🌍EARTH DAY: LAVORIAMO INSIEME AFFINCHÉ OGNI GIORNO SIA IL GIORNO DELLA TERRA
🗣️Oggi potresti leggere un sacco di annunci "green" per la Giornata della Terra...
👁️Scopri nelle grafiche la storia di questa Giornata e quali domande è importante farsi quando ci troviamo davanti ad annunci e proposte "green" per capire se davvero porteranno ad azioni concrete per la salvaguardia del clima!
(Ispirato a un lavoro di @theweirdandwild)
#earthday
#earthdayeveryday
#stopgreenwashing
🗣️Oggi potresti leggere un sacco di annunci "green" per la Giornata della Terra...
👁️Scopri nelle grafiche la storia di questa Giornata e quali domande è importante farsi quando ci troviamo davanti ad annunci e proposte "green" per capire se davvero porteranno ad azioni concrete per la salvaguardia del clima!
(Ispirato a un lavoro di @theweirdandwild)
#earthday
#earthdayeveryday
#stopgreenwashing
🤝SOLIDARIETÀ A GIOVANNA🤝
In questi ultimi giorni si è riaccesa la lotta in Val di Susa, a seguito della decisione di riprendere i lavori per la realizzazione dell'autoporto di San Didero, opera preliminare alla costruzione della linea ad alta velocità.
La storia del TAV Torino-Lione è una storia che ha oramai 30 anni e che è costellata di abusi sul territorio e sui suoi abitanti, di corruzione, di militarizzazione ma anche di una forte resistenza popolare che da decenni blocca la realizzazione di questa linea intorno alla quale si giocano visioni di mondo e immaginari diversi.
Da un lato, il paradigma delle grandi opere, ancora viste come indispensabili e come simbolo dello sviluppo. Dall'altro, comunità resistenti che costruiscono giorno per giorno modi di vivere alternativi, basati sulla giustizia, la democrazia e l'ecologia.
Durante le proteste dei giorni scorsi Giovanna, attivista NoTav, è rimasta gravemente ferita da un lacrimogeno, contenente gas CS (a base di cianuro e bandito dalla Convenzione di Ginevra) e lanciato ad altezza uomo, da parte delle forze dell'ordine. Il lacrimogeno ha colpito il suo viso e Giovanna è attualmente ricoverata in ospedale con multiple fratture al viso, per le quali ieri ha subito un intervento. Per fortuna sta meglio e i medici hanno escluso danni neurologici e alla vista.
Vogliamo far sentire la nostra vicinanza a Giovanna. Ora più che mai è urgente opporsi a un modello di sviluppo che ci ha portat_ alla crisi ecologica e pandemica globale che stiamo vivendo, che su queste basi non potrà far altro che aggravarsi.
Forza, siamo con te! 💚
👉Per approfondire👈
In questi ultimi giorni si è riaccesa la lotta in Val di Susa, a seguito della decisione di riprendere i lavori per la realizzazione dell'autoporto di San Didero, opera preliminare alla costruzione della linea ad alta velocità.
La storia del TAV Torino-Lione è una storia che ha oramai 30 anni e che è costellata di abusi sul territorio e sui suoi abitanti, di corruzione, di militarizzazione ma anche di una forte resistenza popolare che da decenni blocca la realizzazione di questa linea intorno alla quale si giocano visioni di mondo e immaginari diversi.
Da un lato, il paradigma delle grandi opere, ancora viste come indispensabili e come simbolo dello sviluppo. Dall'altro, comunità resistenti che costruiscono giorno per giorno modi di vivere alternativi, basati sulla giustizia, la democrazia e l'ecologia.
Durante le proteste dei giorni scorsi Giovanna, attivista NoTav, è rimasta gravemente ferita da un lacrimogeno, contenente gas CS (a base di cianuro e bandito dalla Convenzione di Ginevra) e lanciato ad altezza uomo, da parte delle forze dell'ordine. Il lacrimogeno ha colpito il suo viso e Giovanna è attualmente ricoverata in ospedale con multiple fratture al viso, per le quali ieri ha subito un intervento. Per fortuna sta meglio e i medici hanno escluso danni neurologici e alla vista.
Vogliamo far sentire la nostra vicinanza a Giovanna. Ora più che mai è urgente opporsi a un modello di sviluppo che ci ha portat_ alla crisi ecologica e pandemica globale che stiamo vivendo, che su queste basi non potrà far altro che aggravarsi.
Forza, siamo con te! 💚
👉Per approfondire👈
💥 Ecco il video del quinto evento di #ScriviamoIlFuturo, la nostra iniziativa per le giornate della Terra!
Vi proponiamo l'incontro avvenuto oggi dalla libreria Ticinum di Voghera, organizzato da Fridays for future Pavia, con la libraia Elisabetta Balduzzi e Vincenzo Giudice, autore di "Si fa presto a dire pirolisi", un racconto della lotta contro l'inceneritore di Retorbido.
Buona visione! 🌱
👇👇
https://fb.watch/52TTPOp7N9/
Vi proponiamo l'incontro avvenuto oggi dalla libreria Ticinum di Voghera, organizzato da Fridays for future Pavia, con la libraia Elisabetta Balduzzi e Vincenzo Giudice, autore di "Si fa presto a dire pirolisi", un racconto della lotta contro l'inceneritore di Retorbido.
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🗣LA NEXT GENERATION SIAMO NOI🗣
L'intervento di uno dei nostri sei portavoce, Giovanni Mori, l'altro ieri a Sky TG24 per la #GiornataDellaTerra.
Leggi anche la nostra analisi del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza👉 https://fridaysforfutureitalia.it/valutazione-del-pnrr-non-un-piano-verde/
Stiamo già facendo molto?
Spoiler: non proprio.
#pnrr
#fridaysforfutureitalia
L'intervento di uno dei nostri sei portavoce, Giovanni Mori, l'altro ieri a Sky TG24 per la #GiornataDellaTerra.
Leggi anche la nostra analisi del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza👉 https://fridaysforfutureitalia.it/valutazione-del-pnrr-non-un-piano-verde/
Stiamo già facendo molto?
Spoiler: non proprio.
#pnrr
#fridaysforfutureitalia
❄️Le intense gelate delle scorse settimane potrebbero aver causato una riduzione della produzione agricola italiana del 50-70%, in particolare per il settore della frutta.
Questi shock termici sono sempre esistiti, ma la crisi climatica li ha resi molto più dannosi.
L’aumento della temperatura media causa la fioritura precoce delle piante, che è basata sulla loro percezione fisica delle condizioni metereologiche. Questo le rende vulnerabili alle gelate tardive esponendo le docili gemme al freddo.
🔴Tra il 1959 e il 2017 la frequenza delle gelate tardive è aumentata in varie parti d’Europa, Nord e Centro Italia compresi (come ha evidenziato uno studio pubblicato lo scorso anno sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences). E il trend continua a salire.
Le gelate però sono solo uno dei problemi della crisi climatica sull’agricoltura. Precipitazioni mal distribuite, carenza d’acqua e siccità mettono a rischio i raccolti di tutto il mondo, soprattutto in quelle aree di grande scarsità.
Oggi, nonostante il progresso, la fame nel mondo continua ad esistere. Cosa succederà con un mondo a +4ºC? Avremo ancora da mangiare?
🗞Fonti:
PNAS
CIA agricoltori italiani
Coldiretti
Il Post
Questi shock termici sono sempre esistiti, ma la crisi climatica li ha resi molto più dannosi.
L’aumento della temperatura media causa la fioritura precoce delle piante, che è basata sulla loro percezione fisica delle condizioni metereologiche. Questo le rende vulnerabili alle gelate tardive esponendo le docili gemme al freddo.
🔴Tra il 1959 e il 2017 la frequenza delle gelate tardive è aumentata in varie parti d’Europa, Nord e Centro Italia compresi (come ha evidenziato uno studio pubblicato lo scorso anno sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences). E il trend continua a salire.
Le gelate però sono solo uno dei problemi della crisi climatica sull’agricoltura. Precipitazioni mal distribuite, carenza d’acqua e siccità mettono a rischio i raccolti di tutto il mondo, soprattutto in quelle aree di grande scarsità.
Oggi, nonostante il progresso, la fame nel mondo continua ad esistere. Cosa succederà con un mondo a +4ºC? Avremo ancora da mangiare?
🗞Fonti:
PNAS
CIA agricoltori italiani
Coldiretti
Il Post
PNAS
Late-spring frost risk between 1959 and 2017 decreased in North America but increased in Europe and Asia
Frost in late spring causes severe ecosystem damage in temperate and boreal regions. We here analyze late-spring frost occurrences between 1959 and 2017 and woody species’ resistance strategies to forecast forest vulnerability under climate change. Leaf-out…
🇫🇷 Sabato 10 aprile l’assemblea nazionale francese ha approvato in prima lettura una legge per vietare i voli interni tra due città che possono essere raggiunte anche in treno in meno di due ore e mezza.
Linee aeree per tragitti così brevi non hanno motivo di esistere, soprattutto considerando che dobbiamo urgentemente ridurre le nostre emissioni di CO2.
Questa misura fa parte di un insieme di leggi per ridurre le emissioni di CO2 del 40% entro il 2030 e prevede l’abolizione di varie tratte domestiche, tra cui Parigi-Nantes, Parigi-Lione e Parigi-Bordeaux.
La proposta inizialmente formulata dall'assemblea cittadina per il clima di 150 cittadini era di vietare i voli interni in caso di alternative via treno inferiori alle 4 ore, ma la legge ha ridotto il limite a 2 ore e mezza in seguito a critiche provenienti dalle regioni francesi più isolate e da varie compagnie aeree.
La scelta è stata avallata anche dal ministero dei trasporti, che ha dichiarato che i parametri precedentemente formulati avrebbero isolato i territori senza sbocco sul mare.
👉 Per quanto una proposta legislativa di questo tipo possa essere accolta con favore, dobbiamo però ricordare che ogni legge e azione per affrontare la crisi climatica dev’essere necessariamente basata sul principio di equità, che significa che a pagare la transizione ecologica non devono essere né le lavoratrici e i lavoratori, che hanno diritto ad essere reimpiegati dignitosamente, né chi usufruisce del trasporto pubblico. Spesso l'aereo è più conveniente del treno per la medesima tratta: i prezzi dei biglietti ferroviari devono cambiare per garantire a tutt_ il diritto di spostarsi in modo più sostenibile!
🗞Fonti:
The Guardian
Il Post
Linee aeree per tragitti così brevi non hanno motivo di esistere, soprattutto considerando che dobbiamo urgentemente ridurre le nostre emissioni di CO2.
Questa misura fa parte di un insieme di leggi per ridurre le emissioni di CO2 del 40% entro il 2030 e prevede l’abolizione di varie tratte domestiche, tra cui Parigi-Nantes, Parigi-Lione e Parigi-Bordeaux.
La proposta inizialmente formulata dall'assemblea cittadina per il clima di 150 cittadini era di vietare i voli interni in caso di alternative via treno inferiori alle 4 ore, ma la legge ha ridotto il limite a 2 ore e mezza in seguito a critiche provenienti dalle regioni francesi più isolate e da varie compagnie aeree.
La scelta è stata avallata anche dal ministero dei trasporti, che ha dichiarato che i parametri precedentemente formulati avrebbero isolato i territori senza sbocco sul mare.
👉 Per quanto una proposta legislativa di questo tipo possa essere accolta con favore, dobbiamo però ricordare che ogni legge e azione per affrontare la crisi climatica dev’essere necessariamente basata sul principio di equità, che significa che a pagare la transizione ecologica non devono essere né le lavoratrici e i lavoratori, che hanno diritto ad essere reimpiegati dignitosamente, né chi usufruisce del trasporto pubblico. Spesso l'aereo è più conveniente del treno per la medesima tratta: i prezzi dei biglietti ferroviari devono cambiare per garantire a tutt_ il diritto di spostarsi in modo più sostenibile!
🗞Fonti:
The Guardian
Il Post
25 APRILE 2021
Le nostre azioni influenzano il futuro. 76 anni fa tante ragazze e tanti ragazzi che oggi potremmo chiamare nonne e nonni rischiavano la vita come partigiani. Molti la vita l'hanno persa. É a tutte e tutti loro che va il nostro enorme GRAZIE, che non sarà mai abbastanza. Perché ci avete dato la Libertà e ci avete insegnato ad Agire per un Futuro migliore. Oggi tocca a noi lottare, per loro, per noi stessi e per coloro che tra 76 anni vivranno il futuro che gli avremo lasciato. Ci ringrazieranno?
Dipende tutto da NOI.
(Credits @alterales)
#25aprile
#ResistereOggi
Le nostre azioni influenzano il futuro. 76 anni fa tante ragazze e tanti ragazzi che oggi potremmo chiamare nonne e nonni rischiavano la vita come partigiani. Molti la vita l'hanno persa. É a tutte e tutti loro che va il nostro enorme GRAZIE, che non sarà mai abbastanza. Perché ci avete dato la Libertà e ci avete insegnato ad Agire per un Futuro migliore. Oggi tocca a noi lottare, per loro, per noi stessi e per coloro che tra 76 anni vivranno il futuro che gli avremo lasciato. Ci ringrazieranno?
Dipende tutto da NOI.
(Credits @alterales)
#25aprile
#ResistereOggi
"Un'ora e mezzo per salvare il mondo"
Nonostante sia passato qualche giorno dalla Giornata della Terra, continuano gli appuntamenti di #ScriviamoIlFuturo.
📌 Oggi, alle ore 18:00 saremo in diretta sulla nostra pagina Instagram per un dialogo con il cantautore e comico Lorenzo Baglioni, organizzato da FFF Catania.
Faremo due chiacchiere sul libro "Un'ora e mezzo per salvare il mondo", scritto da lui e dal geologo Mario Tozzi.
Perché scrivere un libro sul clima?
Come possono essere coniugati il mondo dello spettacolo e della cultura con l'attivismo ambientale?
Vi aspettiamo!💚
Nonostante sia passato qualche giorno dalla Giornata della Terra, continuano gli appuntamenti di #ScriviamoIlFuturo.
📌 Oggi, alle ore 18:00 saremo in diretta sulla nostra pagina Instagram per un dialogo con il cantautore e comico Lorenzo Baglioni, organizzato da FFF Catania.
Faremo due chiacchiere sul libro "Un'ora e mezzo per salvare il mondo", scritto da lui e dal geologo Mario Tozzi.
Perché scrivere un libro sul clima?
Come possono essere coniugati il mondo dello spettacolo e della cultura con l'attivismo ambientale?
Vi aspettiamo!💚
Ogni era ha i suoi miti, o miti antichi adattati alle richieste del mercato.
Con la promessa delle aziende fossili di compensare le emissioni - alias proseguire con attività inquinanti nascondendo parte dei gas emessi - si apre una nuova era del Greenwashing.
Il mito lo scrive Eni prendendo ispirazione dal mostro di "Loch Ness".
🦕Il mostro di "Loch CCS" è una creatura meccanica dalla potenza leggendaria che nella sua tana sottomarina, nel mar Adriatico, trascina e cattura la CO2, estinguendo gli errori devastanti dei colossi energetici.
Ma la leggenda contiene poche verità.
La creatura non può esistere, ogni suo simile si è rivelato costoso, inefficace, complice di una logica nociva: estrarre idrocarburi e dichiararsi sostenibili perché una minima parte delle emissioni viene reiniettata nei giacimenti, per far risalire più velocemente nuovi idrocarburi.
Nel caso di Eni si tratta di metano: la compagnia possiede oltre 60 piattaforme offshore nel mar Adriatico, alle quali non intende rinunciare, senza dar spazio né a bonifiche né a produzioni rinnovabili.
🔮Il CCS rimane leggenda anche perché Eni non ha ancora pubblicato un progetto dettagliato o dato garanzie occupazionali, ma ciò non ne aveva impedito l'inserimento tra i progetti da finanziare con il NextGenerationEU nelle prime bozze, sotto l'etichetta "transizione ecologica". Non è da escludere che possa ancora essere incentivato con gli stessi fondi.
Il CCS di Eni rallenta la reale decarbonizzazione e riconversione del sistema energetico, e apre la strada all'era dell'idrogeno, che con sé porta nuovi gasdotti e monopoli inquinati.
La contestazione della campagna "il futuro non si sTocca - NO CCS" si farà sentire in tutta Italia a partire da Ravenna.
Vorresti vivere nella città in cui vive il mostro di Loch Ness? E del Loch CCS?
Affideresti la riconversione ecologica a un'azienda leader nella devastazione ambientale?
Mercoledì 12 maggio sarà mobilitazione nazionale a #Ravenna, in Piazza del Popolo dalle 17:00. Invitiamo le realtà che vorranno unirsi a partecipare all'assemblea online il 5 maggio ore 18. Per partecipare scrivi una mail a noccs.ilfuturononsistocca@protonmail.com
Leggi l'articolo che Internazionale ha dedicato al CCS -> https://www.internazionale.it/reportage/marina-forti/2021/04/13/ravenna-eni-energia
E scopri di più sulla campagna dal nostro sito -> https://fridaysforfutureitalia.it/sparito-il-ccs-dal-pnrr-che-sia-per-sempre/ o sulla pagina instagram @noccs_ilfuturononsistocca
Con la promessa delle aziende fossili di compensare le emissioni - alias proseguire con attività inquinanti nascondendo parte dei gas emessi - si apre una nuova era del Greenwashing.
Il mito lo scrive Eni prendendo ispirazione dal mostro di "Loch Ness".
🦕Il mostro di "Loch CCS" è una creatura meccanica dalla potenza leggendaria che nella sua tana sottomarina, nel mar Adriatico, trascina e cattura la CO2, estinguendo gli errori devastanti dei colossi energetici.
Ma la leggenda contiene poche verità.
La creatura non può esistere, ogni suo simile si è rivelato costoso, inefficace, complice di una logica nociva: estrarre idrocarburi e dichiararsi sostenibili perché una minima parte delle emissioni viene reiniettata nei giacimenti, per far risalire più velocemente nuovi idrocarburi.
Nel caso di Eni si tratta di metano: la compagnia possiede oltre 60 piattaforme offshore nel mar Adriatico, alle quali non intende rinunciare, senza dar spazio né a bonifiche né a produzioni rinnovabili.
🔮Il CCS rimane leggenda anche perché Eni non ha ancora pubblicato un progetto dettagliato o dato garanzie occupazionali, ma ciò non ne aveva impedito l'inserimento tra i progetti da finanziare con il NextGenerationEU nelle prime bozze, sotto l'etichetta "transizione ecologica". Non è da escludere che possa ancora essere incentivato con gli stessi fondi.
Il CCS di Eni rallenta la reale decarbonizzazione e riconversione del sistema energetico, e apre la strada all'era dell'idrogeno, che con sé porta nuovi gasdotti e monopoli inquinati.
La contestazione della campagna "il futuro non si sTocca - NO CCS" si farà sentire in tutta Italia a partire da Ravenna.
Vorresti vivere nella città in cui vive il mostro di Loch Ness? E del Loch CCS?
Affideresti la riconversione ecologica a un'azienda leader nella devastazione ambientale?
Mercoledì 12 maggio sarà mobilitazione nazionale a #Ravenna, in Piazza del Popolo dalle 17:00. Invitiamo le realtà che vorranno unirsi a partecipare all'assemblea online il 5 maggio ore 18. Per partecipare scrivi una mail a noccs.ilfuturononsistocca@protonmail.com
Leggi l'articolo che Internazionale ha dedicato al CCS -> https://www.internazionale.it/reportage/marina-forti/2021/04/13/ravenna-eni-energia
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Internazionale
Ravenna è il banco di prova per il futuro energetico in Italia - Marina Forti
Nella città romagnola l’Eni ha presentato una piano di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica. Un sistema su cui pesano dubbi e incertezze, e che va analizzato per capire come spendere i soldi per il rilancio post-pandemia. Leggi