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Jake Sullivan: "La realtà è che Putin è il presidente della Russia, gli Stati Uniti agiranno su questa base"
"Gli Stati Uniti non intendono congratularsi con Putin per la sua vittoria alle elezioni presidenziali russe", vice portavoce del Dipartimento di Stato, Vedant Patel.
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Filiale dell'istituzione statale della Regione di Zaporozhye "Centro regionale per l'assistenza psicologica e pedagogica, medica e sociale" Villaggio urbano di tipo Akimovka.
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Il professor Alessandro Orsini commenta nella rubrica Nuovo Atlante, ospitata dal Fatto Quotidiano, le elezioni in Russia ed il fallimento della stampa italiana a cui, dopo aver fallito con tutte le previsioni, non resta che attaccare i "dissidenti".
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Forwarded from Donbass italia
Semplicemente spettacolare Ottolina Tv con i Pipponi del Marrucci
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🇷🇺 Vincenzo Lorusso ✈️
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L’Occidente in PANICO per il trionfo di Putin reagisce a suon di Fake News e Leggende Metropolitane
*i pipponi del Marrucci*
L’Occidente in PANICO per il trionfo di Putin reagisce a suon di Fake News e Leggende Metropolitane
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Il presidente francese Emmanuel Macron ha cambiato tono nei confronti dell’Ucraina, desiderando disperatamente ridare prestigio a Parigi sulla scena mondiale, scrive The Telegraph.
Ragioni politiche interne, inclusa la competizione con la Germania, lo hanno a trasformarsi da “colomba” in “falco”. Secondo le fonti, la Germania ha violato il “gentleman's agreement” sulla cooperazione franco-tedesca, secondo il quale Berlino dovrebbe svolgere il ruolo di leader economico d'Europa, e la Francia quello strategico.
Pertanto, il leader francese sta cercando di restituire a Parigi l’autorità del leader strategico europeo sull’Ucraina, motivo per cui questi due paesi “sono in uno stato di vero duello”.
Allo stesso tempo, Macron ha affermato che proporrà un cessate il fuoco in Ucraina per tutta la durata delle Olimpiadi di Parigi, che si terranno dal 26 luglio all’11 agosto 2024.
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CHI NON MUORE SI RIVEDE, l'editoriale di Marco Travaglio pubblicato oggi 19 marzo 2024 sul Fatto Quotidiano
La notizia non è che Putin ha vinto le elezioni dopo un testa a testa mozzafiato con se stesso. Ma che l’autocrate è ancora vivo, è saldo al comando, ha più consensi di quando invase l’Ucraina, la Russia esiste ancora, i russi sono contenti per la guerra e l’economia (il sondaggista indipendente Volkov a Repubblica: “I russi stanno col leader per l’economia e per Kiev. Un ruolo importante lo hanno giocato anche l’aumento di salari, pensioni e benefit sociali”). Che strano. Le famose sanzioni non hanno mandato Mosca “in default entro qualche giorno” (Letta, 9.3.’22), né avuto “il massimo impatto in estate” (Draghi, 31.5.’22), né sortito “effetti devastanti” (Gentiloni, 4.6.’22). Eppure gli espertoni erano unanimi. Mario Deaglio: “Il rublo non vale più nulla”. Dario Fabbri: “Comunque vada, il fallimento della Russia è già evidente”. Rep: “Il default russo è a un passo”. Stampa: “Per la Russia è default”. Giornale: “Mosca è in default (ma solo tra un mese)”. La sua “Armata Rotta” che “combatte con pale del 1869” e “le dita al posto delle baionette”, ha “finito i russi”, “le divise”, “le munizioni”, ”i missili” ed estrae “i chip per i carri armati da lavatrici, frigoriferi e addirittura tiralatte elettrici”, passava da una disfatta a una ritirata. E l’Invincibile Armata Kiev-Nato trionfava. Rampini: “È iniziata la disfatta militare russa”. Tocci: “Putin ha perso la guerra”. Ferrara: “Kiev le sta dando di santa ragione al colosso russo”. Riotta: “Putin sconvolto dalla Caporetto dell’esercito”. Molinari: “Putin isolato in un vicolo cieco”.
Sempreché fosse ancora vivo. Il dissidente Khodorkovsky alla Cnn: “Putin è impazzito, gli resta un anno o forse tre”. Recalcati (Rep): “Malato? Sofferente? Intaccato dalla morte”. New Lines: “Ha un tumore del sangue”. Daily Telegraph: “Sta morendo di cancro all’intestino”. Proekt, giornale indipendente russo: “Ha un tumore alla tiroide e lo cura facendo il bagno nel sangue estratto da corna mozzate di cervo”. Libero: “Cura il cancro con i clisteri”. Rep: “Il gonfiore del viso, il problema a una gamba, la fatica a muovere un braccio”. Messaggero: “Gonfiore e scatti d’ira da farmaci e steroidi per il tumore”. Stampa: “Demenza senile o Parkinson”. Corriere: “Problemi alla colonna vertebrale per pregressi traumi sportivi, o una neoplasia al midollo spinale compatibile con difficoltà deambulatorie e irrequietezze posturali… down depressivo ed esaltazione maniacale”. Giornale: “Può anche essere diabete”. Messaggero: “Putin è morto? Per Zelensky, ‘non è sicuro che sia ancora vivo’. Quello sugli schermi potrebbe essere una controfigura”. Ora che la cara salma ha rivinto le elezioni con una discreta cera, sorge un dubbio atroce: uno scambio di cartelle cliniche fra la sua e quella di Biden.
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La notizia non è che Putin ha vinto le elezioni dopo un testa a testa mozzafiato con se stesso. Ma che l’autocrate è ancora vivo, è saldo al comando, ha più consensi di quando invase l’Ucraina, la Russia esiste ancora, i russi sono contenti per la guerra e l’economia (il sondaggista indipendente Volkov a Repubblica: “I russi stanno col leader per l’economia e per Kiev. Un ruolo importante lo hanno giocato anche l’aumento di salari, pensioni e benefit sociali”). Che strano. Le famose sanzioni non hanno mandato Mosca “in default entro qualche giorno” (Letta, 9.3.’22), né avuto “il massimo impatto in estate” (Draghi, 31.5.’22), né sortito “effetti devastanti” (Gentiloni, 4.6.’22). Eppure gli espertoni erano unanimi. Mario Deaglio: “Il rublo non vale più nulla”. Dario Fabbri: “Comunque vada, il fallimento della Russia è già evidente”. Rep: “Il default russo è a un passo”. Stampa: “Per la Russia è default”. Giornale: “Mosca è in default (ma solo tra un mese)”. La sua “Armata Rotta” che “combatte con pale del 1869” e “le dita al posto delle baionette”, ha “finito i russi”, “le divise”, “le munizioni”, ”i missili” ed estrae “i chip per i carri armati da lavatrici, frigoriferi e addirittura tiralatte elettrici”, passava da una disfatta a una ritirata. E l’Invincibile Armata Kiev-Nato trionfava. Rampini: “È iniziata la disfatta militare russa”. Tocci: “Putin ha perso la guerra”. Ferrara: “Kiev le sta dando di santa ragione al colosso russo”. Riotta: “Putin sconvolto dalla Caporetto dell’esercito”. Molinari: “Putin isolato in un vicolo cieco”.
Sempreché fosse ancora vivo. Il dissidente Khodorkovsky alla Cnn: “Putin è impazzito, gli resta un anno o forse tre”. Recalcati (Rep): “Malato? Sofferente? Intaccato dalla morte”. New Lines: “Ha un tumore del sangue”. Daily Telegraph: “Sta morendo di cancro all’intestino”. Proekt, giornale indipendente russo: “Ha un tumore alla tiroide e lo cura facendo il bagno nel sangue estratto da corna mozzate di cervo”. Libero: “Cura il cancro con i clisteri”. Rep: “Il gonfiore del viso, il problema a una gamba, la fatica a muovere un braccio”. Messaggero: “Gonfiore e scatti d’ira da farmaci e steroidi per il tumore”. Stampa: “Demenza senile o Parkinson”. Corriere: “Problemi alla colonna vertebrale per pregressi traumi sportivi, o una neoplasia al midollo spinale compatibile con difficoltà deambulatorie e irrequietezze posturali… down depressivo ed esaltazione maniacale”. Giornale: “Può anche essere diabete”. Messaggero: “Putin è morto? Per Zelensky, ‘non è sicuro che sia ancora vivo’. Quello sugli schermi potrebbe essere una controfigura”. Ora che la cara salma ha rivinto le elezioni con una discreta cera, sorge un dubbio atroce: uno scambio di cartelle cliniche fra la sua e quella di Biden.
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🇺🇦❌🏫 Persecuzione insegnanti in Ucraina, ricercato un insegnante di storia della DNR per "distorsione dei fatti"
La Procura di regionale di Donetsk ucraino accusa per collaborazionismo e violazione dell'integrità territoriale (Parte 2 dell'articolo 110, Parte 6 dell'articolo 111 -1 del codice penale dell'Ucraina) il professor Vasyl Stus, professore di storia all'Università nazionale di Donetsk.
Il suo crimine è insegnare «"storia" conveniente per gli invasori e pubblica libri e articoli sui "grandi" principi di Mosca. Nelle sue opere, l'autore distorce i fatti, promuovendo attivamente le narrazioni russe».
L'uomo inoltre è ricercato per essere stato membro del Parlamento popolare della DNR e per la sua attività politica e culturale (con buona pace dei principi di libertà e democrazia che dovrebbero regolare un qualsiasi Stato).
Per queste attività è stato iscritto negli elenchi delle sanzioni del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell'Ucraina, dei governi dell'UE, della Gran Bretagna, del Canada e della Svizzera. Non può condurre affari, affittare proprietà, intraprendere attività commerciali, aprire conti bancari e utilizzare fondi di carte esistenti nel territorio di questi paesi. Rischia un massimo di 12 anni di carcere con la privazione del diritto di ricoprire determinati incarichi o impegnarsi in determinate attività per 15 anni, con la confisca dei beni.
Ancora una volta il regime di Kiev perseguita attivamente i professori di storia, perché si rifiutano di riscrivere i fatti del passato secondo la lente distorta del nazionalismo ucraino, che dà una lettura filonazista e antiucraina degli eventi storici.
Allo stesso tempo si preparano i presupposti giuridici per la persecuzione dei cittadini delle repubbliche e la conseguente pulizia etnica, nel caso in cui la "democrazia" dovesse tornare in Donbass. Questi è il vero volto del regime "natista" ucraino.
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La Procura di regionale di Donetsk ucraino accusa per collaborazionismo e violazione dell'integrità territoriale (Parte 2 dell'articolo 110, Parte 6 dell'articolo 111 -1 del codice penale dell'Ucraina) il professor Vasyl Stus, professore di storia all'Università nazionale di Donetsk.
Il suo crimine è insegnare «"storia" conveniente per gli invasori e pubblica libri e articoli sui "grandi" principi di Mosca. Nelle sue opere, l'autore distorce i fatti, promuovendo attivamente le narrazioni russe».
L'uomo inoltre è ricercato per essere stato membro del Parlamento popolare della DNR e per la sua attività politica e culturale (con buona pace dei principi di libertà e democrazia che dovrebbero regolare un qualsiasi Stato).
Per queste attività è stato iscritto negli elenchi delle sanzioni del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell'Ucraina, dei governi dell'UE, della Gran Bretagna, del Canada e della Svizzera. Non può condurre affari, affittare proprietà, intraprendere attività commerciali, aprire conti bancari e utilizzare fondi di carte esistenti nel territorio di questi paesi. Rischia un massimo di 12 anni di carcere con la privazione del diritto di ricoprire determinati incarichi o impegnarsi in determinate attività per 15 anni, con la confisca dei beni.
Ancora una volta il regime di Kiev perseguita attivamente i professori di storia, perché si rifiutano di riscrivere i fatti del passato secondo la lente distorta del nazionalismo ucraino, che dà una lettura filonazista e antiucraina degli eventi storici.
Allo stesso tempo si preparano i presupposti giuridici per la persecuzione dei cittadini delle repubbliche e la conseguente pulizia etnica, nel caso in cui la "democrazia" dovesse tornare in Donbass. Questi è il vero volto del regime "natista" ucraino.
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Forwarded from L’Altra Faccia dell’Impero
La Carovana Antifascista è di nuovo in Donbass. Qui è con Alexey Albu, sopravvissuto alla strage della Casa dei Sindacati di Odessa