Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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Forwarded from La Mia Russia
L'attacco terroristico sul ponte di Crimea potrebbe essere effettuato con l'aiuto del robot autonomo sottomarino britannico REMUS 600 con un carico aggiuntivo di esplosivi. I droni marini ucraini erano un diversivo, scrivono alcuni media ucraini.
I droni REMUS possono immergersi da 600 a 1.500 metri di profondità, hanno una durata della batteria di 70 ore e la loro velocità è fino a 2,3 metri al secondo. Possono essere controllati da un computer portatile e, con una maggiore capacità di carico, coprono una distanza di quasi 500 chilometri.
Molto probabilmente, il robot è stato lanciato da una nave civile nel Mar Nero.
https://t.me/breakingmash/46054
Ennesimo attacco terroristico da parte degli ucraini - Dietro il Sipario - Talk Show

Fallita miseramente la tanto strombazzata controffensiva gli ucraini riprendono la strategia terroristica. L'attacco in Crimea rappresenta un obiettivo militare o è solo il risultato della frustrazione di Kiev di fronte al fallimento delle operazioni militari? Ne parliamo a "Dietro il Sipario" in compagnia di Giorgio Bianchi, Stefano Re e Roberto Quaglia.

https://www.youtube.com/watch?v=eAVNEdZ-eeA

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Forwarded from Giubbe Rosse
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"NEL TEMPO DELL'INGANNO UNIVERSALE DIRE LA VERITÀ È UN ATTO RIVOLUZIONARIO"
Paolo Sottocorona, metereologo. Ogni tanto appare un bambino, che ci ricorda che il re è nudo.

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Forwarded from Andrea Ra Music (Andrea Ra)
Venerdì scorso sono stato insignito del prestigioso Premio Culturale Internazionale Cartagine presso la sala della Protomoteca dei musei capitolini del Campidoglio.

Queste le motivazioni dell'Accademia Culturale Internazionale Cartagine 2.0:

"Artista libero, fuori dagli schemi ed unico in Italia sia musicalmente che per l'estrema coerenza e dignità che hanno sempre contraddistinto il suo percorso.
Da sempre impegnato con la sua musica nelle lotte in favore della libertà, degli esclusi e degli ultimi. Oltre 20 anni di carriera solista, premi ricevuti come miglior bassista italiano e una lista lunghissima di artisti nazionali internazionali con cui ha collaborato sia live che in studio."


Grazie!!!


Qui il video della premiazione
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https://youtu.be/1qwu77xYhCc


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Se non leggi i giornali, se non guardi la TV e i talk show non ti informi, e questo è male.
Ma se leggi i giornali, guardi la TV e i talk show ti informi male, il che è anche peggio.

Denzel Washington.

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Giorgio Bianchi Photojournalist pinned «Se non leggi i giornali, se non guardi la TV e i talk show non ti informi, e questo è male. Ma se leggi i giornali, guardi la TV e i talk show ti informi male, il che è anche peggio. Denzel Washington. 🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio…»
NUOVOATLANTE
di Alessandro Orsini
Guerra. Le bugie sulla controffensiva: per ora ad avanzare sono solo i russi

La controffensiva ucraina non sta andando bene. Zelensky dice addirittura che i russi avanzano in alcune zone. Un anno e mezzo di guerra consente di trarre alcune conclusioni sul soggettivismo del Pd e di Azione, vale a dire la loro convinzione che la buona volontà sia di per sé sufficiente al perseguimento di uno scopo: “Basta dare le armi a Zelensky e gli ucraini vinceranno”. Evidentemente bisogna fare i conti con la volontà di combattere dei russi, i loro armamenti e il Pil che cresce. La buona volontà non basta, di per sé, nemmeno ad attraversare le strisce pedonali con successo. Se un’auto sfreccia con il rosso, il pedone conserva la volontà di attraversare senza tracce del suo corpo.

Non voglio provocare Carlo Calenda che, complice il disastro assoluto delle politiche occidentali in Ucraina, ha smesso di bersagliare questa rubrica. Però non posso non ricordare il dibattito tra Calenda e Appendino a Piazza Pulita di Formigli, il 3 febbraio 2023. Appendino chiese a Calenda che cosa proponesse per porre fine alla guerra. Calenda rispose che il semplice invio di armi a Kiev avrebbe scacciato i russi terminando il conflitto. Vorrei dire questo, affettuosamente, ai tanti Calenda, Paolo Mieli, Luciano Fontana, Maurizio Molinari, Paolo Gentiloni, Enrico Letta, Stefano Bonaccini e altri. Il perseguimento di uno scopo, ad esempio, fare la carità davanti al supermercato, richiede almeno cinque condizioni fondamentali. La prima è la volontà di aiutare il bisognoso. La seconda sono i mezzi: senza soldi in tasca, la buona volontà non produce l’elemosina. La terza è il controllo della situazione: circondato da delinquenti, chiudo il portafogli. La quarta sono le opportunità: senza un parcheggio, la buona volontà viene via con la mia auto. La quinta è il giudizio morale: se il bisognoso usa i miei soldi per drogarsi, la volontà di aiutarlo resta, ma non avrà i miei euro. Il soggettivismo rende spesso ingenui.

Quando una classe dirigente non sa che il successo di una strategia internazionale dipende da una molteplicità di fattori, si finisce molto male, com’è finita l’Ucraina. Leggendo i principali quotidiani ci rendiamo conto che la classe dirigente italiana, con le dovute eccezioni, non sa ragionare logicamente e, di conseguenza, non sa usare la ragione illuministica che culmina nel ragionamento critico. In Italia la politica internazionale viene commentata, manipolata, vilipesa, ma non viene criticata come dimostra l’assenza di ragionamenti contro-intuitivi nello spazio pubblico. Tuttavia la mentalità scientifica esalta la contro-intuizione. Galilei era contro-intuitivo nel pensare che la terra orbitasse intorno al sole. Ecco la mia conclusione pedagogica: la società libera deve difendere il pensiero deviante. Socrate e Galilei erano devianti e furono puniti. Il pensiero deviante è la porta aperta della società o la porta della società aperta. A questa mia impostazione, si contrappone quella dei media dominanti che vorrebbero chiudere le porte con l’etichetta infamante di “putinismo”. La storia dell’intolleranza nelle democrazie liberali insegna che i media demonizzano spesso con l’informazione ciò che lo Stato non può distruggere con la forza. Che cosa abbiamo davanti agli occhi? Abbiamo che la terra gira ovvero che la Russia è sovrastante. Biden invia le bombe a grappolo perché gli ucraini stanno finendo le munizioni. Ciò accade perché: “Per ogni proiettile della Nato che l’Ucraina lancerà contro la Russia, la Russia lancerà dieci proiettili contro l’Ucraina”. Elementare, Watson? No, contro-intuitivo.

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Forwarded from RangeloniNews
Ucraina, nella notte si sono registrati attacchi di droni russi nei pressi dei porti di Odessa e Nikolaev, dove è stato distrutto un deposito di carburante. Nonostante i video apparsi in rete in seguito a questi attacchi dimostrino che diversi obiettivi sono stati colpiti, l’esercito ucraino ufficialmente ha dichiarato che tutti i droni sono stati abbattuti dalla contraerea.
Stanno andando avanti come treni a espugnare le scuole perché trovano gente comprensibilmente ignara e intimidita dalla prepotenza dei promotori. Per offrire qualche argomento ai genitori, quantomeno giuridico, visto che la logica è andata a farsi benedire.

Elisabetta Frezza.

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Caldo record?
Per terrorizzare le persone vengono trasmesse le temperature rilevate sul terreno.
Forwarded from PBellavite
Blogger ballista

Mi segnalano che un blogger (non lo nomino per non fargli pubblicità) si premura di spiegare chi sarebbero - secondo lui - i 123 medici che hanno fatto una interrogazione all’Ordine dei Medici di Genova sulle esternazioni del dottor Matteo Bassetti.

Uno di questi sono io che sono dal blogger dipinto con tinte fosche. L’unica cosa vera è che non sono più iscritto all’Ordine (per mia scelta) mentre il resto sono balle, che manco mi sfiorano.

Quel che è peggio è che dice che io mi sarei fatto 4 dosi. Eh no, signor blogger, questa è per me una grave offesa! Mica sono fesso!

L’ultimo vaccino iniettatomi fu la febbre gialla nel 2009; stetti anche male, ma fui costretto a farlo per andare a insegnare in Burundi. Dove la febbre gialla ovviamente non c’era.

PS: a stasera i medici firmatari da 123 sono diventati 230. Altro lavoro (del tutto inutile, oltre che menzognero!) per il “diligente” blogger… 🤣🤣
Forwarded from Saker Italia
WSJ: Gli europei stanno diventando più poveri. "Sì, stiamo tutti peggio." Una popolazione che invecchia, che apprezza il proprio tempo libero, ha posto le basi per la stagnazione economica. Poi è arrivato il Covid-19 e il conflitto tra Russia e Ucraina.

Gli europei stanno affrontando una nuova realtà economica che non affrontavano da decenni. Stanno davvero diventando più poveri.

(Soloviev)
Forwarded from Andrea Zhok
L'IMPERO DELL'IMMAGINE DI CONSUMO

Cos'hanno in comune:

1) l'idea che l'Occidente possa fare a meno di combustibili fossili e abbandonare i motori a scoppio mentre il resto del mondo non ci pensa nemmeno;

2) l'idea che l'esercito russo sia tecnologicamente arretrato, combatta con le vanghe, sia guidato da un pazzo, e crolli perché mandiamo agli ucraini le nostre armi;

3) l'idea che se sei maschio ma stamattina decidi di essere femmina questo significa che sei femmina punto e basta, e il resto sono quisquilie e pinzillacchere conservatrici;

4) l'idea che l'Europa possa sopravvivere come potenza economica in assenza di approvvigionamenti energetici a buon prezzo;
ecc. ecc.?

Ci sono molti modi per descrivere unitariamente il processo storico che arriva a questi (e altri) sbocchi, ma se vogliamo descriverlo in termini simil-filosofici possiamo dire che sono, molto semplicemente, istanze di soggettivismo assoluto, un soggettivismo persino più radicale delle forme più estreme di idealismo soggettivo tipo Berkeley.

Qui il mondo è come è semplicemente perché io penso che sia così, e il fatto di pensarlo così lo renderà tale.

E' interessante notare come la politica, e tanto più la politica internazionale, che è sempre stata innanzitutto "Realpolitik" si sia trasformata negli ultimi decenni nel dominio incontrastato non tanto del wishful thinking, ma proprio di una batteria di deliri volontaristici in cui la realtà è, senza resti, ciò che vogliamo che sia. E se non è d'accordo, tanto peggio per la realtà.

La natura, di cui si si riempie la bocca in forme pseudoecologiste, è in effetti scomparsa e ridotta un po' a fiaba disneyana (magari emendata) e un po' a luogo ideale, funzionale a ricordarci i nostri peccati. La natura che si immagina di difendere è in effetti sempre solo qualche immagine pubblicitaria della natura, come scorcio da fruire nelle prossime vacanze-da-sogno-tutto-compreso.

La sostituzione della natura con un'immagine socializzata di essa è peraltro il tratto dominante in tutto il dibattito sull'autodeterminazione sessuale, che da interessante tema di nicchia è diventato un'ossessione onnicomprensiva su cui combattere una battaglia ideologica perenne.

Il regno dell'immagine naturalmente celebra i suoi più indiscussi trionfi quando si trova a dover gestire l'opinione pubblica intorno a paesi ostili e/o popoli distanti. Qui si possono costruire impunemente narrative autoconfermantesi, con la massima libertà creativa, e le esigenze della propaganda santificano questa inclinazione della nostra epoca facendone un dovere civico (la costruzione di un'opinione pubblica compiacente come retroguardia del fronte bellico).

Ecco, l'altro giorno riflettevo su un dato preoccupante relativo alla gioventù contemporanea, così come essa emerge da una campionatura delle interazioni sui social. Notavo lo straordinario, incontenibile livello di dipendenza da una pressione pubblicitaria, in gran parte occulta, che riconduce l'orizzonte delle proprie aspirazioni alla sfera di consumi-mirati-ai-giovani.

Su questo piano la vittoria dei meccanismi di mercato è totale e incontrastata. L'adesione ai modelli di consumo e alle tipologie di beni come orizzonte di valore è senza remore e del tutto inconsapevole. Questo non va inteso come "credere agli spot". Da tempo la pubblicità non funziona principalmente nella forma diretta dello spot, ma nelle forme oblique - e infinitamente più efficaci - della proposta di un'immagine del mondo e di modelli umani, cui magicamente corrispondono beni, servizi e funzioni dotati di un cartellino del prezzo.

Di questo processo non fa parte solo la vendita del prodotto, ma la vendita di un'immagine di sé e degli altri. Ciò che un tempo si chiamava ideologia si è trasferita senza resti nella pubblicità diretta, ma soprattutto indiretta (nei film, tramite gli influencer, ecc.).
Forwarded from Andrea Zhok
La formazione sentimentale di queste nuove generazioni si forgia su questa modellistica unidimensionale, che diviene poi anche l'oggetto unico delle diatribe, delle polarizzazioni, del "dibattito civile". E infatti l'agenda ideologica giovanile coincide al millimetro con l'agenda precotta del "ceto creativo": autodeterminazione genitale, ecologismo dal diario di Greta, disprezzo per ogni forma di vita che si allontana dall'immagine del centro affluente di una metropoli americana, animalismo disneyano, catalogo dei cattivi estratto direttamente dall'agenda della NSA, ecc.

Questo asservimento integrale ad una cultura manipolatoria dell'immagine è peraltro senza vie d'uscita, perché da un lato anche la scuola e l'università ne sono sempre più pervase, e dall'altro la capacità di lettura autonoma - l'unica fonte cui si potrebbe ricorrere per attingere a modelli differenti e non commerciali - non fa più parte delle facoltà primarie.

Nella lettura l'immaginario è autonomamente creato dal lettore, e ciò fa della lettura sempre un atto dove simultaneamente si apprende e si crea. Ma l'abitudine a navigare un sistema di immagini auto-offerentesi (e dunque pre-interpretate) fa apparire comparativamente la lettura un medio faticoso, e ne paralizza lo sviluppo.

L'esito naturale di questo processo è una riduzione verticale della capacità di lettura strutturata, che si attesta al livello della lettura di una mail o di un twit, mentre quella peculiare facoltà intorno a cui si è costituita la civiltà degli ultimi millenni appare in via di estinzione.

Ecco, mentre riflettevo sullo spostamento della coscienza della gioventù contemporanea verso un mondo di immagini manipolatorie mi chiedevo cosa accadrà quando questa generazione sarà classe dirigente. Solo che, a ben vedere, quella odierna è già la seconda generazione che abita questa condizione, solo in forma più estrema della precedente.

E la generazione precedente è quella che oggi costituisce il nerbo delle classi dirigenti e dei ceti produttivi: il predominio di quella forma di soggettivismo idealistico che rende le proprie proiezioni più reali della realtà è dunque già un primo frutto di quella dinamica.

Questa conclusione mette in guardia rispetto alla prospettiva ottimistica per cui "non può andare così avanti a lungo, prima o poi andranno a sbattere". Sì, andranno (cioè, volenti o nolenti andremo tutti) a sbattere, ma in mancanza dello sviluppo di facoltà alternative questa non sarà una lezione di realismo, una spinta ad analizzare il mondo e la sua complessità, ma un semplice incentivo a cambiare immaginario, a scegliere qualche altra immagine di fantasia dagli scaffali di quel supermercato cosmico che ci figuriamo sia il nostro mondo.
Tutta la rabbia, la delusione, l'amarezza dipinte sul viso di uno degli attori esclusi dal nuovo Biancaneve politically correct Disney.

Alberto Scotti.

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Forwarded from Giubbe Rosse
I COMPLOTTISTI SONO UNA MINACCIA, SOPRATTUTTO QUANDO HANNO RAGIONE

La startup AFRU - la cui missione è "usare la moda come strumento di cambiamento" - ci mette in guardia contro i complottisti, spiegando che la loro pericolosità sta soprattutto nel fatto che spesso hanno ragione.

Testualmente: "Gli esperti ora avvertono che stiamo assistendo all'emergere di un nuovo vettore di minaccia: i teorici della cospirazione avevano ragione. La rivelazione di programmi di sorveglianza del governo come PRISM, le rivelazioni che circondano gli esperimenti segreti di MKUltra e il riconoscimento di operazioni militari segrete come l'Operazione Gladio sono serviti a ricordare che le teorie del complotto non sono sempre prive di fondamento. Peggio ancora, abbiamo persino appreso che il governo degli Stati Uniti ha sperimentato la sifilide sui neri e ciò è stato la causa ultima dell'alto tasso di malattie sessualmente trasmissibili tra le popolazioni non bianche. Più di recente, la teoria delle fughe di laboratorio sulle origini della pandemia di COVID-19... Mentre inizialmente la teoria delle fughe di laboratorio è stata bloccata perché pericolosa teoria del complotto, l'ipotesi è stata - più o meno casualmente [tu guarda! n.d,r.] - quella che ha recentemente guadagnato terreno nelle opinioni degli esperti".

Conclusione logica: "Lo spettro delle teorie del complotto vere preannuncia implicazioni profondamente pericolose per la nostra capacità di funzionare come una società democratica aperta, inclusiva ed equa" perché "mentre le teorie un tempo respinte trovano conferma, ombre di dubbio vengono proiettate sulla credibilità delle istituzioni e degli esperti tradizionali che hanno deciso di proteggerci." (Fonte: AFRU)

Per dire: questi sono quelli che parlano di analfabetismo funzionale. Degli altri, per giunta.

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Ormai non passa giorno in cui non emergano nuove prove a carico di Joe Biden e suo figlio Hunter riguardo al "caso Burisma". Eppure, la macchina giudiziaria statunitense rimane sostanzialmente immobile nonostante i repubblicani e mezzi di comunicazione particolarmente influenti come Fox News siano ormai da mesi sul piede di guerra. Qui in Europa, poi, la vicenda non viene proprio trattata da uno straccio di organo di stampa.

Giacomo Gabellini.

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