Dr. BARBARA BALANZONI (qui doc, video, audio,foto)
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Medico chirurgo specialista in Anestesia e Rianimazione. Giurista
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Leonida inCazzato nero con me
Gli ho fatto leggere intervento ma niente
Per non dimenticare 👇
Forwarded from Marco Cosentino
NESSUNO ESCLUSO 🌺🌺🌺
Milletre persone sottoposte a tomografia computerizzata a emissione di positroni con fluordesossiglucosio (FDG) per ragioni non legate a sospetto di infiammazione cardiaca. Di questi, 700 erano vaccinati per il covid e 303 non vaccinati. Nei primi, la captazione cardiaca di FDG era sistematicamente più alta rispetto ai secondi, e questo fino a 4-6 mesi dall'ultima dose di vaccino. La captazione di FDG è un indicatore di infiammazione dei tessuti. Nessuno dei 700 vaccinati aveva sintomi cardiaci, il che significa che la vaccinazione si associa con elevatissima frequenza a quadri infiammatori silenti e potenzialmente subdoli che si protraggono per mesi. Lo studio consente molteplici considerazioni che qui sarebbe lungo esaminare per intero. Ci limitiamo a osservare che evidenze del genere devono indurre a rivisitare radicalmente i criteri di imputazione di eventi avversi dopo vaccino covid: una morte improvvisa per cause cardiache dovrebbe essere associabile a questi prodotti anche se si verifica molti mesi dopo la loro somministrazione. Sicuramente, gli intervalli fin qui imposti dalle linee guida OMS, dalle due alle 4-6 settimane, hanno consentito di spazzare montagne di polvere sotto il proverbiale tappeto. Il quadro infiammatorio inoltre si è manifestato indipendentemente dall'età, anche in soggetti anziani. Bene dunque gli studi fin qui pubblicati che indicano i giovani come soggetti a maggior rischio per complicanze cardiache acute, ma tutti sono a rischio. Infine, lo studio riporta che analoghi quadri infiammatori silenti nei vaccinati si osservavano nel fegato, nei linfonodi e nella milza. In altri termini, questi prodotti determinano con frequenza straordinariamente elevata (a spanne un vaccinato su due) quadri infiammatori sistemici perduranti che non possono non essere considerati condizioni di rischio per complicanze anche gravi. Infine, tutto questo lo scopriamo solo ora e a fatica in quanto gli studi autorizzativi si sono curati unicamente di misurare la capacità immunizzante contro il covid e hanno completamente trascurato i più ovvi e routinari esami strumentali e laboratoristici: un'omissione grave, anche fosse solo colposa e non dolosa, che sta probabilmente ancora oggi costando cara. E quel che è peggio, in maniera silenziosa, travisata e inavvertita.
BREVE STORIA FOLLE
In sintesi....NEL 21 il medico di base è uscito dall’ambulatorio per vaccinare a domicilio il paziente, ma non ha avuto la stessa solerzia, 9 giorni dopo quando OMISSIS ha presentato febbre e malessere.
Il medico di base ha semplicemente allertato il servizio USCA la quale, a sua volta, NON HA visitato il paziente fino al omissis.
Nonostante il peggioramento delle condizioni generali, resa evidente dalla richiesta della bombola di ossigeno, non venne posta indicazione al ricovero.
Tale ricovero si rese, tuttavia, indispensabile 3 giorni dopo, quando il paziente era ormai in gravi condizioni e non più recuperabili.
Emerge, pertanto, la stessa tipologia di problema che si era riproposto nella prima fase della pandemia ovvero l’abbandono dei pazienti positivi al Sars-Cov-2 (ora nuovamente abbandonati anche se vaccinati).
Ammesso e non concesso che il sig OMISSIS non sia rimasto vittima del fenomeno A.D.E. (di cui ci si riserva di produrre ampia bibliografia), ciò che risulta evidente sono le omissioni sia del medico di medicina generale che dei medici della sezione USCA. Entrambi hanno sottovalutato le condizioni del OMISSIS ed entrambi non hanno ritenuto di dover visitare l’anziano paziente.
Infine i medici della USCA non hanno tenuto conto delle malattie concomitanti (in particolare della miastenia gravis) attendendo che le condizioni generali del paziente degenerassero prima di inviarlo a morire in Ospedale.

Oggi la medicina legale a firma di un medico militare SCEMO ha rigettato la questione (non ci sono responsabilità)