Forwarded from 📢 Il futuro non si sTocca 🔥 NO CCS
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📣 Le tante voci e i volti de_ manifestant_ che due giorni fa sono sces_ in piazza a Ravenna il 12 maggio per dire NO al CCS, per dimostrare ancora una volta la nostra opposizione ad ENI e alle sue pratiche terricide e di greenwashing.
Non accettiamo più menzogne e false promesse. Vogliamo un vero cambiamento, vogliamo una vera transizione, e vogliamo vedere la politica rispettare gli impegni presi e superarli.
Ne va del futuro di tutt_ noi.
Grazie @aliscefranchi per il video 💜
#ilfuturononsistocca
Non accettiamo più menzogne e false promesse. Vogliamo un vero cambiamento, vogliamo una vera transizione, e vogliamo vedere la politica rispettare gli impegni presi e superarli.
Ne va del futuro di tutt_ noi.
Grazie @aliscefranchi per il video 💜
#ilfuturononsistocca
Una settimana fa Martina Comparelli (una dei sei portavoce ufficiali di Fridays For Future Italia) ha incontrato il Presidente della COP26 Alok Sharma.
Le nostre richieste sono state semplici: questa COP deve trattare l'emergenza climatica come una vera emergenza e le voci dai paesi più colpiti dalla crisi climatica devono essere al centro del dialogo del vertice sul clima.
Siamo grati al Presidente Sharma per l'incontro e speriamo che non sia stato fine a sé stesso. Il vero cambiamento arriva con le azioni. E noi continueremo ad osservare attentamente i nostri leader e chiedere giustizia climatica dai summit sul clima.
ℹ️Se anche a voi interessa sapere come funziona la COP e cosa sta succedendo in questi mesi in avvicinamento seguite @destinazionecop
Le nostre richieste sono state semplici: questa COP deve trattare l'emergenza climatica come una vera emergenza e le voci dai paesi più colpiti dalla crisi climatica devono essere al centro del dialogo del vertice sul clima.
Siamo grati al Presidente Sharma per l'incontro e speriamo che non sia stato fine a sé stesso. Il vero cambiamento arriva con le azioni. E noi continueremo ad osservare attentamente i nostri leader e chiedere giustizia climatica dai summit sul clima.
ℹ️Se anche a voi interessa sapere come funziona la COP e cosa sta succedendo in questi mesi in avvicinamento seguite @destinazionecop
Da diversi giorni fino al 21 maggio, data in cui si terrà il World Health Summit a Roma, alcune città stanno protestando ogni giorno perchè la crisi climatica va trattata come una crisi.
Se puoi, unisciti alla protesta, diffondi la voce, e scrivi a presidente@pec.governo.it!
Per maggiori informazioni segui le pagine dei gruppi che stanno scioperando:
@fridaysforfuture_pavia
@fridaysforfuturecatania
@fridaysforfuture_torino
@fridaysforfuturegorizia
Ulteriori info anche qua👇https://fridaysforfutureitalia.it/comunicato-stampa-scioperiamo-da-scuola-ogni-giorno-per-il-clima/
#azioni #attivisti #sitin #fridaysforfuture #WorldHealthSummit #FridaysForFuture #MindTheGap
Se puoi, unisciti alla protesta, diffondi la voce, e scrivi a presidente@pec.governo.it!
Per maggiori informazioni segui le pagine dei gruppi che stanno scioperando:
@fridaysforfuture_pavia
@fridaysforfuturecatania
@fridaysforfuture_torino
@fridaysforfuturegorizia
Ulteriori info anche qua👇https://fridaysforfutureitalia.it/comunicato-stampa-scioperiamo-da-scuola-ogni-giorno-per-il-clima/
#azioni #attivisti #sitin #fridaysforfuture #WorldHealthSummit #FridaysForFuture #MindTheGap
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Il 12 e 13 Maggio una delegazione di attivist_ ha viaggiato da #Taranto a Roma per approdare davanti a Palazzo Montecitorio e all'Avvocatura di Stato.
La richiesta: dare ascolto alla sentenza del TAR di Lecce e non agli interessi di Arcelor Mittal, affittuaria dell'Ilva, e chiudere l'area a caldo degli impianti, considerata la più inquinante.
Il parere del Consiglio Di Stato è l'ago della bilancia che potrà pendere verso una parziale #vittoria per la cittadinanza o un'ulteriore condanna.
L'obiettivo dei gruppi tarantini resta sempre e comunque la chiusura totale dell'Ilva, porre fine al ricatto #lavoro - salute - ambiente e smetterla con compromessi alternativi che ritardano un destino impresso sulle strutture fatiscenti dell'ecomostro.
Diamo voce al loro appello, già oggi è il giorno perfetto per rendere Taranto #Libera.
#Ilva
Segui @fridaysforfuturetaranto
La richiesta: dare ascolto alla sentenza del TAR di Lecce e non agli interessi di Arcelor Mittal, affittuaria dell'Ilva, e chiudere l'area a caldo degli impianti, considerata la più inquinante.
Il parere del Consiglio Di Stato è l'ago della bilancia che potrà pendere verso una parziale #vittoria per la cittadinanza o un'ulteriore condanna.
L'obiettivo dei gruppi tarantini resta sempre e comunque la chiusura totale dell'Ilva, porre fine al ricatto #lavoro - salute - ambiente e smetterla con compromessi alternativi che ritardano un destino impresso sulle strutture fatiscenti dell'ecomostro.
Diamo voce al loro appello, già oggi è il giorno perfetto per rendere Taranto #Libera.
#Ilva
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Nonostante la nascita ufficiale di un ministero dedicato, in Italia la #transizione ecologica resta un tema molto sfuggente a un dibattito concreto.
Con “transizione ecologica” si intende la necessità di trasformare il sistema produttivo, muovendosi verso un modello sostenibile per l’ecosistema circostante. Se gli #obiettivi Ue di puntare alla carbon neutralità entro il 2050 sono inferiori rispetto a quelli stabiliti dalla comunità scientifica, che punta al 2030, restano comunque difficili da raggiungere per l’Italia, al quarto posto fra i Paesi europei per quantità di gas a effetto serra immessi nell’atmosfera. I principali settori responsabili dell'80% delle emissioni italiane sono i trasporti (24,4%), il settore residenziale (19,5%), le industrie energetiche (24,0%) e quelle manifatturiere (12,4%).
Ora, il Piano nazionale di ripresa e resilienza permetterà all’Italia di rimettere in moto la propria economia, ma in ambito ambientale il piano presentato dalla #politica dimostra quanto l’impegno non sia ancora sufficiente.
Nell'attuale documento, infatti, l’obiettivo di generazione di #energia da fonti rinnovabili è fermo al 30% entro il 2030, ancora in linea con il precedente Piano energia e clima, mentre gli investimenti restano ridotti, limitati all’agro-voltaico e all’eolico off-shore. In totale, la proposta di aumento della potenza di generazione di energia da rinnovabili si ferma a 4.2 GW in 5 anni, mentre per decarbonizzare più velocemente necessiteremmo di 6 GW annui.
Inoltre, è dato grande spazio al biometano, per sostenere la produzione da allevamenti intensivi, e al fossile, necessario alla filiera dell’idrogeno.
Sebbene ci siano investimenti nel trasporto #pubblico regionale, un’ampia quota dei fondi è destinata all'alta velocità, non prioritaria in un Paese in cui il 50% degli spostamenti avviene entro 50 km.
Analizzando le singole voci, si nota come la composizione dei trasporti sia fondamentale: per esempio, più della metà degli autobus sono previsti a metano.
Infine, i tagli drastici al piano di efficientamento energetico degli edifici e i pochi fondi destinati alla tutela del territorio e dell’acqua pubblica rendono tutti i settori sottofinanziati.
Post in collaborazione con @thevisioncom
Con “transizione ecologica” si intende la necessità di trasformare il sistema produttivo, muovendosi verso un modello sostenibile per l’ecosistema circostante. Se gli #obiettivi Ue di puntare alla carbon neutralità entro il 2050 sono inferiori rispetto a quelli stabiliti dalla comunità scientifica, che punta al 2030, restano comunque difficili da raggiungere per l’Italia, al quarto posto fra i Paesi europei per quantità di gas a effetto serra immessi nell’atmosfera. I principali settori responsabili dell'80% delle emissioni italiane sono i trasporti (24,4%), il settore residenziale (19,5%), le industrie energetiche (24,0%) e quelle manifatturiere (12,4%).
Ora, il Piano nazionale di ripresa e resilienza permetterà all’Italia di rimettere in moto la propria economia, ma in ambito ambientale il piano presentato dalla #politica dimostra quanto l’impegno non sia ancora sufficiente.
Nell'attuale documento, infatti, l’obiettivo di generazione di #energia da fonti rinnovabili è fermo al 30% entro il 2030, ancora in linea con il precedente Piano energia e clima, mentre gli investimenti restano ridotti, limitati all’agro-voltaico e all’eolico off-shore. In totale, la proposta di aumento della potenza di generazione di energia da rinnovabili si ferma a 4.2 GW in 5 anni, mentre per decarbonizzare più velocemente necessiteremmo di 6 GW annui.
Inoltre, è dato grande spazio al biometano, per sostenere la produzione da allevamenti intensivi, e al fossile, necessario alla filiera dell’idrogeno.
Sebbene ci siano investimenti nel trasporto #pubblico regionale, un’ampia quota dei fondi è destinata all'alta velocità, non prioritaria in un Paese in cui il 50% degli spostamenti avviene entro 50 km.
Analizzando le singole voci, si nota come la composizione dei trasporti sia fondamentale: per esempio, più della metà degli autobus sono previsti a metano.
Infine, i tagli drastici al piano di efficientamento energetico degli edifici e i pochi fondi destinati alla tutela del territorio e dell’acqua pubblica rendono tutti i settori sottofinanziati.
Post in collaborazione con @thevisioncom
Sei giovani attivist_ hanno fatto causa per ottenere l'annullamento della riduzione dell'ambizione climatica del Brasile.
“Il Brasile ha realizzato l'impresa di avere un obiettivo meno ambizioso del precedente. Questa è una flagrante violazione dell'Accordo di Parigi, che ammette solo un aumento del livello di ambizione e mai una riduzione” afferma Txai Bandeira Suruí.
I giochi con le cifre quando si contano le emissioni di CO2 fatti da questo governo sono una minaccia non solo per i giovani brasiliani, ma per l'intero pianeta. E questi stessi giochetti con i numeri vengono attuati dappertutto, permettendo ai decisori politici di farla franca di fronte alla loro inazione.
Quello che stiamo dicendo, e che ci spinge anche a fare causa a interi governi, è che non possiamo ignorare la realtà o nasconderla sotto a un tappeto, perché porta solo a disastri.
✳️Leggi di più qui✳️
🗞Fonte
“Il Brasile ha realizzato l'impresa di avere un obiettivo meno ambizioso del precedente. Questa è una flagrante violazione dell'Accordo di Parigi, che ammette solo un aumento del livello di ambizione e mai una riduzione” afferma Txai Bandeira Suruí.
I giochi con le cifre quando si contano le emissioni di CO2 fatti da questo governo sono una minaccia non solo per i giovani brasiliani, ma per l'intero pianeta. E questi stessi giochetti con i numeri vengono attuati dappertutto, permettendo ai decisori politici di farla franca di fronte alla loro inazione.
Quello che stiamo dicendo, e che ci spinge anche a fare causa a interi governi, è che non possiamo ignorare la realtà o nasconderla sotto a un tappeto, perché porta solo a disastri.
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💥 ACTIVISM WORKS 💥
Con un verdetto storico, ieri un tribunale dei Paesi Bassi ha stabilito che Shell è responsabile di aver danneggiato il clima del Pianeta.
È la prima volta che una grande compagnia di combustibili fossili viene ritenuta responsabile di aver contribuito alla crisi climatica.
È anche la prima volta che vediamo inserite nel calcolo delle emissioni di cui si rende responsabile Shell anche quelle finali, prodotte dall'utilizzo del petrolio che estrae e vende - sembrerebbe ovvio, ma c'è voluto una sentenza per sgamare questo tipico omissis delle compagnie.
Quello di oggi è un chiaro segnale per l’industria dei combustibili fossili. Il carbone, il petrolio e il gas devono rimanere dove sono, sottoterra.
Sempre di più cittadin_ di tutto il mondo chiedono giustizia sul clima.
✨Unisciti a noi per combattere per un futuro vivibile per tutt_.✨
Per approfondire👇
Reuters
Greenpeace
Con un verdetto storico, ieri un tribunale dei Paesi Bassi ha stabilito che Shell è responsabile di aver danneggiato il clima del Pianeta.
È la prima volta che una grande compagnia di combustibili fossili viene ritenuta responsabile di aver contribuito alla crisi climatica.
È anche la prima volta che vediamo inserite nel calcolo delle emissioni di cui si rende responsabile Shell anche quelle finali, prodotte dall'utilizzo del petrolio che estrae e vende - sembrerebbe ovvio, ma c'è voluto una sentenza per sgamare questo tipico omissis delle compagnie.
Quello di oggi è un chiaro segnale per l’industria dei combustibili fossili. Il carbone, il petrolio e il gas devono rimanere dove sono, sottoterra.
Sempre di più cittadin_ di tutto il mondo chiedono giustizia sul clima.
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