Gli adolescenti, in questa fase cruciale di crescita, spesso sono in cerca di significato e scopo. L'idea di trascendenza - andare oltre il superficiale per cercare qualcosa di più profondo e significativo - può giocare un ruolo importante nel loro sviluppo. Essi potrebbero chiedersi cosa c'è oltre l'ovvio e come possono contribuire a qualcosa di più grande di loro stessi. La speranza è un motore potente per gli adolescenti, poiché affrontano il futuro con entusiasmo ed eccitazione. Essa li ispira a sognare in grande e a cercare di realizzare i loro obiettivi. La speranza può sostenere il loro impegno nell'apprendimento, nello sviluppo delle loro abilità e nel perseguire le loro passioni. Il futuro, un territorio ancora inesplorato, rappresenta sia un'opportunità che una sfida per gli adolescenti. Il modo in cui affrontano il futuro è influenzato dalla loro mentalità, dalle risorse disponibili e dalle opportunità a loro offerte. Lavorare su una visione positiva del futuro può incoraggiarli a pianificare, a stabilire obiettivi realistici e a sviluppare strategie per raggiungerli. In sintesi, per gli adolescenti, il concetto di trascendenza può aiutarli a guardare oltre l'ovvio e a scoprire un senso più profondo nella vita. La speranza li guida verso il futuro con fiducia ed entusiasmo, mentre la capacità di visualizzare un futuro positivo li aiuta a plasmare i loro sforzi e le loro decisioni nel presente. In questa nuova puntata avremo modo di riflettere insieme su un tema così delicato e fondamentale della crescita adolescenziale e non solo. E il viaggio continua... Grazie.
👍3
Per chi desidera seguire la diretta: https://www.radiomater.org/it/streaming.htm
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**DALLO SVANTAGGIO ALLA VETTA...**
Giulio Cesare e Van Gogh erano epilettici, Beethoven era sordo, Edison e Schopenhauer erano deboli d'udito, Milton Erickson era daltonico nonché dislessico come sembra fosse Einstein. Ciononostante tutti questi uomini hanno consegnato alla storia dell'umanità il loro ingegno e il frutto delle loro opere. Se di uno svantaggio se ne fa autocommiserazione non si arriverà alla piena realizzazione di sé. Chi davanti a una difficoltà si arrende e spegne il faro della speranza, non potrà attingere alla ricchezza del potenziale interiore. Le difficoltà possono essere sabbie mobili o dei gradini sulla strada verso la vetta. Chi riesce ad andare oltre gli ostacoli crede in sé e nella sua missione esistenziale, in quanto avverte come quel desiderio di realizzarsi sia la strada che gli incendia il cuore e vivifica la mente di idee, soluzioni e creatività. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
Giulio Cesare e Van Gogh erano epilettici, Beethoven era sordo, Edison e Schopenhauer erano deboli d'udito, Milton Erickson era daltonico nonché dislessico come sembra fosse Einstein. Ciononostante tutti questi uomini hanno consegnato alla storia dell'umanità il loro ingegno e il frutto delle loro opere. Se di uno svantaggio se ne fa autocommiserazione non si arriverà alla piena realizzazione di sé. Chi davanti a una difficoltà si arrende e spegne il faro della speranza, non potrà attingere alla ricchezza del potenziale interiore. Le difficoltà possono essere sabbie mobili o dei gradini sulla strada verso la vetta. Chi riesce ad andare oltre gli ostacoli crede in sé e nella sua missione esistenziale, in quanto avverte come quel desiderio di realizzarsi sia la strada che gli incendia il cuore e vivifica la mente di idee, soluzioni e creatività. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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**TUTTI PER UNO O UNO PER TUTTI?**
Ci sono situazioni in cui i team si trovano in stallo perché i loro membri stanno perseguendo obiettivi che si sovrappongono o addirittura entrano in conflitto tra di loro. La domanda sorge spontanea: quando è opportuno che le persone si concentrino principalmente sui propri interessi, e quando invece dovrebbero mettere al primo posto il bene del team? L'efficacia dei team è massima quando c'è un equilibrato mix di incentivi personali e collettivi che li motiva. Se gli incentivi sono solo individuali, c'è il rischio che la cooperazione si riduca (ognuno tenderà a privilegiare se stesso); se invece gli incentivi sono solo collettivi, gli individui avranno pochi stimoli per dare il loro contributo (come succede ai parassiti in una competizione di tiro alla fune). Quale è la giusta combinazione? L'equilibrio tra incentivi personali e collettivi dovrebbe corrispondere al livello di responsabilità o controllo che ciascun membro del team ha in ogni situazione. Ho conosciuto tanti team di lavoro e ognuno ha la sua fisionomia. Ciò che conta è lavorare per formare delle dinamiche relazionali che diano ad ogni persona delle sensazioni di benessere e fiducia reciproca. Dove c'è un clima sereno le persone lavorano meglio e producono di più. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
Ci sono situazioni in cui i team si trovano in stallo perché i loro membri stanno perseguendo obiettivi che si sovrappongono o addirittura entrano in conflitto tra di loro. La domanda sorge spontanea: quando è opportuno che le persone si concentrino principalmente sui propri interessi, e quando invece dovrebbero mettere al primo posto il bene del team? L'efficacia dei team è massima quando c'è un equilibrato mix di incentivi personali e collettivi che li motiva. Se gli incentivi sono solo individuali, c'è il rischio che la cooperazione si riduca (ognuno tenderà a privilegiare se stesso); se invece gli incentivi sono solo collettivi, gli individui avranno pochi stimoli per dare il loro contributo (come succede ai parassiti in una competizione di tiro alla fune). Quale è la giusta combinazione? L'equilibrio tra incentivi personali e collettivi dovrebbe corrispondere al livello di responsabilità o controllo che ciascun membro del team ha in ogni situazione. Ho conosciuto tanti team di lavoro e ognuno ha la sua fisionomia. Ciò che conta è lavorare per formare delle dinamiche relazionali che diano ad ogni persona delle sensazioni di benessere e fiducia reciproca. Dove c'è un clima sereno le persone lavorano meglio e producono di più. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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**GUARIRE IL BAMBINO INTERIORE**
A volte dentro di noi c'è un bambino o una bambina che soffrono ancora delle umiliazioni subite, dei baci mancati, delle carezze negate e dell'ombra scura di una solitudine scura come la pece. Queste sensazioni d'angoscia possono rimanere sopite per anni, per poi risvegliarsi come un vulcano che dormiva silenzioso mentre il magma del dolore continuava a scorrere nei sotterranei più reconditi dell'inconscio. Non vi siete mai sentiti sorprendere da un impeto travolgente di dolore o di rabbia quando qualcuno vi ha reso invisibili o mancato di rispetto? Vi siete mai trovati in una situazione di panico senza che vi fosse una valida ragione? Vi siete mai svegliati depressi, svuotati d'energia e di desideri senza sapere il perché? Tutto ciò ha poco a che fare con il presente: sono le ferite dell'infanzia che ci portiamo dentro la mente che sente a farci sperimentare delle emozioni fuori contesto o sproporzionate rispetto alla situazione attuale. E bisogna ricordare che a volte sono proprio questi antichi dolori che ci hanno insegnato ad anestetizzarci per impedirci di sperimentare sensazioni troppo angoscianti da sopportare. Prossimamente ho intenzione di proporre un nuovo webinar dal titolo: «COME GUARIRE E NUTRIRE IL BAMBINO INTERIORE». E vorrei parlarvi del mio bambino ferito e di come sono arrivato sino a qui a sentire il battito della vita che infiamma il cuore e accende di brividi l'anima, perché non c'è cosa più bella e giusta che ritrovare se stessi nell'armonia, l'equilibrio e la serenità. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
A volte dentro di noi c'è un bambino o una bambina che soffrono ancora delle umiliazioni subite, dei baci mancati, delle carezze negate e dell'ombra scura di una solitudine scura come la pece. Queste sensazioni d'angoscia possono rimanere sopite per anni, per poi risvegliarsi come un vulcano che dormiva silenzioso mentre il magma del dolore continuava a scorrere nei sotterranei più reconditi dell'inconscio. Non vi siete mai sentiti sorprendere da un impeto travolgente di dolore o di rabbia quando qualcuno vi ha reso invisibili o mancato di rispetto? Vi siete mai trovati in una situazione di panico senza che vi fosse una valida ragione? Vi siete mai svegliati depressi, svuotati d'energia e di desideri senza sapere il perché? Tutto ciò ha poco a che fare con il presente: sono le ferite dell'infanzia che ci portiamo dentro la mente che sente a farci sperimentare delle emozioni fuori contesto o sproporzionate rispetto alla situazione attuale. E bisogna ricordare che a volte sono proprio questi antichi dolori che ci hanno insegnato ad anestetizzarci per impedirci di sperimentare sensazioni troppo angoscianti da sopportare. Prossimamente ho intenzione di proporre un nuovo webinar dal titolo: «COME GUARIRE E NUTRIRE IL BAMBINO INTERIORE». E vorrei parlarvi del mio bambino ferito e di come sono arrivato sino a qui a sentire il battito della vita che infiamma il cuore e accende di brividi l'anima, perché non c'è cosa più bella e giusta che ritrovare se stessi nell'armonia, l'equilibrio e la serenità. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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**LA FORZA DELL'AMORE INCONDIZIONATO**
Amare una persona in modo incondizionato significa accettarla e volerle bene a prescindere dal fatto che assomigli o meno al proprio ideale e soddisfa in toto le nostre aspettative. Ecco perché è così difficile sperimentare questo tipo di amore generoso, rispettoso e realmente desideroso del favorire la crescita e realizzazione altrui. Pensiamo, ad esempio, all'amore di un genitore verso un figlio che consciamente o meno trasmette questo messaggio: «Se sei buono e bravo nel modo che intendo io, ti amerò, altrimenti no». Quando un genitore è fortemente deluso da un comportamento del figlio che mai si sarebbe aspettato ha la possibilità di giudicarlo severamente, gettargli adesso tutta la sua amarezza e delusione o scagliarsi contro di lui colmo d'ira. Eppure, un buon genitore è colui che fa la cosa giusta quando il figlio compie quella sbagliata. Il modo migliore per riprendere una condotta sbagliata è di far sentire che il nostro amore è più forte del male e che è proprio nei momenti più scuri che un genitore è capace di fare luce indicando, con amorevolezza e fermezza, la giusta via verso il bene, la verità e la giustizia. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
Amare una persona in modo incondizionato significa accettarla e volerle bene a prescindere dal fatto che assomigli o meno al proprio ideale e soddisfa in toto le nostre aspettative. Ecco perché è così difficile sperimentare questo tipo di amore generoso, rispettoso e realmente desideroso del favorire la crescita e realizzazione altrui. Pensiamo, ad esempio, all'amore di un genitore verso un figlio che consciamente o meno trasmette questo messaggio: «Se sei buono e bravo nel modo che intendo io, ti amerò, altrimenti no». Quando un genitore è fortemente deluso da un comportamento del figlio che mai si sarebbe aspettato ha la possibilità di giudicarlo severamente, gettargli adesso tutta la sua amarezza e delusione o scagliarsi contro di lui colmo d'ira. Eppure, un buon genitore è colui che fa la cosa giusta quando il figlio compie quella sbagliata. Il modo migliore per riprendere una condotta sbagliata è di far sentire che il nostro amore è più forte del male e che è proprio nei momenti più scuri che un genitore è capace di fare luce indicando, con amorevolezza e fermezza, la giusta via verso il bene, la verità e la giustizia. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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**CONFRONTARSI CON GLI ALTRI PER CRESCERE**
L'interazione con altre persone e diverse prospettive sulla realtà, sulla vita e sulle interazioni è un'esperienza che ci spinge in modo straordinario a sviluppare la nostra abilità comunicativa e relazionale. Ci permette di superare il nostro egocentrismo cognitivo e di realizzare che esistono altri punti di vista e bisogni oltre i nostri. Questo processo di confronto richiede audacia e umiltà. Audacia, perché richiede di avventurarsi nell'ignoto, di entrare in contatto con individui che forse non conosciamo ancora bene. Anche se si tratta di amici, familiari o persino del nostro partner, la sfida è reale perché ognuno di loro possiede un mondo interiore diverso, vedono la realtà da un'ottica differente e portano con sé esperienze uniche. L'umiltà è altrettanto cruciale. Per comprendere realmente l'altro e impegnarsi in un confronto profondo, dobbiamo essere aperti a mettere in discussione noi stessi e, se necessario, a rivedere aspetti del nostro modo di pensare, sentire e agire. È un atto di consapevolezza che ci arricchisce, consentendoci di adattarci e crescere. E così, il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
L'interazione con altre persone e diverse prospettive sulla realtà, sulla vita e sulle interazioni è un'esperienza che ci spinge in modo straordinario a sviluppare la nostra abilità comunicativa e relazionale. Ci permette di superare il nostro egocentrismo cognitivo e di realizzare che esistono altri punti di vista e bisogni oltre i nostri. Questo processo di confronto richiede audacia e umiltà. Audacia, perché richiede di avventurarsi nell'ignoto, di entrare in contatto con individui che forse non conosciamo ancora bene. Anche se si tratta di amici, familiari o persino del nostro partner, la sfida è reale perché ognuno di loro possiede un mondo interiore diverso, vedono la realtà da un'ottica differente e portano con sé esperienze uniche. L'umiltà è altrettanto cruciale. Per comprendere realmente l'altro e impegnarsi in un confronto profondo, dobbiamo essere aperti a mettere in discussione noi stessi e, se necessario, a rivedere aspetti del nostro modo di pensare, sentire e agire. È un atto di consapevolezza che ci arricchisce, consentendoci di adattarci e crescere. E così, il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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**UN CUORE DI PIETRA?**
A volte molto presto si impara a mascherare la reale natura dei propri sentimenti o pensieri. Come mai? Possono esservi più motivazioni. Una delle più frequenti è la vergogna di mostrare la propria vulnerabilità e sensibilità. Una volta una persona mi disse: «Quando è morta mia madre, soffrii moltissimo. Avevo dieci anni ed ero pietrificato. Mi mostrai del tutto indifferente e nessuno capì quanto stavo male dentro. C'era solo il mio cane a comprendermi e in lui trovai rifugio al mio inconsolabile dolore per quella perdita per me inaccettabile. Ricordo che egli aveva deciso di consolarmi facendo il matto e standomi sempre vicino. La cosa peggiore è che c'era sempre qualcuno che rinfacciava la mia apparente indifferenza e durezza di cuore. Questa cosa qui me la porto ancora dentro e mi impedisce, ancora oggi, di mostrare la mia tenerezza alle persone che amo». Se un bambino si trova senza un adulto capace di comprenderlo e di contenerlo nel suo dolore, imparerà a costruirsi una noce di cocco in cui rinchiudersi dentro. Nessuno nasce con un cuore di pietra ma è certamente vero che di pietra può diventare. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
A volte molto presto si impara a mascherare la reale natura dei propri sentimenti o pensieri. Come mai? Possono esservi più motivazioni. Una delle più frequenti è la vergogna di mostrare la propria vulnerabilità e sensibilità. Una volta una persona mi disse: «Quando è morta mia madre, soffrii moltissimo. Avevo dieci anni ed ero pietrificato. Mi mostrai del tutto indifferente e nessuno capì quanto stavo male dentro. C'era solo il mio cane a comprendermi e in lui trovai rifugio al mio inconsolabile dolore per quella perdita per me inaccettabile. Ricordo che egli aveva deciso di consolarmi facendo il matto e standomi sempre vicino. La cosa peggiore è che c'era sempre qualcuno che rinfacciava la mia apparente indifferenza e durezza di cuore. Questa cosa qui me la porto ancora dentro e mi impedisce, ancora oggi, di mostrare la mia tenerezza alle persone che amo». Se un bambino si trova senza un adulto capace di comprenderlo e di contenerlo nel suo dolore, imparerà a costruirsi una noce di cocco in cui rinchiudersi dentro. Nessuno nasce con un cuore di pietra ma è certamente vero che di pietra può diventare. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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La comunicazione può essere coerente o incoerente tra livello intenzionale e non intenzionale. Se non siamo congruenti tra ciò che diciamo e ciò che sentiamo lanciamo un doppio messaggio che confonde l’altro, inducendolo a sentirsi sempre sbagliato. In questo video vi racconto un’esperienza reale di una madre e di un bambino che ci aiuterà a compreso con chiarezza questo aspetto. E il viaggio continua… Grazie 🙏 Se desiderate potete condividere questo video con amici o persone interessate al bene altrui. https://www.instagram.com/p/CwYFw0LKk_V/
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**ATTENZIONE ALLA FALSA FELICITÀ**
Se il cervello si abitua a produrre felicità tramite sostanze chimiche o tramite l'utilizzo di surrogati tecnologici come, ad esempio, i videogiochi disimparerà a produrre in modo diverso ciò che lo fa star bene. Il rischio di ogni dipendenza è proprio questo: invece di educarsi alla felicità attraverso le relazioni, l'impegno, la curiosità, le attività creative come quelle artistiche (ricordate le serate in spiaggia con una chitarra e brividi di stelle?) ci si abitua a indurre in modo artificiale o facile uno stato di eccitazione e di piacere. E' questo che sta accadendo a molti adolescenti e non solo. Occorre riscoprire le leve della vera soddisfazione e felicità interiore. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
Se il cervello si abitua a produrre felicità tramite sostanze chimiche o tramite l'utilizzo di surrogati tecnologici come, ad esempio, i videogiochi disimparerà a produrre in modo diverso ciò che lo fa star bene. Il rischio di ogni dipendenza è proprio questo: invece di educarsi alla felicità attraverso le relazioni, l'impegno, la curiosità, le attività creative come quelle artistiche (ricordate le serate in spiaggia con una chitarra e brividi di stelle?) ci si abitua a indurre in modo artificiale o facile uno stato di eccitazione e di piacere. E' questo che sta accadendo a molti adolescenti e non solo. Occorre riscoprire le leve della vera soddisfazione e felicità interiore. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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**COSTRUIRE PONTI INTERPERSONALI**
Quando una bambina piccola si mette la camicina sulla faccia, poi la tira giù di colpo e comincia a ridere giocando a cucù, molto spesso anche il genitore comincia a ridere e a contraccambiare più volte questo gioco relazionale. In questo modo figlia e genitore sono in relazione tra di loro e generano quello che è stato definito "ponte interpersonale". Quando attraverso questo ponte scorre l'amore, la complicità, l'intimità e l'empatia significa che vi è una profonda sintonia che ci permette di essere persone più aperte, spontanee e vitali. Abbiamo tutti bisogno di questo ponte per generare la luce naturale del nostro vero Sé. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
Quando una bambina piccola si mette la camicina sulla faccia, poi la tira giù di colpo e comincia a ridere giocando a cucù, molto spesso anche il genitore comincia a ridere e a contraccambiare più volte questo gioco relazionale. In questo modo figlia e genitore sono in relazione tra di loro e generano quello che è stato definito "ponte interpersonale". Quando attraverso questo ponte scorre l'amore, la complicità, l'intimità e l'empatia significa che vi è una profonda sintonia che ci permette di essere persone più aperte, spontanee e vitali. Abbiamo tutti bisogno di questo ponte per generare la luce naturale del nostro vero Sé. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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Gli adolescenti, in questa fase cruciale di crescita, spesso sono in cerca di significato e scopo. L'idea di trascendenza - andare oltre il superficiale per cercare qualcosa di più profondo e significativo - può giocare un ruolo importante nel loro sviluppo. Essi potrebbero chiedersi cosa c'è oltre l'ovvio e come possono contribuire a qualcosa di più grande di loro stessi. La speranza è un motore potente per gli adolescenti, poiché affrontano il futuro con entusiasmo ed eccitazione. Essa li ispira a sognare in grande e a cercare di realizzare i loro obiettivi. La speranza può sostenere il loro impegno nell'apprendimento, nello sviluppo delle loro abilità e nel perseguire le loro passioni. Il futuro, un territorio ancora inesplorato, rappresenta sia un'opportunità che una sfida per gli adolescenti. Il modo in cui affrontano il futuro è influenzato dalla loro mentalità, dalle risorse disponibili e dalle opportunità a loro offerte. Lavorare su una visione positiva del futuro può incoraggiarli a pianificare, a stabilire obiettivi realistici e a sviluppare strategie per raggiungerli. In sintesi, per gli adolescenti, il concetto di trascendenza può aiutarli a guardare oltre l'ovvio e a scoprire un senso più profondo nella vita. La speranza li guida verso il futuro con fiducia ed entusiasmo, mentre la capacità di visualizzare un futuro positivo li aiuta a plasmare i loro sforzi e le loro decisioni nel presente. In questa nuova puntata avremo modo di riflettere insieme su un tema così delicato e fondamentale della crescita adolescenziale e non solo. E il viaggio continua... Grazie.
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**IL SIGNIFICATO DELLA CRISI**
La crisi svolge un ruolo prezioso nella nostra crescita personale poiché ci segnala che è arrivato il momento di effettuare un passaggio di vita. Ogni crisi ha la sua storia, le sue lacrime, i suoi dolori, le sue fatiche e i suoi sentieri da percorrere. La crisi ci dice che nulla è stabile nelle relazioni, nel lavoro, nelle amicizie, nella vita di coppia e anche nel rapporto con Dio. Che si tatti di una crisi esistenziale o che riguardi una specifica relazione (con il nostro partner, figlio, genitore) la crisi è un sintomo, non la causa della nostra sofferenza. Inoltre, a volte il sintomo del malessere non è il primo ma spesso l'ultimo di una lunga serie di segnali che abbiamo (intenzionalmente o meno) ignorato. Se si arriva ad una grave crisi di coppia, ad esempio, significa che si è accumulata molta insoddisfazione e sofferenza senza mai aver affrontato i problemi che l'hanno generata. Eppure è proprio quando il segnale della crisi è una scossa di terremoto potente che siamo costretti a prenderne coscienza e ad avviare un percorso di autoconoscenza e di comunicazione sincera e profonda con noi stessi o (se riguarda una relazione interpersonale) con l'altra persona. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
La crisi svolge un ruolo prezioso nella nostra crescita personale poiché ci segnala che è arrivato il momento di effettuare un passaggio di vita. Ogni crisi ha la sua storia, le sue lacrime, i suoi dolori, le sue fatiche e i suoi sentieri da percorrere. La crisi ci dice che nulla è stabile nelle relazioni, nel lavoro, nelle amicizie, nella vita di coppia e anche nel rapporto con Dio. Che si tatti di una crisi esistenziale o che riguardi una specifica relazione (con il nostro partner, figlio, genitore) la crisi è un sintomo, non la causa della nostra sofferenza. Inoltre, a volte il sintomo del malessere non è il primo ma spesso l'ultimo di una lunga serie di segnali che abbiamo (intenzionalmente o meno) ignorato. Se si arriva ad una grave crisi di coppia, ad esempio, significa che si è accumulata molta insoddisfazione e sofferenza senza mai aver affrontato i problemi che l'hanno generata. Eppure è proprio quando il segnale della crisi è una scossa di terremoto potente che siamo costretti a prenderne coscienza e ad avviare un percorso di autoconoscenza e di comunicazione sincera e profonda con noi stessi o (se riguarda una relazione interpersonale) con l'altra persona. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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**IL SUCCESSO SIGNIFICA ESSERE FELICI?**
Oggigiorno una persona viene spesso valutata per il successo che ha. Carattere e valore interiore interessano solo secondariamente. Ecco il perché della caccia alla ricchezza e alla fama a tutti i costi. Solo dopo, quando il successo è ormai raggiunto, ci si accorge che è successo e felicità non sono la stessa cosa È veramente felice colui che non soltanto ottiene un successo ma che è in grado di riconoscere ciò che è davvero essenziale: l'amore, le relazioni, l'aiutare il prossimo e dare spazio alla dimensione della trascendenza. Può giungere a tanto chi ha raggiunto un certo grado di saggezza nell'arte di vivere. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
Oggigiorno una persona viene spesso valutata per il successo che ha. Carattere e valore interiore interessano solo secondariamente. Ecco il perché della caccia alla ricchezza e alla fama a tutti i costi. Solo dopo, quando il successo è ormai raggiunto, ci si accorge che è successo e felicità non sono la stessa cosa È veramente felice colui che non soltanto ottiene un successo ma che è in grado di riconoscere ciò che è davvero essenziale: l'amore, le relazioni, l'aiutare il prossimo e dare spazio alla dimensione della trascendenza. Può giungere a tanto chi ha raggiunto un certo grado di saggezza nell'arte di vivere. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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Affrettati!!!mancano pochi giorni!!!⏰😱
Per maggiori informazioni contatta il Team Segreteria telefonando allo 0458100020, via email info@cs-evolution o whatsapp al 3477814134
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