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Il 12 e 13 Maggio una delegazione di attivist_ ha viaggiato da #Taranto a Roma per approdare davanti a Palazzo Montecitorio e all'Avvocatura di Stato.
La richiesta: dare ascolto alla sentenza del TAR di Lecce e non agli interessi di Arcelor Mittal, affittuaria dell'Ilva, e chiudere l'area a caldo degli impianti, considerata la più inquinante.
Il parere del Consiglio Di Stato è l'ago della bilancia che potrà pendere verso una parziale #vittoria per la cittadinanza o un'ulteriore condanna.
L'obiettivo dei gruppi tarantini resta sempre e comunque la chiusura totale dell'Ilva, porre fine al ricatto #lavoro - salute - ambiente e smetterla con compromessi alternativi che ritardano un destino impresso sulle strutture fatiscenti dell'ecomostro.
Diamo voce al loro appello, già oggi è il giorno perfetto per rendere Taranto #Libera.
#Ilva
Segui @fridaysforfuturetaranto
La richiesta: dare ascolto alla sentenza del TAR di Lecce e non agli interessi di Arcelor Mittal, affittuaria dell'Ilva, e chiudere l'area a caldo degli impianti, considerata la più inquinante.
Il parere del Consiglio Di Stato è l'ago della bilancia che potrà pendere verso una parziale #vittoria per la cittadinanza o un'ulteriore condanna.
L'obiettivo dei gruppi tarantini resta sempre e comunque la chiusura totale dell'Ilva, porre fine al ricatto #lavoro - salute - ambiente e smetterla con compromessi alternativi che ritardano un destino impresso sulle strutture fatiscenti dell'ecomostro.
Diamo voce al loro appello, già oggi è il giorno perfetto per rendere Taranto #Libera.
#Ilva
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Nonostante la nascita ufficiale di un ministero dedicato, in Italia la #transizione ecologica resta un tema molto sfuggente a un dibattito concreto.
Con “transizione ecologica” si intende la necessità di trasformare il sistema produttivo, muovendosi verso un modello sostenibile per l’ecosistema circostante. Se gli #obiettivi Ue di puntare alla carbon neutralità entro il 2050 sono inferiori rispetto a quelli stabiliti dalla comunità scientifica, che punta al 2030, restano comunque difficili da raggiungere per l’Italia, al quarto posto fra i Paesi europei per quantità di gas a effetto serra immessi nell’atmosfera. I principali settori responsabili dell'80% delle emissioni italiane sono i trasporti (24,4%), il settore residenziale (19,5%), le industrie energetiche (24,0%) e quelle manifatturiere (12,4%).
Ora, il Piano nazionale di ripresa e resilienza permetterà all’Italia di rimettere in moto la propria economia, ma in ambito ambientale il piano presentato dalla #politica dimostra quanto l’impegno non sia ancora sufficiente.
Nell'attuale documento, infatti, l’obiettivo di generazione di #energia da fonti rinnovabili è fermo al 30% entro il 2030, ancora in linea con il precedente Piano energia e clima, mentre gli investimenti restano ridotti, limitati all’agro-voltaico e all’eolico off-shore. In totale, la proposta di aumento della potenza di generazione di energia da rinnovabili si ferma a 4.2 GW in 5 anni, mentre per decarbonizzare più velocemente necessiteremmo di 6 GW annui.
Inoltre, è dato grande spazio al biometano, per sostenere la produzione da allevamenti intensivi, e al fossile, necessario alla filiera dell’idrogeno.
Sebbene ci siano investimenti nel trasporto #pubblico regionale, un’ampia quota dei fondi è destinata all'alta velocità, non prioritaria in un Paese in cui il 50% degli spostamenti avviene entro 50 km.
Analizzando le singole voci, si nota come la composizione dei trasporti sia fondamentale: per esempio, più della metà degli autobus sono previsti a metano.
Infine, i tagli drastici al piano di efficientamento energetico degli edifici e i pochi fondi destinati alla tutela del territorio e dell’acqua pubblica rendono tutti i settori sottofinanziati.
Post in collaborazione con @thevisioncom
Con “transizione ecologica” si intende la necessità di trasformare il sistema produttivo, muovendosi verso un modello sostenibile per l’ecosistema circostante. Se gli #obiettivi Ue di puntare alla carbon neutralità entro il 2050 sono inferiori rispetto a quelli stabiliti dalla comunità scientifica, che punta al 2030, restano comunque difficili da raggiungere per l’Italia, al quarto posto fra i Paesi europei per quantità di gas a effetto serra immessi nell’atmosfera. I principali settori responsabili dell'80% delle emissioni italiane sono i trasporti (24,4%), il settore residenziale (19,5%), le industrie energetiche (24,0%) e quelle manifatturiere (12,4%).
Ora, il Piano nazionale di ripresa e resilienza permetterà all’Italia di rimettere in moto la propria economia, ma in ambito ambientale il piano presentato dalla #politica dimostra quanto l’impegno non sia ancora sufficiente.
Nell'attuale documento, infatti, l’obiettivo di generazione di #energia da fonti rinnovabili è fermo al 30% entro il 2030, ancora in linea con il precedente Piano energia e clima, mentre gli investimenti restano ridotti, limitati all’agro-voltaico e all’eolico off-shore. In totale, la proposta di aumento della potenza di generazione di energia da rinnovabili si ferma a 4.2 GW in 5 anni, mentre per decarbonizzare più velocemente necessiteremmo di 6 GW annui.
Inoltre, è dato grande spazio al biometano, per sostenere la produzione da allevamenti intensivi, e al fossile, necessario alla filiera dell’idrogeno.
Sebbene ci siano investimenti nel trasporto #pubblico regionale, un’ampia quota dei fondi è destinata all'alta velocità, non prioritaria in un Paese in cui il 50% degli spostamenti avviene entro 50 km.
Analizzando le singole voci, si nota come la composizione dei trasporti sia fondamentale: per esempio, più della metà degli autobus sono previsti a metano.
Infine, i tagli drastici al piano di efficientamento energetico degli edifici e i pochi fondi destinati alla tutela del territorio e dell’acqua pubblica rendono tutti i settori sottofinanziati.
Post in collaborazione con @thevisioncom
Sei giovani attivist_ hanno fatto causa per ottenere l'annullamento della riduzione dell'ambizione climatica del Brasile.
“Il Brasile ha realizzato l'impresa di avere un obiettivo meno ambizioso del precedente. Questa è una flagrante violazione dell'Accordo di Parigi, che ammette solo un aumento del livello di ambizione e mai una riduzione” afferma Txai Bandeira Suruí.
I giochi con le cifre quando si contano le emissioni di CO2 fatti da questo governo sono una minaccia non solo per i giovani brasiliani, ma per l'intero pianeta. E questi stessi giochetti con i numeri vengono attuati dappertutto, permettendo ai decisori politici di farla franca di fronte alla loro inazione.
Quello che stiamo dicendo, e che ci spinge anche a fare causa a interi governi, è che non possiamo ignorare la realtà o nasconderla sotto a un tappeto, perché porta solo a disastri.
✳️Leggi di più qui✳️
🗞Fonte
“Il Brasile ha realizzato l'impresa di avere un obiettivo meno ambizioso del precedente. Questa è una flagrante violazione dell'Accordo di Parigi, che ammette solo un aumento del livello di ambizione e mai una riduzione” afferma Txai Bandeira Suruí.
I giochi con le cifre quando si contano le emissioni di CO2 fatti da questo governo sono una minaccia non solo per i giovani brasiliani, ma per l'intero pianeta. E questi stessi giochetti con i numeri vengono attuati dappertutto, permettendo ai decisori politici di farla franca di fronte alla loro inazione.
Quello che stiamo dicendo, e che ci spinge anche a fare causa a interi governi, è che non possiamo ignorare la realtà o nasconderla sotto a un tappeto, perché porta solo a disastri.
✳️Leggi di più qui✳️
🗞Fonte
💥 ACTIVISM WORKS 💥
Con un verdetto storico, ieri un tribunale dei Paesi Bassi ha stabilito che Shell è responsabile di aver danneggiato il clima del Pianeta.
È la prima volta che una grande compagnia di combustibili fossili viene ritenuta responsabile di aver contribuito alla crisi climatica.
È anche la prima volta che vediamo inserite nel calcolo delle emissioni di cui si rende responsabile Shell anche quelle finali, prodotte dall'utilizzo del petrolio che estrae e vende - sembrerebbe ovvio, ma c'è voluto una sentenza per sgamare questo tipico omissis delle compagnie.
Quello di oggi è un chiaro segnale per l’industria dei combustibili fossili. Il carbone, il petrolio e il gas devono rimanere dove sono, sottoterra.
Sempre di più cittadin_ di tutto il mondo chiedono giustizia sul clima.
✨Unisciti a noi per combattere per un futuro vivibile per tutt_.✨
Per approfondire👇
Reuters
Greenpeace
Con un verdetto storico, ieri un tribunale dei Paesi Bassi ha stabilito che Shell è responsabile di aver danneggiato il clima del Pianeta.
È la prima volta che una grande compagnia di combustibili fossili viene ritenuta responsabile di aver contribuito alla crisi climatica.
È anche la prima volta che vediamo inserite nel calcolo delle emissioni di cui si rende responsabile Shell anche quelle finali, prodotte dall'utilizzo del petrolio che estrae e vende - sembrerebbe ovvio, ma c'è voluto una sentenza per sgamare questo tipico omissis delle compagnie.
Quello di oggi è un chiaro segnale per l’industria dei combustibili fossili. Il carbone, il petrolio e il gas devono rimanere dove sono, sottoterra.
Sempre di più cittadin_ di tutto il mondo chiedono giustizia sul clima.
✨Unisciti a noi per combattere per un futuro vivibile per tutt_.✨
Per approfondire👇
Reuters
Greenpeace
🏖️ Il 29 Maggio tutt@ a Civitavecchia!
📖 Civitavecchia è uno dei poli energetici più grandi d'Europa, ospita due centrali a carbone altamente inquinanti.
Ci sarebbe bisogno di bonificare e decarbonizzare, mentre il piano di Enel è di costruire una nuova centrale a gas, mettendo a rischio circa 500 posti di lavoro👷🏻♀️👷🏻♂️
Le realtà territoriali hanno lanciato il manifesto #CivitavecchiaBeneComune con progetti alternativi per la giusta transizione ecologica, a partire dal Porto ad energia rinnovabile.
📢 Raggiungici sabato 29 maggio 2021 ore 18:00 a Piazzale Gugliemotti. Evento qui
La transizione non passa per il GAS ‼️
Segui FFF Civitavecchia, No al fossile e Comitato Sole
📖 Civitavecchia è uno dei poli energetici più grandi d'Europa, ospita due centrali a carbone altamente inquinanti.
Ci sarebbe bisogno di bonificare e decarbonizzare, mentre il piano di Enel è di costruire una nuova centrale a gas, mettendo a rischio circa 500 posti di lavoro👷🏻♀️👷🏻♂️
Le realtà territoriali hanno lanciato il manifesto #CivitavecchiaBeneComune con progetti alternativi per la giusta transizione ecologica, a partire dal Porto ad energia rinnovabile.
📢 Raggiungici sabato 29 maggio 2021 ore 18:00 a Piazzale Gugliemotti. Evento qui
La transizione non passa per il GAS ‼️
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Il 20 aprile il Regno Unito ha annunciato a sorpresa il suo nuovo obiettivo intermedio nel piano nazionale di decarbonizzazione.
Promette di tagliare il 78% delle emissioni nette rispetto ai livelli del 1990 entro il 2035. Un target più ambizioso di quanto ipotizzato finora dal governo locale, ma che non deve far abbassare la guardia.
📊Come già abbiamo denunciato a proposito della Legge sul Clima Europea, questi calcoli non tengono conto delle riduzioni ottenute con la delocalizzazione di impianti energetici ed industrie inquinanti. Facile diminuire le emissioni, se ci si limita a spostarle fuori dai propri confini!
🗣Accogliamo con favore i nuovi target inglesi, ma senza regole chiare e azioni immediate non è possibile fidarsi. Johnson, agisci ora, dimostraci che stai dalla parte giusta della storia!
Fonte
Promette di tagliare il 78% delle emissioni nette rispetto ai livelli del 1990 entro il 2035. Un target più ambizioso di quanto ipotizzato finora dal governo locale, ma che non deve far abbassare la guardia.
📊Come già abbiamo denunciato a proposito della Legge sul Clima Europea, questi calcoli non tengono conto delle riduzioni ottenute con la delocalizzazione di impianti energetici ed industrie inquinanti. Facile diminuire le emissioni, se ci si limita a spostarle fuori dai propri confini!
🗣Accogliamo con favore i nuovi target inglesi, ma senza regole chiare e azioni immediate non è possibile fidarsi. Johnson, agisci ora, dimostraci che stai dalla parte giusta della storia!
Fonte
Avete presente la #Siberia? Quella terra che immaginiamo sempre coperta di #ghiacci, con le #renne e la #neve? Ora ci sono più di trenta gradi.
Ed è un problema enorme (pensa di essere una renna a trenta gradi con la pelliccia). Ma non solo, a quelle temperature il rischio di #incendi aumenta tantissimo, il ghiaccio fonde e il rilascio di gas #climalteranti aumenta.
🗣 Cosa serve ancora per far capire alle istituzioni che la #crisiclimatica è già qui?
Come Fridays For Future abbiamo elaborato una campagna rivolta ai governi che trovate qui👉https://ritornoalfuturo.org
• Per approfondire •
Ed è un problema enorme (pensa di essere una renna a trenta gradi con la pelliccia). Ma non solo, a quelle temperature il rischio di #incendi aumenta tantissimo, il ghiaccio fonde e il rilascio di gas #climalteranti aumenta.
🗣 Cosa serve ancora per far capire alle istituzioni che la #crisiclimatica è già qui?
Come Fridays For Future abbiamo elaborato una campagna rivolta ai governi che trovate qui👉https://ritornoalfuturo.org
• Per approfondire •
🎬 CI VEDIAMO IN SALA
Comincia la lunga serie di proiezioni del film NOW, in tutte (o quasi) le sale d'Italia.
Durante gli eventi organizzati da Wanted saremo, infatti, proprio noi di Fridays Italia a introdurre il film, che parla di storie di attivismo e molto altro.
Ci vediamo quindi per la prima proiezione in collaborazione con LifeGate all'Anteo di Milano questo lunedì 7 Giugno alle 21.30 con Martina Comparelli (portavoce del nostro movimento) che ci introdurrà al film prima della sua fantastica visione.
Comincia la lunga serie di proiezioni del film NOW, in tutte (o quasi) le sale d'Italia.
Durante gli eventi organizzati da Wanted saremo, infatti, proprio noi di Fridays Italia a introdurre il film, che parla di storie di attivismo e molto altro.
Ci vediamo quindi per la prima proiezione in collaborazione con LifeGate all'Anteo di Milano questo lunedì 7 Giugno alle 21.30 con Martina Comparelli (portavoce del nostro movimento) che ci introdurrà al film prima della sua fantastica visione.
Oggi è la giornata mondiale per l'ambiente 🌱 🌞 per festeggiare FACCIAMO CAUSA ALLO STATO
Settembre 2019: 7 milioni e mezzo di persone in piazza in tutto il mondo chiedono giustizia climatica. In Italia siamo più di un milione.
Pazzesco no!?
Ma non è bastato.
Se i governi di tutto il mondo rispettassero le loro promesse (cosa che l’Italia non sta facendo), saremmo dirett_ verso temperature più alte di oltre 2 gradi, una catastrofe climatica: migrazioni di massa, regioni desertificate, scarsità di acqua e cibo, emergenza continua.
Non vogliamo che questo sia il nostro futuro, eppure è già il presente di molt_.
Come dimostrato da Climate Analytics dobbiamo ridurre le nostre emissioni ALMENO del 92% entro il 2030 per non superare la soglia del grado e mezzo.
Ma durante la pandemia, i paesi del G7 compresa l’Italia, hanno investito miliardi di euro nei settori inquinanti come combustibili fossili, automotive, aviazione, e nella maggioranza senza condizionalità.
Non abbiamo altra scelta, facciamo causa allo stato.
E lo facciamo insieme a @asud_onlus e tante altre associazioni
Segui @giudizio_universale su Instagram e Facebook
#GiudizioUniversale
Settembre 2019: 7 milioni e mezzo di persone in piazza in tutto il mondo chiedono giustizia climatica. In Italia siamo più di un milione.
Pazzesco no!?
Ma non è bastato.
Se i governi di tutto il mondo rispettassero le loro promesse (cosa che l’Italia non sta facendo), saremmo dirett_ verso temperature più alte di oltre 2 gradi, una catastrofe climatica: migrazioni di massa, regioni desertificate, scarsità di acqua e cibo, emergenza continua.
Non vogliamo che questo sia il nostro futuro, eppure è già il presente di molt_.
Come dimostrato da Climate Analytics dobbiamo ridurre le nostre emissioni ALMENO del 92% entro il 2030 per non superare la soglia del grado e mezzo.
Ma durante la pandemia, i paesi del G7 compresa l’Italia, hanno investito miliardi di euro nei settori inquinanti come combustibili fossili, automotive, aviazione, e nella maggioranza senza condizionalità.
Non abbiamo altra scelta, facciamo causa allo stato.
E lo facciamo insieme a @asud_onlus e tante altre associazioni
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Oggi Laura ci parlerà di un po' di notizie scoop provenienti dal mondo dell'energia:
1️⃣La IEA (International Energy Agency) ha indicato un nuovo percorso che il mondo può seguire per arrivare a EMISSIONI 0 ENTRO IL 2050. Un vero rapporto game changer per il complicato sentiero della transizione.
2️⃣La Royal Dutch Shell, compagnia petrolifera tra le più grandi del mondo, è stata recentemente giudicata colpevole dal Tribunale dell'Aja. Una sentenza storica.
Change is coming, whether you like it or not!💪
1️⃣La IEA (International Energy Agency) ha indicato un nuovo percorso che il mondo può seguire per arrivare a EMISSIONI 0 ENTRO IL 2050. Un vero rapporto game changer per il complicato sentiero della transizione.
2️⃣La Royal Dutch Shell, compagnia petrolifera tra le più grandi del mondo, è stata recentemente giudicata colpevole dal Tribunale dell'Aja. Una sentenza storica.
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Ecco un'idea di quanto è lungo un minuto...
Ogni minuto conta, e come lo usiamo fa la differenza!
#FridaysForFuture
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