Il vero comunista è conservatore, se non reazionario
Forwarded from Telegiornalo Roma Est
MANIFESTO DEL BODHISATTVA LENINISTA
(Per la liberazione materiale e spirituale dell’umanità)
________
1. Io non mi salvo da solo.
Finché un solo essere sarà oppresso dal capitale, dalla fame, dalla paura o dall’illusione dell’ego, io non entrerò nel nirvana.
Camminerò tra le moltitudini, non per guidarle dall’alto, ma per camminare accanto a loro, come compagno, come fratello, come scintilla.
2. La rivoluzione non è odio, è compassione organizzata.
Il mio pugno si alza non per distruggere, ma per rompere le catene.
Il mio cuore resta aperto, saldo nel fuoco, saldo nel vento.
3. Ogni fabbrica può diventare un tempio.
Ogni campo, ogni officina, ogni assemblea, ogni comizio: luoghi di consapevolezza.
Nel lavoro liberato, ritroviamo il ritmo dell’universo.
Nel silenzio condiviso, oltre le parole d’ordine, c’è il respiro dell’essere.
4. La mia lotta non cerca ricompensa.
Non agisco per gloria, né per onore.
Il bodhisattva comunista opera per amore del mondo, senza attaccamento, senza attesa.
5. Il futuro è già presente.
Nel gesto giusto, nella parola onesta, nell’azione coordinata.
Il comunismo non è solo una meta: è una pratica quotidiana, è meditazione collettiva incarnata nel pane, nel canto, nel gesto che libera.
6. I miei strumenti sono la dialettica e il silenzio.
Uno per smascherare le contraddizioni, l’altro per ascoltare l’essenza.
Parlo quando serve, taccio quando il vuoto insegna.
7. Ogni compagno è un buddha in potenza.
Vedo negli occhi di chi lotta la fiamma primordiale.
Nel volto segnato del lavoratore, nell’anziana che resiste, nel giovane che sogna: lì dimora la natura di buddha.
8. Non c'è lotta esterna senza rivoluzione interiore.
Riconosco che anche in me vive il capitale, la paura, l’avidità.
Ma li affronto come si affronta un demone: con ferma compassione.
9. Le masse non sono oggetto da guidare: sono soggetto che si risveglia.
Ogni insurrezione è anche una meditazione collettiva: un istante in cui si apre la coscienza del noi.
10. Io cammino. Sempre.
Non per arrivare. Ma perché ogni passo è già la via.
Ogni gesto che rompe una catena è una preghiera.
Ogni parola che accende la speranza è un sutra.
________
Chi lotta per tutti non è forse già illuminato?
Chi serve senza cercare sé stesso non è forse già libero?
Chi ama la giustizia come il respiro ama l’aria,
non è forse un bodhisattva con la bandiera rossa?
(Per la liberazione materiale e spirituale dell’umanità)
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1. Io non mi salvo da solo.
Finché un solo essere sarà oppresso dal capitale, dalla fame, dalla paura o dall’illusione dell’ego, io non entrerò nel nirvana.
Camminerò tra le moltitudini, non per guidarle dall’alto, ma per camminare accanto a loro, come compagno, come fratello, come scintilla.
2. La rivoluzione non è odio, è compassione organizzata.
Il mio pugno si alza non per distruggere, ma per rompere le catene.
Il mio cuore resta aperto, saldo nel fuoco, saldo nel vento.
3. Ogni fabbrica può diventare un tempio.
Ogni campo, ogni officina, ogni assemblea, ogni comizio: luoghi di consapevolezza.
Nel lavoro liberato, ritroviamo il ritmo dell’universo.
Nel silenzio condiviso, oltre le parole d’ordine, c’è il respiro dell’essere.
4. La mia lotta non cerca ricompensa.
Non agisco per gloria, né per onore.
Il bodhisattva comunista opera per amore del mondo, senza attaccamento, senza attesa.
5. Il futuro è già presente.
Nel gesto giusto, nella parola onesta, nell’azione coordinata.
Il comunismo non è solo una meta: è una pratica quotidiana, è meditazione collettiva incarnata nel pane, nel canto, nel gesto che libera.
6. I miei strumenti sono la dialettica e il silenzio.
Uno per smascherare le contraddizioni, l’altro per ascoltare l’essenza.
Parlo quando serve, taccio quando il vuoto insegna.
7. Ogni compagno è un buddha in potenza.
Vedo negli occhi di chi lotta la fiamma primordiale.
Nel volto segnato del lavoratore, nell’anziana che resiste, nel giovane che sogna: lì dimora la natura di buddha.
8. Non c'è lotta esterna senza rivoluzione interiore.
Riconosco che anche in me vive il capitale, la paura, l’avidità.
Ma li affronto come si affronta un demone: con ferma compassione.
9. Le masse non sono oggetto da guidare: sono soggetto che si risveglia.
Ogni insurrezione è anche una meditazione collettiva: un istante in cui si apre la coscienza del noi.
10. Io cammino. Sempre.
Non per arrivare. Ma perché ogni passo è già la via.
Ogni gesto che rompe una catena è una preghiera.
Ogni parola che accende la speranza è un sutra.
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Chi lotta per tutti non è forse già illuminato?
Chi serve senza cercare sé stesso non è forse già libero?
Chi ama la giustizia come il respiro ama l’aria,
non è forse un bodhisattva con la bandiera rossa?
> Be me con l'ennesimo tinder date
> Mi parla di tutti i suoi problemi personali, del significato più o meno profondo di ogni piercing e tatuaggio
> Nota il mio silenzio e capisce che ho perso interesse
> Al che le spiego che i suoi tormenti non sono che uno sminuzzamento della antinomia e che la sua struttura mentale puó ridursi tranquillamente a due anelli di algebra di strutture in conflitto
> Mi parla di tutti i suoi problemi personali, del significato più o meno profondo di ogni piercing e tatuaggio
> Nota il mio silenzio e capisce che ho perso interesse
> Al che le spiego che i suoi tormenti non sono che uno sminuzzamento della antinomia e che la sua struttura mentale puó ridursi tranquillamente a due anelli di algebra di strutture in conflitto
Aggiungo anche che
come un elefante ammaestrato deve evitare di calpestare gli uomini, allo stesso modo io dovevo prestare attenzione a non superare la sua capacità di comprensione
come un elefante ammaestrato deve evitare di calpestare gli uomini, allo stesso modo io dovevo prestare attenzione a non superare la sua capacità di comprensione
Ultima cosa
Alla cena era presente anche un interprete che aveva il compito di rallentare i miei concetti e spiegare le numerose metafore
Poi ho pagato io e manco un grazie
Alla cena era presente anche un interprete che aveva il compito di rallentare i miei concetti e spiegare le numerose metafore
Poi ho pagato io e manco un grazie
>2032
>Apro il GHC
>Admin depreca lo sportellista idiota che non vuole concedergli un mutuo
>Apro il GHC
>Admin depreca lo sportellista idiota che non vuole concedergli un mutuo
Sono mentalmente un disabile e ma i miei amici non lo ammetteranno mai
Il Novecento non potrà dirsi concluso finché luoghi come camera mia non cesseranno di esistere
Se sei in grado di amare i tuoi nemici probabilmente hai dei pessimi gusti
Le vostre tasse devono pagare il mio assiduo studio di popolazioni fungine negli stronzi dei cavalli
Forwarded from Ars Cacatoria
Interpretazione simbolica saussuriana del mio grosso grasso cazzo mediterraneo
- Arrivederci e buone foibe!
- Buone foibe anche a te
- Buone foibe anche a te
Forwarded from Giovanni 🧌
Dovrebbero fare un'etichetta di cantautorato di destra e chiamarla "Sangue e Suono Italia"
Lei una coping cognitivo girl
Lui un coping evitante boy
Potranno mai trovare un punto di incontro?
Lui un coping evitante boy
Potranno mai trovare un punto di incontro?
Pochi sanno che prima della soluzione finale era stata proposta la soluzione elegante, ma qualcuno... non faccio nomi non l'ha voluta