Fondazione Luigi Einaudi
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Riforme istituzionali croce e delizia della politica italiana

16 luglio 2024, ore 18:00, in diretta sui social della Fondazione. In collaborazione con The Adam Smith Society ETS Introduce Nicola Drago, Presidente ioCambio Intervengono On. Maria Elena Boschi, Deputato già Ministro per le riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento Prof. Giovanni Guzzetta, Costituzionalista On. Nazario Pagano, Deputato Presidente Commissione Affari costituzionali della Camera dei Deputati Prof. Angelo Panebianco, Politologo Conclude Alessandro De Nicola, Presidente The Adam Smith Society ETS Modera Andrea Cangini, Segretario Generale Fondazione Luigi Einaudi

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La Commissione cultura sollecita il Governo a valorizzare lettura su carta e scrittura a mano

La commissione Cultura della Camera dei Deputati ha recepito ieri il Piano nazionale d’azione per la promozione della lettura per gli anni 2024-2026, promosso dal governo. Ci fa piacere notare che nel testo sono stati inseriti riferimenti espliciti all’importanza della scrittura a mano e della lettura su carta. “La lettura su carta – si legge nel parere favorevole della commissione allo schema di decreto ministeriale – stimola il cervello e mette in moto meccanismi neurologici che gli strumenti digitali non riescono a sollecitare. Farne a meno significherebbe arrecare un danno a ciascun individuo, e dunque alla società nel suo complesso”. Diversi studi scientifici, si legge ancora nel parere, “evidenziano i benefici della scrittura a mano sui processi di apprendimento e della memoria, al contrario assenti nella scrittura mediante strumenti digitali”. La commissione Cultura ha inoltre raccomandato il governo di valutare “l’opportunità di contemplare, nell’ambito del Piano nazionale d’azione per…

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Einaudi: il pensiero e l’azione – “La Scuola austriaca” con Lorenzo Infantino

I rapporti umani e culturali tra Einaudi, Hayek e Mises e il ruolo ricoperto dal primo nel diffondere in Italia le idee della Scuola austriaca di economia. Rubrica “Einaudi: il pensiero e l’azione”

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I tre chiodi che crocifiggono l’Italia

Si annuncia una legislatura europea particolarmente delicato. Si spera di svolta, c’è chi dice fatale, comunque decisiva. Si imporranno scelte strategiche sulla competitività, sulle politiche agricole, sulla transizione digitale, e dunque sui mercati del lavoro, sulla guerra in Ucraina, sul grado di Difesa comune, sul rapporto con la Cina. E, non ultimo, sulla forma stessa delle Istituzioni europee. Scelte che si ripercuoteranno sull’Italia e sulla vita di ciascuno di noi. Ovvio che l’Italia, e di conseguenza chi ne ha la responsabilità di governo, abbia tutto l’interesse a partecipare al gruppo di testa, con una funzione riconosciuta e nelle condizioni politiche ed istituzionali migliori per indirizzare al massimo le scelte strategiche della prossima Commissione e del Parlamento europeo. C’è però un problema, anzi, ce ne sono tre. Il primo, il principale, è che nessuno Stato membro si presenta a Bruxelles con il capo del governo orientato a sedersi al tavolo…

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Einaudi: il pensiero e l’azione – “I trivellatori di Stato” con Roberto Ricciuti

La celebre polemica di Einaudi contro i trivellatori di Stato e l’attualità delle sue idee contro dazi e aiuti pubblici all’industria.  Rubrica “Einaudi: il pensiero e l’azione”

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Evviva il diario cartaceo

Caro Direttore, mercoledì scorso, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha annunciato la messa al bando degli smartphone nelle classi fino alla scuola secondaria di primo grado e la reintroduzione, per gli studenti, del diario cartaceo invece di quello elettronico. I giornali che hanno ripreso la notizia l’hanno fatto con un taglio critico, come se tali decisioni fossero frutto di uno spirito ottusamente reazionario ostile alla modernità. Un’accusa ingenerosa, dal momento che il ministro aveva premesso che intende mettere l’Intelligenza artificiale al servizio dell’Istruzione. Proviamo, perciò, a ragionare nel merito sul senso pratico e simbolico delle due decisioni in questione. Un recente studio dell’Università Bocconi ha affermato che il 23% degli studenti usa abitualmente il proprio smartphone durante le lezioni per copiare i compiti, chattare, guardare video, giocare. Considerando che in nessuna scuola risulta che gli smartphone siano strumento didattico, possono solo essere motivo di distrazione. Se a ciò si…

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Altro che “coerenza”, il niet di Meloni ad Ursula è figlio della paura

È stata definita “la virtù degli imbecilli” (Giuseppe Prezzolini), “l’ultimo rifugio delle persone prive d’immaginazione” (Oscar Wilde), una condizione innaturale “tipica solo dei morti” (Aldous Huxley). La coerenza, dote con cui la pubblicistica ha spiegato il successo di Fratelli d’Italia nel 2022 e che Giorgia Meloni invoca oggi per giustificare il voto contrario ad Ursula von der Leyen come presidente della Commissione europea, è variamente giudicabile. Emil Cioran, filosofo rumeno il cui nichilismo ha affascinato anche la destra, ne fece un fattore involutivo. “Beati quelli che ignorano che maturare è assistere all’aggravarsi delle proprie incoerenze e che questo è il solo progresso di cui dovrebbe essere permesso vantarsi”, scrisse. E non c’è dubbio che, col passaggio dall’opposizione al governo, Giorgia Meloni abbia inanellato “progressi” a non finire e motivi di vanto in abbondanza. Si comincia con il contrasto all’immigrazione extracomunitaria, da sempre cavallo di battaglia della sua parte politica.…

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Einaudi: il pensiero e l’azione – “La concorrenza” con Alessandro De Nicola

Il ruolo economico e politico della concorrenza e del mercato e la lotta contro i monopoli pubblici e privati. Rubrica “Einaudi: il pensiero e l’azione”

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L’Europa indifesa

Le dimissioni di Biden riaprono una partita che sembrava ormai conclusa. Forse Trump vincerà ugualmente le elezioni di novembre ma, per lo meno, i democratici si sono rimessi nella condizione di poter combattere. La democrazia americana conferma la sua vitalità ma come europei dobbiamo chiederci perché questa sfida elettorale sia per noi così importante, quale sia la differenza fra questa e tutte le elezioni presidenziali che l’hanno preceduta dopo la Seconda guerra mondiale. La differenza è che, se vincesse Trump, l’America potrebbe prendere il largo, abbandonare l’Europa al suo destino. Si determinerebbe una frattura all’interno della comunità delle democrazie occidentali. Con riflessi su tutto: con il rischio, per esempio, di un inasprimento delle misure protezioniste. E con un fortissimo impatto sul delicatissimo settore della sicurezza e della difesa. Proprio in un momento in cui il vecchio continente è di nuovo coinvolto in un conflitto armato. Dalla Seconda guerra mondiale…

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