Durante la campagna elettorale si è parlato tanto di Rigassificatori.
C'è chi li proponeva come soluzione al caro bollette, chi voleva tenerli solo 3 anni e poi c'è Snam che ha presentato un'istanza per 25 anni.
Ma un'Italia che dovrebbe decarbonizzare la sua economia al 2030 non può permettersi di guardare ancora al Gas come una soluzione. E se questi investimenti li facessimo invece nelle rinnovabili?
Fonti: ReCommon, ECCO, Il Post
C'è chi li proponeva come soluzione al caro bollette, chi voleva tenerli solo 3 anni e poi c'è Snam che ha presentato un'istanza per 25 anni.
Ma un'Italia che dovrebbe decarbonizzare la sua economia al 2030 non può permettersi di guardare ancora al Gas come una soluzione. E se questi investimenti li facessimo invece nelle rinnovabili?
Fonti: ReCommon, ECCO, Il Post
Il 5 novembre saremo a #Napoli per il sud che insorge.🔥
Il processo di convergenza di lotte sociali, civili e climatiche che si è dato appuntamento a Firenze il 26 marzo, a Bologna il 22 ottobre e a Napoli il 5 novembre ha chiarito più volte la propria opposizione alla guerra come elemento per definizione radicato nell’attuale sistema sociale ed economico.
Si scrive #guerra, ma si legge finanza, grande capitale, patriarcato, inquinamento, imperialismo, sfruttamento, razzismo, nazionalismo, industria bellica.
Siamo consapevoli che la #convergenza non è una semplice data, è un processo che non può prescindere dalla radicalità e dall’insorgere.
Per questo convergeremo anche su Napoli.
Perché la dignificazione delle lotte al sud non può più attendere. Perché con la nostra famiglia allargata abbiamo preso un impegno, quello della restituzione di tanti, troppi chilometri, fatti per raggiungere i cortei al nord. Perché il meccanismo repressivo contro le e i disoccupati e la criminalizzazione classista del reddito di cittadinanza, va fermata ora.
Perché la guerra è qui e ora, nella #TerradeiFuochi, è guerra di rifiuti, di impatti ambientali, di caporalato, di corpi che affondano nel Mediterraneo, di mafia, criminalità organizzata, menzogne e ipocrisia.
La #pace vive nella giustizia climatica, nella lotta per arrivare alla fine del mese, nella riduzione d’orario a parità di salario e un vero intervento pubblico che azzeri e converta l’industria bellica, nella lotta contro le delocalizzazioni e la logistica dello sfruttamento.
🔥🔥Saremo a Napoli per il sud che insorge. Che da sempre insorge contro la guerra. Per questo, per altro e per tutto.
Il processo di convergenza di lotte sociali, civili e climatiche che si è dato appuntamento a Firenze il 26 marzo, a Bologna il 22 ottobre e a Napoli il 5 novembre ha chiarito più volte la propria opposizione alla guerra come elemento per definizione radicato nell’attuale sistema sociale ed economico.
Si scrive #guerra, ma si legge finanza, grande capitale, patriarcato, inquinamento, imperialismo, sfruttamento, razzismo, nazionalismo, industria bellica.
Siamo consapevoli che la #convergenza non è una semplice data, è un processo che non può prescindere dalla radicalità e dall’insorgere.
Per questo convergeremo anche su Napoli.
Perché la dignificazione delle lotte al sud non può più attendere. Perché con la nostra famiglia allargata abbiamo preso un impegno, quello della restituzione di tanti, troppi chilometri, fatti per raggiungere i cortei al nord. Perché il meccanismo repressivo contro le e i disoccupati e la criminalizzazione classista del reddito di cittadinanza, va fermata ora.
Perché la guerra è qui e ora, nella #TerradeiFuochi, è guerra di rifiuti, di impatti ambientali, di caporalato, di corpi che affondano nel Mediterraneo, di mafia, criminalità organizzata, menzogne e ipocrisia.
La #pace vive nella giustizia climatica, nella lotta per arrivare alla fine del mese, nella riduzione d’orario a parità di salario e un vero intervento pubblico che azzeri e converta l’industria bellica, nella lotta contro le delocalizzazioni e la logistica dello sfruttamento.
🔥🔥Saremo a Napoli per il sud che insorge. Che da sempre insorge contro la guerra. Per questo, per altro e per tutto.
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Tre giorni fa lɜ scienziatɜ di Scientist Rebellion hanno organizzato un'azione di disobbedienza civile non violenta nello showroom di BMW a Monaco (Germania).
Hanno denunciato le elevate emissioni causate dal settore dei trasporti, dovute in particolare alla prevalenza della mobilità privata sul trasporto pubblico.
⚠️ Lɜ scienziatɜ e attivistɜ si trovano oggi nelle carceri di Monaco per la sproporzionata risposta delle forze dell'ordine, pronte a difendere gli interessi privati della casa automobilistica. Tra loro anche due italiani, Lorenzo e Leonardo.
Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza, affinché vengano rilascitɜ quanto prima. L'appello della comunità scientifica per un'azione climatica immediata ha bisogno di essere amplificato e ascoltato, condividi il video anche tu💥
Hanno denunciato le elevate emissioni causate dal settore dei trasporti, dovute in particolare alla prevalenza della mobilità privata sul trasporto pubblico.
⚠️ Lɜ scienziatɜ e attivistɜ si trovano oggi nelle carceri di Monaco per la sproporzionata risposta delle forze dell'ordine, pronte a difendere gli interessi privati della casa automobilistica. Tra loro anche due italiani, Lorenzo e Leonardo.
Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza, affinché vengano rilascitɜ quanto prima. L'appello della comunità scientifica per un'azione climatica immediata ha bisogno di essere amplificato e ascoltato, condividi il video anche tu💥
«Il vero business era quello dei carichi che dal Nord Europa arrivavano al Sud.
Rifiuti chimici, ospedalieri, farmaceutici e fanghi termonucleari.
Scaricati e interrati dal lungomare di Baia Domizia fino a Pozzuoli. (…)
I rifiuti erano scaricati da camion e gettati nei campi e nelle cave di sabbia.
Negli anni le cassette di piombo si saranno aperte, ecco perché la gente sta morendo di cancro.
Stanno morendo 5 milioni di persone».
Dalle dichiarazioni del boss Nunzio Perrella ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli scorgiamo una realtà occulta ma tutt'altro che rara.
Il benessere e i comfort del cosiddetto Nord Globale non esisterebbero senza il sistematico sfruttamento del rispettivo Sud.
Per noi che viviamo in Campania è una realtà con cui fare i conti ogni giorno, sulla nostra pelle. Un'ingiustizia che ci spinge a reagire, contestare e alzare la voce.
❤️🔥 Sabato 5 novembre come marea inonderemo le strade di Napoli, con rabbia e con amore, a difesa di tutte le battaglie intrinsecamente connesse che convergono nelle piazze e nelle assemblee.
Saremo in piazza insieme al collettivo di fabbrica GKN e a tantissime realtà locali, per una nostra visione di transizione ecologica che sia anche sociale, studentesca e lavorativa.
🔷 Manifesteremo a un giorno dall’inizio della ventisettesima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP27), che si svolgerà in Egitto: ennesimo paese che reprime i diritti sociali con arresti illegittimi; ennesimo paese del Sud del mondo soffocato e sfruttato in nome del benessere occidentale e di pochi potenti.
Sappiamo che il percorso intersezionale che stiamo costruendo non si risolve in una singola data.
Ieri eravamo a Firenze e a Bologna, sabato convergeremo a Napoli, domani inseguiremo ancora altre consapevolezze, volontà e azioni collettive.
🔥 Per questo, per altro e per tutto, sabato 5 novembre a Piazza Garibaldi alle 14:00 🔥 Convergiamo per insorgere.
Rifiuti chimici, ospedalieri, farmaceutici e fanghi termonucleari.
Scaricati e interrati dal lungomare di Baia Domizia fino a Pozzuoli. (…)
I rifiuti erano scaricati da camion e gettati nei campi e nelle cave di sabbia.
Negli anni le cassette di piombo si saranno aperte, ecco perché la gente sta morendo di cancro.
Stanno morendo 5 milioni di persone».
Dalle dichiarazioni del boss Nunzio Perrella ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli scorgiamo una realtà occulta ma tutt'altro che rara.
Il benessere e i comfort del cosiddetto Nord Globale non esisterebbero senza il sistematico sfruttamento del rispettivo Sud.
Per noi che viviamo in Campania è una realtà con cui fare i conti ogni giorno, sulla nostra pelle. Un'ingiustizia che ci spinge a reagire, contestare e alzare la voce.
❤️🔥 Sabato 5 novembre come marea inonderemo le strade di Napoli, con rabbia e con amore, a difesa di tutte le battaglie intrinsecamente connesse che convergono nelle piazze e nelle assemblee.
Saremo in piazza insieme al collettivo di fabbrica GKN e a tantissime realtà locali, per una nostra visione di transizione ecologica che sia anche sociale, studentesca e lavorativa.
🔷 Manifesteremo a un giorno dall’inizio della ventisettesima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP27), che si svolgerà in Egitto: ennesimo paese che reprime i diritti sociali con arresti illegittimi; ennesimo paese del Sud del mondo soffocato e sfruttato in nome del benessere occidentale e di pochi potenti.
Sappiamo che il percorso intersezionale che stiamo costruendo non si risolve in una singola data.
Ieri eravamo a Firenze e a Bologna, sabato convergeremo a Napoli, domani inseguiremo ancora altre consapevolezze, volontà e azioni collettive.
🔥 Per questo, per altro e per tutto, sabato 5 novembre a Piazza Garibaldi alle 14:00 🔥 Convergiamo per insorgere.
❤️🔥 Aiuta lɜ attivistɜ MAPA a raggiungere la COP27!
Sotienilɜ donando quel che puoi a questo crowdfunding 👉🏼 https://chuffed.org/project/mapatocop27
Come possiamo risolvere la crisi climatica senza ascoltare le popolazioni più colpite dalle sue conseguenze?
Lɜ attivistɜ MAPA (Most Affected People and Areas) si stanno organizzando per raggiungere la COP27 in Egitto, e influenzare i negoziati con la forza delle loro testimonianze. Ma c'è una barriera economica da superare, e hanno bisogno del nostro aiuto.
Sosteniamolɜ e diffondiamo la voce! 🔥 #GetMAPAtoCOP
Sotienilɜ donando quel che puoi a questo crowdfunding 👉🏼 https://chuffed.org/project/mapatocop27
Come possiamo risolvere la crisi climatica senza ascoltare le popolazioni più colpite dalle sue conseguenze?
Lɜ attivistɜ MAPA (Most Affected People and Areas) si stanno organizzando per raggiungere la COP27 in Egitto, e influenzare i negoziati con la forza delle loro testimonianze. Ma c'è una barriera economica da superare, e hanno bisogno del nostro aiuto.
Sosteniamolɜ e diffondiamo la voce! 🔥 #GetMAPAtoCOP
"Le pale eoliche sono orrori e violenza, come stuprare i bambini"
Una dichiarazione del genere farebbe solo che ridere, se non fosse che:
1. Vittorio Sgarbi è il sottosegretario alla Cultura del nuovo governo, Ministero che si articola nei territori attraverso le Sovrintendenze
2. "Rovinano il paesaggio" è uno dei leitmotive usato dalle Sovrintendenze per bloccare nuovi progetti rinnovabili
3. Era serio 😳
Il ritmo con cui in Italia stiamo installando nuove rinnovabili è letargico, non superiamo i 2GW annui, e tra le cause ci sono numerosi blocchi autorizzativi in difesa del panorama.
Ci mancherebbe, ma perchè lo stesso problema non viene posto prima di costruire una centrale, un nuovo mega impianto, un magazzino Amazon, o ampliare un altro aeroporto❓
E se il gusto estetico può essere soggettivo, l'impatto ambientale non lo è affatto.
Quanti paesaggi e beni culturali perderemo se lasceremo che l'industria fossile devasti le nostre campagne, o che la crisi climatica sommerga le nostre città❓
.
.
.
.
L'affermazione di Sgarbi fa eco alIe reali posizioni della destra.
Nel suo discorso di insediamento Giorgia Meloni recitava "chi più di un conservatore tiene alla conservazione dell'ambiente", sebbene il suo partito sia a favore di nuove trivellazioni nell'Adriatico, che uccidono i nostri mari.
👉🏼 Ma la tutela del paesaggio è una priorità a fasi alterne. Durante la sua visita a Carrara, Sgarbi elogiò le immense cave di marmo che stanno sgretolando le montagne, affermando che "se avessimo dovuto essere rigorosi nella salvaguardia dela natura, oggi non avremmo le sculture di Michelangelo o Canova”.
Come nel caso di Carrara, in cui il 75% del marmo diventa polvere e carbonato di calcio (non proprio statue di Canova), di nuovo la scelta tra bellezza e ambiente è pretestuosa, e fa il gioco di chi da anni demonizza le rinnovabili per rallentare l'uscita dall'economia fossile.
⏳ E siamo già in estremo ritardo, per arrestare il riscaldamento globale entro i +1.5°C dobbiamo decarbonizzare l'economia italiana nel giro di dieci anni.
Sembra parecchio tempo, ma tranquillɜ: per smettere di dire boiate e parlare seriamente di clima ci vuole molto meno.
Una dichiarazione del genere farebbe solo che ridere, se non fosse che:
1. Vittorio Sgarbi è il sottosegretario alla Cultura del nuovo governo, Ministero che si articola nei territori attraverso le Sovrintendenze
2. "Rovinano il paesaggio" è uno dei leitmotive usato dalle Sovrintendenze per bloccare nuovi progetti rinnovabili
3. Era serio 😳
Il ritmo con cui in Italia stiamo installando nuove rinnovabili è letargico, non superiamo i 2GW annui, e tra le cause ci sono numerosi blocchi autorizzativi in difesa del panorama.
Ci mancherebbe, ma perchè lo stesso problema non viene posto prima di costruire una centrale, un nuovo mega impianto, un magazzino Amazon, o ampliare un altro aeroporto❓
E se il gusto estetico può essere soggettivo, l'impatto ambientale non lo è affatto.
Quanti paesaggi e beni culturali perderemo se lasceremo che l'industria fossile devasti le nostre campagne, o che la crisi climatica sommerga le nostre città❓
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L'affermazione di Sgarbi fa eco alIe reali posizioni della destra.
Nel suo discorso di insediamento Giorgia Meloni recitava "chi più di un conservatore tiene alla conservazione dell'ambiente", sebbene il suo partito sia a favore di nuove trivellazioni nell'Adriatico, che uccidono i nostri mari.
👉🏼 Ma la tutela del paesaggio è una priorità a fasi alterne. Durante la sua visita a Carrara, Sgarbi elogiò le immense cave di marmo che stanno sgretolando le montagne, affermando che "se avessimo dovuto essere rigorosi nella salvaguardia dela natura, oggi non avremmo le sculture di Michelangelo o Canova”.
Come nel caso di Carrara, in cui il 75% del marmo diventa polvere e carbonato di calcio (non proprio statue di Canova), di nuovo la scelta tra bellezza e ambiente è pretestuosa, e fa il gioco di chi da anni demonizza le rinnovabili per rallentare l'uscita dall'economia fossile.
⏳ E siamo già in estremo ritardo, per arrestare il riscaldamento globale entro i +1.5°C dobbiamo decarbonizzare l'economia italiana nel giro di dieci anni.
Sembra parecchio tempo, ma tranquillɜ: per smettere di dire boiate e parlare seriamente di clima ci vuole molto meno.