**UNA POSITIVA PERCEZIONE DI SE STESSI**
La percezione che abbiamo di noi stessi, ovvero la nostra immagine dell'io, è il fattore determinante per la qualità della nostra vita. Questa immagine interiore, formata da credenze, esperienze passate e auto-percezioni, guida il nostro comportamento, le nostre decisioni e le nostre emozioni. Se la nostra immagine dell'io è positiva e colma di valori, siamo più propensi a raggiungere il successo, a sentirci soddisfatti e ad avere relazioni sane. Al contrario, un'immagine dell'io negativa o distorta può portarci a sabotare i nostri sforzi, limitando il nostro potenziale e creando insicurezze. Ecco perché è importante lavorare attivamente per migliorare l'immagine di noi stessi, attraverso la consapevolezza, la riflessione e l'autodisciplina. Imparare a vedere noi stessi sotto una luce positiva e a superare le auto-limitazioni è essenziale per vivere una vita più felice e appagante. Sabato 19 ottobre nel corso sull'autostima "Metabolé" impareremo come lavorare in modo concreto sulla nostra autoimmagine. E Il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
La percezione che abbiamo di noi stessi, ovvero la nostra immagine dell'io, è il fattore determinante per la qualità della nostra vita. Questa immagine interiore, formata da credenze, esperienze passate e auto-percezioni, guida il nostro comportamento, le nostre decisioni e le nostre emozioni. Se la nostra immagine dell'io è positiva e colma di valori, siamo più propensi a raggiungere il successo, a sentirci soddisfatti e ad avere relazioni sane. Al contrario, un'immagine dell'io negativa o distorta può portarci a sabotare i nostri sforzi, limitando il nostro potenziale e creando insicurezze. Ecco perché è importante lavorare attivamente per migliorare l'immagine di noi stessi, attraverso la consapevolezza, la riflessione e l'autodisciplina. Imparare a vedere noi stessi sotto una luce positiva e a superare le auto-limitazioni è essenziale per vivere una vita più felice e appagante. Sabato 19 ottobre nel corso sull'autostima "Metabolé" impareremo come lavorare in modo concreto sulla nostra autoimmagine. E Il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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LEADER AUTOREVOLE O AUTORITARIO?
Lo stile di guida autorevole si basa sull'influenza e sul rispetto reciproco. Un leader autorevole non sente la necessità di esercitare un controllo rigido sui suoi collaboratori; piuttosto, ispira fiducia attraverso la propria competenza, esperienza e integrità. Questo tipo di leader è in grado di motivare il team, incoraggiando la partecipazione attiva e valorizzando il contributo di ogni membro. Il leader autorevole:
- Ascolta attivamente: è aperto alle idee e ai feedback dei collaboratori, creando un ambiente in cui tutti si sentono ascoltati e valorizzati.
- Si concentra sulla crescita: investe nel potenziale dei membri del team, promuovendo lo sviluppo delle loro competenze e la loro crescita professionale.
- Costruisce relazioni di fiducia: crea un clima di fiducia, dove i membri del team si sentono supportati e incoraggiati a dare il meglio di sé.
Al contrario, lo stile di guida autoritario si basa su un controllo rigido e sull'imposizione. Un leader autoritario tende a prendere tutte le decisioni da solo, senza consultare il team, e spesso utilizza la paura o la coercizione per ottenere risultati. Questo approccio può portare a un clima di lavoro teso, dove i collaboratori si sentono soffocati e demotivati. Il leader autoritario:
- Dà ordini senza ascoltare: non tiene conto delle opinioni o delle idee del team, preferendo imporre le proprie decisioni.
- Utilizza la paura come strumento: gestisce il team con un approccio punitivo, basato sulla minaccia di conseguenze negative. Va detto che ogni stile autorevole deve tener conto delle caratteristiche individuali e rispettare un principio base: l'autenticità dell'essere e l'intima adesione a dei valori etici. C'è chi è maggiormente dotato di autorevolezza per tendenza innata e per gli esempi positivi che ha interiorizzato ma è bene ricordare che tutti possiamo divenire persone autorevoli se ci impegniamo a crescere come persone e professionalmente.
Lo stile di guida autorevole si basa sull'influenza e sul rispetto reciproco. Un leader autorevole non sente la necessità di esercitare un controllo rigido sui suoi collaboratori; piuttosto, ispira fiducia attraverso la propria competenza, esperienza e integrità. Questo tipo di leader è in grado di motivare il team, incoraggiando la partecipazione attiva e valorizzando il contributo di ogni membro. Il leader autorevole:
- Ascolta attivamente: è aperto alle idee e ai feedback dei collaboratori, creando un ambiente in cui tutti si sentono ascoltati e valorizzati.
- Si concentra sulla crescita: investe nel potenziale dei membri del team, promuovendo lo sviluppo delle loro competenze e la loro crescita professionale.
- Costruisce relazioni di fiducia: crea un clima di fiducia, dove i membri del team si sentono supportati e incoraggiati a dare il meglio di sé.
Al contrario, lo stile di guida autoritario si basa su un controllo rigido e sull'imposizione. Un leader autoritario tende a prendere tutte le decisioni da solo, senza consultare il team, e spesso utilizza la paura o la coercizione per ottenere risultati. Questo approccio può portare a un clima di lavoro teso, dove i collaboratori si sentono soffocati e demotivati. Il leader autoritario:
- Dà ordini senza ascoltare: non tiene conto delle opinioni o delle idee del team, preferendo imporre le proprie decisioni.
- Utilizza la paura come strumento: gestisce il team con un approccio punitivo, basato sulla minaccia di conseguenze negative. Va detto che ogni stile autorevole deve tener conto delle caratteristiche individuali e rispettare un principio base: l'autenticità dell'essere e l'intima adesione a dei valori etici. C'è chi è maggiormente dotato di autorevolezza per tendenza innata e per gli esempi positivi che ha interiorizzato ma è bene ricordare che tutti possiamo divenire persone autorevoli se ci impegniamo a crescere come persone e professionalmente.
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Tuo figlio ha bisogno di un metodo di studio? 📚È poco motivato?🥱 Non riesce a gestire l’ansia? 😥Passa troppo tempo sui libri senza portare a casa risultati? ⌛
Iscrivilo al corso Mathesis per studenti medie e superiori!
Il coach Pietro Lombardo, conduttore del corso, insegnerà a tuo figlio come diventare uno studente professionista!
È scientificamente dimostrabile!
🗓️ 𝙎𝙩𝙪𝙙𝙚𝙣𝙩𝙞 𝙨𝙘𝙪𝙤𝙡𝙖 𝙨𝙪𝙥𝙚𝙧𝙞𝙤𝙧𝙞: martedì 03 Settembre 2024
(1 giornata intera + 8 incontri)
🗓️𝙎𝙩𝙪𝙙𝙚𝙣𝙩𝙞 𝙨𝙘𝙪𝙤𝙡𝙖 𝒎𝙚𝒅𝙞𝒆: mercoledì 04 Settembre 2024
(1 giornata intera + 8 incontri)
👫🏻 Destinatari: studenti delle medie e superiori
📍 Luogo: Centro Studi Evolution - Verona
👤 Conduttore: Dott. Pietro Lombardo - Direttore del Centro Studi Evolution e mental coach
Per info telefonare allo 📞0458100020 o scrivere email a 📩info@cs-evolution.com oppure messaggio whatsapp al 📲3477814134.
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(1 giornata intera + 8 incontri)
🗓️𝙎𝙩𝙪𝙙𝙚𝙣𝙩𝙞 𝙨𝙘𝙪𝙤𝙡𝙖 𝒎𝙚𝒅𝙞𝒆: mercoledì 04 Settembre 2024
(1 giornata intera + 8 incontri)
👫🏻 Destinatari: studenti delle medie e superiori
📍 Luogo: Centro Studi Evolution - Verona
👤 Conduttore: Dott. Pietro Lombardo - Direttore del Centro Studi Evolution e mental coach
Per info telefonare allo 📞0458100020 o scrivere email a 📩info@cs-evolution.com oppure messaggio whatsapp al 📲3477814134.
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**IL SUCCESSO È SEMPRE FRUTTO DI UN METODO**
Un buon metodo di studio è la chiave per il successo scolastico e per la costruzione di una mentalità vincente che accompagnerà gli studenti per tutta la vita.
Un metodo di studio efficace permette agli studenti di affrontare lo studio con maggiore serenità e fiducia. Significa avere un piano, sapere cosa e come studiare, e soprattutto, saper gestire il proprio tempo in modo da non arrivare mai impreparati agli esami o alle verifiche. Un metodo di studio ben strutturato aiuta a migliorare la memoria, la comprensione e la capacità di applicare ciò che si è appreso, trasformando lo studio in un'attività produttiva e meno stressante.
Perché è fondamentale adottare un metodo di studio?
1.Ottimizzazione del tempo: con un metodo di studio efficace, gli studenti imparano a organizzare il proprio tempo, dedicando a ogni materia l'attenzione necessaria e evitando di procrastinare. Questo permette di studiare in modo più efficiente e di avere anche il tempo per altre attività importanti, come lo sport o il tempo libero.
2. Maggiore comprensione: studiare con metodo significa non solo memorizzare, ma anche comprendere a fondo le informazioni. Questo porta a una maggiore padronanza delle materie e a risultati migliori nelle verifiche e negli esami.
3. Riduzione dello stress: sapere come affrontare lo studio riduce notevolmente lo stress. Quando gli studenti hanno un piano chiaro e sanno cosa aspettarsi, affrontano lo studio con più calma e sicurezza, riducendo l'ansia da prestazione.
4. Preparazione per il futuro: un buon metodo di studio non è utile solo a scuola, ma anche nella vita. Le abilità organizzative, la capacità di concentrazione e la gestione del tempo sono competenze fondamentali che saranno utili in ogni ambito della vita, dall'università al mondo del lavoro. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
Un buon metodo di studio è la chiave per il successo scolastico e per la costruzione di una mentalità vincente che accompagnerà gli studenti per tutta la vita.
Un metodo di studio efficace permette agli studenti di affrontare lo studio con maggiore serenità e fiducia. Significa avere un piano, sapere cosa e come studiare, e soprattutto, saper gestire il proprio tempo in modo da non arrivare mai impreparati agli esami o alle verifiche. Un metodo di studio ben strutturato aiuta a migliorare la memoria, la comprensione e la capacità di applicare ciò che si è appreso, trasformando lo studio in un'attività produttiva e meno stressante.
Perché è fondamentale adottare un metodo di studio?
1.Ottimizzazione del tempo: con un metodo di studio efficace, gli studenti imparano a organizzare il proprio tempo, dedicando a ogni materia l'attenzione necessaria e evitando di procrastinare. Questo permette di studiare in modo più efficiente e di avere anche il tempo per altre attività importanti, come lo sport o il tempo libero.
2. Maggiore comprensione: studiare con metodo significa non solo memorizzare, ma anche comprendere a fondo le informazioni. Questo porta a una maggiore padronanza delle materie e a risultati migliori nelle verifiche e negli esami.
3. Riduzione dello stress: sapere come affrontare lo studio riduce notevolmente lo stress. Quando gli studenti hanno un piano chiaro e sanno cosa aspettarsi, affrontano lo studio con più calma e sicurezza, riducendo l'ansia da prestazione.
4. Preparazione per il futuro: un buon metodo di studio non è utile solo a scuola, ma anche nella vita. Le abilità organizzative, la capacità di concentrazione e la gestione del tempo sono competenze fondamentali che saranno utili in ogni ambito della vita, dall'università al mondo del lavoro. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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**PRENDI IN MANO LE REDINI DELLA TUA VITA**
La vita è un viaggio che ci porta attraverso sfide, successi e momenti di incertezza. Spesso, ci ritroviamo a seguire il flusso degli eventi, lasciando che le circostanze decidano per noi. Ma cosa succederebbe se fossimo noi a prendere il controllo, a decidere consapevolmente la direzione del nostro cammino? Prendere in mano le redini della propria vita significa diventare il protagonista attivo del proprio destino, definendo obiettivi chiari e perseguendoli con determinazione. Per molti anni siamo come una lavagna bianca dove altre persone scrivono i loro copioni esistenziali, giusti o sbagliati che siano. Divenire persone adulte significa prendere un cancellino ed eliminare tutte le parole sbagliate che si sono depositate nella nostra mente. Divenire adulti significa assumersi la responsabilità di ciò che sentiamo e che vogliamo vivere. Ed è bello sapere che non è mai troppo tardi per iniziare un nuovo cammino di crescita personale. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
P.S. Sabato 29 settembre vi aspetto al seminario "AMA TE STESSO!Come fare a volersi bene e a farsi rispettare".
La vita è un viaggio che ci porta attraverso sfide, successi e momenti di incertezza. Spesso, ci ritroviamo a seguire il flusso degli eventi, lasciando che le circostanze decidano per noi. Ma cosa succederebbe se fossimo noi a prendere il controllo, a decidere consapevolmente la direzione del nostro cammino? Prendere in mano le redini della propria vita significa diventare il protagonista attivo del proprio destino, definendo obiettivi chiari e perseguendoli con determinazione. Per molti anni siamo come una lavagna bianca dove altre persone scrivono i loro copioni esistenziali, giusti o sbagliati che siano. Divenire persone adulte significa prendere un cancellino ed eliminare tutte le parole sbagliate che si sono depositate nella nostra mente. Divenire adulti significa assumersi la responsabilità di ciò che sentiamo e che vogliamo vivere. Ed è bello sapere che non è mai troppo tardi per iniziare un nuovo cammino di crescita personale. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
P.S. Sabato 29 settembre vi aspetto al seminario "AMA TE STESSO!Come fare a volersi bene e a farsi rispettare".
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**AFFRONTA LE TUE PAURE**
Ti sei mai sentito come un camaleonte che si adatta alle circostanze, cercando di nasconderti dietro una corazza di apparenze? Non preoccuparti, non sei solo, prima o poi, ci troviamo prigionieri delle nostre paure. Ma c’è una buona notizia: possiamo liberarci! Immagina di essere quel camaleonte, stanco di mimetizzarsi e di nascondersi, sognando di volare libero come un falco. La corazza che ti sei costruito ti protegge, sì, ma ti pesa anche come un macigno. E se ti dicessi che, proprio come quel camaleonte, hai ali nascoste che aspettano solo di essere spiegate? Le paure sono una parte inevitabile della vita, ma non devono diventare le catene che ci trattengono. Che si tratti della paura del giudizio altrui, della paura di non essere accettati o della paura della morte, queste emozioni possono bloccarci e impedirci di vivere al massimo. Ma se impariamo a ridere delle nostre paure, a riconoscerle per quello che sono – delle ombre che sembrano più grandi di quanto siano in realtà – possiamo iniziare a prendere il volo. Quindi, che fare? La risposta è semplice: affronta le tue paure, ridici su e lascia che la tua corazza si sciolga. Scoprirai che le ali che hai sempre desiderato erano lì, pronte a farti volare.
Dopotutto, come diceva qualcuno di saggio: "Le paure non sono altro che piccoli mostri sotto il letto. Accendi la luce, guarda bene, e vedrai che erano solo le ombre dei tuoi calzini!". E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
Ti sei mai sentito come un camaleonte che si adatta alle circostanze, cercando di nasconderti dietro una corazza di apparenze? Non preoccuparti, non sei solo, prima o poi, ci troviamo prigionieri delle nostre paure. Ma c’è una buona notizia: possiamo liberarci! Immagina di essere quel camaleonte, stanco di mimetizzarsi e di nascondersi, sognando di volare libero come un falco. La corazza che ti sei costruito ti protegge, sì, ma ti pesa anche come un macigno. E se ti dicessi che, proprio come quel camaleonte, hai ali nascoste che aspettano solo di essere spiegate? Le paure sono una parte inevitabile della vita, ma non devono diventare le catene che ci trattengono. Che si tratti della paura del giudizio altrui, della paura di non essere accettati o della paura della morte, queste emozioni possono bloccarci e impedirci di vivere al massimo. Ma se impariamo a ridere delle nostre paure, a riconoscerle per quello che sono – delle ombre che sembrano più grandi di quanto siano in realtà – possiamo iniziare a prendere il volo. Quindi, che fare? La risposta è semplice: affronta le tue paure, ridici su e lascia che la tua corazza si sciolga. Scoprirai che le ali che hai sempre desiderato erano lì, pronte a farti volare.
Dopotutto, come diceva qualcuno di saggio: "Le paure non sono altro che piccoli mostri sotto il letto. Accendi la luce, guarda bene, e vedrai che erano solo le ombre dei tuoi calzini!". E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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**SPEZZARE LE CATENE DEL GIUDIZIO ALTRUI**
Possiamo smettere di concedere agli altri il potere di influenzare il nostro umore. Quante volte ci ritroviamo a pensare: "Cosa abbiamo fatto di male? Perché tutti sembrano essere contro di noi? Perché non riusciamo a farci comprendere?" Forse ci capita di reagire in modo difensivo o, al contrario, di chiuderci in noi stessi, rimuginando su cosa possa essere andato storto. È possibile che abbiamo la tendenza a prendere tutto sul personale, una cosa che accade a molti di noi. Ma dobbiamo sapere che possiamo cambiare questo atteggiamento, possiamo proteggerci e imparare a non lasciare che ogni parola e ogni opinione ci feriscano, come se fossero critiche dirette alla nostra persona, mettendo in discussione chi siamo, le nostre decisioni e i nostri principi. Possiamo mettere uno scudo potente: quello della verità. Riconoscere il valore della nostra persona e la fondatezza delle critiche altrui ci consente di divenire più solidi ed equilibrati nel valutare ciò che ci viene detto senza mai sentirsi "feriti", "offesi" o "sbagliati". E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
Possiamo smettere di concedere agli altri il potere di influenzare il nostro umore. Quante volte ci ritroviamo a pensare: "Cosa abbiamo fatto di male? Perché tutti sembrano essere contro di noi? Perché non riusciamo a farci comprendere?" Forse ci capita di reagire in modo difensivo o, al contrario, di chiuderci in noi stessi, rimuginando su cosa possa essere andato storto. È possibile che abbiamo la tendenza a prendere tutto sul personale, una cosa che accade a molti di noi. Ma dobbiamo sapere che possiamo cambiare questo atteggiamento, possiamo proteggerci e imparare a non lasciare che ogni parola e ogni opinione ci feriscano, come se fossero critiche dirette alla nostra persona, mettendo in discussione chi siamo, le nostre decisioni e i nostri principi. Possiamo mettere uno scudo potente: quello della verità. Riconoscere il valore della nostra persona e la fondatezza delle critiche altrui ci consente di divenire più solidi ed equilibrati nel valutare ciò che ci viene detto senza mai sentirsi "feriti", "offesi" o "sbagliati". E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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**ASCOLTARE LA SOLITUDINE DEI NOSTRI GIOVANI**
Cosa potrebbe essere passato per la testa di quel ragazzo di 17 anni (Riccardo) che ha sterminato la sua famiglia a Paderno Dugnano? È una domanda che lascia tutti senza parole e che, purtroppo, non trova una risposta facile. Ma la vera questione inquietante è un'altra: com'è possibile che nessuno si sia accorto di nulla?
Un ragazzo di 17 anni prende un coltello e compie una strage. Davvero non c'erano segnali? Pensiamo davvero che un gesto così estremo possa avvenire senza alcun avvertimento? È difficile crederlo. Eppure, un vicino di casa racconta che quella era una famiglia tranquilla, che non aveva mai notato nulla di strano. Questa affermazione mette in evidenza una verità che coinvolge ciascuno di noi: la morte di una comunità, di esseri umani che non sanno più connettersi e generare empatia.
Il dramma invisibile del nostro tempo è quello della solitudine esistenziale, del vivere in una bolla virtuale senza contatti reali, senza che qualcuno si accorga del malessere causato dall'angoscia di un vuoto affettivo, relazionale e sociale. Stare male senza che nessuno colga il dolore dell'anima e del cuore è un'esperienza che porta sempre a tragiche conseguenze come l'autolesionismo o il fuggire nell'oblio delle sostanze chimiche. E cosa dire di questo rifugio nei social network in cui molti adolescenti trascorrono ore ed ore nel finto comfort della loro stanza buia di relazioni autentiche? Questa strage è solo la punta dell'iceberg di un malessere diffuso che sta a noi cogliere nello specifico delle proprie competenze e responsabilità educative. L'educazione è la cinghia di trasmissione della nostra umanità: senza di essa si sprofonda nella voragine di una vita senza senso e senza significato. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
P.S. Nella foto i genitori di Riccardo e il fratellino di 12 anni.
Cosa potrebbe essere passato per la testa di quel ragazzo di 17 anni (Riccardo) che ha sterminato la sua famiglia a Paderno Dugnano? È una domanda che lascia tutti senza parole e che, purtroppo, non trova una risposta facile. Ma la vera questione inquietante è un'altra: com'è possibile che nessuno si sia accorto di nulla?
Un ragazzo di 17 anni prende un coltello e compie una strage. Davvero non c'erano segnali? Pensiamo davvero che un gesto così estremo possa avvenire senza alcun avvertimento? È difficile crederlo. Eppure, un vicino di casa racconta che quella era una famiglia tranquilla, che non aveva mai notato nulla di strano. Questa affermazione mette in evidenza una verità che coinvolge ciascuno di noi: la morte di una comunità, di esseri umani che non sanno più connettersi e generare empatia.
Il dramma invisibile del nostro tempo è quello della solitudine esistenziale, del vivere in una bolla virtuale senza contatti reali, senza che qualcuno si accorga del malessere causato dall'angoscia di un vuoto affettivo, relazionale e sociale. Stare male senza che nessuno colga il dolore dell'anima e del cuore è un'esperienza che porta sempre a tragiche conseguenze come l'autolesionismo o il fuggire nell'oblio delle sostanze chimiche. E cosa dire di questo rifugio nei social network in cui molti adolescenti trascorrono ore ed ore nel finto comfort della loro stanza buia di relazioni autentiche? Questa strage è solo la punta dell'iceberg di un malessere diffuso che sta a noi cogliere nello specifico delle proprie competenze e responsabilità educative. L'educazione è la cinghia di trasmissione della nostra umanità: senza di essa si sprofonda nella voragine di una vita senza senso e senza significato. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
P.S. Nella foto i genitori di Riccardo e il fratellino di 12 anni.
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In una società che spesso ci porta a mettere il lavoro o gli altri al primo posto, è fondamentale riscoprire l’importanza di prendersi cura di sé e di stabilire dei sani limiti. Durante questo seminario, esploreremo strategie pratiche per costruire una sana relazione con se stessi, imparare a dire no senza sensi di colpa e vivere una vita più autentica e soddisfacente.
Come disse Oscar Wilde:
Amare se stessi è l’inizio di una storia d’amore lunga tutta la vita.
Con questo seminario, frutto d’anni di studio e di formazione, potrai intraprendere un viaggio verso l’amore per te stesso e il rispetto che meriti.
Prepariamoci a scrivere insieme il prossimo capitolo di questa bellissima storia.
Sei pronto a scoprire il potere dell’autenticità, della crescita consapevole e del rispetto per sé stessi?
E un nuovo viaggio sta per incominciare.
🗓️ Data: sabato 28.09.2024
🕐 Orario: 09.00-13.00 / 14.00-17.30
👥 Destinatari: adulti
👤Conduttore: Dott. Pietro Lombardo
📍Luogo: Centro Studi Evolution – Verona
💰Quota investimento: € 185,00 | PROMO 1 ° EDIZIONE: € 85,00 + libro in omaggio
👉🏻SCOPRI DI PIÙ👈🏻
Come disse Oscar Wilde:
Amare se stessi è l’inizio di una storia d’amore lunga tutta la vita.
Con questo seminario, frutto d’anni di studio e di formazione, potrai intraprendere un viaggio verso l’amore per te stesso e il rispetto che meriti.
Prepariamoci a scrivere insieme il prossimo capitolo di questa bellissima storia.
Sei pronto a scoprire il potere dell’autenticità, della crescita consapevole e del rispetto per sé stessi?
E un nuovo viaggio sta per incominciare.
🗓️ Data: sabato 28.09.2024
🕐 Orario: 09.00-13.00 / 14.00-17.30
👥 Destinatari: adulti
👤Conduttore: Dott. Pietro Lombardo
📍Luogo: Centro Studi Evolution – Verona
💰Quota investimento: € 185,00 | PROMO 1 ° EDIZIONE: € 85,00 + libro in omaggio
👉🏻SCOPRI DI PIÙ👈🏻
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**SVILUPPARE LA PADRONANZA PERSONALE**
La padronanza personale si riferisce all'impegno costante dell'individuo verso l'auto-miglioramento e l'apprendimento continuo. Avere padronanza personale significa coltivare una visione chiara dei propri obiettivi, delle proprie aspirazioni e dei valori che guidano le proprie azioni. È la capacità di identificare e perseguire le proprie ambizioni in modo consapevole e disciplinato, mantenendo un equilibrio tra ambizione e umiltà. Le persone con alta padronanza personale non si accontentano della mediocrità: esse cercano costantemente di superare i propri limiti e di crescere sia a livello personale che professionale.
Un altro aspetto fondamentale della padronanza personale è la capacità di riflettere criticamente su se stessi. Questa auto-riflessione permette di riconoscere le proprie debolezze e di lavorare per migliorarle, mantenendo allo stesso tempo una visione positiva e realistica delle proprie capacità. La padronanza personale non riguarda solo il raggiungimento di competenze tecniche o obiettivi specifici, ma anche lo sviluppo di un mindset orientato alla crescita e alla resilienza.
Nelle organizzazioni, la padronanza personale è vista come un motore per l'innovazione e il cambiamento. I leader che coltivano la propria padronanza personale tendono a ispirare gli altri, creando un ambiente in cui l'apprendimento continuo e l'auto-miglioramento sono incoraggiati e valorizzati. In definitiva, la padronanza personale è una strada verso l'autorealizzazione e la leadership efficace, poiché combina l'impegno verso il miglioramento personale con la capacità di influenzare positivamente il mondo circostante. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
La padronanza personale si riferisce all'impegno costante dell'individuo verso l'auto-miglioramento e l'apprendimento continuo. Avere padronanza personale significa coltivare una visione chiara dei propri obiettivi, delle proprie aspirazioni e dei valori che guidano le proprie azioni. È la capacità di identificare e perseguire le proprie ambizioni in modo consapevole e disciplinato, mantenendo un equilibrio tra ambizione e umiltà. Le persone con alta padronanza personale non si accontentano della mediocrità: esse cercano costantemente di superare i propri limiti e di crescere sia a livello personale che professionale.
Un altro aspetto fondamentale della padronanza personale è la capacità di riflettere criticamente su se stessi. Questa auto-riflessione permette di riconoscere le proprie debolezze e di lavorare per migliorarle, mantenendo allo stesso tempo una visione positiva e realistica delle proprie capacità. La padronanza personale non riguarda solo il raggiungimento di competenze tecniche o obiettivi specifici, ma anche lo sviluppo di un mindset orientato alla crescita e alla resilienza.
Nelle organizzazioni, la padronanza personale è vista come un motore per l'innovazione e il cambiamento. I leader che coltivano la propria padronanza personale tendono a ispirare gli altri, creando un ambiente in cui l'apprendimento continuo e l'auto-miglioramento sono incoraggiati e valorizzati. In definitiva, la padronanza personale è una strada verso l'autorealizzazione e la leadership efficace, poiché combina l'impegno verso il miglioramento personale con la capacità di influenzare positivamente il mondo circostante. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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Essere un genitore non significa solo essere fisicamente presente, ma anche emotivamente coinvolto nella vita interiore del proprio figlio. Quando un genitore è distante, nonostante sia apparentemente vicino, un figlio si sente solo, smarrito, e alla deriva nel mare delle proprie emozioni. Questa mancanza di supporto emotivo lascia il giovane senza una guida per comprendere ciò che prova, senza qualcuno che possa dare un senso alle sue sensazioni, soprattutto quelle più difficili da gestire. Le emozioni che i figli vivono durante la crescita possono essere intense e spesso incomprensibili per loro stessi. Senza un genitore capace di contenere psichicamente queste esperienze, il giovane rimane prigioniero di una percezione limitata della realtà. È come se le emozioni negative si gonfiassero a dismisura, senza mai trovare uno spazio sicuro in cui essere riconosciute, rassicurate e comprese. Questo può creare una solitudine interiore profonda, in cui il figlio si sente invisibile e incompreso. Un genitore presente emotivamente è in grado di fornire al figlio quello che gli psicologi chiamano "contenimento psichico". Questo significa essere lì, non solo per ascoltare, ma per aiutare il figlio a dare un nome a ciò che sente. È il genitore che tranquillizza, che rassicura e che permette al ragazzo di comprendere che quelle emozioni, seppur negative, sono normali e gestibili. Con il supporto giusto, il figlio impara a superare la visione ristretta della sua realtà e ad affrontare le sue paure con maggiore serenità.
Questo processo di contenimento è fondamentale per lo sviluppo emotivo. Quando un figlio può vedere il genitore come un punto di riferimento sicuro, qualcuno che lo aiuta a navigare tra le acque agitate dei sentimenti, la percezione del mondo diventa meno minacciosa e più comprensibile. Lontano dal sentirsi solo nella propria tempesta interiore, il figlio sa che può contare su qualcuno che lo aiuterà a mettere in ordine quel caos emotivo. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
Questo processo di contenimento è fondamentale per lo sviluppo emotivo. Quando un figlio può vedere il genitore come un punto di riferimento sicuro, qualcuno che lo aiuta a navigare tra le acque agitate dei sentimenti, la percezione del mondo diventa meno minacciosa e più comprensibile. Lontano dal sentirsi solo nella propria tempesta interiore, il figlio sa che può contare su qualcuno che lo aiuterà a mettere in ordine quel caos emotivo. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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**UNA MENTE LIBERA DA PREOCCUPAZIONI*
Quando la mente è affollata da pensieri incessanti, prendiamo esempio dalla pioggia: essa lava via la polvere che offusca il nostro spirito, purificando l'aria intorno a noi. Allo stesso modo, dobbiamo permettere alla nostra mente di liberarsi dalle preoccupazioni, per ritrovare chiarezza e aprirci a nuove prospettive. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
Quando la mente è affollata da pensieri incessanti, prendiamo esempio dalla pioggia: essa lava via la polvere che offusca il nostro spirito, purificando l'aria intorno a noi. Allo stesso modo, dobbiamo permettere alla nostra mente di liberarsi dalle preoccupazioni, per ritrovare chiarezza e aprirci a nuove prospettive. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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**QUATTRO CONSEGUENZE DEGLI SMARTPHONE**
Quattro fenomeni preoccupanti emergono con l'uso diffuso degli smartphone tra i giovani. Il primo riguarda il calo delle occasioni di socializzazione. Con l'introduzione dello smartphone, il tempo dedicato agli incontri tra amici è diminuito drasticamente: ad esempio, in America da una media di 122 minuti al giorno nel 2012, si è passati a soli 67 minuti nel 2019. Il secondo fenomeno riguarda il deterioramento del sonno. Non appena gli adolescenti sono passati dai telefoni tradizionali agli smartphone, la qualità e la quantità del loro riposo è peggiorata sensibilmente in tutto il mondo industrializzato. Il terzo aspetto è la perdita di concentrazione. Gli smartphone sono un vero e proprio veleno per l’attenzione. Molti giovani ricevono centinaia di notifiche ogni giorno, rendendo estremamente raro che possano godere di cinque o dieci minuti consecutivi senza essere interrotti. Il quarto e più allarmante fenomeno è la dipendenza. Numerosi adolescenti hanno sviluppato vere e proprie dipendenze comportamentali, paragonabili a quelle causate dalle slot-machine, con ripercussioni significative sul loro benessere psicologico, sulla loro crescita sociale e sui rapporti familiari. Gli effetti si manifestano, come confermato da psicologi infantili italiani, in forme di ansia, irritabilità e insonnia. Tutto ciò pone la questione educativa in primo piano. Non si tratta di tornare indietro ma di promuovere una consapevolezza e, sopratutto, di favorire un aumento della vita sociale e relazionale. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
Quattro fenomeni preoccupanti emergono con l'uso diffuso degli smartphone tra i giovani. Il primo riguarda il calo delle occasioni di socializzazione. Con l'introduzione dello smartphone, il tempo dedicato agli incontri tra amici è diminuito drasticamente: ad esempio, in America da una media di 122 minuti al giorno nel 2012, si è passati a soli 67 minuti nel 2019. Il secondo fenomeno riguarda il deterioramento del sonno. Non appena gli adolescenti sono passati dai telefoni tradizionali agli smartphone, la qualità e la quantità del loro riposo è peggiorata sensibilmente in tutto il mondo industrializzato. Il terzo aspetto è la perdita di concentrazione. Gli smartphone sono un vero e proprio veleno per l’attenzione. Molti giovani ricevono centinaia di notifiche ogni giorno, rendendo estremamente raro che possano godere di cinque o dieci minuti consecutivi senza essere interrotti. Il quarto e più allarmante fenomeno è la dipendenza. Numerosi adolescenti hanno sviluppato vere e proprie dipendenze comportamentali, paragonabili a quelle causate dalle slot-machine, con ripercussioni significative sul loro benessere psicologico, sulla loro crescita sociale e sui rapporti familiari. Gli effetti si manifestano, come confermato da psicologi infantili italiani, in forme di ansia, irritabilità e insonnia. Tutto ciò pone la questione educativa in primo piano. Non si tratta di tornare indietro ma di promuovere una consapevolezza e, sopratutto, di favorire un aumento della vita sociale e relazionale. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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**IL POTERE TRASFORMATIVO DEL PERDONO**
Ci sono momenti nella vita in cui siamo chiamati a scegliere tra il lasciarci consumare dalla rabbia o intraprendere una strada diversa, quella del perdono. Il perdono non è dimenticare o giustificare, ma comprendere profondamente le esperienze passate, imparare da esse e liberarsi dei pensieri che ci avvelenano. È un atto di grande forza, che può trasformare la nostra vita e il mondo che ci circonda. Come dimostra l'esempio di Nelson Mandela, che dopo 27 anni di prigionia ha scelto di perdonare i suoi aguzzini, il perdono può liberare intere nazioni dall'odio e creare nuove opportunità di riconciliazione e pace. Quando scegliamo di perdonare, non solo miglioriamo la nostra salute mentale e fisica, ma contribuiamo a creare comunità più unite e resilienti. Praticare il perdono è un atto rivoluzionario, capace di innescare un circuito positivo che rafforza i legami e la fiducia. Attraverso il perdono, abbandoniamo il peso del rancore e ci apriamo a relazioni più significative e autentiche.
Non si tratta di debolezza, ma di una forza interiore che ci permette di andare oltre la rabbia e il dolore, trasformando le ferite in occasioni di crescita. Perché, quando cambiamo noi stessi, il mondo intorno a noi cambia di riflesso.
👉 Chiediamoci oggi: chi posso perdonare per alleggerire il mio cuore e costruire un domani migliore?
E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
Ci sono momenti nella vita in cui siamo chiamati a scegliere tra il lasciarci consumare dalla rabbia o intraprendere una strada diversa, quella del perdono. Il perdono non è dimenticare o giustificare, ma comprendere profondamente le esperienze passate, imparare da esse e liberarsi dei pensieri che ci avvelenano. È un atto di grande forza, che può trasformare la nostra vita e il mondo che ci circonda. Come dimostra l'esempio di Nelson Mandela, che dopo 27 anni di prigionia ha scelto di perdonare i suoi aguzzini, il perdono può liberare intere nazioni dall'odio e creare nuove opportunità di riconciliazione e pace. Quando scegliamo di perdonare, non solo miglioriamo la nostra salute mentale e fisica, ma contribuiamo a creare comunità più unite e resilienti. Praticare il perdono è un atto rivoluzionario, capace di innescare un circuito positivo che rafforza i legami e la fiducia. Attraverso il perdono, abbandoniamo il peso del rancore e ci apriamo a relazioni più significative e autentiche.
Non si tratta di debolezza, ma di una forza interiore che ci permette di andare oltre la rabbia e il dolore, trasformando le ferite in occasioni di crescita. Perché, quando cambiamo noi stessi, il mondo intorno a noi cambia di riflesso.
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E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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È sempre più importante dove si va a che da dove si viene: rielaborare il nostro passato! E il viaggio continua… Grazie Pietro Lombardo
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Se i genitori sono infantili, come farà il bambino a capire le regole della vita? Essere genitori è un compito complesso e delicato, che richiede non solo amore e dedizione, ma anche maturità e responsabilità. Il ruolo di un genitore non è soltanto quello di nutrire e proteggere, ma anche di fornire al bambino una bussola morale ed emotiva, che lo aiuti a orientarsi nel mondo. Ma cosa succede quando i genitori, invece di rappresentare un punto di riferimento solido e stabile, si comportano in modo infantile? Come può un bambino, che cerca stabilità e comprensione, sviluppare una visione chiara delle regole della vita? Quando i genitori non riescono a distinguere tra il proprio ruolo di adulti e quello di amici o compagni di gioco, il bambino rischia di rimanere confuso su chi debba dargli guida e struttura. L'infantilismo dei genitori può manifestarsi in diversi modi: dalla mancanza di confini chiari, alla ricerca costante di approvazione dai figli, fino all’incapacità di gestire le proprie emozioni e responsabilità. Questo comportamento può creare un ambiente in cui il bambino si sente perso, senza una solida base su cui costruire il proprio senso di sé e il proprio modo di relazionarsi con il mondo. I bambini imparano le regole della vita attraverso l'esempio. Se vedono i loro genitori affrontare le sfide con maturità, rispettare gli impegni e gestire le emozioni in modo sano, svilupperanno anche loro queste abilità. Al contrario, se osservano comportamenti instabili o irrazionali, potrebbero crescere con l'idea che queste siano le modalità accettabili per affrontare le difficoltà della vita. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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Il senso della propria competenza determina l’atteggiamento con cui affrontiamo le difficoltà. Vi sono almeno quattro obiettivi di processo che riguardano il raggiungere una sana autostima:
1. accettare se stessi;
2. essere soddisfatti del proprio modo di essere e di agire;
3. avere fiducia in se stessi;
4. essere capaci di affrontare con grinta i problemi della vita.
E il viaggio continua... Grazie.
𝗖𝗢𝗥𝗦𝗢 𝗗𝗜 𝗔𝗨𝗧𝗢𝗦𝗧𝗜𝗠𝗔 | 𝗠𝗲𝘁𝗮𝗯𝗼𝗹𝗲̀ - 𝗢𝗻𝗲 𝗗𝗮𝘆
👤Conduttore: Dott. Pietro Lombardo
🗓️Data e orario: Sabato 19 Ottobre 2024
🕐8.30-13.00/14.30-18.00
📍Luogo: Centro Studi Evolution - Verona
👫🏻Destinatari: dai 18 anni in sù
👉🏻SCOPRI DI PIÙ👈🏻
1. accettare se stessi;
2. essere soddisfatti del proprio modo di essere e di agire;
3. avere fiducia in se stessi;
4. essere capaci di affrontare con grinta i problemi della vita.
E il viaggio continua... Grazie.
𝗖𝗢𝗥𝗦𝗢 𝗗𝗜 𝗔𝗨𝗧𝗢𝗦𝗧𝗜𝗠𝗔 | 𝗠𝗲𝘁𝗮𝗯𝗼𝗹𝗲̀ - 𝗢𝗻𝗲 𝗗𝗮𝘆
👤Conduttore: Dott. Pietro Lombardo
🗓️Data e orario: Sabato 19 Ottobre 2024
🕐8.30-13.00/14.30-18.00
📍Luogo: Centro Studi Evolution - Verona
👫🏻Destinatari: dai 18 anni in sù
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**ADOLESCENTI E SCONFITTE**
Che si tratti di un insuccesso scolastico, di una delusione sportiva o di una difficoltà nelle relazioni, le sconfitte fanno parte della vita di ogni adolescente. Ma ciò che realmente conta non è la sconfitta in sé, bensì l’atteggiamento con cui la si affronta. Troppo spesso, i giovani percepiscono l’insuccesso come un segnale di incapacità o di inadeguatezza personale, il che può condurre a frustrazione, scoraggiamento o addirittura al ritiro di fronte alle sfide future. Tuttavia, le sconfitte non devono essere viste come un fallimento permanente, ma come un'opportunità per crescere. Ogni sconfitta può insegnare qualcosa di prezioso: può insegnare l’importanza della perseveranza, la necessità di migliorare, o persino far scoprire nuove capacità e risorse che non si sapeva di possedere. Affrontare le sconfitte in modo costruttivo richiede un cambiamento di prospettiva. Gli adolescenti devono essere incoraggiati a vedere gli ostacoli come momenti di apprendimento, piuttosto che come giudizi sul proprio valore. Questa mentalità propositiva permette loro di sviluppare una maggiore resilienza, fondamentale per la vita adulta. Inoltre, la capacità di accettare la sconfitta con umiltà è essenziale per imparare a lavorare sodo, a rivedere i propri errori e a migliorarsi continuamente. È attraverso questi momenti che si forgia il carattere, si sviluppa la consapevolezza delle proprie forze e debolezze, e si rafforza la determinazione a dare il meglio di sé. L'umiltà e la determinazione sono due qualità che si completano a vicenda: l'umiltà permette di riconoscere che c’è sempre qualcosa da imparare, che il successo non è garantito e che ogni passo è un’opportunità di crescita; la determinazione, d’altra parte, spinge l’adolescente a non arrendersi, a cercare continuamente di migliorarsi e a trovare nuove strade verso i propri obiettivi. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
Che si tratti di un insuccesso scolastico, di una delusione sportiva o di una difficoltà nelle relazioni, le sconfitte fanno parte della vita di ogni adolescente. Ma ciò che realmente conta non è la sconfitta in sé, bensì l’atteggiamento con cui la si affronta. Troppo spesso, i giovani percepiscono l’insuccesso come un segnale di incapacità o di inadeguatezza personale, il che può condurre a frustrazione, scoraggiamento o addirittura al ritiro di fronte alle sfide future. Tuttavia, le sconfitte non devono essere viste come un fallimento permanente, ma come un'opportunità per crescere. Ogni sconfitta può insegnare qualcosa di prezioso: può insegnare l’importanza della perseveranza, la necessità di migliorare, o persino far scoprire nuove capacità e risorse che non si sapeva di possedere. Affrontare le sconfitte in modo costruttivo richiede un cambiamento di prospettiva. Gli adolescenti devono essere incoraggiati a vedere gli ostacoli come momenti di apprendimento, piuttosto che come giudizi sul proprio valore. Questa mentalità propositiva permette loro di sviluppare una maggiore resilienza, fondamentale per la vita adulta. Inoltre, la capacità di accettare la sconfitta con umiltà è essenziale per imparare a lavorare sodo, a rivedere i propri errori e a migliorarsi continuamente. È attraverso questi momenti che si forgia il carattere, si sviluppa la consapevolezza delle proprie forze e debolezze, e si rafforza la determinazione a dare il meglio di sé. L'umiltà e la determinazione sono due qualità che si completano a vicenda: l'umiltà permette di riconoscere che c’è sempre qualcosa da imparare, che il successo non è garantito e che ogni passo è un’opportunità di crescita; la determinazione, d’altra parte, spinge l’adolescente a non arrendersi, a cercare continuamente di migliorarsi e a trovare nuove strade verso i propri obiettivi. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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