Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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🚨ENNESIMA WIKIVERGOGNA🚨

La mano degli agitprop NATO modifica per l'ennesima volta le pagine Wikipedia. Stavolta è il turno dello street artist Jorit, di cui vi abbiamo parlato nei post precedenti. Il passo che, nella sua pagina Wikipedia, descrive il murales di Mariupol, lungi dall'avere una impostazione neutrale, parla di un "murales propagandistico", "ispirato dalla propaganda russa". Le fonti citate? I soliti giornali di regime.

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La pagina Wikipedia è stata prontamente modificata da qualche anima buona. Monitoriamo e vediamo che succede

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Siccome, come abbiamo abbondantemente sviscerato, le cose sul fronte ucraino vanno benissimo, c'è bisogno di darsi una mossa su quello cinese e pure da qualche altra parte, che la democrazia è sempre in pericolo. Ieri il generale Mark Milley ha dichiarato che bisogna accelerare le consegne di armi a Taiwan nei prossimi anni (https://www.reuters.com/world/us-needs-speed-up-delivery-weapons-taiwan-us-general-2023-07-14/), mentre il 12 è stato pubblicato (coincidenza?) l'ultimo studio della RAND, significativamente intitolato "Preparing for Great Power Conflict. How Experience Shapes U.S. and Chinese Military Training" che potete leggere online qui: https://www.rand.org/pubs/research_reports/RRA1554-1.html?utm_campaign=&utm_content=1689281180&utm_medium=rand_social&utm_source=twitter o anche scaricarvelo, visto che è un bel mastodonte e, come tutte le cose della RAND, passato il primo momento di rabbia cieca e velleità da "Stalin contro i kulaki" va letto con molta attenzione. E fresco fresco, sempre a loro cura è uscito "Great-Power Competition and Conflict in Africa" (https://www.rand.org/pubs/research_reports/RRA969-2.html#download), nel quale mestamente si riconosce che bisogna tenersi pronti per futuri conflitti con Russia e Cina anche da quelle parti. Buona lettura.
⚡️ Commento di Maria Zakharova, Rappresentante Ufficiale del Ministero degli Esteri della Federazione Russa, in merito al drone telecomandato che ha attaccato la città di Kurchatov nella regione di Kursk.

💬 Il 14 luglio, nella città di Kurchatov, nella regione di Kursk - dove si trova la Centrale Atomica "Kursk" - un drone telecomandato è precipitato ed esploso. Grazie al lavoro ben coordinato delle Forze della Difesa Antiaerea che proteggono la Centrale, non si sono verificati danni alle strutture critiche, né ci sono state vittime. Tuttavia, probabile obiettivo della nuova provocazione ucraina era proprio la Centrale Atomica, a indicare ancora una volta che il regime di Kiev ha consapevolmente adottato il metodo del terrorismo nucleare.

☝️ Ricordiamo che non è la prima volta che Kiev minaccia la sicurezza della Centrale Atomica di Kursk. Nell'agosto 2022, a causa di un sabotaggio ucraino, sono stati fatti esplodere i supporti alle linee elettriche, mettendo a repentaglio l'incolumità della Centrale.

❗️ Condanniamo con decisione l'intento sistematico e premeditato dell'Ucraina d'impiegare metodi terroristici contro le centrali atomiche russe, cosa che può portare a una catastrofe nucleare su vasta scala in Europa. Invitiamo la comunità internazionale e le autorità dell'AIEA e dell'ONU a prestare la massima attenzione a questi fatti e a sottoporre a dura condanna il comportamento irresponsabile di Kiev.
Nato, Stoltenberg è sempre più simile al dottor Stranamore
DI DOMENICO GALLO

Era scritto in un cartello/ sulla schiena di ragazzi/ che senza conoscersi/ di città diverse/ socialmente differenti/ in giro per le strade della loro città/ cantavano la loro proposta.

Così cantavano i Giganti nel 1967 interpretando i sentimenti di pace che percorrevano i giovani che, al di qua e al di là dell’Atlantico, contestavano la barbarie della guerra del Vietnam, aprendo la strada a quella grande rivoluzione politica e culturale passata alla Storia come movimento del ’68.

La più grande povertà dell’epoca drammatica in cui stiamo vivendo è l’impossibilità di dare voce ai sentimenti di pace che sono radicati nel senso comune, prima ancora che nel cuore, dei popoli. In questo tempo immemore, si sono sviluppati nuovi nazionalismi che alimentano spiriti bellicosi e diffondono l’odio fra i popoli e corrompono il senso comune della gente, annebbiano l’orrore per le stragi e per quelle scelte che organizzano la morte come strumento della politica.

Viene contrabbandato per solidarietà all’Ucraina aggredita, l’istigazione a proseguire in un conflitto senza quartiere e senza speranza, alla fine del quale rimarrà soltanto una montagna di morti, una devastazione ambientale incommensurabile e un oceano di odio fra due popoli fratelli. Siamo arrivati al paradosso che, nel suo aiuto fraterno al popolo ucraino, il Regno Unito ha inviato tonnellate di munizioni all’uranio impoverito, destinate ad avvelenare l’ambiente e a produrre morte anche dopo molti decenni. Per non parlare del paradosso delle cluster bombs che Biden ha deciso di fornire all’Ucraina con la clausola che non siano impiegate nel territorio russo: serviranno solo a “saturare” il campo di battaglia in Ucraina. In questo contesto in cui la politica ha bandito il “cessate il fuoco”, dobbiamo prendere atto che – per adesso – al vertice Nato di Vilnius è stato sventato il tentativo di Zelensky di coinvolgere la Nato nella guerra con la Russia. Nelle ultime tre righe del paragrafo 11 della dichiarazione conclusiva del vertice della Nato a Vilnius si legge: “Saremo in grado di estendere un invito all’Ucraina ad aderire all’Alleanza quando gli alleati saranno d’accordo e le condizioni saranno soddisfatte”. Questa formula mette in evidenza due presupposti essenziali: tutti gli alleati devono essere d’accordo e devono essere soddisfatte le “condizioni” per l’ammissione di un Paese terzo. Secondo l’art. 10 del Patto atlantico, “le parti possono, con accordo unanime, invitare ad aderire ogni altro Stato europeo, che sia in grado (…) di contribuire alla sicurezza della regione dell’Atlantico settentrionale”.

Orbene è evidente che, anche dopo che i combattimenti saranno cessati, l’Ucraina non sarà mai in grado di contribuire alla nostra sicurezza, al contrario, la presenza dell’Ucraina nella Nato renderà più concreto il rischio di un conflitto, anche nucleare, fra la Nato e la Russia. Forse l’unico che non l’ha capito è proprio il segretario generale della Nato, Stoltenberg, la figura politica che più si avvicina al personaggio del Dr. Stranamore. Affidare a Stoltenberg/Stranamore il timone della politica europea non è stata una scelta lungimirante da parte di Ursula von der Leyen e compagni. La guerra – ha scritto Domenico Quirico (La Stampa dell’11 luglio) – ha perso i suoi obiettivi. Si sono rivelati irrealizzabili sia gli obiettivi di Putin (di sottomettere l’Ucraina), sia quelli del governo ucraino (di recuperare i territori persi nel 2014), sia quelli dell’Alleanza occidentale (di infliggere una sonora sconfitta alla Russia). “Dopo 500 giorni nessuno di questi scopi esiste più”. La guerra è diventata un massacro che si autoalimenta. Ora basta! Rilanciamo il messaggio del ’68, chiedendo l’immediato cessate il fuoco.

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Forwarded from Giubbe Rosse
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Ieri il giornalista Tucker Carlson ha chiesto al candidato presidenziale Mike Pence, che si diceva favorevole a progressivi incrementi dell'invio di armi in Ucraina, perché non fosse altrettanto preoccupato per la deriva economica che sta gravando sulle famiglie americane. Risposta: "Quella non è una mia preoccupazione" (il video è diventato subito virale, potete trovarlo qui).

Nel video qui sopra alcune famiglie americane si relazionano a Mike Pence.

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Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
Ecco a cosa servono i cani da guardia della NATO nelle redazioni delle maggiori testate europee. Questa volta hanno messo nel loro mirino il giornalista Vladimir Sergienko e hanno allertato i servizi di intelligence tedeschi accusando Sergienko di essere un "agente del Cremlino". Stesso copione della lista dei "Putiniani d'Italia" stilata dal Corriere della Sera.
In questo articolo delirante i pennivendoli di Der Spiegel hanno pure sottolineato che Sergienko quando attraversa la frontiera tedesca si porta 9.000 euro (il limite e' 10mila) e nel tempo libero si dedica al tiro a segno, neanche fosse un crimine. Lo faccio anch'io, oltre a dedicarmi a molte altre attivita' sportive...ma non ditelo a Sarzanini e Guerzoni altrimenti chissa' quali altri film si fanno sui "Putiniani". @LauraRuHK https://www.spiegel.de/politik/deutschland/aufregung-um-prorussischen-afd-mitarbeiter-moskaus-mann-im-bundestag-a-aad5cd99-f0c0-4a80-8304-0f5f54fab5c7
Forwarded from RangeloniNews
Quanto vale la giustizia ucraina?

In Ucraina ieri il tribunale di Kiev ha disposto il trasferimento in un centro di custodia cautelare per il Metropolita Pavel, abate dello storico monastero della Pecherskaya Lavra di Kiev, il quale già si trovava agli arresti domiciliari. Le autorità ucraine hanno iniziato a perseguitarlo in seguito al suo rifiuto di aderire alla Chiesa scissionista, rimanendo vicino al Patriarcato di Mosca. Per lui è stato disposta una cauzione di quasi 900 mila dollari, denaro che il Metropolita ha affermato di non avere.

A proposito di cauzioni. Oggi in Ucraina è uscito di prigione Denis Varodij un abitante della transcarpazia, trafficante di bambini dell‘età di 1/2 anni da rivendere nel mercato nero degli organi in Unione Europea. Era stato arrestato in frontiera, mentre tentava di trasferire illegalmente un bambino di undici mesi in Slovacchia, per rivenderlo al prezzo di 25 mila dollari. Sono almeno tre i casi accertati di bambini trasportati fuori dal confine ucraino. Per lui era stata disposta una cauzione di 27 mila dollari.

900 mila dollari di cauzione per il metropolita, sospettato di “collaborare con i russi”.
27 mila dollari di cauzione per un trafficante di bambini dai quali espiantare organi.
L’INTERVISTA
“Io artista filorusso? Da italiano sento il dovere morale di agire per la pace”
JORIT. LO STREET ARTIST A MARIUPOL - Parlano di armi solo con odio e bava alla bocca. Sono stato criticato anche per la Palestina
DI MICHELA A. G. IACCARINO

Gramsci, Allende, Che guevara. Anche San Gennaro, ma ritratto col volto di un suo amico operaio. I megadipinti di Jorit, classe ‘90, tra gli street artist più conosciuti e talentuosi della sua generazione (l’eminente Bonito Oliva ha paragonato a Caravaggio con le bombolette spray) sono in Usa, Sud America, Cina, Palestina. Del Dostoevskij dipinto dall’artista mezzo italiano, mezzo olandese (completamente napoletano) nella periferia di Napoli ne ha parlato Putin. Dopo il suo viaggio in Donbas, il muralista ha scoperto di essere finito nella lista di un database ucraino in cui vengono pubblicati nomi e dati di sostenitori della causa russa o presunti tali , la stessa in cui finì, ricorda Jorit in un post su Instagram, il giornalista Andy Rocchelli, ucciso nel 2014: “sul sito dei Mirotvorez, sulla nome di Andy, compare la dicitura eliminato. La sua storia ora è anche la mia: in quella lista hanno inserito anche me”.

Il ritratto di Rocchelli lo avevi già disegnato: nell’occhio del ritratto di Assange.

Assange l’ho dipinto su una palazzina di 20 piani nella periferia di Mosca, dove mi hanno invitato anni fa a un festival a cui hanno partecipato muralisti di tutto il mondo. L’anno prima ho dipinto il mio supereroe, il figlio di un falegname che è diventato il primo uomo nello spazio: Gagarin. Con gli stessi organizzatori adesso ho partecipato ad un progetto con dei bambini nella Russia meridionale. Ho chiesto poi di vedere il Donbas, mi hanno avvertito che era pericoloso, io non volevo fare l’eroe e si poteva arrivare fino a Mariupol. Non ero mai stato in una zona di guerra, per me ci sarà sempre un prima e dopo questa esperienza segnante, quando si parla di armi con la bava alla bocca si dovrebbe vedere cosa generano. Una volta lì, ho chiesto di dipingere.

Chi è la bambina ritratta?

Esiste davvero, è nata in Donbas, è diventata adolescente con la guerra, che per molti è iniziata solo l’anno scorso.

Social e giornali per questa tua scelta ti hanno dato del filo-russo.

Hanno dato del filo-russo anche al Papa. Mi hanno supportato le persone comuni, sanno quale spirito mi muove. Io non sono russo o cinese, io sono italiano, quindi sono occidentale e sento il dovere morale, la responsabilità di fare qualcosa per la pace. “Noi” occidentali abbiamo partecipato al colpo di Stato in Cile in cui è stato ucciso Allende, ma all’epoca siamo stati anche quelli che hanno fatto manifestazioni per far sì che queste cose non si ripetessero. Comunque ho avuto problemi anche quando ho disegnato Ahed Tamimi, in Palestina.

Saresti andato a Kiev?

Sì, anche se il mio compito è un altro. Se tutti i media fanno vedere solo un lato, io come artista ho il compito di andare dall’altro lato. Non voglio semplificare, ridurre tutto all’osso. Togliamo soldi alla scuola, alla sanità per darli alle fabbriche di missili. Ci sono carnefici potenti, ma non starei mai al loro posto. Io arrivo dalla strada, dai movimenti: l’arte mi ha riscattato dalla periferia abbandonata e degradata. Non faccio il finto modesto: oggi sono un artista quotato, sarebbe comodo schierarsi col pensiero dominante, ricevere applausi. Ma a me applausi e basta, glorificazioni, non sono mai interessati.

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GUERRA IN UCRAINA
Mosca: “I mercenari al servizio di Kiev sono carne da cannone”
L’“ALTRA WAGNER” - Feriti lasciati al fronte fuori dalla responsabilità dell’esercito Il Cremlino: “Uccisi 4mila, partiti nuovi reclutamenti”
DI ALESSIA GROSSI

Non solo Wagner. La questione mercenari, così decisivi nel conflitto ucraino, sta creando problemi anche a Kiev. Almeno così annuncia il ministero della Difesa russo che in un report appena pubblicato fa il bilancio a un anno dal primo conteggio dell’“esercito” irregolare che combatte per Zelensky.

“Sull’onda dell’interruzione della mobilitazione in Ucraina e per nascondere le catastrofiche perdite di personale militare nell’Afu (Forze armate ucraine, ndr), il regime di Kiev ha intensificato l’opera di reclutamento nei paesi asiatici, in Latinoamerica e in Medio Oriente per attirare mercenari stranieri”, si legge sul sito del dicastero di Sergei Shoigu, generale che il capo dei corrispettivi mercenari russi voleva fare fuori.

Chissà forse anche per la destabilizzazione che il tentato golpe di Yevgeny Prigozhin ha creato alle sue truppe, il ministro di Putin fa il bilancio di quanti soldati “irregolari” ucraini siano passati al fronte finora: sono 11.675 per l’esattezza, dall’appello del febbraio 2022 del presidente ucraino alla resistenza ucraina, i soldati di ventura provenienti da 84 paesi che hanno calpestato il suolo ucraino “per partecipare alle operazioni di combattimento a fianco dell’Aifu”.

Secondo il report di Shoigu la gran parte di loro sarebbe arrivata “tra marzo e aprile 2022, ma dopo le prime perdite subite, l’afflusso è diminuito drasticamente”. Ma non si parla solo di mercenari provenienti dai paesi indigenti. “I gruppi più numerosi – dice il rapporto russo – provenivano da Polonia (oltre 2.600 unità), Stati Uniti e Canada (oltre 900), Georgia (800), Regno Unito e Romania (più di 700), Croazia (oltre 300), Francia e Siria controllata dai turchi (più di 200 soldati).

Il vanto dei russi è averne fatti fuori 4.845 al 30 giugno, “per la stragrande maggioranza provenienti da Usa, Canada e paesi europei”. Altri 4.801 sarebbero invece fuggiti dal territorio ucraino “dopo aver avuto a che fare con l’atteggiamento del regime di Kiev nei loro confronti”, scrive Mosca. Catturati in combattimento e sottoposti a interrogatori, infatti, i mercenari al servizio di Zelensky avrebbero raccontato ai russi di non essere mai stati inquadrati sotto la responsabilità di alcun comandante delle unità Afu che operano al fronte, i quali quindi “non sono ritenuti neanche responsabili delle perdite subite dai mercenari stranieri”. E come se non bastasse, “il comando ucraino tratta i mercenari stranieri come carne da cannone, inviandoli contro le posizioni russe”. Per finire, scrive la Difesa russa, “l’evacuazione dei mercenari feriti avviene solo dopo che sono stati messi in salvo i militari di Kiev.

A oggi, sul suolo ucraino continuano a operare circa 2mila soldati stranieri, ma le perdite sono tali per cui Kiev avrebbe lanciato il mese scorso campagne di reclutamento in Argentina, Brasile, Afghanistan, Iraq e nelle aeree della Siria controllate dagli Usa. “In concomitanza con il calo dell’interesse a morire per il regime di Kiev in Polonia, Regno Uniti e altri Paesi europei – sostiene l’esercito di Mosca – sono state intensificate anche le attività di reclutamento negli Usa e in Canada. Questo lavoro – spiega ancora il report – viene svolto dalle istituzioni ucraine nei paesi stranieri con l’assistenza dei servizi di intelligence occidentali, principalmente la Cia e le compagnie militari private sotto il suo controllo (Academi, Cubic e Dean Corporation). Il messaggio di Shoigu è chiaro: “Le forze armate russe continueranno a eliminare i mercenari stranieri indipendentemente dalla loro posizione sul territorio ucraino durante l’operazione militare speciale”.

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Per Greta&C. un’amnesia chiamata “capitalismo”
DI ANGELO D’ORSI

“Il più peculiare e anche il più nocivo assetto sociale mai emerso nel corso della storia umana, che identifica il progresso con la competizione e la rivalità più aspre; lo status sociale con l’accumulazione rapace e illimitata di ricchezze; i valori della persona con la meschinità e l’egoismo”. La manifestazione di tre giorni fa a Strasburgo in occasione del voto del Parlamento Ue sulla difesa della natura mi ha indotto a sfogliare un testo di Murray Bookchin, Per una società ecologica (1989, ed. it., Elèuthera 2021). Non so se Greta Thunberg e i numerosi combattenti contro cambio climatico, riscaldamento globale, devastazione ambientale, lo conoscano, ma ne consiglierei loro vivamente la lettura. Sempre più ho l’impressione che in questi eco-warriors, i guerriglieri dell’ambiente, i partecipanti alle ormai rituali manifestazioni dei Friday for future, dimentichino che alle spalle di tutto c’è l’economia, o più esplicitamente, c’è il capitalismo, che da quattro-cinque decenni, ha assunto il volto feroce del turbo-capitalismo, una macchina spietata che macina profitti per i pochi e produce sofferenze per i molti.

A Strasburgo la giovane Greta era in prima fila, e ha ripetuto le sue invettive, ma accusare l’umanità di tendenza all’autodistruzione significa dire tutto senza dire nulla. Del resto Greta è riuscita nei giorni scorsi a portare e a notificare al mondo il suo sostegno a Zelensky, accusando la Russia di crimini ambientali, dimenticando le fondamentali responsabilità della leadership ucraina, a cominciare proprio dal presidente-comandante in capo che sta favorendo il massacro (incoraggiato, o tollerato, da Nato e Usa); massacro di persone, di strutture e dell’ambiente, magari preparando un “incidente nucleare”, di cui, come per la semidistruzione della diga, si attribuirà la colpa ai russi. Come Greta Thunberg ha ripetuto, impudicamente, nell’incontro con Zelensky. In altre parole, separare la lotta per l’ambiente da quella per una radicale sovversione degli assetti sociali, condannare le “fonti fossili” o il climate change rinunciando a vedere e denunciare le responsabilità politiche del turbo-capitalismo e della sua base teorica, il neoliberismo, rischia di non produrre né la salvezza della natura, né, meno che meno, quella dell’umanità.

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Forwarded from Lettera da Mosca
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CRIMEA - Massiccio attacco di droni ucraini nella notte sul porto di Sébastopoli, nell'area di Capo Khersones e Balaklava. Un drone è stato abbattuto anche nella zona di Capo Manganari. Cinque droni sono stati abbattuti sul mare e 5 sono stati soppressi dalla contraerea terrestre. Distrutti anche due droni marini.
Forwarded from Donbass italia
Che cos'è la libertà di espressione?

Questa libertà è riconosciuta da tutte le moderne costituzioni ed è un pilastro della democrazia e di uno Stato di diritto

Libertà di espressione come pilastro della democrazia, pertanto se non sussiste la libertà di espressione decade il concetto stesso di democrazia.
Provate a cercare Jorit Mariupol su YouTube, ecco cosa uscirà fuori.
Ma il video più attinente ovvero la mia intervista realizzata proprio nella città del Donbass al grande artista napoletano non risulta presente nella ricerca di YouTube.
Ennesima dimostrazione di come funziona la libertà di espressione nel democratico occidente.

Puoi vedere l'intervista integrale a Jorit cliccando qui

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Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
Durante la pandemenza collettiva sono stata bloccata in Italia per due anni. Al netto della rabbia quotidiana, della perdita del lavoro e della difficolta' di vivere lontano dal luogo in cui ho costruito la mia vita negli ultimi decenni, e' stato un periodo molto istruttivo. Imparare richiede sforzo e fatica e i frutti non sono sempre succosi. Anche quando arrivano aspri e rinsecchiti sarebbe un errore buttarli nel bidone: anch'essi hanno una loro funzione, si possono piantare oppure macerarli. Questo preambolo per dire che quello che ho imparato non scalda il cuore e non consola, ma e' comunque utile. La mia frequentazione di persone, collettivi e movimenti emersi o riposizionati proprio durante quei due anni mi ha portato alla conclusione che i fallimenti non si possono imputare ai difetti personali di questo o quell'altro personaggio. L'essere umano e' imperfetto per definizione, ma nell'agire collettivo organizzato ci si da' delle strutture che servono proprio per supplire ai difetti dei singoli, compensare le loro mancanze e mantenere chiari gli obiettivi da raggiungere arginando le spinte dannose. Se non si pongono obiettivi chiari per l'organizzazione, non si puo' formulare una strategia intelligente e si finisce per adottare tattiche perdenti. Se gli obiettivi sono chiari ma limitati al "qui ed ora" come nel caso del "no al siero obbligatorio e no green pass", e' naturale che quando per cause esterne l'emergenza finisce venga meno la ragione d'essere dell'organizzazione stessa e ogni tentativo di tenerla in vita o di riciclarla con nuove parole d'ordine e' fallimentare. Queste giravolte riescono solo a organizzazioni in cui vige una struttura fortemente gerarchica e salariale: in cambio di maggiore potere e soldi i singoli mandano in soffitta principi e idee. Il grosso problema osservato in collettivi e movimenti in generale, non solo in quelli nati durante l'emergenza, e' quello della struttura, opaca o inesistente, con leader non eletti, quasi mai selezionati sulla base di reali capacita' di guida delle persone. Mi spiego, nelle organizzazioni che operano con successo le funzioni di comando sono condivise da un gruppo dirigente, si entra nel gruppo dirigente sulla base di meriti valutabili e obiettivi raggiunti, si esce dal gruppo dirigente se la valutazione e' negativa e gli obiettivi non sono stati centrati. A deciderlo e' la maggioranza di tutti i membri del gruppo dirigente dopo essersi consultati con la base. Il leader dell'organizzazione deve soprattutto saper mediare, interpretare e guidare le decisioni del gruppo dirigente per assicurarsi che siano in linea con i principi e gli obiettivi dell'organizzazione. Un leader senza organizzazione e' solo un mitomane. Un'organizzazione senza un leader capace si disgrega con acrimonia e scompare. Chi mi dice che gli italiani sono troppo anarchici, indisciplinati e refrattari all'autorita' in realta' fa il gioco del nemico. Elementi non adatti alla vita dell'organizzazione esistono ovunque, non solo in Italia. Possono portare il loro contributo, a volte molto prezioso, ma solo come consulenti esterni. Ho conosciuto italiani efficientissimi organizzatori e italiani che manderebbero a monte anche un picnic sull'erba. Prima di pensare di fondare un collettivo, un movimento o un partito occorre studiare come funzionano le organizzazioni complesse. Lo spontaneismo provatelo prima con il picnic: se vi trovate sotto la pioggia in un luogo inadatto, senza il cavatappi e a mangiare solo formaggio e salame perche' nessuno ha portato il pane, magari vi divertite pure ma solo perche' siete con gli amici di una vita. @LauraRuHK
🗞️🌡️ Il Sole 24 Ore (e tutti i giornali in concerto): "Tra il 9 e 10 luglio la temperatura al suolo ha superato i 47 gradi in Sicilia e Puglia"

"Da giorni sui media rimbalzano allarmi concitati sui picchi di calore in Italia meridionale. Cosa c’è che non va? Come spesso accade, il diavolo si nasconde nei dettagli: come specifica l’Esa (da cui proviene la mappa) “la temperatura al suolo misura quanto è caldo il suolo al tatto.” Qual è il problema? Il problema è che le superfici accumulano calore. Provate a toccare il cofano di una macchina dopo che è stata ore sotto al sole. Misurare “quanto è caldo il suolo al tatto” significa registrare una temperatura che, nei mesi caldi, è molto più alta di quella dell’aria! E infatti, se andiamo a vedere qual era la temperatura massima a Siracusa (una delle province siciliane più calde) tra il 9 e il 10 luglio (le date indicate negli articoli, ndr), scopriamo che era gradevolissima: 30-31 gradi con brezza dal mare." Enrico Mariutti

Insomma, 30/31 gradi di massima con brezza diventano 47 sulla stampa nazionale, i dati li si legge e distorce a piacimento, l'emergenzialismo impazza e le consuete politiche vengono così giustificate.

https://t.me/canalemiracolomilano
miracoloamilano@protonmail.com
Forwarded from Donbass italia
Open si scandalizza per il murale di Nastya troppo simile alla foto di una bimba australiana, ma poi estrapola una parte dell'intervista realizzata da me al grandissimo artista napoletano e ovviamente non mi cita.
Fenomeni... Da circo

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Forwarded from Giubbe Rosse
🇮🇹 TRIBUNALE DI TRAPANI: OK A CAMBIO DI NOME PER TRANSGENDER ANCHE SENZA OPERAZIONE

Dallo scorso 6 luglio si chiama Emanuela, anche se è un uomo. Dopo vent'anni di battaglie il tribunale di Trapani ha infatti riconosciuto al cinquantatreenne di Erice il diritto di cambiare nome e identità di genere all'anagrafe senza alcun intervento chirurgico effettuato o programmato e senza alcuna terapia ormonale. Un caso unico in Italia, reso possibile da un principio estrapolato da una sentenza della Corte di Cassazione che ha consentito a un'altra transgender di legittimarsi come donna prima dell'operazione, che però era pianificata. (Fonte: SkyTG24)

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Un semplicissimo esempio di come la tv, questo sistema di intossicazione cerebrale che avete nelle case, crei la realtà: quando c'erano quelli del PD con Grillo e poi con Draghi, sembrava fosse in atto un oscuro piano di sostituzione etnica a danno degli italiani. Ogni giorno era "Allarme migranti" anche grazie alle 3 reti televisive del principale leader dell'opposizione che aprivano tutti i telegionarli con questa notizia.

Oggi, col governo di destra, abbiamo il record assoluto di migranti nella storia d'Italia ma, surprise surprise, non c'è una sola notizia di tutto questo in tv e quindi non c'è alcuna invasione anche se è in corso un vero assalto alle coste italiane.

Eric Packer.

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John Kerry è il capo delle politiche green americane.

In una testimonianza al Senato americano, nega di aver mai avuto un jet privato.

Messo alle strette, accusa la moglie.

Eric Packer.

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Forwarded from Giubbe Rosse
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🇷🇺Putin: “Se domani gli Stati Uniti dicessero agli europei: 'Abbiamo deciso di impiccarvi tutti!', gli europei farebbero solo una domanda: "Possiamo farlo usando corde di produzione nazionale?"

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A mezzanotte scadono i termini del cosiddetto accordo sul grano, ovvero il trasporto sicuro di prodotti agricoli (in ordine di quantità mais, grano, farina di estrazione di girasole, olio di girasole, "altro", ossia colza, soia eccetera) da tre porti ucraini (Odessa, Černomorsk e Yuzhny/Pivdennyi, quest'ultimo al momento escluso dall'accordo). Al momento, e sottolineo al momento, non sembrano esserci margini per una estensione dell'accordo, nonostante le trionfali dichiarazioni di Erdoğan subito smentite da Peskov. Ma si sa, la politica è il dominio del compromesso, quindi chissà.
I motivi per cui la Russia non intende rinnovare l'accordo sono numerosi. I principali sono: la condotta che trasporta nitrato d'ammonio da Togliatti a Pivdenny, il cui transito è interrotto dall'inizio del conflitto; le navi russe cariche di fertilizzanti bloccate in vari porti; l'esclusione della Rosselkhozbank, la banca agricola russa, dallo SWIFT, cosa che non le consente di esportare prodotti agricoli in Occidente, Corea e Giappone perché non può ricevere pagamenti; il problema delle assicurazioni internazionali delle navi mercantili russe. Se all'atto della firma degli accordi era stato promesso di risolvere le questioni, nulla è stato fatto in proposito (il 5 giugno la condotta Togliatti-Pivdenny è stata anche bombardata). Stando a quanto ha scritto la Reuters qualche giorno fa (https://www.reuters.com/.../un-chief-sends-putin.../) il Segretario Generale dell'ONU Gutierres ha proposto di agganciare allo SWIFT una sussidiaria della Rosselkhozbank, solo per ciò che riguarda prodotti agricoli e nitrato d'ammonio, ma non ci sono dichiarazioni ufficiali di nessuna delle parti. Stando così le cose, il governo russo ha deciso di uscire da un accordo che in pratica porta vantaggi solo all'Ucraina. In realtà, si dice, l'accordo è vantaggioso per tutto il mondo, in particolare per i paesi in via di sviluppo che possono rifornirsi di cereali in abbondanza a prezzi bassi. Ma le cose non stanno esattamente così, al di là del fatto che i prezzi sono di mercato.