**LA VICINANZA AFFETTIVA**
«“Papà quanto guadagni in un’ora?”, chiese il bambino. “Guadagno 100 euro all’ora: perché vuoi saperlo?”. “Vorrei che tu mi dessi 50 euro”, aggiunse il figlio. “E tu mi hai fatto questa domanda per avere dei soldi? Vattene subito a letto e vergognati”, rispose adirato il padre. “Non ti sembra di aver esagerato”, intervenne la moglie: “Lui non chiede mai soldi. Vagli a parlare”. “Scusami per prima”, disse il padre entrando nella camera. “Eccoti i 50 euro”. “Evviva!”, urlò di gioia il bambino estraendo da sotto il cuscino altri 50 euro. “Ora che ho 100 euro, puoi passare un’ora tutta con me, papà?”». Tratto dalla pubblicazione "365 pensieri" del 1 agosto. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
«“Papà quanto guadagni in un’ora?”, chiese il bambino. “Guadagno 100 euro all’ora: perché vuoi saperlo?”. “Vorrei che tu mi dessi 50 euro”, aggiunse il figlio. “E tu mi hai fatto questa domanda per avere dei soldi? Vattene subito a letto e vergognati”, rispose adirato il padre. “Non ti sembra di aver esagerato”, intervenne la moglie: “Lui non chiede mai soldi. Vagli a parlare”. “Scusami per prima”, disse il padre entrando nella camera. “Eccoti i 50 euro”. “Evviva!”, urlò di gioia il bambino estraendo da sotto il cuscino altri 50 euro. “Ora che ho 100 euro, puoi passare un’ora tutta con me, papà?”». Tratto dalla pubblicazione "365 pensieri" del 1 agosto. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
❤6👍1
**COME REAGIRE DAVANTI AD UNO SBAGLIO?**
Quando si sbaglia si possono assumere diversi atteggiamenti. Il primo è negare di aver commesso qualcosa di sbagliato. Il secondo è di minimizzare gli effetti negativi dello sbaglio. Il terzo è i raccontare una mezza verità e continuare a nascondersi. Il quarto è autocolpevolizzarsi in continuazione e non darsi pace. Premesso che c'è sbaglio e sbaglio, l'atteggiamento più maturo consiste nel riconoscere lo sbaglio, assumersi la responsabilità, rendersi conto delle conseguenze negative e, ove possibile, cercare di riparare nel modo più giusto, a quanto fatto o provocato. Ciò che conta e che si sviluppi un autocoscienza morale al fine di maturare nel sentiero della verità. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
Quando si sbaglia si possono assumere diversi atteggiamenti. Il primo è negare di aver commesso qualcosa di sbagliato. Il secondo è di minimizzare gli effetti negativi dello sbaglio. Il terzo è i raccontare una mezza verità e continuare a nascondersi. Il quarto è autocolpevolizzarsi in continuazione e non darsi pace. Premesso che c'è sbaglio e sbaglio, l'atteggiamento più maturo consiste nel riconoscere lo sbaglio, assumersi la responsabilità, rendersi conto delle conseguenze negative e, ove possibile, cercare di riparare nel modo più giusto, a quanto fatto o provocato. Ciò che conta e che si sviluppi un autocoscienza morale al fine di maturare nel sentiero della verità. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
👍6❤2
**IL CONFINE DEL RISPETTO**
Se vogliamo essere rispettati bisogna mettere dei paletti, dei limiti, chiamati anche confini. Occorre decidere di far conoscere quali sono i confini di rispetto con i quali vogliamo essere trattati. La dignità non può essere calpestata, anche dalle persone che dicono di amarci. È come avere una casetta con un bel giardino in ordine. Nessuno lascerebbe che chiunque entri e faccia sporcizia, lasciando bottiglie di birra e immondizie in giro. Ecco perché è necessario mettere una una bella recinzione attorno: siamo noi quella villetta! L'educazione non è da tutti e nessuno la può dare per scontata. Ed è proprio per questo che occorre fissare dei chiari e precisi confini in cui far emergere il sano amor proprio. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
Se vogliamo essere rispettati bisogna mettere dei paletti, dei limiti, chiamati anche confini. Occorre decidere di far conoscere quali sono i confini di rispetto con i quali vogliamo essere trattati. La dignità non può essere calpestata, anche dalle persone che dicono di amarci. È come avere una casetta con un bel giardino in ordine. Nessuno lascerebbe che chiunque entri e faccia sporcizia, lasciando bottiglie di birra e immondizie in giro. Ecco perché è necessario mettere una una bella recinzione attorno: siamo noi quella villetta! L'educazione non è da tutti e nessuno la può dare per scontata. Ed è proprio per questo che occorre fissare dei chiari e precisi confini in cui far emergere il sano amor proprio. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
👍4👏2
Il giudizio degli altri non dovrebbe mai inquinare l'armonia interiore e la stima di sé. La responsabilità di gestire le relazioni con gli altri è sempre nostra. Se continuiamo ad aspettarci che gli altri si comportino bene con noi, siamo destinati a rimanere delusi. Ed è per questo che spesso ci sentiamo frustrati e amareggiati a causa degli altri e delle aspettative che abbiamo. Spesso, queste aspettative vengono distrutte da una frase, un giudizio o una critica che qualcuno ci rivolge. E quel giudizio può a volte avere volte un impatto così forte dentro di noi che ci limita. Per paura del giudizio degli altri, finiamo per bloccarci e rinunciare a fare ciò che vorremmo o a cambiare qualcosa nella nostra vita. Perché? Perché ci chiediamo: "Cosa penseranno gli altri?" Bisogna imparare a comprendere che quello che gli altri pensano riguarda un loro punto di vista o uno stato psicologico a volte dettato dall'invidia o dalla cattiveria. Se è così, perché ciò che gli altri pensano dovrebbe influenzarci così tanto? E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
❤9🤩1
Dove si trova la serenità? Nel potere, nell'edonismo, nell'esaltazione del proprio ego, nel successo della popolarità? Certamente no. Se così fosse dovrebbero esserci molte persone serene tra coloro che rispecchiano tali stili di vita. La serenità è un viaggio che si compie essenzialmente dentro di sè, nella guarigione delle proprie ferite, nella scoperta del proprio scopo esistenziale, nel dare un significato evolutivo ai fatti negativi e nel saper espandere la consapevolezza come un'alba sulle colline. La serenità è nella preghiera di un'anima che ha fatto pace con tutto ciò che è stato motivo di turbamento. La serenità è ritrovarsi all'incrocio di un abbraccio con il dono della vita. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
❤5🥰1🤩1
**QUELLA MALSANA FAME DI ESISTERE...**
Quando sanguiniamo d'invidia, di sfrenato arrivismo o di acerrima rivalità il problema non è con gli altri ma con noi stessi. Significa che ci siamo sentiti poco considerati, amati e valorizzati al punto tale da non sopportare il successo e la felicità altrui. Dover dimostrare a tutti i costi di valere rivela il tentativo di dire "io esisto", anche se "voi non vi siete mai accorti di me". Il voler ricevere a tutti i costi le attenzioni altrui e soffrire se qualcun altro le riceve, significa essere affamati di un riconoscimento che è stato a suo tempo negato. Ecco perché a volte il desiderio di rivalsa rivela il volersi prendere una rivincita contro un passato da persone invisibili. Se questo desiderio resta in certi limiti è una spinta positiva, altrimenti diventa una sfrenata e mai sazia corsa verso una smisurata e malsana affermazione di sé. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
Quando sanguiniamo d'invidia, di sfrenato arrivismo o di acerrima rivalità il problema non è con gli altri ma con noi stessi. Significa che ci siamo sentiti poco considerati, amati e valorizzati al punto tale da non sopportare il successo e la felicità altrui. Dover dimostrare a tutti i costi di valere rivela il tentativo di dire "io esisto", anche se "voi non vi siete mai accorti di me". Il voler ricevere a tutti i costi le attenzioni altrui e soffrire se qualcun altro le riceve, significa essere affamati di un riconoscimento che è stato a suo tempo negato. Ecco perché a volte il desiderio di rivalsa rivela il volersi prendere una rivincita contro un passato da persone invisibili. Se questo desiderio resta in certi limiti è una spinta positiva, altrimenti diventa una sfrenata e mai sazia corsa verso una smisurata e malsana affermazione di sé. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
❤2👍2
**LE PICCOLE COSE**
Quando si è bambini tutto diventa curiosità e meraviglia. Anche le più piccole cose sono fonte di gioia. Poi, crescendo, le piccole cose vengono date per scontate e si perde il valore che esse contengono: un raggio di luce, il profumo dell'erba tagliata, un gesto gentile, una camminata a piedi nudi, un sorso d'acqua fresca o il sorriso di chi si ama. Gioire per le piccole cose è rimanere con l'animo di quel bambino o di quella bambina che non hanno mai smesso di rimanere innamorati della vita. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
Quando si è bambini tutto diventa curiosità e meraviglia. Anche le più piccole cose sono fonte di gioia. Poi, crescendo, le piccole cose vengono date per scontate e si perde il valore che esse contengono: un raggio di luce, il profumo dell'erba tagliata, un gesto gentile, una camminata a piedi nudi, un sorso d'acqua fresca o il sorriso di chi si ama. Gioire per le piccole cose è rimanere con l'animo di quel bambino o di quella bambina che non hanno mai smesso di rimanere innamorati della vita. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
❤10👍1
Quando ci troviamo di fronte a una persona travolta dalla rabbia, è importante ricordare che dietro quell’esplosione di emozioni si nasconde spesso un bambino interiore spaventato. Questo bambino sta semplicemente reagendo in difesa, sentendosi minacciato e vulnerabile. Invece di vedere l’attacco come personale, possiamo imparare a riconoscere che quella persona, in realtà, sta solo cercando di proteggersi. Ma come possiamo rispondere in questi momenti, quando istintivamente ci sentiamo attaccati e inclini a reagire con aggressività o a chiuderci nel silenzio, accumulando ulteriore rabbia? È difficile, nel bel mezzo della tensione, vedere oltre la maschera di forza e sicurezza che la persona arrabbiata indossa. Tuttavia, dietro questa facciata si cela una realtà molto diversa: un bambino convinto che, se dovesse mostrare la sua insicurezza o inadeguatezza, sarebbe abbandonato. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
P.S. Per chi lo desidera nel blog è disponibile l'intero articolo. Grazie.
http://www.pietrolombardo.it/andare-oltre-la-rabbia/
P.S. Per chi lo desidera nel blog è disponibile l'intero articolo. Grazie.
http://www.pietrolombardo.it/andare-oltre-la-rabbia/
Pietro Lombardo
Andare oltre la rabbia - Pietro Lombardo
Andare oltre la rabbia. Dietro la rabbia si nasconde un'emozione ancora più fondamentale: la paura.
❤4👍2👏1
**COME TI FAI TRATTARE?**
La vita ti tratta esattamente come tu permetti che ti tratti. È arrivato il momento di smettere di essere un tappetino su cui gli altri si puliscono i piedi. Non devi continuare a presentarti come qualcuno che può essere calpestato. Alzati, fai valere i tuoi bisogni e desideri, perché hanno lo stesso valore di quelli di chiunque altro. Ricorda sempre che l'unico controllo reale che hai è su te stesso o te stessa. Non puoi mai governare ciò che accade al di fuori di te. Prima c'era il sole, ora è nuvoloso: non dipende da te. Puoi solo decidere di metterti o toglierti la giacca. Ciò che accade intorno, come il rumore o la quiete, non è sotto il tuo controllo. L'unica cosa che puoi veramente dirigere è il modo in cui percepisci la vita e come scegli di rispondere ad essa, con te stesso e con le altre persone. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
La vita ti tratta esattamente come tu permetti che ti tratti. È arrivato il momento di smettere di essere un tappetino su cui gli altri si puliscono i piedi. Non devi continuare a presentarti come qualcuno che può essere calpestato. Alzati, fai valere i tuoi bisogni e desideri, perché hanno lo stesso valore di quelli di chiunque altro. Ricorda sempre che l'unico controllo reale che hai è su te stesso o te stessa. Non puoi mai governare ciò che accade al di fuori di te. Prima c'era il sole, ora è nuvoloso: non dipende da te. Puoi solo decidere di metterti o toglierti la giacca. Ciò che accade intorno, come il rumore o la quiete, non è sotto il tuo controllo. L'unica cosa che puoi veramente dirigere è il modo in cui percepisci la vita e come scegli di rispondere ad essa, con te stesso e con le altre persone. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
❤8👏2
**LA MOTIVAZIONE AL LAVORO**
«Il successo non è la chiave della felicità. La felicità è la chiave del successo. Se ami ciò che fai, avrai successo». Albert Schweitzer
La motivazione al lavoro è un tema centrale nel mondo professionale, un elemento essenziale che può fare la differenza tra un semplice lavoro e una carriera gratificante. Ma cos’è davvero la motivazione?
La motivazione può essere definita come quella spinta interna che ci porta a perseguire obiettivi specifici, sia a livello personale che professionale. Essa può essere intrinseca, quando deriva da una passione o un interesse personale, o estrinseca, quando è alimentata da ricompense esterne come il denaro, il riconoscimento o l'avanzamento di carriera.
Nel contesto lavorativo, la motivazione è ciò che ci spinge a dare il massimo, a superare le sfide e a cercare costantemente di migliorare. È il carburante che alimenta la produttività, l'innovazione e la resilienza. Tuttavia, mantenere alta la motivazione non è sempre facile, specialmente in un ambiente lavorativo che può essere stressante o poco gratificante.
Quali sono le principale chiavi per mantenere alta la motivazione?
1. Definire obiettivi chiari: avere obiettivi ben definiti è fondamentale per mantenere la motivazione. Gli obiettivi devono essere specifici, misurabili, raggiungibili, rilevanti e temporali (SMART). Quando sappiamo esattamente cosa vogliamo raggiungere, è più facile restare focalizzati e motivati.
2. Trovare significato nel lavoro: la motivazione aumenta quando sentiamo che il nostro lavoro ha un significato. Questo può derivare dal vedere il risultato concreto dei propri sforzi, dal contribuire al benessere di altri o dal sentirsi parte di una missione più grande. La motivazione è il cuore pulsante di ogni successo professionale. È ciò che trasforma il dovere in piacere, che fa sembrare le difficoltà come opportunità e che ci porta a superare i nostri limiti. Come ha scritto Confucio: «Fai ciò che ami e non lavorerai un solo giorno della tua vita».
«Il successo non è la chiave della felicità. La felicità è la chiave del successo. Se ami ciò che fai, avrai successo». Albert Schweitzer
La motivazione al lavoro è un tema centrale nel mondo professionale, un elemento essenziale che può fare la differenza tra un semplice lavoro e una carriera gratificante. Ma cos’è davvero la motivazione?
La motivazione può essere definita come quella spinta interna che ci porta a perseguire obiettivi specifici, sia a livello personale che professionale. Essa può essere intrinseca, quando deriva da una passione o un interesse personale, o estrinseca, quando è alimentata da ricompense esterne come il denaro, il riconoscimento o l'avanzamento di carriera.
Nel contesto lavorativo, la motivazione è ciò che ci spinge a dare il massimo, a superare le sfide e a cercare costantemente di migliorare. È il carburante che alimenta la produttività, l'innovazione e la resilienza. Tuttavia, mantenere alta la motivazione non è sempre facile, specialmente in un ambiente lavorativo che può essere stressante o poco gratificante.
Quali sono le principale chiavi per mantenere alta la motivazione?
1. Definire obiettivi chiari: avere obiettivi ben definiti è fondamentale per mantenere la motivazione. Gli obiettivi devono essere specifici, misurabili, raggiungibili, rilevanti e temporali (SMART). Quando sappiamo esattamente cosa vogliamo raggiungere, è più facile restare focalizzati e motivati.
2. Trovare significato nel lavoro: la motivazione aumenta quando sentiamo che il nostro lavoro ha un significato. Questo può derivare dal vedere il risultato concreto dei propri sforzi, dal contribuire al benessere di altri o dal sentirsi parte di una missione più grande. La motivazione è il cuore pulsante di ogni successo professionale. È ciò che trasforma il dovere in piacere, che fa sembrare le difficoltà come opportunità e che ci porta a superare i nostri limiti. Come ha scritto Confucio: «Fai ciò che ami e non lavorerai un solo giorno della tua vita».
❤9🤩1
**LA CAPACITÀ DI ACCETTARE LA REALTÀ**
La capacità di accogliere pienamente le proprie esperienze interne, senza tentare di sfuggirle, modificarle o controllarle, è strettamente legata alla disponibilità interiore di fare spazio dentro sé per accettarle con l'obiettivo di entrare in relazione con esse. Accettare non significa amare, subire o desiderare ciò che di negativo si prova, né implica arrendersi o rassegnarsi a ciò che accade. In altre parole, accettare vuol dire accogliere con gentilezza tutto ciò che la vita ci presenta. Perché mai dovremmo scegliere di accettare il dolore, sia fisico che emotivo? Una prima ragione è che combattere contro il dolore è un tentativo vano, che spesso finisce per intensificare la sofferenza; la seconda, è che l'accettazione conduce verso un modo di agire che promuove una vita più ricca e significativa.
Consideriamo, ad esempio, una persona che beve alcolici per attenuare le emozioni sgradevoli. Sebbene nell'immediato l'alcol possa sembrare una soluzione efficace, è noto che, a lungo termine, esso aggrava le esperienze emotive negative. Inoltre, l'abuso di alcol può impedire alla persona di essere ciò che desidera, come un amico affidabile, un padre presente, un partner su cui contare o un dipendente responsabile. Invece, accettare le emozioni indesiderate permette di riconoscere e accogliere l'intera gamma di emozioni, anche quelle dolorose, indirizzandoci verso scelte più coerenti con i propri valori, come farsi aiutare per decidere di seguire il figlio mentre gioca una partita anziché trascorrere il tempo al bar. E il viaggio continua... Grazie a tutte e tutti voi. Vi auguro un sereno ferragosto! Pietro Lombardo
La capacità di accogliere pienamente le proprie esperienze interne, senza tentare di sfuggirle, modificarle o controllarle, è strettamente legata alla disponibilità interiore di fare spazio dentro sé per accettarle con l'obiettivo di entrare in relazione con esse. Accettare non significa amare, subire o desiderare ciò che di negativo si prova, né implica arrendersi o rassegnarsi a ciò che accade. In altre parole, accettare vuol dire accogliere con gentilezza tutto ciò che la vita ci presenta. Perché mai dovremmo scegliere di accettare il dolore, sia fisico che emotivo? Una prima ragione è che combattere contro il dolore è un tentativo vano, che spesso finisce per intensificare la sofferenza; la seconda, è che l'accettazione conduce verso un modo di agire che promuove una vita più ricca e significativa.
Consideriamo, ad esempio, una persona che beve alcolici per attenuare le emozioni sgradevoli. Sebbene nell'immediato l'alcol possa sembrare una soluzione efficace, è noto che, a lungo termine, esso aggrava le esperienze emotive negative. Inoltre, l'abuso di alcol può impedire alla persona di essere ciò che desidera, come un amico affidabile, un padre presente, un partner su cui contare o un dipendente responsabile. Invece, accettare le emozioni indesiderate permette di riconoscere e accogliere l'intera gamma di emozioni, anche quelle dolorose, indirizzandoci verso scelte più coerenti con i propri valori, come farsi aiutare per decidere di seguire il figlio mentre gioca una partita anziché trascorrere il tempo al bar. E il viaggio continua... Grazie a tutte e tutti voi. Vi auguro un sereno ferragosto! Pietro Lombardo
❤5
**CHE VALORE HANNO I GIUDIZI ALTRUI?**
«I giudizi degli altri sono come ombre: riflettono chi li emette, non chi li riceve».
Le opinioni altrui non determinano chi siamo davvero. Ogni giudizio pronunciato su di noi non è altro che l'espressione dei valori e delle prospettive di chi lo emette. Chi ci critica, lo fa attraverso il proprio filtro, un filtro intriso delle sue esperienze, delle sue convinzioni e, a volte, delle sue insicurezze. Se qualcuno esprime cattiveria, questo riflette la presenza di quella stessa cattiveria nella sua visione del mondo. Lo stesso vale per la malignità e qualsiasi altra sfumatura negativa. I giudizi, dunque, non parlano di noi, ma dipingono un quadro di chi li esprime. E noi, consapevoli di ciò, non possiamo fare altro che filtrare chi parla, riconoscendo che i giudizi sono specchi che rivelano più di chi giudica che di chi è giudicato. Più una persona è saggia e spiritualmente elevata, più la sua opinione misura in modo equilibrato e veritiero quanto afferma. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
«I giudizi degli altri sono come ombre: riflettono chi li emette, non chi li riceve».
Le opinioni altrui non determinano chi siamo davvero. Ogni giudizio pronunciato su di noi non è altro che l'espressione dei valori e delle prospettive di chi lo emette. Chi ci critica, lo fa attraverso il proprio filtro, un filtro intriso delle sue esperienze, delle sue convinzioni e, a volte, delle sue insicurezze. Se qualcuno esprime cattiveria, questo riflette la presenza di quella stessa cattiveria nella sua visione del mondo. Lo stesso vale per la malignità e qualsiasi altra sfumatura negativa. I giudizi, dunque, non parlano di noi, ma dipingono un quadro di chi li esprime. E noi, consapevoli di ciò, non possiamo fare altro che filtrare chi parla, riconoscendo che i giudizi sono specchi che rivelano più di chi giudica che di chi è giudicato. Più una persona è saggia e spiritualmente elevata, più la sua opinione misura in modo equilibrato e veritiero quanto afferma. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
❤5👍1🙏1
**AMARE È CONOSCERE L'ALTRO**
«Conoscere è amare, e amare è conoscere». Questo famoso aforisma di Spinoza ci ricorda che non possiamo separare la conoscenza dall'amore. Quando parliamo di relazioni con gli altri, la prima cosa che dobbiamo davvero fare è comprendere chi è l'altro. Cosa significa amare, ad esempio, quando diciamo "amo i miei genitori" o "amo mio figlio"? Amare un amico, un'amica, il proprio partner, che sia marito, moglie, compagno o compagna, implica necessariamente una conoscenza profonda di chi abbiamo di fronte. Pensiamo a un esempio concreto: immagina di dire "amo il mio migliore amico". Ma quanto davvero conosci questo amico? Conosci le sue paure, le sue gioie più intime, i suoi sogni più nascosti? L'amore non può esistere senza una profonda comprensione dell'altro, perché amare qualcuno significa anche accettarlo per ciò che è realmente. Questo è il motivo per cui l'amore e la conoscenza sono indissolubilmente legati: non possiamo affermare di amare veramente qualcuno senza aver prima compreso chi è quella persona, nel profondo del suo essere. Ed è proprio dalla comprensione che nasce la relazione più intima, quella che scalda il cuore. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
«Conoscere è amare, e amare è conoscere». Questo famoso aforisma di Spinoza ci ricorda che non possiamo separare la conoscenza dall'amore. Quando parliamo di relazioni con gli altri, la prima cosa che dobbiamo davvero fare è comprendere chi è l'altro. Cosa significa amare, ad esempio, quando diciamo "amo i miei genitori" o "amo mio figlio"? Amare un amico, un'amica, il proprio partner, che sia marito, moglie, compagno o compagna, implica necessariamente una conoscenza profonda di chi abbiamo di fronte. Pensiamo a un esempio concreto: immagina di dire "amo il mio migliore amico". Ma quanto davvero conosci questo amico? Conosci le sue paure, le sue gioie più intime, i suoi sogni più nascosti? L'amore non può esistere senza una profonda comprensione dell'altro, perché amare qualcuno significa anche accettarlo per ciò che è realmente. Questo è il motivo per cui l'amore e la conoscenza sono indissolubilmente legati: non possiamo affermare di amare veramente qualcuno senza aver prima compreso chi è quella persona, nel profondo del suo essere. Ed è proprio dalla comprensione che nasce la relazione più intima, quella che scalda il cuore. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
❤5👍2🤩1
**LE NOTTI DELL'ANIMA**
La sofferenza può trasformarsi in una perla di straordinaria bellezza, se accolta e trasformata piuttosto che respinta o negata. Le "notti dell’anima" sono quei momenti di profonda oscurità interiore in cui ci troviamo a lottare contro sentimenti di angoscia, solitudine e disperazione. In queste notti, il tormento psicologico sembra insormontabile, portandoci a chiederci il senso stesso della vita. Tuttavia, queste esperienze dolorose sono anche viste come un'opportunità di crescita spirituale. Attraverso il dolore e la sofferenza, possiamo arrivare a una comprensione più profonda del valore della vita e dell'amore. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
La sofferenza può trasformarsi in una perla di straordinaria bellezza, se accolta e trasformata piuttosto che respinta o negata. Le "notti dell’anima" sono quei momenti di profonda oscurità interiore in cui ci troviamo a lottare contro sentimenti di angoscia, solitudine e disperazione. In queste notti, il tormento psicologico sembra insormontabile, portandoci a chiederci il senso stesso della vita. Tuttavia, queste esperienze dolorose sono anche viste come un'opportunità di crescita spirituale. Attraverso il dolore e la sofferenza, possiamo arrivare a una comprensione più profonda del valore della vita e dell'amore. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
❤3👍1🤩1
**L'IMPORTANZA DELLA VISION E MISSION AZIENDALE**
Avere una vision e una mission ben definite non è solo importante; è essenziale. Questi due concetti rappresentano la bussola che guida ogni decisione, ogni strategia e ogni azione intrapresa dall'azienda. COS'È LA VISION?
La vision di un'azienda è una dichiarazione aspirazionale che descrive il futuro desiderato. È l'immagine di lungo termine che l'azienda si prefigge di raggiungere. Una vision efficace ispira e motiva non solo i dipendenti, ma anche i clienti e gli stakeholder. Non si tratta semplicemente di obiettivi concreti, ma piuttosto di una direzione chiara e condivisa, che rappresenta l'ambizione e la ragione d'essere dell'azienda.
Una vision potente aiuta a:
-Orientare la strategia aziendale: Ogni decisione, grande o piccola, deve essere allineata con la vision dell'azienda. Questo garantisce coerenza e focus a lungo termine.
-Motivare e unire il team: una vision condivisa crea un senso di appartenenza e impegno tra i dipendenti, che si sentono parte di qualcosa di più grande.
-Le aziende con una vision chiara sono percepite come più affidabili e orientate al futuro, attirando così clienti e partner che condividono gli stessi valori.
L'IMPORTANZA DELLA MISSION AZIENDALE
Se la vision è la destinazione, la mission è il percorso per arrivarci. La mission aziendale definisce il motivo per cui l'azienda esiste, quali problemi vuole risolvere e come intende farlo. Una mission ben definita è il fondamento dell'identità dell'azienda, fornendo una guida pratica per le operazioni quotidiane. Una mission solida permette di:
-Guidare le operazioni quotidiane: ogni attività dell'azienda deve riflettere la mission, garantendo che le azioni siano coerenti con gli obiettivi dichiarati.
-La mission deve rispondere chiaramente alla domanda: "Perché i clienti dovrebbero scegliere noi?". Deve esprimere il valore unico che l'azienda offre.
Un leader efficace sa che una vision e una mission forti sono essenziali per guidare l'azienda verso il successo.
Avere una vision e una mission ben definite non è solo importante; è essenziale. Questi due concetti rappresentano la bussola che guida ogni decisione, ogni strategia e ogni azione intrapresa dall'azienda. COS'È LA VISION?
La vision di un'azienda è una dichiarazione aspirazionale che descrive il futuro desiderato. È l'immagine di lungo termine che l'azienda si prefigge di raggiungere. Una vision efficace ispira e motiva non solo i dipendenti, ma anche i clienti e gli stakeholder. Non si tratta semplicemente di obiettivi concreti, ma piuttosto di una direzione chiara e condivisa, che rappresenta l'ambizione e la ragione d'essere dell'azienda.
Una vision potente aiuta a:
-Orientare la strategia aziendale: Ogni decisione, grande o piccola, deve essere allineata con la vision dell'azienda. Questo garantisce coerenza e focus a lungo termine.
-Motivare e unire il team: una vision condivisa crea un senso di appartenenza e impegno tra i dipendenti, che si sentono parte di qualcosa di più grande.
-Le aziende con una vision chiara sono percepite come più affidabili e orientate al futuro, attirando così clienti e partner che condividono gli stessi valori.
L'IMPORTANZA DELLA MISSION AZIENDALE
Se la vision è la destinazione, la mission è il percorso per arrivarci. La mission aziendale definisce il motivo per cui l'azienda esiste, quali problemi vuole risolvere e come intende farlo. Una mission ben definita è il fondamento dell'identità dell'azienda, fornendo una guida pratica per le operazioni quotidiane. Una mission solida permette di:
-Guidare le operazioni quotidiane: ogni attività dell'azienda deve riflettere la mission, garantendo che le azioni siano coerenti con gli obiettivi dichiarati.
-La mission deve rispondere chiaramente alla domanda: "Perché i clienti dovrebbero scegliere noi?". Deve esprimere il valore unico che l'azienda offre.
Un leader efficace sa che una vision e una mission forti sono essenziali per guidare l'azienda verso il successo.
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**LA TRAPPOLA DELL'AUTOSABOTAGGIO**
L'autosabotaggio è un nemico silenzioso e insidioso, uno di quelli che agisce nell'ombra, sabotando le nostre migliori intenzioni e impedendoci di raggiungere il successo che meritiamo. È quella vocina interna che, nei momenti cruciali, ci fa dubitare di noi stessi, ci spinge a procrastinare, a rimandare le decisioni importanti o a credere di non essere all'altezza delle sfide. Ma come riconoscere questa trappola invisibile? Il primo passo è essere consapevoli dei segni. Spesso l'autosabotaggio si manifesta attraverso pensieri negativi ricorrenti, la tendenza a procrastinare, l'auto-critica eccessiva, o addirittura comportamenti autolesionisti. Ti sei mai trovato a dire a te stesso frasi come "Non ce la farò mai", "Non sono abbastanza bravo", o "Non è il momento giusto"? Questi sono chiari segnali di autosabotaggio. Possiamo sconfiggere l'autosabotaggio sapendolo riconoscere e superare con opportune strategie. Nel prossimo seminario che avremo modo di conoscere nel seminario "AMA TE STESSO!Come fare a volersi bene e a farsi rispettare", (https://www.cs-evolution.com/evento/seminario-ama-te-stesso/) avremo modo di trattare anche questo specifico punto. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
L'autosabotaggio è un nemico silenzioso e insidioso, uno di quelli che agisce nell'ombra, sabotando le nostre migliori intenzioni e impedendoci di raggiungere il successo che meritiamo. È quella vocina interna che, nei momenti cruciali, ci fa dubitare di noi stessi, ci spinge a procrastinare, a rimandare le decisioni importanti o a credere di non essere all'altezza delle sfide. Ma come riconoscere questa trappola invisibile? Il primo passo è essere consapevoli dei segni. Spesso l'autosabotaggio si manifesta attraverso pensieri negativi ricorrenti, la tendenza a procrastinare, l'auto-critica eccessiva, o addirittura comportamenti autolesionisti. Ti sei mai trovato a dire a te stesso frasi come "Non ce la farò mai", "Non sono abbastanza bravo", o "Non è il momento giusto"? Questi sono chiari segnali di autosabotaggio. Possiamo sconfiggere l'autosabotaggio sapendolo riconoscere e superare con opportune strategie. Nel prossimo seminario che avremo modo di conoscere nel seminario "AMA TE STESSO!Come fare a volersi bene e a farsi rispettare", (https://www.cs-evolution.com/evento/seminario-ama-te-stesso/) avremo modo di trattare anche questo specifico punto. E il viaggio continua... Grazie. Pietro Lombardo
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