Guerra civile in corso in Nuova Caledonia.

https://twitter.com/GeoffroyAntoin2/status/1790793867031109745

Anche qui la completa estromissione del ruolo della comunità autoctona per mano dei colonizzatori francesi, è il punto. Probabilmente di non ritorno.

#finedellegemone


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Non è chiaro che un uomo adulto che si.. identifica... con "una bambina di 5 anni, ha un disturbo della personalità di entità psicopatologica psichiatrica ?

I medici psichiatri che avvalorano questo scempio sono semplicemente dei Venduti..o si sentono poco bene anche loro ?

#NoistiamoconiMediciLiberi

La Resistenza palestinese:
Suleiman Al Najjab (1934-2001),
50 anni di sacrificio

(1\2)

Ex leader del Partito Comunista Palestinese (PCP), perseguitato e imprigionato per 8 anni dalla monarchia giordana, tra i primi palestinesi ricercati dalle autorità israeliane dopo l'occupazione del 1967, cofondatore del militante Fronte Nazionale Palestina

(2/2)

Nato nel minuscolo villaggio di Jibya in Cisgiordania da un ricco proprietario terriero, il giovane Suleiman Al-Najjab incitava i contadini di suo padre a chiedere un aumento di stipendio. Membro del Partito Comunista Giordano (durante il dominio giordano in Cisgiordania) da quando aveva vent'anni, Al-Najjab dovette affrontare persecuzioni dopo che il governo di Nabulsi (comunista giordano) fu rovesciato da re Hussein e fu condannato a 8 anni nel regime distopico di Al- Prigione di Jaffer quando aveva solo 23 anni, con molti importanti comunisti dell'epoca.

Dopo il suo rilascio, si è nascosto e ha organizzato segretamente la resistenza armata contro l'occupazione, co-fondando il radicale Fronte nazionale palestinese (PNF) e alla fine è stato catturato nella sua casa dopo che un informatore lo aveva denunciato. Fu imprigionato per 9 mesi dalle autorità di occupazione e successivamente deportato in Giordania nel 1975. Lì continuò il suo attivismo e in seguito si unì al Partito Comunista Palestinese (f. 1982) che si separò dal JCP, diventandone il segretario generale. un ruolo importante nella Prima Intifada sotto la leadership nazionale unificata.

Quando il PCP entrò a far parte dell'OLP, Al-Najjab fu eletto rappresentante del partito e prestò servizio nel Comitato esecutivo dell'OLP. Il PCP, successivamente ribattezzato Partito Popolare Palestinese (PPP) dopo il crollo dell'Unione Sovietica, e in seguito agli accordi di Oslo, Al-Najjab fu tra i leader a cui fu permesso di tornare in Cisgiordania, dove prestò servizio nel partito, nell'OLP e nel partito nazionale. Consiglio fino alla diagnosi di cancro e alla sfortunata morte durante la Seconda Intifada.

“Non gli è mai importato la ricchezza, ha trascorso la vita nel nascondiglio e nella segretezza ed era molto popolare e amato dalla società. Ha preso parte a tutte le occasioni sociali ed è cresciuto come un contadino amante dell'agricoltura e della natura. È stata una grande perdita per la causa palestinese e per il movimento comunista”

Suleiman Al-Najjab è un nome spesso messo in ombra nella storiografia palestinese dopo il crollo della corrente comunista in Palestina

Il Veneto, la locomotiva d'Italia, continuamente ci invita. Ieri ho detto loro: forse voi percepite più di tutti che se l'Italia è stata convogliata in un binario morto, voi, come locomotiva, sarete i primi a cadere. C'è un freno in questi casi, che è il senso delle cose.
I frenatori devono essere rieducati a tirare la leva del treno, del senso, prima che accada l'inimmaginabile.

DOVE STA ANDANDO L'UNIONE EUROPEA?

Ne parleremo in un seminario (in modalitá on line aperto a tutti) giovedí 23 maggio 2024 alle ore 16:00. Per ottenere il link scrivere a universita@unidolomiti.it oppure telefonare al +39 379 1075715.

Vi aspettiamo.

https://youtu.be/rR2O1Nb04D8?si=6eBceqkc-8cFofyl

La Realtà è Ragione.
La Ragione vincerà sulla Pazzia, anche quella nazista - kantiana sionista, woke, o in qualunque altra declinazione si presenti tale logica.
Da convinti o da Venduti.


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"Mi aspetto solo che questa frustrazione da parte di Denník N. Smečko o Aktualita sia diventata così intensa da degenerare fino all'assassinio di uno dei principali politici del governo, e non esagero di un millimetro."

standard.sk/660880/pozrite-si-video-v-ktorom-fico-predpovedal-ze-na-neho-budu-strielat

#polsodellasituazione
#attentato
#Fico
#terrorismo


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Il 20 maggio l'Alta Corte di Londra deciderà in merito all'estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti.

Aderiscono numerose realtà che desiderano esprimere solidarietà al giornalista e invitano a partecipare tutti i cittadini che non hanno solo a cuore la sorte di un innocente ma anche la salvaguardia della libertà di stampa e di espressione, il diritto a un'informazione corretta e alla sopravvivenza stessa della democrazia.

Falsi permessi di soggiorno ai migranti, confermate condanne per avvocati e mediatori 'culturali'

https://www.imolaoggi.it/2024/05/17/falsi-permessi-di-soggiorno-condanne/

È prima di tutto un immenso bussiness come ben sanno
tutti gli addetti ai lavori....



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Ogni giorno a Gaza

È fondamentale continuare a fare pressione da ogni parte sui Governi perché cessino ogni sostegno a "Israele".

https://youtu.be/flP9_9KWmno?si=1LxhLMYIlXAYXEpP

#ariannaporcellisafonov



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FRA 100 ANNI

https://www.youtube.com/watch?v=r1kZzIqLcP4

#imperdibileSilver


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💬 C'erano molte domande sulla situazione nella zona del conflitto israelo-palestinese . Nel briefing dell'8 maggio abbiamo già delineato in dettaglio la nostra visione della situazione.

Nell'ultima settimana , la situazione a Gaza ha continuato a peggiorare . Ciò è dovuto all'operazione militare di terra israeliana nella città di Rafah, nel sud dell'enclave palestinese, dove sono concentrati circa un milione e mezzo di civili. Sullo sfondo delle ostilità, la sofferenza della popolazione civile aumenta. Ogni giorno muoiono persone, compreso il personale delle Nazioni Unite. Non esistono canali stabili per fornire aiuti umanitari ai residenti di Gaza.

Tutto ciò conferma che in questa fase le prospettive di trasferire il conflitto su un canale politico-diplomatico e di stabilire un cessate il fuoco, che la Russia sostiene dal primo giorno dell’escalation, anche all’ONU, sembrano illusorie.

Riteniamo che l’unico modo affidabile per porre fine alla guerra e prevenire future ricadute di scontri che causino la morte di persone innocenti sia creare le condizioni per la ripresa di una soluzione politica nel quadro del dialogo diretto israelo-palestinese .
Deve essere costruito sulla base approvata dalle decisioni internazionali, prima di tutto, la formula dei “due Stati” : la Palestina entro i confini del 1967 con la sua capitale a Gerusalemme Est e Israele, che coesistono in pace e sicurezza.

Maria Vladimirovna Zakharova Portavoce ufficiale del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa

Il primo ministro della Slovacchia, stato membro della comunità europea, è vittima di un tentato omicidio e si trova in fin di vita in ospedale. Se, come sembra al momento probabile, si salverà, potrà dirsi fortunato.
Le istituzioni e i grandi giornali dell'Occidente condannano naturalmente l'attentato (non potrebbero fare altrimenti), ma fanno subito dei distinguo. Fico è un comunista, è un amico di Orban, è un mezzo fascista, è un negazionista no VAX , è un putiniano. La Repubblica, per non venir meno al suo ruolo di megafono dell'atlantismo e del sionismo più forsennati, ci spiega che è anche un camorrista. Insomma, quasi quasi quelle palle in pancia se le è meritate. Quanto al fatto che sia stato regolarmente eletto dal suo popolo, la cosa è irrilevante. Come è noto, sono democratiche solo le elezioni che vincono gli amici. Le altre, no.
Anche riguardo all'attentatore il comportamento della stampa è a dir poco strano. Se Fico è un poco di buono, chi gli ha sparato è un idealista, un poeta (avrebbe pubblicato un libro di poesie), uno scrittore.Il fatto che fosse anche militante di un partito ultraliberista, sostenesse con foga la causa ucraina, manifestasse sotto le insegna della NATO e dell'UE non è motivo di imbarazzo. In fondo ha agito mosso da buone intenzioni.
Fico è un leader europeo e quindi il sistema mediatico non può abbandonarsi all'esplicita esultanza come quando Geddafi venne torturato e il suo cadavere, insieme a quello del figlio, fu lugubremente esposto in moschea; o come quando Saddam Hussein venne impiccato in diretta televisiva dopo che i suoi figli e nipoti adolescenti erano stati bruciati vivi (il New York Times esibí in prima pagina, a mo' di trofeo, quelle immagini raccapriccianti).
Con i leader del mondo sviluppato bisogna mantenere un po' di decoro. La sostanza però è la stessa e ci dice che le oligarchie al potere in Occidente hanno completamente sdoganato l'omicidio politico. Esse agiscono come una banda di terroristi.