Centro Studi Evolution
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**QUELLA MALSANA FAME DI ESISTERE...**
Quando sanguiniamo d'invidia, di sfrenato arrivismo o di acerrima rivalità il problema non è con gli altri ma con noi stessi. Significa che ci siamo sentiti poco considerati, amati e valorizzati al punto tale da non sopportare il successo e la felicità altrui. Dover dimostrare a tutti i costi di valere rivela il tentativo di dire "io esisto", anche se "voi non vi siete mai accorti di me". Il voler ricevere a tutti i costi le attenzioni altrui e soffrire se qualcun altro le riceve, significa essere affamati di un riconoscimento che è stato a suo tempo negato. Ecco perché a volte il desiderio di rivalsa rivela il volersi prendere una rivincita contro un passato da persone invisibili. Se questo desiderio resta in certi limiti è una spinta positiva, altrimenti diventa una sfrenata e mai sazia corsa verso una smisurata e malsana affermazione di sé. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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**LE PICCOLE COSE**
Quando si è bambini tutto diventa curiosità e meraviglia. Anche le più piccole cose sono fonte di gioia. Poi, crescendo, le piccole cose vengono date per scontate e si perde il valore che esse contengono: un raggio di luce, il profumo dell'erba tagliata, un gesto gentile, una camminata a piedi nudi, un sorso d'acqua fresca o il sorriso di chi si ama. Gioire per le piccole cose è rimanere con l'animo di quel bambino o di quella bambina che non hanno mai smesso di rimanere innamorati della vita. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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Quando ci troviamo di fronte a una persona travolta dalla rabbia, è importante ricordare che dietro quell’esplosione di emozioni si nasconde spesso un bambino interiore spaventato. Questo bambino sta semplicemente reagendo in difesa, sentendosi minacciato e vulnerabile. Invece di vedere l’attacco come personale, possiamo imparare a riconoscere che quella persona, in realtà, sta solo cercando di proteggersi. Ma come possiamo rispondere in questi momenti, quando istintivamente ci sentiamo attaccati e inclini a reagire con aggressività o a chiuderci nel silenzio, accumulando ulteriore rabbia? È difficile, nel bel mezzo della tensione, vedere oltre la maschera di forza e sicurezza che la persona arrabbiata indossa. Tuttavia, dietro questa facciata si cela una realtà molto diversa: un bambino convinto che, se dovesse mostrare la sua insicurezza o inadeguatezza, sarebbe abbandonato. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
P.S. Per chi lo desidera nel blog è disponibile l'intero articolo. Grazie.
http://www.pietrolombardo.it/andare-oltre-la-rabbia/
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**COME TI FAI TRATTARE?**
La vita ti tratta esattamente come tu permetti che ti tratti. È arrivato il momento di smettere di essere un tappetino su cui gli altri si puliscono i piedi. Non devi continuare a presentarti come qualcuno che può essere calpestato. Alzati, fai valere i tuoi bisogni e desideri, perché hanno lo stesso valore di quelli di chiunque altro. Ricorda sempre che l'unico controllo reale che hai è su te stesso o te stessa. Non puoi mai governare ciò che accade al di fuori di te. Prima c'era il sole, ora è nuvoloso: non dipende da te. Puoi solo decidere di metterti o toglierti la giacca. Ciò che accade intorno, come il rumore o la quiete, non è sotto il tuo controllo. L'unica cosa che puoi veramente dirigere è il modo in cui percepisci la vita e come scegli di rispondere ad essa, con te stesso e con le altre persone. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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**LA MOTIVAZIONE AL LAVORO**
«Il successo non è la chiave della felicità. La felicità è la chiave del successo. Se ami ciò che fai, avrai successo». Albert Schweitzer
La motivazione al lavoro è un tema centrale nel mondo professionale, un elemento essenziale che può fare la differenza tra un semplice lavoro e una carriera gratificante. Ma cos’è davvero la motivazione?
La motivazione può essere definita come quella spinta interna che ci porta a perseguire obiettivi specifici, sia a livello personale che professionale. Essa può essere intrinseca, quando deriva da una passione o un interesse personale, o estrinseca, quando è alimentata da ricompense esterne come il denaro, il riconoscimento o l'avanzamento di carriera.
Nel contesto lavorativo, la motivazione è ciò che ci spinge a dare il massimo, a superare le sfide e a cercare costantemente di migliorare. È il carburante che alimenta la produttività, l'innovazione e la resilienza. Tuttavia, mantenere alta la motivazione non è sempre facile, specialmente in un ambiente lavorativo che può essere stressante o poco gratificante.
Quali sono le principale chiavi per mantenere alta la motivazione?
1. Definire obiettivi chiari: avere obiettivi ben definiti è fondamentale per mantenere la motivazione. Gli obiettivi devono essere specifici, misurabili, raggiungibili, rilevanti e temporali (SMART). Quando sappiamo esattamente cosa vogliamo raggiungere, è più facile restare focalizzati e motivati.
2. Trovare significato nel lavoro: la motivazione aumenta quando sentiamo che il nostro lavoro ha un significato. Questo può derivare dal vedere il risultato concreto dei propri sforzi, dal contribuire al benessere di altri o dal sentirsi parte di una missione più grande. La motivazione è il cuore pulsante di ogni successo professionale. È ciò che trasforma il dovere in piacere, che fa sembrare le difficoltà come opportunità e che ci porta a superare i nostri limiti. Come ha scritto Confucio: «Fai ciò che ami e non lavorerai un solo giorno della tua vita».
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**LA CAPACITÀ DI ACCETTARE LA REALTÀ**
La capacità di accogliere pienamente le proprie esperienze interne, senza tentare di sfuggirle, modificarle o controllarle, è strettamente legata alla disponibilità interiore di fare spazio dentro sé per accettarle con l'obiettivo di entrare in relazione con esse. Accettare non significa amare, subire o desiderare ciò che di negativo si prova, né implica arrendersi o rassegnarsi a ciò che accade. In altre parole, accettare vuol dire accogliere con gentilezza tutto ciò che la vita ci presenta. Perché mai dovremmo scegliere di accettare il dolore, sia fisico che emotivo? Una prima ragione è che combattere contro il dolore è un tentativo vano, che spesso finisce per intensificare la sofferenza; la seconda, è che l'accettazione conduce verso un modo di agire che promuove una vita più ricca e significativa.
Consideriamo, ad esempio, una persona che beve alcolici per attenuare le emozioni sgradevoli. Sebbene nell'immediato l'alcol possa sembrare una soluzione efficace, è noto che, a lungo termine, esso aggrava le esperienze emotive negative. Inoltre, l'abuso di alcol può impedire alla persona di essere ciò che desidera, come un amico affidabile, un padre presente, un partner su cui contare o un dipendente responsabile. Invece, accettare le emozioni indesiderate permette di riconoscere e accogliere l'intera gamma di emozioni, anche quelle dolorose, indirizzandoci verso scelte più coerenti con i propri valori, come farsi aiutare per decidere di seguire il figlio mentre gioca una partita anziché trascorrere il tempo al bar. E il viaggio continua... Grazie a tutte e tutti voi. Vi auguro un sereno ferragosto! Pietro Lombardo
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**CHE VALORE HANNO I GIUDIZI ALTRUI?**
«I giudizi degli altri sono come ombre: riflettono chi li emette, non chi li riceve».
Le opinioni altrui non determinano chi siamo davvero. Ogni giudizio pronunciato su di noi non è altro che l'espressione dei valori e delle prospettive di chi lo emette. Chi ci critica, lo fa attraverso il proprio filtro, un filtro intriso delle sue esperienze, delle sue convinzioni e, a volte, delle sue insicurezze. Se qualcuno esprime cattiveria, questo riflette la presenza di quella stessa cattiveria nella sua visione del mondo. Lo stesso vale per la malignità e qualsiasi altra sfumatura negativa. I giudizi, dunque, non parlano di noi, ma dipingono un quadro di chi li esprime. E noi, consapevoli di ciò, non possiamo fare altro che filtrare chi parla, riconoscendo che i giudizi sono specchi che rivelano più di chi giudica che di chi è giudicato. Più una persona è saggia e spiritualmente elevata, più la sua opinione misura in modo equilibrato e veritiero quanto afferma. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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**AMARE È CONOSCERE L'ALTRO**
«Conoscere è amare, e amare è conoscere». Questo famoso aforisma di Spinoza ci ricorda che non possiamo separare la conoscenza dall'amore. Quando parliamo di relazioni con gli altri, la prima cosa che dobbiamo davvero fare è comprendere chi è l'altro. Cosa significa amare, ad esempio, quando diciamo "amo i miei genitori" o "amo mio figlio"? Amare un amico, un'amica, il proprio partner, che sia marito, moglie, compagno o compagna, implica necessariamente una conoscenza profonda di chi abbiamo di fronte. Pensiamo a un esempio concreto: immagina di dire "amo il mio migliore amico". Ma quanto davvero conosci questo amico? Conosci le sue paure, le sue gioie più intime, i suoi sogni più nascosti? L'amore non può esistere senza una profonda comprensione dell'altro, perché amare qualcuno significa anche accettarlo per ciò che è realmente. Questo è il motivo per cui l'amore e la conoscenza sono indissolubilmente legati: non possiamo affermare di amare veramente qualcuno senza aver prima compreso chi è quella persona, nel profondo del suo essere. Ed è proprio dalla comprensione che nasce la relazione più intima, quella che scalda il cuore. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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**LE NOTTI DELL'ANIMA**
La sofferenza può trasformarsi in una perla di straordinaria bellezza, se accolta e trasformata piuttosto che respinta o negata. Le "notti dell’anima" sono quei momenti di profonda oscurità interiore in cui ci troviamo a lottare contro sentimenti di angoscia, solitudine e disperazione. In queste notti, il tormento psicologico sembra insormontabile, portandoci a chiederci il senso stesso della vita. Tuttavia, queste esperienze dolorose sono anche viste come un'opportunità di crescita spirituale. Attraverso il dolore e la sofferenza, possiamo arrivare a una comprensione più profonda del valore della vita e dell'amore. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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**L'IMPORTANZA DELLA VISION E MISSION AZIENDALE**
Avere una vision e una mission ben definite non è solo importante; è essenziale. Questi due concetti rappresentano la bussola che guida ogni decisione, ogni strategia e ogni azione intrapresa dall'azienda. COS'È LA VISION?
La vision di un'azienda è una dichiarazione aspirazionale che descrive il futuro desiderato. È l'immagine di lungo termine che l'azienda si prefigge di raggiungere. Una vision efficace ispira e motiva non solo i dipendenti, ma anche i clienti e gli stakeholder. Non si tratta semplicemente di obiettivi concreti, ma piuttosto di una direzione chiara e condivisa, che rappresenta l'ambizione e la ragione d'essere dell'azienda.
Una vision potente aiuta a:
-Orientare la strategia aziendale: Ogni decisione, grande o piccola, deve essere allineata con la vision dell'azienda. Questo garantisce coerenza e focus a lungo termine.
-Motivare e unire il team: una vision condivisa crea un senso di appartenenza e impegno tra i dipendenti, che si sentono parte di qualcosa di più grande.
-Le aziende con una vision chiara sono percepite come più affidabili e orientate al futuro, attirando così clienti e partner che condividono gli stessi valori.
L'IMPORTANZA DELLA MISSION AZIENDALE
Se la vision è la destinazione, la mission è il percorso per arrivarci. La mission aziendale definisce il motivo per cui l'azienda esiste, quali problemi vuole risolvere e come intende farlo. Una mission ben definita è il fondamento dell'identità dell'azienda, fornendo una guida pratica per le operazioni quotidiane. Una mission solida permette di:
-Guidare le operazioni quotidiane: ogni attività dell'azienda deve riflettere la mission, garantendo che le azioni siano coerenti con gli obiettivi dichiarati.
-La mission deve rispondere chiaramente alla domanda: "Perché i clienti dovrebbero scegliere noi?". Deve esprimere il valore unico che l'azienda offre.
Un leader efficace sa che una vision e una mission forti sono essenziali per guidare l'azienda verso il successo.
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**LA TRAPPOLA DELL'AUTOSABOTAGGIO**
L'autosabotaggio è un nemico silenzioso e insidioso, uno di quelli che agisce nell'ombra, sabotando le nostre migliori intenzioni e impedendoci di raggiungere il successo che meritiamo. È quella vocina interna che, nei momenti cruciali, ci fa dubitare di noi stessi, ci spinge a procrastinare, a rimandare le decisioni importanti o a credere di non essere all'altezza delle sfide. Ma come riconoscere questa trappola invisibile? Il primo passo è essere consapevoli dei segni. Spesso l'autosabotaggio si manifesta attraverso pensieri negativi ricorrenti, la tendenza a procrastinare, l'auto-critica eccessiva, o addirittura comportamenti autolesionisti. Ti sei mai trovato a dire a te stesso frasi come "Non ce la farò mai", "Non sono abbastanza bravo", o "Non è il momento giusto"? Questi sono chiari segnali di autosabotaggio. Possiamo sconfiggere l'autosabotaggio sapendolo riconoscere e superare con opportune strategie. Nel prossimo seminario che avremo modo di conoscere nel seminario "AMA TE STESSO!Come fare a volersi bene e a farsi rispettare", (https://www.cs-evolution.com/evento/seminario-ama-te-stesso/) avremo modo di trattare anche questo specifico punto. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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**IL VALORE DEL TEMPO**
Warren Buffett, con i suoi 93 anni e un patrimonio di 133 miliardi di euro, scambierebbe volentieri gran parte della sua ricchezza per vivere anche solo un anno in più. In un'intervista, Buffett ha mostrato la sua agenda cartacea, sorprendentemente vuota, con solo pochi impegni segnati qua e là. Sfogliando quelle pagine, ha detto qualcosa di apparentemente semplice ma straordinariamente potente: «Posso comprare qualsiasi cosa, ma non il tempo». Questa consapevolezza è il motivo per cui la sua agenda è così libera da appuntamenti. Le nostre vite, tanto sul lavoro quanto nella sfera privata, sono sovraccariche di impegni, eppure spesso povere di significato. Le nostre agende sono piene di attività che non ci restituiranno mai ciò che conta davvero: il tempo, i momenti preziosi come stare con le persone che si amano, le emozioni autentiche di una vita genuina, e quello stato di "flow" che raramente si trova nel contesto lavorativo. La chiave è imparare ciò che Buffett ha capito solo in tarda età: il valore inestimabile dei 1440 minuti che compongono ogni nostra giornata. Prima che sia troppo tardi, dobbiamo riconoscere che il tempo è la risorsa più preziosa che abbiamo, e imparare a usarla saggiamente, dando priorità a ciò che davvero arricchisce le nostre vite. Come ha affermato Charles Darwin: «Un uomo che osa sprecare un'ora del suo tempo non ha scoperto il valore della vita». E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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Se è vero che la conoscenza è un potere che si acquisisce, è altrettanto vero che è da come viene utilizzato che si definisce il suo effetto costruttivo o distruttivo. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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**GESTIRE LE PERSONE NEGATIVE**
Le persone negative possono avere un impatto devastante sul nostro benessere e sulla qualità della nostra vita. Se non gestite con attenzione, queste persone possono drenare la nostra energia, influenzare il nostro umore e distorcere la nostra percezione della realtà. Riconoscere e affrontare la negatività intorno a noi è essenziale per mantenere un ambiente sano e positivo. Innanzitutto, è importante riconoscere i segni della negatività. Le persone negative tendono a criticare costantemente, lamentarsi senza cercare soluzioni e vedere il lato oscuro in ogni situazione. Spesso, la loro negatività è il risultato di insoddisfazioni personali che proiettano sugli altri.
Una strategia efficace per gestire queste persone è impostare dei confini chiari. Ad esempio, se un collega passa il tempo a lamentarsi, prova a reindirizzare la conversazione verso soluzioni pratiche o, se necessario, limita il tempo che trascorri con lui. Non devi sentirti obbligato a partecipare a discorsi negativi o a subire un'influenza che danneggia il tuo equilibrio.
Inoltre, cerca di non prendere sul personale le parole o i comportamenti delle persone negative. Spesso, la loro negatività ha più a che fare con loro stessi che con te. Mantieni una prospettiva distaccata e ricorda che non sei responsabile della felicità o infelicità altrui. Infine, circondati di persone positive che ti supportano e ti ispirano. L'ambiente che creiamo intorno a noi ha un enorme impatto sul nostro benessere. Coltiva relazioni che arricchiscono la tua vita e ti aiutano a crescere. Il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo, ed è nostro dovere spenderlo saggiamente. Non permettere che venga rovinato da chi non riesce ad apprezzare il dono della vita. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
P.S. Nel prossimo seminario "AMA TE STESSO! Come fare a volersi bene e a farsi rispettare", del sabato 28 settembre avremo modo di trattare anche questo tema in modo più specifico e concreto.
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Non è finita finché non si decide che è finita. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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**L'IMPORTANZA DI SAPER DIRE DEI GIUSTI NO**
Dire no è una delle abilità più importanti che possiamo sviluppare per proteggere il nostro benessere mentale ed emotivo. Tuttavia, per molti di noi, pronunciare questa semplice parola può essere fonte di ansia, insicurezza e, soprattutto, sensi di colpa. Siamo spesso spinti a dire sì per evitare di deludere gli altri, per paura di essere giudicati o perché non vogliamo sembrare egoisti. Ma imparare a dire no è fondamentale per rispettare i nostri limiti, le nostre energie e i nostri bisogni. Il senso di colpa che proviamo quando diciamo no è spesso legato a un desiderio di compiacere gli altri e alla paura di non essere accettati. Cresciamo con l'idea che essere disponibili e accondiscendenti sia sinonimo di gentilezza e altruismo. Ma dire sempre sì, anche quando non possiamo o non vogliamo, porta a un sovraccarico di responsabilità e a un esaurimento delle nostre risorse interiori. Quando impari a dire no senza sensi di colpa, non solo proteggi il tuo benessere, ma anche le tue relazioni. Le persone intorno a te inizieranno a rispettare di più i tuoi confini, sapendo che quando dici sì, lo fai con sincerità e non per dovere. E ricorda: dire no non ti rende una persona meno gentile o disponibile, ma una persona più autentica e consapevole. Dire no è un atto di amore verso te stesso. Ogni volta che lo fai, stai affermando che i tuoi bisogni e il tuo benessere sono importanti. Non c'è nulla di cui sentirsi in colpa in questo. Anzi, è il primo passo verso una vita più equilibrata e soddisfacente. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
P.S. Anche questo tema sarà presente nel seminario del 28 settembre: "AMA TE STESSO! Come fare a volersi bene e a farsi rispettare"
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