Dr. BARBARA BALANZONI (qui doc, video, audio,foto)
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Medico chirurgo specialista in Anestesia e Rianimazione. Giurista
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Che sta roba va nei polmoni 🫁 ed è sicuro cancerogena
Altrimenti non la diffonderebbero sti assassini
Da domani mattina si sa che fare
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Lanonaelica, [20 Giu 2024 alle 13:26]
Rotte e deserti

Sicuro. Si preoccupano davvero molto di noi e del nostro bene.
Talmente tanto, che ci vogliono far stare senza sole. Perché mica vorrai scottarti, vero? Non vorrai rovinare la tua carnagione così delicata, ti pare?

Un cielo plumbeo. Dappertutto. Neanche fosse un muro di cemento intonacato di fresco.
La luminosità: ridottissima.
Quella residua, fredda. Quasi metallica.

Un che di innaturale che pervade interamente il panorama. A perdita d'occhio. Che si sia in città, al mare o in campagna, le numerose foto che arrivano da ogni dove parlano chiaro: ovunque una merda mai vista.

Dicono sia sabbia del deserto: come se il deserto, ultimamente, si fosse appropinquato alla nostra latitudine. Come se non fosse anche oggi dov'è sempre stato. Come se questo fenomeno fosse una cosa accaduta da sempre, a cui solo adesso diamo importanza.

Al ritmo con cui si stanno susseguendo le giornate caratterizzate da questa coltre uniforme che crea una omnipervasiva velatura, le dune del Sahara dovrebbero essere scomparse, e il Mediterraneo si dovrebbe essere trasformato in una più estesa copia della pianura padana, andando a formare un tutt'uno tra Africa e Italia.

Ma quante cazzate che ci raccontano.

Già. Proprio come se noi fossimo dei boccaloni che nel credere alle spiegazioni del regime si rivelano ancora una volta degli emeriti coglioni.

Peccato che no, non siamo noi i boccaloni. Non siamo noi quelli che si sono fatti 3 o 4 pere in corpo per proteggersi da una cazzo di influenza. Non siamo noi quelli che si fanno ammansire né ammorbare né intimidire dalle minchiate sesquipedali propalate dalla dittatura in atto.

E peccato che quella che cade dal cielo sia sabbia del deserto tanto quanto i vaccini erano sieri salvifici.

Però, ma che strano!, nei TG nazionali nessun servizio su questa particolarissima situazione meteo: si parla di ogni menata, nazionale o geopolitica che sia, ma non del colore ormai predominante del cielo, anche se con tutta evidenza è questa la vera emergenza.

Due domande. Due cazzo di domande basterebbero per farsi un'idea molto chiara sulla gravità della situazione.

E invece, si continua a gridare al lupo al lupo con lo spettro della minaccia nucleare, quando la guerra è già qui. Sopra le nostre teste. Davanti ai nostri occhi.

Chi ancora crede alla politica è complice.

Chi ancora confida in un intervento risolutore dall'esterno è, nella migliore delle ipotesi, un beota.

Chi sostiene che le cose si risolveranno a tarallucci e vino è o un incosciente, oppure in assoluta malafede.

Che stiano terraformando secondo nuovi criteri, o semplicemente oscurando il sole per chissà quali motivi, l'unica cosa certa è che noi siamo contemplati nel loro piano solo in qualità di cadaveri.

Stanno accelerando i tempi, a giudicare da quanto si vede per aria. Il resto, in confronto, è fuffa. Distrazione di massa.

Non facciamoci perculare: prima di qualunque altra cosa, è in questa alterazione del clima che si vede il loro accordo a monte, la loro ferocia, la loro persistenza nel perseguire la nostra definitiva capitolazione.

E se crediamo non sia così grave, chiediamoci: era così gli anni scorsi?
Perché no davvero, il fenomeno non ha mai avuto questa entità. Nemmeno la scorsa estate, che pure era già drammatica.

Con le nostre tasse stiamo finanziando i nostri carnefici. Con la nostra passività li stiamo incoraggiando a continuare.

Sarebbe ora di invertire VEEMENTEMENTE la rotta, perché l'attuale destinazione è letteralmente la nostra estinzione.

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