Der Einzige - Il fronte intellettuale
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NO VAX contro i woke e i rossobruni, lo stato di diritto e il socialismo.

La controinformazione deve essere senza scopo di lucro e priva di legami con ideologie, religioni e politica.

Chi lascia il canale sarà bannato

Secondo canale: @dereinzige2
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BOICOTTARE NUTRINSECT

È la prima azienda italiana, situata nelle Marche, autorizzata alla produzione e al commercio di polvere di grillo.

1) CHI LI FINANZIA

Come riportato dal loro sito i finanziamenti per i loro progetti sono forniti per il 90% dall'UE attraverso i fondi FEASR e dal governo della Navarra, in particolare per mezzo del Programma di Sviluppo Rurale della Navarra 2014-2020 e quindi per mezzo di un progetto spagnolo. Questi fondi gli sono stati dati per il progetto "Smart Green Insects" il cui obiettivo è studiare come gli insetti possano essere usati per "biostimolare" i terreni e, infine, tecnologie per l'allevamento automatizzato degli insetti.
Il progetto "Recover" invece è stato finanziato con fondi EU Horizon. Sulla pagina del progetto si possono vedere direttamente gli obiettivi dell'agenda 2030 che il progetto andrebbe a raggiungere. Questo dovrebbe garantire lo smaltimento delle plastiche usando insetti, microrganismi e vermi, che saranno artificialmente selezionati per adempiere al compito, e conterranno enzimi sintetici e artificiali per degradare la plastica.
I primi finanziamenti, come riportato qui, sembrano derivare dalla BCC Recanati e Colmurano, sostenitrice dell'Agenda 2030. Hanno ricevuto finanziamenti anche dalla Regione Marche per far sviluppare alla startup tecniche nel progetto "The food of future" per sviluppare tecniche per allevare e trasformare i grilli in cibo per uomini e animali.

2) DAL MANGIME PER ANIMALI AL MANGIME PER UOMINI

Dietro alle filantropiche motivazioni dell'azienda ci sono questioni economiche mirate al risparmio della produzione rispetto all'utilizzo di carne, dal momento che la polvere di grillo la spacciano erroneamente come un super alimento ripetendo le idiozie della pseudoscienza pro insetti del mainstream. In realtà è una porcheria ipercalorica e piena di grassi, molto meno salutare della carne in generale, e sicuramente meno della carne bianca. Vi basta pensare che questa azienda prima di approfittare dei nuovi decreti di Lollobrigda per commerciare grilli per uso umano, si occupava di mangimi per rettili, uccelli, tartarughe e pesci. Infine hanno iniziato a propinare le porcherie a base di insetti anche a cani e gatti.
Il fine dichiarato, l'automatizzazione dell'allevamento degli insetti, ha proprio come obiettivo quello di ridurre il più possibile il contatto tra insetti e uomo. Quindi oltre al danno all'industria alimentare ci si può aspettare che se i deliri di questa startup dovessero andare in porto e riprodotti da altre aziende, saranno pure una minaccia al il lavoro degli italiani che si vedranno sostituiti dalle macchine.

CONCLUSIONI

Questa è solo una delle tante startup che approfittano di finanziamenti pubblici per immettere nel mercato spazzatura in sovrapprezzo che non interessa a nessuno, salvo poi approfittare di eventuali leggi, divieti e agevolazioni per imporre la propria spazzatura alle persone. L'intero Green è un settore-truffa nato in questo modo, che non resterebbe in piedi senza i soldi che continuamente dall'UE piovono verso queste aziende con lo scopo di mandare avanti l'agenda 2030 e la quarta rivoluzione industriale. Alla fine anche se non compreremo la loro immondizia, tramite la rapina a mano armata della tassazione ci costringono comunque a contribuire alla proliferazione di questi veri e propri tumori del mercato il cui scopo è solo la nostra rovina.

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LA FOLLIA DEL LIMITE A 30KM/H

Ridurre il limite di velocità aumenterà l'inquinamento e non avrà alcun effetto sugli incidenti.

1) QUALI CITTÀ STANNO ADERENDO?

Olbia già nel 2021 aveva imposto il limite a 30km/h, dove il comandate della polizia locale dichiarò che sono i cittadini stessi a segnalare coloro che superano il limite di velocità e ad esibire lo stesso zelo collaborazionista della farsa pandemica. La città che però è più discussa è Bologna, che con il programma Bologna città 30 ha esteso il limite dei 30km/h all'intera città, e adesso anche Gualtieri di Roma ha dichiarato di voler mettere il limite di 30km/h particolari zone definite "zone ambientali" e non solo vogliono abbassare la velocità, ma anche ridurre drasticamente i parcheggi disponibili e le dimensioni della carreggiata (1, 2).

2) LA SCHIFOSA PROPAGANDA MAINSTREAM

Il mainstream elogia questo pattume (1, 2, 3, 4) sostenendo che abbassare il limite di velocità aiuti i veicoli a consumare e inquinare meno e riduca il numero degli incidenti. La propaganda si basa sul report del comune di Bologna dove indicano che gli incidenti sono in calo rispetto al 2022. Nel report viene riportato che anche nel 2023 vi è stato un calo nella riduzione degli incidenti, dato che il 2022 è stato l'anno con più incidenti registrati a Bologna nell'ultimo decennio. Questo è un esempio di come mentire con la statistica: si presenta un effetto dovuto alla regressione verso la media come un genuino risultato dovuto ad un intervento del tutto inutile ed anzi dannoso. Quest'ultima si verifica quando per puro caso si ottengono delle misure ben al di sopra o al di sotto della media statistica. Siccome il trend non può durare per sempre, le future misure tenderanno ad assestarsi intorno alla media.
Citano anche un presunto studio di Polinomia SRL, che non è uno studio perché non è stato pubblicato su nessuna rivista scientifica. Infatti a pp. 15-16 vengono presentate due rette di regressione, ma non vengono riportati né i coefficienti beta, né gli intervalli di confidenza e nemmeno i p value, per cui l'indice R² riportato potrebbe anche essere non significativo. Poi però si scopre che la stessa azienda chiamata a valutare i costi-benefici del piano è la stessa che lo ha sviluppato e che il fine principale del piano è la riduzione del traffico.

3) RIDURRE IL LIMITE DI VELOCITÀ AUMENTA L'INQUINAMENTO

Questo studio a Oslo, che analizza una politica che ha portato il limite da 80 km/h a 60 km/h, non ha rilevato alcun miglioramento nella qualità dell'aria nei principali agenti inquinanti, e ha riscontrato un danno economico netto di 3,8 milioni di dollari annui dovuto al rallentamento dei trasporti e alla riduzione delle ore in viaggio. Uno studio a Barcellona ha mostrato che ridurre il limite di velocità nelle aree metropolitane a 80km/h ha portato ad un aumento di NO e di particolato nell'aria. Uno studio condotto negli USA sui camion ha mostrato che se la velocità cala al di sotto dei 55km/h, le emissioni di NO e la presenza di particolato aumentano drasticamente. Uno studio condotto in Irlanda ha trovato che aumentando il limite di velocità da 30 km/h a 50 km/h la concentrazione di NO calerebbe del 3% e quella di particolato del 2%.

4) LA VELOCITÀ NON È LA CAUSA PRIMARIA DEGLI INCIDENTI

Secondo questo studio la velocità sarebbe causa solo del 15% degli incidenti. La causa principale (50%) sono gli errori relativi al calcolo del tempo e della distanza, come errori nel giudicare la lontananza di un veicolo. In questo studio nella tabella 10 nelle strade di città la velocità non è nemmeno indicata tra le cause principali, ma sono presenti fattori come il non dare la precedenza e l'attraversamento pedonale fuori dalle strisce.

CONCLUSIONI

Il limite dei 30 km/h viene imposto dal sistema per scoraggiare la guida e ostacolare la mobilità privata. Il governo ha proposto una direttiva dove si chiede ai comuni di valutare strada per strada senza imporre restrizioni generalizzate, ma per com'è scritta è facilmente aggirabile.

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BOICOTTATE SMALL GIANTS

Startup che promuove gli insetti e ha come punto di riferimento Harari.

1) STARTUP IDEOLOGICA PRO WEF

Una startup italiana che aveva sede a Londra e che adesso sta ritornando in Italia spostando la sede a Milano (1, 2). L'azienda è stata fondata da tre fedelissimi del regime, uno di questi, Francesco Majno, ci tiene a farci sapere che durante il tempo libero legge i libri di Harari, uno degli ideologi del WEF. Hanno un manifesto dove si presentano come dei rivoluzionari e più che sembrare un'azienda sembrano un vero e proprio partito politico, dove piuttosto che parlarci dei loro prodotti ci spiegano che mangiare gli insetti ti rende un eroe da divano mercificando una forma di eroismo passiva, inetta e devirilizzata, facendo quindi dell'ideologia il loro vero prodotto. Dei loro prodotti ne parlano pochissimo, in una sezione dedicata del sito, dove si limitano a ribadire che sono buoni, ma a differenza di qualsiasi azienda normale che ti illustra le qualità del prodotto con righe e righe di testo, loro non fanno altro che limitarsi a ripetere le idiozie green. Per quanto riguarda, invece, le poche cose che scrivono sulle proprietà nutrizionali dei loro prodotti, si tratta di vera e propria pubblicità ingannevole in quanto spacciano gli insetti come alimenti salutari, citando come fonte per le loro affermazioni il blog di Bill Gates, quando in realtà mancano di amminoacidi essenziali, sono ipercalorici e più grassi della carne e richiedono più o meno le stesse risorse del pollo per essere allevati.
Nelle FAQ ignorano tutti i rischi per la salute che gli insetti presentano sminuendo il problema della chitina e tacendo totalmente sulla loro bioaccumulazione di metalli pesanti.

2) PROPAGANDA DIRETTA AI GIOVANI

Le plateali menzogne dichiarate sul loro sito sono aggravate dalle partnership che stringono con youtuber ed influencer per bambini/adolescenti da cui si fanno rappresentare per promuovere la loro immondizia, sempre con la retorica della rivoluzione. Collaborano infatti con Marcello Ascani, Barbascura X, che è da sempre stato usato per screditare la controinformazione e terrapiattizzare il dissenso, Bikechef, Chiara Ferrari e Alberto Paleari. Tutti personaggi che normalmente si rivolgono ad un audience giovanile, persone che sono più vulnerabili e che possono più facilmente cadere in questa vera e propria perversione dell'istinto della fame, tant'è che l'entomofagia la si può ritrovare nei casi di demenza o nei casi di schizofrenia assieme alla coprofagia.
Collaborano anche con l'associazione "ci sta un bel clima", altra banda di ecoterroristi che ha organizzato gli "stati generali per il clima" a cui ha partecipato anche small giants.

3) ACCATTONAGGIO E FINANZIAMENTI

Con una campagna di accattonaggio (crowdfunding), che si sono fatti promuovere dalla stampa mainstream (1, 2), che ha invitato a donare soldi alla startup, sono riusciti a raccogliere 787901 euro. Quando stavano ancora a Londra hanno ricevuto 400mila sterline di finanziamenti (1, 2) e il maggiore investitore è stato iN3 Ventures, che si occupa di venture capital, investimenti ad alto rischio nei confronti di aziende non quotate, e infatti small giants figura come prima startup in cui investire. Si tratta di una corporation che è dentro l'ideologia green e nei suoi case studies riporta di selezionare un gruppo di startup che si occupano di "cibo sostenibile" in cui investire, hanno sostenuto e fornito assistenza a aspechome, una startup che promuove un sistema per controllare tutti i consumi di energia della propria casa basato sull'internet delle cose e che promuove la retorica green. Infine dicono di aver organizzato un gruppo di lavoro per studiare le "economie circolari" nell'ambito dell'agricoltura così da trasformare gli sprechi in energia.

CONCLUSIONI

La stessa corporation che investe nella startup che vuole farci mangiare gli insetti organizza anche progetti per trasformare l'agricoltura. L'attacco all'autoproduzione alimentare è chiaro ed evidente.

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GUIDA A TOR: IL PROBLEMA DEI BRIDGE

Molti dei bridge di Tor passano per uno dei 14 eyes, stati che praticano sorveglianza di massa. Sarà discusso anche il problema del parametro iat-mode=2.

1) COSA SONO

Sono server di rete privati, spesso di volontari, non pubblicizzati, utilizzati per connettersi alla rete tor, specialmente in aree dove l'accesso a internet o a tor è bloccato o limitato.
Vengono oltretutto impiegati per permettere una protezione a seguito di attacchi di correlazione, cioè attacchi in cui le intelligence deanonimizzano l'utente che si connette a tor, correlando l'entry node con l'exit node che loro rilasciano nella rete. Essendo di loro proprietà, il middle node fungerà da ponte permettendo la ricostruzione di tutto il circuito. Il bridge risolve questo problema poiché aggiunge prima dell'entry node un livello ulteriore.

2) TIPOLOGIE

Ciascun bridge è unico e può avere configurazioni diverse.
Ad oggi esistono 5 protocolli che si possono trovare per un bridge:
- Obfs4: fa sembrare il traffico dati casuale.
- Meek: fa credere di stare navigando su un comune sito web al posto di usare tor. Meek-azure fa credere di stare visitando un sito Microsoft.
- Snowflake: instrada la connessione presso dei server proxy hostati da volontari, facendo credere di stare facendo una videochiamata al posto di stare usando tor.
- ScrumbleSuit: permette di cambiare continuamente le caratteristiche del traffico (offuscamento polimorfico).

3) PROBLEMI

Non possiamo fidarci ciecamente di un bridge, non possiamo sapere chi lo possiede, per questo è necessario utilizzare i bridge configurati con un parametro chiamato iat-mode:
- se è 0 significa senza offuscamento.
- se è 1 significa che i dati vengono suddivisi in pacchetti di lunghezza stabilita a priori.
- se è 2 significa che i dati vengono suddivisi in pacchetti di lunghezza variabile, solitamente casuale, rendendo più difficile la loro decifrazione a causa di una possibile intercettazione.

Esempio:

Bridge obfs4 37.136.134.70:3876 B7D366ECA3443481C1F4B774E50C2DBA6D7948CE cert=BeYU8A5nw3fTRxA8DphYvQrex3nV8StK3wG6/ZbFpmliJymdzAEafGdiD/zDw3wKIdJpLQ iat-mode=2

4) PARAMETRO IAT-MODE=2

Alla fine vi è il parametro iat-mode=2.
Ad oggi  è molto difficile trovare bridge con iat 1, figuriamoci 2.
Il sito ufficiale di Tor suggerisce che si possano reperire in 4 modi:
- Tramite tor browser: è un browser insicuro, fornisce iat pari a 0 di default e che passano per i 14 eyes.
- Tramite il sito: restituisce quasi praticamente sempre iat pari a 0 e che passano per i 14 eyes.
- Tramite bot Telegram: restituisce sempre quei risultati, quasi sempre pari a 0 e che passano per i 14 eyes.
- Tramite email: viene suggerito di inviare una richiesta via email usando Gmail, che è di Google o tramite Riseup, che è un servizio woke e socialista che probabilmente registrerà le richieste in arrivo, compromettendo pertanto a priori l'anonimato.

5) SOLUZIONI

L'unica fonte sarebbe o cercare presso delle chat IRC qualcuno che dispone di bridge, esponendo tuttavia l'IP della propria rete e pertanto anche la propria posizione, oppure utilizzare i bridge che abbiamo ricavato da questo repository e che abbiamo ricavato dal post sulla configurazione del torrc (iat1, iat2). Evitare i bridge con IPv6 attivato in quanto potendo ricostruire il Mac Address del bridge implicherebbe verificarne le vulnerabilità, sfruttandole per poterne compromettere la sicurezza, innestandovi magari qualche spyware che possa portare alla conseguente compromissione dell'intero circuito di tor.

CONCLUSIONI

I bridge sono essenziali nelle comunicazioni anonime su Tor, ma allo stato dell'ordine scarseggiano quelli con iat-mode pari a 2 e che non passano per i 14 eyes. Sarà che magari si dovranno studiare soluzioni alternative e che porteranno alla costruzione (1, 2, 3, 4, 5, 6) di bridge anonimi pure per l'IP. Vi terremo aggiornati sullo stato degli sviluppi. Per ora le alternative riguarderebbero l'utilizzo di tecnologie peer to peer, ma sarà ancora da vedere.

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IL PIANO DELL'UE CONTRO L'AGRICOLTURA

Il mainstream non potendo più delegittimare la protesta degli agricoltori è costretta a cavalcarla e strumentalizzarla politicamente.

1) L'OBIETTIVO PRIMARIO È LIMITARE LA PRODUZIONE

La farm to fork strategy è la sezione dell'UE green deal dedicata all'agricoltura. Nella presentazione del piano viene scritto che fa parte dell'agenda 2030, e si prefiggono di ridurre i pesticidi e gli antibiotici, contrastare la perdita di biodiversità e ridurre l'uso di fertilizzanti. Per quanto riguarda questi ultimi, l'UE vuole ridurre l'uso di ogni tipo di fertilizzante, sia quelli organici che quelli chimici, perché vogliono ridurre l'azoto presente nel terreno, dal momento che secondo la loro follia quello non assorbito dalle piante finisce nell'atmosfera e contribuisce al cambiamento climatico, peccato che l'azoto sia il gas più diffuso. L'intento non è proteggere il terreno dalle sostanze chimiche, ma come dichiarato nei documenti, ridurre proprio la produzione di cibo. Le ragioni? Siamo troppo grassi e parte del cibo prodotto viene sprecato (pp. 14-15). Gli obiettivi da raggiungere entro il 2030 sono:

- una riduzione del 50% dell'uso dei pesticidi chimici
- ridurre i nutrienti del terreno di almeno il 50% controllando che non vi sia deterioramento nella fertilità della terra. Questo ridurrà l'uso dei fertilizzanti di almeno il 20%.
- ridurre del 50% la vendita di antibiotici per animali da allevamento o in acquacoltura e mettere almeno il 25% della terra sotto allevamento organico.

La strategia prevede di rendere gli agricoltori schiavi dei fondi europei, perché coloro che avranno difficoltà nel sostenere le perdite economiche associate al farm to fork potranno richiedere finanziamenti al fondo InvestEU. Per quanto riguarda il ripristino della biodiversità, questo significa semplicemente che almeno il 10% del terreno agricolo non potrà più essere coltivato.

2) NO, GLI AGRICOLTORI NON HANNO VINTO PROPRIO NIENTE

I giornali mainstream dopo aver chiamato gli agricoltori fascisti e no vax, si sono resi conto che questa protesta è troppo seguita dalla popolazione e hanno ben pensato di strumentalizzarla in vista delle elezioni europee parlando di agricoltori che hanno vinto e di un'UE buona che ascolta le proteste dei cittadini (1, 2, 3, 4, 5), mentre la Lega e FdI cercano di prendersi i meriti. Questo perché la Von Der Leyen ha dichiarato di fare dietrofront riguardo ad uno dei punti della strategia farm to fork, che i giornali ben si guardano dal menzionare per intero, così da dare l'illusione di una vittoria (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8). Infatti l'unica concessione che è stata fatta è stata il semplice ritiro della proposta di legge SUR che prevede la riduzione del 50% dei pesticidi, cosa che, del resto, non è nemmeno parte del nucleo della protesta. Così gli agricoltori passano per quelli che si riservano il diritto di usare pesticidi pericolosi, e che protestino esclusivamente per ragioni legate al profitto.
Gli agricoltori protestano perché escono bandi dove si offrono soldi per non coltivare le terre, perché sempre più spesso terreni agricoli vengono espropriati per realizzare centrali eoliche o fotovoltaiche gestite indirettamente dalle multinazionali, perché vogliono imporre come devono coltivare il loro terreno e perché, rimuovendo gli incentivi sul gasolio agricolo, dovranno alzare i prezzi di prodotti che già non gli rendono abbastanza, il tutto aggravato dalla presenza sul mercato di prodotti importati a basso costo che non devono attenersi a regolamenti sulla "sostenibilità".

CONCLUSIONI

L'ultima mossa sarà mandare personaggi politici ad appropriarsi della lotta apolitica degli agricoltori e riportarla dentro i binari dell'ideologia green: la retorica che useranno sarà "la transizione verde è necessaria, ma sono sbagliati i modi" (1, 2, 3, 4, 5, 6). In questo modo non sarà più una lotta contro il sistema, ma mirerà ad integrarsi in esso, come chi invece di contestare la farsa pandemica nella sua stessa essenza voleva i tamponi gratuiti.

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L'UE AUTORIZZA I "NUOVI" OGM

Il parlamento europeo ha approvato la proposta della commissione europea di deregolamentare una sottoclasse degli OGM.

1) IL NUOVO REGOLAMENTO EUROPEO

L'UE ha preso una sottoclasse degli OGM, chiamata NGT, e la considera uguale alle piante d'allevamento, e su di queste non si applicheranno più le regole che valgono per gli OGM "tradizionali". Secondo il nuovo regolamento, queste piante potranno essere messe in commercio semplicemente indicando l'origine NGT in etichetta, e non saranno sottoposte ad alcun tipo di restrizione o limite di modifiche genetiche che potranno essere applicate. Rispetto al testo originale è stato introdotto un emendamento che vieta di brevettare le piante geneticamente modificate, il prossimo passo sarà mettersi d'accordo con gli stati membri per proporre una legislazione unica.

2) SONO DEI VERI E PROPRI OGM

I "nuovi ogm" consistono in tecniche chiamate NGT che permettono modifiche molto specifiche del genoma. Una tecnica di questo tipo consiste nel far legare al DNA delle proteine che hanno un dominio che contiene zinco e strappare via piccole porzioni di DNA utilizzando un domino Fok1 della stessa proteina. Ciò attiva i meccanismi di riparazione del DNA della cellula per far riparare il danno, ma questi meccanismi non sono immuni da errori, e quindi innescandoli con queste proteine è possibile indurre in errore il meccanismo di riparazione e produrre delle mutazioni. La stessa tecnica può essere utilizzata anche per cancellare interi geni, basta utilizzare proteine contenenti dominio di zinco su entrambi i filamenti del DNA. Una tecnica alternativa prevede l'uso di nucleasi effettrici simili all'attivatore della trascrizione (TALEN), che essendo in grado di riconoscere le singole sequenze di nucleotidi, possono essere utilizzate in modo mirato per modificare una singola sequenza di DNA, e come nella tecnica precedente, vengono prodotti diversi tipi di mutazione se usata su un singolo filamento di DNA o tutti e due, e in quest'ultimo caso si può andare a intervenire sulla sequenza genica di interi cromosomi. Si può usare come tecnica anche la CRISPR degli OGM tradizionali, con la restrizione di poter inserire esclusivamente materiale genico della stessa specie o di specie affini.

3) NON SONO UGUALI ALLE PRATICHE TRADIZIONALI

Nel nuovo regolamento europeo l'uso di queste tecniche viene paragonato alla pratica tradizionale degli incroci selettivi per avere una determinata varietà di piante, ma non è assolutamente così. Le pratiche tradizionali portano a mutazioni casuali e spontanee, invece queste nuove tecniche vanno a modificare siti specifici della pianta, e ciò può portare a rischi sia per la salute che per l'ambiente, come spiega questo studio. Innanzitutto per quanto riguarda la CRISPR, siccome non è uno strumento preciso, può comportare lo stesso l'inserimento di materiale transgenico sia nei siti target dove si vuole effettuare la mutazione (1, 2) sia in altri siti (1, 2, 3), oppure il rischio di cromotripsi, o catastrofe cromosomica, che consiste nel riarrangiamento di un intero cromosoma (1, 2, 3). Vi può essere anche il rischio che con le tecniche di ingegneria genetica più specifiche si vadano a cancellare, duplicare o inserire sequenze nucleotidiche non desiderate. Ognuno di questi rischi è imprevedibile e l'interazione tra le modifiche genetiche intenzionali e non intenzionali può causare ulteriori problemi, che potrebbero espandersi nel caso le piante geneticamente modificate si riproducano con quelle naturali, andando a causare danni all'ecosistema, e danneggiare il tasso di riproduzione delle altre piante.

CONCLUSIONI

Il livello di presa in giro di tutto questo è allucinante, non solo stanno sdoganando gli OGM semplicemente cambiando il nome, ma dichiarano che hanno approvato la proposta della commissione europea con il fine di aiutare gli agricoltori che stanno protestando, perché secondo loro gli OGM aiuteranno la transizione green e risolveranno i problemi economici degli agricoltori.

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SORVEGLIANZA TOTALITARIA AD ASTI NEL QUARTIERE DI SAN FEDELE

Asti intensifica i controlli a San Fedele con un nuovo impianto di videosorveglianza. Il progetto è stato presentato dal presidente del comitato di quartiere Giuseppe Morabito.

1) PROGETTO "CONTROLLO DI VICINATO"

Il progetto prevede l'installazione di un impianto di videosorveglianza avanzato nel quartiere San Fedele ad Asti, composto da 2 telecamere OCR per la lettura delle targhe e 8 telecamere bullet, distribuite in punti strategici per monitorare efficacemente le aree più a rischio. Il tutto affiancato ad un già presente gruppo di Whatsapp di cittadini che segnalano presenze sospette nel quartiere. In stile 1984 ci sono delle persone che seguono un corso e vengono "formate" per spiare i vicini e creare un archivio fotografico virtuale contenente fotografie di veicoli e persone che loro giudicano sospette, che ovviamente vengono scattate violando la privacy degli individui in questione e persino inviate ad altre persone e messe in rete su whatsapp. Chi fa ciò normalmente compierebbe un illecito civile secondo l'articolo 96 L. 633/1941 sulla protezione del diritto d'autore, invece a questi cittadini "speciali" tutto sarà concesso, perché loro faranno da tramite con le forze dell'ordine e diranno di agire per la sicurezza pubblica.

2) PROBLEMA - REAZIONE - SOLUZIONE

L'installazione delle telecamere di videosorveglianza nel quartiere San Fedele ad Asti viene giustificata sulla base di un'esigenza di affrontare e mitigare diversi problemi di sicurezza pubblica. Questo intervento è particolarmente mirato ad ottenere dati riguardanti atti di microcriminalità che affliggono la zona, come furti e vandalismi, inclusi i frequenti roghi di auto (1, 2, 3). Inoltre, si punta a ridurre il pericolo rappresentato dalle corse ad alta velocità lungo le strade del quartiere. La decisione di procedere con l'installazione di un sistema di videosorveglianza avanzato viene fatta passare come una soluzione alle richieste esplicite da parte dei residenti e del comitato di quartiere, che hanno sollecitato le autorità a prendere misure concrete per garantire un ambiente più monitorato. Persino gli stessi articoli dei giornalisti inseriti come fonte in questo post sono tutti volti a far passare il totalitarismo di sorveglianza e di spionaggio da parte dei cittadini come una richiesta dei cittadini stessi. Alcuni dei titoli sono: "il quartiere che invoca la sicurezza", "La rabbia dei cittadini di San Fedele: «Che fine hanno fatto le telecamere annunciate?", questa è la precisa applicazione dello schema problema-reazione-soluzione, dove dapprima il sistema crea volutamente un problema, in questo caso degrado urbano e microcriminalità per suscitare una reazione nella popolazione, e infine propone una soluzione, in questo caso più sorveglianza e spionaggio, come direttamente proposta dai cittadini stessi, così da potersi formalmente assolvere dalle accuse di totalitarismo: se è il nostro schiavo a volere catene più pesanti, se noi gliele diamo passiamo come dei padroni amorevoli e bravi.

3) A CHE PUNTO SONO CON IL PROGETTO?

La giunta comunale ha formalmente approvato il progetto, stanziando un budget di circa 33.000 euro per l'acquisto e l'installazione delle telecamere. Il sindaco ha sottolineato l'importanza di queste telecamere wireless per il controllo del territorio, e sono in fase di installazione. Il progetto "controllo di Vicinato" è iniziato l'8 febbraio e stanno mandando avanti i "corsi di formazione" con Giuseppe Morabito che farà da tramite tra cittadini e forze dell'ordine, essendo egli stesso il referente del progetto, cosa scontata, visto che è stato quello che ha fatto pressioni per un anno intero affinché si realizzasse.

CONCLUSIONI

Lo schema del problema-reazione-soluzione viene ovunque impiegato per far passare cambiamenti imposti dall'alto come misure volute dalla popolazione stessa, spesso selezionando un piccolo gruppo di cittadini collaborazionisti che vengono eletti dalla stampa a portavoce della volontà popolare.

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LOMBARDIA: PROPOSTA TESSERA SANITARIA A PUNTI

Un credito sociale sanitario dove le persone sono ricompensate per l'obbedienza.

1) TRASFORMARE LA POPOLAZIONE IN CAVIE

L'idea di Bertolaso è premiare i cittadini che conducono uno stile di vita "corretto e salutare" (1, 2, 3, 4, 5). La scusa per introdurla è la prevenzione, sostenendo che uno dei comportamenti che saranno ricompensati con la tessera sanitaria a punti è la partecipazione a screening, con lo scopo di far risparmiare costi al sistema sanitario nazionale. Alcuni dei premi ipotizzati sono skipass gratuiti o ingressi ai centri termali lombardi, ma anche ingressi a grandi eventi. Si lascia intendere che mano a mano oltre agli screening saranno introdotti altri comportamenti da premiare. Il sistema punta sugli screening non tanto per il risparmio o per accorciare le liste d'attesa come indicato negli articoli, ma perché il materiale genetico e biologico raccolto in questo modo verrà utilizzato, anche senza il consenso dell'interessato, per finalità di ricerca. L'articolo 110 del GDPR sancisce che il consenso non è necessario laddove la ricerca scientifica è eseguita in base a disposizioni di legge o di regolamento o al diritto dell'Unione europea, inoltre il 110bis sancisce che il garante può autorizzare soggetti terzi, anche privati, ad utilizzare e riutilizzare i dati sanitari per scopi di ricerca. È esattamente quello che è avvenuto durante la farsa pandemica: l'ISTAT in accordo col ministero della salute raccoglieva i dati genetici provenienti dai tamponi per finalità di ricerca, in base al decreto legge 10 maggio 2020 n.30, che sancisce anche che i dati raccolti saranno cancellati tra 40 anni.

2) IL PARAGONE CON LA TESSERA DEL SUPERMERCATO

Nella maggior parte degli articoli vi è un paragone con la tessera fedeltà di un supermercato (1, 2, 3, 4, 5) dove la tessera sanitaria a punti viene paragonata ad una raccolta punti qualunque per ricevere sconti o omaggi. Questa è la strategia della banalizzazione, ed è quella che la stampa di regime utilizzava con il green pass quando lo paragonava alla patente (1, 2, 3, 4). L'obiettivo è presentare una cosa aberrante e folle come familiare, in modo che il soggetto proietti degli schemi cognitivi vecchi (la tessera a punti del supermercato), su qualcosa che solo superficialmente può vagamente assomigliare allo schema cognitivo vecchio proiettato. Infatti, anche se in entrambi i casi si raccolgono punti, a cambiare sono modalità e finalità: nel caso della tessera sanitaria a punti si tratta di un credito sociale sanitario il cui scopo è spingere le persone a comportarsi come vuole il regime per ricompensare con qualche briciola il più obbediente, creando così pressioni sociali nei confronti di coloro che appartengono al dissenso che non solo vengono esclusi dai benefit, ma vengono di nuovo paragonati a cittadini di serie B, esattamente come quando c'era il green pass. Del resto anche il credito sociale cinese, quando fu propagandato da Striscia la notizia, venne accostato alla patente con lo scopo di banalizzarlo e renderlo più familiare. La somiglianza con il credito sociale cinese non è soltanto nel contenuto, ma anche nel modo in cui viene propagandato, visto che in entrambe le situazioni si ricorre alla banalizzazione e il cittadino obbediente viene presentato come virtuoso, facendo dell'obbedienza la suprema virtù.

CONCLUSIONI

Questa follia di Bertolaso si inscrive all'interno di una finestra di Overton che ormai è stata definitivamente spalancata col green pass e che nel corso degli anni ha visto l'insorgere di diverse proposte di credito sociale, prettamente di stampo gretino (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8). La differenza tra la proposta di Bertolaso e le altre che sono state fatte in Italia è che questa non sembra essere su adesione volontaria, visto che da parte di Bertolaso stesso sembra esservi l'intento di applicarla a tutti i cittadini sul suolo lombardo, e non si tratta, come negli altri casi, dell'adesione volontaria ad un progetto o ad un'applicazione per telefono.

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LA FOLLIA DEL RISO CON CELLULE DI MANZO

L'attacco antialimentare del sistema si estende dalla carne ai cereali, spacciando un ibrido fallimentare come cibo del futuro e iniziando a criminalizzare chi non vuole mangiarlo.

1) RISO CON CARNE SINTETICA SPARSA SOPRA

In questo studio il riso è stato rivestito con gelatina di pesce ed enzimi alimentari per aumentarne la capacità cellulare, dopodiché il riso così rivestito è stato ricoperto da mioblasti e cellule staminali mesenchimali derivate dal tessuto adiposo che hanno iniziato il loro processo di differenziazione direttamente sul riso. Si tratta di carne sintetica (preferisco questo nome a "carne coltivata" perché quest'ultimo dà ancora l'idea di qualcosa di naturale), perché nell'indicare come l'hanno prodotta hanno fatto riferimento a questo studio, che di fatto parla di un nuovo metodo per "coltivare" la carne, cioè realizzare la carne sintetica. A livello nutrizionale il riso con carne sintetica non presenta notevoli miglioramenti, dal momento che dal punto di vista proteico mangiare 100g di questo riso equivale a mangiare 100g di riso normale più 1g di petto di manzo: la differenza è di soli 310mg per 100g. Per quanto riguarda invece l'aggiunta di contenuti di grassi lo studio è stato un fallimento, visto che gli adipociti non si sono differenziati a sufficienza, e la differenza è di soli 10g per 100g. Per quanto riguarda i carboidrati i risultati sono ancora più scadenti, con una differenza di soli 0,16g per 100g. Basta aumentare di qualche grammo la porzione di riso e si raggiungono livelli nutrizionali paragonabili.
La stessa Nature che ha scritto un commento allo studio non può fare a meno di notare il fallimento totale dei risultati e notare che i ricercatori hanno progettato questo tipo di cibo per le razioni militari e per le fasce più povere della popolazione.

2) LE MENZOGNE DEL MAINSTREAM

Quello che è stato presentato come un fallimento dagli stessi autori e da Nature invece dai giornalisti viene presentato come un trionfo della scienzah (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7). Innanzitutto vi riportano solo i numeri in percentuali e non le differenze a livello nutrizionale, inoltre paragonano il costo stimato di questo prodotto a quello del manzo, cosa che è ingannevole, perché non è paragonabile alla carne a livello nutrizionale, ma come dice lo studio originale stesso, al riso. Quindi paventare un risparmio economico in nome della "sostenibilità" è una totale truffa, dal momento che il riso così ingegnerizzato andrà a costare di più di quello normale, portando ad un aumento dei costi per non guadagnarci nulla. C'è anche chi è talmente in malafede che oltre a ripetere la menzogna del risparmio economico aggiunge anche che questa porcheria sarebbe più salutare della carne, un titolo ingannevole, sia perché poi di quanto sia salutare questo riso non se ne parla nell'articolo, sia perché è un modo per far associare, tramite il linguaggio, la carne ad un danno per la salute.

3) NON SONO UN CIBO SICURO

La più grande menzogna che raccontano è che questo cibo dovrebbe salvarci dalle crisi alimentari ed ed essere un "cibo sicuro", cioè sempre disponibile, anche durante le carestie. Come ho spiegato qui, non esiste cibo più insicuro della carne sintetica, visto che si tratta di cellule che vengono clonate e non essendo dotate di un sistema immunitario, devono essere costantemente bombardate di antibiotici perché la minima infezione può far buttar via un'intera coltura. Le cellule, inoltre, possono evolvere in linee tumorali perché incessantemente clonate.

CONCLUSIONI

Il fine di tutta questa robaccia è introdurre porcherie brevettate che ridurranno sempre più lo spazio di manovra degli agricoltori, così da limitare sempre più la produzione agricola spingendo a dipendere da multinazionali anche per il cibo. Articoli come questi servono per estendere pian piano gli stessi argomenti della propaganda anticarne anche ai prodotti che non sono di origine animale, così che chiunque non mangi i cibi che dicono loro sarà additato come nemico.

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L'OMS FA PROPAGANDA ANTINATALISTA

Il video dovrebbe essere una campagna di sensibilizzazione nei confronti delle malattie sessualmente trasmissibili, ma è un'apologia della degenerazione, fatta passare come una caratteristica della generazione Z. Se ascoltate è guardate il grafico finale, paragonano le gravidanze alle malattie sessualmente trasmissibili e le considerano un male da prevenire per non disturbare la "pace della mente" dei giovani. Il video manda un messaggio distorto dove i giovani vengono presentati come la generazione dei "safe lovers" che copulano in modo responsabile, come se fosse responsabile non avere figli, e come se la responsabilità nel prevenire malattie fosse la stessa del dover prevenire una gravidanza. In alcuni momenti del video (es. 00:48) vengono mostrati persino degli invertiti, e dagli atteggiamenti e dal vestiario dei personaggi, si capisce che è un invito alla promiscuità scellerata in stile Mondo nuovo di Huxley.

Fonte ufficiale

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GERMANIA: MINISTRO PRESENTA MISURE PER DISTRUGGERE IL DISSENSO

Il pacchetto di misure si può scaricare cliccando qui.

1) VITA IMPOSSIBILE PER CHI MANIFESTA DISSENSO

Il ministro degli interni tedesco in un comunicato stampa ha dichiarato che adotterà alcune nuove misure per schiacciare l'estrema destra. E quando si parla di "estrema destra" in realtà stanno parlando di noi antisistema, perché questo è il termine in neolingua che hanno adottato per definirci. Le misure vengono presentate, anche queste con un termine in neolingua, come "democrazia difensiva" e consistono nel vietare gli interventi e le manifestazioni (p. 4), introdurre nuove leggi per sorvegliare ed esaurire le fonti finanziarie di questi "gruppi estremisti" (p. 5), permettendo alle banche di congelare i conti dei malcapitati se ritengono che potenzialmente possono essere una minaccia, e basta avere "influenza sociale" e lanciare messaggi di dissenso per essere ritenuti un pericolo. Agli "estremisti" sarà anche vietato di uscire dal paese (p. 6, verrà anche impedito a quelli dell'estero di entrare in Germania), saranno rimossi dal servizio pubblico (p. 9) e per loro varranno leggi più restrittive sul possesso di armi rispetto a quelle che sono in vigore per gli altri cittadini in Germania (p. 11). Non potevano mancare anche misure per la censura su internet, dal momento che saranno previste delle azioni in accordo con le piattaforme social per rimuovere qualsiasi contenuto sia considerato di destra, "disinformazione" o antisemita e stanzieranno dei fondi per combattere l'antisemitismo (p. 7, 8 e 12), infine si prevede anche di monitorare e sciogliere eventuali associazioni e partiti che vengono definiti di estrema destra (p. 10).

2) GUERRA ECONOMICA AL DISSENSO

Le misure non colpiranno tutti indiscriminatamente, ma per come sono state progettate, saranno mirate verso tutti coloro che hanno un "ruolo attivo" nel dissenso e partecipano ad organizzazioni, partiti o diffondono informazioni. Tuttavia per quanto riguarda la misura relativa alle fonti finanziarie, questa colpirà in modo diverso chiunque: saranno schedati e tracciati anche tutti coloro che faranno donazioni ad associazioni di "estrema destra", per poi essere sorvegliati dalle autorità. Il fine del sistema tedesco è impedire a chiunque faccia parte dell'area del dissenso di guadagnare su tali attività, ad esempio tramite eventi, merchandising e disincentivare il più possibile le donazioni. La scusa per introdurre queste misure repressive è stata formalmente un incontro del movimento identitario e di alcuni partiti di destra a Postsdam (1, 2, 3) dove pare sia stato proposto un piano per la remigrazione e discusso di alcune faccende politiche. Si trattava di un incontro privato che la rete Correctiv ha esposto al pubblico così da poter essere usato come capro espiatorio. In realtà le misure per come sono state presentate si possono applicare a chiunque abbia idee classificate dal sistema come di destra anche se non appartiene ad alcun movimento o partito, basta che sia una persona minimamente influente anche solo in rete. La controinformazione stessa, nel pacchetto delle misure, viene svalutata e considerata una campagna di manipolazione straniera da dover combattere con ogni mezzo. Ma allo stesso tempo, secondo loro, la controinformazione apparterebbe all'estrema destra perché la utilizzerebbe per far crollare la fiducia nelle istituzioni democratiche. Ma questa "estrema destra" non dovrebbe essere nazionalista? Perché dei gruppi nazionalisti dovrebbero farsi dirigere da potenze straniere? Ciò mostra quanto sia fragile e contraddittoria la loro narrazione.

CONCLUSIONI

In Francia abbiamo gli abusi settari, in Germania l'estrema destra, ma l'obiettivo è diffondere una retorica della "minaccia alla democrazia". Queste mosse seguono le direttive del panel del WEF "defending truth" dove si diceva che bisognava impedire alla controinformazione di ricevere sostentamento economico e si sosteneva che i canali di controinformazione sono psyop di governi stranieri.

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LA MUSICA COMMERCIALE E LA MANIPOLAZIONE DI MASSA

La musica commerciale fa uso di diversi stratagemmi per far gradire brani mediocri e far passare attraverso di essi messaggi che spingono alla degenerazione.

1) L'EFFETTO MERA ESPOSIZIONE

Il grado con cui una canzone diventa famosa e viene apprezzata dalle masse correla positivamente con il numero di volte che si è stati esposti alla canzone. Questo effetto si chiama "effetto della mera esposizione". Qualsiasi stimolo, se sottoposto un numero sufficiente di volte, risulta gradevole per chi lo esperisce, e funziona anche se lo stimolo è un'altra persona (1, 2). In ogni caso, esistono numerosi studi che nel corso degli anni hanno confermato l'esistenza dell'effetto per ogni stimolo possibile precisando che l'effetto è tanto più forte quanto più la presentazione dello stimolo è subliminale (1, 2, 3, 4, 5, 6). La è sia cognitiva che affettiva: da un lato essendo esposti più volte allo stesso stimolo il cervello impara ad elaborarlo e la facilità di elaborazione viene scambiata con una preferenza verso lo stimolo stesso, dall'altro lato la familiarità produce una risposta emotiva positiva, perché è segnale che lo stimolo non è minaccioso (1, 2, 3).

2) LA CREAZIONE ARTIFICIALE DEI GUSTI MUSICALI

In questo studio esperti di musica hanno ascoltato per 4 settimane brani che variavano in complessità, e i ricercatori ipotizzarono che la complessità del brano influenzasse l'effetto della familiarità, così che facendo ascoltare dei brani più complessi la preferenza verso quest'ultimi avrebbe dovuto sovrascrivere quella verso brani più semplici. Non è stato così, perché le canzoni semplici venivano apprezzate di più, e non vi era alcun guadagno netto di quelle più complesse.
Degli studi condotti sull'Eurovision hanno mostrato che i finalisti diretti ricevono in media meno voti rispetto ai finalisti che devono qualificarsi perché le canzoni di questi ultimi vengono ascoltate più volte. Un'analisi per la national association of broadcasters ha mostrato che più una canzone veniva messa alla radio, più aumentava la vendita di album. Se gli effetti della mera esposizione vengono combinati con dell'influenza sociale si ottiene la possibilità di creare dei gusti musicali artificiali, come mostrato da questi studi (1, 2) dove è stato creato un mercato artificiale di canzoni del tutto nuove dove un gruppo sceglieva in modo autonomo le canzoni, mentre l'altro aveva a disposizione il numero di download effettuato dalle altre persone in un esperimento, e in un altro anche l'ordine di popolarità. L'influenza sociale faceva piazzare tra le prime in classifica canzoni mediocri. In uno studio successivo era lo sperimentatore stesso a creare le classifiche di popolarità che influenzavano il numero di download.

3) IL CONFORMISMO MUSICALE

I media non solo espongono sempre alle stesse canzoni e spingono tramite l'influenza sociale a gradire determinati brani, ma sono le case di produzione stesse che, sapendo che le persone sono condizionate a gradire determinate melodie, creano canzoni tra loro simili. Questo studio ha analizzato i beat delle diverse canzoni commerciali e ha trovato che negli ultimi 50 anni le frequenze usate sono rimaste stabili e il timbro delle canzoni ha perso molta varietà, con pochi timbri che vengono riprodotti e ripresentati nel corso degli anni, infine il volume delle canzoni diventa sempre più alto per catturare l'attenzione degli ascoltatori. Un esempio a livello ritmico può essere l'onnipresenza del tresillo che si può trovare in diverse canzoni che apparentemente sono diverse tra loro, anche se è un ritmo tipico del reggaeton (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7).

CONCLUSIONI

Questo repertorio di melodie, ritmi e timbri molto apprezzati dalle persone è associato a temi ricorrenti come la sessualità nel reggaeton, nel pop e nel rock o la criminalità nella trap, o a messaggi politici. Il fine è promuovere uno stile di vita edonista basato sul narcisismo e il piacere per istupidire le masse e normalizzare condotte devianti e promiscue.

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IL "MORBO DEI CERVI ZOMBIE" È UNA PSYOP DI GAVI

Ormai sono diventati il meme di loro stessi e purtroppo vi devo parlare anche di questo.

1) LA MANIPOLAZIONE GIORNALISTICA

Il "morbo del cervo zombie" non esiste, è un soprannome giornalistico fare terrorismo scrivendo titoli ingannevoli per spingere ad aprire l'articolo. Si trovano nella condizione di dover creare terrorismo pandemico utilizzando una malattia prionica che colpisce i cervi e che, come loro stessi ammettono (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9) non è contagiosa per l'uomo. Tuttavia chiamano esperti alla Burioni che dicono che anche se questa malattia è nota dagli anni '60 e non vi è mai stato un caso di contagio nell'uomo, questo potrebbe prima o poi verificarsi, perché non è mai stato dimostrato che la proteina non è contagiosa. Si tratta di una fallacia logica, l'appello all'ignoranza, con il quale si cerca di incutere timore nel lettore e farlo spaventare in merito ad un futuro ignoto. C'è tuttavia chi con falso giornalistico sostiene che la malattia sia contagiosa per l'uomo, perché parlano di presunti "test di laboratorio" (1, 2), senza però indicare quali, che confermano che la malattia possa diffondersi in cellule umane in vitro, o addirittura chi mente ancora più spudoratamente parlando di "virus del cervo zombie" senza nemmeno conoscere la differenza tra virus e prione, visto che il primo è dotato di acido nucleico, il secondo è una proteina con una conformazione anomala.

2) LE MENZOGNE DI GAVI E L'ASSENZA DI RISCHIO PER L'UOMO

Tutte queste idiozie sono state prese da un articolo uscito su GAVI da cui i giornalisti hanno fatto copia e incolla e nel quale è ripetuta anche la boiata dei test in laboratorio, con una differenza: in questo caso l'articolo rimanda a questo studio che da GAVI è usato per indicare il rischio di contagio negli uomini, ma lo studio dice esattamente il contrario. Innanzitutto le cellule in vitro analizzate non provengono dall'uomo, ma sono topi transgenici a cui è stata fatta esprimere la proteina prionica umana e sono stati confrontati con altri topi transgenici in cui è espressa invece la proteina prionica dei cervi. Lo studio dice che nelle linee di topi che esprimevano la proteina umana non si è registrato nemmeno un caso di malattia dopo 657-765 giorni, mentre si è registrato dopo 118-142 giorni nei topi con proteine di cervi. Gli autori concludono che esiste una barriera di specie e che gli esseri umani non sono a rischio. Lo ripeto, questo articolo è stato usato da GAVI per sostenere l'esistenza di un rischio nell'uomo. Uno studio in vitro facendo entrare direttamente in contatto la proteina prionica di cervo con quella umana è stato visto che il tasso di conversione della conformazione della proteina umana in quella del cervo è bassissimo, indicando ancora una volta una barriera di specie, inoltre tutti gli studi epidemiologici hanno sempre un assenza di contagio nell'essere umano. Anche delle review recenti (1, 2) che cercano prove di trasmissione cervo-uomo nell'essere umano falliscono nel trovarle. L'uomo pare non essere suscettibile alla malattia perché solo le specie che nella proteina prionica hanno in posizione 170 l'amminoacido asparagina supportano la conversione della proteina prionica.

CONCLUSIONI

In alcuni degli articoli giornalistici viene presentata come buona notizia e "coincidenza" l'inizio dello sviluppo di alcune terapie a mRNA per i prioni. Il fine di questa psyop è tastare le acque per una potenziale farsa pandemica di tipo non virale, e quindi di tipo prionico, per vedere se le persone sono disposte poi a lasciarsi inoculare l'ennesimo veleno. Infatti in questo studio hanno proposto una terapia genica a mRNA con lo stesso funzionamento di Astrazeneca — cioè mRNA iniettato tramite vettore virale — già nel 2014 come "cura" per malattie da prione utilizzando stringhe di mRNA che dovrebbero portare la cellula a non esprimere più proteina prionica. In un articolo più recente si è proposto di utilizzare la stessa procedura per "immunizzare" contro i prioni.

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Media is too big
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PANEL WEF: "AFFRONTARE UN MONDO SENZA ANTIBIOTICI"

Nel video viene detto che l'ONU terrà un meeting in materia, la Bill Gates foundation investe su questa agenda e viene menzionato persino Schillaci, sostienendo che al G7 l'Italia porterà come argomenti principali l'antibioticoresistenza, la preparazione alle "pandemie" e la digitalizzazione della salute. Si presenta la "strategia" dell'UE per affrontare il problema dell'antibioticoresistenza ed oltre a parlare di una riforma farmaceutica che comporterà nuovi limiti nelle prescrizioni degli antibiotici, si parla di come vogliono creare un nuovo mercato per lucrare su nuovi antibiotici, il cui sviluppo sarà incentivato dall'UE, in quanto essendo nuovi potranno godere della protezione della proprietà intellettuale e non essere prodotti come farmaci generici. Il resto del video è dedicato a fare terrorismo e presentare l'antibioticoresistenza come una "pandemia silente" e la paragonano alla farsa COVID.

Fonte ufficiale

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LA LEGGE SUL RIPRISTINO DELLA NATURA È UNA FOLLIA

Il parlamento europeo ha adottato una legge per ripristinare gli habitat naturali, adesso dovrà essere adottata dal consiglio europeo, e poi sarà pubblicata.

1) ANNIENTARE LA NOSTRA TERRA

Il testo della legge si può leggere cliccando qui. L'obiettivo iniziale è ripristinare il 30% delle aree degradate che riguardano terre, coste e mari (art. 4 e 5), e del 90-100% entro il 2050. L'art. 6 sancisce che la costruzione di centrali per fonti di energie "rinnovabili" si presume essere sempre l'interesse pubblico prevalente, quindi di fatto questo articolo autorizza gli espropri se vengono condotti con lo scopo di installare centrali di energie "rinnovabili".
L'art. 9 sancisce che bisogna ripristinare i collegamenti naturali tra i corsi d'acqua, e quindi rimuovere alcune dighe assicurandosi che entro il 2030 almeno 25mila km di fiumi liberi di scorrere all'interno dell'UE. Un altro attacco all'agricoltura, perché le dighe servono anche per immagazzinare acqua per irrigare i campi. L'attacco diretto però c'è nell'art. 11, dove si pretende non solo che gli agricoltori ripristinino le paludi al 30% entro il 2030 e al 50% entro il 2050 con la scusa della lotta alle emissioni di CO2, ma che parte dei loro terreni abbiano "paesaggi ad alta biodiversità", cioè non possono essere coltivati. Per raggiungere questi ed altri obiettivi presenti nella legge, ogni Stato membro deve dotarsi di un piano nazionale di ripristino della natura (art. 14), ma occorre anche mappare tutte le aree che dovranno essere trasformate in centrali "rinnovabili", e che diventino operative al più presto. I piani devono essere sottoposti (art. 16) e poi approvati (art. 17) dalla commissione europea che potrà imporre modifiche al piano che dovranno essere rispettate da ciascuno Stato membro.

2) NON LASCIAMOCI INGANNARE

L'Europa ha già un programma per salvaguardare la biodiversità e difendere le aree protette, si chiama Natura 2000, che consiste nella più grande rete al mondo di aree protette nelle quali viene salvaguardata la biodiversità sia terrestre che marina e si tutelano le specie in via di estinzione. Per questa ragione la nuova legge di ripristino della natura è del tutto superflua, ed ha come unico obiettivo quello di attaccare l'economia agricola degli Stati membri imponendo nuovi oneri agli agricoltori e rendendo più difficile la coltivazione della Terra. Inoltre si tratta di una legge che va contro la natura stessa, perché consente di sacrificare gli ecosistemi naturali per installare centrali di energia green, infatti nell'art. 9 sulle dighe vi è una deroga per quelle barriere artificiali che servono per le centrali idroelettriche, inoltre l'art. 7 sancisce una deroga che permette di bloccare il ripristino della natura in quelle aree che sono necessarie per la difesa nazionale, come le basi militari. Se non vi basta, anche il WEF ha promosso la legge sul suo sito (1, 2) sostenendo che è un'occasione per aprire un nuovo business da 10 trilioni l'anno e che anche gli altri stati dovrebbero prendere esempio dall'UE. La legge è la chiara espressione dell'obiettivo 15 dell'agenda 2030, come indicato anche nelle premesse del testo (p. 7).

3) LORO STESSI AMMETTONO CHE È CONTRO GLI AGRICOLTORI

Lo stesso mainstream nel fare propaganda della legge riconosce che è mirata agli agricoltori, perché negli articoli in cui parla dell'approvazione da parte del parlamento europeo (1, 2, 3, 4, 5, 6) dedica dei paragrafi a sminuire la protesta degli agricoltori dicendo che è stata creata dalla "disinformazione" e accusano chiunque si oppone di "negazionismo climiatico" o di essere di estrema destra, soltanto perché l'anno scorso l'european people party espresse riserve contro la legge e adesso ha votato contro di essa.

CONCLUSIONI

Con l'UE green deal, la farm to fork strategy ed adesso questa legge il sistema sta sferrando l'attacco ai sistemi alimentari con il supporto del WEF e sotto le direttive dell'agenda 2030 così da renderci dipendenti da loro anche per il cibo.

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TELEGRAM INIZIERÀ A PAGARE I CANALI?

Durov sul suo canale personale ha pubblicato un post dove sostiene che ha intenzione di dare il 50% del ricavato ottenuto dai messaggi sponsorizzati ai proprietari dei canali. Questi messaggi ad oggi compaiono sotto i canali con più di 1000 iscritti indipendentemente dalla volontà del proprietario del canale e non si possono disabilitare e fruttano a telegram un ingente guadagno. I canali saranno ricompensati in toncoin, la criptovaluta creata da Durov stesso, che poi potranno essere eventualmente convertiti in dollari. I pagamenti saranno effettuati tramite la Blockchain TON. La monetizzazione sarà estesa in 100 paesi, e non sappiamo se l'Italia è tra questi. Da quando Durov ha fatto l'annuncio il valore di mercato dei toncoin sembra sia salito.

CONCLUSIONI

Non bisogna cantare vittoria troppo presto, perché potrebbe succedere qualcosa di analogo a YouTube con la famosa "adpocalipse", con gli inserzionisti che si rifiutano di vedere le proprie pubblicità in canali antisistema. Lo scenario più realistico è che se questa monetizzazione venisse implementata, dopo un po' di tempo uscirà fuori una lista di regole da rispettare per poter monetizzare. Questa proposta potrebbe trasformarsi in un sottile strumento di censura volto a colpire e svantaggiare i canali che non si allineeranno alle regole di telegram per la monetizzazione. Ovviamente sarà compito dei canali antisistema fregarsene di queste regole e mirare solo alla verità.

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DIRETTIVA UE INTRODUCE L'ECOCIDIO DEL WEF

Il Parlamento europeo ha approvato la nuova direttiva sui crimini ambientali aumentando il numero di reati già contenuti nella direttiva del 2008/99 e gravando le sanzioni per i danni all’ambiente.

1) REATI E SANZIONI

I nuovi reati sono elencati nell'art.3 par 2, e abbiamo : a) scarico, immissione o emissione di qualsiasi cosa possa provocare danno alle persone, qualità dell'aria, dell'acqua o dell'ecosistema; b) immissione nel mercato di qualsiasi prodotto il cui uso può provocare quanto descritto nel punto a; c) la fabbricazione di sostanze, anche per uso personale, che possono provocare i danni del punto a; d) fabbricazione e commercio di mercurio. Vi sono altri punti dove si ribadiscono più o meno le stesse cose, ma riguardano i rifiuti e l'immissione di sostanze da parte delle navi o l'esercizio di impianti al di fuori del regolamento europeo (e - l). I due punti più importati riguardano restrizioni ad attività normali: (m) estrazione di acque superficiali e sotterranee e poi il comma n, che riguarda il possesso, commercio e alcune altre attività che vengono considerate criminali e per la lista rimandano all'allegato 5 dove figurano il commercio "illegale" di legname, ma anche attività come la pesca non regolata.
Le sanzioni per i reati qualificati, commessi da persone fisiche e rappresentanti d’impresa saranno puniti con la reclusione fino a 8 anni o 10 se provocano la morte di una persona (art 5, 2a, b, c) mentre per gli altri reati la reclusione prevista è di 5 anni (art 5, 2d, e). Per i trasgressori è previsto l’obbligo di ripristinare l'ambiente entro un determinato periodo se il danno è reversibile o il risarcimento del danno all'ambiente se il danno è irreversibile o se l'autore del reato non è in grado di procedere a tale ripristino (art 5, 3a). Alle persone giuridiche si applicano sanzioni simili a quelle delle persone fisiche, mentre per quanto riguarda le sanzioni pecuniarie, in base agli articoli violati sono pari al 3 o 5% del fatturato annuo mondiale della persona giuridica o a un importo di 24 o 40 milioni di EUR (art 7, 3).

2) UNA FINESTRA DI OVERTON

La novità è l’inserimento dei “reati qualificati”, che distruggono o danneggiano in maniera grave un ecosistema e sono quindi paragonabili all’ecocidio come gli incendi boschivi su vasta scala o l’inquinamento diffuso di aria, acqua e suolo. L'uso del termine ecocidio è usato dalla stessa UE e lo potete verificare cliccando qui.
L’inserimento dei reati qualificati è stato guidato dall’avvocato e eurodeputato Marie Toussaint facente parte del gruppo parlamentare europeo Verde/ Alleanza libera europea ed è una sostenitrice del gruppo stop ecocide international che nella lista dei propri finanziatori ha anche la open society foundation.
La narrazione dell'ecocidio è stata riproposta anche dalla stampa mainstream (1, 2, 3, 4, 5) parlando di una rivoluzione che inserisce una nuova fattispecie di reato. Il loro vero obiettivo era proprio questo: far passare l'idea che esista l'ecocidio e reputarlo un crimine paragonabile al genocidio. Che si tratta di una finestra di Overton per qualcos'altro lo dichiarano loro stessi, perché sul sito stop ecocide international viene dichiarato che questa nuova direttiva crea un orientamento per i politici del futuro, suggerendo che la cosa non è finita qui. Del resto la psicopatica che parlò al WEF di ecocidio affermò che la pesca, le coltivazioni e gli allevamenti sono ecocidio.

CONCLUSIONI

È palese che per una azienda di grosse dimensioni il pagamento delle sanzioni pecuniarie è irrisorio. Vi è la possibilità che le grandi multinazionali possano decidere il pagamento della sanzione con un tetto massimo per loro abbordabile rispetto ai guadagni, quindi per loro di fatto diventerà solo una nuova tassa. Stanno iniziando a criminalizzare qualsiasi uso delle risorse che non sia da loro approvato per avere un totale controllo della produzione e ostacolare in ogni modo l'autoproduzione individuale che viene criminalizzata in ogni articolo.

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PROPAGANDA DELL'AGENDA 2030 CON I CARTONI ANIMATI

Il modo migliore per normalizzare un'agenda politica è tentare di indottrinare i bambini.

1) GLOBAL GOALS KIDS SHOW ITALIA

17 episodi realizzati dall'ASviS e dalla fondazione Edoardo Garrone, in collaborazione con Windtre e RAI Ragazzi e RAI per il sociale. Ogni episodio è incentrato su uno dei punti dell'agenda ed è mirato a bambini dai 5 anni e viene ripetuto che l'agenda 2030 è stata creata dall'ONU e ci salverà da tutti i problemi del mondo.
1: Spingono i bambini a rinunciare ai propri giocattoli e libri per darli ad altri bambini, così da demonizzare il possesso e la proprietà privata.
2: i bambini devono stare attenti a quello che mangiano perché se il cibo viene da lontano inquina. Se si osservano le immagini, quando si suggerisce di mangiare in modo vario a 1:12 sono presenti tutti gli alimenti tranne la carne, e in ogni successiva scena dove viene fatto vedere del cibo, la carne è del tutto assente.
3: la salute viene presentata come la cosa più importante che c'è, e oltre a promuovere lo sport, vengono proposti dei comportamenti per non contagiare il prossimo che nel video sono innocui, ma il video in sé serve per trasmettere l'idea che la salute è un affare collettivo.
4: occasione sfruttata per far passare messaggi collettivisti e per dire che per avere un'istruzione di qualità i bambini bianchi devono fare i compiti ai neri.
5: propaganda femminista dove si introduce il concetto di identità di genere e si negano le differenze biologiche tra uomo e donna. Viene mostrato un bambino giocare con le bambole e si usa la neolingua gender per indicare i mestieri.
6: L'acqua è una loro proprietà e la devi usare nei modi in cui dicono loro.
7: Propaganda green e si sostiene che le fonti di energia green non facciano male alla Terra, facendo passare l'idea falsa che il green non inquini.
8: Come nel 4, propaganda collettivista e si spinge i bambini bianchi ad aiutare i neri a scuola.
9: Tutti devono essere schiavizzati dalla tecnologia e bisogna fare in modo che chiunque sia connesso a internet.
10: propaganda collettivista mirata a far accettare il multiculturalismo e l'egalitarismo.
11: Propaganda delle città sostenibili.
12: La tematica del riciclo e della raccolta differenziata è stata utilizzata per fare propaganda dell'idea della "scarsità delle risorse".
13: Propaganda della farsa climatica tramite autentico terrorismo basato su menzogne, come quella dell'intensità delle precipitazioni causate dall'aumento di C02. Dicono addirittura che l'effetto serra l'abbia creato l'uomo.
14 e15: deresponsabilizzano le multinazionali e i governi e danno la colpa dell'inquinamento alle persone comuni.
16: Propaganda della sottomissione e della remissività.
17: Invitano i bambini a fare proselitismo dell'agenda 2030.

2) L'AGENDA 2030 È UNA SETTA

Su youtube ci sono tanti video il cui obiettivo è indottrinare i bambini all'agenda 2030 (1, 2, 3 , 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10). Tutti hanno in comune il presentare l'agenda 2030 come l'unico grande piano per salvare l'umanità e hanno gli stessi metodi di una setta: presentano una grande crisi imminente che sta per portare alla fine del mondo e chiedono il tuo aiuto e dedizione assoluta per partecipare ad un piano i cui frutti si vedranno solo nel lontano futuro, ma che devi perseguire con una fede assoluta anche se sono richiesti costi personali senza alcun guadagno, e se non lo fai vieni considerato un criminale contro l'umanità da eliminare.

CONCLUSIONI

Ormai per i bambini è impossibile evitare questi contenuti perché sono anche diffusi nelle scuole. Faccio un appello ai genitori: controllate cosa studiano i vostri figli a scuola. Controllate le letture che gli vengono date dai maestri e dai professori e se non riuscite ad inserirli in sistemi di istruzione alternativi, almeno cercate di fargli capire che il mondo non sta per finire, che non c'è alcuna emergenza climatica e sono solo metodi per terrorizzarli e spingere a mettere nelle mani di pochi potenti le loro vite.

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GREEN PASS DELL'OMS E SOSPENSIONE DEI NON VACCINATI NELLE SCUOLE IN SICILIA

Aprono finestre di Overton sul green pass dell'OMS e conducono esperimenti sociali in Sicilia.

1) L'ITALIA ENTRA NELLA RETE DI CERTIFICAZIONE GLOBALE DELL'OMS?

Nel decreto-legge del 2 marzo sono stati dedicati 3 articoli al ministero della salute. L'articolo 42 facilita l'accesso ai dati del fascicolo sanitario elettronico e viene potenziato il monitoraggio sanitario in ambito di telemedicina, così come l'articolo 44 estende il trattamento dei nostri dati sanitari a quasi ogni agenzia sanitaria sul territorio nazionale, che può farne quello che vuole. Nell'articolo 43 non c'è un semplice ritorno del green pass. Quello che l'articolo dice è ben più grave: dichiara che l'Italia entra nella rete globale di certificazione sanitaria dell'OMS, e che la piattaforma "digital green certificate" verrà usata, a partire dall'entrata in vigore del decreto, per rilasciare certificati che fanno parte della rete sanitaria dell'OMS. Infatti il paragrafo 3 parla proprio di spendere 3850000 euro per collegare la piattaforma di rilascio italiana a quella dell'OMS. Oltre alla questione OMS, sul decreto viene scritto che questi certificati possono essere attivati anche "per far fronte a eventuali emergenze sanitarie". Ricordiamo quanto spiegato qui: la rete di certificazione sanitaria dell'OMS è sviluppata in collaborazione con l'UE che ha messo a disposizione la sua infrastruttura per i green pass in modo da poterla estendere e copiare. La rete di certificazione OMS non prevede però solo certificati di vaccinazione, ma anche la sintesi internazionale del paziente e delle certificazioni per la "qualità" degli esperti di salute pubblica.

2) LA SMENTITA DI SCHILLACI È UNA FINESTRA DI OVERTON

Schillaci ha promesso che quando il decreto sarà definitivamente convertito in legge presenterà un emendamento per riformulare il testo e negare l'adesione (1, 2, 3, 4, 5, 6) e sostiene che quegli articoli sono un errore dicendo che non dovevano esserci. Ma quegli articoli qualcuno deve averli scritti, e vedo difficile inserire ben 3 articoli in un decreto messo nella gazzetta ufficiale senza accorgersene. La versione dei fatti è diversa: Schillaci sperava semplicemente che la cosa passasse senza che nessuno se ne accorgesse. Messo alle strette è stato costretto a dichiarare "l'errore" e annunciare l'emendamento riparatore, che poi bisogna vedere se lo scriveranno davvero. Alcuni articoli dove annunciano il rifiuto di aderire non si limitano a riportare la notizia, ma sostengono che Schillaci dovrebbe aderire, perché il green pass mondiale serve per migliorare i trattamenti sanitari (1, 2). Il sistema sta valutando se può fare o no questo passo. L'anno scorso la stampa negava l'esistenza stessa di un green pass mondiale dell'OMS e diceva (1, 2, 3, 4, 5) che volevano solo digitalizzare il libretto delle vaccinazioni, salvo poi ammetterne l'esistenza un anno dopo.

3) PSYOP MORBILLO IN SICILIA

A seguito della nota prot. n. 7146 del 23/02/2024 da parte dell’Assessorato della Salute Regione Sicilia alcune scuole in Sicilia hanno emanato circolari (1, 2, 3) dove si vieta la frequenza scolastica agli studenti che non hanno completato il ciclo di vaccinazione per il morbillo. La narrazione è delirante: escono sulle testate siciliane articoli che parlano di casi in Lombardia e Toscana, ma i casi attuali in Sicilia sono 0, e nonostante ciò spingono fare un vaccino per una nuova variante che loro stessi dicono non si trovi nemmeno in Sicilia, ma nelle regioni dove hanno vaccinato di più (1, 2, 3, 4, 5, 6). Le psyop sul morbillo sono cicliche e si basano prettamente su dati falsi, come spiegato qui.
L'associazione VacciPiano si è attivata e gli istituti stanno rilasciando nuove circolari dove ammettono che gli studenti dai 6 anni in su non possono essere sospesi.

CONCLUSIONI

In Sicilia hanno condotto un esperimento sociale, a livello nazionale stanno tastando le acque per vedere se la popolazione è disposta ad accettare un nuovo green pass.

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