Dr. BARBARA BALANZONI (qui doc, video, audio,foto)
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Medico chirurgo specialista in Anestesia e Rianimazione. Giurista
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Grande vittoria di Emanuele FUSI
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COMUNICATO DELLO STUDIO LEGALE FUSI

G.D. , L.C. ed E.N,, sono stati assolti dal Tribunale Penale Collegiale di Lucca con formula piena perchè il fatto non sussiste dall'accusa di apologia di fascismo aggravata da idee razziste (art. 4 II° comma L. 645/52).

L'Avv. Emanuele FUSI (difensore di due dei tre imputati) esprime soddisfazione per questa vittoria. Per la difesa degli imputati oggi assolti, infatti non poteva esserci il reato per molteplici motivi : l'assenza di prove su chi materialmente aveva appeso lo striscione; la mancanza del luogo pubblico, essendo lo striscione stato appeso all'interno di una corte privata; la assenza di idee razziste nei post su Facebook e sullo striscione, in quanto essere contro lo Ius Soli e la sostituzione etnica degli italiani è una idea politica legittima che fa parte del dibattito pubblico.
La difesa ha dimostrato, anche documentalmente e con video, che nel 2017 - ossia l'epoca dei fatti processuali - anche i leader dei partiti di massa come la attuale Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro Matteo Salvini, in differenti occasioni oltre ad aver detto chiaramente no allo Ius Soli, avevano esplicitamente accusato il PD e la Sinistra di creare i presupposti dello sostituzione etnica degli italiani con l'aiuto della Finanza internazionale. Pertanto, lo striscione non poteva essere accusato di esporre idee razziste considerato che non veniva esaltata una razza sopra una altra, ma prendeva posizione su un tema politico attuale.

Infine, l'Avv. FUSI ha dimostrato che anche qualora i fatti fossero stati considerati apologia di fascismo, mancava l'elemento del pericolo che l'esaltazione di Mussolini potesse provocare o concretamente rappresentare un presupposto della ricostituzione del disciolto partito fascista; infatti per la Corte Costituzionale, l'art. 4 della Legge Scelba - che punisce l'apologia di fascismo - afferma che l'esaltazione e l'apologia non sono di per sè reato, ma lo è solo se tale apologia ed esaltazione sono finalizzati - o sono un pericolo - per la ricostituzione del Partito Fascista. Ed ovviamente, nel caso di specie, mancava la prova dell'esistenza di questo pericolo.

La Corte si è presa 60 giorni per il deposito delle motivazioni.
Nel frattempo l'Avv. Fusi esprime soddisfazione per questa vittoria, in attesa di sapere quale motivo ha portato la Corte ha ad accogliere la richiesta di assoluzione piena da parte della difesa.
MESSINA – Ci sono anche sei operatori sanitari intercettati dalla Polizia durante la gestione della pandemia da Covid 19, tra gli indagati dell’operazione anti droga scattata ieri all’alba a Messina. La figura centrale dell’inchiesta, sotto questo aspetto, è quella di Alessandro Pandolfino, infermiere impegnato nelle unità dedite alle attività di monitoraggio e profilassi del covid, che secondo gli inquirenti era dedito anche allo spaccio di droga ed era in rapporti stretti con i Coppolino di Fondo Fucile e il resto della famiglia.
Intercettandolo, gli investigatori hanno scoperto altri colleghi, operatori di 118 e infermieri del Policlinico, “beccati” a portarsi a casa materiale sanitario e medicinali, rivenderlo, scambiarlo o passarlo ad altri colleghi. Tutto per lucrare sulle forniture sanitarie, sottraendole alle strutture pubbliche e usandole privatamente. Pandolfino avrebbe poi anche venduto dei falsi green pass e, insieme ad altri colleghi, organizzato dei “punti-tampone” per effettuare il test in maniera irregolare. Nei primi mesi del 2021 proprio Pandolfino è stato controllato ed in auto aveva una partita di kit per tamponi, risultato della stessa partita di uno stock che era stato rubato poco tempo prima al centro Covid dell’ospedale Piemonte.