talmente massiccia da portare le scorte ai livelli più bassi mai registrati da oltre quarant'anni. E lo ha fatto nel bel mezzo di una crisi internazionale di portata epocale. Cosa non si fa per evitare di inimicarsi ulteriormente il favore dell'opinione pubblica in vista delle elezioni.
Giacomo Gabellini.
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Giacomo Gabellini.
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Forwarded from La Mia Russia
"L'arresto di Putin equivarrà a una dichiarazione di guerra, ce lo ha spiegato la Russia", ha detto il presidente sudafricano. L'Alleanza Democratica, principale partito di opposizione del Sudafrica ha chiesto alla Corte Suprema del paese di costringere il governo a conformarsi al mandato della Corte penale internazionale emesso contro il presidente russo Vladimir Putin. Il presidente sudafricano Ramaphosa, in una lettera di risposta alla corte, sostiene che finché Putin non sbarca nel paese - e potrebbe non farlo mai - il presidente sudafricano non è affatto obbligato a esprimersi. Inoltre, scrive Ramaphosa, " la Russia ha fatto sapere che l'arresto del presidente Putin sarà una dichiarazione di guerra alla Russia. La stessa Corte penale internazionale ha espresso preoccupazione per la minaccia nucleare della Russia dopo l'emissione del mandato d'arresto. Il Sudafrica non ha diritto di dichiarare o condurre guerra con la Russia. E non vuole farlo". https://www.bloomberg.com/news/articles/2023-07-18/arresting-putin-would-be-declaration-of-war-ramaphosa-says#xj4y7vzkg
Bloomberg.com
Arresting Putin Would be Declaration Of War, Ramaphosa says
South African President Cyril Ramaphosa said a court order that would force him to commit to arresting Russian leader Vladimir Putin if he attends a BRICS summit in Johannesburg next month would be premature, and effecting such a ruling would be tantamount…
LA CATASTROFE.
Di Vincenzo Costa.
A volte immaginiamo la catastrofe come la fine del mondo, come l’arrivo delle bombe nucleari. Pensiamo che la catastrofe sia qualcosa che verrà. E ci facciamo sfuggire che è già accaduta, che le trasformazioni sono già la nuova realtà.
Pensiamo la catastrofe come rumore, caos, e dimentichiamo che la catastrofe è il silenzio, il venire meno della discussione democratica, del pluralismo dei pensieri e delle posizioni. E questa catastrofe è già accaduta.
La catastrofe è quando si spegne l’idea stessa che si possa cambiare. La catastrofe è quando muore la speranza.
E a essere venuta meno non è una speranza. Questo fa parte della storia, e bisogna sapere attraversare le epoche, capire che nel tempo alcune idee muoiono e altre nascono.
Ciò che è accaduto è qualcosa di diverso. Si è spenta la capacità di sperare.
Non sappiamo più pensare che il mondo e la vita possano essere diversi. Non sappiamo più immaginare la nostra vita diversamente.
La catastrofe è che è diventato normale che in Europa ci sia una guerra, che è un incendio che può deflagrare. Ci siamo assuefatti, abbiamo accettato che nessuno di noi possa farci niente, abbiamo accettato che il nostro destino non è nostro.
Non siamo più attori: attendiamo e basta. Magari distraendoci.
La catastrofe è la spirale del silenzio che ormai governa la sfera pubblica, in cui pensarla diversamente significa accettare la criminalizzazione, l’esclusione, la marginalizzazione.
La catastrofe è accettare che il sistema mediatico sia divenuto un mero sistema di propaganda, che le informazioni e le opinioni non girino più.
Prima la pandemia poi la guerra in Ucraina hanno trasformato le nostre società, le hanno rese sempre più totalitarie, dispotiche.
Si può pensarla diversamente sulla pandemia, sui vaccini, sulla guerra, ma dovrebbe stare a cuore a tutti che chi la pensa diversamente e le posizioni differenti possano circolare, dovrebbe stare a cuore a tutti un’informazione che racconti la realtà, con le sue contraddizioni.
E invece il mondo liberale ha scelto la via della spirale del silenzio, di imporre la logica bianco/nero, buoni/cattivi. Di costruirsi una sfera pubblica priva di consapevolezza.
Forse dovremo iniziare a chiederci: siamo ancora in una democrazia? Esiste ancora una sfera pubblica?
Siamo ancora cittadini, o solo sudditi?
La catastrofe è la regressione in cui siamo sprofondati.
La catastrofe è che di tutto ciò non interessa niente a nessuno.
La catastrofe è il silenzio che, come un sudario, si è steso sulla vita.
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Di Vincenzo Costa.
A volte immaginiamo la catastrofe come la fine del mondo, come l’arrivo delle bombe nucleari. Pensiamo che la catastrofe sia qualcosa che verrà. E ci facciamo sfuggire che è già accaduta, che le trasformazioni sono già la nuova realtà.
Pensiamo la catastrofe come rumore, caos, e dimentichiamo che la catastrofe è il silenzio, il venire meno della discussione democratica, del pluralismo dei pensieri e delle posizioni. E questa catastrofe è già accaduta.
La catastrofe è quando si spegne l’idea stessa che si possa cambiare. La catastrofe è quando muore la speranza.
E a essere venuta meno non è una speranza. Questo fa parte della storia, e bisogna sapere attraversare le epoche, capire che nel tempo alcune idee muoiono e altre nascono.
Ciò che è accaduto è qualcosa di diverso. Si è spenta la capacità di sperare.
Non sappiamo più pensare che il mondo e la vita possano essere diversi. Non sappiamo più immaginare la nostra vita diversamente.
La catastrofe è che è diventato normale che in Europa ci sia una guerra, che è un incendio che può deflagrare. Ci siamo assuefatti, abbiamo accettato che nessuno di noi possa farci niente, abbiamo accettato che il nostro destino non è nostro.
Non siamo più attori: attendiamo e basta. Magari distraendoci.
La catastrofe è la spirale del silenzio che ormai governa la sfera pubblica, in cui pensarla diversamente significa accettare la criminalizzazione, l’esclusione, la marginalizzazione.
La catastrofe è accettare che il sistema mediatico sia divenuto un mero sistema di propaganda, che le informazioni e le opinioni non girino più.
Prima la pandemia poi la guerra in Ucraina hanno trasformato le nostre società, le hanno rese sempre più totalitarie, dispotiche.
Si può pensarla diversamente sulla pandemia, sui vaccini, sulla guerra, ma dovrebbe stare a cuore a tutti che chi la pensa diversamente e le posizioni differenti possano circolare, dovrebbe stare a cuore a tutti un’informazione che racconti la realtà, con le sue contraddizioni.
E invece il mondo liberale ha scelto la via della spirale del silenzio, di imporre la logica bianco/nero, buoni/cattivi. Di costruirsi una sfera pubblica priva di consapevolezza.
Forse dovremo iniziare a chiederci: siamo ancora in una democrazia? Esiste ancora una sfera pubblica?
Siamo ancora cittadini, o solo sudditi?
La catastrofe è la regressione in cui siamo sprofondati.
La catastrofe è che di tutto ciò non interessa niente a nessuno.
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