🔴 ALLUVIONI IN INDONESIA! A GIACARTA IL NUMERO DEI MORTI SALE A 53 🔴
💧Mentre l’Australia brucia, l’Isola di Giava viene messa in ginocchio dalle alluvioni. In particolare, nella capitale Giacarta, una violenta #alluvione ha causato diverse frane e lasciato sommerse vaste aree della megalopoli. La pioggia caduta alla vigilia di Capodanno ha raggiunto anche i 368 millimetri, causando l’esondazione di due fiumi. Sono 400 mila le persone sfollate, costrette a rifugiarsi in strutture temporanee e il numero delle vittime è salito a 53.
⚠️ Giacarta è una delle città che al momento stanno più soffrendo per i cambiamenti climatici: le alluvioni come quella di mercoledì sono sempre più frequenti, anche se quella recente rappresenta comunque un'eccezione. La città è inquinatissima e sta sprofondando, al punto che il governo del presidente #JokoWidodo ha dovuto ipotizzare una soluzione estrema: costruire una nuova capitale per rimpiazzare l’attuale. Nella città vivono circa 10 milioni di persone, 30 milioni se si considerano i centri urbani che la circondano.
❌ Milioni di persone dovranno subire il trauma di un dislocamento coatto, causato dal perseverare delle politiche estrattive del governo che per troppo tempo ha sfruttato le falde acquifere nel sottosuolo di Giacarta, rendendolo così fragile da farla sprofondare...
🌍 Non possiamo più assistere impassibili allo sfruttamento dissennato del suolo e delle risorse naturali, che mettono in serio pericolo le possibilità di sopravvivenza della nostra specie. Non resteremo a guardare: noi saremo quelli che più di tutti patiranno le conseguenze di una tale cecità! Ecco perché scendiamo in piazza ogni venerdì ed ecco perché ci stiamo già preparando al Global Strike più grande della storia: quello del 24 aprile!
#JakartaDrowns
#CrisiClimatica
#ActNow
Fonti:
•https://www.ilpost.it/2020/01/04/morti-alluvione-giacarta-indonesia/
•https://it.euronews.com/2020/01/04/indonesia-la-citta-di-lebak-sepolta-dall-acqua
💧Mentre l’Australia brucia, l’Isola di Giava viene messa in ginocchio dalle alluvioni. In particolare, nella capitale Giacarta, una violenta #alluvione ha causato diverse frane e lasciato sommerse vaste aree della megalopoli. La pioggia caduta alla vigilia di Capodanno ha raggiunto anche i 368 millimetri, causando l’esondazione di due fiumi. Sono 400 mila le persone sfollate, costrette a rifugiarsi in strutture temporanee e il numero delle vittime è salito a 53.
⚠️ Giacarta è una delle città che al momento stanno più soffrendo per i cambiamenti climatici: le alluvioni come quella di mercoledì sono sempre più frequenti, anche se quella recente rappresenta comunque un'eccezione. La città è inquinatissima e sta sprofondando, al punto che il governo del presidente #JokoWidodo ha dovuto ipotizzare una soluzione estrema: costruire una nuova capitale per rimpiazzare l’attuale. Nella città vivono circa 10 milioni di persone, 30 milioni se si considerano i centri urbani che la circondano.
❌ Milioni di persone dovranno subire il trauma di un dislocamento coatto, causato dal perseverare delle politiche estrattive del governo che per troppo tempo ha sfruttato le falde acquifere nel sottosuolo di Giacarta, rendendolo così fragile da farla sprofondare...
🌍 Non possiamo più assistere impassibili allo sfruttamento dissennato del suolo e delle risorse naturali, che mettono in serio pericolo le possibilità di sopravvivenza della nostra specie. Non resteremo a guardare: noi saremo quelli che più di tutti patiranno le conseguenze di una tale cecità! Ecco perché scendiamo in piazza ogni venerdì ed ecco perché ci stiamo già preparando al Global Strike più grande della storia: quello del 24 aprile!
#JakartaDrowns
#CrisiClimatica
#ActNow
Fonti:
•https://www.ilpost.it/2020/01/04/morti-alluvione-giacarta-indonesia/
•https://it.euronews.com/2020/01/04/indonesia-la-citta-di-lebak-sepolta-dall-acqua
Il Post
Il numero dei morti nell’alluvione a Giacarta è salito a 53
In Indonesia da giorni ci sono piogge torrenziali e parte della capitale Giacarta è stata allagata dall'esondazione dei fiumi. Sabato il numero di persone
💥Le 10 notizie più importanti del 2019 | Lifegate & Climate Science 💥
⏰ Se dovessimo riassumere il 2019 in una sola parola, questa sarebbe...
🔥 #CALDO 🔥
☀️ #Luglio è stato il mese più caldo della Terra da quando sono iniziate le misurazioni e i #record di temperatura sono stati infranti in moltissimi paesi. Le #calotte polari si stanno sciogliendo velocemente; la calotta artica ha perso il 33% della sua estensione rispetto agli anni '80.
🌍 Gli #incendi boschivi hanno imperversato in tutto il mondo, dal #SudAmerica all'Australia, e persino nell'Artico. Le cause sono state diverse, ma non c'è dubbio che il #CambiamentoClimatico abbia avuto un ruolo fondamentale. Tra le gravi conseguenze degli incendi figura l'inquinamento atmosferico, che si aggiunge a quello causato dalla combustione di combustibili fossili ed è estremamente dannoso per la #salute umana; la presenza di particolato nell'aria causa circa 4,2 milioni di morti ogni anno.
⭐️ Ma c'è speranza! Nel 2019, MILIONI di persone hanno protestato per chiedere #GiustiziaClimatica in oltre 150 Paesi. Molti cambiamenti radicali, nella storia, hanno avuto luogo in seguito a manifestazioni #pacifiche di massa: le proteste sul clima potrebbero quindi aprire la strada ai mutamenti di cui abbiamo bisogno per risolvere la #CrisiClimatica.
⏳ Di cosa c'è bisogno nel #2020? La priorità è ridurre drasticamente le emissioni, attraverso l'utilizzo di energia proveniente da fonti #rinnovabili, lo stop alla #deforestazione, la riduzione degli sprechi alimentari. Dobbiamo continuare a fare pressione sui #governi per costringerli ad agire, combattere il consumismo, passare a diete prevalentemente #vegetali e porre il tema della crisi climatica al centro di ogni i discussione.
✅ Quest'anno ci sarà bisogno di avere un MILIARDO di #attivisti per il #clima: solo così avremo la possibilità di salvaguardare il #FUTURO delle prossime generazioni!
#fridaysforfuture
#abillionclimateactivists
#actnow
#crisiclimatica
[Fonti: https://www.lifegate.it/persone/news/10-notizie-2019
Per saperne di più sul cambiamento climatico e sui modi per risolverlo, visitate @climate_science!]
⏰ Se dovessimo riassumere il 2019 in una sola parola, questa sarebbe...
🔥 #CALDO 🔥
☀️ #Luglio è stato il mese più caldo della Terra da quando sono iniziate le misurazioni e i #record di temperatura sono stati infranti in moltissimi paesi. Le #calotte polari si stanno sciogliendo velocemente; la calotta artica ha perso il 33% della sua estensione rispetto agli anni '80.
🌍 Gli #incendi boschivi hanno imperversato in tutto il mondo, dal #SudAmerica all'Australia, e persino nell'Artico. Le cause sono state diverse, ma non c'è dubbio che il #CambiamentoClimatico abbia avuto un ruolo fondamentale. Tra le gravi conseguenze degli incendi figura l'inquinamento atmosferico, che si aggiunge a quello causato dalla combustione di combustibili fossili ed è estremamente dannoso per la #salute umana; la presenza di particolato nell'aria causa circa 4,2 milioni di morti ogni anno.
⭐️ Ma c'è speranza! Nel 2019, MILIONI di persone hanno protestato per chiedere #GiustiziaClimatica in oltre 150 Paesi. Molti cambiamenti radicali, nella storia, hanno avuto luogo in seguito a manifestazioni #pacifiche di massa: le proteste sul clima potrebbero quindi aprire la strada ai mutamenti di cui abbiamo bisogno per risolvere la #CrisiClimatica.
⏳ Di cosa c'è bisogno nel #2020? La priorità è ridurre drasticamente le emissioni, attraverso l'utilizzo di energia proveniente da fonti #rinnovabili, lo stop alla #deforestazione, la riduzione degli sprechi alimentari. Dobbiamo continuare a fare pressione sui #governi per costringerli ad agire, combattere il consumismo, passare a diete prevalentemente #vegetali e porre il tema della crisi climatica al centro di ogni i discussione.
✅ Quest'anno ci sarà bisogno di avere un MILIARDO di #attivisti per il #clima: solo così avremo la possibilità di salvaguardare il #FUTURO delle prossime generazioni!
#fridaysforfuture
#abillionclimateactivists
#actnow
#crisiclimatica
[Fonti: https://www.lifegate.it/persone/news/10-notizie-2019
Per saperne di più sul cambiamento climatico e sui modi per risolverlo, visitate @climate_science!]
‼️MULTINAZIONALI E SFRUTTAMENTO ALIMENTARE
🌐Poche grandi multinazionali come Nestlé, McDonald's, Coca-Cola, Unilever & CO, detengono il controllo di una grande quota della produzione e distribuzione di cibi e bevande, rendendosi responsabili di un sistema di consumo devastante per gli equilibri del pianeta, per gli animali e per il clima.
🌱Le foreste di tutto il mondo vengono distrutte ad un ritmo spaventoso dalle società multinazionali del settore per far spazio ad enormi allevamenti intensivi o monoculture di cereali destinati al nutrimento degli animali. Ma questo sistema presenta delle grosse inefficienze nell’utilizzo delle risorse, garantendo solamente un grande profitto ai “signori della tavola”.
🐮Le mandrie di bestiame consumano un ammontare di cereali e soia 10 volte maggiore rispetto al consumo degli esseri umani: una caloria di manzo richiede 10 calorie di cereali per essere prodotta. Ogni anno nel mondo 745 milioni di tonnellate di cereali vengono consumate dagli animali da allevamento per produrre 273 milioni di tonnellate di carne (dati FAO). In questo processo vengono quindi “sacrificati” 472 milioni di tonnellate di cereali che potrebbero essere usati come alimentazione diretta per l’uomo.
🌾Eseguendo un semplice calcolo che divide queste 472 milioni di tonnellate di cereali, per le quasi 8 miliardi di persone sulla Terra, per ogni giorno dell’anno, si ottiene che solo con questo disavanzo si potrebbero garantire 160 grammi di cereali per ogni persona sul pianeta, tutti i giorni. Per citare Frances Moore Lappè, scrittrice e attivista statunitense, «l'equivalente di una ciotola di cibo per ogni essere umano del pianeta per un intero anno».
🏕A causa di questo svantaggioso rapporto di conversione proteica, la produzione di proteine dalla carne necessita da 6 a 17 volte più terra rispetto all'equivalente quantitativo di proteine fornite dai vegetali: un ettaro coltivato a cereali fornisce cinque volte più proteine di un ettaro destinato alla produzione di carne.
📊Inoltre la #FAO (Food and Agriculture Organization) ha dimostrato, nel rapporto “Livestock and Climate Change”, che le emissioni di CO2 derivate dall’allevamento oscillano tra il 14% e il 18%, almeno quanto il settore dei trasporti. Tale percentuale, secondo altre ricerche, potrebbe essere anche maggiore. (Worldwatch Institute, 2009).
Il settore zootecnico da solo contribuisce inoltre per il 35-40% delle emissioni globali di metano, gas che è 20 volte più impattante nell’effetto serra della CO2.(FAO)
💰Così, lucrando sulla distruzione e sullo sfruttamento del nostro Pianeta e delle nostre vite, le multinazionali arrivano a fatturare, insieme, 450 miliardi di euro l’anno. McDonald's per esempio fu costretta, dopo il famosissimo processo McLibel, ad ammettere di utilizzare bovini allevati su terreni ottenuti disboscando le foreste pluviali, compromettendone la rigenerazione. Questa truffa deve finire!
‼️Per intaccare le grandi dinamiche di mercato noi consumatori dobbiamo cambiare la nostra dieta, ridurre drasticamente il consumo di carne, scegliendo il km0 e i produttori locali al posto delle grandi corporation, ma per minimizzare le emissioni globali e lo sfruttamento delle risorse che dipendono dalla produzione alimentare zootecnica serve chiedere AZIONI POLITICHE, ADESSO!
Fonti:
➡️ Tutti i responsabili (repubblica): https://bit.ly/2s6v8WO
➡️ Caso McLibel: "Quindici anni contro McDonald's", di Helen Steel & David Morris, documentario ENG https://youtu.be/V58kK4r26yk o https://it.wikipedia.org/wiki/Processo_McLibel
➡️ Impatto dell’industria animale (Wikipedia): https://bit.ly/2QSEldI
➡️Deforestazione e allevamenti (Greenpeace): https://bit.ly/2tArm8o
#fridaysforfuture
🌐Poche grandi multinazionali come Nestlé, McDonald's, Coca-Cola, Unilever & CO, detengono il controllo di una grande quota della produzione e distribuzione di cibi e bevande, rendendosi responsabili di un sistema di consumo devastante per gli equilibri del pianeta, per gli animali e per il clima.
🌱Le foreste di tutto il mondo vengono distrutte ad un ritmo spaventoso dalle società multinazionali del settore per far spazio ad enormi allevamenti intensivi o monoculture di cereali destinati al nutrimento degli animali. Ma questo sistema presenta delle grosse inefficienze nell’utilizzo delle risorse, garantendo solamente un grande profitto ai “signori della tavola”.
🐮Le mandrie di bestiame consumano un ammontare di cereali e soia 10 volte maggiore rispetto al consumo degli esseri umani: una caloria di manzo richiede 10 calorie di cereali per essere prodotta. Ogni anno nel mondo 745 milioni di tonnellate di cereali vengono consumate dagli animali da allevamento per produrre 273 milioni di tonnellate di carne (dati FAO). In questo processo vengono quindi “sacrificati” 472 milioni di tonnellate di cereali che potrebbero essere usati come alimentazione diretta per l’uomo.
🌾Eseguendo un semplice calcolo che divide queste 472 milioni di tonnellate di cereali, per le quasi 8 miliardi di persone sulla Terra, per ogni giorno dell’anno, si ottiene che solo con questo disavanzo si potrebbero garantire 160 grammi di cereali per ogni persona sul pianeta, tutti i giorni. Per citare Frances Moore Lappè, scrittrice e attivista statunitense, «l'equivalente di una ciotola di cibo per ogni essere umano del pianeta per un intero anno».
🏕A causa di questo svantaggioso rapporto di conversione proteica, la produzione di proteine dalla carne necessita da 6 a 17 volte più terra rispetto all'equivalente quantitativo di proteine fornite dai vegetali: un ettaro coltivato a cereali fornisce cinque volte più proteine di un ettaro destinato alla produzione di carne.
📊Inoltre la #FAO (Food and Agriculture Organization) ha dimostrato, nel rapporto “Livestock and Climate Change”, che le emissioni di CO2 derivate dall’allevamento oscillano tra il 14% e il 18%, almeno quanto il settore dei trasporti. Tale percentuale, secondo altre ricerche, potrebbe essere anche maggiore. (Worldwatch Institute, 2009).
Il settore zootecnico da solo contribuisce inoltre per il 35-40% delle emissioni globali di metano, gas che è 20 volte più impattante nell’effetto serra della CO2.(FAO)
💰Così, lucrando sulla distruzione e sullo sfruttamento del nostro Pianeta e delle nostre vite, le multinazionali arrivano a fatturare, insieme, 450 miliardi di euro l’anno. McDonald's per esempio fu costretta, dopo il famosissimo processo McLibel, ad ammettere di utilizzare bovini allevati su terreni ottenuti disboscando le foreste pluviali, compromettendone la rigenerazione. Questa truffa deve finire!
‼️Per intaccare le grandi dinamiche di mercato noi consumatori dobbiamo cambiare la nostra dieta, ridurre drasticamente il consumo di carne, scegliendo il km0 e i produttori locali al posto delle grandi corporation, ma per minimizzare le emissioni globali e lo sfruttamento delle risorse che dipendono dalla produzione alimentare zootecnica serve chiedere AZIONI POLITICHE, ADESSO!
Fonti:
➡️ Tutti i responsabili (repubblica): https://bit.ly/2s6v8WO
➡️ Caso McLibel: "Quindici anni contro McDonald's", di Helen Steel & David Morris, documentario ENG https://youtu.be/V58kK4r26yk o https://it.wikipedia.org/wiki/Processo_McLibel
➡️ Impatto dell’industria animale (Wikipedia): https://bit.ly/2QSEldI
➡️Deforestazione e allevamenti (Greenpeace): https://bit.ly/2tArm8o
#fridaysforfuture
⏰ #CLIMATECLOCK: Quanto tempo abbiamo per salvarci? ⏰
⏳ "10 anni", forse penserete. E lo pensavamo anche noi, fino a qualche tempo fa. Ma purtroppo il calcolo era basato su una previsione troppo ottimista dell’andamento dei tassi delle emissioni. Con gli ultimi dati alla mano, dobbiamo rivedere la nostra prospettiva: abbiamo 7 ANNI, 357 giorni, 21 ore e 50 minuti per salvare la vita sulla Terra!
⠀
🔥 Il nostro pianeta ha infatti un #bilancio di CO2 rimanente in rapido esaurimento. In questo esatto momento, si calcola che potremo emettere ancora solo 335 gigatonnellate di CO2 per restare entro 1,5ºC di aumento medio della temperatura globale.⠀
⠀
❌ Dobbiamo smettere di usare i combustibili #fossili ed effettuare una rapida transizione verso un futuro giusto e sostenibile. La #Terra ha una “data limite”. Facciamo in modo di non superarla!⠀
⠀
⏰ È giunta l’ora di sincronizzare i nostri orologi. Tutti quanti. Ovunque.⠀
⠀
⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⠀
⠀
ℹ️ CONOSCIAMO I NUMERI⠀
#ClimateClock è un progetto open-source sviluppato da climatologi e attivisti di tutto il mondo basato sui dati dell'IPCC.⠀
⠀
🔥 Il #ClimateClock ci mostra due numeri: il PRIMO riguarda quante #tonnellate di CO2 possono ancora essere rilasciate nell'atmosfera, mentre il SECONDO numero indica quanto #tempo resta per emettere quella quantità di CO2, considerando gli attuali tassi di emissione. E gli anni, dai 10 iniziali, sono già crollati a 8...⠀
⠀
👉🏻 È importante sottolineare che le gigatonnellate mostrate dall’orologio non sono calcolate in tempo reale, ma ipotizzando che le #emissioni annuali siano vicine a quelle dell’anno 2017. Ma i nuovi dati ci informano che da allora le emissioni sono ancora IN AUMENTO!⠀
⠀
💡 Bisogna ricordare, infine, che se azzerassimo le nostre emissioni entro il 2027 avremmo il 67% di #probabilità di rimanere al di sotto di 1,5°C di riscaldamento! Questa percentuale è dovuta alle #incertezze sul comportamento del sistema climatico terrestre, ai "tipping points" (punti di non ritorno) che possono innescare effetti a #catena difficili da prevedere e al potenziale calore intrappolato dall'inquinamento #atmosferico.⠀
🌆 MOSTRIAMO IL #CLIMATECLOCK DOVUNQUE!
#Berlino è stata la prima città ad aver esposto pubblicamente il Climate Clock (grazie a FFF Berlin) nel settembre 2019, poi Parigi e New York hanno seguito l’esempio.
⠀
È... Ora. Di. AGIRE!
Maggiori informazioni ⬇️
• https://climateclock.world
Sul sito è anche spiegato come costruire un ClimateClock!
• https://www.mcc-berlin.net/en/research/co2-budget.html
• https://ipccitalia.cmcc.it/ipcc-special-report-global-warming-of-1-5-c/ (Capitolo C, punto 1.3, p.14)
(N.B.: i numeri riportati nel video risalgono all’8 dicembre 2019. Quelli nel post invece al 9 gennaio 2020)
⏳ "10 anni", forse penserete. E lo pensavamo anche noi, fino a qualche tempo fa. Ma purtroppo il calcolo era basato su una previsione troppo ottimista dell’andamento dei tassi delle emissioni. Con gli ultimi dati alla mano, dobbiamo rivedere la nostra prospettiva: abbiamo 7 ANNI, 357 giorni, 21 ore e 50 minuti per salvare la vita sulla Terra!
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🔥 Il nostro pianeta ha infatti un #bilancio di CO2 rimanente in rapido esaurimento. In questo esatto momento, si calcola che potremo emettere ancora solo 335 gigatonnellate di CO2 per restare entro 1,5ºC di aumento medio della temperatura globale.⠀
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❌ Dobbiamo smettere di usare i combustibili #fossili ed effettuare una rapida transizione verso un futuro giusto e sostenibile. La #Terra ha una “data limite”. Facciamo in modo di non superarla!⠀
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⏰ È giunta l’ora di sincronizzare i nostri orologi. Tutti quanti. Ovunque.⠀
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ℹ️ CONOSCIAMO I NUMERI⠀
#ClimateClock è un progetto open-source sviluppato da climatologi e attivisti di tutto il mondo basato sui dati dell'IPCC.⠀
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🔥 Il #ClimateClock ci mostra due numeri: il PRIMO riguarda quante #tonnellate di CO2 possono ancora essere rilasciate nell'atmosfera, mentre il SECONDO numero indica quanto #tempo resta per emettere quella quantità di CO2, considerando gli attuali tassi di emissione. E gli anni, dai 10 iniziali, sono già crollati a 8...⠀
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👉🏻 È importante sottolineare che le gigatonnellate mostrate dall’orologio non sono calcolate in tempo reale, ma ipotizzando che le #emissioni annuali siano vicine a quelle dell’anno 2017. Ma i nuovi dati ci informano che da allora le emissioni sono ancora IN AUMENTO!⠀
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💡 Bisogna ricordare, infine, che se azzerassimo le nostre emissioni entro il 2027 avremmo il 67% di #probabilità di rimanere al di sotto di 1,5°C di riscaldamento! Questa percentuale è dovuta alle #incertezze sul comportamento del sistema climatico terrestre, ai "tipping points" (punti di non ritorno) che possono innescare effetti a #catena difficili da prevedere e al potenziale calore intrappolato dall'inquinamento #atmosferico.⠀
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#Berlino è stata la prima città ad aver esposto pubblicamente il Climate Clock (grazie a FFF Berlin) nel settembre 2019, poi Parigi e New York hanno seguito l’esempio.
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È... Ora. Di. AGIRE!
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Sul sito è anche spiegato come costruire un ClimateClock!
• https://www.mcc-berlin.net/en/research/co2-budget.html
• https://ipccitalia.cmcc.it/ipcc-special-report-global-warming-of-1-5-c/ (Capitolo C, punto 1.3, p.14)
(N.B.: i numeri riportati nel video risalgono all’8 dicembre 2019. Quelli nel post invece al 9 gennaio 2020)
Climate Clock
The Climate Clock melds art, science, technology, and grassroots organizing to get the world to #ActInTime.