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🌎 Ieri era la Giornata Mondiale Dei Popoli #Indigeni e noi li onoriamo, non solo un giorno, ma sempre, come prima e ultima linea di difesa del nostro ambiente.

🗨 "Con ogni albero che viene abbattuto, viene abbattuta e muore una parte di noi, perché muore il territorio, e senza territorio non c'è aria, non c'è aria per chi popola il mondo. Le persone non respirano più."

🌏 Nonostante costituiscano solo il 5% della popolazione mondiale, le popolazioni indigene proteggono l'82% della biodiversità del mondo.

🗨 "Si può essere umani solo se si sa essere anche pianta, essere anche seme, essere anche frutto. I progetti anti-umanitari nel mondo emergono con furore perché covano il desiderio di estinguere ogni diversità - la diversità della vita, la diversità della cultura, la diversità dei semi, la diversità del territorio."

🌍 L'ultimo rapporto Global Witness mostra che nel 2019 sono stati uccisi 212 "guardiani dell'ambiente", il numero più alto di #guardiani uccisi in un anno. E oltre due terzi di questi omicidi sono avvenuti in America Latina, che rimane la regione più colpita dalla violenza anti-indigena da quando Global Witness ha iniziato a pubblicare i dati, nel 2012.

🗨 "Invitiamo tutte le persone a combattere in ogni luogo insieme ai popoli indigeni come se stessero combattendo per i propri figli. Perché quando si combatte insieme a popolazioni indigene, non è solo per solidarietà. È come se lottassi per la tua famiglia, per i tuoi figli, per i tuoi nipoti, perché le popolazioni indigene proteggono anche la tua biodiversità."

📣 In tutto il mondo, dobbiamo restare al fianco dei popoli indigeni e amplificare la loro voce in ogni momento!

#DefendTheDefenders
#FridaysForFuture

Le citazioni e la foto sono di Célia Xakriabá, leader indigena.
Photo Credit: Leo Lara/ Universo Produção


Fonti:
Lifegate: rapporto Global Witness
The Guardian: intervista Célia Xakriabá
⚠️ ENORME SVERSAMENTO DI #PETROLIO IN MARE. Cosa sta succedendo alle isole #Mauritius? ⚠️

🚢 Qualche settimana fa, il 25 luglio, una petroliera si è #incagliata a 2 km a sud-est del Paese africano. L'equipaggio è stato subito portato in salvo e in un primo momento si è esclusa la possibilità di una perdita.

➡️ Ma così non è stato: da ormai cinque giorni una lunga scia di #carburante di oltre 1000 tonnellate si sta spargendo a macchia d'olio nelle acque delle Mauritius. Minacciando, ora dopo ora, il prezioso ecosistema che vive in fondo al mare.

📣 “Siamo in una situazione di crisi ambientale“, ha ammesso il ministro dell’Ambiente Kavy Ramano.

📣 “È la prima volta che affrontiamo una catastrofe di questo tipo e siamo equipaggiati in maniera #insufficiente per gestire il problema”, ha avvertito il Ministro della Pesca Sudheer Maudhoo.

😱 E non è tutto: a bordo della nave restano 200 tonnellate di #diesel e 2.500 di carburante. Il governo delle Mauritius ha fatto sapere che nei giorni scorsi gli sforzi per stabilizzare la petroliera sono falliti a causa del mare grosso, così come quelli per aspirare petrolio.

💥 Ora si teme che la nave possa spezzarsi in due, accrescendo le fuoriuscite e innescando una catastrofe per la costa dell’isola, che ospita alcune delle barriere coralline più preziose del continente.

🆘 È un caso? O è forse una conseguenza della nostra scelta di continuare a basare la nostra intera società sui combustibili fossili?

🙏 Vuoi donare per aiutare le Mauritius? Clicca su questo link 🔜 https://www.crowdfund.mu/mauritius-oil-spill-cleaning-2020-mv-wakashio-306.html e segui il profilo di @fridaysforfuturemauritius su Instagram!

📸 Photo Credits: CNN (Laura Morosoli, Dev Ramkhelawon, Eric Villars, Jean Aurelio Prudence, Daren Mauree) 👉🏼 https://edition.cnn.com/2020/08/09/world/gallery/mauritius-oil-spill-2020/index.html
Oggi è #YouthDay.

In tanti sui social si stanno complimentando con noi giovani per esserci fatti carico di lotte globali come quella per il clima, insieme a molte altre.

Senza dubbio è fantastico che tanti giovani si stiano impegnando a tal punto, ma attenti: non abbiamo alcuna voglia di "comandare".

È solo che qualcuno deve fare l'adulto nella stanza.

Nelle Mauritius si sta verificando l'ennesimo disastro ambientale, frutto di una società ancora fortemente dipendente da petrolio, gas e metano, che quindi si rifiuta di avere a cuore il #futuro dei propri giovani.

Il momento di agire è adesso, e il cambiamento sta arrivando. Che gli piaccia o no.

#YouthDay
#YouthEngagementForGlobalAction
#MeMercoledì

Credits: @cambiamementoclimatico
🤚🏼STOP DATTELN 4: DOMANI IN PIAZZA ANCHE A ROMA🤚🏼

📣 Domani, venerdì 14 agosto, attiviste e attivisti di Fridays For Future Roma saranno davanti all'Ambasciata finlandese per protestare contro l'accensione della centrale #Datteln4, situata in Germania e posseduta da Uniper, una compagnia energetica di proprietà della Fortum, società controllata al 51% dal governo finlandese.

🔥 Mentre ci avviciniamo sempre di più al punto di non ritorno, la nuova centrale elettrica a carbone ha cominciato la sua attività il 30 maggio, con la complicità di Germania e Finlandia, creando così una nuova minaccia per la qualità dell'aria e per il clima.

🇪🇺 Il 1° luglio 2020, la Germania ha assunto la Presidenza dell'Unione Europea e per 6 mesi avrà la possibilità di influenzare l'agenda e le priorità dell'UE. Affinché la Germania possa dare il buon esempio agli altri Stati membri dell'UE in termini di strategia per il clima, deve cambiare la sua attuale politica energetica, che procede ancora una volta nella direzione contraria a quella che noi auspichiamo.

🆘 È ora che il Parlamento Europeo e la commissione per l'ambiente ascoltino la nostre voci e prendano sul serio gli impegni per evitare il #DisastroClimatico e trasformare l'Europa che conosciamo ora in un'Europa sostenibile e vivibile per noi e per le future generazioni.

💪🏽 Venerdì protesteremo insieme ad attiviste e attivisti di tutta Europa contro l'avvio dell'unica nuova centrale a carbone dell'Europa occidentale!
Ci vediamo a Roma, ore 18.00, al parco di Villa Grazioli (dalla parte di Via Lisbona).

⌛️ Il tempo del carbone è finito. Il cambiamento è qui, che vi piaccia o no.

💚 Ti aspettiamo! E se non abiti nei pressi di Roma partecipa al #DigitalStrike: scattati una foto con il tuo cartello e postala sui social usando gli hashtag #stopdatteln4 e #scioperoperilclima.

#stopdatteln
#fortumirtifossiilisista
#fortumgetridoffossilfuels
#stopfossilfuels
#endtheageofcoal
#fridaysforfuture
🌍Sciopero per il clima N.104 Fridays For Future🌏

La crisi climatica non va in vacanza. E continua a colpire ovunque. Alcuni tra i paesi più poveri stanno già subendo impatti devastanti. Pur non essendo i diretti responsabili di questa situazione. Per questo ci battiamo per la giustizia climatica e perché questa crisi sia trattata ovunque come tale, con l'urgenza e l'efficacia che ogni crisi richiede. I nostri politici però stanno fallendo, stanno mancando di rispettare gli Accordi di Parigi, stanno tradendo la nostra e le future generazioni con la loro inazione.⠀

All'attuale tasso di emissioni, stiamo consumando velocemente il nostro carbon budget e abbiamo poco meno di 8 anni per evitare che il clima collassi. ⠀

Occorre attuare da subito una transizione ecologica lasciando i combustibili fossili sottoterra!⠀

L'unica speranza ora siamo noi persone comuni che possiamo unirci e diventare sempre più numerosi per fare più pressione sui nostri leader politici!⠀

️Ogni venerdì continuiamo con determinazione a far sentire la nostra voce, ovunque siamo, finché questa crisi non sarà risolta! Ognuno di noi è necessario, ora più che mai! I prossimi mesi saranno cruciali!⠀

🗣️Partecipa anche tu postando una tua foto con un cartello e l'hashtag #Scioperoperilclima. Il Venerdì successivo pubblicheremo quella che ci colpirà di più. Continua a seguire i nostri canali per restare aggiornat* sul prossimo sciopero globale!⠀

Cartello della settimana: @ElenaMartelliGracis

#WeAreUnstoppable
#Scioperoperilclima
#FridaysForFuture
#ClimateStrike
#PeoplePower
#ActNow
🌳 MOBILITAZIONE DIGITALE PER L'AMAZZONIA! 🌳

👉 Inizia OGGI la mobilitazione globale per l'#Amazzonia, che fra quest'estate e l'autunno unirà movimenti sociali, organizzazioni e popoli indigeni in difesa della grande foresta pluviale, sotto attacco di governi corrotti, imprese estrattive, allevatori e speculatori.

🔥 I dati dei primi 10 giorni di agosto raccontano che l'Amazzonia vive il peggior inizio della stagione degli incendi degli ultimo decennio, con 10.136 incendi avvistati. Un aumento del 17% rispetto allo scorso anno, quando già i roghi avevano riempito le cronache di tutto il mondo e l'indifferenza del presidente brasiliano Bolsonaro aveva scosso la comunità internazionale.

🤑 Le nuove statistiche fanno temere che quest'anno sarà anche peggiore, con la foresta e la sua vita rigogliosa sempre più minacciate dagli appetiti dell'agroindustria e del settore minerario. Nell'ultimo anno anche la #deforestazione è aumentata, con 9.205 kmq rasi al suolo da agosto 2019 a luglio 2020. Il 34% in più della rilevazione precedente.

🌀 Oltre ad ospitare il 10% delle specie viventi sul pianeta, la foresta amazzonica è in grado di assorbire il 9% del carbonio globale, contribuendo in maniera importante a mitigare il #cambiamentoclimatico. Fra i suoi alberi vivono oltre 420 comunità indigene, che parlano 86 lingue e 650 dialetti. Un patrimonio di cultura e pratiche ancestrali che ogni giorno è minacciato dall'espansione criminale di allevatori, signori delle miniere, commercianti di legname.

L'Unione Europea e l'Italia stanno incoraggiando questo delitto planetario, perché promuovono un trattato commerciale con i paesi del #Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay, Uruguay) che ha un unico obiettivo: fare piazza pulita di regole, controlli e dazi per comprare carne, soia, canna da zucchero e prodotti agricoli a costo più basso dall'America latina. Tutte queste filiere sono collegate alla deforestazione dell'Amazzonia, che l'Europa non riesce a limitare perché non sanziona quasi mai le imprese che sfruttano l'ecosistema e violano i diritti. E invece di porre rimedio, con il trattato #EuMercosur propone di allentare ulteriormente i controlli sullo scambio di questi prodotti ad altissimo impatto ecologico.

Non possiamo permetterlo: le pur deboli promesse del Green Deal sono incompatibili con un accordo devastante come questo, che rende il nostro paese e il nostro continente complici consapevoli degli incendi e della deforestazione. Chiediamo una volta per tutte che il Parlamento si metta di traverso e impedisca al governo di portare avanti la ratifica del trattato EU-Mercosur, che imponga il rifiuto di questa globalizzazione predatoria e che prenda invece sul serio la crisi ecologica, i diritti umani e gli effetti del cambiamento climatico.

💪 Oggi c'è stato lo Sciopero Digitale Globale per l'Amazzonia!
Se te lo sei perso, puoi ancora partecipare: scattati una foto con un cartello sul tema (una frase, un disegno o entrambi, denunciando gli incendi o invitando i politici ad agire) usa gli hashtag #amazonizate #amazoniasinfuego #sosamazonia e passaparola ad amici e parenti, alziamo le nostre voci! Il capitalismo sta continuando a depredare l'Amazzonia, anche mentre ci troviamo nel bel mezzo di una crisi sanitaria globale.

#StopEuMercosur
#Amazonizate
#SosAmazonia
#AmazoniaSinFuego
⚠️ BREAKING NEWS: LA NAVE CARGO ARENATA A MAURITIUS SI È SPEZZATA ⚠️

😨 Oggi la nave #cargo arenata al largo dell'isola di Mauritius si è spezzata a metà.
Diventa quindi ancora più difficile estrarre dal mercantile il carburante rimanente - che ammonta a circa 90 tonnellate di petrolio - con il concreto rischio che finisca tutto in mare.

🚧 Le autorità dell'isola stanno facendo il possibile, ma il ministro dell'ambiente ha ammesso che "il Paese non ha le competenze e le capacità di disincagliare le navi arenate". Per questo stanno richiedendo supporto dall'estero, supporto che però non sembra intenzionato ad arrivare in fretta.

🇫🇷 Solo la Francia ha inviato una prima tranche di aiuti, mentre la compagnia giapponese che possiede la nave si è detta "disponibile a farsi carico dei costi delle compensazioni".

🌊 Se non si agisce subito, però, i danni agli ecosistemi - e in particolare alla barriera corallina dell'isola - saranno irreparabili. Così come saranno irreparabili le conseguenze del continuo utilizzo di combustibili fossili!

🚫 Il petrolio è il passato.
Il carbone è il passato.
Il gas è il passato.
Dobbiamo cambiare il nostro modello di produzione di energia, puntando su fonti rinnovabili e sostenibili. Dobbiamo mettere al centro il diritto alla #vita e al #futuro di chi oggi non ha voce: i popoli indigeni, le fasce più deboli, le prossime generazioni. "Vogliamo #GiustiziaClimatica!"

#mauritius
#fridaysforfuture
“Sempre più spesso, dopo i miei interventi mi trovo inaspettatamente a piangere nella mia camera d'albergo, o sul volo di rientro. Ogni tanto, la realtà di ciò che la scienza sta dimostrando riesce a sciogliere quel lato emotivo che di solito tengo sotto ghiaccio per poter svolgere il mio lavoro. In quei momenti, ciò che emerge è puro dolore da lutto.

Ma negli ultimi tempi il mio dolore viene rapidamente soppiantato dalla rabbia. Rabbia vulcanica, esplosiva. Perché nello stesso rapporto dell'IPCC che delinea i dettagli dell'imminente apocalisse, la comunità scientifica dei climatologi ha chiaramente affermato che limitare il riscaldamento a 1,5°C è geofisicamente possibile.”

Joëlle Gergis, climatologa, scrittrice e insegnante all’Australian National University, racconta la sua esperienza di climatologa di fronte alla "terribile verità" 🥺

👉🏽 Leggi il testo completo qui -> https://www.fridaysforfutureitalia.it/la-terribile-verita
++ 2 ANNI FA IL PRIMO SCIOPERO PER IL CLIMA. MA ANCORA NON SI AGISCE: DA MERKEL PER INIZIARE A FARLO ++

🌍Il 20 agosto del 2018 si è tenuto il primo sciopero per il clima, grazie all'iniziativa di una quindicenne, Greta Thunberg. Da allora milioni di persone sono scese in piazza in più occasioni ovunque nel mondo.

🚨L’anno scorso, il 28 novembre 2019, il Parlamento Europeo ha dichiarato “Emergenza Climatica e Ambientale”.

💀Ma in questi 2 anni nel mondo abbiamo emesso più di 80 gigatonnellate di CO2. Abbiamo assistito a un susseguirsi di disastri naturali ovunque: incendi, ondate di calore, alluvioni, uragani, tempeste, fusione del permafrost, collasso dei ghiacchi e di interi ecosistemi. Molte vite, umane e non, sono andate perse. E questo è soltanto l'inizio.

🗣️I leader mondiali parlano di "crisi esistenziale", discutono di emergenza climatica in innumerevoli summit e riunioni, assumono impegni, fanno discorsi altisonanti. Ma, quando si tratta di agire concretamente siamo ancora a un livello di rifiuto, di negazionismo. La crisi climatica ed ecologica ad oggi non è ancora stata trattata come una vera crisi.

Il divario tra ciò che occorre fare e ciò che si sta davvero facendo aumenta di minuto in minuto. La realtà è che abbiamo perso altri 2 anni... 2 anni sprecati in assenza di azione politica.

💪Il mese scorso, in occasione del summit del Consiglio Europeo, abbiamo pubblicato la lettera aperta "Face The Climate Emergency - Richieste ai leader europei e mondiali" con cui abbiamo raccolto più di 125 mila firme. E oggi, alcune di noi (Greta Thunberg, Anuna De Wever, Adélaïde Charlier e Luisa Neubauer) incontreranno Angela Merkel per consegnarle la lettera con le richieste e tutte le firme raccolte. Diremo a Merkel che deve affrontare l'emergenza climatica - dal momento che la Germania ora presiede il Consiglio Europeo. L'Europa ha la responsabilità di agire. L'Europa e il Regno Unito sono responsabili del 22% delle emissioni globali prodotte finora, secondi solo agli Stati Uniti. È profondamente immorale che i paesi che hanno causato in minima parte il problema debbano soffrire per primi e di più. L'Europa deve agire ora, come si è impegnata a fare firmando gli Accordi di Parigi.

🧾Le nostre richieste sono di bloccare tutti gli investimenti e i sussidi alle fonti fossili; disinvestire dal settore fossile, rendere l'ecocidio un crimine internazionale, progettare politiche che proteggano i lavoratori e i soggetti più vulnerabili, salvaguardare la democrazia e stabilire dei bilanci di CO2 (carbon budget) annuali vincolanti basati sulla migliore scienza oggi disponibile.

‼️Ci rendiamo conto che il mondo è complicato e che non stiamo chiedendo cose semplici e possono apparire irrealistiche. Ma sarebbe più irrealistico credere che le nostre società riusciranno a sopravvivere al riscaldamento globale in continuo aumento - e ad altre disastrose conseguenze ecologiche causate dal nostro attuale business as usual.
Che lo vogliamo o no, saremo costretti a cambiare radicalmente. Il punto cruciale è: decidiamo noi di cambiare o aspettiamo che sia la natura a imporcelo?

🌡Negli Accordi di Parigi i leader mondiali si sono impegnati a mantenere l'aumento medio di temperatura globale ben al di sotto dei 2°C, puntando agli 1,5°C. Le nostre richieste non sono altro che la dimostrazione di ciò che nella pratica occorre fare per impegnarsi davvero. Eppure rappresentano solo il minimo necessario per rispettare quelle promesse.

👎Se i nostri leader non hanno intenzione di agire, devono iniziare a spiegarci perché stanno rinunciando agli Accordi di Parigi, perché stanno rinunciando a mantenere le loro promesse, perché stanno rinunciando ad aiutare le persone che vivono nelle zone già più colpite dalla crisi climatica, perché stanno rinunciando alla possibilità di consegnare un futuro vivibile ai loro figli, perché stanno rinunciando senza averci neanche provato.

⁉️La scienza non ci dice cosa dobbiamo fare, semplicemente raccoglie e presenta dati verificati. È nostro compito studiarli e unire i punti.
Quando leggiamo il rapporto speciale dell'IPCC - Riscaldamento globale di 1,5°C e il rapporto Production Gap dell'UNEP (United Nations Environment Programme) insieme a quello che hanno effettivamente sottoscritto i nostri leader negli Accordi di Parigi, è evidente che la crisi climatica ed ecologica non può essere risolta mantenendo intatto il nostro attuale sistema. Persino un bambino si può rendere conto che le politiche attuali non sono in linea con la migliore scienza oggi disponibile.

🛑Dobbiamo porre fine alla devastazione, allo sfruttamento e alla distruzione continua di sistemi che ci garantiscono la sopravvivenza e dobbiamo muoverci verso la completa decarbonizzazione dell'economia che metta al centro il benessere delle persone, la democrazia e il mondo naturale.

🧠 Per avere una possibilità di restare sotto gli 1,5°C di riscaldamento, le nostre emissioni devono iniziare nell'immediato a ridursi rapidamente fino ad azzerarsi e poi scendere sotto lo zero. È un dato di fatto. E dal momento che non disponiamo di tutte le soluzioni tecniche per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo usare quelle che abbiamo a disposizione oggi. Ciò significa anche smettere di fare certe cose. E questo è un altro dato di fatto. Eppure è un fatto che la maggioranza delle persone rifiuta di accettare. Il solo pensiero di essere in una crisi per la quale non possiamo comprare, costruire o investire in una soluzione sembra causarci una sorta di corto circuito mentale collettivo.

👀Questo mix di ignoranza, rifiuto e incoscienza è il vero cuore del problema.
Possiamo fare, come ora, tutte le riunioni e le conferenze sul clima che vogliamo. Non porteranno a nessun cambiamento necessario, perché la volontà di agire e il livello di consapevolezza richiesti non si vedono ancora. L'unico modo di procedere è che la società umana inizi a trattare questa crisi come una crisi.

🤲Il futuro è ancora nelle nostre mani. Ma il tempo ci sta rapidamente scivolando tra le dita. Possiamo ancora evitare le conseguenze peggiori. Ma per farlo dobbiamo affrontare l'emergenza climatica e cambiare i nostri modi. E questa è la scomoda verità dalla quale non possiamo fuggire.


#EUFaceTheClimateEmergency
#EUActNow

ℹ️ Fonti e approfondimenti:
- Guardian
- Oltre 80 gigatonnellate emesse in questi 2 anni di inazione
- Europa e Regno Unito responsabili del 22% di emissioni (e chi sta emettendo di più)
- Lettera e campagna "Face the Climate Emergency - Richieste ai leader europei e mondiali"
- Dichiarazione di Emergenza Climatica del Parlamento Europeo
- Rapporto speciale IPCC - Riscaldamento globale di 1,5°C
- Rapporto UNEP Production Gap
- Accordi di Parigi
🌍 #ScioperoPerIlClima N.105 Fridays For Future🌏

⛰️ Anche dallo "Sciopero per il clima più alto d'Europa" facciamo sentire la nostra voce! ⠀

🤒 La crisi climatica non va in vacanza. E continua a colpire ovunque, anche le nostre montagne. Perché dovremmo preoccuparci? ⠀

🏔️ Le montagne sono le riserve d’acqua dolce del nostro pianeta, forniscono tra il 60 e l’80% dell’acqua utilizzata per il consumo domestico, agricolo e industriale mondiale. Ma il riscaldamento globale e la deforestazione minacciano tutto questo. In tutto il mondo gli ambienti in alta quota reagiscono al riscaldamento globale in anticipo e più velocemente, con conseguenze drammatiche.⠀

👎 Le comunità montane sono tra le prime a subire le conseguenze del cambiamento climatico: minori nevicate si traducono in drastiche riduzioni della portata dei fiumi che forniscono ai contadini l’acqua per l’irrigazione. La fusione dei ghiacciai sta mettendo a rischio l'approvvigionamento idrico e facendo riscaldare il terreno sempre più in fretta, man mano che la copertura di neve e ghiaccio si ritira.⠀

🌡️Temperature mediamente più alte consentono la propagazione di #parassiti e #malattie ad altitudini a cui prima non potevano proliferare. ⠀

🆘La frequenza di slavine, valanghe, frane e inondazioni dovute allo scioglimento dei laghi glaciali è in aumento. ⠀

🔃La tutela degli ecosistemi montani è direttamente collegata ad approvvigionamento idrico, rischio idrogeologico, diritti umani, sicurezza e sovranità alimentare. Possiamo ancora limitare i danni della crisi climatica ma servono azioni politiche ORA!⠀

🖼️ Il tema di questo Venerdì è "AMAZONIZATE - Noi siamo l'Amazzonia!” Dalla salvaguardia dell'#Amazzonia dipende anche la nostra sopravvivenza! Il 14 agosto è iniziata infatti una mobilitazione globale per l'Amazzonia di movimenti sociali, organizzazioni e popoli indigeni in difesa della grande foresta pluviale, sotto attacco di governi corrotti, imprese estrattive, allevatori e speculatori. (Per saperne di più leggi gli altri nostri post!)

📸Partecipa postando una tua foto con un cartello e gli hashtag: #Scioperoperilclima #Amazonizate #SosAmazonia. Venerdì prossimo pubblicheremo quella che ci colpirà di più.⠀

😍 Cartello della settimana: @sebamichelotti
❗️22 agosto 2020 ❗️
🌍 OGGI È OVERSHOOT DAY. Cosa significa? Che conseguenze avrà?⠀


Con l'arrivo del cosiddetto #OvershootDay entriamo in debito ecologico con la Terra e con le future generazioni. Ad oggi, abbiamo consumato tutte le risorse che il nostro pianeta è in grado di rigenerare in un anno.⠀

🍃 Da qui alla fine dell’anno consumeremo più di quello che gli ecosistemi naturali sono in grado di rigenerare ed emetteremo più CO2 di quanta gli oceani e le foreste ne possano assorbire. Vivremo sfruttando risorse che di fatto stiamo sottraendo al nostro #futuro.⠀

Ai ritmi di consumo attuali infatti, l’umanità utilizza l’equivalente delle risorse di 1,7 pianeti terra. Trend totalmente insostenibile.⠀

🗓 Nel 2020 a causa del lockdown, abbiamo assistito ad un calo delle emissioni di carbonio che ha permesso di spostare questa fatidica data in avanti. ⠀
Ma non possiamo accontentarci di questa flessione dell’impronta ecologica.⠀

👉🏻 Chiediamo un’inversione di tendenza intenzionale, una ripartenza post-Covid che guardi al futuro. Dobbiamo iniziare a investire nella #transizioneecologica per una completa decarbonizzazione del nostro sistema energetico mediante l’utilizzo di fonti rinnovabili, POSSIAMO CAMBIARE ROTTA, ripartiamo nel verso giusto! 🌱

📝 Credits: @fridaysforfuture_verona @fridaysforfuturebrescia

#earthovershootday2020 #movethedate