Ezechiele🙏🏻🙏🏻🙏🏻
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Conoscere l'adempimento della preghiera del Padre Nostro attraverso gli insegnamenti di Gesù alla Serva di Dio Luisa Piccarreta, la Piccola Figlia della Divina Volontà - La vita nella Divina Volontà
("Figlio dell'uomo, alzati, ti voglio parlare" Ez 2; 1)
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Gesù alla Serva di Dio Luisa Piccarreta - Libro di Cielo - Volume 18 - Ottobre 21, 1925🖋📃📖📔

...Quindi stavo continuando il fondermi nella Volontà Divina, dolendomi di ciascun offesa che sia stata fatta al mio Gesù, dal primo fino all’ultimo uomo che verrà sulla terra, e mentre mi dolevo chiedevo perdono, ma mentre ciò facevo dicevo tra me: “Mio Gesù, Amor mio, non mi basta dolermi e chiederti perdono, ma vorrei annientare qualunque peccato per fare che mai, mai più, Tu fossi offeso”. E Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

“Figlia mia, io ebbi un dolore speciale per ciascun peccato, e sopra del mio dolore pendeva il perdono al peccatore. Ora questo mio dolore sta sospeso nella mia Volontà, aspettando il peccatore quando mi offende, affinché, dolendosi d’avermi offeso, scenda il mio dolore a dolersi insieme col suo, e subito dargli il perdono.

Ma quanti mi offendono e non si dolgono? E il mio dolore e perdono sta sospeso nella mia Volontà, e come isolato.

Grazie, figlia mia, grazie che vieni nella mia Volontà a far compagnia al mio dolore e al mio perdono; continua pure a girare nella mia Volontà e, facendo tuo il mio stesso dolore, grida per ogni offesa 'Dolore, Perdono', affinché non sia io solo a dolermi e ad impetrare il perdono, ma abbia la compagnia della piccola figlia del mio Volere, che si duole insieme con me”.
Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!». (Lc 7; 50)

Gesù alla Serva di Dio Luisa Piccarreta - Libro di Cielo - Volume 6 - Luglio 29, 1904🖋📃📖📔

Continuando il mio solito stato, non appena visto il mio adorabile Gesù ho detto: “Signor mio e Dio mio!” E Lui ha seguitato a dire:

“Dio, Dio, Dio solo, figlia! La fede fa conoscere Dio, ma la fiducia Lo fa trovare, sicché la fede senza la fiducia è fede sterile. E ad onta che la fede possiede immense ricchezze per potersi l’anima arricchire, se manca la fiducia ne resta sempre povera e sprovvista di tutto”…..
In seguito egli se ne andava per le città e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio. (Lc 8; 1)

Gesù alla Serva di Dio Luisa Piccarreta – Libro di Cielo - Vol. 19 - Giugno 15, 1926🖋📃📖📔

….Fino a tanto che stetti con la mia Mamma nella vita nascosta di Nazareth, tutto taceva intorno a Me, sebbene questo mio nascondimento insieme con la Celeste Regina servì mirabilmente per formare la sostanza della Redenzione e potermi annunziare che già stavo in mezzo a loro.

Ma quando i frutti di Essa si comunicarono in mezzo ai popoli?

Quando uscii in pubblico, Mi feci conoscere, gli parlai con la potenza della mia parola creatrice, e come tutto ciò che Io feci e dissi si divulgò e si divulga tuttora in mezzo ai popoli, così i frutti della Redenzione ebbero ed hanno i loro effetti.

Certo figlia mia, se nessuno avesse conosciuto che Io fossi venuto sulla terra, la Redenzione sarebbe stata una cosa morta per le creature e senza effetti, sicché la conoscenza ha dato la vita ai frutti di Essa.

Così sarà della mia Volontà: la conoscenza darà la vita ai frutti della mia Volontà.

E perciò ho voluto rinnovare ciò che feci nella Redenzione, di scegliere un’altra vergine, di starmi con lei nascosto per quarant’anni e più, segregandola da tutti come dentro d’una nuova Nazareth, per essere libero con lei di dire tutta la storia, i prodigi, i beni che ci sono in Essa, e così poter formare in te la Vita della mia Volontà”....
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Gesù alla Serva di Dio Luisa Piccarreta - Libro di Cielo - Volume 20 - Ottobre 22, 1926
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….“Figlia mia, che credi tu che fu più miracolo quando venni Io sulla terra, la mia parola, il Vangelo che Io annunciai, oppure che diedi la vita ai morti, la vista ai ciechi, l’udito ai sordi, ecc.

Ah! Figlia mia, fu più gran miracolo la mia parola, il mio Vangelo, molto più che gli stessi miracoli uscivano dalla mia parola, la base, la sostanza di tutti i miracoli uscirono dalla mia parola creatrice; i sacramenti, la stessa Creazione miracolo permanente ebbero vita dalla mia parola, e la stessa mia Chiesa ha per regime, per fondamenta, la mia parola, il mio Vangelo.

Sicché fu più miracolo la mia parola, il mio Vangelo che gli stessi miracoli i quali se ebbero vita, fu [per] la mia parola miracolosa.

Quindi (........) sicura che la parola del tuo Gesù è il più gran miracolo.

La mia parola è come vento impetuoso che corre, percuote l’udito, entra nei cuori, riscalda, purifica, illumina, gira, rigira da nazioni in nazioni, percorre tutto il mondo, gira per tutti i secoli.

Chi mai può dar morte e seppellire una mia parola? Nessuno!

E se qualche volta pare che la mia parola tace e sta come nascosta, essa non perde mai la vita, quando meno si crede esce e gira dappertutto.

Passeranno i secoli nei quali tutti gli uomini e cose saranno travolti e scompariranno, ma la mia parola non passerà mai perché contiene la vita, la forza miracolosa di Colui che l’ha uscita fuori.

Perciò confermo che ogni parola e manifestazione che ti faccio sul Fiat Eterno è il più grande miracolo che servirà per il Regno della mia Volontà.

Ed ecco perché tanto ti spingo e tanto ci tengo che neppure una mia parola non sia da te manifestata e scritta, perché Mi vengo ritornare un mio miracolo indietro che tanto bene porterà ai figli del Regno del Fiat Supremo”.
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Gesù alla Serva di Dio Luisa Piccarreta - Libro di Cielo Volume 23 - Settembre 21, 1927🖋📄📖📔

…“Figlia mia, non c’è altra prova più certa e sicura e che può fare più bene tanto a te quanto agli altri, che l’averti manifestate tante Verità. La Verità è più del miracolo. Essa porta con sé la vita divina permanente e, dove giunge e [in] chi l’ascolta, biloca la Verità insieme colla sua vita per darsi a chi la vuole. Quindi le mie Verità sono luce perenne, non soggette a smorzarsi, e vita che mai muore. Qual bene non può produrre una mia Verità? Può formare i santi, può convertire le anime, può fugare le tenebre e tiene virtù di rinnovare tutto il mondo.

Perciò faccio più miracolo grande quando manifesto una mia Verità che quando do altre prove che son Io che vado dall’anima, o facessi altre cose miracolose, perché queste sono ombra della mia Potenza, luce passeggera, e siccome è passeggera non porta a tutti la virtù miracolosa, ma si riduce all’individuo che ha ricevuto il miracolo, e molte volte chi ha ricevuto il miracolo neppure si fa santo. Invece la Verità contiene la vita, e come vita porta la sua virtù a chiunque la vuole.

Sii certa, figlia mia, che se Io nel venire sulla terra non avessi detto tante Verità nel Vangelo, ad onta che avessi fatto miracoli, la Redenzione sarebbe stata inceppata, senza sviluppo, perché [le creature] non troverebbero nulla, né insegnamenti né luce di Verità per apprendere i rimedi, per trovare la via che conduce al Cielo. Così sarebbe di te se non ti avessi detto tante Verità, specie sulla mia adorabile Volontà, che è stato il più gran miracolo che ho fatto in questi tempi: qual bene porterebbe la tua missione sì grande a te affidata, di far conoscere il Regno del Fiat Supremo? Invece coll’averti detto tante Verità su di Esso, può conoscersi la mia Divina Volontà nel mondo, può essere restituito l’ordine, la pace, la luce, la felicità perduta.

Tutte queste Verità porteranno l’uomo in grembo al suo Creatore, per darsi il primo bacio della Creazione ed essere restituita l’immagine di Colui che l’ha creato. Se tu sapessi il gran bene che porteranno alle creature tutte le Verità che ti ho detto, il cuore ti creperebbe di gioia. Né puoi temere che il nemico infernale potesse ardire di manifestarti una sola Verità sulla Divina Volontà, perché lui innanzi alla luce di Essa trema, fugge; ed ogni Verità sulla mia Volontà è per lui un inferno di più, e perché non volle né amarla né farla, si cambiò per lui in tormenti che non avranno fine. Lui innanzi alla sola parola Volontà di Dio si sente talmente scottare che monta in furore ed odia quella Santa Volontà che lo tormenta più dell’inferno.

Perciò puoi star sicura che Volontà di Dio e nemico infernale non vanno mai d’accordo né insieme né vicino; la sua luce lo eclissa e lo precipita nelle bolgie dell’inferno.

Quindi quello che ti raccomando [è] che nessuna Verità o semplice parola sul mio Voler Divino tu facessi sperdere, perché tutto deve servire a compiere la catena dei miracoli perenni, per far conoscere il Regno di Esso, ed a restituire la felicità perduta alle creature”.
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Gesù alla Serva di Dio Luisa Piccarreta - dall'APPELLO DEL RE DIVINO NEL REGNO DELLA SUA VOLONTA’🖋📃

Miei cari e amati figli,

vengo in mezzo a voi col Cuore affogato nelle mie fiamme d’amore. Vengo come Padre in mezzo ai figli che amo assai, ed è tanto il mio Amore, che vengo a rimanere con voi per far vita insieme e vivere con una sola Volontà, con un solo Amore. Vengo col corteggio delle mie pene, del mio Sangue, delle mie opere e della mia stessa morte. Guardatemi: ogni goccia del mio Sangue, ogni pena, tutte le mie opere, i miei passi, fanno a gara perché vogliono darvi la mia Divina Volontà; perfino la mia morte vuol darvi il risorgimento della vita in Essa. Nella mia Umanità tutto vi ho preparato ed impetrato: grazie, aiuti, luce, forza, per ricevere un Dono sì grande. Da parte mia tutto ho fatto, ora aspetto la parte vostra.

Chi, ingrato, non vorrà ricevere Me ed il Dono che gli porto? Sappiate che è tanto il mio Amore, che metterò da parte la vostra vita passata, le stesse vostre colpe, tutti i vostri mali; li seppellirò nel mare del mio Amore, affinché siano tutti bruciati, ed incominceremo insieme la nuova vita, tutta di Volontà mia. Chi avrà cuore di farmi un rifiuto e di mettermi alla porta, senza accettare la mia visita tutta paterna? Se Mi accetterete, Io rimarrò con voi, come Padre in mezzo ai figli miei; ma dobbiamo stare con sommo accordo e vivere con una sola Volontà.

Oh, quanto lo sospiro, gemo e deliro, e giungo fino a piangere, perché voglio che i miei cari figli stiano insieme con Me e vivano della mia stessa Volontà! Sono circa seimila anni di lunghi sospiri e di lacrime amare della mia santa Umanità, che reclamo e voglio i miei figli intorno a Me per renderli felici e santi. Giungo a chiamarli piangendo; chissà se si muovono a compassione delle mie lacrime, del mio Amore, che giunge fino a soffocarmi ed a farmi spasimare; e tra i singhiozzi e gli spasimi vado ripetendo: “Figli miei, figli miei, dove siete? Perché non venite al Padre vostro? Perché andate lontani da Me, raminghi, poveri, pieni di tutte le miserie? I vostri mali sono ferite al mio Cuore; sono già stanco di aspettarvi, e giacché non venite, non potendo più contenere il mio Amore che Mi brucia, vengo Io a cercarvi e vi porto il gran Dono della mia Volontà. Deh, vi prego, vi supplico, vi scongiuro, ascoltatemi, muovetevi a compassione delle mie lacrime, dei miei sospiri ardenti!”
E non solo vengo come Padre, ma vengo come Maestro in mezzo ai discepoli, ma voglio essere ascoltato. Vi insegnerò cose sorprendenti, lezioni di Cielo, le quali vi porteranno luce che mai si spegne, amore che sempre arde. Le mie lezioni vi daranno forza divina, coraggio intrepido, santità che sempre cresce, vi indicheranno la via ad ogni passo, saranno le conducenti alla Patria Celeste.

Vengo come Re in mezzo ai popoli, ma non per esigere imposte e tributi, no, no; vengo perché voglio la vostra volontà, le vostre miserie, le vostre debolezze, tutti i vostri mali. La mia sovranità è proprio questa; voglio tutto ciò che vi rende infelici, inquieti, tormentati, per nasconderlo e bruciare tutto col mio Amore e, da Re benefico, pacifico, magnanimo qual sono, ricambiarvi con la mia Volontà, col mio Amore più tenero, con le mie ricchezze e felicità, con la pace e la gioia più pura.

Se Mi darete la vostra volontà, tutto è fatto, Mi renderete felice e sarete felici. Non altro sospiro se non che la mia regni in mezzo a voi. Il Cielo e la terra vi sorrideranno, la mia Mamma Celeste vi farà da Madre e da Regina. Già Essa, conoscendo il gran bene che vi riporterà il Regno del mio Volere, per appagare i miei desideri ardenti e per farmi cessare di piangere, e amandovi da veri suoi figli, va girando in mezzo ai popoli, nelle nazioni, per disporli e prepararli a ricevere il dominio del Regno della mia Volontà. Fu lei che Mi preparò i popoli per farmi scendere dal Cielo in terra, e a Lei affido, al suo amore materno, che Mi disponga le anime, i popoli, per ricevere un Dono sì grande.
Perciò ascoltatemi; e vi prego, figli miei, di leggere con attenzione queste pagine che vi metto sott’occhio, e sentirete il bisogno di vivere della mia Volontà. Io Mi metterò vicino quando leggerete, vi toccherò la mente, il cuore, affinché comprendiate e risolviate di volere il Dono del mio Fiat Divino.

🎼🎧Versione Audio
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https://www.youtube.com/watch?v=Slnmz6dgEng
Per riascoltare I Tre APPELLI ad entrare nel Regno della Divina Volontà, fatti scrivere da Gesù a Luisa Piccarreta come prefazione ai 36 Volumi del Libro di Cielo :

1 - Appello del Re Divino (.mp3) =
https://www.youtube.com/watch?v=v1ZkkAIRlkc&list=PLJBaCTLuI6AIQ5xjRbPMfsgN-TsMWCrh1&index=3

2 - Appello materno della Regina del Cielo (.mp3) =
https://www.youtube.com/watch?v=PAdgS8rhY7k&list=PLYcmOC-X5kDiLJBcWq0cF99l9dfeg9SMi&index=1

3 - Appello di Luisa, la PFDV (.mp3) =
https://www.youtube.com/watch?v=lSi3tq3KG3Y&list=PLJBaCTLuI6AIQ5xjRbPMfsgN-TsMWCrh1&index=2
SAN MATTEO APOSTOLO ED EVANGELISTA - FESTA

Andando via di là, Gesù vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. (Mt 9; 9)


Gesù alla Serva di Dio Luisa Piccarreta – Libro di Cielo - Volume 27 – Ottobre 15, 1929🖋📃📖📔

…. Dopo di ciò sentivo in me una forza interna, che voleva seguire tutti gli atti che il Fiat Divino aveva fatto nella Creazione e Redenzione, ma mentre ciò facevo, pensavo tra me: “Qual è il bene che faccio che in tutto voglio seguire il Voler Divino?” Ed il mio amato Gesù ha soggiunto:

“Figlia mia, tu devi sapere che tutto ciò che il mio Voler Divino ha fatto tanto nella Creazione quanto nella Redenzione, l’ha fatto per amore delle creature, e queste, conoscendolo, salissero nell’atto suo, per guardarlo, amarlo ed unire l’atto di loro al suo, per tenergli compagnia, e mettervi anche una virgola, un punto, uno sguardo, un Ti amo, alle tante opere grandi e prodigi divini che il mio Fiat nella foga del suo amore ha fatto per tutti.

Ora, quando tu Lo segui negli atti suoi, sente la tua compagnia; non si sentirà solo: sente il tuo piccolo atto, il tuo pensiero che segue l’atto suo, quindi si sente contraccambiato; invece, se tu non Lo seguissi, sentirebbe il vuoto di te e degli atti tuoi nell’immensità del mio Voler Divino, e con dolore griderebbe:

‘Dov’è la piccola figlia del mio Volere? Non Me la sento negli atti miei, non godo i suoi sguardi che ammirano ciò che faccio per dirmi un grazie, non sento la sua voce che Mi dice: Ti amo. Oh, come Mi pesa la solitudine!’

E ti farebbe sentire i suoi gemiti nel fondo del tuo cuore col dirti:

‘Seguimi nelle opere mie, non Mi lasciare solo’.

Onde, il male che faresti sarebbe formare il vuoto dei tuoi atti nella mia Divina Volontà; e se lo fai, faresti il bene di tenergli compagnia, e se sapessi quanto riesce gradita la compagnia nell’operare staresti più attenta!

E come il mio Fiat Divino sentirebbe il vuoto degli atti tuoi se non lo seguissi, così sentiresti il vuoto dei suoi atti nella tua volontà e ti sentiresti sola, senza la compagnia della mia Volontà Divina che ama d’occuparti tanto, da non farti sentire più che il tuo volere vive in te”.
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Gesù alla Serva di Dio Luisa Piccarreta – Libro di Cielo - Volume 28 - Aprile 1, 1930🖋📃📖📔

…..Onde seguivo il mio giro negli atti della Divina Volontà e pensavo tra me: “Ma a che servono le mie tante volte che giro e rigiro nel Fiat Supremo per seguirmi gli atti suoi?”

Ed il mio dolce Gesù ha soggiunto:

“Figlia mia, tutte le vite hanno bisogno d’alimento; senza alimento né si forma né cresce la persona, e se questo manca c’è pericolo che le vien tolta la vita.

Ora il seguire la mia Volontà, unirsi ai suoi atti, girare e rigirare in essa, serve a formare l’alimento per alimentare, formare e far crescere la sua vita nell’anima tua.

Essa non sa nutrirsi di altri atti se non di quelli che si fanno nel suo Volere, né si può formare nella creatura né crescere se [la creatura] non entra in essa, e coll’unione dei suoi atti [la mia Volontà] vi forma il suo parto di luce per formare la sua vita di Divina Volontà nella creatura.

E quanti più atti di Divina Volontà forma, quanto più [l’anima] si unisce cogli atti suoi e vive in essa, tanto più cibo abbondante forma per alimentarla e farla crescere più subito nell’anima sua.

Perciò il tuo girare in essa è vita che forma, è alimento che serve allo sviluppo della vita alla mia Divina Volontà nell’anima tua, e serve a preparare il cibo per alimentare la mia Volontà nelle altre creature.

Quindi sii attenta e non volerti arrestare”.
«Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». (Mt 9; 11)

Gesù alla Serva di Dio Luisa Piccarreta - Libro di Cielo - Volume 28 - Giugno 2, 1930🖋📃📖📔

....”Se non c’è piena confidenza tra Me e la creatura, non si possono elevare a vivere nella mia Divina Volontà.

La sconfidenza mette sempre ostacolo all’unione tra Creatore e creatura e le tarpa il volo verso Chi tanto l’ama, la fa vivere rasente la terra e, ad onta che non ci cade, le fa sentire al vivo le sue passioni.

Molto più che la sconfidenza è stato l’atto debole nel corso dei secoli e delle volte anche le anime buone sono state arretrate nel cammino delle virtù per causa della sconfidenza; ed Io per togliere questo sopore che produce lo spettro della sconfidenza, ho voluto mostrarmi con te tutto amore ed alla famigliare, più che Padre e figlia, per richiamare non solo te, ma tutti gli altri a vivere da figli, come cullati nelle mie braccia.

Ed Io ho gustato, ed anche tu, com’è bello avere la creatura tutt’amore e tutta fiducia con Me: Io posso dare ciò che voglio ed essa non tiene nessun timore di ricevere ciò che vuole.

Onde, messo in ordine tra Me e la creatura la vera confidenza, viene tolto il maggiore ostacolo a far regnare la mia Divina Volontà nelle anime loro.

Perciò figlia mia, Io so dove tendono le mie mire, a che devono servire, ciò che faccio, e di grande e di bello, quando eleggo una creatura; loro che ne sanno? E quindi hanno sempre da dire qualche cosa sul mio operato.

E se non fu risparmiata la mia breve vita quaggiù, quando la mia Santissima Umanità stava in mezzo a loro ed Io ero tutt’amore per loro, eppure: se Mi avvicinavo troppo ai peccatori tenevano da dire che non era decoroso per Me trattare con essi, ed Io li facevo dire, e senza dare peso al loro dire, facevo i fatti, Mi avvicinavo di più ai peccatori, li amavo di più per attirarli ad amarmi; se facevo i miracoli tenevano da dire, perché Mi credevano figlio di San Giuseppe; tenevano da dire che non poteva uscire da un fabbro il Messia promesso, ed andavano suscitando dubbi sulla mia Divina Persona, tanto da formare nubi intorno al Sole della mia Umanità; ed Io suscitavo i venticelli per sbarazzarmi dalle nubi e ricomparivo più sfolgorante di luce in mezzo a loro, per compiere lo scopo della mia venuta sulla terra, qual era la Redenzione”…...
Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori». (Mt 9; 13)

Gesù alla Serva di Dio Luisa Piccarreta - Libro di Cielo - Volume 3 - Gennaio 12, 1900🖋📄📖📔

…. “Solo la mia Umanità fu ripiena d’obbrobri e di umiliazioni, tanto da traboccarne fuori; ecco perciò che innanzi alle mie virtù trema il Cielo e la terra e, le anime che Mi amano si servono della mia Umanità come scala per salire a lambire qualche gocciolina delle mie virtù.

Dimmi un po’: ‘Dinanzi alla mia umiltà, dov’è la tua?’

Solo Io posso gloriarmi di possedere la vera umiltà.

La mia Divinità unita alla mia Umanità, poteva operare prodigi in ogni passo, parole ed opere, ed invece, volontariamente Mi restringevo nel cerchio della mia Umanità e Mi mostravo il più povero e giungevo a confondermi con gli stessi peccatori.

L’opera della Redenzione in pochissimo tempo potevo operarla ed anche per [mezzo di] una sola parola; ma volli per il corso di tant’anni, con tanti stenti e patimenti, fare mie le miserie dell’uomo, volli esercitarmi in tante diverse azioni per fare che l’uomo fosse tutto rinnovato, divinizzato, anche nelle minime opere, perché, esercitate da Me, che ero Dio ed Uomo, ricevevano nuovo splendore e restavano con l’impronta d’opere divine.

La mia Divinità nascosta nella mia Umanità, [volle] scendere a tanta bassezza, assoggettarsi al corso delle azioni umane mentre, con un solo atto di Volontà avrei potuto creare infiniti mondi; [volle] sentire le miserie, le debolezze altrui, come se fossero sue; vedersi coperta di tutti i peccati degli uomini innanzi alla Divina Giustizia e che [la mia Umanità] ne doveva pagare il fio col prezzo di pene inaudite e con lo sborso di tutto il suo Sangue, esercitava continui atti di profonda ed eroica umiltà.

Eccoti, o figlia, la diversità grandissima della mia umiltà con la umiltà delle creature che, innanzi alla mia, appena è un’ombra; anche quella di tutti i miei Santi, perché la creatura è sempre creatura e non conosce quanto pesa la colpa come lo conosco Io.

Sia pure che anime eroine, al mio esempio si son offerte a soffrire le pene altrui, ma queste non sono diverse di quelle, dalle altre creature, non sono cose nuove per loro, perché sono formate dalla stessa creta; poi, il solo pensare che quelle pene sono causa di nuovi acquisti e che glorificano Iddio, è un grande onore per loro.

Oltre di ciò, la creatura è ristretta nel cerchio dove Iddio l’ha messa, né può uscire da quei limiti onde [è] stata circuita da Dio.

Oh, se stesse in loro potere il fare ed il disfare, quant’altre cose farebbero, ognuno giungerebbe alle stelle!

Ma, la mia Umanità divinizzata non aveva limiti, ma volontariamente si restringeva in Se stessa; e questo era un intrecciare tutte le mie opere d’eroica umiltà.

Era stata questa la causa di tutti i mali che inondano la terra, cioè, la mancanza dell’umiltà, ed Io con l’esercizio di questa virtù, dovevo attirare dalla Divina Giustizia tutti i beni.

Ah, sì, ché non si partono dal mio Trono rescritti di grazie se non che per mezzo dell’umiltà, né nessun biglietto può essere da Me ricevuto se non contiene la firma dell’umiltà, nessuna preghiera ascoltano le mie orecchie e muove a compassione il mio Cuore se non è profumata dall’olezzo dell’umiltà.

Se la creatura non giunge a distruggere quel germe d’onore, di stima - e questo si distrugge col giungere ad amare di essere disprezzata, umiliata, confusa! - sentirà un intreccio di spine intorno al suo cuore, avvertirà un vuoto nel suo cuore che le darà sempre fastidio e la renderà molto dissimile dalla mia Santissima Umanità.

E se non si giunge ad amare le umiliazioni, al più potrà qualche poco conoscere se stessa, ma non risplenderà innanzi a Me vestita della bella e simpatica veste dell’umiltà”…..
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Gesù alla Serva di Dio Luisa Piccarreta - Libro di Cielo -Volume 33 - Ottobre 21, 1934🖋📄📖📔

….“Mia piccola figlia, l’amore, gli atti, i sacrifici spontanei, senza sforzo, che Mi fa la creatura, Mi sono così graditi che per più godermeli Me li chiudo nel mio Cuore; ed è tanto il mio contento, che vado sempre ripetendo: ‘Come son belli, com’è dolce il suo amore! Ahi, trovo in essi il mio modo divino, le mie pene spontanee, il mio amore, ché sempre amo senza che nessuno mi obbliga, mi prega’.

Tu devi sapere che una delle caratteristiche più belle e come sua legittima proprietà e virtù in natura che possiede la mia Divina Volontà, è la spontaneità.

Tutto è spontaneo in Essa: se ama, se opera, se con un solo atto dà vita e conserva tutto, non mette nessuno sforzo né si fa pregare da nessuno; il suo motto è: ‘Voglio e faccio’, perché lo sforzo dice necessità e Noi non abbiamo né di nulla bisogno né di nessuno.

Lo sforzo dice mancanza di potenza, mentre siamo potenti per natura e tutti pendono dalla nostra potenza ed in un istante possiamo far tutto, ed in un altro istante se vogliamo possiamo tutto atterrare.

Lo sforzo dice mancanza d’amore, mentre è tale e tanto il nostro amore, che dà dell’incredibile.

Ecco perciò che tutto creammo senza che nessuno Ci pregò o Ci disse nulla; e nella stessa Redenzione nessuna legge c’era su di Me, nessuno poteva obbligarmi a soffrire tanto fino a morire, ma la mia legge fu l’amore e la virtù operativa della mia spontaneità divina, tanto che le pene prima si formavano in Me, davo loro la vita, e poi, investendo le creature Me le ridavano, ed Io con quell’amore spontaneo con cui avevo dato loro la vita, così le ricevevo; nessuno avrebbe potuto toccarmi, se Io non lo volessi.

Sicché tutto il bello, il buono, il santo, il grande sta nell’operare con modi spontanei; mentre chi opera ed ama sforzato perde il più bello, e si possono chiamare e sono opere ed amore senza vita e, di conseguenza, soggette a modo mutabile, mentre la spontaneità produce la fermezza nel bene.

Ora, figlia mia, il segno che l’anima vive nella mia Volontà Divina è amare, operare ed anche patire spontaneamente; lo sforzo non esiste.

La mia Volontà che la tiene con Sé, le comunica la sua spontaneità per averla con Sé nel suo amore che corre, nelle sue opere che mai cessano, altrimenti le sarebbe di fastidio tenerla nel suo grembo di luce senza la caratteristica del suo modo spontaneo; anzi la creatura è tutt’occhio a guardare il mio Fiat Divino, ché non vuole restare dietro, ma vuol correre insieme per amare col suo Amore e per trovarsi nelle sue opere, per contraccambiarle ed a decantarle la sua Potenza e magnificenza creatrice.

Quindi corri, corri sempre e fa’ che l’anima tua senza sforzo si tuffi nel mio Voler Divino, per percorrere insieme le sue vie amorose e piene di stratagemmi per amore delle creature”.
🙏💦🙏

Siamo niente, Dio è tutto.
Padre, Ti amiamo.

🙏💦🙏
“Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno;…»” (Mc 9,31)

Gesù alla Serva di Dio Luisa Piccarreta – vol. 7 - Novembre 9, 1906🖋📃📖📔

Trovandomi nel solito mio stato stavo pensando alla passione di Nostro Signore, e mentre ciò facevo è venuto e mi ha detto:

“Figlia mia, è tanto gradito chi va ruminando sempre la mia passione e ne sente dispiacere e mi compatisce, che mi sento come rinfrancato da tutto ciò che soffrii nel corso della mia passione, e l’anima ruminandola sempre, viene ad apprestare un cibo continuo, e in questo cibo ci sono tanti diversi condimenti e sapori che formano diversi effetti.

Sicché se nel corso della mia passione mi diedero funi e catene per legarmi, l’anima mi scioglie e mi dà la libertà; quelli mi disprezzarono, mi sputarono e disonoravano, essa mi apprezza, mi pulisce da quegli sputi e mi onora; quelli mi spogliarono e mi flagellarono, essa mi risana e mi veste; quelli mi coronarono di spine trattandomi da re di burla, mi amareggiarono la bocca di fiele e mi crocifissero, l’anima ruminando tutte le mie pene, mi corona di gloria e mi onora per suo re, mi riempie la bocca di dolcezza dandomi il cibo più squisito qual è la memoria delle mie stesse opere, e schiodandomi dalla croce mi fa risorgere nel suo cuore, dandole io per ricompensa, ogniqualvolta che fa ciò, una nuova vita di grazia.

Sicché essa è il mio cibo ed io mi faccio suo cibo continuo. Onde la cosa che più mi piace è il ruminare sempre la mia passione”.
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Gesù alla Serva di Dio Luisa Piccarreta – Le 24 Ore della Passione di N.S.G.C. - 2° Ora - dalle 18 alle 19 - Gesù si separa dalla sua Santissima Madre e s’avvia al Cenacolo - da Riflessioni e Pratiche✒️📄📓

… Mentre l’afflitto Gesù camminava, rivolgeva di tanto in tanto qualche parola agli apostoli, parlando loro della sua imminente passione.

E nei nostri discorsi, che diciamo?

Facciamo noi, quando si offre l’occasione, argomento dei nostri discorsi la passione del divino Redentore?

L’amante Gesù, vedendo gli apostoli tristi e scoraggiati, cercava di confortarli.

Nei nostri discorsi, mettiamo noi l’intenzione di sollevare Gesù Cristo?

Cerchiamo noi di farli nella Volontà di Dio con l’infondere negli altri lo spirito di Gesù Cristo?…
Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. (Mc 9; 34)

Gesù alla Serva di Dio Luisa Piccarreta - Libro di Cielo - Volume 35 - Dicembre 18, 1937🖋📄📖📔

Sono in preda del Voler Divino, il quale non fa altro che scaturire da Sé mari di luce e d’amore; ma pare che non è contento se non vede la vita della luce della sua Volontà ed il piccolo amore della creatura, che scaturendo da essa si incontrano insieme, si baciano, si amano d’un solo amore; ed oh, come fa festa! E nella sua enfasi d’amore dice: “La vita della mia Volontà sta dentro e fuori della creatura; sicché la posseggo, è tutta mia”. Ond’io pensavo: “Il piccolo amore della creatura non scomparisce nel mare immenso dell’Amor divino?” Ed il mio sempre amabile Gesù, ritornando a visitare la piccola anima mia, come inondato nelle sue fiamme d’amore mi ha detto:

“Figlia della mia Volontà, tutto ciò che fa la creatura che tiene per principio e per vita la mia Volontà, ancorché fossero [atti] piccoli, contengono ciascuno una vita divina. Sicché nel mare interminabile del mio Volere e del mio amore si vedono nuotare, galleggiare, tante piccole vite d’amore, di luce, che hanno preso posto nel nostro mare; ed oh, come Ci sentiamo contraccambiati! Perché è vita d’amore che [la creatura] Ci ha dato nel suo piccolo amore e vita di luce che Ci ha dato nel fare gli atti suoi, perché sono stati formati nel centro della vita del nostro Fiat che, possedendo la vera vita, tutto ciò che esce da Essa sono vita che prima le crea, le forma in Essa [stessa], e poi le mette fuori come partorendole dal suo Seno divino.

Quindi ogni Ti amo possiede la vita dell’Amore, ogni adorazione possiede la vita dell’Adorazione divina, ogni virtù che [la creatura] esercita possiede, chi la vita della Bontà divina, chi la Sapienza, chi la Fortezza, chi la Potenza, chi la Santità; e siccome sono piccole vite che hanno ricevuto la vita dalla nostra vita, non sanno stare, corrono e vengono a continuare la loro piccola vita nei nostri mari interminabili; ed oh, come Ci amano! Saranno piccole, ma Noi lo sappiamo che la creatura il piccolo Ci può dare, perché le cose grandi, le immensità, sono le nostre, la creatura non ha neppure dove metterle, se vogliamo darle; perciò è necessario che si rifugi in Noi, e Noi vedendola nei nostri mari Ci sentiamo contraccambiati di quell’amore che vogliamo dalla creatura”.

Io son rimasta in pensiero di quello che Gesù diceva, e Lui ha soggiunto:

“Vuoi vederlo, affinché ti convinci di quel che ti dico?”

Ora, in questo mentre, il mio caro Gesù mi faceva vedere i suoi mari interminabili, i quali investivano cieli e terra; ed il piccolo amore della creatura e tutto il resto fatto nel suo Voler Divino, come tante piccole vite, ma belle, nuotavano in questi mari: chi si rimaneva alla superficie per guardare fisso al loro Creatore, chi Gli correvano in braccio, una lo abbracciava, un’altra lo baciava, un’altra si addentrava nel mare; insomma Gli facevano mille vezzi e stratagemmi a Colui dal Quale avevano ricevuto la vita. L’Ente Supremo le guardava, ma con tale amore che chiamava tutta la Corte Celeste a festeggiare insieme con Lui! E diceva a tutti:

“Guardatele come sono belle queste vite formate dagli atti della creatura, dalla mia Volontà: sono la mia gloria, il mio trionfo, il mio sorriso, l’eco del mio amore, della nostra armonia, della nostra felicità!”

Ora, queste vite si vedevano nel sole, nelle stelle, nell’aria, nel vento, nel mare; ogni Ti amo era una vita d’amore, la quale correva a prendere il posto d’onore nei mari divini. Che incanto! Che bellezze! Quante sorprese indicibili! Io son rimasta muta e non sapevo che dire. E Gesù:
“Figlia mia, hai visto? Quante rare bellezze di vita sa fare la mia Volontà! Il suo amore, la sua gelosia è tanta, che le custodisce nel suo proprio mare. Ma non è ancor tutto, figlia mia; voglio dirti un’altra sorpresa. Se [nel]la creatura che vive nel mio Volere un Ti amo non fa aspettare l’altro, colla piccola vita d’amore che contiene dentro il prodigioso Ti amo, chi corre avanti, chi scappa dietro, chi vola per prendere posto nei nostri mari interminabili; fanno a gara tra loro: chi corre più veloce, chi si vuol mettere più avanti, chi vuol essere il primo a gettarsi nelle nostre braccia e chi fa il salto fino a chiudersi nel nostro Seno divino. La vita non può star ferma.

Queste piccole vite, sebbene piccole, hanno un respiro, un palpito, un passo, una voce; sono tutt’occhio per guardarci; perciò respirano amore e Ci danno amore, palpitano d’amore, hanno il passo nostro, che Ci moviamo e camminiamo perché amiamo. Le lor voci Ci parlano sempre d’amore, ed amano tanto che vogliono sentire sempre la nostra storia di Eterno Amore. Queste piccole vite non muoiono mai, sono eterne con Noi.

Il Ti amo, gli atti nel mio Volere, popolano il Cielo. Queste piccole vite si diffondono ovunque: nella Creazione tutta, nei Santi, negli Angeli; e quante ne corrono intorno alla Regina! Dovunque vogliono il loro posto; giungono a scendere nei cuori delle creature della terra e dicono fra loro: ‘Come, il nostro Creatore deve stare senza la nostra piccola vita d’amore nei cuori umani? Ah, no, no! Siamo piccole, possiamo entrare in loro, ed amiamo il nostro Creatore per loro’.

Queste piccole vite sono l’incanto di tutto il Cielo, sono le più grandi meraviglie del nostro Ente Supremo, sono le vere ricambiatrici del nostro Eterno Amore; hanno follie sì strane d’amore, che il solo guardarle si conoscono che sono figlie nostre, vite formate e create dal nostro Voler Divino”.....