Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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Forwarded from Piccolenote
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IN MORTE DEI BAMBINI DI GAZA

Terribile, su Haaretz, l’atto di accusa di Yossi Klein sulle morti dei bambini innocenti di Gaza, che inizia così: “Non c’è niente come uccidere bambini per riunire cuori e menti. Nelle ultime 18 settimane, noi israeliani ci siamo combattuti l’un l’altro, incapaci di trovare qualcosa che ci accomuni. Poi è arrivata l’uccisione dei bambini nella Striscia di Gaza a dimostrare che dopotutto siamo fratelli”...🟥

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LEGGI L'ARTICOLO SU PICCOLE NOTE

🔵 https://bit.ly/3M2jUYk 🔵
Forwarded from la fionda📕
Carlo Rovelli sul suo profilo Facebook ha denunciato un fatto grave: la cancellazione del suo intervento (in rappresentanza dell'Italia) alla Fiera del libro di Francoforte a causa delle dichiarazioni contro il ministro Crosetto durante il concerto del Primo Maggio. Nella foto che riportiamo trovate la mail inviata a Rovelli con le motivazioni del commissario della fiera.

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Forwarded from Lettera da Mosca
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Il ministro russo della Giustizia Andrey Loginov: "Il concetto di russofobia dovrebbe essere sancito dalla legislazione russa e dovrebbe essere stabilita la giusta responsabilità per le attività russofobe".
12 Maggio, Agenzia ANSA
Mattarella e il cambiamento climatico: "ci impone scelte radicali, bisogna ripensare sistemi di vita, economici e produttivi. È ora di accelerare nella transizione verde"

Le stesse parole che furono usate, neanche troppo tempo fa, in occasione della "stagione pandemica".

👉 Lo Stato di emergenza permanente offre un'infinita occasione di ristrutturazione economica, politica e sociale, funzionale agli interessi dei soliti noti.

👉 "Scelte radicali" che ridefiniscono la società in funzione dell'agenda dominante, scaricandone il peso sulla cittadinanza, portando con sé sacrifici, immiserimento, compressione dei diritti e delle libertà.

👉 Ristrutturazioni della società che sono già in programma, ma che vengono facilitate e giustificate e accelerate tramite il paradigma politico emergenziale, strutturalmente anti-democratico e impopolare.

👇 Per spiegare, prendiamo ora in prestito le parole di Stefano Quintarelli, ex parlamentare montiano e ideatore dello SPID, a La Repubblica nel maggio 2022:

"[...] E so che dovrei dire un po' grazie al Covid perché tutto il sistema di bonus, dei pass, dei tamponi si è mosso su Spid. Creare un'identità digitale era quello che volevo, e l'emergenza ha reso chiara la sua importanza."

🗣️ Contro lo Stato di emergenza,
ora e sempre Resistenza!

https://t.me/canalemiracolomilano
miracoloamilano@protonmail.com
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Imran Khan rilasciato e accolto da uno stuolo di sostenitori nel cuore della notte, mentre il suo convoglio raggiungeva la sua residenza a Lahore alle 3:30. Nessuno può negare la quantità di sostegno che quest'uomo ha.

Tramite Laura Ruggeri.

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Forwarded from Giubbe Rosse
Il debito pubblico deve rimanere in mano alla finanza speculativa, che oggi con il rialzo dei tassi incassa finalmente ricchi interessi senza rischiare in investimenti farlocchissimi e ridicoli.

Alle famiglie italiane rimane il consueto cerino in mano. Pagano le tasse con cui si spesano gli interessi e mettono i loro soldi in depositi che non rendono niente. (Guido Salerno Aletta)

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Caro Ricardo Franco Levi,
Commissario straordinario per la partecipazione dell’Italia alla Fiera del Libro di Francoforte del 2024 nominato dal governo Draghi, le faccio notare, sommessamente, che la lettera che lei ha scritto a Rovelli è uguale a quelle che vengono scritte nelle dittature. Soltanto gli ignoranti - ovviamente non mi riferisco a lei - pensano che le dittature uccidano o torturino ogni singolo intellettuale al primo cenno di critica contro il governo. Dia retta a me, studio la soppressione del dissenso intellettuale nelle dittature da una vita e posso assicurarle che la violenza fisica contro gli intellettuali è un fatto rarissimo. Nella quasi totalità dei casi, le dittature fanno agli intellettuali critici quello che è stato appena fatto a Rovelli. I direttori dei festival scaricano le colpe sull’intellettuale per colpevolizzarlo, reo di avere criticato il ministro di turno, con modi cortesi e gentili per ottenere quattro obiettivi: salvare il posto, compiacere il ministro criticato, lavorare per l’isolamento dell’intellettuale, mandare un messaggio a tutti gli altri intellettuali: “Se criticate, non parlerete ai festival”.
Nel frattempo, i rettori e i direttori di dipartimento mandano altri messaggi agli intellettuali critici del tipo: “Se criticate il governo, sarete censurati, avrete la carriera universitaria distrutta e i vostri centri di ricerca saranno chiusi anche se eccellenti”.
I direttori delle reti televisive mandano lo stesso messaggio e dicono: “Caro intellettuale, se critichi il governo, la mia trasmissione televisiva ti bersaglierà”.
Gli speaker radiofonici agiscono nello stesso modo e anche i direttori della carta stampata.
Il risultato finale è quello che lei vede in Italia: moltissimi intellettuali hanno paura di parlare per non essere colpiti nella carriera o bersagliati dai media, dai presidenti di Regione, dai leader di partito, dai rettori, dai direttori dei festival.
Tuttavia l’università, essendo la vetta del sapere, è anche uno dei più potenti fattori del mutamento storico-sociale che, nelle società libere, è istituzionalizzato, a differenza delle società sature di sacro. Il che significa che, se i professori universitari smettono di parlare, le società libere finiscono per sacralizzare il pensiero della classe governante che, proprio come il sacro, non è più criticato da nessuno.
A mio giudizio, lei dovrebbe vergognarsi e dimettersi dal suo incarico. Siccome in Italia assomigliamo sempre di più alla Russia, giacché l’Italia è piena di direttori “putiniani”, immagino che il suo comportamento gravissimo non susciterà alcuna indignazione.
Un’ultima cosa: se lei ha paura delle polemiche e degli attacchi, come scrive a Rovelli per liquidarlo gentilmente, cambi lavoro.
Non mi stupisce che lei abbia avuto incarichi importantissimi di governo in passato, fino a essere sottosegretario di Stato.
La cultura si controlla anche così.

Alessandro Orsini.

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Forwarded from Giubbe Rosse
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🇮🇹🇺🇦 ROMA. TAPPETO ROSSO PER ZELENSKY

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Forwarded from Weltanschauung Italia
A Roma una persona residente all'interno della ZTL deve pagare 1.000 euro ogni cinque anni solo per avere il "diritto" di poter tornare a casa sua e di parcheggiare, se trova posto. Il pagamento è anticipato e se dopo un anno cambia casa non avrà indietro nemmeno un centesimo.
Se ha due macchine, come in quasi tutte le famiglie, la seconda gli costa 2.000 euro e segue lo stesso criterio della prima.
Questa enorme ingiustizia e prepotenza riguarda una piccolissima parte della popolazione (i residenti nel centro storico sono sempre di meno) ma a breve toccherà quasi tutti i romani.

Si inizia sempre da lontano. I varchi che riguardano solo certe categorie di macchine e l'accesso gratuito. Poi inizieranno a farlo pagare poco, quindi si arriverà a farlo pagare tanto.
E' possibile parlare di "varchi" nella città in cui uno vive e lavora, per cittadini che comprano automobili pagando tutte le imposte a loro collegate? Si, è possibile. Veri e propri posti di blocco per imporre la legge del più forte nel nome della discrezionalità targata "ecologia".
Non c'è alcun riferimento preciso, oggettivo, verificabile alla base di questi provvedimenti come è successo nel recente passato.
Sono riusciti a privare della vita milioni di persone sane per tre anni che adesso privarle del diritto di circolare sarà un gioco da ragazzi.
Come era facile prevedere dal 2020 al 2022 hanno misurato fino a dove potevano spingersi e ora che hanno scoperto che non ci sono limiti non saranno certo loro ad imporseli.
Sarà sempre più un mondo per ricchi nel tripudio delle masse povere. Il delitto perfetto.
Sono riusciti a convincere chi abita sulla casilina che se al lavoro ci va in monopattino salverà il pianeta. Lo stesso che pensava che da seduto non contagiava ma in piedi si.

RC
Sono riusciti a chiamare pace e giustizia, l'odio, la minaccia e la guerra.

IL FILM DELLA GIORNATA, titola l'Ansa.
E bene fa, dal momento che l'Italia è stata ridotta ad un grande Truman Show dell'orrore.
Vogliono mandarci al manicomio, è chiaro
Forwarded from Guerra nordica (Alessandro Maccari)
LA FINLANDIA CONTINUA A COMPRARE GAS RUSSO

Il distributore statale finlandese Gasum ha acquistato gas russo per oltre 175 milioni di euro dall'inizio della guerra in Ucraina, riportano le Dogane finlandesi.

Gasum, interrogata dalla radiotelevisione di stato YLE sull'argomento, ha confermato che gli acquisti sono continuati sulla base di un contratto di lungo periodo, sottoscritto prima del 2022, e che durerà ancora molti anni.

Gasum ha specificato che il contratto siglato con la Russia è del tipo take-or-pay, che obbliga la Gasum a pagare per un certo quantitativo minimo di gas, indipendentemente dal fatto che lo procuri o meno. Questo tipo di contratti è comune nell'industra dei combustibili fossili. Gasum sottolinea che dall'inizio della guerra ha acquistato il minimo quantitativo previsto dal contratto.

L'oligarca russo-finnico Gennady Timchenko, sanzionato dall'Unione Europea, potrebbe essere tra i beneficiari degli acquisti di gas in quanto possiede azioni di Novatek, un'azienda privata che fornisce la Gasum di gas liquefatto.

Le importazioni di gas russo non sono sanzionate dall'Europa.

Guerra Nordica

https://yle.fi/a/74-20023215
A grande richiesta tornano gli sproloqui.
Nella regione di Bryansk (quindi in territorio russo) risultano essere stati abbattuti due elicotteri Mi-8, un Su-34 e un Su-35, pare in tutti i casi con perdita degli equipaggi (che è la cosa più grave). Numero e modello degli aerei sono ancora oggetto di discussione, ma pare che siano questi.
Considerazioni.
Quegli aerei e quegli elicotteri non si trovavano lì per caso, ma per svolgere operazioni militari (alcune fonti russe riportano il dettaglio che erano di ritorno da una missione). Evidentemente l'informazione è giunta al comando ucraino che ha organizzato un'imboscata: resta da capire in che modo. L'ipotesi che si sia trattato di un gruppo di sabotaggio, verosimile quando si parlava solo di un elicottero e un aereo, va ovviamente scartata. Restano due ipotesi.
La prima è che gli aerei siano stati abbattuti dalla contraerea ucraina, che è stata evidentemente spostata più in prossimità del confine (va ricordato che gli aerei sono stati abbattuti nella regione di Bryansk, dove non c'è fronte militare ma il vecchio confine tra Russia e Ucraina) o che ha utilizzato sistemi più accurati e con gittata più lunga, che non potrebbero che essere di fornitura NATO. Se è così questo spostamento e questa operazione antiaerea potrebbero essere collegati all'avvio di operazioni militari nella zona, che sarebbero ovviamente favorite dal negare alla Russia la sua superiorità aerea: ma non so quanto probabile possa essere questa ipotesi appunto perché lì non c'è fronte ma confine, e non mi pare probabile che l'esercito ucraino voglia organizzare la sua offensiva su territorio russo. Potrebbe semplicemente essere stato il risultato di un buon lavoro di intelligence, che ha giustificato il rischio di spostare la contraerea e rischiarne l'individuazione.
La seconda ipotesi è invece quella che gli aerei e gli elicotteri siano stati abbattuti dall'aviazione ucraina. Commentatori solitamente sensati credono che all'aviazione ucraina siano stati trasferiti missili aria-aria AIM-120, uno dei sistemi più utilizzati dalla NATO. Con la gittata ci troveremmo: varia da 75 a 160 km a seconda del modello, e tutte le macchine sono state abbattute a una distanza di 50 km dal confine. Sottolineo che si tratta di una ipotesi, perché della consegna di questi missili si è solo parlato, e al momento non è chiaro come siano stati conseguiti gli abbattimenti.
Due considerazioni una buffa, l'altra meno. Quella buffa: ovvio e giustificato entusiasmo sui canali ucraini per gli abbattimenti. Ma secondo il Ministero della Difesa ucraino l'aviazione russa perde due aerei al giorno, quindi a parte il fatto che sono stati abbattuti in Russia questo dovrebbe essere un giorno come un altro... Considerazione molto meno buffa. Se i due elicotteri e i due aerei sono stati abbattuti da sistemi occidentali, che siano di contraerea o aria-aria, significa che la NATO ha dato l'ok a utilizzare i propri armamenti sul territorio russo, e ha messo a disposizione la propria intelligence per attacchi sul territorio russo - oppure che il comando ucraino sta agendo di propria iniziativa. Lugansk, colpita ieri e oggi da missili di produzione inglese, e la Crimea non sono considerate dalla NATO e dall'Ucraina "territorio russo", ma Bryansk per forza di cose sì. Ovviamente verrà negato fino allo stremo che siano stati utilizzati armamenti NATO, cosa che ripeto non è certa, così come verrà ripetuto sempre fino allo stremo che la NATO non è d'accordo con questi attacchi eccetera. Però questa è la direzione in cui si sta andando. Al momento nessuna reazione da parte delle autorità russe, mentre i canali sono ovviamente in subbuglio. Le atomiche su Kiev sono al momento la proposta più calma e pacata, ma per fortuna al Cremlino non ci sono i guerrieri di Telegram.
Elisabetta Frezza : "Ci troviamo a fare i conti con una catastrofe educativa. Siamo tutti abitatori di una incombente società analfabeta, cieca verso le proprie bellezze artistiche e dimentica della propria straordinaria cultura."

Introduzione al 1°Convegno sulla Scuola di ContiamoCi! della dr.ssa Elisabetta Frezza, Responsabile Scuola ContiamoCi!: non solo una analisi lucida e spietata sullo stato attuale dell'istruzione, ma anche una idea chiara della Scuola che dobbiamo pretendere per i nostri figli. A seguire gli interventi di tutti gli altri relatori.

https://youtu.be/xzaQ019Zznc

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Forwarded from Tutti i fatti
Le spese militari dell'Unione Europea cresciute del 30% dal 2014

📢Lo ha dichiarato il capo della diplomazia Ue Josep Borrell in apertura del forum UE-ATP (Paesi della regione Asia Pacifico), in cui è stato invitato anche il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba per chiedere il sostegno dei Paesi dell'Asia.

🗯"Dall'annessione illegale della Crimea da parte della Russia nel 2014, le spese militari della Ue sono aumentate del 30%. Tuttavia, nella regione indo-pacifica, questa tendenza è ancora più marcata, in quanto le spese militari sono salite del 40% rispetto al 2013”.

▪️Dopo la riunione informale dei ministri degli Esteri della Ue a Stoccolma, solo 14 ministri su 27 sono rimasti per il forum UE-ATP. Gli organizzatori svedesi del forum non hanno pubblicato la lista dei partecipanti, tuttavia si sa che la Cina non prende parte ai lavori.

@tutti_i_fatti
Forwarded from Andrea Zhok
LA MALATTIA TERMINALE

Sta muovendo qualche onda l'esclusione del fisico Carlo Rovelli dalla cerimonia di apertura della Fiera del Libro di Francoforte, cui era stato precedentemente invitato. La colpa di Rovelli è stata quella di contestare – peraltro in modo argomentato - le scelte del governo rispetto al conflitto tra Russia e Ucraina.

Avendo fatto parte Rovelli fino a ieri del novero degli “accreditati” dal sistema mediatico, questa volta si è inarcato persino qualche sopracciglio nella borghesia semicolta, nei lettori di corriererepubblica e fauna affine. Purtroppo a quest’influente fascia della popolazione sfugge del tutto la gravità di ciò che accade da tempo, come un andamento sotterraneo, continuo, capillare.

C'è una linea rossa continua che si dipana nella gestione dell’opinione pubblica occidentale da anni e che ha subito un’accelerazione dal 2020. È una linea che si lascia vedere in superficie solo talora, come nella persecuzione di Assange (o Manning, o Snowden, ecc.) fino a censure minori, come quella assurta oggi agli onori delle cronache. Il senso profondo di questo movimento sotterraneo è chiarissimo: perseguimento della verità e gestione del discorso pubblico in occidente sono oramai indirizzi incompatibili.

A Rovelli viene imputato qualcosa di imperdonabile, ovvero di aver tradito l’appartenenza alla cerchia degli onorati dalle élite di potere, mettendole in imbarazzo. Questo non può e non deve accadere. Oggi il discorso pubblico ha il permesso di oscillare tra due poli, a un estremo la polemicuzza innocua e autoestinguentesi sull’orsa o la nutria di turno, all’altro i rifornimenti di munizioni alla linea dettata dal capo, cioè dalla catena di comando a guida americana dietro al cui carro - sempre meno trionfale - siamo legati.

Per le verità più pesanti e pericolose vige l’ordine di distruzione, come evidenziato dal caso di Assange la cui vita è stata distrutta per segnare un esempio e un ammonimento a qualunque altro soggetto eventualmente incline alla parresia. Per le insubordinazioni minori (tipo Rovelli, Orsini, ecc.) basta la caduta in disgrazia presso i cortigiani, che si riverbera in censure, piccoli ricatti silenti, e poi in discredito, blocchi di carriera, ecc.

Tutto ciò si condensa in una sola fondamentale lezione, una lezione implicita che il nostro intero sistema di formazione delle menti, giornali, televisioni, scuole, università, ecc. consapevolmente o inconsapevolmente implementa: “Tutto ciò che è discorso pubblico è essenzialmente falso.”
Questa è la lezione che i giovani ricevono precocemente e da cui traggono tutte le conseguenze del caso, in termini di disimpegno e abulia. A tale lezione si sottrae solo in parte qualche parte della popolazione meno giovane, in cui si agita ancora l’illusione di aspirazioni passate (“partecipazione”, “democrazia”, ecc.).

La “realtà” in cui ci troviamo a nuotare funziona però secondo il seguente ferreo sillogismo:
1) Tutto ciò che abbiamo in comune gli uni con gli altri come cittadini, come demos è il discorso pubblico mediaticamente nutrito;
2) Ma quel discorso pubblico è oggi puramente e semplicemente menzognero (o schiettamente falso, o composto di frammenti di verità ben selezionati, funzionali a creare uno desiderato effetto emotivo);
3) Perciò non c'è più nessun possibile demos, nessun possibile discorso pubblico, e dunque nessuna leva perché un’azione collettiva possa cambiare alcunché. Mettetevi il cuore in pace, si salvi da solo chi può.
Forwarded from Andrea Zhok
In questa cornice peraltro si staglia per interesse l’atteggiamento dei superdiffusori di menzogne certificate, dei mammasantissima dell’informazione e del potere, attivissimi nel denunciare ogni eterodossia sgradita come “fake news”. E così ci troviamo di fronte allo spettacolo insieme comico e ripugnante dove i comandanti di corazzate dell’informazione chiedono il perentorio affondamento di canotti social per non aver benedetto abbastanza l’altruismo di Big Pharma, o per essere stati teneri con Putin, o per non aver rispettato l’ultimo catechismo politicamente corretto, e così via.
Viviamo in un mondo in cui la menzogna strumentale è oramai la forma dominante della verbalizzazione di interesse pubblico.

C'è chi vi reagisce con mero disimpegno rassegnato; chi si chiude angosciato nella propria stanza tipo hikikomori; chi cerca paradisi artificiali in pillole; chi accetta il gioco cercando di usarlo per tornaconti a breve termine (perché nessun altro orizzonte è disponibile); c'è chi cade in depressione; chi impazzisce; c'è chi ogni tanto spacca tutto per poi tornare a battere la testa contro il muro della propria cella; e c'è chi sviluppa quella forma particolare di pazzia che sta nel lottare disarmato contro i giganti sperando si rivelino mulini a vento.

Sul fondo fluisce la corrente della storia dove il nostro vascello occidentale ha preso un ramo digradante e con inerzia irreversibile accelera verso la cascata. Una volta che la parola pubblica ha perduto la propria capacità di veicolare verità, ridarvi peso è impossibile. Ogni ulteriore parola spesa per correggere le falsità del passato, se raggiunge la sfera pubblica viene per ciò stesso percepita come debole, logora, impotente. La società che abbiamo apparecchiato è una società senza verità e togliere la verità al mondo sociale significa condannarlo ad una malattia terminale. Quanto dureranno gli scricchiolii, quanto la caduta di intonaci, quanto le infiltrazioni d’acqua, quanto dureranno ancora gli spazi abitabili sempre più ristretti, questo non è facile prevedere, ma un mondo senza verità è un mondo senza logos, e non può che sfociare in quella dimensione dove le parole sono superflue perché violenza e morte ne hanno preso il posto.
Le alabarde sono sempre meglio delle pale.

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Siccome in Europa siamo tutti antifascisti, a Ginevra, il 10 ed il 12 Maggio, nel corso di due aste gestiste da una nota casa, è stato registrato il record storico per la vendita di gioielli, per complessivi 196 milioni di dollari.

I gioielli erano della sora Heidi Horten che li aveva ereditati dal marito Helmut il quale era diventato ricco comprando a prezzi stracciati i negozi che gli ebrei furono costretti a vendere per le leggi razziali varate dal partito nazista di cui era membro.

Ora metto su Youtube "Bella Ciao" ed anche stasera vado a dormire partigiano.

Eric Packer.

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