🐝 ELEZIONE DEL PRESIDENTE DEL CLN. RISULTATI
ELEZIONE DEL PRESIDENTE
⚠️ Si comunica a tutti gli attivisti che sono state effettuate le procedure di voto per la nomina del nuovo Presidente. È stata eletta a maggioranza dei Consiglieri legittimati e aventi diritto al voto
SIMONA CUCCHIELLA
Su 10 Consiglieri legittimati e aventi diritto al voto, in 7 si sono espressi a favore della neoeletta, e tre si sono astenuti.
L’anticipazione delle procedure di elezione si è resa necessaria dopo l’assemblea del 17 luglio 2023 per mettere in “sicurezza il CLN” e, soprattutto, la sua indipendenza politica ed economica.
Di conseguenza, per garantire la piena attività del Comitato e la pronta e spedita elezione del nuovo presidente, si è reso necessario non indugiare oltre e proseguire nella stretta legalità, con rigore giuridico, fissando la riunione per questa incombenza tra i soli consiglieri ancora in piena carica e in effettiva legittimazione e aventi diritto al voto.
Nel corso degli ultimi tre mesi, infatti, il Consiglio dei Coordinatori del CLN è stato teatro di continui contrasti e provocazioni ad opera di componenti dello stesso che evidentemente nutrono la volontà di distruggere quanto creato nel corso di oltre un anno e mezzo di impegno e attività sul territorio.
Gli stessi consiglieri, eterodiretti, motivati ad affossare il CLN e privarlo di risorse economiche, rinunciando al diritto al proprio credito maturato con il lavoro sul campo, e così tradendo la base, presentano in buona parte la comune caratteristica di essere peraltro pienamente scaduti, in relazione ai loro termini di elezione e, nel medesimo tempo, di non aver provveduto in alcun modo a farsi parte diligente nel convocare opportuni Caucus per la loro sostituzione o per il loro rinnovo, ignorando il mandato originario. Al contrario, hanno negligentemente trascurato ogni attività che favorisse tali adempimenti.
Il Consiglio, formato dai soli membri a pieno titolo, si è pronunciato sulla scelta del Presidente in data odierna, individuandolo tra i candidati legittimi già presentatisi agli attivisti il giorno precedente, quali sono i due consiglieri Davide Tutino e Simona Cucchiella ⚠️
Milano, 18 luglio 2023
Gruppo Consiglieri CLN in carica
Sede: Corso XXII Marzo n.28- 20135 Milano
C.F. 97920240153 - clnoggi.it
Email: segreteria@clnoggi.it
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⚠️ Si comunica a tutti gli attivisti che sono state effettuate le procedure di voto per la nomina del nuovo Presidente. È stata eletta a maggioranza dei Consiglieri legittimati e aventi diritto al voto
SIMONA CUCCHIELLA
Su 10 Consiglieri legittimati e aventi diritto al voto, in 7 si sono espressi a favore della neoeletta, e tre si sono astenuti.
L’anticipazione delle procedure di elezione si è resa necessaria dopo l’assemblea del 17 luglio 2023 per mettere in “sicurezza il CLN” e, soprattutto, la sua indipendenza politica ed economica.
Di conseguenza, per garantire la piena attività del Comitato e la pronta e spedita elezione del nuovo presidente, si è reso necessario non indugiare oltre e proseguire nella stretta legalità, con rigore giuridico, fissando la riunione per questa incombenza tra i soli consiglieri ancora in piena carica e in effettiva legittimazione e aventi diritto al voto.
Nel corso degli ultimi tre mesi, infatti, il Consiglio dei Coordinatori del CLN è stato teatro di continui contrasti e provocazioni ad opera di componenti dello stesso che evidentemente nutrono la volontà di distruggere quanto creato nel corso di oltre un anno e mezzo di impegno e attività sul territorio.
Gli stessi consiglieri, eterodiretti, motivati ad affossare il CLN e privarlo di risorse economiche, rinunciando al diritto al proprio credito maturato con il lavoro sul campo, e così tradendo la base, presentano in buona parte la comune caratteristica di essere peraltro pienamente scaduti, in relazione ai loro termini di elezione e, nel medesimo tempo, di non aver provveduto in alcun modo a farsi parte diligente nel convocare opportuni Caucus per la loro sostituzione o per il loro rinnovo, ignorando il mandato originario. Al contrario, hanno negligentemente trascurato ogni attività che favorisse tali adempimenti.
Il Consiglio, formato dai soli membri a pieno titolo, si è pronunciato sulla scelta del Presidente in data odierna, individuandolo tra i candidati legittimi già presentatisi agli attivisti il giorno precedente, quali sono i due consiglieri Davide Tutino e Simona Cucchiella ⚠️
Milano, 18 luglio 2023
Gruppo Consiglieri CLN in carica
Sede: Corso XXII Marzo n.28- 20135 Milano
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Comunicato elezione del Presidente CLN .pdf
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🐝 Comunicato elezione del presidente CLN 🐝
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Il logo è altresì depositato presso l'Agenzia delle Entrate e qualsiasi abuso e utilizzo non autorizzato sarà sanzionabile civilmente e penalmente. La proprietà del medesimo e i diritti sullo stesso sono riservati al suo ideatore.
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🐝 Presentiamo la nuova Presidente del CLN
Simona Cucchiella
Una Presidente dalla gente per la gente, figura di garanzia ed imparzialità, espressione dei territori che riprendono la loro centralità.
Simona Cucchiella: "Io oggi sono membro del comitato di Liberazione Nazionale. Liberazione da cosa? Liberazione da quello che, senz'altro, è stato un regime, si, un regime a tutti gli effetti totalitario che si è arrogato il diritto di calpestare i nostri diritti costituzionali, i nostri diritti fondamentali inviolabili...
Mia madre, il 3 Aprile saranno 3 anni che è mancata ed è stata una delle tante, troppe vittime di una strage di stato!"
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Simona Cucchiella
Una Presidente dalla gente per la gente, figura di garanzia ed imparzialità, espressione dei territori che riprendono la loro centralità.
Simona Cucchiella: "Io oggi sono membro del comitato di Liberazione Nazionale. Liberazione da cosa? Liberazione da quello che, senz'altro, è stato un regime, si, un regime a tutti gli effetti totalitario che si è arrogato il diritto di calpestare i nostri diritti costituzionali, i nostri diritti fondamentali inviolabili...
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🐝 Il CLN apre un nuovo capitolo della sua storia
Il CLN, vivo e vitale più che mai, ha un nuovo presidente: Simona Cucchiella, che fin dall'inizio ha lottato per i diritti, la dignità e la libertà e che con coerenza saprà guidare la marcia inarrestabile del CLN in piena autonomia.
Simona Cucchiella: "Il Comitato di Liberazione Nazionale nasce proprio in risposta a queste politiche neoliberiste che hanno aggredito, a partire dal 2020, i nostri diritti costituzionali umani e fondamentali."
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🐝 Lezione di Geopolitica con Manlio Dinucci
📍Online, domani, 24 Luglio 2023, nei canali CLN, dalle 21:00
📕 Terzo appuntamento del CLN Informazione & Formazione.
Lo conosciamo dal programma "Pangea Grandangolo" in onda su Byoblu: Manlio Dinucci, giornalista e saggista ci farà immergere nella storia del conflitto fra Russia e Ucraina portandoci a ragionare sull'importante mobilitazione della raccolta firme che ci ha visti coinvolti per tutta la primavera.
🌱 Conduce l'appuntamento Fabrizia Vaccarella, avvocato e coordinatrice del dipartimento giustizia del CLN.
Come al solito, vi invitiamo a condividere il post il piú possibile.
⚠️ DOMANI COMUNICHEREMO ULTERIORI INFORMAZIONI. SEGUITE IL NOSTRO CANALE: https://t.me/clnoggi
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🐝 CLN Formazione & Informazione - lezione di geopolitica 2 - Parte 4
Alberto Bradanini: "Nel 1991, quando implode l'Unione Sovietica, Francis Fukuyama, che è un politologo americano di origine giapponese che appartiene all'establishment neo conservatore, pubblica un articolo che poi diventa un libro che s'intitola "La fine della storia e l'ultimo uomo". Secondo lui, tutte le nazioni del mondo, essendo crollata l'Unione Sovietica, erano destinate (e lui lo vedeva chiaro in quel momento) a diventare democrazie liberali ed economie di mercato. Era solo una questione di tempo perché ormai questo sistema aveva vinto e aveva stabilito un punto di arrivo definitivo."
🎬 Guarda tutta la lezione sul canale YouTube del CLN:
https://www.youtube.com/live/4isMuX3FnaA?feature=share
Alberto Bradanini: "Nel 1991, quando implode l'Unione Sovietica, Francis Fukuyama, che è un politologo americano di origine giapponese che appartiene all'establishment neo conservatore, pubblica un articolo che poi diventa un libro che s'intitola "La fine della storia e l'ultimo uomo". Secondo lui, tutte le nazioni del mondo, essendo crollata l'Unione Sovietica, erano destinate (e lui lo vedeva chiaro in quel momento) a diventare democrazie liberali ed economie di mercato. Era solo una questione di tempo perché ormai questo sistema aveva vinto e aveva stabilito un punto di arrivo definitivo."
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🐝 CLN Formazione & Informazione - lezione di geopolitica 2 - Parte 5
Alberto Bradanini: "In realtà vi è una differenza fondamentale tra Cina e mondo Occidentale e quindi tra Cina e economia capitalistica, al centro della quale vi sono gli Stati Uniti d'America. Quindi, il rapporto che c'è tra questi due grandi paesi è anche il rapporto che esiste tra un sistema economico che ha caratteristiche cinesi, come abbiamo detto, e il sistema capitalistico. In Cina il vertice della piramide è governato dallo Stato [...] Dunque, le scelte che avvengono anche in economia sono scelte che hanno alla base una valutazione politica (quando si parla di interesse politico si intende la polis), quindi di una realtà complessa che nel suo insieme include tanti elementi che non sono soltanto il profitto, come invece avviene in Occidente."
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Alberto Bradanini: "In realtà vi è una differenza fondamentale tra Cina e mondo Occidentale e quindi tra Cina e economia capitalistica, al centro della quale vi sono gli Stati Uniti d'America. Quindi, il rapporto che c'è tra questi due grandi paesi è anche il rapporto che esiste tra un sistema economico che ha caratteristiche cinesi, come abbiamo detto, e il sistema capitalistico. In Cina il vertice della piramide è governato dallo Stato [...] Dunque, le scelte che avvengono anche in economia sono scelte che hanno alla base una valutazione politica (quando si parla di interesse politico si intende la polis), quindi di una realtà complessa che nel suo insieme include tanti elementi che non sono soltanto il profitto, come invece avviene in Occidente."
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🐝 Il comunicato d'esordio del nuovo Presidente del CLN Simona Cucchiella
“Mi sono avvicinata al CLN, osservandone la nascita con interessata curiosità, sperando che in esso potessero confluire i movimenti dell'area del dissenso con i quali militavo.
Nel percorso ho vissuto grandi occasioni di entusiasmo e qualche momento di difficoltà.
La sfida collettiva del Resistendum e la prova personale del Duram Adan hanno rappresentato la nostra presa di scena sul campo.
Il Festival del disarmo di Sanremo, pensato per essere un momento culturale e di significativo attivismo, ha invece lasciato tutti con l'amaro in bocca.
Si è percepita umanamente e fattivamente una sorta di regia esterna, e forse anche interna, di gruppi politici che tutto avevano di mira tranne un evento di unità culturale e di rivendicazione della sovranità e dell'unità nazionale, quale avrebbe voluto essere una manifestazione a favore del disarmo.
I mesi successivi, nonostante l'impegno assunto dal CLN di condivisione della campagna referendaria, pur nella consapevolezza dei tempi ristretti e nonostante le perplessità organizzative, hanno visto alimentarsi all'interno del consiglio del CLN atteggiamenti ostruzionistici, volutamente polemici e talvolta quasi persecutori nei confronti di alcuni.
Spesso ho assistito ad un accanimento nei confronti di chi abbia voluto denunciare i pericoli incombenti sul CLN rappresentati dal travisamento dei principi statutari a favore di insidiose alleanze politiche, e dell'avvicinamento a posizioni che non gli sono proprie.
Forze interne ed esterne si sono impegnate nel tentativo di svilire la funzione propria del CLN rispetto al suo tessuto sociale e territoriale.
La recente assemblea del 17 luglio indicata per la presentazione dei candidati alla presidenza, che avrebbe potuto essere un'occasione di ampia coralità, anche di voci differenti in un'ottica futura, si è caratterizzata invece in tutt'altro modo: uno scenario di aggressioni, di comportamenti poco trasparenti, dove si è resa palpabile una sorta di eterodirezione da parte di alcuni, e dove è apparso chiaro un contrasto di interessi rispetto agli scopi del CLN.
Questo dissidio, che avrebbe rischiato di far deragliare definitivamente il CLN dai propri binari statutari e pregiudicarne l'autonomia, ci ha obbligati ad una assunzione di responsabilità, ed io stessa mi sono messa a disposizione per riportare la legalità formale e la fedeltà sostanziale ai nostri principi e ai nostri obiettivi.
Ed è con quest'impegno che ho accettato la candidatura, indicata da più parti contrapposte, e successivamente la nomina di presidente del CLN, confidando nel fatto che il ruolo di coordinatore territoriale della Lombardia possa essere stata una necessaria e utile esperienza per proseguire in questa nuova veste.
Sono consapevole anche che la nuova dimensione del CLN, che ha goduto dell'imprinting carismatico del suo originario presidente, avrà una caratterizzazione ritagliata più sulla natura e sullo spirito dell'attivismo rispetto al volto del cosiddetto leaderismo.
Questo perché, dopo oltre un anno e mezzo di attività, il CLN può proseguire con le sue gambe e avere un presidente che sia diretta espressione di quei territori che ne hanno costituito la spina dorsale.
Nello scenario attuale di una resistenza sempre più egoriferita e frammentaria che si muove in ordine sparso, desidero essere un presidente di garanzia, di imparzialità e soprattutto di integrità.
Nella consapevolezza dei nostri limiti e dei nostri punti di forza, l'identità del CLN non può essere messa in discussione.
E mi sento di rivendicarla e preservarla nel rispetto di tutti coloro che si sono spesi attivamente e che continueranno a farlo con lo stesso anelito."
Simona Cucchiella
Presidente CLN
“Mi sono avvicinata al CLN, osservandone la nascita con interessata curiosità, sperando che in esso potessero confluire i movimenti dell'area del dissenso con i quali militavo.
Nel percorso ho vissuto grandi occasioni di entusiasmo e qualche momento di difficoltà.
La sfida collettiva del Resistendum e la prova personale del Duram Adan hanno rappresentato la nostra presa di scena sul campo.
Il Festival del disarmo di Sanremo, pensato per essere un momento culturale e di significativo attivismo, ha invece lasciato tutti con l'amaro in bocca.
Si è percepita umanamente e fattivamente una sorta di regia esterna, e forse anche interna, di gruppi politici che tutto avevano di mira tranne un evento di unità culturale e di rivendicazione della sovranità e dell'unità nazionale, quale avrebbe voluto essere una manifestazione a favore del disarmo.
I mesi successivi, nonostante l'impegno assunto dal CLN di condivisione della campagna referendaria, pur nella consapevolezza dei tempi ristretti e nonostante le perplessità organizzative, hanno visto alimentarsi all'interno del consiglio del CLN atteggiamenti ostruzionistici, volutamente polemici e talvolta quasi persecutori nei confronti di alcuni.
Spesso ho assistito ad un accanimento nei confronti di chi abbia voluto denunciare i pericoli incombenti sul CLN rappresentati dal travisamento dei principi statutari a favore di insidiose alleanze politiche, e dell'avvicinamento a posizioni che non gli sono proprie.
Forze interne ed esterne si sono impegnate nel tentativo di svilire la funzione propria del CLN rispetto al suo tessuto sociale e territoriale.
La recente assemblea del 17 luglio indicata per la presentazione dei candidati alla presidenza, che avrebbe potuto essere un'occasione di ampia coralità, anche di voci differenti in un'ottica futura, si è caratterizzata invece in tutt'altro modo: uno scenario di aggressioni, di comportamenti poco trasparenti, dove si è resa palpabile una sorta di eterodirezione da parte di alcuni, e dove è apparso chiaro un contrasto di interessi rispetto agli scopi del CLN.
Questo dissidio, che avrebbe rischiato di far deragliare definitivamente il CLN dai propri binari statutari e pregiudicarne l'autonomia, ci ha obbligati ad una assunzione di responsabilità, ed io stessa mi sono messa a disposizione per riportare la legalità formale e la fedeltà sostanziale ai nostri principi e ai nostri obiettivi.
Ed è con quest'impegno che ho accettato la candidatura, indicata da più parti contrapposte, e successivamente la nomina di presidente del CLN, confidando nel fatto che il ruolo di coordinatore territoriale della Lombardia possa essere stata una necessaria e utile esperienza per proseguire in questa nuova veste.
Sono consapevole anche che la nuova dimensione del CLN, che ha goduto dell'imprinting carismatico del suo originario presidente, avrà una caratterizzazione ritagliata più sulla natura e sullo spirito dell'attivismo rispetto al volto del cosiddetto leaderismo.
Questo perché, dopo oltre un anno e mezzo di attività, il CLN può proseguire con le sue gambe e avere un presidente che sia diretta espressione di quei territori che ne hanno costituito la spina dorsale.
Nello scenario attuale di una resistenza sempre più egoriferita e frammentaria che si muove in ordine sparso, desidero essere un presidente di garanzia, di imparzialità e soprattutto di integrità.
Nella consapevolezza dei nostri limiti e dei nostri punti di forza, l'identità del CLN non può essere messa in discussione.
E mi sento di rivendicarla e preservarla nel rispetto di tutti coloro che si sono spesi attivamente e che continueranno a farlo con lo stesso anelito."
Simona Cucchiella
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🐝 Lezione di Geopolitica con Manlio Dinucci
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🐝 CLN Formazione & Informazione - lezione di geopolitica 2 - Parte 6
Alberto Bradanini: "È importante andare in Cina per poter guardare noi stessi da fuori e scoprire di noi stessi quegli aspetti che altrimenti, stando dentro, non saremmo in grado di scoprire [...]
L'Italia, come altri paesi europei, non è un paese sovrano politicamente e militarmente nonostante siano passati 78 anni e piú siamo ancora un paese occupato. Machiavelli diceva, nel 500, che un paese non si può dire sovrano se non ha due condizioni: non avere soldati di un altro paese sul proprio territorio e essere padroni della propria moneta."
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https://www.youtube.com/live/4isMuX3FnaA?feature=share
Alberto Bradanini: "È importante andare in Cina per poter guardare noi stessi da fuori e scoprire di noi stessi quegli aspetti che altrimenti, stando dentro, non saremmo in grado di scoprire [...]
L'Italia, come altri paesi europei, non è un paese sovrano politicamente e militarmente nonostante siano passati 78 anni e piú siamo ancora un paese occupato. Machiavelli diceva, nel 500, che un paese non si può dire sovrano se non ha due condizioni: non avere soldati di un altro paese sul proprio territorio e essere padroni della propria moneta."
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