Difendersi Ora - Avv. Fusillo
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Le informazioni legali dell'avvocato Fusillo.
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Il post qui sopra è stato inoltrato dal canale Novax di Riccardo Fortin. Ringraziamo Riccardo per la sua testimonianza. Su questo canale Telegram Difendersi ora, si possono fare commenti, infatti ce ne sono tantissimi.
BORDER NIGHTS

Intervista di Alessandro Fusillo su Border Nights di Fabio Frabetti dal titolo “IN FUGA CON IL MALLOPPO”.

Per vedere il video su YouTube:
https://youtu.be/tDc907v1Vts

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DELEGA FISCALE E CONTI CORRENTI ESTERI

In un nuovo video parliamo della delega fiscale
: https://youtu.be/ErbkITghQqg

È in corso di approvazione una legge che delega il governo ad approvare un'ampia riforma fiscale.

La legge delega (https://www.camera.it/leg19/126?tab=1&leg=19&idDocumento=1038&tipo=) fissa i principi cui il governo dovrà attenersi quando scriverà il testo effettivo della riforma.
Uno dei punti cardine è la riscossione, cioè l'attività di recupero forzoso delle somme di cui lo stato ritiene di essere creditore. L'art. 16 del disegno di legge delega prevede, con il solito linguaggio oscuro del gergo burocratico, la possibilità di attuare procedure automatizzate di pignoramento. In sintesi: il prelievo diretto delle somme che la pubblica amministrazione vuole estorcere ai cittadini dai loro conti correnti.
Questo piano va letto insieme a due altre riforme già approvate. Anzitutto il nuovo sistema, fortunatamente facoltativo, dell’INAD o indice nazionale dei domicili digitali previsto dall’art. 6 quater del d.lgs. 82/2005: la propaganda governativa sta cercando di spingere quante più persone possibili a munirsi di una pec e a registrare la posta certificata sull'indice dei domicili digitali. L'altra riforma è prevista dall’art. 26 DL 76/2020 e riguarda la notifica degli atti della pubblica amministrazione ai cittadini. Dal 30 novembre gli atti amministrativi verranno caricati come documenti informatici su una piattaforma nazionale per le notificazioni (https://notifichedigitali.pagopa.it/cittadini/). Oggetto della notifica, che sarà solo elettronica per chi ha una pec e cartacea per chi ne è sprovvisto, sarà un avviso con la notizia dell'avvenuto caricamento sulla piattaforma del documento vero e proprio che la malcapitata vittima delle attenzioni della repubblica italiana dovrà andare a scaricare.
A partire da un termine di sette o dieci giorni dopo questa "notifica" inizieranno a decorrere i termini per proporre opposizioni e impugnazioni. Possiamo stare certi che molti non faranno nulla perché non si renderanno nemmeno conto che è stato loro notificato un atto amministrativo (ad esempio una cartella esattoriale o un avviso di addebito). Scaduti infruttuosamente i termini, l'amministrazione passerà direttamente al prelievo dai conti correnti.
Ovviamente ciò sarà possibile solo per i conti correnti italiani. Sui conti correnti esteri il gioco sporco previsto dalla delega fiscale non funziona.
Ricordiamo che detenere un conto corrente all'estero è lecito.
Maggiori dettagli nel video
: https://youtu.be/ErbkITghQqg

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Forwarded from Avvocato Alessandro Fusillo (Alessandro Fusillo)
BURIONI QUERELA GRACIS E FUSILLO

Con un post su Twitter il Prof. Burioni ha annunciato la presentazione di una querela contro Matteo Gracis e contro di me per il reato di diffamazione. Non ho ancora il testo della querela non essendoci stata formalmente notificata.
La querela del Prof. Burioni è un’ottima notizia: finalmente vedremo il professore in Tribunale dove dovrà farsi controinterrogare dai nostri avvocati. È molto opportuno che le parole pronunciate in televisione dal Prof. Burioni vengano finalmente sottoposte ad una pubblica analisi nell’ambito di un dibattimento penale.
La ragione della querela, da quanto si può comprendere dal post del professore, è che l’iniziativa dell’esposto collettivo che abbiamo lanciato con Matteo Gracis avrebbe leso il suo decoro. Si stenta a comprendere come ciò possa essere accaduto. Abbiamo riportato testualmente le parole pronunciate dal Prof. Burioni nel corso di una trasmissione televisiva, abbiamo dimostrato, con la collaborazione del Dr. Manera, che le affermazioni del professore erano totalmente destituite di fondamento scientifico e idonee a sviare il grande pubblico con il rischio che molte persone fossero indotte a comportamenti dannosi per la loro salute. Abbiamo chiesto a chi voleva partecipare all’iniziativa di sottoscrivere un esposto disciplinare all’ordine dei medici e un esposto al Prefetto di Roma affinché fosse valutato il comportamento del Prof. Burioni ed affinché egli fosse sanzionato. Abbiamo suggerito al Prefetto come linea di indagine due illeciti amministrativi, l’abuso della credulità popolare e il divieto del mestiere di ciarlatano.
Dov’è la diffamazione?
In realtà la querela è indicativa di un atteggiamento ormai diffuso di ostilità alla critica, alla discussione e al dissenso. I sedicenti rappresentanti della scienza ufficiale non sopportano qualsiasi voce che ne metta in discussione le parole.
Questa volta, invece, la discussione ci sarà. Nelle aule di un tribunale.
Vi aggiornerò sulla vicenda e, per chi volesse farlo, iscrivetevi all’esposto collettivo.
Alessandro Fusillo

➡️ Per iscriversi all'esposto contro Burioni:
https://www.difendersiora.it/esposto-collettivo-roberto-burioni

➡️ Per approfondire l'esposto:
https://t.me/c/1254764130/564771

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AGGIORNAMENTO RICORSO COLLETTIVO GP SCUOLA LAVORO UNIVERSITA’

Il Tribunale di Roma ha purtroppo respinto il ricorso collettivo. Si tratta dell’ennesima sentenza politica dettata dalla volontà di non scontentare i palazzi del potere su un argomento scottante come lo scempio dei diritti fondamentali commesso dai governi precedenti. L’argomentazione del Tribunale è carente e non tiene conto di buona parte delle argomentazioni esposte nel ricorso. Dall'ordinanza emergono comunque degli aspetti positivi. Il primo è che viene implicitamente confermata l'ammissibilità dei ricorsi collettivi.
Andiamo avanti in appello perché difendere i diritti fondamentali dall’attacco che stanno subendo è necessario. Come scrisse Bertolt Brecht, chi combatte rischia di perdere, ma chi non combatte ha già perso.
Alessandro Fusillo

Link al video di approfondimento: https://youtu.be/6U1ekVH-BrY

Link alla pagina di aggiornamento sul sito: https://www.difendersiora.it/aggiornamenti
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IL TAR LAZIO E LO SCARICABARILE DELLA SCIENZA

Con una sentenza alquanto bizzarra il TAR del Lazio (https://drive.google.com/file/d/19IVCkfDpmajR1Gasi_97MY6BBWA7qMr2/view?usp=sharing) ha respinto il ricorso di un gruppo di operatori sanitari, assistiti da un valente collegio di difesa, che avevano chiesto ad AIFA l’accesso alla documentazione scientifica, presentata dalle case farmaceutiche, atta a dimostrare che i cosiddetti “vaccini” contro il morbo Covid-19 sono sicuri ed efficaci.
Facciamo un passo indietro. Quando AIFA ha autorizzato l’immissione in commercio dei ben noti sieri sperimentali ha previsto, come sembrerebbe ovvio, che entro determinate date le case farmaceutiche presentassero degli studi clinici per confermare l’efficacia e la sicurezza dei farmaci in questione. La determina per il ben noto Pfizer-Comirnaty è consultabile sul sito ufficiale degli “scienziati” governativi: https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1281388/DETERMINA_154-2020_COMINRATY.pdf. Le altre determine sono sostanzialmente identiche.
Gli operatori sanitari della causa decisa dal TAR Lazio, visto che sono stati obbligati ad inocularsi il siero sotto la minaccia di perdere il posto di lavoro o il diritto di esercitare la propria professione, hanno presentato un’istanza di accesso civico agli atti della pubblica amministrazione chiedendo ad AIFA di dare loro una copia degli studi in questione. AIFA, dopo aver tentato di resistere con una serie di cavilli procedurali, ha ammesso di non essere in possesso degli studi chiesti dai ricorrenti perché li avrebbe EMA, cioè la European Medicines Agency, l’equivalente europeo di AIFA. L’agenzia nostrana, così traspare dalla sentenza del TAR, non ne avrebbe nemmeno una copia: è all’oscuro degli studi sulla sicurezza e l’efficacia dei “vaccini” che pure continua a raccomandare, per sentito dire, si può concludere: perché glielo assicura EMA.
Facile, si dirà. Basta chiedere gli studi direttamente alla fonte. Peccato che un altro gruppo di avvocati ci avesse già provato. Per sentirsi rispondere che gli studi sulla sicurezza e l’efficacia dei “vaccini” anti Covid-19 sarebbero coperti dal segreto militare: https://notizie.virgilio.it/segreto-militare-sui-vaccini-report-sulla-sicurezza-negati-dall-ema-quali-sono-i-motivi-1529045
Si chiude così il cerchio dello scaricabarile.
La Consulta ci ha detto che le autorità scientifiche ufficiali, come l’AIFA, sono infallibili e depositarie della verità. Se, quindi, queste autorità certificano che i vaccini sono sicuri ed efficaci il loro responso non può essere messo in dubbio.
Le autorità scientifiche certificano la sicurezza e l’efficacia dei vaccini non perché lo hanno verificato, ma perché glielo ha raccontato EMA, tant’è che il TAR Lazio ha ufficialmente certificato che non sono in possesso di uno straccio di documento attestante che i sieri funzionino e non facciano male alla salute.
L’EMA non è disponibile a pubblicare alcun documento perché i vaccini sono materia di segreto militare.
Chi ne ha fatto le spese sono i tanti cittadini che, fidandosi di istituzioni corrotte e disoneste, hanno scelto di inocularsi con dei prodotti di cui non si sa nulla. Nemmeno Pfizer si fidava dei suoi stessi prodotti, visto che in una recente audizione al Senato australiano ha candidamente ammesso di aver dato ai propri dipendenti un lotto speciale di sieri, diverso da quello destinato al popolo bue: https://www.thegatewaypundit.com/2023/08/bombshell-pfizer-spokesperson-admits-during-australian-senate-hearing/
È ora che tutti si sveglino, non solo noi complottisti conclamati, e che capiscano che siamo nelle mani di una banda di criminali.
Disobbedire, resistere, boicottare.
Alessandro Fusillo

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SUPERATI I MILLE PARTECIPANTI ALL’APPELLO DEL RICORSO COLLETTIVO GREEN PASS SCUOLA LAVORO UNIVERSITÀ

Ringrazio i tantissimi che mi hanno già confermato la loro fiducia per andare avanti in appello contro l’ordinanza che ha respinto il ricorso collettivo Green Pass Scuola Lavoro Università. Saremo sicuramente molti più di mille perché non sono state nemmeno inviate tutte le e-mail sicché mi aspetto una partecipazione ben più numerosa. Non possiamo e non vogliamo accettare la grave violazione dei diritti fondamentali rappresentata dall’infame tessera sanitaria. L’appello è molto importante soprattutto alla luce del progetto dell’UE e dell’OMS di trasformare il passaporto vaccinale in un documento permanente e necessario per viaggiare e per svolgere le più fondamentali attività.

In molti continuano a chiedermi una previsione certa sull’ammontare delle spese legali che potremmo essere condannati a pagare alla controparte nel caso dovessimo perdere l’appello. Purtroppo, come ho più volte detto, non è possibile fare una previsione certa. Si può ipotizzare che l’importo sarà in linea con quello stabilito dal Tribunale ma non posso escludere una volontà punitiva come accadde nel caso degli operatori sanitari.
Se si dovesse riproporre uno scenario simile il calcolo è presto fatto. Con mille partecipanti - ma, come detto, saranno certamente molti di più - una condanna alle spese come quella che subirono gli operatori sanitari costerebbe circa 100 euro a partecipante. Più saremo, minore sarà il gravame economico individuale.
L’esperienza dei ricorsi collettivi ci insegna che in un caso furono compensate le spese (cioè non ci fu condanna a carico dei ricorrenti), in due casi la liquidazione delle spese legali fu nell’ordine di circa 15.000 euro e in un caso ci fu una condanna punitiva di poco più di 100.000 euro.

Altra questione che è importante chiarire: la somma pagata da ciascuno copre tutti i miei onorari e i contributi unificati per tutti i gradi di giudizio che saranno necessari in Italia e davanti alle corti internazionali. Delle spese legali liquidate contro i ricorrenti 20.000 euro complessivi sono a mio carico. Per il primo grado verserò circa 15.000 euro. Pertanto, per il grado di appello restano circa 5.000 euro a mio carico. Qualora la condanna dovesse eccedere questa somma l'ammontare restante dovrà essere diviso tra tutti gli appellanti. Chi non partecipa all’appello non rischia più nulla e non avrà più alcuna spesa.

Man mano che arriveranno le conferme vi terrò informati sul numero dei partecipanti all'appello.

Inutile sottolineare che notificheremo l'appello per vincerlo e per avere il risarcimento del danno derivante dalla grave e inammissibile violazione dei diritti fondamentali perpetrata dal governo e dal parlamento.

Tutte queste informazioni sono state date in modo chiaro sin dall’inizio, come si può verificare sulle pagine del sito dedicate all’iscrizione ai ricorsi: https://www.difendersiora.it/gpscuola e https://www.difendersiora.it/ricorso
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BORDER NIGHTS

La nuova intervista ad Alessandro Fusillo su Border Nights di Fabio Frabetti dal titolo "IL GRANDE SILENZIO".

Per vedere il video su YouTube:
https://youtu.be/MGb7WzQHlKk

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IMPORTANTE: PARTECIPAZIONE APPELLO GREEN PASS SCUOLA LAVORO UNIVERSITA’

Ringrazio i moltissimi partecipanti al ricorso collettivo “Green Pass scuola lavoro università” che, confermandomi la loro fiducia, hanno deciso di proseguire in appello questa importante battaglia di giustizia e di libertà.
Alcuni, tuttavia, probabilmente a causa del periodo estivo, non hanno ancora risposto alla mail con la quale si chiedeva di decidere se partecipare o no al giudizio di appello.
Invito tutti a farlo nel più breve tempo possibile perché ho bisogno dell’elenco completo dei partecipanti all’appello che deve essere inserito nella busta telematica della Corte d’Appello, una procedura molto indaginosa dal punto di vista informatico.
➡️ Poiché l’incarico conferitomi all’inizio comprendeva anche i gradi di impugnazione, riterrò che tutti coloro che non mi avranno risposto entro la data del 31 agosto 2023 parteciperanno all’appello.
Alessandro Fusillo
LA DISTOPIA SANITARIA

Il Ministro Schillaci ha colto l’occasione del Ferragosto per deliziarci con due nuove circolari che, lette insieme al nuovo piano vaccinale 2023-2025, anticipano gli sviluppi futuri.
Nel piano vaccinale, scritto sotto dettatura dell’UE e dell’OMS, i vaccini sono descritti come articoli di fede di una nuova religione, doverosi per il loro alto valore etico e sociale. Si prevede, attraverso l’anagrafe vaccinale e la sua integrazione con il fascicolo sanitario elettronico (FSE) la schedatura di tutta la popolazione. Per raggiungere l’obiettivo della vaccinazione di tutti il piano vaccinale prevede un’ampia operazione di propaganda. Chi non desidera farsi inoculare uno o più vaccini è descritto come esitante. L’esitazione è dovuta a ignoranza o alla scarsa fiducia verso il sistema sanitario. Gli esitanti, soprattutto tra i medici ed operatori sanitari, vanno rieducati.
L’approccio per ora morbido è confermato dalle due circolari.
La prima abolisce finalmente l’obbligo dell’isolamento domiciliare per i positivi al test PCR. Tuttavia, incuranti del fatto che i tamponi siano inutili e abbiano una percentuale molto elevata di falsi positivi, gli scienziati del ministero della salute continuano a raccomandare ai “positivi” le misure di sicurezza come l’uso delle mascherine, inutili e dannose come i tamponi.
L’altra circolare dà le indicazioni per attuare la nuova campagna vaccinale. Il ministero ci informa trionfalmente che uscirà un nuovo vaccino Covid-19. Sarà stato approvato, penseranno gli ingenui. E invece no. La circolare anticipa che l’approvazione da parte di EMA e AIFA è prevista per la fine dell’estate o l’inizio dell’autunno e che le prime dosi arriveranno a partire dal mese di ottobre.
Vale la pena fermarsi a riflettere.
Il ministro già sa che i nuovi vaccini saranno approvati. E lo sanno anche le case farmaceutiche che, senza aspettare l’approvazione, hanno già avviato la produzione perché il nuovo farmaco sarà disponibile pochi giorni dopo l’approvazione che tutti danno per certa.
Fino a che punto, verrebbe da chiedersi, continueranno ad abusare della nostra pazienza e della creduloneria del pubblico?
L’approvazione dell’EMA e dell’AIFA è una foglia di fico e al ministero non hanno nemmeno il buon gusto di aspettare che sia pubblicata per mantenere la sceneggiata del prodotto scientificamente testato. È tale l’ansia di avviare la vendita dei nuovi vaccini che il ministro ha sentito l’esigenza – il 14 agosto – di avvisare tutti affinché la macchina burocratica fosse pronta. I destinatari del nuovo prodotto sono gli anziani, i cosiddetti fragili, gli operatori sanitari e naturalmente le donne in gravidanza. Sono lontani i tempi in cui i medici vietavano categoricamente alle donne incinte di assumere qualsiasi farmaco per proteggere il bambino che portavano nel grembo.
Oggi la nuova religione ha preso piede. Chi muore o rimane malato a vita non deve preoccuparsi, come ci ha assicurato la Corte costituzionale. Se sopravvive prenderà una misera pensioncina e se muore i suoi eredi potranno spartirsi il ricco bottino di un indennizzo che può arrivare fino a circa 75mila euro.
Che fare?
È essenziale non sottoporsi mai ai tamponi. La narrazione si regge sui test PCR. Se tutti smettessero di farli il gioco finirebbe.
Vanno revocati, poi, tutti i consensi al trattamento dei dati del FSE. Si può fare dal sito della Regione di residenza.
Infine, stiamo lontani dalla sanità pubblica. È una scelta che costa, ma affidarsi ad un sistema il cui scopo dichiarato è vendere farmaci e non prendersi cura delle persone è rischioso. Per uscire dalla sanità pubblica non occorre fare nulla di particolare. Basta non rivolgersi al medico di base o alle strutture pubbliche. In questi tre anni abbiamo imparato a conoscere i medici veri e a distinguerli dai servi del regime.
Alessandro Fusillo
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BORDER NIGHTS

Intervista di Alessandro Fusillo su Border Nights di Fabio Frabetti dal titolo “CI STIAMO ARRIVANDO”. Le nuove misure di blocco della circolazione in Piemonte e l’imminente entrata in vigore del Digital Services Act dell’UE sono l’occasione per parlare della progressiva e crescente realizzazione di una società distopica fondata sul controllo totale.

Per vedere il video su YouTube:
https://www.youtube.com/live/iWIUdvOvsPc?feature=shared

LIBRI CONSIGLIATI

Il pianificatore centrale è destinato sempre a fallire, non solo perché è impossibile che conosca tutte le scelte e tutte le preferenze di tutti, ma anche perché non saprebbe cosa fare di questa conoscenza. La società, come la lingua, la religione, il mercato, la moneta sono il risultato della somma di miliardi di scelte individuali che non è possibile controllare. Uno dei testi fondamentali per comprendere queste dinamiche è l’articolo di Hayek intitolato “The Use Of Knowledge In Society”.
Ecco il link per chi fosse interessato a leggerlo:
https://www.cato.org/sites/cato.org/files/articles/hayek-use-knowledge-society.pdf

In traduzione italiana, in un volume che raccoglie anche altri saggi del grande economista austriaco:
https://www.libreriadelponte.com/?product=friedrich-a-von-hayek-competizione-e-conoscenza
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BLOCCO DEGLI EURO 5 IN PIEMONTE – FACCIAMO CHIAREZZA

Nel Comune di Torino ed in 76 comuni circostanti dal 15 settembre al 15 aprile sarà vietata la circolazione dei veicoli in categoria Euro 5 e inferiori. Automobili perfettamente funzionanti, dotate di sistemi all’avanguardia quanto alla limitazione delle emissioni inquinanti, e spesso ancora da pagare non potranno più essere utilizzate.
Un esproprio proletario in salsa ambientalista. Oltre che una violazione del diritto alla libera circolazione nel territorio della repubblica previsto dall’art. 16 della costituzione.
Perché si è arrivati a tanto? Dalla Regione Piemonte fanno spallucce e rispondono con il più classico dei “ce lo chiede l’Europa”. Vediamo come e perché e verifichiamo se ci sono delle alternative.
La questione è stata, da ultimo, oggetto della procedura di infrazione n. 2015/2043 aperta dalla Commissione Europea per la violazione dei vincoli concernenti la salubrità dell’aria, con particolare riferimento al biossido di azoto, previsti da una serie di direttive UE, 96/62/CE, 1999/30/CE, e 2008/50. Dopo una fase precontenziosa la vicenda è finita alla Corte di Giustizia UE nel procedimento C-573/19, deciso con sentenza del 12 maggio 2022 che ha dato torto all’Italia ed ha accertato la violazione delle famigerate direttive. Una precedente procedura di infrazione con oggetto analogo era stata decisa con una sentenza del 10 novembre 2020 sempre con lo stesso esito. Le due procedure di infrazione riguardavano, tra le altre zone della penisola, i 76 comuni degli agglomerati IT0118 (Torino), IT0119 (Piemonte pianura) e IT0120 (Piemonte collina).
Il presidente della giunta regionale piemontese Cirio (smettiamola di chiamarli governatori) ha recitato il solito siparietto dell’inevitabilità delle misure adottate motivando la necessità del blocco con le imperiose richieste di Bruxelles, alle quali, così sembra, è impossibile resistere. Tuttavia, a guardare meglio, ci si accorge che alcune cose non tornano.
Anzitutto va detto che la nostra repubblica delle banane è in buona compagnia per quanto riguarda la violazione degli standard di inquinamento dell’aria stabiliti dall’ineffabile Unione Europea. La stessa, per intenderci, che ha ritenuto opportuno nel 1994 dedicare un regolamento della Commissione al tema bruciante che riguardava le dimensioni e la curvatura delle banane. Sono molti i paesi cui sono state fatte le stesse contestazioni.
Secondo, le sentenze della Corte nulla dicono in merito alle concrete misure da adottare e, in particolare, non prevedono l’allucinante sistema Mo-Ve-In delle quote chilometriche annuali. È una simpatica invenzione dei soloni piemontesi.
Cosa succede se uno stato non adempie le direttive dell’Unione Europea?
La risposta, in sintesi, è che non succede niente. Fino ad ora nessuno stato membro dell’UE è stato mai sanzionato per la violazione delle direttive sulla qualità dell’aria. Si è parlato per il Belgio di una sanzione giornaliera di ben 300 euro, nel caso della Francia vi fu la minaccia di applicare una sanzione di 32 milioni di euro l’anno. Il Dipartimento delle Politiche Europee della Presidenza del Consiglio chiarisce che la sanzione minima per l’Italia è di Euro 8.505,11 giornalieri. Di fatto ad oggi nessuno stato ha mai pagato un euro.
Ora, ipotizziamo il caso peggiore e cioè che in un futuro non lontano i cari amici dell’UE decidano di sanzionarci come la Francia. Ben 32 milioni l’anno. In Italia ci sono 40 milioni di veicoli. Se dividessimo la spesa annua per sanzioni tra tutti gli automezzi verrebbe un costo annuo di 80 centesimi. Ipotizziamo che i mezzi inquinanti siano solo un decimo del parco circolante. Il costo sarebbe di 8 euro l’anno: una spesa che chiunque affronterebbe a cuor leggero pur di non subire l’esproprio del suo autoveicolo.
O meglio: sarebbero dei soldi che si potrebbero prendere facilmente da quanto pagato annualmente dai malcapitati automobilisti per il bollo auto.

Alessandro Fusillo
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IL FUTURO DIPENDE DA NOI

Intervista di Daniel Griva su "Meglio di Ieri" all'avvocato Fusillo, tra i temi trattati il digital services act, il divieto di circolazione degli autoveicoli Euro 5 ed inferiori ed altro ancora.

Per vedere il video:
https://www.youtube.com/live/q1x3gneJl5k?si=eNEOLRg9HN7kXcAd

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L’AVV. FUSILLO RISPONDE ALLE VOSTRE DOMANDE – MULTE ZTL

Spesso molti iscritti al canale ci inviano domande di interesse generale. Per il futuro pubblicherò quelle più importanti.
Occorre diffondere notizie, informazioni, consigli e strategie di azione in ambito legale utili per difendersi nella situazione che stiamo vivendo. I nostri ordinamenti, un tempo rispettosi almeno di alcune libertà fondamentali, stanno evolvendo verso nuove forme di totalitarismo. Ora più che mai è importante che ci siano strategie di difesa e, soprattutto, che tutti sappiano cosa possiamo fare per tutelare i nostri diritti.

Ecco la prima domanda: “Cosa rischio se accedo con un veicolo cosiddetto inquinante nella ztl “verde” della mia città, possono sequestrarmi l’auto o prelevare direttamente i soldi della multa dal mio conto corrente?”

Stanno circolando notizie infondate in merito alle conseguenze derivanti dall’accesso alle nuove ztl interdette ad alcune categorie di veicoli. La norma che regola la questione è l’art. 7, comma 13 del codice della strada che punisce l’accesso vietato alle ztl con una sanzione amministrativa (multa) da 87 a 344 euro. La multa deve essere notificata al trasgressore direttamente dall’agente di polizia se si viene fermati oppure per raccomandata o pec nel caso in cui l’accesso sia accertato da una telecamera. Contro la multa si può proporre, in via alternativa, ricorso al Prefetto entro sessanta giorni dalla notifica oppure al Giudice di Pace entro trenta giorni dalla notifica. La decisione del Prefetto (ordinanza-ingiunzione) è a sua volta impugnabile dinanzi al Giudice di Pace. Il Prefetto dovrà decidere l’opposizione entro il termine di 120 giorni da quando avrà ricevuto la documentazione da parte dell’organo accertatore. Se non provvede il ricorso si intende accolto. Metterò a disposizione un modello di ricorso al Prefetto quando inizieranno ad arrivare le multe.
La violazione del divieto di accesso ad una ztl non prevede sanzioni accessorie, in particolare, non sono previsti né la sospensione della patente né il sequestro del veicolo né la decurtazione dei punti della patente.
Le sanzioni amministrative per queste violazioni verranno riscosse con le normali procedure in materia di multe per le violazioni del codice della strada. Non c’è possibilità di accesso diretto ai conti correnti dei trasgressori.
Chi non possiede un conto corrente di importo superiore a 1.509,81 euro (limite per la pignorabilità per il 2023) e un patrimonio che possa essere aggredito comunque non rischia nulla. Anche se riceverà moltissime multe non potranno togliergli nulla. C'è ovviamente la possibilità del fermo amministrativo del veicolo, ma più è vecchio e "inquinante" meno la procedura ha un senso per le amministrazioni che tentano di estorcere denaro ai cittadini. I potenti della terra, come si dice, sono i re e i nullatenenti.

La strategia di disobbedienza civile è semplice. Quando entreranno in vigore i nuovi divieti di accesso è opportuno che tutti i proprietari di veicoli ai quali si applica l’interdizione alla circolazione entrino in massa nelle ztl. Questo comporterà un carico di lavoro ingestibile per le amministrazioni dei comuni. Il passaggio successivo sarà la presentazione in massa di ricorsi al Prefetto tutti con raccomandata cartacea alla sede della prefettura. Le prefetture già al momento hanno grandi difficoltà a gestire il carico dei ricorsi per le violazioni del codice della strada. Con un movimento di disobbedienza di massa non potrebbero farcela.

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DA IERI MILANO È PIENA DI NOSTRI MANIFESTI PER L'ESPOSTO BURIONI

Abbiamo dovuto fare i salti mortali per risolvere questioni burocratiche, bastoni tra le ruote, resistenze di qualsiasi tipo... ma alla fine, come promesso, ce l'abbiamo fatta grazie all'impegno e alla tenacia di Matteo Gracis. E ora tante, tantissime persone (anche fuori dal web) verranno a conoscenza di questa importante iniziativa, ovvero dell'esposto collettivo contro Roberto Burioni, per i suoi strafalcioni detti in diretta tv.

Grazie a tutti coloro che con il loro contributo hanno reso possibile questa campagna pubblicitaria.

Continueremo a raccogliere le firme fino al 30 settembre
, dopodiché depositeremo l'esposto all'Ordine dei Medici e al Prefetto di Roma. È possibile aderire all'iniziativa su difendersiora.it ✍️

Stiamo pronti, insieme a Matteo Gracis e ai nostri legali, a difenderci nella querela per diffamazione ricevuta da Roberto Burioni.

NON MOLLIAMO DI UN CENTIMETRO!


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