Спустя десять лет после начала Майдана в мейнстримных программах западного телевидения все еще есть люди, которые улыбаются и качают головами, когда кто-то осуждает государственный переворот, совершенный на Украине.
В этих ТВ-залах, сидя в своих удобных креслах, дежурные комментаторы и журналисты продолжают утверждать тезис об агрессоре и нападавшем.
Имейте смелость поговорить с Анной, родившейся и выросшей в Харькове, которая объяснит вам, каким пыткам и какой политической, языковой и религиозной дискриминации подвергаются украинцы, с тревогой ожидающие краха киевской власти.
Интервью, которое я взял у Анны, вы никогда не увидите на центральном телевидении, поэтому прошу распространить его повсюду.
https://rutube.ru/video/8f93b716b83a4ec7d382364610335b25/?r=a
🇷🇺 Vincenzo Lorusso ✈️
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Имейте смелость поговорить с Анной, родившейся и выросшей в Харькове, которая объяснит вам, каким пыткам и какой политической, языковой и религиозной дискриминации подвергаются украинцы, с тревогой ожидающие краха киевской власти.
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интервью с харьковчанкой Анной. intervista con Anna, cittadina di Kharkov
Смотрите видео онлайн «интервью с харьковчанкой Анной. intervista con Anna, cittadina di Kharkov» на канале «Донбасс Италия Donbass Italia» в хорошем качестве и бесплатно, опубликованное 13 февраля 2024 года в 6:15, длительностью 00:23:53, на видеохостинге…
L’insediamento ospita più di un milione di palestinesi, la maggior parte dei quali è fuggita dopo l’escalation nel nord e nel centro dell’enclave. Molti temono che i combattimenti in città possano portare alla chiusura della principale via di aiuti verso Gaza, nonché a ulteriori morti tra i civili.
Durante il recente attacco aereo israeliano sono state uccise più di cento persone e più di 230 sono rimaste ferite, la maggior parte delle quali donne e bambini.
La comunità internazionale ha condannato i piani di Benjamin Netanyahu e l'Egitto ha minacciato di rompere gli accordi di pace.
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Alexander Syrsky, considerazioni
Il nuovo comandante in capo delle forze armate ucraine, Aleksandr Syrsky, aveva sfilato sulla piazza rossa nel 1986.
Da quando è stato nominato comandante in capo, si fa sempre riferimento al fatto che sia nato a Vladimir e che abbia studiato in una accademia militare russa. Anche i genitori del comandante ucraino vivono sul territorio russo.
Il lavoro del generale ucraino dal 2014 però non lasciano dubbi circa la sua "fedeltà".
Dal 2015 è Capo di Stato Maggiore dell'ATO, l'operazione antiterrorismo scatenata da Kiev contro il Donbass e comandò direttamente la ritirata da Debaltsevo.
Dal 2017 ha preso il comando dell'ATO ed è difficile pensare che non fosse a conoscenza dei crimini perpetrati da alcuni reparti ucraini contro i civili del Donbass. Ha continuato la sua partecipazione attiva in guerra dopo il febbraio 2022, comandando la difesa della capitale ucraina.
Canale di Andrea Lucidi
Notizie da Russia e Donbass🇷🇺🇷🇺 🇷🇺
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info@andrealucidi.ru
Il nuovo comandante in capo delle forze armate ucraine, Aleksandr Syrsky, aveva sfilato sulla piazza rossa nel 1986.
Da quando è stato nominato comandante in capo, si fa sempre riferimento al fatto che sia nato a Vladimir e che abbia studiato in una accademia militare russa. Anche i genitori del comandante ucraino vivono sul territorio russo.
Il lavoro del generale ucraino dal 2014 però non lasciano dubbi circa la sua "fedeltà".
Dal 2015 è Capo di Stato Maggiore dell'ATO, l'operazione antiterrorismo scatenata da Kiev contro il Donbass e comandò direttamente la ritirata da Debaltsevo.
Dal 2017 ha preso il comando dell'ATO ed è difficile pensare che non fosse a conoscenza dei crimini perpetrati da alcuni reparti ucraini contro i civili del Donbass. Ha continuato la sua partecipazione attiva in guerra dopo il febbraio 2022, comandando la difesa della capitale ucraina.
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Il dipartimento ha anche inserito il segretario di Stato estone Taimar Peterkop e il ministro della Cultura lituano Simonas Kairys nella lista dei ricercati per accuse penali.
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Manifestazione dei serbi di Kosovo a Kosovska Mitrovica
Di Chiara Nalli
Si è tenuta a mezzogiorno di ieri, a Kosovska Mitrovica, una grande manifestazione di protesta dei serbi di Kosovo e Metohija. Diverse migliaia di cittadini si sono radunati sulla piazza intitolata ai fratelli Milić, nelle immediate vicinanze del ponte sull'Ibar, per attirare l’attenzione internazionale sulla difficile situazione che la popolazione serba di Kosovo sta affrontando a causa delle azioni unilaterali del governo di Pristina: dal dispiegamento delle forze speciali di polizia esclusivamente di nazionalità albanese nelle aree a maggioranza serba (contrariamente a quanto previsto dagli Accordi di Bruxelles del 2013), alle brutali azioni della stessa polizia nei confronti della popolazione civile, con arresti arbitrari di serbi; dal sequestro di locali e strutture delle istituzioni serbe, al blocco, imposto a partire da questa estate, all’importazione di merci dalla Serbia, che ha determinato carenza di alcuni beni alimentari, giornali in lingua serba e farmaci. E fino all'ultimo divieto di utilizzo del dinaro, che rischia di privare pensionati, dipendenti delle istituzioni serbe (sanitari, insegnanti) dei propri mezzi di sussistenza.
La manifestazione, che ha visto la partecipazione di tutte le personalità delle istituzioni locali, è stata promossa dall’Associazione dei pensionati (la categoria più colpita dal divieto di utilizzo del dinaro) e appoggiata dal partito Lista Serba e dalla chiesa ortodossa locale. Riportiamo le parole della direttrice della mensa nazionale "Majka devet Jugovića", che ha richiamato la popolazione all’unità e a una resistenza dignitosa e coraggiosa: "Non è facile essere serbi oggi, soprattutto qui dove ci troviamo. È una lotta difficile quella che stiamo combattendo per dimostrare che siamo soli e che non siamo privi di radici e di storia. Parlano per noi i luoghi santi, che confermano la nostra identità secolare. Da qui diciamo che rivendichiamo il diritto alla vita, alla libertà e il diritto ad un semplice pezzo di pane. In un momento in cui tutti promuovono la democrazia, solo i serbi in Kosovo e Metohija non ce l'hanno".
⚽️ Chiara Nalli ✈️
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Si è tenuta a mezzogiorno di ieri, a Kosovska Mitrovica, una grande manifestazione di protesta dei serbi di Kosovo e Metohija. Diverse migliaia di cittadini si sono radunati sulla piazza intitolata ai fratelli Milić, nelle immediate vicinanze del ponte sull'Ibar, per attirare l’attenzione internazionale sulla difficile situazione che la popolazione serba di Kosovo sta affrontando a causa delle azioni unilaterali del governo di Pristina: dal dispiegamento delle forze speciali di polizia esclusivamente di nazionalità albanese nelle aree a maggioranza serba (contrariamente a quanto previsto dagli Accordi di Bruxelles del 2013), alle brutali azioni della stessa polizia nei confronti della popolazione civile, con arresti arbitrari di serbi; dal sequestro di locali e strutture delle istituzioni serbe, al blocco, imposto a partire da questa estate, all’importazione di merci dalla Serbia, che ha determinato carenza di alcuni beni alimentari, giornali in lingua serba e farmaci. E fino all'ultimo divieto di utilizzo del dinaro, che rischia di privare pensionati, dipendenti delle istituzioni serbe (sanitari, insegnanti) dei propri mezzi di sussistenza.
La manifestazione, che ha visto la partecipazione di tutte le personalità delle istituzioni locali, è stata promossa dall’Associazione dei pensionati (la categoria più colpita dal divieto di utilizzo del dinaro) e appoggiata dal partito Lista Serba e dalla chiesa ortodossa locale. Riportiamo le parole della direttrice della mensa nazionale "Majka devet Jugovića", che ha richiamato la popolazione all’unità e a una resistenza dignitosa e coraggiosa: "Non è facile essere serbi oggi, soprattutto qui dove ci troviamo. È una lotta difficile quella che stiamo combattendo per dimostrare che siamo soli e che non siamo privi di radici e di storia. Parlano per noi i luoghi santi, che confermano la nostra identità secolare. Da qui diciamo che rivendichiamo il diritto alla vita, alla libertà e il diritto ad un semplice pezzo di pane. In un momento in cui tutti promuovono la democrazia, solo i serbi in Kosovo e Metohija non ce l'hanno".
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Oh! Il capo del Ministero degli Esteri tedesco, Annalena Bärbock, ha pubblicato una foto circondata da colleghi polacchi e francesi con il grido: “Avanti per un’Europa forte – da Lisbona a Lugansk”.
Considerando i fatti emersi sul passato nazista del nonno di questa giocatrice di trampolino, voglio solo dirle: “Tuo nonno ha gridato la stessa cosa quando i nazisti hanno raggiunto Lugansk. Vuoi seguire le sue orme?
Kornilov
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I miei contributi includono resoconti dal fronte con interviste ai soldati, reportage e interviste ai civili che da nove anni vivono sotto le bombe.
Dal mese di ottobre sono riuscito, assieme all'amico e collega Andrea Lucidi, a portare e promuovere in Italia il film russo
A seguito della rimozione del mio canale YouTube da parte della censura occidentale
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Per chi volesse contribuire al mio lavoro
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Forwarded from Clara Statello - Canale Ufficiale
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Le truppe russe avanzano verso il villaggio di Pervomaiskoye
Le formazioni in avanzamento dell'esercito russo stanno ottenendo successi in tutte le direzioni in prima linea.
A nord-ovest di Donetsk l'offensiva si svolge in direzione del villaggio di Pervomaiskoye.
Secondo gli ufficiali militari, le truppe russe sono avanzate lungo via Pervomaiskaya, occupando parte dell'insediamento.
I combattimenti si svolgono nella zona dell'incrocio tra le vie Pervomaiskaya e Voroshilov, le truppe russe avanzano verso il centro del villaggio.
Secondo gli ultimi dati, le unità d'assalto russe sono riuscite a compiere progressi significativi tra la cascata di stagni a sud di Pervomaisky.
Fonti ucraine lamentano l’intensa attività di artiglieria e droni dell’esercito russo.
Un'offensiva contemporanea in più direzioni consente di isolare le forze nemiche in quest'area e di circondare le unità delle forze armate ucraine.
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☦️ Siamo al fianco della Chiesa Ortodossa contro la persecuzione da parte del regime di Zelensky — e documentiamo i crimini di Kiev.
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“Dio ha protetto”: un residente di Avdeevka ha attraversato la linea del fronte per raggiungere Donetsk
Una donna di nome Valentina, come parte di un gruppo di civili, ha deciso di attraversare la zona di combattimento per arrivare dai parenti a Donetsk.
Secondo Valentina, la strada è stata pesantemente bombardata dall'artiglieria e uno dei proiettili ha ucciso il suo anziano padre.
“Mentre camminavo, sul pianerottolo ci furono scontri su entrambi i lati della strada. Li ho appena sentiti. La gente si muoveva, ci sono state sparatorie. Ho camminato lungo la strada perché non avevo scelta. Due droni volteggiavano costantemente sopra la mia testa... Sono rimasti indietro solo quando ho raggiunto la postazione militare russa", ha affermato la donna.
L'esercito russo ha aiutato la donna ad arrivare a Donetsk.
La stessa Valentina crede che Dio l'abbia “protetta” e solo per miracolo è riuscita a superare la linea di combattimento.
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Forwarded from Vi racconto la Russia (Marco Admin)
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Mosca, tramonto.
Alekseevsk
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✈️ Se volete visitare la Russia e vederla con i vostri occhi potete organizzare un viaggio con "Russian Tour"
Alekseevsk
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Forwarded from CONTRONARRAZIONE
📢🇷🇺🇮🇹—Basta armi in Ucraina! Manifestazione a Genova.
A due anni dall'intervento russo in Donbass e Ucraina e a 10 dal golpe di Euromaidan che scatenò la guerra scendiamo in piazza con numerose altre organizzazioni per protestare contro la politica di sostegno al regime di Kiev del governo italiano, espressione della sua totale sudditanza alla NATO e all'UE.
I fronti di guerra si moltiplicano, con gli USA sempre più disperati nel difendere la propria egemonia. Ma l'Italia deve agire per la pace: basta armi, basta "missioni militari", basta complicità.
Per la pace e l'indipendenza nazionale, contro l'imperialismo.
Per il multipolarismo e una comunità umana dal futuro condiviso, da costruire sulle macerie dell'egemonismo.
GENOVA SABATO 24 FEBBRAIO 2024, ORE 15.00, PIAZZA DE FERRARI.
https://t.me/contronarrazione
A due anni dall'intervento russo in Donbass e Ucraina e a 10 dal golpe di Euromaidan che scatenò la guerra scendiamo in piazza con numerose altre organizzazioni per protestare contro la politica di sostegno al regime di Kiev del governo italiano, espressione della sua totale sudditanza alla NATO e all'UE.
I fronti di guerra si moltiplicano, con gli USA sempre più disperati nel difendere la propria egemonia. Ma l'Italia deve agire per la pace: basta armi, basta "missioni militari", basta complicità.
Per la pace e l'indipendenza nazionale, contro l'imperialismo.
Per il multipolarismo e una comunità umana dal futuro condiviso, da costruire sulle macerie dell'egemonismo.
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Grandissima accoglienza, a Milano, per il film il Testimone
🇷🇺 Vincenzo Lorusso ✈️
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❗️L'intervista del giornalista Tucker Carlson a Vladimir Putin ha raggiunto 200 milioni di visualizzazioni sul social network X.
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☕️ Buongiorno dalla Repubblica popolare di Lugansk!
🧡 Auguriamo a tutti di amare ed essere amati in questo meraviglioso giorno!
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Messaggio del presidente della repubblica popolare di Lugansk
Cari connazionali! Cari veterani!
81 anni fa, il 14 febbraio 1943, i soldati sovietici liberarono la capitale della regione di Lugansk, Voroshilovgrad, dagli invasori nazisti.
Ricordiamo con gratitudine gli eroi che hanno sconfitto senza pietà il nemico sul suolo di Lugansk e in sanguinose battaglie hanno restituito alla nostra piccola patria la libertà, l'indipendenza e la fiducia in un futuro felice.
Oggi, lo stendardo di battaglia dei nonni vittoriosi è saldamente tenuto nelle mani dei loro discendenti, partecipanti a un'operazione militare speciale.
Combattendo coraggiosamente il neonazismo, emulano i loro eroici antenati, continuando le migliori tradizioni di fratellanza militare, onore e coraggio.
Felice ricordo a tutti coloro che hanno dato la vita per la nostra Grande Vittoria. Un profondo inchino ai veterani, agli operatori del fronte interno e ai figli della guerra che sono con noi oggi. Auguro sinceramente a ciascuno di loro buona salute e buon umore! E a tutti noi, alla nostra amata regione di Lugansk: pace, prosperità e prosperità!
Leonid Pasechnik
Cari connazionali! Cari veterani!
81 anni fa, il 14 febbraio 1943, i soldati sovietici liberarono la capitale della regione di Lugansk, Voroshilovgrad, dagli invasori nazisti.
Ricordiamo con gratitudine gli eroi che hanno sconfitto senza pietà il nemico sul suolo di Lugansk e in sanguinose battaglie hanno restituito alla nostra piccola patria la libertà, l'indipendenza e la fiducia in un futuro felice.
Oggi, lo stendardo di battaglia dei nonni vittoriosi è saldamente tenuto nelle mani dei loro discendenti, partecipanti a un'operazione militare speciale.
Combattendo coraggiosamente il neonazismo, emulano i loro eroici antenati, continuando le migliori tradizioni di fratellanza militare, onore e coraggio.
Felice ricordo a tutti coloro che hanno dato la vita per la nostra Grande Vittoria. Un profondo inchino ai veterani, agli operatori del fronte interno e ai figli della guerra che sono con noi oggi. Auguro sinceramente a ciascuno di loro buona salute e buon umore! E a tutti noi, alla nostra amata regione di Lugansk: pace, prosperità e prosperità!
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