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La Russia non inizia MAI una guerra, la porta a termine. Il piano ucraino prevedeva per il giorno 8 marzo l'invasione del Donbass portando a termine il genocidio
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Mentre il Comune di Bologna censura, senza conoscere neanche la trama de " Il Testimone", pubblichiamo queste due recensioni scritte da chi il film lo ha visto.

https://www.inthenet.eu/2024/01/05/il-testimone/

https://www.lariscossa.info/il-testimone/

Per chi volesse inviare una email congratulandosi con il sindaco di Bologna per i suoi valori democratici e antinazisti questo è il contatto del comune
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Il 27 gennaio è prevista la  proiezione del film "Il Testimone" a Bologna presso la casa di quartiere Villa Paradiso. 
L'opera cinematografica è stata già proiettata a Roma, Reggio Emilia, Cesena, Firenze, Milazzo, Lido di Camaiore e nuovamente a Roma.
Il comune di Bologna ha però deciso di vietare la proiezione del film, senza ovviamente averlo visionato.
Questa censura preventiva arriva, peraltro in modo tardivo, ma esattamente a pochi giorni dalla formale protesta effettuata dall'Ambasciata ucraina in Italia. 
Come in altre occasioni l'ambasciata ucraina decide quali artisti possano esibirsi in Italia e quali no, quali opere cinematografiche possano essere trasmesse e quali no. 

Allo stato attuale, la proiezione del 27 è confermata; eventuale possibilità di trovare altra sala deve essere attentamente valutata anche dal punto di vista politico, e non solo da quello della pratica opportunità.

Qui è in gioco il diritto di espressione di un libero pensiero, per il quale Villa Paradiso a Bologna combatte da anni avendo già organizzato altre iniziative poco gradite agli amministratori locali e non solo.

Per chi volesse inviare una email congratulandosi con il sindaco di Bologna per i suoi valori democratici e antinazisti questo è il contatto del comune
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Articolo delirante di libero, però con un fondo di verita: il tour è solo all'inizio.
Il film "il Testimone" dopo essere stato proiettato a Roma, Cesena, Reggio Emilia, Firenze, Milazzo, domani sarà a Lido di Camaiore e nei prossimi mesi a Napoli, Milano e in tutte le città italiane.
La verità è come l'acqua, trova sempre la via d'uscita.

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Forwarded from Un ponte tra Italia e Russia (Tatiana)
🎥 Pelazzo: da febbraio sistema per pagare in rubli prodotti italiani

Amici, con piacere vi presento l'intervista in esclusiva con Ferdinando Pelazzo, presidente della Camera di Commercio italo-russa.

Con il presidente Pelazzo abbiamo parlato del sistema che permetterà alla parte russa di acquistare i prodotti italiani in rubli.

👉Inoltre abbiamo approfondito il tema delle sanzioni e abbiamo parlato delle attività della Camera di Commercio italo-russa che quest'anno compie 60 anni.

VI PREGO DI COMMENTARE E CONDIVIDERE IL VIDEO!

Unisciti al canale: @Tatiana_Italia_Russia

https://youtu.be/TfUiNFNA9OY?si=D4oOv_lWqUx-9BmF
🫐🍭🔔Buon Natale!🍭🔔🫐

Cari amici,
qui in Russia è da poco passata la mezzanotte. Nelle maggiori chiese del paese si stanno celebrando le liturgie per il Natale, purtroppo in alcune parti del Paese, come la città di Belgorod, le celebrazioni sono state sospese per motivi di sicurezza.

Voglio fare gli auguri di natale a tutti i fratelli ortodossi, russi e ucraini. Soprattutto a quegli ucraini a cui la politica vuole impedire di celebrare il Natale oggi, come il calendario liturgico tradizionale prevede.

Buon Natale! С Рождеством!

Canale di Andrea Lucidi
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Il Testimone date confermate

7 Gennaio, Lido di Camaiore sala Atlas ore 17

27 Gennaio, Bologna Villa Paradiso ore 17

3 Febbraio, Milano ( orario da definire)

10 Febbraio, Torino ore 17

https://rutube.ru/video/f8528768d3c8451168e896c892e5deb1/?r=a

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A Riga è scoppiato uno scandalo per l'esibizione di un gruppo folcloristico di lingua russa alla fiera di Natale.

I testi delle canzoni eseguite alla fiera di Riga erano stati precedentemente controllati per la presenza di “elogio della Russia” in essi, ha cercato di giustificarsi il vice sindaco della capitale lettone Edwards Ratnieks.

Si è scoperto che alla fiera si è esibito l'ensemble vocale femminile del centro culturale municipale dell'Audrinsky volost della regione di Rezekne in Lettonia, in cui vive una grande percentuale della popolazione di lingua russa.

Gli ospiti dell'evento hanno accolto bene la canzone: alcuni hanno ballato in cerchio, altri hanno ballato e altri hanno semplicemente ascoltato. Nei commenti è scoppiata un'ondata di russofobia con la richiesta di punire gli organizzatori dell'evento.

😎Fonte IZ.RU
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Forwarded from Vi racconto la Russia (Marco Admin)
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Putin alla funzione natalizia nella chiesa del Salvatore a Usovo, nella regione di Mosca.

Le famiglie degli eroi caduti durante l'operazione militare in Ucraina hanno celebrato il Natale con il presidente.

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Così Maria Zakharova ha commentato la proposta del primo ministro italiano Antonio Tajani di creare un esercito dell'UE.

Secondo la Zakharova l'unione europea dovrebbe innanzitutto pensare a garantire l'approvvigionamento di carburante e a risolvere i problemi con I rifugiati.

😎Fonte IZ.RU
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Forwarded from 9MQ Web TV
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Intervista a Maurizio Sicuro, gestore dello spazio di Villa Paradiso a Bologna, sul film oggetto di censura dal Comune di Bologna in quanto "accusato" di "propaganda anti-ucraina"
Forwarded from byebyeunclesam
COMUNICATO DEL COORDINAMENTO PARADISO

ll Comune di Bologna, con un gesto censorio inaccettabile, sta facendo pressione all'Associazione che ha in gestione Villa Paradiso perché IL TESTIMONE, un film da noi programmato come Coordinamento Paradiso per sabato 27 gennaio, non venga proiettato.
Il Comune, con il suo scellerato comunicato, non si è limitato a esprimere disappunto per questa iniziativa, ma ha convocato per lunedì 8 gennaio i responsabili dell’Associazione che a Villa Paradiso ha in gestione la Casa di Quartiere.
Il film sarebbe propagandistico e “pro-russo”, “putiniano”, insomma il nuovo male assoluto. Come organizzatori dichiariamo quanto segue:
1. Il film non è vietato dalla legge italiana.
2. Non ci risulta che il nostro Paese sia ufficialmente in guerra con la Russia.
3. I cittadini hanno diritto di informarsi scegliendo le fonti, piaccia o meno a chi ha creato un clima di caccia alle streghe finalizzato a imporre un unico punto di vista, ignorando e censurando gli altri, con grave lesione della libertà di informazione e di espressione garantita dall’art. 21 della Costituzione.
4. Questo atteggiamento censorio è del tutto funzionale e finalizzato a non trovare una soluzione negoziale a questa guerra, dove il popolo ucraino è diventato vittima sacrificale di ben altri interessi.
5. La nostra volontà è quella di dare voce anche a chi dice che in Ucraina vige un regime autoritario che ha rivalutato personaggi complici del nazionalsocialismo come Stepan Bandera, mentre il regime nato da un golpe del 2014 ha messo fuori legge 16 partiti, chiuso giornali, emittenti. La “SBU” (Servizio Segreto Ucraino) persegue ogni reato ritenuto di semplice opinione, praticando sevizie e torture sugli oppositori; non abbiamo sentito da parte di alcun media e istituzione dire una sola parola su questi fatti.
6. E’ legittimo sentire la voce di chi critica questo regime ucraino infarcito di neonazisti, a maggior ragione se si è antifascisti e contrari alla guerra. La gravità del gesto del Comune sta nella sua ingerenza censoria antidemocratica, dunque inaccettabile, guarda caso paragonabile a quanto accaduto a Bologna nel marzo del ’77, con la chiusura manu militari di Radio Alice e l’invocazione a reprimere il Movimento di allora da parte della giunta del PCI. Oggi, con l’amministrazione del PD, in uno stato che non è di guerra ma è come se lo fosse, si ripete la stessa logica liberticida in un contesto in cui non è più possibile contestare o anche solo criticare, documentandosi da altre fonti che non siano quelle del pensiero unico.
7. L’atto liberticida e antidemocratico del Comune costituisce un pericoloso precedente, che sottrae il diritto di libera espressione. Pertanto ci appelliamo a tutte le forze democratiche e antifasciste per una civile mobilitazione che esprima tutto lo sdegno a questa manovra di palazzo: un atto irresponsabile che potrebbe lasciare spazi a chi con provocazioni, o peggio, si senta poi autorizzato a compierle. Due anni fa, abbiamo visto nella nostra città assalti squadristi di personaggi legati a Pravy Sektor alla festa antifascista in Bolognina e un tentativo di stupro in zona Mazzini ai danni di una compagna. Invitiamo tutti ad una mobilitazione di massa sul tema della censura di guerra, che dall’Ucraina alla Palestina viene imposta da governi scellerati e da cricche bipartisan che non ci rappresentano.

Bologna, 07.01.2024
𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗔𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗖𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗥𝘂𝘀𝘀𝗶𝗮 𝗘𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮 𝗥𝗼𝗺𝗮𝗴𝗻𝗮
 
 
La decisione del Sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli, di ritirare la concessione della Sala Civica di Via Viterbo all’Associazione Culturale Russia Emilia-Romagna, non solo rappresenta un’aperta violazione del regolamento comunale, ma costituisce un attacco ai principi sanciti nella Costituzione della Repubblica Italiana e più precisamente all’Art. 21: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
La nostra Associazione, lungi dall’essere incompatibile con l’articolo 3 dello Statuto comunale “che si pone come obiettivo la promozione della piena affermazione dei valori di giustizia, di libertà, di democrazia e di pace”, organizza con cadenza mensile ed annuale, iniziative volte a salvaguardare la memoria dei Partigiani sovietici (inclusi i nostri fratelli ucraini) caduti nella Resistenza italiana. Quindi si pone legittimamente nel perimetro valoriale stabilito dai padri costituenti.
L’offensiva squadristico-mediatica operata dalla giunta di Kiev, la quale si è macchiata dei crimini gravissimi contro il popolo ucraino e le opposizioni politiche interne, si è basata su una “fake-news” promossa da organismi di informazione ucraini, e consistente nell’affermare che il “Comune di Modena” avrebbe concesso il Patrocinio alla conferenza/mostra sulla ricostruzione di Mariupol, congiuntamente al Consolato della Federazione Russa di Milano. Tutto falso in quanto il Comune di Modena non ha dato nessun patrocinio e lo stesso il Consolato Russo di Milano, era solo uno degli ospiti invitato a parlare.
La richiesta ed il relativo pagamento della Sala di via Viterbo, inclusa la valutazione di compatibilità, sono stati effettuati regolarmente, in maniera autonoma e priva di patrocini istituzionali, locali e stranieri.
La necessità di intervenire negli affari interni del nostro Paese, operata dal Ministero degli Esteri e dall’ambasciata dell’entità ucraina, è volta principalmente ad impedire che il popolo italiano abbia accesso a informazioni reali, in grado di smascherare definitivamente l’opera di demonizzazione perpetrata contro la Federazione Russa. L’iniziativa del 20 Gennaio 2024 aveva infatti come obiettivo la presentazione al pubblico italiano del processo di ricostruzione post-bellica in atto a Mariupol, senza alcun intento propagandistico. La partecipazione di giornalisti indipendenti comprovava la buona fede degli organizzatori, a differenza di tutta la serie di detrattori mobilitati da chi occupa illegittimamente Kiev dal 2014, e dai rispettivi propagandisti “italiani”, i quali, in più di un’occasione, hanno manifestato la volontà di annientare la Russia e suddividerla in micro-Stati.
Mentre la riabilitazione del fascismo ucraino (Banderismo) e l’elevazione al rango di “eroi” per coloro che collaborarono con l’esercito del Terzo Reich (OUN-B, – OUN-M, Battaglione Nachtigall, Roland, Waffen SS Galizien e UPA), non è più oggetto di interesse per gli organi di informazione italiani, si consente, come accaduto a Milano, la possibilità realizzare mostre fotografiche dedicate al “Battaglione Azov” (nota organizzazione neonazista) con il patrocinio del Comune di Milano.
Nel modenese, una unità delle Waffen SS ucraine Galizien venne trasferita da Trieste per sostituire i militari italiani, con il compito di sorvegliare il Campo di concentramento di Fossoli (Carpi), ed i suoi membri sono ricordati per la crudeltà e le atrocità verso i detenuti.
Così come a Rimini, nell’immediato dopo-guerra, vennero concentrati dalle autorità alleate, oltre 7000 criminali di guerra ucraini, non consegnati all’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS) per volontà di Inghilterra e gli USA, ma fatti transitare verso la Gran Bretagna, Canada e Stati Uniti d’America.
Tutto ciò non può essere ignorato dalle Istituzioni nate dalla Resistenza ed in particolare dal Comune di Modena, il quale ha sempre tenuto viva la memoria della Resistenza ed il legame storico con l’URSS.
L’Associazione Culturale Russia Emilia-Romagna proseguirà con le proprie iniziative, a prescindere dalle decisioni e dall’orientamento politico delle istituzioni nazionali e locali, nella certezza che i rapporti tra la nostra Regione e la Federazione Russa ritorneranno floridi e fruttuosi, e non vi sarà più spazio alcuno per etnonazionalismi e russofobia.

𝗠𝗼𝗱𝗲𝗻𝗮 𝟬𝟴.𝟬𝟭.𝟮𝟬𝟮𝟰

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Come iniziò il colpo di stato in Ucraina #1

Inizio la serie di articoli dedicati al decimo anniversario del golpe di Kiev, meglio conosciuto come Euromaidan. Come ho detto nel mio annuncio, parlerò delle pagine poco conosciute di quegli eventi, sulla base dei documenti che ho dal dipartimento di controspionaggio della SBU.

Sono datati gennaio-febbraio 2014. Leggi come è iniziata la rivoluzione, chi c'è dietro e cosa è successo davvero a Kiev – qui trovi il primo articolo!

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Forwarded from UKR LEAKS_Italia
Come iniziò il colpo di Stato in Ucraina #2

Continuo a parlare dell'inizio della grande tragedia ucraina chiamata “Euromaidan”. 1 dicembre 2013. Klitschko invita gli abitanti di Lvov a partecipare all'“Assemblea popolare per l'Ucraina europea”. Circa 100mila persone arrivano alla successiva manifestazione al Maidan, circa 10mila solo da Lvov.

Fu il 1° dicembre che i manifestanti iniziarono ad occupare gli edifici amministrativi di Kiev e diedero inizio a violenti scontri diretti contro le forze dell'ordine.

Leggi come si svilupparono gli eventi del Maidan quel giorno seguendo il link.

[Come iniziò il colpo di Stato in Ucraina #1]
[Come iniziò il colpo di Stato in Ucraina #2]


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Comunicato dell'Associazione Culturale Russia Emilia-Romagna
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Associazione Russia Emilia Romagna
08 gen 2024, 00:25
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𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗔𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗖𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗥𝘂𝘀𝘀𝗶𝗮 𝗘𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮 𝗥𝗼𝗺𝗮𝗴𝗻𝗮
 
 
La decisione del Sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli, di ritirare la concessione della Sala Civica di Via Viterbo all’Associazione Culturale Russia Emilia-Romagna, non solo rappresenta un’aperta violazione del regolamento comunale, ma costituisce un attacco ai principi sanciti nella Costituzione della Repubblica Italiana e più precisamente all’Art. 21: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
La nostra Associazione, lungi dall’essere incompatibile con l’articolo 3 dello Statuto comunale “che si pone come obiettivo la promozione della piena affermazione dei valori di giustizia, di libertà, di democrazia e di pace”, organizza con cadenza mensile ed annuale, iniziative volte a salvaguardare la memoria dei Partigiani sovietici (inclusi i nostri fratelli ucraini) caduti nella Resistenza italiana. Quindi si pone legittimamente nel perimetro valoriale stabilito dai padri costituenti.
L’offensiva squadristico-mediatica operata dalla giunta di Kiev, la quale si è macchiata dei crimini gravissimi contro il popolo ucraino e le opposizioni politiche interne, si è basata su una “fake-news” promossa da organismi di informazione ucraini, e consistente nell’affermare che il “Comune di Modena” avrebbe concesso il Patrocinio alla conferenza/mostra sulla ricostruzione di Mariupol, congiuntamente al Consolato della Federazione Russa di Milano. Tutto falso in quanto il Comune di Modena non ha dato nessun patrocinio e lo stesso il Consolato Russo di Milano, era solo uno degli ospiti invitato a parlare.
La richiesta ed il relativo pagamento della Sala di via Viterbo, inclusa la valutazione di compatibilità, sono stati effettuati regolarmente, in maniera autonoma e priva di patrocini istituzionali, locali e stranieri.
La necessità di intervenire negli affari interni del nostro Paese, operata dal Ministero degli Esteri e dall’ambasciata dell’entità ucraina, è volta principalmente ad impedire che il popolo italiano abbia accesso a informazioni reali, in grado di smascherare definitivamente l’opera di demonizzazione perpetrata contro la Federazione Russa. L’iniziativa del 20 Gennaio 2024 aveva infatti come obiettivo la presentazione al pubblico italiano del processo di ricostruzione post-bellica in atto a Mariupol, senza alcun intento propagandistico. La partecipazione di giornalisti indipendenti comprovava la buona fede degli organizzatori, a differenza di tutta la serie di detrattori mobilitati da chi occupa illegittimamente Kiev dal 2014, e dai rispettivi propagandisti “italiani”, i quali, in più di un’occasione, hanno manifestato la volontà di annientare la Russia e suddividerla in micro-Stati.
Mentre la riabilitazione del fascismo ucraino (Banderismo) e l’elevazione al rango di “eroi” per coloro che collaborarono con l’esercito del Terzo Reich (OUN-B, – OUN-M, Battaglione Nachtigall, Roland, Waffen SS Galizien e UPA), non è più oggetto di interesse per gli organi di informazione italiani, si consente, come accaduto a Milano, la possibilità realizzare mostre fotografiche dedicate al “Battaglione Azov” (nota organizzazione neonazista) con il patrocinio del Comune di Milano.
Nel modenese, una unità delle Waffen SS ucraine Galizien venne trasferita da Trieste per sostituire i militari italiani, con il compito di sorvegliare il Campo di concentramento di Fossoli (Carpi), ed i suoi membri sono ricordati per la crudeltà e le atrocità verso i detenuti.
Così come a Rimini, nell’immediato dopo-guerra, vennero concentrati dalle autorità alleate, oltre 7000 criminali di guerra ucraini, non consegnati all’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS) per volontà di Inghilterra e gli USA, ma fatti transitare verso la Gran Bretagna, Canada e Stati Uniti d’America.
Tutto ciò non può essere ignorato dalle Istituzioni nate dalla Resistenza ed in particolare dal Comune di Modena, il quale ha sempre tenuto viva la memoria della Resistenza ed il legame storico con l’URSS.
L’Associazione Culturale Russia Emilia-Romagna proseguirà con le proprie iniziative, a prescindere dalle decisioni e dall’orientamento politico delle istituzioni nazionali e locali, nella certezza che i rapporti tra la nostra Regione e la Federazione Russa ritorneranno floridi e fruttuosi, e non vi sarà più spazio alcuno per etnonazionalismi e russofobia.

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