Forwarded from Multipolare News
“Biden deve ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca”
I Democratici statunitensi e i loro sostenitori stanno discutendo la possibilità di cambiare il loro candidato alla presidenza prima della convention di agosto, sulla scia della scarsa performance del presidente Joe Biden al dibattito di questa settimana con Donald Trump, lo ha riferito sabato Bloomberg.
Il media ha definito "catastrofico" l'operato del presidente nel suo primo confronto elettorale con Trump. L'81enne è apparso fragile e confuso, faticando a finire le frasi e confondendo le parole.
Lo sviluppo ha lasciato i sostenitori della campagna democratica "costernati", ha detto Bloomberg, aggiungendo che si sono scambiati "email furiose" dopo i dibattiti. "Da Washington a Wall Street", molti membri del Partito Democratico e i suoi sostenitori sono giunti alla conclusione che la sostituzione di Biden fosse "l'unica speranza per i Democratici".
"Le dita puntate e le recriminazioni hanno attanagliato ogni livello del partito", ha riferito Bloomberg, osservando che "i Democratici della base militante passeranno il resto della campagna a giustificare il loro sostegno" ad un candidato ampiamente percepito come inadatto alla carica.
Andrea Lucidi
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I Democratici statunitensi e i loro sostenitori stanno discutendo la possibilità di cambiare il loro candidato alla presidenza prima della convention di agosto, sulla scia della scarsa performance del presidente Joe Biden al dibattito di questa settimana con Donald Trump, lo ha riferito sabato Bloomberg.
Il media ha definito "catastrofico" l'operato del presidente nel suo primo confronto elettorale con Trump. L'81enne è apparso fragile e confuso, faticando a finire le frasi e confondendo le parole.
Lo sviluppo ha lasciato i sostenitori della campagna democratica "costernati", ha detto Bloomberg, aggiungendo che si sono scambiati "email furiose" dopo i dibattiti. "Da Washington a Wall Street", molti membri del Partito Democratico e i suoi sostenitori sono giunti alla conclusione che la sostituzione di Biden fosse "l'unica speranza per i Democratici".
"Le dita puntate e le recriminazioni hanno attanagliato ogni livello del partito", ha riferito Bloomberg, osservando che "i Democratici della base militante passeranno il resto della campagna a giustificare il loro sostegno" ad un candidato ampiamente percepito come inadatto alla carica.
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Prosegue il tour del documentario di Russia Today
Documentario completamente tradotto e doppiato in italiano
Oggi, domenica 30 Giugno saremo a Bologna ore 16:30
Non Mancate
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Forwarded from Mai dire Kiev
Un aereo con la scritta BI-DONE! ha sorvolato il sito negli Hamptons dove Biden stava incontrando i donatori della sua campagna .
L’iscrizione è un gioco di parole, in consonanza con il nome del presidente degli Stati Uniti: “B [Biden] è finito”.
Non è noto se il capo della Casa Bianca abbia visto lo striscione. Potrebbe essere stato pagato da uno degli investitori del partito repubblicano, scrive il New York Post.
In precedenza, i donatori democratici avevano concluso che Biden dovesse essere sostituito dopo un dibattito disastroso.
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L’iscrizione è un gioco di parole, in consonanza con il nome del presidente degli Stati Uniti: “B [Biden] è finito”.
Non è noto se il capo della Casa Bianca abbia visto lo striscione. Potrebbe essere stato pagato da uno degli investitori del partito repubblicano, scrive il New York Post.
In precedenza, i donatori democratici avevano concluso che Biden dovesse essere sostituito dopo un dibattito disastroso.
Mai dire Kiev
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Forwarded from Multipolare News
Lo ha riferito il servizio stampa del ministero della Difesa russo.
Людмила Шевченко
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Il Sindaco di Bologna blocca la proiezione del documentario Donbass ieri oggi domani
Ecco a voi il testo dell'email inviata dal comune di Bologna
Gentilissime, Gentilissimi,
abbiamo appreso dagli organi di stampa della proiezione all’interno della Casa di Quartiere “Centro sociale per la pace”, in via del Pratello, del documentario intitolato “Donbass ieri, oggi, domani”, che dovrebbe tenersi oggi, domenica 30 alle ore 16.30.
Il documentario è stato oggetto di un provvedimento dell’AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), che il 4 giugno scorso, anche a seguito di una segnalazione inoltrata dal Ministero degli affari esteri, chiedeva alle piattaforme di condivisione di video YouTube e X (ex Twitter), la rimozione del suddetto documentario, prodotto dal canale televisivo Russia Today e accessibile dall’Italia.
Nelle motivazioni a sostegno del provvedimento si legge, in particolare: <<il video, che utilizza il format di un documentario giornalistico, propone una ricostruzione di quanto accaduto in Donbass negli ultimi 10 anni senza alcuna disamina o riproposizione di posizione diverse, descrivendo la popolazione ucraina come composta da feroci nazisti che vogliono sterminare il loro stesso popolo con la complicità di NATO, USA e Unione Europea, indicati come i veri mandanti delle stragi e autori del colpo di stato del 2014.
I contenuti del “documentario” assumono un carattere politico di incitamento all’odio razziale in violazione della dignità umana e appaiono riconducibili ad una forma di propaganda russa con un chiaro intento di diffondere notizie distorte e generare disinformazione, volte a orientare l’opinione pubblica screditando i paesi occidentali e le istituzioni europee>>.
Nel ricordarvi che la proiezione di materiale di propaganda - per di più proveniente da uno Stato estero, la Russia, che ha invaso ed occupato l’Ucraina in violazione del diritto internazionale e, secondo diversi osservatori, commettendo numerose violazioni del diritto internazionale umanitario - è incompatibile e non rientra in alcun modo nelle finalità della convenzione che regola la gestione della Casa di Quartiere suddetta.
Chiedo pertanto che la proiezione prevista per oggi venga annullata. In difetto saremo, nostro malgrado, costretti ad assumere i provvedimenti.
Confidando in una vostra collaborazione
Comune di Bologna-
😊 Vincenzo Lorusso 👍
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Ecco a voi il testo dell'email inviata dal comune di Bologna
Gentilissime, Gentilissimi,
abbiamo appreso dagli organi di stampa della proiezione all’interno della Casa di Quartiere “Centro sociale per la pace”, in via del Pratello, del documentario intitolato “Donbass ieri, oggi, domani”, che dovrebbe tenersi oggi, domenica 30 alle ore 16.30.
Il documentario è stato oggetto di un provvedimento dell’AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), che il 4 giugno scorso, anche a seguito di una segnalazione inoltrata dal Ministero degli affari esteri, chiedeva alle piattaforme di condivisione di video YouTube e X (ex Twitter), la rimozione del suddetto documentario, prodotto dal canale televisivo Russia Today e accessibile dall’Italia.
Nelle motivazioni a sostegno del provvedimento si legge, in particolare: <<il video, che utilizza il format di un documentario giornalistico, propone una ricostruzione di quanto accaduto in Donbass negli ultimi 10 anni senza alcuna disamina o riproposizione di posizione diverse, descrivendo la popolazione ucraina come composta da feroci nazisti che vogliono sterminare il loro stesso popolo con la complicità di NATO, USA e Unione Europea, indicati come i veri mandanti delle stragi e autori del colpo di stato del 2014.
I contenuti del “documentario” assumono un carattere politico di incitamento all’odio razziale in violazione della dignità umana e appaiono riconducibili ad una forma di propaganda russa con un chiaro intento di diffondere notizie distorte e generare disinformazione, volte a orientare l’opinione pubblica screditando i paesi occidentali e le istituzioni europee>>.
Nel ricordarvi che la proiezione di materiale di propaganda - per di più proveniente da uno Stato estero, la Russia, che ha invaso ed occupato l’Ucraina in violazione del diritto internazionale e, secondo diversi osservatori, commettendo numerose violazioni del diritto internazionale umanitario - è incompatibile e non rientra in alcun modo nelle finalità della convenzione che regola la gestione della Casa di Quartiere suddetta.
Chiedo pertanto che la proiezione prevista per oggi venga annullata. In difetto saremo, nostro malgrado, costretti ad assumere i provvedimenti.
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Forwarded from 🟥🟦⬜️ INFO RER | Russia Emilia-Romagna
🇮🇹 🇷🇺 𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗔𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗖𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗥𝘂𝘀𝘀𝗶𝗮 𝗘𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮-𝗥𝗼𝗺𝗮𝗴𝗻𝗮.
𝗟𝗮 𝗰𝗲𝗻𝘀𝘂𝗿𝗮 𝗮𝘁𝗹𝗮𝗻𝘁𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗰𝗼𝗹𝗽𝗶𝘀𝗰𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮
𝗟’𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗼𝗿𝗺𝘂𝗹𝗮 “𝗱𝗲𝗺𝗼𝗰𝗿𝗮𝘇𝗶𝗮 𝗶𝗻𝗰𝗼𝗺𝗽𝗶𝘂𝘁𝗮” 𝗽𝗲𝗿 𝗱𝗲𝘀𝗰𝗿𝗶𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗹’𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗶𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗼, 𝗲̀ 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗼𝗿𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗲𝘂𝗳𝗲𝗺𝗶𝘀𝗺𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗻𝗼𝗻 𝗮𝗺𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝘂𝗱𝗱𝗶𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼𝗰𝗵𝗲́ 𝘁𝗼𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗦𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗼, 𝗻𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗮𝗱𝗿𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗻𝗴𝗹𝗼-𝘀𝘁𝗮𝘁𝘂𝗻𝗶𝘁𝗲𝗻𝘀𝗲.
𝗜𝗹 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗲𝗻𝘀𝘂𝗿𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗯𝗹𝗼𝗰𝗰𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗱𝗶𝗳𝗳𝘂𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗻𝘂𝘁𝗶 𝗿𝗶𝘁𝗲𝗻𝘂𝘁𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗺𝗼𝗱𝗶 𝗼𝗱 𝗼𝘀𝘁𝗶𝗹𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗮𝗴𝗮𝗻𝗱𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗡𝗔𝗧𝗢, 𝗰𝗿𝗶𝘀𝘁𝗮𝗹𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮 𝗶𝗹 𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝗱𝗼𝗺𝗶𝗻𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗹𝗼𝗻𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗮𝗹 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶.
𝗔𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮, 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗶𝗹 𝗿𝗶𝗳𝗶𝘂𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗠𝗼𝗱𝗲𝗻𝗮 𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗮𝗹𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗹𝗹’𝗔𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗖𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗥𝘂𝘀𝘀𝗶𝗮 𝗘𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮-𝗥𝗼𝗺𝗮𝗴𝗻𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗺𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗼𝘀𝘁𝗿𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗠𝗮𝗿𝗶𝘂𝗽𝗼𝗹, 𝗮𝘀𝘀𝗶𝘀𝘁𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗲𝗻𝗻𝗲𝘀𝗶𝗺𝗼 𝘃𝗲𝗿𝗴𝗼𝗴𝗻𝗼𝘀𝗼 𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗲𝗻𝘀𝘂𝗿𝗮, 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮 𝗽𝗲𝗿𝗽𝗲𝘁𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗕𝗼𝗹𝗼𝗴𝗻𝗮, 𝗶𝗹 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗺𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮 𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗿𝗼𝗻𝗶𝗰𝗮 (𝗶𝗹 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮) 𝗯𝗹𝗼𝗰𝗰𝗮 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗶𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗱𝗼𝗰𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼 “𝗗𝗼𝗻𝗯𝗮𝘀𝘀 𝗶𝗲𝗿𝗶, 𝗼𝗴𝗴𝗶 𝗲 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗶” 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝗩𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝘇𝗼 𝗟𝗼𝗿𝘂𝘀𝘀𝗼, 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗶𝗹 𝗖𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗦𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 “𝗟𝗮 𝗣𝗮𝗰𝗲” 𝗱𝗶 𝗩𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗣𝗿𝗮𝘁𝗲𝗹𝗹𝗼, 𝗶𝗹 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗵𝗮 𝗼𝘀𝗽𝗶𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗹’𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗯𝗼𝗹𝗼𝗴𝗻𝗲𝘀𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗔𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲.
𝗟𝗲 𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗮𝗱𝗱𝗼𝘁𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗹 𝘀𝗼𝗹𝗲𝗿𝘁𝗲 “𝗽𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗿𝘁𝗶𝗲𝗿𝗲”, 𝘀𝗮𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲𝗿𝗼 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝗱𝘂𝗰𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶 𝗮𝗹 “𝒑𝒓𝒐𝒗𝒗𝒆𝒅𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍’𝑨𝑮𝑪𝑶𝑴 (𝑨𝒖𝒕𝒐𝒓𝒊𝒕𝒂̀ 𝒑𝒆𝒓 𝒍𝒆 𝒈𝒂𝒓𝒂𝒏𝒛𝒊𝒆 𝒏𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒖𝒏𝒊𝒄𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊), 𝒄𝒉𝒆 𝒊𝒍 4 𝒈𝒊𝒖𝒈𝒏𝒐 𝒔𝒄𝒐𝒓𝒔𝒐, 𝒂𝒏𝒄𝒉𝒆 𝒂 𝒔𝒆𝒈𝒖𝒊𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒖𝒏𝒂 𝒔𝒆𝒈𝒏𝒂𝒍𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒊𝒏𝒐𝒍𝒕𝒓𝒂𝒕𝒂 𝒅𝒂𝒍 𝑴𝒊𝒏𝒊𝒔𝒕𝒆𝒓𝒐 𝒅𝒆𝒈𝒍𝒊 𝒂𝒇𝒇𝒂𝒓𝒊 𝒆𝒔𝒕𝒆𝒓𝒊, 𝒂𝒗𝒓𝒆𝒃𝒃𝒆 𝒄𝒉𝒊𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒂𝒍𝒍𝒆 𝒑𝒊𝒂𝒕𝒕𝒂𝒇𝒐𝒓𝒎𝒆 𝒅𝒊 𝒄𝒐𝒏𝒅𝒊𝒗𝒊𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝒗𝒊𝒅𝒆𝒐 𝒀𝒐𝒖𝑻𝒖𝒃𝒆 𝒆 𝑿 (𝒆𝒙 𝑻𝒘𝒊𝒕𝒕𝒆𝒓), 𝒍𝒂 𝒓𝒊𝒎𝒐𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒔𝒖𝒅𝒅𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒅𝒐𝒄𝒖𝒎𝒆𝒏𝒕𝒂𝒓𝒊𝒐, 𝒑𝒓𝒐𝒅𝒐𝒕𝒕𝒐 𝒅𝒂𝒍 𝒄𝒂𝒏𝒂𝒍𝒆 𝒕𝒆𝒍𝒆𝒗𝒊𝒔𝒊𝒗𝒐 𝑹𝒖𝒔𝒔𝒊𝒂 𝑻𝒐𝒅𝒂𝒚 𝒆 𝒂𝒄𝒄𝒆𝒔𝒔𝒊𝒃𝒊𝒍𝒆 𝒅𝒂𝒍𝒍’𝑰𝒕𝒂𝒍𝒊𝒂”.
𝗡𝗲𝗹𝗹𝗼 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝘀𝗶 𝗮𝗳𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮?
𝗖𝗵𝗲 𝗶𝗹 𝗱𝗼𝗰𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼 “𝒓𝒊𝒄𝒐𝒔𝒕𝒓𝒖𝒊𝒔𝒄𝒂 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒕𝒐 𝒂𝒄𝒄𝒂𝒅𝒖𝒕𝒐 𝒊𝒏 𝑫𝒐𝒏𝒃𝒂𝒔𝒔 𝒏𝒆𝒈𝒍𝒊 𝒖𝒍𝒕𝒊𝒎𝒊 10 𝒂𝒏𝒏𝒊 𝒔𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒂𝒍𝒄𝒖𝒏𝒂 𝒅𝒊𝒔𝒂𝒎𝒊𝒏𝒂 𝒐 𝒓𝒊𝒑𝒓𝒐𝒑𝒐𝒔𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝒑𝒐𝒔𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒊𝒗𝒆𝒓𝒔𝒆, 𝒅𝒆𝒔𝒄𝒓𝒊𝒗𝒆𝒏𝒅𝒐 𝒍𝒂 𝒑𝒐𝒑𝒐𝒍𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒖𝒄𝒓𝒂𝒊𝒏𝒂 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒐𝒔𝒕𝒂 𝒅𝒂 𝒇𝒆𝒓𝒐𝒄𝒊 𝒏𝒂𝒛𝒊𝒔𝒕𝒊 𝒄𝒉𝒆 𝒗𝒐𝒈𝒍𝒊𝒐𝒏𝒐 𝒔𝒕𝒆𝒓𝒎𝒊𝒏𝒂𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝒍𝒐𝒓𝒐 𝒔𝒕𝒆𝒔𝒔𝒐 𝒑𝒐𝒑𝒐𝒍𝒐 𝒄𝒐𝒏 𝒍𝒂 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒂̀ 𝒅𝒊 𝑵𝑨𝑻𝑶, 𝑼𝑺𝑨 𝒆 𝑼𝒏𝒊𝒐𝒏𝒆 𝑬𝒖𝒓𝒐𝒑𝒆𝒂, 𝒊𝒏𝒅𝒊𝒄𝒂𝒕𝒊 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒊 𝒗𝒆𝒓𝒊 𝒎𝒂𝒏𝒅𝒂𝒏𝒕𝒊 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒔𝒕𝒓𝒂𝒈𝒊 𝒆 𝒂𝒖𝒕𝒐𝒓𝒊 𝒅𝒆𝒍 𝒄𝒐𝒍𝒑𝒐 𝒅𝒊 𝒔𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒅𝒆𝒍 2014””.
𝗖𝗼𝘀𝗮 𝘀’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗻𝗱𝗲 𝗽𝗲𝗿 “𝗽𝗼𝘀𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗲”? 𝗟𝗮 𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗮𝗴𝗮𝗻𝗱𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗶 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗨𝗻𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗘𝘂𝗿𝗼𝗽𝗲𝗮 𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗡𝗔𝗧𝗢? 𝗤𝘂𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝘃𝗶𝗲𝗻𝗲 𝘁𝗿𝗮𝘀𝘃𝗲𝗿𝘀𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗺𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗶 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮 𝗱𝗼𝗺𝗶𝗻𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗹 𝟮𝟰 𝗙𝗲𝗯𝗯𝗿𝗮𝗶𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟮? 𝗜 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗹𝗮 𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗲 𝗹𝗲 𝗺𝗲𝗻𝘇𝗼𝗴𝗻𝗲 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗹𝗲 𝗴𝗮𝗺𝗯𝗲 𝗰𝗼𝗿𝘁𝗲. 𝗜𝗹 𝗴𝗼𝘃𝗲𝗿𝗻𝗼 𝗴𝘂𝗶𝗱𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗹𝗲𝗴𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗼 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗩𝗶𝗸𝘁𝗼𝗿 𝗬𝗮𝗻𝘂𝗸𝗼𝘃𝗶𝗰𝗵, 𝗱𝗲𝗺𝗼𝗰𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗻𝗲𝗹 𝟮𝟬𝟭𝟬, 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝘀𝗶 𝗮𝘀𝘁𝗲𝗻𝘂𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗳𝗶𝗿𝗺𝗮𝗿𝗲 𝗹’𝗮𝗰𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘃𝗶𝗻𝗰𝗼𝗹𝗮𝘃𝗮 𝗹’𝗨𝗰𝗿𝗮𝗶𝗻𝗮 𝗮𝗹𝗹’𝗨𝗻𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗘𝘂𝗿𝗼𝗽𝗲𝗮 (𝗻𝗼𝘃𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝟮𝟬𝟭𝟯), 𝗲̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗹𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝗽𝗼𝗱𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝘂𝗻 𝗴𝗼𝗹𝗽𝗲 𝗺𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝗺𝗶𝗻𝗼𝗿𝗮𝗻𝘇𝗲 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝗱𝘂𝗰𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶 𝗮𝗹 𝗻𝗲𝗼𝗳𝗮𝘀𝗰𝗶𝘀𝗺𝗼 𝘂𝗰𝗿𝗮𝗶𝗻𝗼, 𝗿𝗶𝘀𝗼𝗿𝘁𝗼 “𝗺𝗮𝗴𝗶𝗰𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲” 𝗻𝗲𝗹 𝟭𝟵𝟵𝟭 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗹𝗼 𝘀𝗰𝗶𝗼𝗴𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗨𝗻𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗦𝗼𝘃𝗶𝗲𝘁𝗶𝗰𝗮. 𝗧𝗮𝗹𝗶 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, 𝗴𝗼𝗱𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗶𝗻𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗨𝗦𝗔 (𝗿𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗶 𝗳𝗮𝗺𝗼𝘀𝗶 𝗯𝗶𝘀𝗰𝗼𝘁𝘁𝗶𝗻𝗶 𝗱𝗼𝗻𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗮𝗹 𝗱𝗶𝗽𝗹𝗼𝗺𝗮𝘁𝗶𝗰𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝘂𝗻𝗶𝘁𝗲𝗻𝘀𝗲 𝗩𝗶𝗰𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗡𝘂𝗹𝗮𝗻𝗱 𝗮𝗶 𝘁𝗲𝗽𝗽𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗳𝗮𝘀𝗰𝗶𝘀𝘁𝗶 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗶𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗠𝗮𝗶𝗱𝗮𝗻), 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗼 𝘂𝗻 𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗮 𝗱𝗶𝘁𝘁𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗮 𝗺𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗳𝘂𝗼𝗿𝗶-𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗼𝗽𝗽𝗼𝘀𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗱𝗲𝗿𝗮𝘁𝗶 𝗳𝗶𝗹𝗼𝗿𝘂𝘀𝘀𝗶, 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗲𝗴𝘂𝗶𝘁𝗮 𝗲 𝗿𝗲𝗽𝗿𝗶𝗺𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗹𝗹𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗹𝗶, 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗲 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗶 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘃𝗶𝗱𝗼𝗻𝗼 𝗶𝗹 “𝗻𝘂𝗼𝘃𝗼 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 “. 𝗦𝗶 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗲𝗿𝗲𝗱𝗶 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗢𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗡𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗨𝗰𝗿𝗮𝗶𝗻𝗶 (𝗢𝗨𝗡), 𝗹𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝘁𝗲𝗻𝗻𝗲 𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝗼 𝘂𝗻 𝗰𝗼𝗻𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 (𝟮𝟳 𝗮𝗴𝗼𝘀𝘁𝗼 𝟭𝟵𝟯𝟵) 𝗮 𝗥𝗼𝗺𝗮, 𝗴𝗼𝗱𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗥𝗲𝗴𝗶𝗺𝗲 𝗳𝗮𝘀𝗰𝗶𝘀𝘁𝗮, 𝗶𝗹 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗼𝘀𝗽𝗶𝘁𝗮𝘃𝗮 𝗔𝗹𝗲𝗸𝘀𝗮𝗻𝗱𝗿 𝗕𝗮𝗻𝗱𝗲𝗿𝗮, 𝗳𝗿𝗮𝘁𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗿𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗦𝘁𝗲𝗽𝗵𝗮𝗻 𝗕𝗮𝗻𝗱𝗲𝗿𝗮, 𝗲𝗱 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗶 𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗮𝗱 𝗲𝗺𝘂𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 “𝗥𝗶𝘃𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝗺𝗶𝗰𝗶𝗮 𝗻𝗲𝗿𝗮” 𝗻𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗼 𝗽𝗮𝗲𝘀𝗲 𝗱’𝗼𝗿𝗶𝗴𝗶𝗻𝗲. 𝗟’𝗼𝗰𝗰𝗮𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘁𝗮𝗿𝗱𝗼̀ 𝗮𝗱 𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗮𝗿𝗲, 𝗰𝗼𝗻 𝗹’𝗶𝗻𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝘁𝗿𝘂𝗽𝗽𝗲 𝗻𝗮𝘇𝗶𝘀𝘁𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗨𝗥𝗦𝗦, 𝗶 𝗯𝗮𝗻𝗱𝗲𝗿𝗶𝘀𝘁𝗶 𝘀’𝗮𝗳𝗳𝗿𝗲𝘁𝘁𝗮𝗿𝗼𝗻𝗼 𝗮 𝗱𝗶𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗹’𝗶𝗻𝗱𝗶𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗣𝗮𝗲𝘀𝗲, 𝗺𝗮 𝗱𝗮𝗹 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗼𝘁𝘁𝗲𝗻𝗻𝗲𝗿𝗼 𝗻𝘂𝗹𝗹𝗮, 𝘀𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗳𝗼𝗿𝗻𝗶𝗿𝗲 𝗺𝗮𝗻𝗼𝘃𝗮𝗹𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗪𝗮𝗳𝗳𝗲𝗻 𝗦𝗦, 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗶𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗿𝘂𝗱𝗲𝗹𝘁𝗮̀ 𝗻𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗽𝗼𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗹𝗼𝗰𝗮𝗹𝗲 𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗺𝗶𝗻𝗼𝗿𝗮𝗻𝘇𝗲 𝗲𝘁𝗻𝗶𝗰𝗵𝗲, 𝘁𝗿𝗮 𝗰𝘂𝗶 𝗶 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶 𝗲𝗯𝗿𝗲𝗶 𝘀𝗼𝘃𝗶𝗲𝘁𝗶𝗰𝗶 (𝗥𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗶𝗹 𝗺𝗮𝘀𝘀𝗮𝗰𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗕𝗮𝗯𝗶𝗷 𝗝𝗮𝗿 – 𝟭𝟬𝟬-𝟭𝟱𝟬 𝗺𝗶𝗹𝗮 𝘃𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗲 𝗼 𝗶𝗹 𝗽𝗼𝗴𝗿𝗼𝗺 𝗱𝗲 𝗚𝗵𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗟𝗲𝗼𝗽𝗼𝗹𝗶).
𝗟𝗮 𝗰𝗲𝗻𝘀𝘂𝗿𝗮 𝗮𝘁𝗹𝗮𝗻𝘁𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗰𝗼𝗹𝗽𝗶𝘀𝗰𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮
𝗟’𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗼𝗿𝗺𝘂𝗹𝗮 “𝗱𝗲𝗺𝗼𝗰𝗿𝗮𝘇𝗶𝗮 𝗶𝗻𝗰𝗼𝗺𝗽𝗶𝘂𝘁𝗮” 𝗽𝗲𝗿 𝗱𝗲𝘀𝗰𝗿𝗶𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗹’𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗶𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗼, 𝗲̀ 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗼𝗿𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗲𝘂𝗳𝗲𝗺𝗶𝘀𝗺𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗻𝗼𝗻 𝗮𝗺𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝘂𝗱𝗱𝗶𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼𝗰𝗵𝗲́ 𝘁𝗼𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗦𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗼, 𝗻𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗮𝗱𝗿𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗻𝗴𝗹𝗼-𝘀𝘁𝗮𝘁𝘂𝗻𝗶𝘁𝗲𝗻𝘀𝗲.
𝗜𝗹 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗲𝗻𝘀𝘂𝗿𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗯𝗹𝗼𝗰𝗰𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗱𝗶𝗳𝗳𝘂𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗻𝘂𝘁𝗶 𝗿𝗶𝘁𝗲𝗻𝘂𝘁𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗺𝗼𝗱𝗶 𝗼𝗱 𝗼𝘀𝘁𝗶𝗹𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗮𝗴𝗮𝗻𝗱𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗡𝗔𝗧𝗢, 𝗰𝗿𝗶𝘀𝘁𝗮𝗹𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮 𝗶𝗹 𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝗱𝗼𝗺𝗶𝗻𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗹𝗼𝗻𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗮𝗹 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶.
𝗔𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮, 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗶𝗹 𝗿𝗶𝗳𝗶𝘂𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗠𝗼𝗱𝗲𝗻𝗮 𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗮𝗹𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗹𝗹’𝗔𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗖𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗥𝘂𝘀𝘀𝗶𝗮 𝗘𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮-𝗥𝗼𝗺𝗮𝗴𝗻𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗺𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗼𝘀𝘁𝗿𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗠𝗮𝗿𝗶𝘂𝗽𝗼𝗹, 𝗮𝘀𝘀𝗶𝘀𝘁𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗲𝗻𝗻𝗲𝘀𝗶𝗺𝗼 𝘃𝗲𝗿𝗴𝗼𝗴𝗻𝗼𝘀𝗼 𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗲𝗻𝘀𝘂𝗿𝗮, 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮 𝗽𝗲𝗿𝗽𝗲𝘁𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗕𝗼𝗹𝗼𝗴𝗻𝗮, 𝗶𝗹 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗺𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮 𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗿𝗼𝗻𝗶𝗰𝗮 (𝗶𝗹 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮) 𝗯𝗹𝗼𝗰𝗰𝗮 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗶𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗱𝗼𝗰𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼 “𝗗𝗼𝗻𝗯𝗮𝘀𝘀 𝗶𝗲𝗿𝗶, 𝗼𝗴𝗴𝗶 𝗲 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗶” 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝗩𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝘇𝗼 𝗟𝗼𝗿𝘂𝘀𝘀𝗼, 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗶𝗹 𝗖𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗦𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 “𝗟𝗮 𝗣𝗮𝗰𝗲” 𝗱𝗶 𝗩𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗣𝗿𝗮𝘁𝗲𝗹𝗹𝗼, 𝗶𝗹 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗵𝗮 𝗼𝘀𝗽𝗶𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗹’𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗯𝗼𝗹𝗼𝗴𝗻𝗲𝘀𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗔𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲.
𝗟𝗲 𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗮𝗱𝗱𝗼𝘁𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗹 𝘀𝗼𝗹𝗲𝗿𝘁𝗲 “𝗽𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗿𝘁𝗶𝗲𝗿𝗲”, 𝘀𝗮𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲𝗿𝗼 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝗱𝘂𝗰𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶 𝗮𝗹 “𝒑𝒓𝒐𝒗𝒗𝒆𝒅𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍’𝑨𝑮𝑪𝑶𝑴 (𝑨𝒖𝒕𝒐𝒓𝒊𝒕𝒂̀ 𝒑𝒆𝒓 𝒍𝒆 𝒈𝒂𝒓𝒂𝒏𝒛𝒊𝒆 𝒏𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒖𝒏𝒊𝒄𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊), 𝒄𝒉𝒆 𝒊𝒍 4 𝒈𝒊𝒖𝒈𝒏𝒐 𝒔𝒄𝒐𝒓𝒔𝒐, 𝒂𝒏𝒄𝒉𝒆 𝒂 𝒔𝒆𝒈𝒖𝒊𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒖𝒏𝒂 𝒔𝒆𝒈𝒏𝒂𝒍𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒊𝒏𝒐𝒍𝒕𝒓𝒂𝒕𝒂 𝒅𝒂𝒍 𝑴𝒊𝒏𝒊𝒔𝒕𝒆𝒓𝒐 𝒅𝒆𝒈𝒍𝒊 𝒂𝒇𝒇𝒂𝒓𝒊 𝒆𝒔𝒕𝒆𝒓𝒊, 𝒂𝒗𝒓𝒆𝒃𝒃𝒆 𝒄𝒉𝒊𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒂𝒍𝒍𝒆 𝒑𝒊𝒂𝒕𝒕𝒂𝒇𝒐𝒓𝒎𝒆 𝒅𝒊 𝒄𝒐𝒏𝒅𝒊𝒗𝒊𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝒗𝒊𝒅𝒆𝒐 𝒀𝒐𝒖𝑻𝒖𝒃𝒆 𝒆 𝑿 (𝒆𝒙 𝑻𝒘𝒊𝒕𝒕𝒆𝒓), 𝒍𝒂 𝒓𝒊𝒎𝒐𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒔𝒖𝒅𝒅𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒅𝒐𝒄𝒖𝒎𝒆𝒏𝒕𝒂𝒓𝒊𝒐, 𝒑𝒓𝒐𝒅𝒐𝒕𝒕𝒐 𝒅𝒂𝒍 𝒄𝒂𝒏𝒂𝒍𝒆 𝒕𝒆𝒍𝒆𝒗𝒊𝒔𝒊𝒗𝒐 𝑹𝒖𝒔𝒔𝒊𝒂 𝑻𝒐𝒅𝒂𝒚 𝒆 𝒂𝒄𝒄𝒆𝒔𝒔𝒊𝒃𝒊𝒍𝒆 𝒅𝒂𝒍𝒍’𝑰𝒕𝒂𝒍𝒊𝒂”.
𝗡𝗲𝗹𝗹𝗼 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝘀𝗶 𝗮𝗳𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮?
𝗖𝗵𝗲 𝗶𝗹 𝗱𝗼𝗰𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼 “𝒓𝒊𝒄𝒐𝒔𝒕𝒓𝒖𝒊𝒔𝒄𝒂 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒕𝒐 𝒂𝒄𝒄𝒂𝒅𝒖𝒕𝒐 𝒊𝒏 𝑫𝒐𝒏𝒃𝒂𝒔𝒔 𝒏𝒆𝒈𝒍𝒊 𝒖𝒍𝒕𝒊𝒎𝒊 10 𝒂𝒏𝒏𝒊 𝒔𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒂𝒍𝒄𝒖𝒏𝒂 𝒅𝒊𝒔𝒂𝒎𝒊𝒏𝒂 𝒐 𝒓𝒊𝒑𝒓𝒐𝒑𝒐𝒔𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝒑𝒐𝒔𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒊𝒗𝒆𝒓𝒔𝒆, 𝒅𝒆𝒔𝒄𝒓𝒊𝒗𝒆𝒏𝒅𝒐 𝒍𝒂 𝒑𝒐𝒑𝒐𝒍𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒖𝒄𝒓𝒂𝒊𝒏𝒂 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒐𝒔𝒕𝒂 𝒅𝒂 𝒇𝒆𝒓𝒐𝒄𝒊 𝒏𝒂𝒛𝒊𝒔𝒕𝒊 𝒄𝒉𝒆 𝒗𝒐𝒈𝒍𝒊𝒐𝒏𝒐 𝒔𝒕𝒆𝒓𝒎𝒊𝒏𝒂𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝒍𝒐𝒓𝒐 𝒔𝒕𝒆𝒔𝒔𝒐 𝒑𝒐𝒑𝒐𝒍𝒐 𝒄𝒐𝒏 𝒍𝒂 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒂̀ 𝒅𝒊 𝑵𝑨𝑻𝑶, 𝑼𝑺𝑨 𝒆 𝑼𝒏𝒊𝒐𝒏𝒆 𝑬𝒖𝒓𝒐𝒑𝒆𝒂, 𝒊𝒏𝒅𝒊𝒄𝒂𝒕𝒊 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒊 𝒗𝒆𝒓𝒊 𝒎𝒂𝒏𝒅𝒂𝒏𝒕𝒊 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒔𝒕𝒓𝒂𝒈𝒊 𝒆 𝒂𝒖𝒕𝒐𝒓𝒊 𝒅𝒆𝒍 𝒄𝒐𝒍𝒑𝒐 𝒅𝒊 𝒔𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒅𝒆𝒍 2014””.
𝗖𝗼𝘀𝗮 𝘀’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗻𝗱𝗲 𝗽𝗲𝗿 “𝗽𝗼𝘀𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗲”? 𝗟𝗮 𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗮𝗴𝗮𝗻𝗱𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗶 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗨𝗻𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗘𝘂𝗿𝗼𝗽𝗲𝗮 𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗡𝗔𝗧𝗢? 𝗤𝘂𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝘃𝗶𝗲𝗻𝗲 𝘁𝗿𝗮𝘀𝘃𝗲𝗿𝘀𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗺𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗶 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮 𝗱𝗼𝗺𝗶𝗻𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗹 𝟮𝟰 𝗙𝗲𝗯𝗯𝗿𝗮𝗶𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟮? 𝗜 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗹𝗮 𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗲 𝗹𝗲 𝗺𝗲𝗻𝘇𝗼𝗴𝗻𝗲 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗹𝗲 𝗴𝗮𝗺𝗯𝗲 𝗰𝗼𝗿𝘁𝗲. 𝗜𝗹 𝗴𝗼𝘃𝗲𝗿𝗻𝗼 𝗴𝘂𝗶𝗱𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗹𝗲𝗴𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗼 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗩𝗶𝗸𝘁𝗼𝗿 𝗬𝗮𝗻𝘂𝗸𝗼𝘃𝗶𝗰𝗵, 𝗱𝗲𝗺𝗼𝗰𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗻𝗲𝗹 𝟮𝟬𝟭𝟬, 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝘀𝗶 𝗮𝘀𝘁𝗲𝗻𝘂𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗳𝗶𝗿𝗺𝗮𝗿𝗲 𝗹’𝗮𝗰𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘃𝗶𝗻𝗰𝗼𝗹𝗮𝘃𝗮 𝗹’𝗨𝗰𝗿𝗮𝗶𝗻𝗮 𝗮𝗹𝗹’𝗨𝗻𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗘𝘂𝗿𝗼𝗽𝗲𝗮 (𝗻𝗼𝘃𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝟮𝟬𝟭𝟯), 𝗲̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗹𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝗽𝗼𝗱𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝘂𝗻 𝗴𝗼𝗹𝗽𝗲 𝗺𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝗺𝗶𝗻𝗼𝗿𝗮𝗻𝘇𝗲 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝗱𝘂𝗰𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶 𝗮𝗹 𝗻𝗲𝗼𝗳𝗮𝘀𝗰𝗶𝘀𝗺𝗼 𝘂𝗰𝗿𝗮𝗶𝗻𝗼, 𝗿𝗶𝘀𝗼𝗿𝘁𝗼 “𝗺𝗮𝗴𝗶𝗰𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲” 𝗻𝗲𝗹 𝟭𝟵𝟵𝟭 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗹𝗼 𝘀𝗰𝗶𝗼𝗴𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗨𝗻𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗦𝗼𝘃𝗶𝗲𝘁𝗶𝗰𝗮. 𝗧𝗮𝗹𝗶 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, 𝗴𝗼𝗱𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗶𝗻𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗨𝗦𝗔 (𝗿𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗶 𝗳𝗮𝗺𝗼𝘀𝗶 𝗯𝗶𝘀𝗰𝗼𝘁𝘁𝗶𝗻𝗶 𝗱𝗼𝗻𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗮𝗹 𝗱𝗶𝗽𝗹𝗼𝗺𝗮𝘁𝗶𝗰𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝘂𝗻𝗶𝘁𝗲𝗻𝘀𝗲 𝗩𝗶𝗰𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗡𝘂𝗹𝗮𝗻𝗱 𝗮𝗶 𝘁𝗲𝗽𝗽𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗳𝗮𝘀𝗰𝗶𝘀𝘁𝗶 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗶𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗠𝗮𝗶𝗱𝗮𝗻), 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗼 𝘂𝗻 𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗮 𝗱𝗶𝘁𝘁𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗮 𝗺𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗳𝘂𝗼𝗿𝗶-𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗼𝗽𝗽𝗼𝘀𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗱𝗲𝗿𝗮𝘁𝗶 𝗳𝗶𝗹𝗼𝗿𝘂𝘀𝘀𝗶, 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗲𝗴𝘂𝗶𝘁𝗮 𝗲 𝗿𝗲𝗽𝗿𝗶𝗺𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗹𝗹𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗹𝗶, 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗲 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗶 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘃𝗶𝗱𝗼𝗻𝗼 𝗶𝗹 “𝗻𝘂𝗼𝘃𝗼 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 “. 𝗦𝗶 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗲𝗿𝗲𝗱𝗶 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗢𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗡𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗨𝗰𝗿𝗮𝗶𝗻𝗶 (𝗢𝗨𝗡), 𝗹𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝘁𝗲𝗻𝗻𝗲 𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝗼 𝘂𝗻 𝗰𝗼𝗻𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 (𝟮𝟳 𝗮𝗴𝗼𝘀𝘁𝗼 𝟭𝟵𝟯𝟵) 𝗮 𝗥𝗼𝗺𝗮, 𝗴𝗼𝗱𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗥𝗲𝗴𝗶𝗺𝗲 𝗳𝗮𝘀𝗰𝗶𝘀𝘁𝗮, 𝗶𝗹 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗼𝘀𝗽𝗶𝘁𝗮𝘃𝗮 𝗔𝗹𝗲𝗸𝘀𝗮𝗻𝗱𝗿 𝗕𝗮𝗻𝗱𝗲𝗿𝗮, 𝗳𝗿𝗮𝘁𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗿𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗦𝘁𝗲𝗽𝗵𝗮𝗻 𝗕𝗮𝗻𝗱𝗲𝗿𝗮, 𝗲𝗱 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗶 𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗮𝗱 𝗲𝗺𝘂𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 “𝗥𝗶𝘃𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝗺𝗶𝗰𝗶𝗮 𝗻𝗲𝗿𝗮” 𝗻𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗼 𝗽𝗮𝗲𝘀𝗲 𝗱’𝗼𝗿𝗶𝗴𝗶𝗻𝗲. 𝗟’𝗼𝗰𝗰𝗮𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘁𝗮𝗿𝗱𝗼̀ 𝗮𝗱 𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗮𝗿𝗲, 𝗰𝗼𝗻 𝗹’𝗶𝗻𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝘁𝗿𝘂𝗽𝗽𝗲 𝗻𝗮𝘇𝗶𝘀𝘁𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗨𝗥𝗦𝗦, 𝗶 𝗯𝗮𝗻𝗱𝗲𝗿𝗶𝘀𝘁𝗶 𝘀’𝗮𝗳𝗳𝗿𝗲𝘁𝘁𝗮𝗿𝗼𝗻𝗼 𝗮 𝗱𝗶𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗹’𝗶𝗻𝗱𝗶𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗣𝗮𝗲𝘀𝗲, 𝗺𝗮 𝗱𝗮𝗹 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗼𝘁𝘁𝗲𝗻𝗻𝗲𝗿𝗼 𝗻𝘂𝗹𝗹𝗮, 𝘀𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗳𝗼𝗿𝗻𝗶𝗿𝗲 𝗺𝗮𝗻𝗼𝘃𝗮𝗹𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗪𝗮𝗳𝗳𝗲𝗻 𝗦𝗦, 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗶𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗿𝘂𝗱𝗲𝗹𝘁𝗮̀ 𝗻𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗽𝗼𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗹𝗼𝗰𝗮𝗹𝗲 𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗺𝗶𝗻𝗼𝗿𝗮𝗻𝘇𝗲 𝗲𝘁𝗻𝗶𝗰𝗵𝗲, 𝘁𝗿𝗮 𝗰𝘂𝗶 𝗶 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶 𝗲𝗯𝗿𝗲𝗶 𝘀𝗼𝘃𝗶𝗲𝘁𝗶𝗰𝗶 (𝗥𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗶𝗹 𝗺𝗮𝘀𝘀𝗮𝗰𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗕𝗮𝗯𝗶𝗷 𝗝𝗮𝗿 – 𝟭𝟬𝟬-𝟭𝟱𝟬 𝗺𝗶𝗹𝗮 𝘃𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗲 𝗼 𝗶𝗹 𝗽𝗼𝗴𝗿𝗼𝗺 𝗱𝗲 𝗚𝗵𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗟𝗲𝗼𝗽𝗼𝗹𝗶).
Forwarded from 🟥🟦⬜️ INFO RER | Russia Emilia-Romagna
𝗖𝗼𝗻 𝗹’𝗮𝘃𝗮𝗻𝘇𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗔𝗿𝗺𝗮𝘁𝗮 𝗥𝗼𝘀𝘀𝗮 𝗲 𝗹’𝗶𝗻𝗲𝘃𝗶𝘁𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗮𝗿𝗿𝗲𝘁𝗿𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗲𝘀𝗲𝗿𝗰𝗶𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗔𝘀𝘀𝗲, 𝘁𝗿𝗮 𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗶 𝘀𝗶 𝗮𝗻𝗻𝗼𝘃𝗲𝗿𝗮𝗻𝗼 𝗹𝗲 𝗦𝗦 𝗚𝗮𝗹𝗶𝘇𝗶𝗲𝗻 𝗲 𝗹’𝗨𝗣𝗔 (𝗘𝘀𝗲𝗿𝗰𝗶𝘁𝗼 𝗜𝗻𝘀𝘂𝗿𝗿𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗨𝗰𝗿𝗮𝗶𝗻𝗼), 𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗿𝗶𝗮𝗹𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗮𝗻𝗴𝗹𝗼-𝘀𝘁𝗮𝘁𝘂𝗻𝗶𝘁𝗲𝗻𝘀𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗼𝗻𝗼 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼 𝗲, 𝗮𝗹 𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗹𝗶𝘁𝘁𝗼, 𝗰𝗼𝗹𝗼𝗿𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗮𝗯𝗼𝗿𝗮𝗿𝗼𝗻𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗶𝗹 𝗧𝗲𝗿𝘇𝗼 𝗥𝗲𝗶𝗰𝗵, 𝗶𝗻 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗲𝘁𝗲𝗻𝘂𝘁𝗶 𝗻𝗲𝗹 𝗖𝗮𝗺𝗽𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗶𝗴𝗶𝗼𝗻𝗶𝗮 𝗮 𝗠𝗶𝗿𝗮𝗺𝗮𝗿𝗲 (𝗥𝗶𝗺𝗶𝗻𝗶), 𝘃𝗲𝗻𝗻𝗲𝗿𝗼 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶 𝘁𝗿𝗮𝗻𝘀𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗚𝗿𝗮𝗻 𝗕𝗿𝗲𝘁𝗮𝗴𝗻𝗮 𝗲 𝗶𝗻 𝗯𝘂𝗼𝗻𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲-𝗼𝗰𝗲𝗮𝗻𝗼. 𝗚𝗼𝗱𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗼𝘀𝗶𝗱𝗱𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗲𝗮𝘁𝗶, 𝗱𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗿𝗼𝘀𝗶 𝗱𝗶 𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝗿𝗲 𝗶 𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝘁𝗶 𝘂𝗰𝗿𝗮𝗶𝗻𝗶 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮 𝗰𝗿𝗼𝗰𝗶𝗮𝘁𝗮 𝗮𝗻𝘁𝗶𝘀𝗼𝘃𝗶𝗲𝘁𝗶𝗰𝗮, 𝘃𝗲𝗻𝗻𝗲𝗿𝗼 𝗶𝗺𝗽𝗶𝗲𝗴𝗮𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝗼𝗽𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗲 (𝘀𝗽𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗳𝗮𝗹𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶) 𝗻𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗨𝗥𝗦𝗦. 𝗧𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗹𝗮 “𝗴𝘂𝗲𝗿𝗿𝗮 𝗳𝗿𝗲𝗱𝗱𝗮” 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗼 𝘀𝗰𝗶𝗼𝗴𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗣𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗩𝗮𝗿𝘀𝗮𝘃𝗶𝗮 (𝟭𝟵𝟴𝟵) ,𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗨𝗻𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗦𝗼𝘃𝗶𝗲𝘁𝗶𝗰𝗮 (𝟭𝟵𝟵𝟭) 𝗲 𝗼𝘁𝘁𝗲𝗻𝘂𝘁𝗮 𝗹’𝗶𝗻𝗱𝗶𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘇𝗮, 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝗲𝗼𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗥𝗲𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮 𝗨𝗰𝗿𝗮𝗶𝗻𝗮 𝗶 𝗿𝗶𝗴𝘂𝗿𝗴𝗶𝘁𝗶 𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘃𝗲𝗿𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗶𝗹 𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗿𝗲𝗱𝘂𝗰𝗶 𝗲 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗲 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲 𝗶𝗻 𝗽𝗮𝘁𝗿𝗶𝗮 𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝘃𝗮 𝗶𝗻𝗳𝗶𝗹𝘁𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗼𝗰𝗰𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗶, 𝗴𝗲𝘁𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗲𝗺𝗲𝘀𝘀𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗼𝗹𝗽𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝟮𝟬𝟭𝟰. 𝗟’𝗨𝗰𝗿𝗮𝗶𝗻𝗮, 𝗹𝘂𝗻𝗴𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗽𝗮𝗲𝘀𝗲 𝗼𝘀𝘁𝗶𝗹𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗙𝗲𝗱𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗥𝘂𝘀𝘀𝗮, 𝗻𝗲𝗹 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗼 𝘀𝗰𝗲𝗻𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗽𝗼𝘀𝘁-𝘀𝗼𝘃𝗶𝗲𝘁𝗶𝗰𝗼, 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗴𝗮𝗿𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗮 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘇𝗮, 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝗶𝘃𝗮 𝗹’𝗮𝗿𝘀𝗲𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗻𝘂𝗰𝗹𝗲𝗮𝗿𝗲 𝗲𝗿𝗲𝗱𝗶𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗨𝗥𝗦𝗦 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗥𝘂𝘀𝘀𝗶𝗮, 𝗺𝗮𝗻𝘁𝗲𝗻𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝘂𝘀 𝗱𝗶 𝗣𝗮𝗲𝘀𝗲 𝗻𝗲𝘂𝘁𝗿𝗮𝗹𝗲. 𝗠𝗮 𝗹𝗮 𝗡𝗔𝗧𝗢, 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗮 𝗮𝘃𝗮𝗻𝘇𝗮𝘁𝗮 𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗲𝘀𝘁, 𝗶𝗻𝗴𝗹𝗼𝗯𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝘃𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗽𝗮𝗲𝘀𝗶 𝗲𝘅-𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶𝘀𝘁𝗶, 𝗵𝗮 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗳𝗼𝗿𝘇𝗮𝘁𝗼 𝗹’𝗲𝗾𝘂𝗶𝗹𝗶𝗯𝗿𝗶𝗼 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮 𝗞𝗶𝗲𝘃, 𝗿𝗶𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗮𝗹 𝗽𝗼𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗴𝗹𝗶 𝗲𝘁𝗻𝗼-𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘁𝗶 𝗶𝗱𝗲𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝘂𝗴𝗹𝗶 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗗𝗺𝘆𝘁𝗿𝗼 𝗗𝗼𝗻𝘁𝘀𝗼𝘃 (𝗽𝗮𝗱𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗡𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝗺𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗴𝗿𝗮𝗹𝗲 𝘂𝗰𝗿𝗮𝗶𝗻𝗼). 𝗡𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗲𝘅-𝗿𝗲𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮 𝘀𝗼𝘃𝗶𝗲𝘁𝗶𝗰𝗮, 𝗯𝘂𝗼𝗻𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗽𝗼𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝘀𝗼𝗽𝗿𝗮𝘁𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘂𝗱-𝗼𝗿𝗶𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲 (𝗱𝗮 𝗢𝗱𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗮 𝗞𝗵𝗮𝗿𝗸𝗼𝘃) 𝗻𝗼𝗻 𝗵𝗮 𝗮𝗰𝗰𝗲𝘁𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 “𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗮𝗹 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗮𝘁𝗼”, 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝘂𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝘃𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝗶 𝗲̀ 𝗽𝗮𝗹𝗲𝘀𝗮𝘁𝗼 𝗻𝗲𝗶 𝗺𝗮𝘀𝘀𝗮𝗰𝗿𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗶𝘂𝘁𝗶 𝗱𝗮𝗶 𝗻𝗮𝘇𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗮𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗢𝗱𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗲 𝗻𝗲𝗶 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗟𝘂𝗴𝗮𝗻𝘀𝗸 𝗲 𝗗𝗼𝗻𝗲𝘁𝘀𝗸, 𝗼𝗽𝗽𝗼𝗻𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗿𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮, 𝗰𝗼𝘀𝗶̀ 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗳𝗲𝗰𝗲𝗿𝗼 𝗶 𝗣𝗮𝗿𝘁𝗶𝗴𝗶𝗮𝗻𝗶 𝘀𝗼𝘃𝗶𝗲𝘁𝗶𝗰𝗶 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗚𝗹𝗼𝗿𝗶𝗼𝘀𝗮 𝗚𝘂𝗲𝗿𝗿𝗮 𝗣𝗮𝘁𝗿𝗶𝗼𝘁𝘁𝗶𝗰𝗮.
𝗗𝗮𝗹 𝟮𝟬𝟭𝟰 𝗮𝗹 𝟮𝟬𝟮𝟮, 𝗰𝗼𝗻 𝗹’𝗮𝗰𝗿𝗼𝗻𝗶𝗺𝗼 𝗔𝗧𝗢 (𝗢𝗽𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗔𝗻𝘁𝗶-𝗧𝗲𝗿𝗿𝗼𝗿𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗮), 𝗹𝗮 𝗴𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗴𝗼𝗹𝗽𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗞𝗶𝗲𝘃 𝗵𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗶𝘂𝘁𝗼 𝗰𝗿𝗶𝗺𝗶𝗻𝗶 𝗻𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗽𝗼𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗮 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗢𝗽𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗕𝗮𝗿𝗯𝗮𝗿𝗼𝘀𝘀𝗮. 𝗢𝗹𝘁𝗿𝗲 𝟭𝟬 𝗺𝗶𝗹𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗗𝗼𝗻𝗯𝗮𝘀𝘀 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗶 𝘁𝗿𝘂𝗰𝗶𝗱𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗲𝘀𝗲𝗿𝗰𝗶𝘁𝗼 𝘂𝗰𝗿𝗮𝗶𝗻𝗼 𝗲 𝗶𝗻 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗮𝗶 𝗕𝗮𝘁𝘁𝗮𝗴𝗹𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗡𝗮𝘇𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗶𝗹 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗴𝗲𝗿𝗮𝘁𝗼 “𝗔𝘇𝗼𝘃”. 𝗜𝗹 𝗳𝗶𝗹𝗺 “𝗗𝗼𝗻𝗯𝗮𝘀𝘀 𝗶𝗲𝗿𝗶, 𝗼𝗴𝗴𝗶 𝗲 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗶” 𝗱𝗼𝗰𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮 𝗹𝗮 𝗯𝗮𝗿𝗯𝗮𝗿𝗶𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗶𝘂𝘁𝗮 𝗱𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗲 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝘀𝘂𝗶 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗱𝘂𝗲 𝗥𝗲𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗼𝗴𝗴𝗶 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗙𝗲𝗱𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗥𝘂𝘀𝘀𝗮. 𝗤𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗲̀ 𝗹𝗮 𝗱𝗶𝘀𝗮𝗺𝗶𝗻𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝗴𝗿𝗮𝗱𝗶𝘁𝗮 𝗮𝗶 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗶 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗻𝗶 𝗮𝗹 𝗱𝗼𝗺𝗶𝗻𝗶𝗼 𝗮𝗻𝗴𝗹𝗼-𝘀𝘁𝗮𝘁𝘂𝗻𝗶𝘁𝗲𝗻𝘀𝗲, 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗿𝗲𝘀𝗼 𝗶𝗹 𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗕𝗼𝗹𝗼𝗴𝗻𝗮!
𝗖𝗼𝗺’𝗲̀ 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗮𝗰𝗰𝘂𝘀𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗶 “𝗶𝗻𝗰𝗶𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗼𝗱𝗶𝗼 𝗿𝗮𝘇𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲”, 𝘂𝗻 𝗱𝗼𝗰𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮 𝗶 𝗱𝗮𝘁𝗶 𝗿𝗮𝗰𝗰𝗼𝗹𝘁𝗶 𝘀𝘂𝗹 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗼, 𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗲 𝗲𝘃𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗿𝗶𝗺𝗶𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗴𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗴𝗼𝗹𝗽𝗶𝘀𝘁𝗮 𝘀𝘂 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗼𝗽𝗼𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗮 𝗱𝗶𝗳𝗲𝘀𝗼 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗮 𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮, 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗮𝗱 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝗶𝘁𝘁𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮 𝘀𝗶𝗺𝗶𝗹𝗲 𝗮 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗶 𝗣𝗶𝗻𝗼𝗰𝗵𝗲𝘁 𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗹𝗼𝗻𝗻𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗮𝗿𝗴𝗲𝗻𝘁𝗶𝗻𝗶? 𝗗𝗼𝘃𝗲 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗳𝗶𝗻𝗶𝘁𝗶 𝗶 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗺𝗶𝗻𝗼𝗿𝗮𝗻𝘇𝗲 𝗲𝘁𝗻𝗼-𝗹𝗶𝗻𝗴𝘂𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗮𝗻𝗰𝗶𝘁𝗶 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗥𝗶𝘀𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝟰𝟳𝟭𝟯𝟱 𝗱𝗲𝗹 𝟭𝟴 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝟭𝟵𝟵𝟮 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝘃𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗔𝘀𝘀𝗲𝗺𝗯𝗹𝗲𝗮 𝗚𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗡𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗨𝗻𝗶𝘁𝗲?
𝗟𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗱𝗼𝗽𝗽𝗶-𝘀𝘁𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗱, 𝗶𝗻 𝗯𝗮𝘀𝗲 𝗮𝗹 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝘀𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗱𝗲𝗿𝗮 𝗶𝗹𝗹𝗲𝗴𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗹’𝗢𝗽𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗠𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗦𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 (𝗦𝗩𝗢) 𝗱𝗲𝗹 𝟮𝟰 𝗳𝗲𝗯𝗯𝗿𝗮𝗶𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟮 𝗲 𝘀𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗶𝘀𝗰𝗲 𝗹𝗲𝗴𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗶𝘁𝗮̀ 𝗹’𝗮𝗴𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗺𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗦𝘁𝗮𝘁𝘂𝗻𝗶𝘁𝗲𝗻𝘀𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗹𝗮 𝗥𝗲𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗶 𝗝𝘂𝗴𝗼𝘀𝗹𝗮𝘃𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝟭𝟵𝟵𝟵, 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗵𝗮 𝗿𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱’𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗿𝗲. 𝗘 𝗹’𝗨𝗻𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗘𝘂𝗿𝗼𝗽𝗲𝗮, 𝗹𝘂𝗻𝗴𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗾𝘂𝗲𝗹 𝗺𝗲𝗿𝗮𝘃𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼𝘀𝗼 𝗴𝗶𝗮𝗿𝗱𝗶𝗻𝗼 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗼𝗻𝗱𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝗴𝗶𝘂𝗻𝗴𝗹𝗮 𝗽𝗹𝗮𝗻𝗲𝘁𝗮𝗿𝗶𝗮, 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗱𝗲𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝗝𝗼𝘀𝗲𝗽𝗵 𝗕𝗼𝗿𝗿𝗲𝗹𝗹, 𝗲̀ 𝘂𝗻 𝗺𝗼𝗱𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗿𝗲𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗻𝗲𝗼𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗴𝗿𝗮𝘃𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗺𝗮𝗹𝗮𝘁𝗼 𝗲𝗱 𝗲𝘀𝘁𝗿𝗲𝗺𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗻𝗳𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼.
𝗗𝗮𝗹 𝟮𝟬𝟭𝟰 𝗮𝗹 𝟮𝟬𝟮𝟮, 𝗰𝗼𝗻 𝗹’𝗮𝗰𝗿𝗼𝗻𝗶𝗺𝗼 𝗔𝗧𝗢 (𝗢𝗽𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗔𝗻𝘁𝗶-𝗧𝗲𝗿𝗿𝗼𝗿𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗮), 𝗹𝗮 𝗴𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗴𝗼𝗹𝗽𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗞𝗶𝗲𝘃 𝗵𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗶𝘂𝘁𝗼 𝗰𝗿𝗶𝗺𝗶𝗻𝗶 𝗻𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗽𝗼𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗮 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗢𝗽𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗕𝗮𝗿𝗯𝗮𝗿𝗼𝘀𝘀𝗮. 𝗢𝗹𝘁𝗿𝗲 𝟭𝟬 𝗺𝗶𝗹𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗗𝗼𝗻𝗯𝗮𝘀𝘀 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗶 𝘁𝗿𝘂𝗰𝗶𝗱𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗲𝘀𝗲𝗿𝗰𝗶𝘁𝗼 𝘂𝗰𝗿𝗮𝗶𝗻𝗼 𝗲 𝗶𝗻 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗮𝗶 𝗕𝗮𝘁𝘁𝗮𝗴𝗹𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗡𝗮𝘇𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗶𝗹 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗴𝗲𝗿𝗮𝘁𝗼 “𝗔𝘇𝗼𝘃”. 𝗜𝗹 𝗳𝗶𝗹𝗺 “𝗗𝗼𝗻𝗯𝗮𝘀𝘀 𝗶𝗲𝗿𝗶, 𝗼𝗴𝗴𝗶 𝗲 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗶” 𝗱𝗼𝗰𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮 𝗹𝗮 𝗯𝗮𝗿𝗯𝗮𝗿𝗶𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗶𝘂𝘁𝗮 𝗱𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗲 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝘀𝘂𝗶 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗱𝘂𝗲 𝗥𝗲𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗼𝗴𝗴𝗶 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗙𝗲𝗱𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗥𝘂𝘀𝘀𝗮. 𝗤𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗲̀ 𝗹𝗮 𝗱𝗶𝘀𝗮𝗺𝗶𝗻𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝗴𝗿𝗮𝗱𝗶𝘁𝗮 𝗮𝗶 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗶 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗻𝗶 𝗮𝗹 𝗱𝗼𝗺𝗶𝗻𝗶𝗼 𝗮𝗻𝗴𝗹𝗼-𝘀𝘁𝗮𝘁𝘂𝗻𝗶𝘁𝗲𝗻𝘀𝗲, 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗿𝗲𝘀𝗼 𝗶𝗹 𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗕𝗼𝗹𝗼𝗴𝗻𝗮!
𝗖𝗼𝗺’𝗲̀ 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗮𝗰𝗰𝘂𝘀𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗶 “𝗶𝗻𝗰𝗶𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗼𝗱𝗶𝗼 𝗿𝗮𝘇𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲”, 𝘂𝗻 𝗱𝗼𝗰𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮 𝗶 𝗱𝗮𝘁𝗶 𝗿𝗮𝗰𝗰𝗼𝗹𝘁𝗶 𝘀𝘂𝗹 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗼, 𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗲 𝗲𝘃𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗿𝗶𝗺𝗶𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗴𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗴𝗼𝗹𝗽𝗶𝘀𝘁𝗮 𝘀𝘂 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗼𝗽𝗼𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗮 𝗱𝗶𝗳𝗲𝘀𝗼 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗮 𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮, 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗮𝗱 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝗶𝘁𝘁𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮 𝘀𝗶𝗺𝗶𝗹𝗲 𝗮 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗶 𝗣𝗶𝗻𝗼𝗰𝗵𝗲𝘁 𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗹𝗼𝗻𝗻𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗮𝗿𝗴𝗲𝗻𝘁𝗶𝗻𝗶? 𝗗𝗼𝘃𝗲 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗳𝗶𝗻𝗶𝘁𝗶 𝗶 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗺𝗶𝗻𝗼𝗿𝗮𝗻𝘇𝗲 𝗲𝘁𝗻𝗼-𝗹𝗶𝗻𝗴𝘂𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗮𝗻𝗰𝗶𝘁𝗶 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗥𝗶𝘀𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝟰𝟳𝟭𝟯𝟱 𝗱𝗲𝗹 𝟭𝟴 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝟭𝟵𝟵𝟮 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝘃𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗔𝘀𝘀𝗲𝗺𝗯𝗹𝗲𝗮 𝗚𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗡𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗨𝗻𝗶𝘁𝗲?
𝗟𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗱𝗼𝗽𝗽𝗶-𝘀𝘁𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗱, 𝗶𝗻 𝗯𝗮𝘀𝗲 𝗮𝗹 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝘀𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗱𝗲𝗿𝗮 𝗶𝗹𝗹𝗲𝗴𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗹’𝗢𝗽𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗠𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗦𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 (𝗦𝗩𝗢) 𝗱𝗲𝗹 𝟮𝟰 𝗳𝗲𝗯𝗯𝗿𝗮𝗶𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟮 𝗲 𝘀𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗶𝘀𝗰𝗲 𝗹𝗲𝗴𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗶𝘁𝗮̀ 𝗹’𝗮𝗴𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗺𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗦𝘁𝗮𝘁𝘂𝗻𝗶𝘁𝗲𝗻𝘀𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗹𝗮 𝗥𝗲𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗶 𝗝𝘂𝗴𝗼𝘀𝗹𝗮𝘃𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝟭𝟵𝟵𝟵, 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗵𝗮 𝗿𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱’𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗿𝗲. 𝗘 𝗹’𝗨𝗻𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗘𝘂𝗿𝗼𝗽𝗲𝗮, 𝗹𝘂𝗻𝗴𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗾𝘂𝗲𝗹 𝗺𝗲𝗿𝗮𝘃𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼𝘀𝗼 𝗴𝗶𝗮𝗿𝗱𝗶𝗻𝗼 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗼𝗻𝗱𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝗴𝗶𝘂𝗻𝗴𝗹𝗮 𝗽𝗹𝗮𝗻𝗲𝘁𝗮𝗿𝗶𝗮, 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗱𝗲𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝗝𝗼𝘀𝗲𝗽𝗵 𝗕𝗼𝗿𝗿𝗲𝗹𝗹, 𝗲̀ 𝘂𝗻 𝗺𝗼𝗱𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗿𝗲𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗻𝗲𝗼𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗴𝗿𝗮𝘃𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗺𝗮𝗹𝗮𝘁𝗼 𝗲𝗱 𝗲𝘀𝘁𝗿𝗲𝗺𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗻𝗳𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼.
Questa è la pagina web del Presidente del quartiere Porto Saragozza, che ieri ha materialmente bloccato e censurato la proiezione a Bologna del documentario "Donbass ieri oggi domani".
https://www.comune.bologna.it/quartieri/porto-saragozza/consiglio/lorenzo-cipriani
Questa è la sua email
lorenzo.cipriani@comune.bologna.it
Questi i recapiti telefonici del suo ufficio
tel. 051-2197751-2197784
Dal momento che la persona in questione non vale neanche i 100 rubli di scatto alla risposta che mi costerebbe chiamarlo, mi auguro che qualcuno di voi possa interrogare il dott. Cipriani in merito al documentario, che certamente avrà visionato, oppure sul conflitto in Donbass, di cui sarà certamente un grandissimo esperto.
😊 Vincenzo Lorusso 👍
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