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🔍RIFLESSIONI DALLA RASSEGNA STAMPA DI OGGI🗞

Il vice di Ursula vdL chiede scusa a FFF (per aver detto "L'idea che i giovani siano seriamente determinati a fermare il cambiamento climatico - potremmo chiamarlo sindrome di Greta - permettetemi qualche dubbio.
È bello manifestare contro il cambiamento climatico - finché nessuno ti presenta il conto.
")...
Ecco il video originale (in spagnolo) - scioccante che ad un'alta carica istituzionale UE venga ancora spontaneo questo tipo di rovescio di responsabilità proprio sulle spalle dei giovani che lottano per il clima...
Ripubblichiamo da Noisey Italia

Izi ha pubblicato il video di “Cometa”, sua collaborazione con Dosseh, e oggi ha condiviso una frase che ci sentiamo di riprendere. “In due secoli l’uomo ha distrutto un equilibrio climatico che esisteva da 50 milioni di anni... ‘Illumina questo Pianeta’,” ha scritto. Il 2019 è stato l’anno in cui la crisi climatica è entrata nella conversazione globale come mai prima d’ora, e siamo molto felici che anche i musicisti stanno cominciando a prendere posizione sul tema.⠀

La situazione, diciamocelo, non è bella. L’ultimo report dell’agenzia per l’ambiente dell’ONU UNEP dice che abbiamo rimandato una serie di azioni che, se anche solo implementate dal 2010, ci avrebbero permesso una trasformazione delle industrie e degli impianti energetici più lenta e agevole. E invece il report ha riscontrato “che il mondo non sta facendo abbastanza. Le emissioni sono aumentate, raggiungendo un nuovo picco di 55,3 gigatonnellate di CO2 equivalenti nel 2018,” si legge nell’introduzione.⠀

Tra i vari “compiti a casa” elencati per continente verso la fine del documento, per quanto riguarda l’Europa (e dunque l’Italia) l’UNEP insiste sull’evitare nuovi investimenti nei combustibili fossili e in gasdotti e oleodotti, investire nel trasporto pubblico elettrico, adeguare gli edifici perché siano più efficienti a livello energetico e riciclare e riutilizzare anche i grandi materiali legati alle industrie delle costruzioni e della tecnologia.⠀

Morale: nel vostro piccolo, fate il possibile per creare un cambiamento. Donate ad associazioni ambientaliste, producete meno rifiuti, prendete i mezzi, spegnete il riscaldamento. E continuate ad ascoltare IZI, che non fa mai male.
🥁TUTTI A SASSARI🥁

🔥Era il 15 marzo 2019 quando, per la prima volta, milioni di ragazze e ragazzi in tutto il mondo scendevano in piazza per chiedere quelle politiche di immediato contrasto alla crisi climatica che gli scienziati descrivono inascoltati da decenni. Ad un anno esatto di distanza - nel weekend 14-15 marzo 2020 – i giovani attivisti del movimento Fridays For Future si incontreranno in una grande assemblea nazionale per decidere i prossimi passi e lanciare il global strike di venerdì 24 aprile.

⛽️Ci troviamo in Sardegna non a caso: nell'isola, infatti, si sta decidendo il futuro della politica energetica nazionale, con un folle piano di metanizzazione della regione che rischia di mettere la parola fine a qualunque speranza di una transizione rapida alle fonti rinnovabili. Abbiamo meno di 8 anni per invertire la rotta, e questa battaglia non può essere persa.

🔥L'assemblea sarà anche l'occasione per accendere i riflettori sui temi del clima e, in particolare, sul budget di CO2 rimanente ed in rapido esaurimento: abbiamo meno di 8 anni per agire e rimanere entro i fatidici 1.5 gradi. Parleremo di greenwashing, di giustizia climatica, delle azioni necessarie per salvaguardare il futuro della nostra generazione. Per questo stiamo lavorando per coinvolgere alcuni tra i più noti personaggi italiani e mondiali che da anni si occupano dei temi della crisi climatica.

🎓Ringraziamo l'Università degli Studi di Sassari per il supporto e la collaborazione.

👉Sei un giornalista o editore? Scrivi a italia@fridaysforfuture.org e diventa media partner!

👉Sei un attivista o simpatizzante? Scrivi a assembleanazionale.fffita@gmail.com e scopri come avere ospitalità durante il weekend dell'assemblea!

📰Leggi il comunicato stampa -> https://www.fridaysforfutureitalia.it/nuova-assemblea-nazionale

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🔍RIFLESSIONI DALLA RASSEGNA STAMPA DI OGGI🗞

Forse una notizia timidamente buona sul fronte delle emissioni globali (almeno quelle del settore energetico): sembra che nel 2019 ci sia stata un’ imprevista battuta d'arresto alla loro crescita; ma... gli analisti specialisti sono ancora cauti (è troppo presto per essere certi se sia una frenata definitiva, o solo temporanea.) Of course, per mantenere il target di Parigi, le emissioni complessive devono calare del 7,6% ogni anno, per cui... siamo ancora lontanissimi dall'obiettivo.
⚠️ TEMPESTA CIARA: PRIMA VITTIMA ANCHE IN ITALIA ⚠️

🆘 Dopo aver colpito duramente Regno Unito, Germania e Francia, la tempesta #Ciara ha raggiunto anche l'#Italia, con #venti che sulle Alpi hanno raggiunto i 200 km/h e con la prima vittima in provincia di #Sondrio.
"È una tempesta molto diversa dal solito - riporta @La Stampa - quella che ha messo a soqquadro mezza Italia: niente freddo e niente temporali ma raffiche potentissime, capaci di mandare in tilt città, campagne, zone industriali, porti e aeroporti. Traffico impazzito, rischi e brividi per gli automobilisti in viaggio sulle autostrade e tanti quartieri senza elettricità per ore."

🕵️‍♂️ Ma che relazione c'è con la #CrisiClimatica?

📌 Kate Sambrook, climatologa dell'Università di Leeds, ha affermato che, sebbene sia difficile correlare questo tipo di fenomeno ai cambiamenti climatici, dalla ricerca effettuata sulla tempesta #Desmond nel 2016 emerge che le tempeste risentono degli stravolgimenti climatici causati dall’uomo, e la loro probabilità e intensità aumenta a causa di temperature più elevate e maggiore umidità dell'atmosfera.

📌 Dai modelli previsionali realizzati dal Met Office nel 2017 sul Regno Unito emerge che, se le temperature globali aumentassero di oltre 1,5 gradi - come è previsto dall'andamento attuale delle #emissioni, le conseguenze di questo tipo di tempeste potrebbero provocare il 50% in più di danni.

📌 Luke Pollard, ministro ombra dell'ambiente nel Regno Unito, ha esortato il suo governo a finanziare con urgenza misure per prevenire le inondazioni e proteggere chi abita nelle aree più vulnerabili.

🔥 Siamo d'accordo con Luke Pollard, ma mettere in sicurezza città e case non basterà: la tempesta Ciara ha letteralmente inghiottito le protezioni costruite (e costate decine di milioni di sterline) nella Calder Valley dopo l'alluvione del 2015. Con fenomeni meteo sempre più violenti non ci saranno infrastrutture che reggano, è necessario agire ora per garantire che l'aumento delle temperature medie globali rimanga dentro 1,5°C e possiamo riuscirci solo smettendo di bruciare #CombustibiliFossili, ma DOBBIAMO FARLO ADESSO!

Fonti:
https://inews.co.uk/news/environment/storm-ciara-climate-change-effects-uk-weather-rain-temperature-1396513

https://www.theguardian.com/uk-news/2020/feb/09/storm-ciara-hurricane-force-winds-batter-uk-transport

https://www.lastampa.it/cronaca/2020/02/12/news/la-maledizione-di-ciara-vento-a-200-chilometri-e-blackout-nel-nord-italia-1.38457007
L'Unione Europea ha approvato un finanziamento di 29 MILIARDI al GAS FOSSILE! Altro che "emergenza climatica"...

😱 Ieri il Parlamento Europeo ha dato il 'via' definitivo al #finanziamento di 32 enormi infrastrutture legate al #gas fossile, che verranno costruite in giro per il continente, dall'Irlanda alla Croazia: la cifra stanziata raggiunge quasi i 30 MILIARDI DI EURO!

Nonostante il parere #negativo di diverse società di consulenza (come Artelys), che hanno definito "inutile" la stragrande maggioranza di questo progetti, le #multinazionali del gas fossile sono riuscite a convincere il Parlamento Europeo; il lunghissimo lavoro di "lobbying" portato avanti da queste compagnie negli ultimi mesi ha avuto così il (tragico) epilogo da loro sperato.

Se queste #infrastrutture venissero costruite, rimarremo legati ai combustibili fossili per diverse generazioni...

🔥Noi però non ci facciamo cogliere impreparati! Fra circa un mese ci troveremo tutti quanti in #Sardegna, per ribadire con forza che il nostro futuro non potrà essere svenduto così! I combustibili fossili (gas, carbone, petrolio) sono il nemico NUMERO 1 della transizione ecologica: dobbiamo abbandonarli completamente ENTRO E NON OLTRE il 2030!

📌 Vuoi partecipare alla prossima Assemblea Nazionale di #Sassari? Parla con la tua assemblea locale di FFF o, se non c'è, creane una! Trovi tutte le informazioni sul nostro sito!

«Ora basta col combustibile, il futuro è sostenibile!»

#fridaysforfuture

📝 Fonti:
https://www.theguardian.com/environment/2020/feb/12/eu-accused-of-climate-crisis-hypocrisy-after-backing-32-gas-projects
🔍RIFLESSIONI DALLA RASSEGNA STAMPA DI OGGI🗞

Utile analisi tra-le-righe del "nuovo corso" appena proposto dal CEO di British Petroleum - ne emergono tre punti focali:

1. ora che Big Oil si è appropriato di "net zero", occorre chiarire che serve invece "real zero";

2. la data target di 2050 è ormai il feticcio per tutti, a conferma che l'unica che conta, in termini di cambiamenti, è il 2030;

3. come scrive Watts, è l'efficacia di FFF e della campagna di divestment ad averli costretti a questa dichiarazione di cambio di rotta: "Social pressure is forcing more investors to recognise the danger of fossil fuels. The British Petroleum chairman is acknowledging the company is being pushed into action."
"net zero" in bocca a governi e aziende significa uno zero imperniato sulla "contabilità creativa" e su soluzioni che evitano una reale riduzione adesso (quel -7,6% annuo necessario da oggi) delle emissioni di CO2, possibili solo con l'arresto dei processi fonte diretta di queste.

net = offset (quindi roba che verrà a valere fra secoli)
net = carbon credit market

reale = riduzione della fonte diretta di emissione ("reductions at source")

Ovvero, parlando di offset, pago un piccolo dazio a qualcuno che promette di piantare un albero*, e mi beo della CO2 che questo catturerà. (Sottacendo in quale lasso temporale questo avverrà.)

*albero o altro schema di futura cattura di CO2. Il dettaglio che viene sempre omesso è la tempistica di ciò (oltre ad altre variabili che di solito rendono estremamente labile il conto di efficacia di cattura che viene fatto).
Tra l'altro, in coda (verso il min 19:50), tocca un argomento che sta andando completamente sotto i radar, e che forse in nome del focus della prossima Assemblea Nazionale a Sassari sul gas fossile, è direttamente collegato: la recente "eruzione di metano" rilasciato in Alaska.

(A proposito: sapete quando si dice che il metano è X volte più climalterante del CO2? Qui viene chiarito che quella X è 86. Ottantasei volte più climalterante.) La curva in accelerazione sfrenata del metano rilasciato è... un’altra sirena che va accesa fissa.
++I PUNTI DI SVOLTA SOCIALI CHE POSSONO SALVARCI DALLA CRISI CLIMATICA++

Limitare il riscaldamento globale a 1,5° C, come stipulato nell'Accordo di Parigi, richiede un mondo decarbonizzato al più tardi entro il 2050 e una corrispondente trasformazione globale dei sistemi energetici e dell’utilizzo del suolo da parte dell'intera società.

Ma come è possibile risolvere queste IMMENSE SFIDE, che comportano grandi trasformazioni economiche e sociali?

🤓 Un team di ricercatori del Potsdam Institute guidato da Ilona Otto ha cercato di capire quali siano i #puntidisvolta che inneschino cambiamenti sociali rapidi e contagiosi per ridurre velocemente le emissioni antropiche di gas serra. ⤵️

❗️Di certo non bastano il progresso tecnologico #business_as_usual e il #prezzodelcarbonio 💰, che da soli NON possono portare a riduzioni rapide e profonde delle emissioni di gas serra.

La decarbonizzazione può invece derivare da interventi relativamente piccoli che attivano processi contagiosi.

Tra questi troviamo:
1️⃣ la rimozione dei #sussidi ai combustibili fossili, incentivando al contempo la generazione decentrata di energia;
2️⃣ la costruzione di città a emissioni zero;
3️⃣ disinvestimenti dalle attività legate ai combustibili fossili;
4️⃣ rendere pubbliche le implicazioni morali dei combustibili fossili;
5️⃣ migliorare l’educazione e l’impegno per il clima;
6️⃣ divulgare informazioni sulle emissioni di gas serra

Un autore dello studio, Wolfgang Lucht, sottolinea il ruolo dei movimenti per la giustizia climatica, come «#FridaysforFuture, che ha provocato cambiamenti nelle visioni personali del mondo e che può quindi contribuire a cambiare valori e norme, aprire percorsi politici per la decarbonizzazione mentre sviluppa il modo in cui collettivamente pensiamo e agiamo rispetto ai cambiamenti climatici».

Fonti:
http://www.greenreport.it/news/clima/i-punti-di-svolta-sociali-che-potrebbero-innescare-il-cambiamento-e-salvarci-dal-riscaldamento-globale/
https://www.pnas.org/content/117/5/2354

#socialtippinginterventions
#puntidisvolta
#decarbonizzazione
#changeiscoming
++ IN QUESTO DECENNIO I CLIMATOLOGI HANNO SMESSO DI FARE GLI EDUCATI++

🔬Fridays For Future fa appello, per affrontare finalmente l'emergenza climatica in quanto tale, ad unirsi tutti per dare voce alla #Scienza.

🗣E non a caso, anche nella comunità scientifica stessa - in primis da parte delle ricercatrici e ricercatori di #climatologia - man mano che accumulava e corroborava le #evidenze del drammatico impatto che il surriscaldamento del pianeta sta causando e causerà ancora, c'è stato un cambio di registro nel modo di comunicare la #Crisi #Climatica.

📢Gli scienziati hanno il compito di registrare e descrivere in modo imparziale i fenomeni che emergono nel mondo, così da trasmettere la conoscenza necessaria per poter prevenire eventuali danni prevedibili. Davanti all'enorme gravità dimostrata dai dati climatici di questi ultimi anni e, ben consapevoli di cosa ci attenderà, alla prospettiva di assistere all'immobilità delle istituzioni e all'inazione dei #governi, se non addirittura all'ostinazione a #negare quanto è ormai sotto gli occhi di tutti, la comunità scientifica ha vissuto una grossa presa di coscienza ed ha operato un #cambio di #lessico e di #comunicazione su questo tema così urgente. Perché non restano che 8 anni, prima che il clima sfugga definitivamente di mano.

👉🏻Leggi di più nel #reportage di Bob Berwyn nella traduzione a cura di FFF Italia, per gentile concessione dell'autore. (Foto: Alice Bell @ flickr.)

#FridaysForFuture
#UniteBehindTheScience

https://www.fridaysforfutureitalia.it/i-climatologi-hanno-smesso-di-fare-
Oggi gli attivisti di #FridaysForFutureNapoli sono stati al Liceo Umberto I di Napoli per contestare la vergognosa iniziativa di #ENI e della ANP che si è tenuta all'interno del noto liceo napoletano.

🗣 «È inimmaginabile che le ore di 'educazione ambientale' volute dall'ex ministro Fioramonti vengano condotte dagli operatori dell'ottava azienda più inquinante al mondo. #ENI è da sempre un nemico climatico ed ambientale che adesso sta provando a 'dipingersi di verde', ma noi non ci facciamo ingannare» dicono gli attivisti.

📣 Hanno partecipato al presidio anche Luca Saltalamacchia (avvocato ambientalista), Monica Capo (in rappresentanza dei Teachers For Future Campania), Ilenia Iengo (dottoranda in ecologia politica femminista presso l'università autonoma di Barcellona) e Roberto Braibanti (esperto in comunicazione).

🌍 Il #24Aprile torneremo nelle piazze di tutto il pianeta per chiedere ancora una volta giustizia climatica e ambientale, per riprenderci il futuro che decenni di politiche scellerate ci hanno rubato!
Non permetteremo né ad Eni né a nessun'altro inquinatore di entrare nei luoghi della nostra formazione!
Combatti anche tu per il tuo futuro, join us!

#fridaysforfuture