Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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Forwarded from Martina Pastorelli
La Francia brucia e Macron da la colpa ai social. Col pretesto di proteggere la popolazione, in UE si impone un modello di censura.

Lo scrittore e attivista Toby Young : è come col Covid: protezione e sicurezza sono la cortina fumogena dietro cui ci stanno sottraendo le nostre libertà

Oggi su La Verità
Quando ad orientare i mercati sono le grandi corporation assieme alla politica e non le necessità reali, unitamente a valutazioni che tengano conto di ogni aspetto e variabile in campo.
L’arte architettonica degli antichi è veramente una seconda natura, che opera conforme agli usi e agli scopi civili. E’ così che sorge l’anfiteatro, il tempio, l’acquedotto. E adesso soltanto sento con quanta ragione ho sempre trovato detestabili le costruzioni fatte a capriccio (…). Cose tutte nate morte, perché ciò che veramente non ha in sé una ragione di esistere, non ha vita, e non può essere grande, né diventare grande.”

(Goethe - Viaggio in Italia, 27 Ottobre 1816).

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Forwarded from Marco Rizzo
COMUNICATO. Abbiamo ormai superato i 2/3 del tempo disponibile per la raccolta delle firme per la campagna Referendaria Ripudia la Guerra, e credo sia giusto dare una attendibile cifra che, per quanto ci riguarda, è la somma della raccolta ai banchetti, ai municipi, e le firme online. Questo, non prima di avere ringraziato le centinaia di militanti che hanno usato il loro prezioso tempo sottraendolo alle loro famiglie, agli affetti, e al tempo libero, per portare avanti la causa della Pace contro la Guerra.
Siamo stati sottoposti ad una selvaggia quanto totale censura da parte degli organi di informazione ed in primo luogo dalla RAI di Stato, prima nella versione di centro sinistra e cinque stelle, ed ora anche nella versione targata centro destra. Sulla politica estera e sulla Guerra, così come su altri temifondamentali, è proprio vero che la destra e la sinistra sono due facce della stessa medaglia.
Un grande risultato è stato comunque quello di informare, rendere consapevoli centinaia di migliaia di cittadini, che potranno in seguito divenire parte attiva della lotta contro questo sistema iniquo e guerrafondaio. Dunque, la presumibile cifra si aggira ora attorno ai 295 mila firmatari. Pertanto, se in queste ultime settimane non ci sarà uno straordinario incremento del numero delle sottoscrizioni, pur ottenendo un risultato straordinario considerata la totale mancanza di qualunque finanziamento, vorrà dire che la consultazione popolare non potrà avere luogo. Sono giorni e settimane decisive, la campagna Referendaria è nelle vostre mani. Continueremo la lotta alla Guerra a testa alta.
E. PENNETTA
Forwarded from Lettera da Mosca
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RUSSIA - Il vice primo ministro Dmitry Chernyshenko annuncia che le persone mobilitate per la guerra in Ucraina e i loro figli, così coloro che saranno insigniti del titolo di Eroe della Russia nel 2023, saranno ammessi alle università con una borsa di studio. Chernyshenko ha aggiunto che un'altra categoria che riceverà questi benefici sarà quelle delle persone insignite dell'Ordine del Coraggio: “Il numero totale di coloro che hanno presentato domanda è di oltre 260.000 persone. Dall'inizio della campagna sono state presentate più di 660.000 domande. Ogni persona, se lo desidera, può candidarsi a cinque università".
Ecco spiegato in poche parole come ti fregano.

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Forwarded from Andrea Zhok
Ieri Stella Moris, la moglie di Julian Assange è stata ricevuta, con i suoi due figli, da Papa Francesco.

Ovviamente si tratta di un evento di carattere simbolico piuttosto rilevante, visto che si tratta della moglie di un giornalista detenuto nel carcere britannico di Belmarsh, in attesa di essere estradato negli USA, dove dovrà affrontare accuse per 175 anni di carcere.

E ovviamente, tranne fuggevoli cenni su una manciata di testate, il giornalismo italiano si è distinto una volta di più per il silenzio, per le virtù dell'omissione asservita, uniche virtù vigorosamente presenti nel sistema mediatico odierno.

Chi si sia preso la briga di informarsi sulla vicenda di Assange, ad esempio dall'ottimo ed equilibrato resoconto del prof. Nils Melzer, ex relatore speciale dell'ONU, sa che la condotta di Assange prima della persecuzione è stata non solo esemplare di ciò che dovrebbe fare il giornalismo d'inchiesta, ma anche deontologicamente impeccabile nei casi in cui le informazioni ottenute potevano creare pericoli a terzi (ad esempio agenti sotto copertura).

Ma Assange ha commesso l'imperdonabile: ha smentito in modo documentato e irrefutabile le menzogne decorative che gli USA imponevano al mondo circa la propria attività di cavaliere dell'ideale e benevolo poliziotto globale.

La persecuzione di Assange è l'epitome del collasso delle liberaldemocrazie occidentali, è il segno distintivo di una forma di civiltà che ha perduto ogni credibilità di fronte a sé stessa, avendo tradito sistematicamente tutti i valori che aveva sbandierato per decenni come peculiarmente propri (libertà di pensiero, libertà di espressione, trasparenza, egalitarismo, rappresentatività democratica, rispetto per la persona umana, ecc.).

Oramai, in questo arretramento costante, in questa parabola di decadimento terminale - di cui eventi come le rivolte in Francia sono un segno - le uniche carte rimaste da giocare stanno nel rallentare quest'autocoscienza imbellettandosi nel gioco dei riconoscimenti mediatici: sceneggiatine salottiere in prima serata in cui il giornalista A scambia onoreficenze con l'intellettuale di risulta B che si sdraia in attesa di grattini sulla pancia da parte del presidente C, e via gigionando .

Intanto Assange, e con lui la verità nelle forme più varie, appassisce dietro le sbarre.
Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
Yuri Lotman e Boris Uspensky nel testo "Il meccanismo semiotico della cultura"(1971) avevano riconosciuto nella 'cancel culture' un segno di declino e regresso della societa': "Occorre tenere presente che una delle forme piu' acute di lotta sociale, nella sfera della cultura, e' la richiesta della dimenticanza obbligatoria di determinati aspetti dell'esperienza storica. Le epoche di regresso storico imponendo alla collettivita' schemi storici estremamente mitologizzati, intimano alla societa' l'oblio dei testi che non si piegano a un simile tipo di organizzazione. Se le formazioni sociali, nel loro periodo di ascesa, creano modelli flessibili e dinamici, capaci di fornire ampie possibilita' per la memoria collettiva e adatti alla sua espansione, il declino sociale si accompagna di regola, a un'ossificazione del meccanismo della memoria collettiva e a una crescente tendenza a ridurne il volume." @LauraRuHK
Forwarded from Lettera da Mosca
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Ursula von der Leyen: "Qualcuno può immaginare l'Unione Europea senza Ucraina, Moldavia, Balcani orientali? E questa parte dell'Europa sotto l'influenza della Russia o della Cina? Impossibile!".
Forwarded from Giubbe Rosse
Era il 12 febbraio 2012 quando l'allora vice capo dello staff di Hillary Clinton, Jake Sullivan, oggi consigliere per la sicurezza nazionale, inviava un'email all'allora segretario di stato Hillary Clinton:
"Al Qaeda è dalla nostra parte. Per il resto, le cose stanno andando come previsto".

https://wikileaks.org/clinton-emails/emailid/23225

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🗓️ 3 Luglio - Buon compleanno Julian Assange! Lunga vita alla lotta per la trasparenza, il pluralismo, la libertà di stampa e di opinione.

👉 Mentre l'editore e giornalista australiano marcisce nel carcere di Belmarsh, rischiando l'estradizione e 170 anni di galera, un sistema di controllo sempre più autoritario e militaresco stringe le maglie dell'informazione, mentendo, manomettendo e influenzando il dibattito su ogni tema rilevante.

"Questo nuovo modo di concepire l'arte della guerra, conseguenza ineluttabile degli avanzamenti delle neuroscienze cognitive e nello psico-marketing [...] ha come campo di battaglia la mente e come scopo il suo dominio. L'umano che diventa automa, che diventa il telecomandabile candidato manciuriano di Va' e uccidi. Sono le guerre cognitive, o mentali"

👉 Il cartello dei presunti professionisti dell'informazione, dei fact-checkers e dei giganti del web rappresenta una reale forza di occupazione ostile, capace di nascondere le trame del potere, di gestire consenso/dissenso e di ingegnerizzare la società affinché docilmente si lasci governare. Anzi, affinché applauda mentre si vede spogliare diritti e libertà.

Non possiamo permetterlo!
Sosteniamo la causa di Julian, il giornalismo indipendente e tutti gli attivisti che sempre cercano di sensibilizzare una popolazione spesso condizionata.

⚠️ Occhi aperti sul prossimo Digital Services Act, nuovo regolamento UE in tema di "contenuti, pubblicità e disinformazione", e su tutti i tentativi di repressione e stigmatizzazione del dissenso come bufala e come disinformazione.

https://t.me/canalemiracolomilano
miracoloamilano@protonmail.com
Alle ore 20.30, su Byoblu, canale TV 262, uno speciale sull'evento organizzato da Giorgio Bianchi che si è svolto in provincia di Terni l'ultimo week end del mese di Giugno.

È possibile seguire la diretta anche a questo link: https://www.byoblu.com/diretta-tv/.
Forwarded from RangeloniNews
🤚 Wagner, proseguono le attività in Bielorussia

In Bielorussia, terra di Lukashenko, nonché nuova “patria” della Wagner, prosegue la costruzione di una delle tre basi dove alloggerà la PMC di Prigozhin.

Secondo canali legati alla compagnia militare privata, alcune unità del «gruppo Wagner», avrebbero già iniziato il processo di addestramento. Nei poligono nei pressi del campo si tengono esercitazioni per carri armati e artiglieria pesante. Non mancano gli addestramenti degli assaltatori, basandosi sulle esperienze di Artyomovsk/Bakhmut, dove la Wagner si è distinta sia in ambito urbano che nei campi, di giorno e tra il buio della notte.

Anche i punti di riferimento della Wagner in territorio russo continuano ad essere operativi.
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Forwarded from RangeloniNews
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Il presidente ucraino Vladimir Zelensky ha ammesso che questo pomeriggio nella città di Sumy un drone kamikaze russo "Geran" ha colpito la sede locale della SBU (Servizi di Sicurezza dell’Ucraina).
Forwarded from Piccolenote
🌐🇺🇸🇺🇸QUANDO BIDEN CONVINSE IL CONGRESSO SULLE ARMI DI SADDAM

…Biden ebbe un ruolo da protagonista assoluto. Riportiamo daThe Progressive Magazine: “In qualità di presidente della commissione per le relazioni estere del Senato nel 2002 Biden disse che Saddam Hussein aveva un considerevole arsenale di armi chimiche e biologiche, compresa l’antrace, e che ‘potrebbe avere anche un ceppo’ di vaiolo, nonostante gli ispettori delle Nazioni Unite avessero riferito che l’Iraq non sembrava più avere armi a base di agenti chimici o biologici”.

“E nonostante l’Agenzia internazionale per l’energia atomica avesse dichiarato fin dal 1997 che non c’era alcuna prova che l’Iraq avesse un programma nucleare in corso, Biden ebbe a insistere sul fatto che Saddam ‘stava cercando armi nucleari’.

“Durante una delle prime audizioni della commissione da lui presieduta, il 31 luglio 2002, Biden ebbe a dichiarare: ‘Una cosa è chiara: queste armi devono essere tolte a Saddam o Saddam deve essere rimosso dal potere…🇺🇸🇺🇸🌐

LEGGI L'ARTICOLO SU PICCOLE NOTE
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🟦 https://bit.ly/46vLtm7 🟦
Forwarded from PBellavite
Nelle persone sopra i 65 anni inoculate si sono verificati 588 casi di occlusione dei vasi della retina in più su 236804 inoculati. Un caso ogni 400 inoculati. Si tratta di un rischio altissimo di una lesione grave. Inaccettabile. E parliamo di segnalazioni spontanee. https://www.nature.com/articles/s41541-023-00661-7
Ucraina: resistenza? No, “regime change”. Il totem Zelensky si sbriciola in tv
IL VERO OBIETTIVO DEGLI UCRAINI - A “Otto e mezzo”, stavolta di fronte a vere domande, il ministro Kuleba ammette che la missione è abbattere Putin e l’“impero russo”
DI BARBARA SPINELLI.

Per il momento non è dato sapere quale sarà la strategia statunitense, dopo la breve ma traumatica insurrezione di Prigožin. Se prevarrà un atteggiamento più guardingo, mosso dal timore che il crollo del potere centrale a Mosca generi un caos ingovernabile, mettendo a repentaglio il controllo di oltre 6000 testate nucleari russe (oggi dispiegate anche in Bielorussia, in risposta all’insistente domanda polacca di ospitare atomiche Nato sul modello italiano della “condivisione nucleare”). Oppure se prevarrà la bellicosa soddisfazione che regna nel governo ucraino, convinto che sia proprio questo il momento ideale per non solo battere, ma abbattere Putin.

È il “dilemma israeliano” in cui Biden è intrappolato. In effetti il rapporto Usa-Ucraina somiglia sempre più alla dipendenza reciproca che lega Stati Uniti e Stato d’Israele, e che ha permesso a quest’ultimo di sviluppare un regime di supremazia etnica che soggioga i palestinesi, equivalente all’apartheid.

Kiev vuole a ogni costo una guerra di regime change, e per questo chiede a Washington missili a lungo raggio (tra cui gli Atacms, atti a colpire terre russe, oltre ai caccia F-16). Nell’amministrazione Usa c’è chi comincia a temere, dopo le gesta di Prigožin, gli effetti catastrofici di un bellicoso cambio di regime applicato, per la prima volta, a un’imponente potenza atomica.

Tanto più impressionante, in questo quadro, la puntata di Otto e Mezzo che il 29 giugno ha affrontato proprio questi temi. Il ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba, era intervistato da Lilli Gruber, Marco Travaglio e Lucio Caracciolo: una vera intervista finalmente, non gli osanna a Zelensky dei salotti di Vespa. Tutti e tre lo hanno incalzato con grande maestria, e Kuleba ha dovuto infine ammetterlo: la resistenza ucraina mira in realtà a smembrare quello che Kiev chiama impero russo; l’ultimo restato anacronisticamente in piedi, secondo il ministro, “dopo il crollo degli imperi austro-ungarico e ottomano”.

Il ministro non si cura minimamente dei dubbi espressi da Mark Milley, capo di stato maggiore degli Stati Uniti, sulla fattibilità di una vittoria ucraina che comunque non è ottenibile – Kuleba pare dimenticarlo – senza assistenza Usa. Si rallegra all’idea che Putin sia indebolito dalla secessione del gruppo Wagner. Finge inesistenti libertà linguistiche dei russofoni del Donbass, nonostante la legge che vieta l’uso del russo nella sfera pubblica. Finge inesistenti rapporti democratici con gli oppositori e la stampa, accettata in guerra solo se embedded, ligia ai comandi militari ucraini. Vede questa guerra come una partita di calcio: qui non si gioca per fare compromessi, ma per vincere!

Ecco, gli Occidentali stanno sostenendo e super-armando un governo che ha questi progetti, che non spende neanche una parola sul rischio di guerra atomica. Stanno per inserire nella Nato, al vertice di Vilnius l’11 e 12 luglio, quest’impasto di risentimento monoetnico e furia distruttiva.

Forse l’adesione sarà sostituita da garanzie di sicurezza sul modello israeliano, forse no. Resta che per la prima volta è parso sbriciolarsi – grazie alla professionalità degli intervistatori di Otto e Mezzo – l’oggetto di culto occidentale che è il totem Zelensky.

Lilli Gruber ha ricordato a Kuleba che esistono altri modi – non distruttivi – di affrontare la questione delle minoranze etnico-linguistiche: per esempio, il “pacchetto Alto Adige” negoziato da Roma con Vienna fra il 1962 e il 1969.

Travaglio ha insistito sull’accordo di pace che Kiev negoziò con Mosca nel marzo 2022, poco dopo l’invasione, e che fu bloccato in extremis dal veto di Londra e Washington. Il trattato s’intitolava “Permanente Neutralità e garanzie di sicurezza per l’Ucraina”, e prevedeva l’inserimento nella costituzione ucraina della neutralità permanente.

Segue...