Galipettes Milano
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[Riceviamo e diffondiamo]

Oggi 27 Ottobre,ottavo giorno di sciopero della fame di Alfredo Cospito, si é tenuta un'altra udienza al Tribunale di Sorveglianza di Sassari per giudicare il ricorso relativo alle condizioni a cui é sottoposto il compagno. L'udienza anche stavolta si è tenuta a porte chiuse e in videoconferenza per Alfredo. Fuori dall'aula era presente un gruppo di compagni e compagne,che una volta iniziata l'udienza si sono avvicinati alle finestre gridando "FUORI ALFREDO DAL 41BIS". Si é notato che il fatto ha creato un disturbo all'interno dell'aula. Ricordiamo inoltre che Juan é al terzo giorno di sciopero della fame in solidarietà con Alfredo. L'udienza é comunque ripresa e finita in una ventina di minuti. SPEZZIAMO L'ISOLAMENTO.
L'iniziativa in piazza Angilberto è rimandata a causa della pioggia. Per chi vuole ci vediamo oggi dalle 17:30 al cuore in gola per passare assieme questo primo pomeriggio autunnale, con vin brulé e castagne e tanta bella compagnia
Riportiamo l’intervento letto oggi durante l’incontro “tra le mura” tenutosi al Pac di Milano nell’ambito della mostra “Ri-scatti Per me si va tra la perduta gente” dove sono esposte fotografie di detenuti e secondini delle carceri milanesi. All’incontro erano presenti: Giorgio Leggeri, direttore del carcere di Bollate; Giacinto Siciliano, direttore del carcere di San Vittore; Francesco Maisto Garante dei detenuti del Comune di Milano.

"Interrompiamo questo incontro in cui si parla della collaborazione tra università e carcere per discutere di quali progetti possono contribuire a migliorare questo luogo di reclusione e annichilimento.
Noi siamo qui per parlare del prigioniero anarchico Alfredo Cospito che attualmente si trova in 41bis, il cosiddetto carcere duro. Un regime di tortura per mano dello Stato che prevede la permanenza in cella 23 ore al giorno, nessuna possibilità d'incontro e parola con gli altri detenuti, nessuna corrispondenza con l'esterno, la possibilità di avere libri solo con un permesso speciale e la riduzione ad un colloquio al mese per un'ora. Alfredo è in carcere da 10 anni durante i quali non ha smesso di scrivere articoli e libri per contribuire al dibattito rivoluzionario. Proprio per questo da maggio 2022, su decisione dell'ex ministra della giustizia Cartabia, è stato sottoposto a questo regime di isolamento estremo e tortura fisica e psicologica. Per toglierli, oltre alla libertà, anche la parola.
Dal 20 ottobre, ormai 14 giorni, sta portando avanti uno sciopero della fame fino alla morte o al suo declassamento dal 41bis; contro questo regime, l'ergastolo ostativo e contro le galere. La sua non è una lotta solo personale ma solidale a tutti gli altri detenuti. A loro volta anche Juan, dal carcere di Terni, e Ivan dalla Francia, si sono uniti al suo sciopero della fame. Da tutta Italia e dall'estero arrivano messaggi di solidarietà che ovviamente non gli possono venire recapitati. Il tutto avvolto in un muro di silenzio che oggi siamo qui a rompere.
Una scelta estrema, ma forse l'unica possibile forza da poter mettere sul piatto quando ti viene tolto tutto. Scelta che necessita un forte eco fuori da quelle mura.
Contrariamente da come viene dipinto in questa mostra, il carcere non è rieducazione, concetto alquanto ipocrita e parziale. Il carcere è tortura, isolamento, contenimento e per questo serve allo Stato. Così come i Cpr, le comunità, le Rems, come la gabbia immateriale degli psicofarmaci facilmente distribuiti tra chi vi è rinchiuso. Il carcere non è solo per chi sta dentro, ma anche per chi sta fuori, è un monito per tutti quelli che desiderano liberarsi dallo sfruttamento o vogliono alzare la testa. In momenti di crisi come questa il carcere si prepara ad aprire le sue porte a sempre piú persone. Negli ultimi anni stiamo assistendo a un inasprimento della repressione e non solo contro chi esplicitamente lotta contro lo Stato. Un esempio è il tentativo di un'operazione repressiva, quest'estate, contro gli scioperi degli operai in cui c’è stato il tentativo di far passare lo sciopero come "estorsione". Noi non staremo a guardare mentre lo Stato ci mostra il suo vero volto, il suo pugno duro mentre uccide Alfredo o mentre annienta i detenuti e le detenute e non serve andare troppo indietro nel tempo per averne degli esempi. Non vogliamo vivere in una società che si regge sul fatto che ci sia sempre qualcuno con la pistola puntata alla testa. Lotteremo insieme fuori e dentro affinché di queste mura rimangano solo macerie."

No al 41 bis!

Solidali con Alfredo e i prigionieri in sciopero della fame!

Per un mondo senza galere!
Oggi in via Bolla hanno sgomberato gli occupanti di uno dei due blocchi di case Aler che da mesi sono al centro di un processo di svuotamento nell'interesse di "ripulire" la zona prima di procedere alla demolizione e alla ristrutturazione degli edifici che accoglieranno in futuro abitanti "migliori".
Il progetto che riguarda via Bolla è lo stesso in cui sono inserite le case popolari di via Gola, Pichi e Borsi, in Ticinese.
Nell'ultimo anno abbiamo assistito a una ripresa a ritmo serrato di sgomberi e sfratti su tutta la città di Milano. Ovviamente finita l'emergenza COVID si può tornare alla normalità, una normalità per la quale va bene che la gente venga sbattuta fuori di casa perché non può permettersi di pagare un affitto a Milano, città con il prezzo del mattone tra i più elevati in Europa.
Nonostante la forte crisi economica e l'inverno che inizia a bussare alle porte, la linea da tenere è di sgomberare e liberare gli alloggi occupati e, in questo caso di via Bolla, demolire per costruire altri alloggi inaccessibili economicamente per quelli che sono stati finora gli abitanti di quelle strade.
Nel novembre 2020, in Germania, un'inchiesta riguardante diverse azioni contro gruppi neonazisti porta all'arresto di Lina e al coinvolgimento di altri compagni e compagne. Nel giugno 2022 si scopre che una persona che ha fatto parte per anni delle realtà antifasciste tedesche, stava collaborando con la polizia dando informazioni su tutto il movimento. Questo atto infame ha portato ad allargare le indagini ad altri militanti.

Sabato 19 novembre alcuni compagni tedeschi saranno a Milano per raccontarci gli ultimi anni di lotta antifascista in Germania, dare un aggiornamento sull'evoluzione delle indagini e sulle iniziative di solidarietà.

In un periodo in un cui i fascisti, a livello istituzionale come nelle strade, alzano la testa vogliamo ribadire l'importanza dell'agire in prima persona per contrastarli.
Le generose azioni dei compagni del movimento tedesco ci ricordano che un'opposizione efficace ai fascisti è possibile e necessaria. Non li lasceremo soli davanti alla repressione!

📍Ore 18:00 al Cuore in gola (via Gola 5): aggiornamenti e discussione!

A seguire aperitivo con rinfresco 🥪🍺benefit per i compagni e le compagne colpiti dalla repressione in Germania

SUPPORT ANTIFA ACTION ///
https://www.instagram.com/p/CkilxJgqi_7/?igshid=MDJmNzVkMjY=
Domani, sabato 5 novembre, saremo presenti al CORTEO organizzato a Monza contro crisi climatica, sociale ed economica. Parteciperemo con uno striscione in solidarietà ad Alfredo, compagno anarchico rinchiuso in 41bis, in sciopero della fame dal 20 ottobre.
Vi invitiamo a partecipare numerosi/e!

Con Alfredo, Juan e Ivan in sciopero della fame!
Contro il 41bis, per un mondo senza galere!
Dalle prime luci di questa mattina due compagni stanno occupando la gru del del cantiere del Teatro alla Scala di Milano in solidarietà allo sciopero della fame di Alfredo, Juan e Ivan contro il 41 bis e l'ergastolo ostativo.
Terremo un presidio fin da ora in sostegno all'azione in piazza della scala fino a che i compagni non scenderanno. Vi invitiamo a raggiungerci numerosi! La giornata è ancora lunga!
Siamo in piazza della scala! 🔥
L'occupazione continua, i compagni rimangono sulla gru!
Raggiungeteci al presidio in piazza della Scala!
Il presidio sotto la gru occupata si è sciolto. I compagni sono scesi senza che la polizia li fermasse e ci hanno raggiunto. La lotta in solidarietà allo sciopero della fame di Alfredo, Juan e Ivan è solo all'inizio. Ci vediamo nelle strade.

CONTRO IL 41 BIS!
PER UN MONDO SENZA GALERE!
TUTTI LIBERI TUTTE LIBERE
Domenica 6 novembre un compagno e una compagna hanno occupato per tutta la giornata la gru del cantiere del Teatro in piazza della Scala in solidarietà ad Alfredo, Juan e Ivan in sciopero della fame, contro l'ergastolo ostativo e il 41 bis, regime in cui Alfredo è rinchiuso dal 5 maggio.
Sotto la gru si è formato un presidio che, per tutto il tempo, ha riempito la piazza con interventi e letture sul carcere, dando voce alla protesta dei compagni detenuti. L'obiettivo della giornata, raggiunto con successo in mattinata, era di fare uscire il più possibile la notizia della reclusione di Alfredo in 41 bis e degli scioperi della fame degli altri compagni.
Da ieri, lunedì 7 novembre, anche Anna, compagna detenuta nel carcere di Rebibbia, ha iniziato uno sciopero della fame in solidarietà agli altri.
Sabato 12 novembre alle 15, a Roma, ci sarà una manifestazione contro il 41 bis e tutte le galere.

Con Alfredo, Juan, Ivan e Anna
Per un mondo senza galere
Chiudere il 41 bis