Der Einzige - Il fronte intellettuale pinned «La dimostrazione che la democrazia è finita, ed è finita perché i covidioti hanno costruito una setta di pazzi esaltati. Report il primo novembre ha fatto un servizio sulle terze dosi in cui ha spiegato come queste siano a tutti gli effetti esclusivamente…»
I BAMBINI NON DEVONO ESSERE VACCINATI CONTRO IL COVID 19.
1) NESSUN VANTAGGIO PER LA COLLETTIVITÀ
La vaccinazione pediatrica è irrealistica e inutile. L'ipotetico effetto che questa può avere sulla diffusione del virus può essere ottenuto anche solo esclusivamente tramite l'uso dei test salivari, non invasivi e privi di rischi. Anzi i vaccini di per sé non hanno nessuna efficacia se non vengono usati assieme a questi ultimi.
La vaccinazione per i bambini li espone ad un rischio inutile che non ha alcun vantaggio per la collettività (fonte).
2) NESSUN VANTAGGIO INDIVIDUALE
La maggior parte dei bambini è asintomatica, i bambini si contagiano più difficilmente e probabilità di finire ospedalizzati è irrisoria e spesso avviene per ragioni diverse dal COVID (fonti 1 2 3 4), e lo è ancora di più quella di aver bisogno di ventilazione artificiale in assenza di presenti patologie pregresse gravi (0,3%), allo stesso modo la mortalità tra i giovani è bassissima (fonti 1 2), tant'è che ogni milione di seconde dosi somministrate nella fascia d'età 12-29 anni si prevengono solo 6 morti. Tale calcolo è basato sulla mortalità USA, in cui la mortalità giovanile è stata alta in modo anomalo rispetto agli altri paesi, fino 10 volte di più e quindi è notevolmente sovrastimata l'importanza del vaccino.
Persino la mortalità per influenza è più alta rispetto alla mortalità COVID nei bambini (1 2 3)
Al contrario, la frequenza di reazioni avverse gravi è ben più alta, e al momento non possiamo assumere come valida quella riportata, perché gli strumenti di vigilanza passiva tendono a sottostimarla notevolmente. Ad esempio, la sottostima dell'anafilassi arriva ad essere fino a 100 volte.
La vaccinazione per i bambini non presenta alcun beneficio individuale.
3) I BAMBINI NON HANNO NESSUN RUOLO NELLA DIFFUSIONE DEL VIRUS
La retorica attuale sostiene che la riapertura delle scuole porterà ad un picco di contagi. Niente di più falso. Le scuole hanno un tasso di contagi bassissimo rispetto alle altre strutture e non sono responsabili della diffusione del virus (tanti studi lo dimostrano 1 2 3 4 5). Questo perché anche se i bambini si contagiano (ed è molto raro che avvenga) questi trasmettono difficilmente l'infezione ai propri familiari (1 2), probabilmente perché (non è sicuro) i bambini hanno una risposta immunitaria migliore al virus.
Accettate il fallimento dei vaccini e non andate alla ricerca dell'untore di turno.
4) VACCINO AUTORIZZATO SENZA ALCUNA BASE.
La FDA ha autorizato il vaccino Pfizer per i bambini dai 5 ai 12 anni con un campione piccolissimo (3000) in cui non è possibile stimare il presentarsi di effetti avversi gravi. Nella fascia d'età 12-15 molti bambini riportavano effetti avversi lievi invalidanti. In tutto questo, nel gruppo non vaccinati sono stati trovati solo 16 positivi e 0 nel gruppo di vaccinati. Anche se fosse efficace, gli effetti lievi di per sé sono peggiori del COVID per i bambini (1 2). Infine, voglio concludere sottolineando che la sperimentazione clinica sui bambini è iniziata il 24 Marzo 2021, quindi È IMPOSSIBILE che ci siano adeguati dati sull'efficacia, sulle reazioni avverse e via discorrendo. La sperimentazione dovrebbe finire il 18 Giugno 2024. Sì, avete capito bene. 2024. Tutti i dati forniti da Pfizer sono provvisori e da prendere sulla parola, come un atto di fede. Non sono disponibili agli scienziati che volessero studiarli, è un affare privato tra Pfizer e FDA. La tabella dei risultati risulta attualmente vuota come il cervello di chi fa vaccinare i propri figli. Quindi loro non si fidano della scienza, ma si fidano di Pfizer. Una corporazione che prende multe da miliardi di dollari per promozione illegale di farmaci come se fossero bicchieri d'acqua.
In conclusione, il voler vaccinare i bambini è semplicemente il delirio ideologico di una setta di folli che ha perso ogni legame con la realtà, e che la scienza, quella vera, mostra che ai bambini non può essere attribuita alcuna colpa.
NON VACCINATE I VOSTRI FIGLI
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1) NESSUN VANTAGGIO PER LA COLLETTIVITÀ
La vaccinazione pediatrica è irrealistica e inutile. L'ipotetico effetto che questa può avere sulla diffusione del virus può essere ottenuto anche solo esclusivamente tramite l'uso dei test salivari, non invasivi e privi di rischi. Anzi i vaccini di per sé non hanno nessuna efficacia se non vengono usati assieme a questi ultimi.
La vaccinazione per i bambini li espone ad un rischio inutile che non ha alcun vantaggio per la collettività (fonte).
2) NESSUN VANTAGGIO INDIVIDUALE
La maggior parte dei bambini è asintomatica, i bambini si contagiano più difficilmente e probabilità di finire ospedalizzati è irrisoria e spesso avviene per ragioni diverse dal COVID (fonti 1 2 3 4), e lo è ancora di più quella di aver bisogno di ventilazione artificiale in assenza di presenti patologie pregresse gravi (0,3%), allo stesso modo la mortalità tra i giovani è bassissima (fonti 1 2), tant'è che ogni milione di seconde dosi somministrate nella fascia d'età 12-29 anni si prevengono solo 6 morti. Tale calcolo è basato sulla mortalità USA, in cui la mortalità giovanile è stata alta in modo anomalo rispetto agli altri paesi, fino 10 volte di più e quindi è notevolmente sovrastimata l'importanza del vaccino.
Persino la mortalità per influenza è più alta rispetto alla mortalità COVID nei bambini (1 2 3)
Al contrario, la frequenza di reazioni avverse gravi è ben più alta, e al momento non possiamo assumere come valida quella riportata, perché gli strumenti di vigilanza passiva tendono a sottostimarla notevolmente. Ad esempio, la sottostima dell'anafilassi arriva ad essere fino a 100 volte.
La vaccinazione per i bambini non presenta alcun beneficio individuale.
3) I BAMBINI NON HANNO NESSUN RUOLO NELLA DIFFUSIONE DEL VIRUS
La retorica attuale sostiene che la riapertura delle scuole porterà ad un picco di contagi. Niente di più falso. Le scuole hanno un tasso di contagi bassissimo rispetto alle altre strutture e non sono responsabili della diffusione del virus (tanti studi lo dimostrano 1 2 3 4 5). Questo perché anche se i bambini si contagiano (ed è molto raro che avvenga) questi trasmettono difficilmente l'infezione ai propri familiari (1 2), probabilmente perché (non è sicuro) i bambini hanno una risposta immunitaria migliore al virus.
Accettate il fallimento dei vaccini e non andate alla ricerca dell'untore di turno.
4) VACCINO AUTORIZZATO SENZA ALCUNA BASE.
La FDA ha autorizato il vaccino Pfizer per i bambini dai 5 ai 12 anni con un campione piccolissimo (3000) in cui non è possibile stimare il presentarsi di effetti avversi gravi. Nella fascia d'età 12-15 molti bambini riportavano effetti avversi lievi invalidanti. In tutto questo, nel gruppo non vaccinati sono stati trovati solo 16 positivi e 0 nel gruppo di vaccinati. Anche se fosse efficace, gli effetti lievi di per sé sono peggiori del COVID per i bambini (1 2). Infine, voglio concludere sottolineando che la sperimentazione clinica sui bambini è iniziata il 24 Marzo 2021, quindi È IMPOSSIBILE che ci siano adeguati dati sull'efficacia, sulle reazioni avverse e via discorrendo. La sperimentazione dovrebbe finire il 18 Giugno 2024. Sì, avete capito bene. 2024. Tutti i dati forniti da Pfizer sono provvisori e da prendere sulla parola, come un atto di fede. Non sono disponibili agli scienziati che volessero studiarli, è un affare privato tra Pfizer e FDA. La tabella dei risultati risulta attualmente vuota come il cervello di chi fa vaccinare i propri figli. Quindi loro non si fidano della scienza, ma si fidano di Pfizer. Una corporazione che prende multe da miliardi di dollari per promozione illegale di farmaci come se fossero bicchieri d'acqua.
In conclusione, il voler vaccinare i bambini è semplicemente il delirio ideologico di una setta di folli che ha perso ogni legame con la realtà, e che la scienza, quella vera, mostra che ai bambini non può essere attribuita alcuna colpa.
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Der Einzige - Il fronte intellettuale pinned «I BAMBINI NON DEVONO ESSERE VACCINATI CONTRO IL COVID 19. 1) NESSUN VANTAGGIO PER LA COLLETTIVITÀ La vaccinazione pediatrica è irrealistica e inutile. L'ipotetico effetto che questa può avere sulla diffusione del virus può essere ottenuto anche solo esclusivamente…»
Channel name was changed to «NO GREEN PASS ❎ - FRONTE INTELLETTUALE»
L'ANTINOMIA DELLA RAGION COVIDIOTA (approfondimenti nei commenti)
Il problema che attualmente si sta ponendo a riguardo del green pass non ha alcuna connotazione sanitaria, poiché la letteratura scientifica ha smentito completamente il sogno del vaccinato non contagioso.
Si tratta di un conflitto tra idee, cioè di un problema che colpisce la razionalità umana in quanto tale.
Da un lato ci siamo noi, che sosteniamo che la libertà, la la possibilità di autodeterminarci (in poche parole, l'essere virtuosi e vivere con dignità) sia imprescindibile e non sacrificabile.
D'altra parte abbiamo i covidioti che sacrificherebbero volentieri i loro figli per ricevere un encomio immaginario da Draghi e che considerano più importante di tutto la sicurezza della libertà.
Questa situazione mi ha ricordato l'antinomia kantiana della critica della ragion pratica, ossia lo scontro tra virtù (moralità, che siamo noi) e la felicità, che è ciò a cui il covidiota ambisce sotto forma di sicurezza, perché dal suo limitato intelletto aspira solo a poter passare il Natale e il capodanno in qualche bettola a bere.
In apparenza queste due posizioni si contraddicono a vicenda:
se vuoi essere libero rinunci alla sicurezza (tesi)
se vuoi essere sicuro rinunci alla libertà (antitesi)
Tuttavia, la posizione del covidiota è in sé autocontraddittoria, perché la ricerca stessa della sicurezza implica una vita di controlli sempre più pressanti e opprimenti, che alla fine finiscono per distruggere quella felicità stessa alla quale il covidiota vuole ambire. Una società in cui per andare a mangiare fuori devi essere in regola con le dosi e chissà quante altre cose, è semplicemente invivibile. Così per usare un'espressione di un recente filosofo italiano (Emanuele Severino) trasformano il loro paradiso tecnico in un inferno. Oltre a questo, la sicurezza è garantita dai comandi del padrone. Questi sono arbitrari e spesso si contraddicono gli uni con gli altri, e ciò non li rende la base per quella sicurezza tanto ambita. Così il porre come fondamento la sicurezza della collettività come modo per raggiungere la felicità è incompatibile con lo stesso proposito di raggiungerla.
Invece porre a fondamento la virtù, ossia autodeterminarsi mediante la libertà, potrebbe impedirci di essere felici perché non siamo in grado di fronteggiare le emergenze facendo "un passo indietro".
Ma questo ragionamento, che è tipico del covidiota, non tiene conto di una cosa fondamentale della ragione umana, cioè essere critica verso se stessa: se ci fosse una minaccia reale alla nostra libertà, si sceglierebbe volontariamente, senza nessuna imposizione, di scegliere una soluzione per risolvere il problema. E poiché la soluzione non viene imposta agli altri, si salvaguardia completamente la propria libertà e la propria felicità, perché si tratta di una restrizione che la ragione porrebbe a se stessa, e che quindi non vive come un attacco alla propria dignità e virtù. In questo modo, un essere razionale tutela se stesso dalle minacce, ma riconosce anche che altri potrebbero non percepire o non ritenere tali determinate minacce, e costruisce la società in modo che entrambi possano vivere in armonia.
Per cui, la nostra posizione (quella di essere contrari alle vaccinazioni obbligatorie e il green pass, e che si può estendere a qualsiasi obbligo sanitario) non solo ci consente di non ledere alla nostra libertà e dignità, ma anche di raggiungere, nella proporzione in base a quanto siamo virtuosi, quella porzione di sicurezza che è compatibile con la libertà di cui abbiamo bisogno, senza imporre nulla agli altri.
Ciò ci garantisce quel poco di sicurezza che basta, che ovviamente non è quella utopica e irrealistica dei covidioti che aspirano a salvare il mondo.
Si può tendere a salvare il mondo se ognuno salva (solo) se stesso.
Ragionando come persone adulte e riconoscere agli altri il proprio arbitrio, e rinunciando a voler comandare il proprio prossimo.
RINUNCIARE AD ESSERE PADRONI (DEGLI ALTRI) , PER SMETTERE DI ESSERE SUDDITI.
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Il problema che attualmente si sta ponendo a riguardo del green pass non ha alcuna connotazione sanitaria, poiché la letteratura scientifica ha smentito completamente il sogno del vaccinato non contagioso.
Si tratta di un conflitto tra idee, cioè di un problema che colpisce la razionalità umana in quanto tale.
Da un lato ci siamo noi, che sosteniamo che la libertà, la la possibilità di autodeterminarci (in poche parole, l'essere virtuosi e vivere con dignità) sia imprescindibile e non sacrificabile.
D'altra parte abbiamo i covidioti che sacrificherebbero volentieri i loro figli per ricevere un encomio immaginario da Draghi e che considerano più importante di tutto la sicurezza della libertà.
Questa situazione mi ha ricordato l'antinomia kantiana della critica della ragion pratica, ossia lo scontro tra virtù (moralità, che siamo noi) e la felicità, che è ciò a cui il covidiota ambisce sotto forma di sicurezza, perché dal suo limitato intelletto aspira solo a poter passare il Natale e il capodanno in qualche bettola a bere.
In apparenza queste due posizioni si contraddicono a vicenda:
se vuoi essere libero rinunci alla sicurezza (tesi)
se vuoi essere sicuro rinunci alla libertà (antitesi)
Tuttavia, la posizione del covidiota è in sé autocontraddittoria, perché la ricerca stessa della sicurezza implica una vita di controlli sempre più pressanti e opprimenti, che alla fine finiscono per distruggere quella felicità stessa alla quale il covidiota vuole ambire. Una società in cui per andare a mangiare fuori devi essere in regola con le dosi e chissà quante altre cose, è semplicemente invivibile. Così per usare un'espressione di un recente filosofo italiano (Emanuele Severino) trasformano il loro paradiso tecnico in un inferno. Oltre a questo, la sicurezza è garantita dai comandi del padrone. Questi sono arbitrari e spesso si contraddicono gli uni con gli altri, e ciò non li rende la base per quella sicurezza tanto ambita. Così il porre come fondamento la sicurezza della collettività come modo per raggiungere la felicità è incompatibile con lo stesso proposito di raggiungerla.
Invece porre a fondamento la virtù, ossia autodeterminarsi mediante la libertà, potrebbe impedirci di essere felici perché non siamo in grado di fronteggiare le emergenze facendo "un passo indietro".
Ma questo ragionamento, che è tipico del covidiota, non tiene conto di una cosa fondamentale della ragione umana, cioè essere critica verso se stessa: se ci fosse una minaccia reale alla nostra libertà, si sceglierebbe volontariamente, senza nessuna imposizione, di scegliere una soluzione per risolvere il problema. E poiché la soluzione non viene imposta agli altri, si salvaguardia completamente la propria libertà e la propria felicità, perché si tratta di una restrizione che la ragione porrebbe a se stessa, e che quindi non vive come un attacco alla propria dignità e virtù. In questo modo, un essere razionale tutela se stesso dalle minacce, ma riconosce anche che altri potrebbero non percepire o non ritenere tali determinate minacce, e costruisce la società in modo che entrambi possano vivere in armonia.
Per cui, la nostra posizione (quella di essere contrari alle vaccinazioni obbligatorie e il green pass, e che si può estendere a qualsiasi obbligo sanitario) non solo ci consente di non ledere alla nostra libertà e dignità, ma anche di raggiungere, nella proporzione in base a quanto siamo virtuosi, quella porzione di sicurezza che è compatibile con la libertà di cui abbiamo bisogno, senza imporre nulla agli altri.
Ciò ci garantisce quel poco di sicurezza che basta, che ovviamente non è quella utopica e irrealistica dei covidioti che aspirano a salvare il mondo.
Si può tendere a salvare il mondo se ognuno salva (solo) se stesso.
Ragionando come persone adulte e riconoscere agli altri il proprio arbitrio, e rinunciando a voler comandare il proprio prossimo.
RINUNCIARE AD ESSERE PADRONI (DEGLI ALTRI) , PER SMETTERE DI ESSERE SUDDITI.
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Una dittatura conclamata: garante dei minori tolto di mezzo perché contro il green pass.
Il garante dei diritti dei minori dichiara che il green pass è discriminatorio per i minori (e non solo) attraverso una lettera che viene riportata qui.
Qual è stata la reazione da parte dei politici e dei suoi colleghi?
Hanno gridato come al solito allo scandalo, al "no vax" (poverini loro che pensano che sia un'offesa) e hanno richiesto le sue dimissioni.
Stiamo parlando di uno stato in cui quando una figura istituzionale non dice ciò che il governo vuole che dice viene sistematicamente fatta fuori.
Ormai siamo arrivati ai livelli delle purghe staliniste, mancano solo i falsi capi d'accusa per sbatterlo in galera.
Questa vicenda ci aiuta a capire che esistono davvero delle persone che seppur ricoprano ruoli importanti, possono essere d'accordo con noi. Ma queste persone non possono esprimersi, altrimenti vengono fatti fuori. Ne sono altri esempi:
1) Riccardo Szumski, sindaco di Santa Lucia di Piave (Treviso) radiato dall'ordine dei medici perché contrario ai vaccini covid, esposto alla macchina del fango e screditato dai media.
2) Il consigliere comunale Marco Ferrara per aver (giustamente) paragonato la campagna vaccinale alla persecuzione contro gli ebrei
3) Gandolfo Dominici, professore di Marketing, postando la stessa foto, ha subito minacce e gogna mediatica.
Ecco perché sembra che gli esperti sono tutti d'accordo con il green pass: se non lo sei ti fanno fuori. Ti fanno fuori anche se lavori regolarmente col tampone, ti fanno fuori anche se sei vaccinato.
Ma ciò che più mi lascia sbalordito è che un intero ordine professionale, quello degli psicologi, dovrebbe aver studiato psicologia sociale prima di laurearsi. Anche uno studente della triennale conosce grazie agli esperimenti condotti sul groupthink che quando l'uomo regredisce in una mentalità collettiva vi è quella tipica ricerca del consenso e dell'approvazione del leader che definisce le derive autoritarie e che è causa di decisioni estreme, irrazionali e soprattutto inefficaci come il green pass. Uno studente della triennale sa anche quali sono i pericoli della polarizzazione di gruppo, cioè quell'estremismo dell'opinione che segue da discussioni di gruppo in cui si dà ampio spazio a quelle posizioni troppo estreme, come quella di Draghi. Ma la cosa più importante di tutte, è che uno studente sa qual è il pericolo del dividere tra "noi" e "loro", cioè tra i vaccinati e i non vaccinati. Questa è una strategia che due psicologi sociali molto influenti, Tajfel e Turner, hanno scoperto essere alla base dell'odio sociale e la discriminazione: in esperimenti controllati di laboratorio bastava dividere le persone in base a quale pittore preferivano per far nascere disprezzo verso l'altro gruppo!
Questa forma di censura del dissenso e in alcuni casi di auto-censura, sono il prodotto degli stessi meccanismi psicologici che secondo Tajfel causarono la discriminazione ebraica. E soprattutto, come dicono questi autori, una volta innescato il groupthink non è in grado di arrestarsi da solo. Soprattutto quando ci sono decisioni in contesto di rischio. Infatti come è spiegato dalla teoria del prospetto di Kahneman, quanto più un rischio è basso, tanto più le persone si impegnano per ridurlo a 0. Per cui ti vogliono imporre un vaccino che dovrebbe ridurre la probabilità di finire in terapia intensiva o di morire (anche se sappiamo che non è così) anche se hai 20 anni e hai un rischio di morire di 0,02%.
In queste condizioni la razionalità lascia il suo posto alla follia, perché più vuoi ridurre questo rischio, più hai bisogno di decisioni drastiche e irrazionali, e più ti affidi al groupthink per giustificarle e ignorare le informazioni contrarie (ad es. Effetti avversi).
Questo ha come ultima conseguenza l'effettiva impossibilità del dibattito e dell'espressione pacifica del dissenso, perché in quanto dissenzienti entriamo solo a far parte di quella percentuale di rischio che va ridotta a 0, al costo di ridurre a 0 le nostre stesse vite.
FONTI NEI COMMENTI
Il garante dei diritti dei minori dichiara che il green pass è discriminatorio per i minori (e non solo) attraverso una lettera che viene riportata qui.
Qual è stata la reazione da parte dei politici e dei suoi colleghi?
Hanno gridato come al solito allo scandalo, al "no vax" (poverini loro che pensano che sia un'offesa) e hanno richiesto le sue dimissioni.
Stiamo parlando di uno stato in cui quando una figura istituzionale non dice ciò che il governo vuole che dice viene sistematicamente fatta fuori.
Ormai siamo arrivati ai livelli delle purghe staliniste, mancano solo i falsi capi d'accusa per sbatterlo in galera.
Questa vicenda ci aiuta a capire che esistono davvero delle persone che seppur ricoprano ruoli importanti, possono essere d'accordo con noi. Ma queste persone non possono esprimersi, altrimenti vengono fatti fuori. Ne sono altri esempi:
1) Riccardo Szumski, sindaco di Santa Lucia di Piave (Treviso) radiato dall'ordine dei medici perché contrario ai vaccini covid, esposto alla macchina del fango e screditato dai media.
2) Il consigliere comunale Marco Ferrara per aver (giustamente) paragonato la campagna vaccinale alla persecuzione contro gli ebrei
3) Gandolfo Dominici, professore di Marketing, postando la stessa foto, ha subito minacce e gogna mediatica.
Ecco perché sembra che gli esperti sono tutti d'accordo con il green pass: se non lo sei ti fanno fuori. Ti fanno fuori anche se lavori regolarmente col tampone, ti fanno fuori anche se sei vaccinato.
Ma ciò che più mi lascia sbalordito è che un intero ordine professionale, quello degli psicologi, dovrebbe aver studiato psicologia sociale prima di laurearsi. Anche uno studente della triennale conosce grazie agli esperimenti condotti sul groupthink che quando l'uomo regredisce in una mentalità collettiva vi è quella tipica ricerca del consenso e dell'approvazione del leader che definisce le derive autoritarie e che è causa di decisioni estreme, irrazionali e soprattutto inefficaci come il green pass. Uno studente della triennale sa anche quali sono i pericoli della polarizzazione di gruppo, cioè quell'estremismo dell'opinione che segue da discussioni di gruppo in cui si dà ampio spazio a quelle posizioni troppo estreme, come quella di Draghi. Ma la cosa più importante di tutte, è che uno studente sa qual è il pericolo del dividere tra "noi" e "loro", cioè tra i vaccinati e i non vaccinati. Questa è una strategia che due psicologi sociali molto influenti, Tajfel e Turner, hanno scoperto essere alla base dell'odio sociale e la discriminazione: in esperimenti controllati di laboratorio bastava dividere le persone in base a quale pittore preferivano per far nascere disprezzo verso l'altro gruppo!
Questa forma di censura del dissenso e in alcuni casi di auto-censura, sono il prodotto degli stessi meccanismi psicologici che secondo Tajfel causarono la discriminazione ebraica. E soprattutto, come dicono questi autori, una volta innescato il groupthink non è in grado di arrestarsi da solo. Soprattutto quando ci sono decisioni in contesto di rischio. Infatti come è spiegato dalla teoria del prospetto di Kahneman, quanto più un rischio è basso, tanto più le persone si impegnano per ridurlo a 0. Per cui ti vogliono imporre un vaccino che dovrebbe ridurre la probabilità di finire in terapia intensiva o di morire (anche se sappiamo che non è così) anche se hai 20 anni e hai un rischio di morire di 0,02%.
In queste condizioni la razionalità lascia il suo posto alla follia, perché più vuoi ridurre questo rischio, più hai bisogno di decisioni drastiche e irrazionali, e più ti affidi al groupthink per giustificarle e ignorare le informazioni contrarie (ad es. Effetti avversi).
Questo ha come ultima conseguenza l'effettiva impossibilità del dibattito e dell'espressione pacifica del dissenso, perché in quanto dissenzienti entriamo solo a far parte di quella percentuale di rischio che va ridotta a 0, al costo di ridurre a 0 le nostre stesse vite.
FONTI NEI COMMENTI
LA CENSURA DELLA SCIENZA È INIZIATA,
SI CENSURA UNO STUDIO IN CUI VIENE STIMATO CHE OGNI MORTE PREVENUTA DI COVID PORTA A DUE MORTI DA VACCINO.
INTRODUZIONE:
Questo articolo scientifico è stato ritirato perché dimostra che i vaccini non servono a nulla.
La ragione? Alla rivista non sono piaciuti alcuni termini, e per questo hanno ritirato un intero articolo.
Potete trovare la motivazione completa qui. Agli studiosi non viene contestato l'aver condotto male dei calcoli (questo è impossibile, dal momento che gli articoli scientifici vanno contro processo di Peer review) ma che non potevano usare la parola "causazione". Peccato che, come sappiamo in statistica, è vero che una correlazione non implica una causazione, ma è vero anche che una causazione implica sempre, e ripeto, sempre una correlazione. Ma perché questo studio è stato ritirato? Perché rivela una verità molto scomoda, da "no vax" che distrugge tutta la narrazione della pandemenza.
MATERIALI E METODI
I ricercatori hanno prelevato dei dati dai trial clinici di fase 3 dei vaccini e dal database di Israele, per stimare quante morti il vaccino ha prevenuto. Dopodiché hanno utilizzato la banca dati dell'EMA scegliendo quella olandese per vedere quante reazioni avverse gravi sono state riportate.
RISULTATI
1) Ci sono 4 morti per 100mila vaccinazioni
2) 16 reazioni avverse gravi per 100mila vaccinazioni
3) Si è stimato che per prevenire 3 morti da covid devono morire due persone da vaccino
4) tuttavia se invece dei dati di laboratorio si usano quelli del mondo reale, troviamo che per prevenire un morto di covid devono morire due da vaccino.
DISCUSSIONE
Gli autori erano perfettamente consapevoli della natura precaria del loro studio, questo sia perché le reazioni avverse arrivano a una sottostima del 95%, sia perché vi è una elevata differenza nel riportare reazioni avverse nei diversi paesi, e infatti è stato scelto il database olandese perché era quello che più si avvicinava alla media tra i paesi. Lo studio ci dice in poche parole che se le cose vanno bene, dobbiamo sacrificare due giovani sani per salvare tre ultra ottantacinquenni che sono oltre l'aspettativa media di vita e che morirebbero di qualsiasi altra cosa (influenza). Se le cose vanno male, sacrificare 2 giovani per 1 ottantacinquenne. Gli autori sono perfettamente consapevoli del fatto che sono riportati tutti gli effetti avversi legati ai vaccini, e non quelli veramente correlati. Noi consideriamo l'articolo valido nei suoi limiti, perché se dovesse essere ritirato questo, dovrebbero ritirare anche quelli a favore dei vaccini, perché il metodo di correlazione è lo stesso, perché nessuno ha mai visto in vivo le cellule dei vaccinati combattere il virus nei trial di fase 3. È stato eliminato per ragioni ideologiche e politiche.
Dire che "vengono riportate tutte le morti in seguito ai vaccini senza stabilire un legame causale" è una motivazione puerile e meschina per rimuovere l'articolo, perché ANCHE PER I MORTI DI COVID NON VIENE STIMATO IL LEGAME CAUSALE, tant'è che chiamano morti per covid anche chi viene testato positivo dopo un incidente stradale. Vi ricordiamo che tolte queste morti, della famigerata pandemia resta poco e nulla.
CONCLUSIONE
Anche se non vi faranno citare questo articolo, tenetelo in considerazione.
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SI CENSURA UNO STUDIO IN CUI VIENE STIMATO CHE OGNI MORTE PREVENUTA DI COVID PORTA A DUE MORTI DA VACCINO.
INTRODUZIONE:
Questo articolo scientifico è stato ritirato perché dimostra che i vaccini non servono a nulla.
La ragione? Alla rivista non sono piaciuti alcuni termini, e per questo hanno ritirato un intero articolo.
Potete trovare la motivazione completa qui. Agli studiosi non viene contestato l'aver condotto male dei calcoli (questo è impossibile, dal momento che gli articoli scientifici vanno contro processo di Peer review) ma che non potevano usare la parola "causazione". Peccato che, come sappiamo in statistica, è vero che una correlazione non implica una causazione, ma è vero anche che una causazione implica sempre, e ripeto, sempre una correlazione. Ma perché questo studio è stato ritirato? Perché rivela una verità molto scomoda, da "no vax" che distrugge tutta la narrazione della pandemenza.
MATERIALI E METODI
I ricercatori hanno prelevato dei dati dai trial clinici di fase 3 dei vaccini e dal database di Israele, per stimare quante morti il vaccino ha prevenuto. Dopodiché hanno utilizzato la banca dati dell'EMA scegliendo quella olandese per vedere quante reazioni avverse gravi sono state riportate.
RISULTATI
1) Ci sono 4 morti per 100mila vaccinazioni
2) 16 reazioni avverse gravi per 100mila vaccinazioni
3) Si è stimato che per prevenire 3 morti da covid devono morire due persone da vaccino
4) tuttavia se invece dei dati di laboratorio si usano quelli del mondo reale, troviamo che per prevenire un morto di covid devono morire due da vaccino.
DISCUSSIONE
Gli autori erano perfettamente consapevoli della natura precaria del loro studio, questo sia perché le reazioni avverse arrivano a una sottostima del 95%, sia perché vi è una elevata differenza nel riportare reazioni avverse nei diversi paesi, e infatti è stato scelto il database olandese perché era quello che più si avvicinava alla media tra i paesi. Lo studio ci dice in poche parole che se le cose vanno bene, dobbiamo sacrificare due giovani sani per salvare tre ultra ottantacinquenni che sono oltre l'aspettativa media di vita e che morirebbero di qualsiasi altra cosa (influenza). Se le cose vanno male, sacrificare 2 giovani per 1 ottantacinquenne. Gli autori sono perfettamente consapevoli del fatto che sono riportati tutti gli effetti avversi legati ai vaccini, e non quelli veramente correlati. Noi consideriamo l'articolo valido nei suoi limiti, perché se dovesse essere ritirato questo, dovrebbero ritirare anche quelli a favore dei vaccini, perché il metodo di correlazione è lo stesso, perché nessuno ha mai visto in vivo le cellule dei vaccinati combattere il virus nei trial di fase 3. È stato eliminato per ragioni ideologiche e politiche.
Dire che "vengono riportate tutte le morti in seguito ai vaccini senza stabilire un legame causale" è una motivazione puerile e meschina per rimuovere l'articolo, perché ANCHE PER I MORTI DI COVID NON VIENE STIMATO IL LEGAME CAUSALE, tant'è che chiamano morti per covid anche chi viene testato positivo dopo un incidente stradale. Vi ricordiamo che tolte queste morti, della famigerata pandemia resta poco e nulla.
CONCLUSIONE
Anche se non vi faranno citare questo articolo, tenetelo in considerazione.
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ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ: L'ENNESIMO REPORT FASULLO, ECCO COME MENTIRE DISTORCENDO I DATI.
A) È stata alterata la letalità del COVID-19 nella fascia 20-29 anni
Ormai sappiamo che in Italia la scienza è morta e sepolta ed il 6 Agosto le hanno pure fatto il funerale. Come vi mostrerò, i dati sono completamente piegati all'agenda politica del regime per sostenere la sua folle narrativa pandemente. Questi sono stati pesantemente alterati per incrementare la percezione del rischio e per dare ai TG e ai programmi televisivi qualche numero fasullo e arbitrario da sparare contro i no vax e free vax che quotidianamente invitano in trasmissione. In questa serie di 3 post esamineremo tutte le incongruenze del nuovo report dell'istituto superiore di sanità che potete esaminare qui:
Sappiamo qual è la nuova narrativa: il virus è mutato adesso uccide i giovani, li manda in terapia intensiva, bisogna essere responsabili, "i giovani accettino i rischi" e robe varie. Ma tutto questo è vero? Assolutamente no. I dati dell'ISS riportano una letalità inferiore a 0,1% nella fascia 20-29 anni, cioè una morte di un giovane su mille. Se prendiamo i dati così, come ci vengono presentati, concludiamo affrettatamente che la letalità è aumentata di quasi 8 punti rispetto a quella di inizio pandemia, che era dello 0,02%. Ma se calcoliamo la letalità (morti diviso il numero di casi) usando i dati forniti dall'istituto superiore di sanità scopriamo l'esatto opposto. Effettuando il calcolo sul totale dei morti (79) diviso il numero di casi (607606) la letalità è dello 0,013%. Una cifra ben differente, che attesta addirittura una riduzione della letalità di 0,07 punti percentuali rispetto a inizio pandemia. L'effetto psicologico che quelli dell'ISS vogliono usare per manipolare la percezione del rischio si chiama effetto ancoraggio: si dà una cifra, in questo caso 0,1 e ci si mette il simbolo minore che suggerisce "è di poco più piccola" in modo da indurre il lettore a fare una stima che si discosta da poco dal valore proposto: si induce a pensare che magari la letalità sia dello 0,09%, massimo 0,07%. Si tratta di sfruttare una caratteristica innata del cervello, cioè quella di lasciarsi condizionare dal numero presentato per fare una stima (a titolo di esempio, basta presentare al soggetto le ultime due cifre del suo numero di previdenza sociale e chiedere quanto sarebbe disposto a pagare per un prodotto, il prezzo da lui formulato non si discosta dalla cifra proposta). Tale tattica trae il suo vantaggio sia dall'ignoranza nei confronti della statistica da parte della popolazione generale, sia dalla non tendenza a ricontrollare tutti i calcoli e a saltare subito alle conclusioni. La conclusione dei telegiornali sarà gridare che un giovane contagiato su mille muore di covid, e ribadirci che "i benefici superano i rischi" e che i vaccini sono efficaci e sicuri. In verità, solo un giovane su diecimila muore di covid, un numero trascurabile se si considera la prevalenza della malattia.
CONCLUSIONE
Vaccinare i giovani continua ad avere poco senso visto che né l'efficacia del vaccino nel prevenire la terapia intensiva, né nel prevenire i decessi è stata calcolata, vista l'estrema rarità del decesso nei giovani.
A) È stata alterata la letalità del COVID-19 nella fascia 20-29 anni
Ormai sappiamo che in Italia la scienza è morta e sepolta ed il 6 Agosto le hanno pure fatto il funerale. Come vi mostrerò, i dati sono completamente piegati all'agenda politica del regime per sostenere la sua folle narrativa pandemente. Questi sono stati pesantemente alterati per incrementare la percezione del rischio e per dare ai TG e ai programmi televisivi qualche numero fasullo e arbitrario da sparare contro i no vax e free vax che quotidianamente invitano in trasmissione. In questa serie di 3 post esamineremo tutte le incongruenze del nuovo report dell'istituto superiore di sanità che potete esaminare qui:
Sappiamo qual è la nuova narrativa: il virus è mutato adesso uccide i giovani, li manda in terapia intensiva, bisogna essere responsabili, "i giovani accettino i rischi" e robe varie. Ma tutto questo è vero? Assolutamente no. I dati dell'ISS riportano una letalità inferiore a 0,1% nella fascia 20-29 anni, cioè una morte di un giovane su mille. Se prendiamo i dati così, come ci vengono presentati, concludiamo affrettatamente che la letalità è aumentata di quasi 8 punti rispetto a quella di inizio pandemia, che era dello 0,02%. Ma se calcoliamo la letalità (morti diviso il numero di casi) usando i dati forniti dall'istituto superiore di sanità scopriamo l'esatto opposto. Effettuando il calcolo sul totale dei morti (79) diviso il numero di casi (607606) la letalità è dello 0,013%. Una cifra ben differente, che attesta addirittura una riduzione della letalità di 0,07 punti percentuali rispetto a inizio pandemia. L'effetto psicologico che quelli dell'ISS vogliono usare per manipolare la percezione del rischio si chiama effetto ancoraggio: si dà una cifra, in questo caso 0,1 e ci si mette il simbolo minore che suggerisce "è di poco più piccola" in modo da indurre il lettore a fare una stima che si discosta da poco dal valore proposto: si induce a pensare che magari la letalità sia dello 0,09%, massimo 0,07%. Si tratta di sfruttare una caratteristica innata del cervello, cioè quella di lasciarsi condizionare dal numero presentato per fare una stima (a titolo di esempio, basta presentare al soggetto le ultime due cifre del suo numero di previdenza sociale e chiedere quanto sarebbe disposto a pagare per un prodotto, il prezzo da lui formulato non si discosta dalla cifra proposta). Tale tattica trae il suo vantaggio sia dall'ignoranza nei confronti della statistica da parte della popolazione generale, sia dalla non tendenza a ricontrollare tutti i calcoli e a saltare subito alle conclusioni. La conclusione dei telegiornali sarà gridare che un giovane contagiato su mille muore di covid, e ribadirci che "i benefici superano i rischi" e che i vaccini sono efficaci e sicuri. In verità, solo un giovane su diecimila muore di covid, un numero trascurabile se si considera la prevalenza della malattia.
CONCLUSIONE
Vaccinare i giovani continua ad avere poco senso visto che né l'efficacia del vaccino nel prevenire la terapia intensiva, né nel prevenire i decessi è stata calcolata, vista l'estrema rarità del decesso nei giovani.
Report ISS 24 novembre fasullo e mendace
B) Si stima che se i bambini si vaccinassero si osserverebbe una riduzione dei casi su basi scientifiche infondate
Qui abbiamo già spiegato perché i bambini non sono un vettore significativo di contagio esaminando la letteratura scientifica fino a quella più recente. Nonostante ciò mandano pediatri in tv a dire che i bambini sono il male del millennio, forse perché hanno capito che non ci vaccineranno mai, e quindi vogliono fare qualche soldino sui figli dei covidioti. Nel report è scritto che il 51% dei casi riportati nella popolazione scolare è nella fascia 5-11, mentre il 32% nella fascia 12-19 e 11% tra 3 e 5 anni e 6% sotto i 3 anni. Ovviamente da bravi testimoni del Vaccino attribuiscono la magia di questi numeri al vaccino stesso, e mi sono sgolato nel ripetere che se non si presentano oltre al numero di casi anche il numero di VERI NEGATIVI (ossia di persone che hanno ottenuto il tampone negativo) non si possono trarre inferenze sul vaccino. Loro questi dati li hanno, perché non li mostrano? Ve lo dico io perché. Potrebbe risultare che la fascia 5-12 effettua più tamponi delle altre, così da mandare all'aria tutta la loro bella narrativa. Del resto lo dicono anche loro a inizio report che verosimilmente l'aumento di incidenza nei giovani si spiega con l'aumento dei tamponi effettuati. Ma c'è anche un'altra cosa da tenere in considerazione. La fascia 12-19 ha un tasso di vaccinazione più basso rispetto alle altre (69,74%, la media totale è 84,45%). La differenza di incidenza tra la popolazione 12-19 e 5-12 è 19%, e la popolazione non vaccinata in questa fascia d'età è quasi il 30%. Ripeto, pur non potendo fare inferenze sulla popolazione, si può comunque sollevare qualche dubbio e dire che è ragionevolmente più probabile che la differenza sia data dal caso e/o dal numero di tamponi effettuati, dal momento che ci si sarebbe dovuti aspettare una differenza di incidenza di almeno il doppio, per come calcolano l'efficacia del vaccino.
Se prendiamo la fascia d'età più vicina a quella di cui stiamo parlando, possiamo notare a pagina 26 del pdf che l'efficacia del vaccino è di 49,6%. Questo significa che ci si può aspettare un dato simile anche nella differenza tra le due popolazioni giovanili, 5-11 e 12-19. Infatti efficacia del vaccino significa che rispetto ai casi che dovrebbero esserci normalmente, c'è una riduzione del 49,6%. Nel nostro caso abbiamo una differenza di appena il 19%, che quindi non si può spiegare con una differenza nel tasso di vaccinazione ammettendo che il 70% circa della fascia 12-19 è vaccinata.
In base ai dati del report non si capisce su quali basi scientifiche gli autori hanno concluso che la differenza di incidenza sia dovuta al vaccino.
Meccanismo psicologico che distorce i dati: avversione al rischio.
La teoria del prospetto di Daniel Kahneman e Amos Tversky sostiene che le persone dinanzi ad un evento sfavorevole molto raro, che comunque può accadere, cercano in tutti i modi di ridurre a 0 questo rischio, e per far ciò sono disposti a tutto. Ad esempio, se io vi dicessi "preferisci che ti dia 600 euro, o avere la probabilità dell'80% di vincerne 1000"? Una decisione razionale è la seconda opzione, perché si dovrebbe moltiplicare il guadagno per la probabilità di accadere. In questo caso 1000 * 0,8 = 800. Ma molte persone scelgono l'opzione a. Ecco che ciò si ripropone col virus, anche se come abbiamo visto le percentuali sono molto più basse. Nel caso dei bambini per la precisione, la scommessa suonerebbe così "preferisci avere il rischio dello 0,01% di morire ammesso che tu riesca a prendere il covid (0,01%*1%) oppure vaccinarti e ridurre questo rischio? Le persone scelgono l'opzione b per avversione al rischio, ed una volta presa la decisione col bias di conferma ignorano tutte le informazioni sugli effetti avversi.
Quindi a causa di una fallacia di ragionamento dettata da una ideologia collettivista, per giustificare le loro scelte irrazionali ed evitare la dissonanza cognitiva, falsificato il report riportando conclusioni infondate.
B) Si stima che se i bambini si vaccinassero si osserverebbe una riduzione dei casi su basi scientifiche infondate
Qui abbiamo già spiegato perché i bambini non sono un vettore significativo di contagio esaminando la letteratura scientifica fino a quella più recente. Nonostante ciò mandano pediatri in tv a dire che i bambini sono il male del millennio, forse perché hanno capito che non ci vaccineranno mai, e quindi vogliono fare qualche soldino sui figli dei covidioti. Nel report è scritto che il 51% dei casi riportati nella popolazione scolare è nella fascia 5-11, mentre il 32% nella fascia 12-19 e 11% tra 3 e 5 anni e 6% sotto i 3 anni. Ovviamente da bravi testimoni del Vaccino attribuiscono la magia di questi numeri al vaccino stesso, e mi sono sgolato nel ripetere che se non si presentano oltre al numero di casi anche il numero di VERI NEGATIVI (ossia di persone che hanno ottenuto il tampone negativo) non si possono trarre inferenze sul vaccino. Loro questi dati li hanno, perché non li mostrano? Ve lo dico io perché. Potrebbe risultare che la fascia 5-12 effettua più tamponi delle altre, così da mandare all'aria tutta la loro bella narrativa. Del resto lo dicono anche loro a inizio report che verosimilmente l'aumento di incidenza nei giovani si spiega con l'aumento dei tamponi effettuati. Ma c'è anche un'altra cosa da tenere in considerazione. La fascia 12-19 ha un tasso di vaccinazione più basso rispetto alle altre (69,74%, la media totale è 84,45%). La differenza di incidenza tra la popolazione 12-19 e 5-12 è 19%, e la popolazione non vaccinata in questa fascia d'età è quasi il 30%. Ripeto, pur non potendo fare inferenze sulla popolazione, si può comunque sollevare qualche dubbio e dire che è ragionevolmente più probabile che la differenza sia data dal caso e/o dal numero di tamponi effettuati, dal momento che ci si sarebbe dovuti aspettare una differenza di incidenza di almeno il doppio, per come calcolano l'efficacia del vaccino.
Se prendiamo la fascia d'età più vicina a quella di cui stiamo parlando, possiamo notare a pagina 26 del pdf che l'efficacia del vaccino è di 49,6%. Questo significa che ci si può aspettare un dato simile anche nella differenza tra le due popolazioni giovanili, 5-11 e 12-19. Infatti efficacia del vaccino significa che rispetto ai casi che dovrebbero esserci normalmente, c'è una riduzione del 49,6%. Nel nostro caso abbiamo una differenza di appena il 19%, che quindi non si può spiegare con una differenza nel tasso di vaccinazione ammettendo che il 70% circa della fascia 12-19 è vaccinata.
In base ai dati del report non si capisce su quali basi scientifiche gli autori hanno concluso che la differenza di incidenza sia dovuta al vaccino.
Meccanismo psicologico che distorce i dati: avversione al rischio.
La teoria del prospetto di Daniel Kahneman e Amos Tversky sostiene che le persone dinanzi ad un evento sfavorevole molto raro, che comunque può accadere, cercano in tutti i modi di ridurre a 0 questo rischio, e per far ciò sono disposti a tutto. Ad esempio, se io vi dicessi "preferisci che ti dia 600 euro, o avere la probabilità dell'80% di vincerne 1000"? Una decisione razionale è la seconda opzione, perché si dovrebbe moltiplicare il guadagno per la probabilità di accadere. In questo caso 1000 * 0,8 = 800. Ma molte persone scelgono l'opzione a. Ecco che ciò si ripropone col virus, anche se come abbiamo visto le percentuali sono molto più basse. Nel caso dei bambini per la precisione, la scommessa suonerebbe così "preferisci avere il rischio dello 0,01% di morire ammesso che tu riesca a prendere il covid (0,01%*1%) oppure vaccinarti e ridurre questo rischio? Le persone scelgono l'opzione b per avversione al rischio, ed una volta presa la decisione col bias di conferma ignorano tutte le informazioni sugli effetti avversi.
Quindi a causa di una fallacia di ragionamento dettata da una ideologia collettivista, per giustificare le loro scelte irrazionali ed evitare la dissonanza cognitiva, falsificato il report riportando conclusioni infondate.
C) La pandemia di vaccinati. Terza parte analisi report ISS 24 novembre
1) Nonostante facciamo più tamponi, ci sono più positivi vaccinati
Confrontando i numeri assoluti, ci rendiamo conto che i numeri di positivi, ospedalizzati e morti vaccinati è superiore in tutto e per tutto al numero di non vaccinati.
Il numero dei contagiati non vaccinati è inferiore a quello dei vaccinati NONOSTANTE il bias di campionamento che vede un numero di test spropositati fatti ai non vaccinati, i vaccinati tendono a morire di più e a finire di più in ospedale rispetto ai non vaccinati.
2) L'effetto paradosso non si può applicare sul numero di morti, ospedalizzati e terapie intensive.
Questo perché il vero denominatore non è la popolazione generale (cioè il numero di persone vaccinate vs. non vaccinate), ma è il numero di positivi in un mese, perché se si sceglie come denominatore la popolazione italiana si assume falsamente che tutta la popolazione abbia preso (o che possa prendere) il covid in un mese.
Non si può stimare il tasso di positività dividendo, per esempio, il numero di non vaccinati positivi per la popolazione non vaccinata, perché ancora una volta si assume che l'intera popolazione vaccinata può prendere il covid, ignorando completamente la prevalenza della malattia, e nessuna malattia ha una prevalenza del 100% in un dato arco di tempo.
Ci dobbiamo ricordare che questi sono report settimanali o mensili, ed è fondamentale rapportare al tempo tutte le osservazioni e inferenze che facciamo.
3) Il "tasso" calcolato dall'ISS non ha alcun fondamento matematico e statistico
Se si calcola il "tasso" prendendo la popolazione come hanno fatto loro, escono valori sballati che direbbero che il vaccino funziona a prescindere, perché la differenza tra le due popolazioni (vaccinata e non vaccinata) è troppo grande.
Per darvi un'idea, affinché il numero di morti di vaccinati superi quello dei non vaccinati devono morire ben 2748 vaccinati in un mese, ossia la bellezza dello 0,006% della popolazione vaccinata, ed invece ne sono morti 4,8 volte in meno (571). Questo tipo di calcolo conduce all'errata convizione che i vaccini prevengono la mortalità fino a 4,8 volte, ma questo è sbagliato perché si presuppone per il gruppo di non vaccinati lo stesso tasso di variabilità di quello del gruppo dei vaccinati, pur essendo questo gruppo 6 volte più grande.
Quest'ultimo dettaglio è molto importante, perché la varianza rispetto a una media (in questo caso è la media di morti mensili di vaccinati o non vaccinati) è uguale alla sommatoria dei quadrati delle differenze tra i punteggi e la media (in questo caso morti in un mese - media dei morti mensili elevata al quadrato) divisa la numerosità del campione, e siccome i vaccinati sono circa 6 volte di più, la varianza sarà 6 volte più piccola a parità di morti nei vaccinati.
Ciò significa che risultati più estremi (molte morti o molte meno morti) nei gruppo dei non vaccinati rispetto alle morti mensili sono molto più probabili a causa del semplice caso rispetto al gruppo dei vaccinati. Ciò significa che l'intervallo di confidenza che contiene la media reale dei morti mensili dei non vaccinati è molto più ampio rispetto all'intervallo di confidenza della media dei morti mensili dei vaccinati. Per questo, i morti vaccinati avranno poca variabilità, e i morti non vaccinati ne avranno tantissima. Infatti nel report di ottobre la differenza tra le morti tra vaccinati e non vaccinati era diversa rispetto a quella attuale, lo sarà nel report di fine dicembre, di fine gennaio e così via.
CONCLUSIONE: Come andrebbero studiati questi dati?
L'unico modo per trarre conclusioni definitive è quello di calcolare la media di decessi per vaccinati e non vaccinati dopo tanti mesi, e confrontare queste medie tenendo conto dell'alto tasso di variabilità dei non vaccinati.
Un'analisi della varianza di questo tipo è più robusta rispetto al solito chi quadro che viene fatto, perché facendo una differenza tra le medie e non tra dati nominali tiene maggiormente conto della variabilità dei campioni.
1) Nonostante facciamo più tamponi, ci sono più positivi vaccinati
Confrontando i numeri assoluti, ci rendiamo conto che i numeri di positivi, ospedalizzati e morti vaccinati è superiore in tutto e per tutto al numero di non vaccinati.
Il numero dei contagiati non vaccinati è inferiore a quello dei vaccinati NONOSTANTE il bias di campionamento che vede un numero di test spropositati fatti ai non vaccinati, i vaccinati tendono a morire di più e a finire di più in ospedale rispetto ai non vaccinati.
2) L'effetto paradosso non si può applicare sul numero di morti, ospedalizzati e terapie intensive.
Questo perché il vero denominatore non è la popolazione generale (cioè il numero di persone vaccinate vs. non vaccinate), ma è il numero di positivi in un mese, perché se si sceglie come denominatore la popolazione italiana si assume falsamente che tutta la popolazione abbia preso (o che possa prendere) il covid in un mese.
Non si può stimare il tasso di positività dividendo, per esempio, il numero di non vaccinati positivi per la popolazione non vaccinata, perché ancora una volta si assume che l'intera popolazione vaccinata può prendere il covid, ignorando completamente la prevalenza della malattia, e nessuna malattia ha una prevalenza del 100% in un dato arco di tempo.
Ci dobbiamo ricordare che questi sono report settimanali o mensili, ed è fondamentale rapportare al tempo tutte le osservazioni e inferenze che facciamo.
3) Il "tasso" calcolato dall'ISS non ha alcun fondamento matematico e statistico
Se si calcola il "tasso" prendendo la popolazione come hanno fatto loro, escono valori sballati che direbbero che il vaccino funziona a prescindere, perché la differenza tra le due popolazioni (vaccinata e non vaccinata) è troppo grande.
Per darvi un'idea, affinché il numero di morti di vaccinati superi quello dei non vaccinati devono morire ben 2748 vaccinati in un mese, ossia la bellezza dello 0,006% della popolazione vaccinata, ed invece ne sono morti 4,8 volte in meno (571). Questo tipo di calcolo conduce all'errata convizione che i vaccini prevengono la mortalità fino a 4,8 volte, ma questo è sbagliato perché si presuppone per il gruppo di non vaccinati lo stesso tasso di variabilità di quello del gruppo dei vaccinati, pur essendo questo gruppo 6 volte più grande.
Quest'ultimo dettaglio è molto importante, perché la varianza rispetto a una media (in questo caso è la media di morti mensili di vaccinati o non vaccinati) è uguale alla sommatoria dei quadrati delle differenze tra i punteggi e la media (in questo caso morti in un mese - media dei morti mensili elevata al quadrato) divisa la numerosità del campione, e siccome i vaccinati sono circa 6 volte di più, la varianza sarà 6 volte più piccola a parità di morti nei vaccinati.
Ciò significa che risultati più estremi (molte morti o molte meno morti) nei gruppo dei non vaccinati rispetto alle morti mensili sono molto più probabili a causa del semplice caso rispetto al gruppo dei vaccinati. Ciò significa che l'intervallo di confidenza che contiene la media reale dei morti mensili dei non vaccinati è molto più ampio rispetto all'intervallo di confidenza della media dei morti mensili dei vaccinati. Per questo, i morti vaccinati avranno poca variabilità, e i morti non vaccinati ne avranno tantissima. Infatti nel report di ottobre la differenza tra le morti tra vaccinati e non vaccinati era diversa rispetto a quella attuale, lo sarà nel report di fine dicembre, di fine gennaio e così via.
CONCLUSIONE: Come andrebbero studiati questi dati?
L'unico modo per trarre conclusioni definitive è quello di calcolare la media di decessi per vaccinati e non vaccinati dopo tanti mesi, e confrontare queste medie tenendo conto dell'alto tasso di variabilità dei non vaccinati.
Un'analisi della varianza di questo tipo è più robusta rispetto al solito chi quadro che viene fatto, perché facendo una differenza tra le medie e non tra dati nominali tiene maggiormente conto della variabilità dei campioni.
LE CASE DI CLASSE G SARANNO ESCLUSE DAL MERCATO IMMOBILIARE
Il corriere della sera riporta che è in fase di approvazione un disegno di legge che escluderà le case di classe energetica G dal mercato immobiliare, per poi colpire in futuro anche quelle di classe F. Questo significa che se avete una casa con le seguenti classi energetiche non potrete più vendere o affittare il vostro immobile se non vi pagate i lavori per migliorare la classe energetica. È una fortissima violazione della proprietà privata. Sappiamo benissimo come iniziò la faccenda del green pass: l'unione europea instaura un pass facoltativo che dovrebbe essere usato solo per la circolazione internazionale, e poi gli stati membri lo hanno trasformato in uno strumento di apartheid.
Questa legge sarà utilizzata come precedente per iniziare ad espropriare delle proprie case coloro che per impossibilità economica non riusciranno a pagare i lavori richiesti. Lo stesso articolo 42 della costituzione italiana consente allo stato di espropriare qualsiasi immobile.
Visto il modus operandi attuale, ci possiamo anche aspettare che le persone potranno godere della vita sociale non solo in base al loro status di vaccinazione, ma anche in base alla propria classe energetica. Non è troppo difficile immaginare un pass in cui chi ha la classe energetica G non può accedere a ristoranti, cinema, teatri etc. fino al punto che i governi assumeranno la proprietà degli immobili per fare i lavori richiesti, così che i legittimi proprietari diventeranno inquilini dello stato.
In Italia poi è in fase di approvazione la norma salva fisco, una legge che impedisce i ricorsi per cartelle esattoriali non notificate. Chiunque non veniva notificato di una cartella esattoriale e riceveva un avviso di pignoramento, poteva fare ricorso e cancellare la cartella in determinate condizioni. Con questa legge non sarà più possibile, e quindi se introdurranno un obbligo vaccinale generalizzato, se per qualche motivo la multa non vi verrà notificata con le adeguate procedure, subirete comunque il pignoramento perché non lo potrete impugnare.
L'obbligo vaccinale diventerà una tassa sulla libertà. Non si può uscire fuori dal business model dell'UE.
Come guadagnano sugli schiavi: chi accetta di sottoporsi a tutti ciò che dice lo Stato, è fonte di guadagno perché i dati derivati dalle scansioni del green pass etc. sono di proprietà dello Stato. Si perde sia il diritto sulla portabilità dei dati, sia quello di opporsi ad una decisione automatizzata, e tutto questo lo trovate nell'informativa della privacy relativa al green pass. Di conseguenza, tutti questi dati verranno utilizzati per fini di profilazione economica.
Come guadagnano sui liberi:
Chi non accetta le imposizioni non viene lasciato fuori dal sistema. L'obbligo vaccinale sarà una tassa sulla libertà, in quanto sarà fatto in modo che a cadenza da stabilire bisognerà versare una cifra allo Stato per tenere la conservazione del proprio corpo. Non è escluso che arrivino obblighi simili anche riguardanti la questione clima, perché lo Stato a partire dai tamponi ha già generato un business della libertà. Questa oggi è un privilegio, una cosa che si potranno permettere solo i ricchi, vuoi che paghino il tampone o la tassa sull'obbligo vaccinale, vuoi che paghino qualcuno per avere un finto vaccino, come fanno i politici.
CONCLUSIONE
La libertà è diventata un business. La società da libera è diventata una proprietà dei governi. Siamo in una monarchia assolutista in stampo '700-'800, dove il re era il proprietario della società, non sottoposto alle leggi e in grado di fare delle persone quello che voleva. Saremo costretti a pagare una tassa per il nostro semplice fatto di esistere e fare di tutto ciò che ci obbligheranno di fare per evitare che la nostra casa diventi proprietà dello stato.
Come oggi la libertà sarà sempre una dose più in là, un domani la proprietà della nostra casa sarà sempre una classe energetica più in là.
Approfondimenti nei commenti
Il corriere della sera riporta che è in fase di approvazione un disegno di legge che escluderà le case di classe energetica G dal mercato immobiliare, per poi colpire in futuro anche quelle di classe F. Questo significa che se avete una casa con le seguenti classi energetiche non potrete più vendere o affittare il vostro immobile se non vi pagate i lavori per migliorare la classe energetica. È una fortissima violazione della proprietà privata. Sappiamo benissimo come iniziò la faccenda del green pass: l'unione europea instaura un pass facoltativo che dovrebbe essere usato solo per la circolazione internazionale, e poi gli stati membri lo hanno trasformato in uno strumento di apartheid.
Questa legge sarà utilizzata come precedente per iniziare ad espropriare delle proprie case coloro che per impossibilità economica non riusciranno a pagare i lavori richiesti. Lo stesso articolo 42 della costituzione italiana consente allo stato di espropriare qualsiasi immobile.
Visto il modus operandi attuale, ci possiamo anche aspettare che le persone potranno godere della vita sociale non solo in base al loro status di vaccinazione, ma anche in base alla propria classe energetica. Non è troppo difficile immaginare un pass in cui chi ha la classe energetica G non può accedere a ristoranti, cinema, teatri etc. fino al punto che i governi assumeranno la proprietà degli immobili per fare i lavori richiesti, così che i legittimi proprietari diventeranno inquilini dello stato.
In Italia poi è in fase di approvazione la norma salva fisco, una legge che impedisce i ricorsi per cartelle esattoriali non notificate. Chiunque non veniva notificato di una cartella esattoriale e riceveva un avviso di pignoramento, poteva fare ricorso e cancellare la cartella in determinate condizioni. Con questa legge non sarà più possibile, e quindi se introdurranno un obbligo vaccinale generalizzato, se per qualche motivo la multa non vi verrà notificata con le adeguate procedure, subirete comunque il pignoramento perché non lo potrete impugnare.
L'obbligo vaccinale diventerà una tassa sulla libertà. Non si può uscire fuori dal business model dell'UE.
Come guadagnano sugli schiavi: chi accetta di sottoporsi a tutti ciò che dice lo Stato, è fonte di guadagno perché i dati derivati dalle scansioni del green pass etc. sono di proprietà dello Stato. Si perde sia il diritto sulla portabilità dei dati, sia quello di opporsi ad una decisione automatizzata, e tutto questo lo trovate nell'informativa della privacy relativa al green pass. Di conseguenza, tutti questi dati verranno utilizzati per fini di profilazione economica.
Come guadagnano sui liberi:
Chi non accetta le imposizioni non viene lasciato fuori dal sistema. L'obbligo vaccinale sarà una tassa sulla libertà, in quanto sarà fatto in modo che a cadenza da stabilire bisognerà versare una cifra allo Stato per tenere la conservazione del proprio corpo. Non è escluso che arrivino obblighi simili anche riguardanti la questione clima, perché lo Stato a partire dai tamponi ha già generato un business della libertà. Questa oggi è un privilegio, una cosa che si potranno permettere solo i ricchi, vuoi che paghino il tampone o la tassa sull'obbligo vaccinale, vuoi che paghino qualcuno per avere un finto vaccino, come fanno i politici.
CONCLUSIONE
La libertà è diventata un business. La società da libera è diventata una proprietà dei governi. Siamo in una monarchia assolutista in stampo '700-'800, dove il re era il proprietario della società, non sottoposto alle leggi e in grado di fare delle persone quello che voleva. Saremo costretti a pagare una tassa per il nostro semplice fatto di esistere e fare di tutto ciò che ci obbligheranno di fare per evitare che la nostra casa diventi proprietà dello stato.
Come oggi la libertà sarà sempre una dose più in là, un domani la proprietà della nostra casa sarà sempre una classe energetica più in là.
Approfondimenti nei commenti
GREEN PASS E VACCINI OBBLIGATORI NON SERVONO A NIENTE: UN NUOVO STUDIO SCIENTIFICO LI DEMOLISCE
Un nuovo studio scientifico ancora in preprint ci dimostra che l'esclusione dei non vaccinati dai contesti sociali e lavorativi non ha alcun impatto sul numero dei casi.
INTRODUZIONE
Lo studio si propone di calcolare il numero di non vaccinati da escludere per prevenire un solo caso di diffusione del virus (NNE), in altre parole quanto è probabile che un non vaccinato sia contagioso e possa trasmettere il virus a qualcuno. Il modello nonostante sia stato calibrato sulla variante delta, funziona anche sulla variante omicron. Si sono confrontati i dati ottenuti dal calcolo del NNE del sars-cov 2 con quelli di altri virus, come ad esempio il papilloma virus e quello antinfluenzale mostrando che l'effetto di prevenzione che il vaccino per il covid può avere è molto simile a quello degli altri due vaccini, e per gli altri due tipi di non vaccinati non è mai stata considerata nessuna forma di esclusione sociale, perché studi precedenti su quei vaccini avevano dimostrato che non avrebbe portato alcun beneficio. Per cui se i dati riguardo al sars cov 2 sono sovrapponibili a quelli di questi virus, significa che anche in merito al covid non si dovrebbero prendere politiche di esclusione sociale.
MATERIALI E METODI
Il NNE, che ricordiamo essere il numero di non vaccinati da escludere per prevenire un solo caso, è stato calcolato così:
NNE = 1/(SarW x CF delta) x BIR
Il numero di persone da escludere è uguale al reciproco del rischio assoluto, che a sua volta è calcolato come il tasso di diffusione della variante delta (stimato con SarW che è la diffusione del virus base x CF delta che è un fattore di correzione per la variante delta) moltiplicato per la probabilità di base di contrarre un'infezione, utilizzando una stima puntuale della prevalenza del covid contando solo i nuovi casi in una settimana per avere una stima realistica. Devono verificarsi INSIEME due eventi affinché un non vaccinato contagi.
Evento 1: prendere il covid
BIR, la prevalenza, calcolata usando questo sito. I valori prendono un intervallo molto ampio, & da sotto lo 0,5% fino a rari valori che raggiungono il 5%
Evento 2: diffonderlo.
Varia in base al setting. Una volta contagiati si possono infettare dal 32% al 4% di coloro con cui si è stati in contatto (tasso di second attack rate)
RISULTATI
Indipendentemente dal setting, almeno 1000 non vaccinati andrebbero esclusi per prevenire un solo contagio. Tuttavia questo "almeno" è abbastanza riduttivo, perché nella maggior parte dei setting è richiesto di escludere un milione di non vaccinati per prevenire un contagio.
Il sito da cui è stata stimata la prevalenza la stima è settimanale, per cui, se avete un ristorante o una cena tra gli amici, affinché voi vi contagiate dovreste aver invitato nella vostra proprietà un milione di non vaccinati in una settimana.
CONCLUSIONE
Anche con tassi di prevalenza più alti rispetto al normale (1%) l'esclusione dei non vaccinati non previene i contagi. La stima è conservativa e non tiene conto dell'immunità naturale, indicando che ci vogliono ancora più non vaccinati per contagiare anche una sola persona rispetto a quelli stimati.
CADE COMPLETAMENTE L'IDEA CHE QUALCUNO SE LASCIATO A PIEDE LIBERO PUÒ FAR MORIRE GLI ALTRI.
I danni superano i benefici. L'esclusione dal lavoro e dalla vita sociale dei non vaccinati a lungo andare provocherà danni all'economia, al tessuto sociale e alla salute fisica e psicologica degli esclusi, l'odio verso i "no vax" è tale che gli vengono rifiutate anche la cure mediche. Se la salute pubblica è di tutti, è anche dei no vax, dico bene? E no, non ci serve un vaccino per parteciparvi, ma basta pagare le tasse.
Green pass e vaccini non servono a nulla. Sono il mezzo di controllo di un regime per farci abituare a trasformare in concessioni revocabili a tempo determinato quelli che prima consideravamo diritti inalienabili. Sono il mezzo per una nuova società in i cui cittadini diventano schiavi.
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Un nuovo studio scientifico ancora in preprint ci dimostra che l'esclusione dei non vaccinati dai contesti sociali e lavorativi non ha alcun impatto sul numero dei casi.
INTRODUZIONE
Lo studio si propone di calcolare il numero di non vaccinati da escludere per prevenire un solo caso di diffusione del virus (NNE), in altre parole quanto è probabile che un non vaccinato sia contagioso e possa trasmettere il virus a qualcuno. Il modello nonostante sia stato calibrato sulla variante delta, funziona anche sulla variante omicron. Si sono confrontati i dati ottenuti dal calcolo del NNE del sars-cov 2 con quelli di altri virus, come ad esempio il papilloma virus e quello antinfluenzale mostrando che l'effetto di prevenzione che il vaccino per il covid può avere è molto simile a quello degli altri due vaccini, e per gli altri due tipi di non vaccinati non è mai stata considerata nessuna forma di esclusione sociale, perché studi precedenti su quei vaccini avevano dimostrato che non avrebbe portato alcun beneficio. Per cui se i dati riguardo al sars cov 2 sono sovrapponibili a quelli di questi virus, significa che anche in merito al covid non si dovrebbero prendere politiche di esclusione sociale.
MATERIALI E METODI
Il NNE, che ricordiamo essere il numero di non vaccinati da escludere per prevenire un solo caso, è stato calcolato così:
NNE = 1/(SarW x CF delta) x BIR
Il numero di persone da escludere è uguale al reciproco del rischio assoluto, che a sua volta è calcolato come il tasso di diffusione della variante delta (stimato con SarW che è la diffusione del virus base x CF delta che è un fattore di correzione per la variante delta) moltiplicato per la probabilità di base di contrarre un'infezione, utilizzando una stima puntuale della prevalenza del covid contando solo i nuovi casi in una settimana per avere una stima realistica. Devono verificarsi INSIEME due eventi affinché un non vaccinato contagi.
Evento 1: prendere il covid
BIR, la prevalenza, calcolata usando questo sito. I valori prendono un intervallo molto ampio, & da sotto lo 0,5% fino a rari valori che raggiungono il 5%
Evento 2: diffonderlo.
Varia in base al setting. Una volta contagiati si possono infettare dal 32% al 4% di coloro con cui si è stati in contatto (tasso di second attack rate)
RISULTATI
Indipendentemente dal setting, almeno 1000 non vaccinati andrebbero esclusi per prevenire un solo contagio. Tuttavia questo "almeno" è abbastanza riduttivo, perché nella maggior parte dei setting è richiesto di escludere un milione di non vaccinati per prevenire un contagio.
Il sito da cui è stata stimata la prevalenza la stima è settimanale, per cui, se avete un ristorante o una cena tra gli amici, affinché voi vi contagiate dovreste aver invitato nella vostra proprietà un milione di non vaccinati in una settimana.
CONCLUSIONE
Anche con tassi di prevalenza più alti rispetto al normale (1%) l'esclusione dei non vaccinati non previene i contagi. La stima è conservativa e non tiene conto dell'immunità naturale, indicando che ci vogliono ancora più non vaccinati per contagiare anche una sola persona rispetto a quelli stimati.
CADE COMPLETAMENTE L'IDEA CHE QUALCUNO SE LASCIATO A PIEDE LIBERO PUÒ FAR MORIRE GLI ALTRI.
I danni superano i benefici. L'esclusione dal lavoro e dalla vita sociale dei non vaccinati a lungo andare provocherà danni all'economia, al tessuto sociale e alla salute fisica e psicologica degli esclusi, l'odio verso i "no vax" è tale che gli vengono rifiutate anche la cure mediche. Se la salute pubblica è di tutti, è anche dei no vax, dico bene? E no, non ci serve un vaccino per parteciparvi, ma basta pagare le tasse.
Green pass e vaccini non servono a nulla. Sono il mezzo di controllo di un regime per farci abituare a trasformare in concessioni revocabili a tempo determinato quelli che prima consideravamo diritti inalienabili. Sono il mezzo per una nuova società in i cui cittadini diventano schiavi.
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LE CARATTERISTICHE DI UNA SOCIETÀ TOTALITARIA ILLUSTRATE DA ESEMPI
Società totalitaria=l'ideologia promossa dallo stato permea ogni aspetto della vita del cittadino e le relazioni interpersonali stesse vengono fondate sull'ideologia.
1) Trasformare le tradizioni in un elogio dell'ideologia
Oltre alla pessima canzoncina di sì sì vax, in questi giorni sono stati ripresi diversi presepi che figuravano il bambinello con la mascherina e con una siringa al braccio, o la presenza di un reparto covid con gli infermieri aventi la tipica uniforme da busta dell'immondizia all'interno della scena del presepe stesso. Questa perversione delle tradizioni era tipica anche del Nazismo e del Fascismo. Ad esempio Mussolini istituì la "befana fascista" nel 1928 per distribuire dei doni ai bambini, Hitler introdusse i simboli nazisti nel Natale, ad esempio la svastica al posto della stella sull'albero di Natale, modificò i canti natalizi come Bassetti e associò la figura di Babbo Natale ad Odino.
Il fine è rendere l'ideologia ciò che dà valore alle tradizioni con lo scopo di renderle parte di qualcosa di più grande e allo stesso tempo sottometterle al potere, perché nulla può esistere fuori di esso. L'ideologia diventa lo stesso principio dell'esistenza.
2) Il bipensiero
Bipensiero, come spiega Orwell, è la forma di sottomissione più grande all'ideologia, dove la memoria stessa degli individui gli si sottomette.
Il bipensiero non consiste con il cambiare idea, ma con l'assumere un'idea opposta a quella precedente, dichiarando di averla sempre sostenuta. I giornalisti e i virologi di regime sostenevano che i vaccini impedivano di contagiare e che il green pass dava la garanzia di ritrovarsi tra persone non contagiose.
Oggi invece non fanno altro che dirci che non hanno mai detto che i vaccinati non contagiano e che mai nessuno lo ha pensato. Ma la forma di bipensiero più grave si ha con le dosi, prendiamo per esempio Bassetti.
1) Due dosi proteggono perfettamente dalla variante delta
2) La terza dose non serve
3) Non aver fatto la terza dose è come non aver fatto le prime due
4) Quasi certa quarta dose
3) Depersonalizzazione delle relazioni
Nei totalitarismi le relazioni interpersonali sono completamente definite dal regime. Il regime ti dice chi puoi incontrare e soprattutto ti offre il simbolo di riconoscimento con cui identificare chi va escluso (es. stella di David per gli ebrei) oppure per identificare colui con cui si può avere una relazione.
"A Natale non invitate chi non è vaccinato"
Il fine è sottomettere la sfera relazionale al potere e sottrarre all'individuo anche questo spazio della sua sfera privata.
4) Criminalizzazione del dissenso
Ogni forma di dissenso in una società totalitaria viene considerata criminale, e c'è una differenza abissale tra criminale e nemico (fonte). Il nemico ha i suoi legittimi interessi e ragioni, la sua opposizione è vista come relativa alla materia della contesa, viene riconosciuta la sua umanità ed ha dei diritti. Dopo la sconfitta continua a far parte della società e viene anzi riconosciuto il suo valore. Il criminale invece è un nemico assoluto da annientare, perde ogni legittimità e va eliminato con qualsiasi mezzo. Che siamo considerati criminali è ormai ovvio, ma ci danno anche dei terroristi.
5) Coinvolgimento esasperato dei bambini
Nel fascismo avevamo la gioventù italiana, nel nazismo la gioventù hitleriana, qui abbiamo invece gli attestati di coraggio per la vaccinazione. Nel nazismo si insegnava la teoria della razza ariana nelle scuole, oggi si insegna l'odio verso i no vax, l'importanza dei vaccini, delle museruole e del distanziamento sociale. Il fine di questo è far capire che anche la famiglia è una gentile concessione del potere, e che i figli sono una proprietà dello stato e che anzi senza l'ideologia che fa da collante la famiglia si sgretola.
Conclusione:
il totalitarismo impone di rinunciare a tutto ciò che siamo, promettendoci la salvezza da un nemico che egli stesso ha creato, e che egli stesso implicitamente rappresenta.
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Società totalitaria=l'ideologia promossa dallo stato permea ogni aspetto della vita del cittadino e le relazioni interpersonali stesse vengono fondate sull'ideologia.
1) Trasformare le tradizioni in un elogio dell'ideologia
Oltre alla pessima canzoncina di sì sì vax, in questi giorni sono stati ripresi diversi presepi che figuravano il bambinello con la mascherina e con una siringa al braccio, o la presenza di un reparto covid con gli infermieri aventi la tipica uniforme da busta dell'immondizia all'interno della scena del presepe stesso. Questa perversione delle tradizioni era tipica anche del Nazismo e del Fascismo. Ad esempio Mussolini istituì la "befana fascista" nel 1928 per distribuire dei doni ai bambini, Hitler introdusse i simboli nazisti nel Natale, ad esempio la svastica al posto della stella sull'albero di Natale, modificò i canti natalizi come Bassetti e associò la figura di Babbo Natale ad Odino.
Il fine è rendere l'ideologia ciò che dà valore alle tradizioni con lo scopo di renderle parte di qualcosa di più grande e allo stesso tempo sottometterle al potere, perché nulla può esistere fuori di esso. L'ideologia diventa lo stesso principio dell'esistenza.
2) Il bipensiero
Bipensiero, come spiega Orwell, è la forma di sottomissione più grande all'ideologia, dove la memoria stessa degli individui gli si sottomette.
Il bipensiero non consiste con il cambiare idea, ma con l'assumere un'idea opposta a quella precedente, dichiarando di averla sempre sostenuta. I giornalisti e i virologi di regime sostenevano che i vaccini impedivano di contagiare e che il green pass dava la garanzia di ritrovarsi tra persone non contagiose.
Oggi invece non fanno altro che dirci che non hanno mai detto che i vaccinati non contagiano e che mai nessuno lo ha pensato. Ma la forma di bipensiero più grave si ha con le dosi, prendiamo per esempio Bassetti.
1) Due dosi proteggono perfettamente dalla variante delta
2) La terza dose non serve
3) Non aver fatto la terza dose è come non aver fatto le prime due
4) Quasi certa quarta dose
3) Depersonalizzazione delle relazioni
Nei totalitarismi le relazioni interpersonali sono completamente definite dal regime. Il regime ti dice chi puoi incontrare e soprattutto ti offre il simbolo di riconoscimento con cui identificare chi va escluso (es. stella di David per gli ebrei) oppure per identificare colui con cui si può avere una relazione.
"A Natale non invitate chi non è vaccinato"
Il fine è sottomettere la sfera relazionale al potere e sottrarre all'individuo anche questo spazio della sua sfera privata.
4) Criminalizzazione del dissenso
Ogni forma di dissenso in una società totalitaria viene considerata criminale, e c'è una differenza abissale tra criminale e nemico (fonte). Il nemico ha i suoi legittimi interessi e ragioni, la sua opposizione è vista come relativa alla materia della contesa, viene riconosciuta la sua umanità ed ha dei diritti. Dopo la sconfitta continua a far parte della società e viene anzi riconosciuto il suo valore. Il criminale invece è un nemico assoluto da annientare, perde ogni legittimità e va eliminato con qualsiasi mezzo. Che siamo considerati criminali è ormai ovvio, ma ci danno anche dei terroristi.
5) Coinvolgimento esasperato dei bambini
Nel fascismo avevamo la gioventù italiana, nel nazismo la gioventù hitleriana, qui abbiamo invece gli attestati di coraggio per la vaccinazione. Nel nazismo si insegnava la teoria della razza ariana nelle scuole, oggi si insegna l'odio verso i no vax, l'importanza dei vaccini, delle museruole e del distanziamento sociale. Il fine di questo è far capire che anche la famiglia è una gentile concessione del potere, e che i figli sono una proprietà dello stato e che anzi senza l'ideologia che fa da collante la famiglia si sgretola.
Conclusione:
il totalitarismo impone di rinunciare a tutto ciò che siamo, promettendoci la salvezza da un nemico che egli stesso ha creato, e che egli stesso implicitamente rappresenta.
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IL VERO PROBLEMA DEI TAMPONI
L'intera narrazione pandemica si basa sul massiccio impiego dei tamponi e sull'enorme numero di falsi positivi da questi prodotti: più una malattia è rara (più bassa è la prevalenza), più aumenta la percentuale di falsi positivi aumentando il numero di test alla popolazione generale. Questa relazione è espressa dal FALSE DISCOVERY RATE che si calcola dividendo il numero di falsi positivi per il numero di falsi positivi a cui si aggiunge il numero dei veri positivi. Se il numero di veri positivi è piccolo, dato che è al denominatore, significa che il false discovery rate sarà più grande. Questa è la relazione in termini matematici tra prevalenza e falsi positivi.
IL PROBLEMA DEI TAMPONI È QUELLO DEI FALSI POSITIVI
Più si eseguirà un test per una malattia che ha una ridotta prevalenza, più ci saranno falsi positivi, più la prevalenza per quella malattia aumenterà falsamente. Per cui il vero problema è quello dei falsi positivi, non tanto dei falsi negativi. Se la specificità fosse del 99% e la sensibilità del 98%, ogni 5 milioni di persone testate ci sono 45mila falsi positivi contro 1000 falsi negativi. In Italia ultimamente abbiamo avuto circa 1 milione di tamponi al giorno, questo significa che in 5 giorni dei positivi che vengono messi sul bollettino, almeno 45mila sono falsi e bisogna tenere conto che in realtà la specificità varia dal 44 all'80% e il numero di falsi positivi varia tra 7.3 al 17%.
LA MAGGIOR PARTE DEI POSITIVI NON È CONTAGIOSA
La positività di un tampone non è un valore tutto o nulla, ma per i tamponi molecolari è legata al valore ct, che indica a quanti cicli di replicazione è stato sottoposto il dna prelevato dal tampone prima di trovare il virus. Secondo questo studio se si superano i 24 ct l'infettività è praticamente nulla (1 punto di ct equivale ad una riduzione della contagiosità del 32%), perciò almeno la metà dei positivi in realtà non è in grado di contagiare.
STATISTICA BAYESIANA APPLICATA AI TAMPONI
La statistica bayesiana si occupa di stimare quanto possiamo credere in una ipotesi in base ai dati del mondo reale con cui questa viene confrontata. Uno studio ha esaminato che con test con 90% di sensitività e 95% di specificità necessita di un tasso di trasmissione di base (prevalenza) della malattia del 5,6% (valore molto raro) affinché il risultato positivo a un test sia maggiore del caso, mentre se assumiamo il valore medio reale che specificità e sensitività hanno, la prevalenza deve essere maggiore del 40%, ciò significa che il tampone si può usare con fiducia negli studi clinici controllati dove la prevalenza è alta, ma non come screening per la popolazione generale in cui la prevalenza spesso e volentieri non supera il 4%.
CONCLUSIONE
Sia i tamponi molecolari che rapidi, allo stesso modo, sono strumenti inadatti alla diagnosi ed originariamente utilizzati per fini di ricerca negli studi in laboratorio. I falsi positivi sono un problema serio, e di per sé possono bastare per inventare la narrazione della pandemenza. La CDC dal 2022 ritirerà i tamponi molecolari per far applicare dei test che siano meno soggetti a questi problemi, e più in grado di separare il sars-cov-2 dai virus influenzali.
La soluzione del governo italiano di vaccino e tampone insieme è ancora più imbarazzante della carriera politica di Draghi: risolvere il fallimento dei vaccini col fallimento dei tamponi e viceversa, con un principio del "tutto fa brodo" che non ha alcuna valenza scientifica. Infatti l'errore introdotto dai vaccini e tampone consiste in rumore (falsi positivi + falsi negativi), e due fonti di rumore se sommate generano ancora più rumore. Quindi il governo amplificherà il problema invece di risolverlo, per cui se l'obbligo del tampone per lavoro continuerà, tutti i non vaccinati si troveranno prima o poi ad essere positivi pur non essendolo davvero. E se anche i vaccinati dovranno iniziare a fare il tampone, la presenza di falsi positivi aumenterà.
ECCO SPIEGATO PERCHÉ TUTTA QUESTA PANDEMENZA È UNA RIDICOLA FARSA.
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L'intera narrazione pandemica si basa sul massiccio impiego dei tamponi e sull'enorme numero di falsi positivi da questi prodotti: più una malattia è rara (più bassa è la prevalenza), più aumenta la percentuale di falsi positivi aumentando il numero di test alla popolazione generale. Questa relazione è espressa dal FALSE DISCOVERY RATE che si calcola dividendo il numero di falsi positivi per il numero di falsi positivi a cui si aggiunge il numero dei veri positivi. Se il numero di veri positivi è piccolo, dato che è al denominatore, significa che il false discovery rate sarà più grande. Questa è la relazione in termini matematici tra prevalenza e falsi positivi.
IL PROBLEMA DEI TAMPONI È QUELLO DEI FALSI POSITIVI
Più si eseguirà un test per una malattia che ha una ridotta prevalenza, più ci saranno falsi positivi, più la prevalenza per quella malattia aumenterà falsamente. Per cui il vero problema è quello dei falsi positivi, non tanto dei falsi negativi. Se la specificità fosse del 99% e la sensibilità del 98%, ogni 5 milioni di persone testate ci sono 45mila falsi positivi contro 1000 falsi negativi. In Italia ultimamente abbiamo avuto circa 1 milione di tamponi al giorno, questo significa che in 5 giorni dei positivi che vengono messi sul bollettino, almeno 45mila sono falsi e bisogna tenere conto che in realtà la specificità varia dal 44 all'80% e il numero di falsi positivi varia tra 7.3 al 17%.
LA MAGGIOR PARTE DEI POSITIVI NON È CONTAGIOSA
La positività di un tampone non è un valore tutto o nulla, ma per i tamponi molecolari è legata al valore ct, che indica a quanti cicli di replicazione è stato sottoposto il dna prelevato dal tampone prima di trovare il virus. Secondo questo studio se si superano i 24 ct l'infettività è praticamente nulla (1 punto di ct equivale ad una riduzione della contagiosità del 32%), perciò almeno la metà dei positivi in realtà non è in grado di contagiare.
STATISTICA BAYESIANA APPLICATA AI TAMPONI
La statistica bayesiana si occupa di stimare quanto possiamo credere in una ipotesi in base ai dati del mondo reale con cui questa viene confrontata. Uno studio ha esaminato che con test con 90% di sensitività e 95% di specificità necessita di un tasso di trasmissione di base (prevalenza) della malattia del 5,6% (valore molto raro) affinché il risultato positivo a un test sia maggiore del caso, mentre se assumiamo il valore medio reale che specificità e sensitività hanno, la prevalenza deve essere maggiore del 40%, ciò significa che il tampone si può usare con fiducia negli studi clinici controllati dove la prevalenza è alta, ma non come screening per la popolazione generale in cui la prevalenza spesso e volentieri non supera il 4%.
CONCLUSIONE
Sia i tamponi molecolari che rapidi, allo stesso modo, sono strumenti inadatti alla diagnosi ed originariamente utilizzati per fini di ricerca negli studi in laboratorio. I falsi positivi sono un problema serio, e di per sé possono bastare per inventare la narrazione della pandemenza. La CDC dal 2022 ritirerà i tamponi molecolari per far applicare dei test che siano meno soggetti a questi problemi, e più in grado di separare il sars-cov-2 dai virus influenzali.
La soluzione del governo italiano di vaccino e tampone insieme è ancora più imbarazzante della carriera politica di Draghi: risolvere il fallimento dei vaccini col fallimento dei tamponi e viceversa, con un principio del "tutto fa brodo" che non ha alcuna valenza scientifica. Infatti l'errore introdotto dai vaccini e tampone consiste in rumore (falsi positivi + falsi negativi), e due fonti di rumore se sommate generano ancora più rumore. Quindi il governo amplificherà il problema invece di risolverlo, per cui se l'obbligo del tampone per lavoro continuerà, tutti i non vaccinati si troveranno prima o poi ad essere positivi pur non essendolo davvero. E se anche i vaccinati dovranno iniziare a fare il tampone, la presenza di falsi positivi aumenterà.
ECCO SPIEGATO PERCHÉ TUTTA QUESTA PANDEMENZA È UNA RIDICOLA FARSA.
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NON POSSIAMO AUGURARVI UN FELICE 2022
Perché sappiamo che questo 2022 è soltanto l'inizio. L'inizio della battaglia per la libertà di questi nuovi ebrei del ventunesimo secolo, ossia i non vaccinati.
Più gli dimostreremo che abbiamo sempre avuto ragione, più cresceranno l'invidia e l'odio, più i vaccini si riveleranno inutili, più le restrizioni saranno severe.
Questo anno sarà l'anno degli obblighi vaccinali.
Sarà l'anno in cui molti di noi cadranno, perché per dover lavorare saranno costretti a vaccinarsi.
L'anno in cui altri perderanno il lavoro, l'università, la scuola. In cui tutti noi saremo condannati a morte per fame. Dunque no, non sarà un felice 2022.
Sarà un inferno, ma lo sarà anche per i vaccinati. Presto si vedranno privati di ogni libertà, presto verranno sfiniti dai continui nuovi decreti che inseriranno sempre più condizioni per fare quello che prima facevano senza. Tamponi, dosi, e forse anche nuove cose, delle quali non hanno la minima idea.
Loro che credevano che "il vaccino rende liberi" ora intasano le farmacie come i non vaccinati per andare a teatro o al cinema.
Siamo stati tutti gettati in questo inferno a causa di uno speculatore finanziario senza scrupoli e la sua cricca, non di un virus.
Ma alcuni di noi, quelli che troveranno la forza di rifiutare anche l'obbligo vaccinale, sono completamente diversi dai vaccinati che percepiscono la realtà in cui viviamo come una nuova normalità imposta da un virus.
Noi vediamo oltre. Noi sappiamo che questo inferno non è prodotto da un patogeno, ma da esseri umani che vogliono arricchirsi sulle nostre vite.
Perciò davanti a noi c'è altro.
Una speranza, o forse un nuovo inferno.
Ma una cosa è certa, lo sapranno solo coloro che continueranno ad avanzare.
Perché sappiamo che questo 2022 è soltanto l'inizio. L'inizio della battaglia per la libertà di questi nuovi ebrei del ventunesimo secolo, ossia i non vaccinati.
Più gli dimostreremo che abbiamo sempre avuto ragione, più cresceranno l'invidia e l'odio, più i vaccini si riveleranno inutili, più le restrizioni saranno severe.
Questo anno sarà l'anno degli obblighi vaccinali.
Sarà l'anno in cui molti di noi cadranno, perché per dover lavorare saranno costretti a vaccinarsi.
L'anno in cui altri perderanno il lavoro, l'università, la scuola. In cui tutti noi saremo condannati a morte per fame. Dunque no, non sarà un felice 2022.
Sarà un inferno, ma lo sarà anche per i vaccinati. Presto si vedranno privati di ogni libertà, presto verranno sfiniti dai continui nuovi decreti che inseriranno sempre più condizioni per fare quello che prima facevano senza. Tamponi, dosi, e forse anche nuove cose, delle quali non hanno la minima idea.
Loro che credevano che "il vaccino rende liberi" ora intasano le farmacie come i non vaccinati per andare a teatro o al cinema.
Siamo stati tutti gettati in questo inferno a causa di uno speculatore finanziario senza scrupoli e la sua cricca, non di un virus.
Ma alcuni di noi, quelli che troveranno la forza di rifiutare anche l'obbligo vaccinale, sono completamente diversi dai vaccinati che percepiscono la realtà in cui viviamo come una nuova normalità imposta da un virus.
Noi vediamo oltre. Noi sappiamo che questo inferno non è prodotto da un patogeno, ma da esseri umani che vogliono arricchirsi sulle nostre vite.
Perciò davanti a noi c'è altro.
Una speranza, o forse un nuovo inferno.
Ma una cosa è certa, lo sapranno solo coloro che continueranno ad avanzare.
Der Einzige - Il fronte intellettuale
LE CARATTERISTICHE DI UNA SOCIETÀ TOTALITARIA ILLUSTRATE DA ESEMPI Società totalitaria=l'ideologia promossa dallo stato permea ogni aspetto della vita del cittadino e le relazioni interpersonali stesse vengono fondate sull'ideologia. 1) Trasformare le tradizioni…
IL BIPENSIERO ALL'OPERA IN UNA SOCIETÀ TOTALITARIA
Il bipensiero consiste nell'accogliere nella propria mente due parole con significato opposto e usare il significato all'occorrenza, per avere sempre ragione.
In questo post vi forniamo un paio di esempi per capire come si applica nella vita reale, e nella dittatura totalitaria che stiamo vivendo.
SI È "VACCINATI" SOLO QUANDO TORNA COMODO A DRAGHI
Draghi ha detto recentemente che i 3/4 dei morti sono non vaccinati. Dinanzi alla palese assurdità della sua dichiarazione si è cercato di comprenderne come sia stata formulata tale assurdità, quando di fatto i dati ISS mostrano che in numeri assoluti i vaccinati muoiono in maggior misura rispetto ai non vaccinati. Ebbene, se ci si ragiona, si scopre che la cosa non è casuale: da parte del regime c'è il tentativo di modificare il concetto di vaccinato. Si è vaccinati finché si fanno tutte le dosi previste. Per cui l'ultima ed unica folle manovra che hanno per difendere la narrazione pandemica è considerare coloro che hanno fatto due dosi da più di 120 giorni come NON VACCINATI.
Ma poi ci si ricorda che il potere attua anche un'altra narrazione, in cui sostiene che un vaccinato è uguale ad un consenso. Ma se i vaccinati sono solo quelli che hanno fatto la terza dose o la seconda da meno di 120 giorni, dov'è il consenso maggioritario che legittima questo dittatore a distruggere l'economia e i diritti del paese? Ecco che d'incanto i vaccinati tornano ad essere quasi il 90% e i novax solo una minoranza da ignorare.
LA LIBERTÀ INIZIA E FINISCE DOVE LO DICE DRAGHI
Le ultime dichiarazioni di Draghi, ma anche della sua ombra informe che è Mattarella, dicono che dobbiamo "lottare" per difendere la nuova normalità che abbiamo raggiunto e che il vaccino consente la libertà. Quando si tratta di fare un autoelogio per il culto della personalità del vile affarista, allora siamo tutti liberi grazie a lui. Ma poi, però, d'incanto, quando gli si ricorda che mostrare un passaporto sanitario per qualsivoglia attività della propria vita non è libertà, ma carcerazione, allora d'un tratto egli ci ricorda che bisogna mantenere lo stato di emergenza con cui portare a termine la campagna vaccinale (spoiler:non finirà mai ) e che la "vera" libertà è una promessa lontana, a patto che in un modo o nell'altro, i no vax vengano fatti fuori.
CONCLUSIONE
Quando si arriva a questo punto, la rinuncia e il rifiuto della razionalità è ormai compiuto. Le idee del regime diventano infalsificabili e incriticabili perché lo stesso linguaggio perde di senso, dal momento che il significato delle parole cambia all'occorrenza.
Nella società totalitaria le parole non veicolano più concetti, ma solo emozioni.
Noi non siamo riusciti ad entrare nella narrazione e nella macchina pandemica perché oltre a non voler immolare il nostro corpo per un "bene superiore" (spoiler: il portafoglio dei figli di Draghi ) non siamo riusciti a compiere il suicidio del nostro intelletto.
Con la scomparsa dei "non vaccinati" (quelli veri però, non quelli che non sono a regola con le dosi) scomparirà anche l'ultimo barlume di ragione da questo mondo.
Il bipensiero consiste nell'accogliere nella propria mente due parole con significato opposto e usare il significato all'occorrenza, per avere sempre ragione.
In questo post vi forniamo un paio di esempi per capire come si applica nella vita reale, e nella dittatura totalitaria che stiamo vivendo.
SI È "VACCINATI" SOLO QUANDO TORNA COMODO A DRAGHI
Draghi ha detto recentemente che i 3/4 dei morti sono non vaccinati. Dinanzi alla palese assurdità della sua dichiarazione si è cercato di comprenderne come sia stata formulata tale assurdità, quando di fatto i dati ISS mostrano che in numeri assoluti i vaccinati muoiono in maggior misura rispetto ai non vaccinati. Ebbene, se ci si ragiona, si scopre che la cosa non è casuale: da parte del regime c'è il tentativo di modificare il concetto di vaccinato. Si è vaccinati finché si fanno tutte le dosi previste. Per cui l'ultima ed unica folle manovra che hanno per difendere la narrazione pandemica è considerare coloro che hanno fatto due dosi da più di 120 giorni come NON VACCINATI.
Ma poi ci si ricorda che il potere attua anche un'altra narrazione, in cui sostiene che un vaccinato è uguale ad un consenso. Ma se i vaccinati sono solo quelli che hanno fatto la terza dose o la seconda da meno di 120 giorni, dov'è il consenso maggioritario che legittima questo dittatore a distruggere l'economia e i diritti del paese? Ecco che d'incanto i vaccinati tornano ad essere quasi il 90% e i novax solo una minoranza da ignorare.
LA LIBERTÀ INIZIA E FINISCE DOVE LO DICE DRAGHI
Le ultime dichiarazioni di Draghi, ma anche della sua ombra informe che è Mattarella, dicono che dobbiamo "lottare" per difendere la nuova normalità che abbiamo raggiunto e che il vaccino consente la libertà. Quando si tratta di fare un autoelogio per il culto della personalità del vile affarista, allora siamo tutti liberi grazie a lui. Ma poi, però, d'incanto, quando gli si ricorda che mostrare un passaporto sanitario per qualsivoglia attività della propria vita non è libertà, ma carcerazione, allora d'un tratto egli ci ricorda che bisogna mantenere lo stato di emergenza con cui portare a termine la campagna vaccinale (spoiler:
CONCLUSIONE
Quando si arriva a questo punto, la rinuncia e il rifiuto della razionalità è ormai compiuto. Le idee del regime diventano infalsificabili e incriticabili perché lo stesso linguaggio perde di senso, dal momento che il significato delle parole cambia all'occorrenza.
Nella società totalitaria le parole non veicolano più concetti, ma solo emozioni.
Noi non siamo riusciti ad entrare nella narrazione e nella macchina pandemica perché oltre a non voler immolare il nostro corpo per un "bene superiore" (spoiler:
Con la scomparsa dei "non vaccinati" (quelli veri però, non quelli che non sono a regola con le dosi) scomparirà anche l'ultimo barlume di ragione da questo mondo.
DIFFIDATE DA NOVAVAX
1) COS'È NOVAVAX?
Novavax (NVX-CoV2373) è un vaccino in cui la proteina spike è scomposta in nanoparticelle e ricombinata che viene somministrato assieme ad un adiuvante per aumentare la risposta immunitaria all'antigene virale (in questo caso la proteina spike "scomposta"), perché i vaccini che non contengono tutto il virus da soli innescherebbero una reazione immunitaria insufficiente. L'adiuvante è il Matrix-M ed è fatto a base di saponina, fosfolipidi e colesterolo e ha come scopo quello di raccogliere nei linfonodi i linfociti per attivarli. Non è stato inventato per il vaccino covid, ma è già stato usato in precedenza per i vaccini antinfluenzali o quello per l'ebola.
2) QUALI SONO GLI STUDI?
Novavax si trova nel trial clinico di fase 3, che è quello su cui ci si soffermerà. Per quanto riguarda il trial clinico di fase 1-2, è uno studio con 134 partecipanti con forti limitazioni in quanto il campione era scelto tra persone sane, giovani e non stabilito con le adeguate procedure statistiche (vedi commenti), non ha riscontrato reazioni avverse gravi, e lo stesso è stato stabilito per questo altro studio di fase 2 con più partecipanti e meglio distribuiti riguardo all'età. Negli studi sono stati indagati le risposte delle immunoglobuline anti-spike, la presenza di anticorpi neutralizzanti, le reattogenicità (reazioni avverse comuni) dopo una settimana e anche le reazioni avverse impreviste. Lo studio della risposta anticorpale è fondamentale per poter stabilire un legame causale tra prevenzione dell'infezione e effetto del vaccino.
Non basta la misura del rischio relativo per stabilire l'efficacia, perché non vi è l'analisi di nessun reperto biologico.
3) IL TRIAL CLINICO DI FASE 3
Il vaccino è sperimentale perché il follow up non è completo. Qui però sono state effettuate le adeguate procedure statistiche per la stima delle dimensioni del campione e della dimensione dell'effetto.
A) Vi sono state due morti per covid. Una di queste morti è stata trovata nel gruppo dei vaccinati prima della somministrazione della seconda dose.
B) Non vi è stato alcun morto di covid nella fase della seconda dose, né tra i vaccinati né tra i non vaccinati.
C) Vi è stata una ospedalizzazione nei vaccinati e nove nei non vaccinati.
D) l'efficacia generale del vaccino indica una riduzione dell'incidenza dell'83,4% (10 vaccino vs 96 placebo).
4) I PROBLEMI DELLO STUDIO
A) La misura dell'efficacia è generale, ma per il gruppo over 65, quello più a rischio, il limite inferiore dell'intervallo di confidenza è 12,8 con il limite superiore a 98,6. Quasi l'intero arco dei valori, che indica che la stima del parametro coi dati riportati non è affidabile e soprattutto che ci sono ragionevoli motivi per affermare che il vaccino può non essere efficace.
B) Non è stata studiata l'infezione asintomatica, quindi non sappiamo quanto i vaccinati sono contagiosi
C) Gli studi non sono stati fatti né sulla variante delta né sulla variante omicron.
D) Sia gli effetti avversi che l'efficacia del vaccino sono stati indagati per poco più di tre mesi.
5) LA MIOCARDITE E LE ALTRE REAZIONI AVVERSE
A) In poco più di 7000 vaccinati si è verificata una miocardite tre giorni dopo la seconda dose.
B) Le reazioni avverse sono abbastanza frequenti e vanno dalla lieve alla moderata intensità, in alcuni casi anche di intensità grave con febbre superiore ai 40.
C) La probabilità di avere un effetto avverso è raddoppiata rispetto alla prime dose (ad es. per i lievi si passa da un 20% a un 40%) e più alta nei giovani.
5) CONCLUSIONE
Il profilo di questo vaccino non è diverso dagli altri. Sembra un articolo scritto da Wanna Marchi con lo scopo di ingannare e che sia finalizzato a fare marketing piuttosto che scienza. L'efficacia valutata nel modo che fa comodo a loro, nessuno studio sul second attack rate da parte dei vaccinati, la mancanza di studio sulla variante delta, nessuna valutazione bayesiana sulla riduzione della prevalenza rendono l'efficacia basata sulla riduzione del rischio relativo inapplicabile al mondo reale.
1) COS'È NOVAVAX?
Novavax (NVX-CoV2373) è un vaccino in cui la proteina spike è scomposta in nanoparticelle e ricombinata che viene somministrato assieme ad un adiuvante per aumentare la risposta immunitaria all'antigene virale (in questo caso la proteina spike "scomposta"), perché i vaccini che non contengono tutto il virus da soli innescherebbero una reazione immunitaria insufficiente. L'adiuvante è il Matrix-M ed è fatto a base di saponina, fosfolipidi e colesterolo e ha come scopo quello di raccogliere nei linfonodi i linfociti per attivarli. Non è stato inventato per il vaccino covid, ma è già stato usato in precedenza per i vaccini antinfluenzali o quello per l'ebola.
2) QUALI SONO GLI STUDI?
Novavax si trova nel trial clinico di fase 3, che è quello su cui ci si soffermerà. Per quanto riguarda il trial clinico di fase 1-2, è uno studio con 134 partecipanti con forti limitazioni in quanto il campione era scelto tra persone sane, giovani e non stabilito con le adeguate procedure statistiche (vedi commenti), non ha riscontrato reazioni avverse gravi, e lo stesso è stato stabilito per questo altro studio di fase 2 con più partecipanti e meglio distribuiti riguardo all'età. Negli studi sono stati indagati le risposte delle immunoglobuline anti-spike, la presenza di anticorpi neutralizzanti, le reattogenicità (reazioni avverse comuni) dopo una settimana e anche le reazioni avverse impreviste. Lo studio della risposta anticorpale è fondamentale per poter stabilire un legame causale tra prevenzione dell'infezione e effetto del vaccino.
Non basta la misura del rischio relativo per stabilire l'efficacia, perché non vi è l'analisi di nessun reperto biologico.
3) IL TRIAL CLINICO DI FASE 3
Il vaccino è sperimentale perché il follow up non è completo. Qui però sono state effettuate le adeguate procedure statistiche per la stima delle dimensioni del campione e della dimensione dell'effetto.
A) Vi sono state due morti per covid. Una di queste morti è stata trovata nel gruppo dei vaccinati prima della somministrazione della seconda dose.
B) Non vi è stato alcun morto di covid nella fase della seconda dose, né tra i vaccinati né tra i non vaccinati.
C) Vi è stata una ospedalizzazione nei vaccinati e nove nei non vaccinati.
D) l'efficacia generale del vaccino indica una riduzione dell'incidenza dell'83,4% (10 vaccino vs 96 placebo).
4) I PROBLEMI DELLO STUDIO
A) La misura dell'efficacia è generale, ma per il gruppo over 65, quello più a rischio, il limite inferiore dell'intervallo di confidenza è 12,8 con il limite superiore a 98,6. Quasi l'intero arco dei valori, che indica che la stima del parametro coi dati riportati non è affidabile e soprattutto che ci sono ragionevoli motivi per affermare che il vaccino può non essere efficace.
B) Non è stata studiata l'infezione asintomatica, quindi non sappiamo quanto i vaccinati sono contagiosi
C) Gli studi non sono stati fatti né sulla variante delta né sulla variante omicron.
D) Sia gli effetti avversi che l'efficacia del vaccino sono stati indagati per poco più di tre mesi.
5) LA MIOCARDITE E LE ALTRE REAZIONI AVVERSE
A) In poco più di 7000 vaccinati si è verificata una miocardite tre giorni dopo la seconda dose.
B) Le reazioni avverse sono abbastanza frequenti e vanno dalla lieve alla moderata intensità, in alcuni casi anche di intensità grave con febbre superiore ai 40.
C) La probabilità di avere un effetto avverso è raddoppiata rispetto alla prime dose (ad es. per i lievi si passa da un 20% a un 40%) e più alta nei giovani.
5) CONCLUSIONE
Il profilo di questo vaccino non è diverso dagli altri. Sembra un articolo scritto da Wanna Marchi con lo scopo di ingannare e che sia finalizzato a fare marketing piuttosto che scienza. L'efficacia valutata nel modo che fa comodo a loro, nessuno studio sul second attack rate da parte dei vaccinati, la mancanza di studio sulla variante delta, nessuna valutazione bayesiana sulla riduzione della prevalenza rendono l'efficacia basata sulla riduzione del rischio relativo inapplicabile al mondo reale.
L'IMPATTO DEI MEDIA SULL'IPOCONDRIA DI MASSA COVIDIOTA
1) COS'È IL DISTURBO DA ANSIA DI MALATTIA?
Il disturbo da ansia di malattia (o Ipocondria) è un forma clinica facente parte dei disturbi d'ansia che porta ad una intensa preoccupazione e paura per il proprio (e/o altrui) stato di salute, arrivando a considerare leggeri dolori e disturbi come presagi di morte incombente, modificando anche l'agire sociale rendendo normali interazioni un forte motivo d'ansia.
2) IPOCONDRIA, LA VERA PANDEMIA
Questo studio ha dimostrato - analizzando l'andamento della pandemia in Croazia - che in sole tre settimane la quasi totalità del campione considerato ha manifestato i sintomi del disturbo d'ansia di malattia. Gli autori hanno definito questo fenomeno "Cyberchondria", riferendosi ai campioni di popolazione che ha affermato di cercare assiduamente informazioni sulla pandemia e sulla pericolosità del virus su internet, data la sua velocità e comodità. I valori sono preoccupanti, si parla infatti quasi del 50% per la prima ondata di partecipanti, ossia alla notizia del primo contagiato su territorio croato, sino al 75% per il periodo corrispondente a tre settimane dopo il primo test.
Vuol dire che dopo appena 3 settimane dall'apparizione del Covid in Croazia per 3/4 del campione è divenuto normale ricercare continuamente su internet la pericolosità del virus (ripetiamo, continuamente). "Allo scoppiare di una pandemia, è normale", si potrebbe affermare. Peccato che gli studi sull'aumento di questo fenomeno sono molteplici nel corso degli ultimi anni.
Prova ne è, per esempio, l'inquietante studio del 2019 dove si evidenzia l'aumento del 28% di ipocondria negli studenti universitari delle facoltà sanitarie in Cina. Ciò equivale a dire che almeno un medico del futuro su quattro sarà il primo a necessitare di un aiuto in quanto affetto da disturbo d'ansia. Eppure molti di questi andranno in autostrada con la macchina o fumeranno, che su base statistica mettono più a rischio del Covid e non di poco, ma poi li si troverà in giro con due mascherine e 3 dosi di vaccino, come mai?
3) INFLAZIONE DEL RENDIMENTO E IMPATTO DEI MEDIA
Dal 1997 ad oggi si registra il fenomeno dell'inflazione del rendimento, come si può vedere qui. In poche parole, i voti nelle università sono notevolmente aumentati negli ultimi 20 anni, arrivando oggi a numeri che escludono a priori la possibilità di un improvviso picco di rendimento degli studenti degli anni 2000 a confronto con circa mille anni di storia delle università dove il rendimento è sempre stato proporzionalmente stabile e mai così alto. Il calo di reali successi in ambito culturale degli studenti è poi la prova che oggi, a una minore preparazione, corrisponde un maggior voto rispetto al passato. Ciò avviene per un semplice motivo: far sì che non ci sia un sovraffollamento nelle scuole (bocciati) ed una conseguente mancanza di forza lavoro (laureati). Tra i fattori c'è sicuramente, come ravvisabile in questi studi (1, 2), gli effetti devastanti dell'utilizzo dei telefoni e dei social fatto dagli studenti durante le loro giornate. Non solo si parla di calo di prestazioni, ma addirittura di fallimento delle carriere scolastiche sul lungo periodo. E l'ipocondria si sta diffondendo a macchia d'olio, come visto, proprio da quando la rete ha preso piede nella nostra quotidianità. Non è allora un caso che i media siano la corsia preferenziale dei covidioti, spaventati dall'innocuo Sars-CoV-2.
4) CONCLUSIONE
Internet, i social media, la televisione e tutti gli strumenti di informazione popolare segnano l'aumento costante e preoccupante nel corso degli anni dell'autodiagnosi medica e dell'ipocondria grazie alla velocità con cui possono diffondere informazioni. Il sempre più scarso rendimento accademico degli studenti, incapaci di calcolare rischi e benefici dei fenomeni intorno a loro, li rende vulnerabili a subire, diffondere e condividere un disturbo d'ansia collettivo, in un circolo vizioso in cui la campagna vaccinista è solo l'inizio di un controllo tramite la paura.
1) COS'È IL DISTURBO DA ANSIA DI MALATTIA?
Il disturbo da ansia di malattia (o Ipocondria) è un forma clinica facente parte dei disturbi d'ansia che porta ad una intensa preoccupazione e paura per il proprio (e/o altrui) stato di salute, arrivando a considerare leggeri dolori e disturbi come presagi di morte incombente, modificando anche l'agire sociale rendendo normali interazioni un forte motivo d'ansia.
2) IPOCONDRIA, LA VERA PANDEMIA
Questo studio ha dimostrato - analizzando l'andamento della pandemia in Croazia - che in sole tre settimane la quasi totalità del campione considerato ha manifestato i sintomi del disturbo d'ansia di malattia. Gli autori hanno definito questo fenomeno "Cyberchondria", riferendosi ai campioni di popolazione che ha affermato di cercare assiduamente informazioni sulla pandemia e sulla pericolosità del virus su internet, data la sua velocità e comodità. I valori sono preoccupanti, si parla infatti quasi del 50% per la prima ondata di partecipanti, ossia alla notizia del primo contagiato su territorio croato, sino al 75% per il periodo corrispondente a tre settimane dopo il primo test.
Vuol dire che dopo appena 3 settimane dall'apparizione del Covid in Croazia per 3/4 del campione è divenuto normale ricercare continuamente su internet la pericolosità del virus (ripetiamo, continuamente). "Allo scoppiare di una pandemia, è normale", si potrebbe affermare. Peccato che gli studi sull'aumento di questo fenomeno sono molteplici nel corso degli ultimi anni.
Prova ne è, per esempio, l'inquietante studio del 2019 dove si evidenzia l'aumento del 28% di ipocondria negli studenti universitari delle facoltà sanitarie in Cina. Ciò equivale a dire che almeno un medico del futuro su quattro sarà il primo a necessitare di un aiuto in quanto affetto da disturbo d'ansia. Eppure molti di questi andranno in autostrada con la macchina o fumeranno, che su base statistica mettono più a rischio del Covid e non di poco, ma poi li si troverà in giro con due mascherine e 3 dosi di vaccino, come mai?
3) INFLAZIONE DEL RENDIMENTO E IMPATTO DEI MEDIA
Dal 1997 ad oggi si registra il fenomeno dell'inflazione del rendimento, come si può vedere qui. In poche parole, i voti nelle università sono notevolmente aumentati negli ultimi 20 anni, arrivando oggi a numeri che escludono a priori la possibilità di un improvviso picco di rendimento degli studenti degli anni 2000 a confronto con circa mille anni di storia delle università dove il rendimento è sempre stato proporzionalmente stabile e mai così alto. Il calo di reali successi in ambito culturale degli studenti è poi la prova che oggi, a una minore preparazione, corrisponde un maggior voto rispetto al passato. Ciò avviene per un semplice motivo: far sì che non ci sia un sovraffollamento nelle scuole (bocciati) ed una conseguente mancanza di forza lavoro (laureati). Tra i fattori c'è sicuramente, come ravvisabile in questi studi (1, 2), gli effetti devastanti dell'utilizzo dei telefoni e dei social fatto dagli studenti durante le loro giornate. Non solo si parla di calo di prestazioni, ma addirittura di fallimento delle carriere scolastiche sul lungo periodo. E l'ipocondria si sta diffondendo a macchia d'olio, come visto, proprio da quando la rete ha preso piede nella nostra quotidianità. Non è allora un caso che i media siano la corsia preferenziale dei covidioti, spaventati dall'innocuo Sars-CoV-2.
4) CONCLUSIONE
Internet, i social media, la televisione e tutti gli strumenti di informazione popolare segnano l'aumento costante e preoccupante nel corso degli anni dell'autodiagnosi medica e dell'ipocondria grazie alla velocità con cui possono diffondere informazioni. Il sempre più scarso rendimento accademico degli studenti, incapaci di calcolare rischi e benefici dei fenomeni intorno a loro, li rende vulnerabili a subire, diffondere e condividere un disturbo d'ansia collettivo, in un circolo vizioso in cui la campagna vaccinista è solo l'inizio di un controllo tramite la paura.
QUESTA DITTATURA NON È MAI STATA UNA QUESTIONE SANITARIA E "SMONTARE LA NARRAZIONE" NON SERVE A NIENTE.
Non c'è più una narrativa da dover cambiare. Non ci sono più informazioni shock da dover rivelare per cambiare le cose, perché il giorno stesso che hanno messo i tamponi per i vaccinati hanno dimostrato di avere fallito.
L'errore di tutti noi è stato quello di pensare che questa fosse una battaglia per la verità e con il crollo della narrazione sarebbe crollato il regime.
Ma il regime sta ancora là, più forte di prima ed ha emesso la sua condanna a morte sugli over 50, imponendo di giocare alla roulette russa di Pfizer, o di andare incontro ad una morte per fame.
Noi stessi, nel nostro canale, abbiamo dato ampissimo spazio alla scienza. Ma dobbiamo capire che questa non ci può salvare. Un regime si può reggere esclusivamente sulla forza, e lo stiamo vivendo. La parvenza di scientificità serve solo per salvare la faccia e loro continueranno per la loro strada finché glielo lasceremo fare e diventeranno sempre più genocidi e spietati, perché devono farci pagare il fatto che abbiamo vinto noi il dibattito scientifico.
Il loro unico fine è quello di arricchirsi e speculare. L'emergenza durerà in eterno perché così potranno rimanere al potere ed evitare i processi. Draghi ambisce al quirinale per diventare senatore a vita e non poter essere processato per crimini contro l'umanità.
SE NON ESISTESSERO I NOVAX BISOGNEREBBE INVENTARLI
Anche in tv, ormai, non fanno che far parlare noi. Da un lato siamo considerati una razza inferiore da sterminare, dall'altro siamo la principale fonte di notizia per tutte le emittenti televisive e giornali, che fanno sempre meno ascolti (leggi anche questa fonte).
Parlano più di noi che dei vaccini. Ci vogliono "convincere", ma siamo necessari a questo sistema più di quanto lo fosse il terrorismo islamico per farvi accettare di tappezzare ogni via con una telecamera per la paura di trovare un passante che si facesse saltare in aria. Anche se ci vaccinassimo tutti, l'idea del no vax sarebbe eterna. Hanno bisogno di qualcosa da mostrare per terrorizzare i vaccinati che ormai hanno bene o male quasi tutti capito (tranne qualche vecchio ignorante e qualche caso umano di Twitter) che l'unica utilità del vaccino è conservare i propri vantaggi e privilegi sociali, quelli che poco più di due anni fa chiamavamo diritti naturali.
Fanno l'identikit dei novax dicendo che siamo disoccupati e ignoranti, ma poi ci danno continuo spazio mediatico invitando però solo laureati, dimostrando implicitamente che siamo la fetta più istruita del paese. E mentre ci fanno parlare, il giornalista di turno sussurra nelle orecchie del vaccinato "guarda in che condizioni disumane vive quello, tu non potresti mai vivere così".
E così li spingono a fare la nuova dose.
SI PREVEDE L'ESTENSIONE DEGLI OBBLIGHI VACCINALI
Continueranno coi loro obblighi vaccinali, e arriveranno a tutta la popolazione. Ormai non si devono giustificare, e quelle che ci spacceranno come giustificazioni saranno solo beffe nei nostri confronti. Diranno che gli under 20 si devono vaccinare perché sono untori, abbasseranno la soglia da over 50 a over 40 e poi riempiranno il gap mettendo l'obbligo dai 20 ai 39 anni con la scusa di evitare le discriminazioni sociali.
Saranno scuse ridicole, ma come vi ho detto è una lotta che non si gioca più sul piano della verità, ma della forza.
Un dittatore si deve giustificare solo quando non è sicuro di poter reprimere col sangue ogni potenziale rivolta. Ad esempio, Gheddafi non ha dovuto giustificare il cambiare i libri di testo nelle scuole col libro verde scritto da lui.
Nelle fasi finali dei regimi gli ordini del sovrano vanno accettati altrimenti si perde la vita. È tutto qui. Niente finta scienza, niente religione, niente politica. Solo vivere o morire.
E noi siamo in quella fase.
Il post ci è stato plagiato da WI
https://t.me/weltanschauungitaliaofficial/3591
Non c'è più una narrativa da dover cambiare. Non ci sono più informazioni shock da dover rivelare per cambiare le cose, perché il giorno stesso che hanno messo i tamponi per i vaccinati hanno dimostrato di avere fallito.
L'errore di tutti noi è stato quello di pensare che questa fosse una battaglia per la verità e con il crollo della narrazione sarebbe crollato il regime.
Ma il regime sta ancora là, più forte di prima ed ha emesso la sua condanna a morte sugli over 50, imponendo di giocare alla roulette russa di Pfizer, o di andare incontro ad una morte per fame.
Noi stessi, nel nostro canale, abbiamo dato ampissimo spazio alla scienza. Ma dobbiamo capire che questa non ci può salvare. Un regime si può reggere esclusivamente sulla forza, e lo stiamo vivendo. La parvenza di scientificità serve solo per salvare la faccia e loro continueranno per la loro strada finché glielo lasceremo fare e diventeranno sempre più genocidi e spietati, perché devono farci pagare il fatto che abbiamo vinto noi il dibattito scientifico.
Il loro unico fine è quello di arricchirsi e speculare. L'emergenza durerà in eterno perché così potranno rimanere al potere ed evitare i processi. Draghi ambisce al quirinale per diventare senatore a vita e non poter essere processato per crimini contro l'umanità.
SE NON ESISTESSERO I NOVAX BISOGNEREBBE INVENTARLI
Anche in tv, ormai, non fanno che far parlare noi. Da un lato siamo considerati una razza inferiore da sterminare, dall'altro siamo la principale fonte di notizia per tutte le emittenti televisive e giornali, che fanno sempre meno ascolti (leggi anche questa fonte).
Parlano più di noi che dei vaccini. Ci vogliono "convincere", ma siamo necessari a questo sistema più di quanto lo fosse il terrorismo islamico per farvi accettare di tappezzare ogni via con una telecamera per la paura di trovare un passante che si facesse saltare in aria. Anche se ci vaccinassimo tutti, l'idea del no vax sarebbe eterna. Hanno bisogno di qualcosa da mostrare per terrorizzare i vaccinati che ormai hanno bene o male quasi tutti capito (tranne qualche vecchio ignorante e qualche caso umano di Twitter) che l'unica utilità del vaccino è conservare i propri vantaggi e privilegi sociali, quelli che poco più di due anni fa chiamavamo diritti naturali.
Fanno l'identikit dei novax dicendo che siamo disoccupati e ignoranti, ma poi ci danno continuo spazio mediatico invitando però solo laureati, dimostrando implicitamente che siamo la fetta più istruita del paese. E mentre ci fanno parlare, il giornalista di turno sussurra nelle orecchie del vaccinato "guarda in che condizioni disumane vive quello, tu non potresti mai vivere così".
E così li spingono a fare la nuova dose.
SI PREVEDE L'ESTENSIONE DEGLI OBBLIGHI VACCINALI
Continueranno coi loro obblighi vaccinali, e arriveranno a tutta la popolazione. Ormai non si devono giustificare, e quelle che ci spacceranno come giustificazioni saranno solo beffe nei nostri confronti. Diranno che gli under 20 si devono vaccinare perché sono untori, abbasseranno la soglia da over 50 a over 40 e poi riempiranno il gap mettendo l'obbligo dai 20 ai 39 anni con la scusa di evitare le discriminazioni sociali.
Saranno scuse ridicole, ma come vi ho detto è una lotta che non si gioca più sul piano della verità, ma della forza.
Un dittatore si deve giustificare solo quando non è sicuro di poter reprimere col sangue ogni potenziale rivolta. Ad esempio, Gheddafi non ha dovuto giustificare il cambiare i libri di testo nelle scuole col libro verde scritto da lui.
Nelle fasi finali dei regimi gli ordini del sovrano vanno accettati altrimenti si perde la vita. È tutto qui. Niente finta scienza, niente religione, niente politica. Solo vivere o morire.
E noi siamo in quella fase.
Il post ci è stato plagiato da WI
https://t.me/weltanschauungitaliaofficial/3591
I NON VACCINATI FINISCONO IN TERAPIA INTENSIVA PER COLPA DEI MEDICI, NON DEL VIRUS
"I no vax creano problemi" ha osato affermare il vile affarista, e a ruota tutti i vari medici del regime che ci ricordano come i no vax essendo il 10% della popolazione occupano il 60% delle terapie intensive, nonostante però i decessi siano maggiori tra i vaccinati. Qui ho già spiegato perché non bisogna fare le percentuali e usare i numeri relativi, ma una spiegazione statistica della faccenda la lascio nei commenti. Dato l'odio sociale verso i non vaccinati meravigliarsi che ci sia una quota anomala di questi nelle TI sia come andare in un quartiere malfamato con orologi e catenine d'oro e meravigliarsi di essere derubati.
FONTI E TESTIMONIANZE
1) Senza covid, ricoverato in un ospedale SENZA CIBO E SENZA ACQUA e poi intubato SENZA MOTIVO
2) Dottoressa non vuole più assistere i suoi pazienti non vaccinati
3) Infermiera incita all'odio verso i non vaccinati richiedendo più sanzioni
4) Infermiere minaccia i non vaccinati con sadismo
5) Medico indagato per aver somministrato farmaci LETALI ai pazienti covid
6) Infermiera dichiara di voler torturare i non vaccinati
7) Consigliere comunale (sanitario) incita a non curare i non vaccinati
8) Il primario di Pesaro ci tiene a farci pensare che anche se odia i no vax li curerà. Ma poi, "non posso curare i no vax"
9) L'ex coordinatore del CTS incita all'arresto dei non vaccinati e alla fine della democrazia
10) Medico non fa l'esenzione a una sua assistita a rischio, questa costretta a vaccinarsi muore.
11) Paziente intubata senza motivo salvata da medico NON VACCINATO
12) Medici dichiarano che avrebbero ucciso o negato le cure ai non vaccinati.
SPIEGAZIONE: UN PO' DI PSICOLOGIA SOCIALE
Questa è solo la punta dell'iceberg. Quanti medici più "furbi" non esternano l'odio e agiscono nell'ombra?
L'odio sociale crea favoritismo ingroup, questo provoca una caccia alle streghe nei confronti dei non vaccinati. Se l'immagine positiva del proprio gruppo vacilla, si tende ad aggredire i membri dell'outgroup come rito di appartenenza all'ingroup e per dimostrare fedeltà al proprio gruppo.
1) I politici parlano in continuazione della collettività perché in questo modo spingono negare l'umanità del non vaccinato proprio per attivare i meccanismi di odio tra gruppi. Infatti i richiami alla dimensione collettiva servono per far passare l'essere umano a ragionare sul piano intergruppi, e ciò comporta che invece di tutelare il bene del paziente si tuteli il bene della collettività che consiste nel vincere la faida sociale tra vaccinati e non vaccinati.
2) I politici hanno inventato il finto stereotipo del no vax complottista, ossia di una persona che rifiuta in toto la scienza per appellarsi a spiegazioni del mondo prodotte da lui, perché così la negazione dell'umanità del non vaccinato è più facile. Per facilitare lo sterminio degli indiani d'America i teologi dichiararono che questi non avevano un'anima e la finta idea del "no vax complottista" funziona allo stesso modo.
3) I politici parlano di saturazione delle terapie intensive (che non c'è) perché sanno che la violenza verso l'outgroup non solo viene compiuta, ma anche moralmente giustificata se questo mette in pericolo il proprio gruppo. Si tratta di un meccanismo atavico proprio dell'uomo che si innesca per difendersi dai predatori, così come si è disposti a fare di tutto per salvare il proprio gruppo da un branco di lupi, così si è disposti a fare di tutto per salvare i vaccinati dai non vaccinati.
CONCLUSIONE:
Una spiegazione psicologica non può essere esclusa, in quanto sia le testimonianze che le tecniche di propaganda dei politici dimostrano che vi è in atto una vera e propria persecuzione sanitaria verso i non vaccinati che riceve il tacito appoggio dei media e delle istituzioni. Vi ricordo che i tedeschi quando mettevano gli ebrei nelle camere a gas non lo dicevano a nessuno, le condizioni degli ebrei nei campi dovevano rimanere segrete il più possibile, e fu una novità per tutti quando le scoprirono.
Traete voi le vostre conclusioni.
"I no vax creano problemi" ha osato affermare il vile affarista, e a ruota tutti i vari medici del regime che ci ricordano come i no vax essendo il 10% della popolazione occupano il 60% delle terapie intensive, nonostante però i decessi siano maggiori tra i vaccinati. Qui ho già spiegato perché non bisogna fare le percentuali e usare i numeri relativi, ma una spiegazione statistica della faccenda la lascio nei commenti. Dato l'odio sociale verso i non vaccinati meravigliarsi che ci sia una quota anomala di questi nelle TI sia come andare in un quartiere malfamato con orologi e catenine d'oro e meravigliarsi di essere derubati.
FONTI E TESTIMONIANZE
1) Senza covid, ricoverato in un ospedale SENZA CIBO E SENZA ACQUA e poi intubato SENZA MOTIVO
2) Dottoressa non vuole più assistere i suoi pazienti non vaccinati
3) Infermiera incita all'odio verso i non vaccinati richiedendo più sanzioni
4) Infermiere minaccia i non vaccinati con sadismo
5) Medico indagato per aver somministrato farmaci LETALI ai pazienti covid
6) Infermiera dichiara di voler torturare i non vaccinati
7) Consigliere comunale (sanitario) incita a non curare i non vaccinati
8) Il primario di Pesaro ci tiene a farci pensare che anche se odia i no vax li curerà. Ma poi, "non posso curare i no vax"
9) L'ex coordinatore del CTS incita all'arresto dei non vaccinati e alla fine della democrazia
10) Medico non fa l'esenzione a una sua assistita a rischio, questa costretta a vaccinarsi muore.
11) Paziente intubata senza motivo salvata da medico NON VACCINATO
12) Medici dichiarano che avrebbero ucciso o negato le cure ai non vaccinati.
SPIEGAZIONE: UN PO' DI PSICOLOGIA SOCIALE
Questa è solo la punta dell'iceberg. Quanti medici più "furbi" non esternano l'odio e agiscono nell'ombra?
L'odio sociale crea favoritismo ingroup, questo provoca una caccia alle streghe nei confronti dei non vaccinati. Se l'immagine positiva del proprio gruppo vacilla, si tende ad aggredire i membri dell'outgroup come rito di appartenenza all'ingroup e per dimostrare fedeltà al proprio gruppo.
1) I politici parlano in continuazione della collettività perché in questo modo spingono negare l'umanità del non vaccinato proprio per attivare i meccanismi di odio tra gruppi. Infatti i richiami alla dimensione collettiva servono per far passare l'essere umano a ragionare sul piano intergruppi, e ciò comporta che invece di tutelare il bene del paziente si tuteli il bene della collettività che consiste nel vincere la faida sociale tra vaccinati e non vaccinati.
2) I politici hanno inventato il finto stereotipo del no vax complottista, ossia di una persona che rifiuta in toto la scienza per appellarsi a spiegazioni del mondo prodotte da lui, perché così la negazione dell'umanità del non vaccinato è più facile. Per facilitare lo sterminio degli indiani d'America i teologi dichiararono che questi non avevano un'anima e la finta idea del "no vax complottista" funziona allo stesso modo.
3) I politici parlano di saturazione delle terapie intensive (che non c'è) perché sanno che la violenza verso l'outgroup non solo viene compiuta, ma anche moralmente giustificata se questo mette in pericolo il proprio gruppo. Si tratta di un meccanismo atavico proprio dell'uomo che si innesca per difendersi dai predatori, così come si è disposti a fare di tutto per salvare il proprio gruppo da un branco di lupi, così si è disposti a fare di tutto per salvare i vaccinati dai non vaccinati.
CONCLUSIONE:
Una spiegazione psicologica non può essere esclusa, in quanto sia le testimonianze che le tecniche di propaganda dei politici dimostrano che vi è in atto una vera e propria persecuzione sanitaria verso i non vaccinati che riceve il tacito appoggio dei media e delle istituzioni. Vi ricordo che i tedeschi quando mettevano gli ebrei nelle camere a gas non lo dicevano a nessuno, le condizioni degli ebrei nei campi dovevano rimanere segrete il più possibile, e fu una novità per tutti quando le scoprirono.
Traete voi le vostre conclusioni.