CasaPound Italia ufficiale
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🎤 "La Questura ha deciso di impedirci di manifestare per motivazioni che tengono conto solo della 'possibile' tensione che potrebbero creare le realtĂ  antifasciste. Questa sembra a tutti gli effetti una ritorsione dopo il corteo di CPI Italia a Bologna, che ha visto scatenarsi tutta l’isteria della sinistra nei confronti del nostro mondo".

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https://www.ilprimatonazionale.it/primo-piano/milano-vietato-corteo-degli-studenti-identitari-indispone-lanpi-283967/
Egregio Direttore,
Le scrivo in merito al corteo del nostro movimento giovanile, il Blocco Studentesco, che era stato regolarmente preavvisato agli organi competenti e che doveva tenersi il prossimo 30 novembre a Milano. Il corteo è stato vietato e ci sono state notificate delle prescrizioni dal Questore, con delle motivazioni che non sono solo oggettivamente paradossali, ma che ledono ampiamente la libertà di espressione e quella di manifestare. In particolare, la possibilità che centri sociali, anarchici e realtà antagoniste organizzino delle contro-manifestazioni non autorizzate che degenerino in disordini non può rappresentare un impedimento ad un movimento qualsiasi di scendere in piazza. Un movimento, in questo caso CasaPound, che esiste da 20 anni, ha migliaia di iscritti su tutto il territorio nazionale, opera alla luce del sole, fa politica, cultura, solidarietà. In CasaPound ci sono lavoratori, madri e padri, studenti, disoccupati, precari, che, fino a prova contraria, hanno gli stessi diritti di tutti gli altri.
 
Non mi risulta infatti, che siano in atto procedimenti per lo scioglimento o per la messa al bando di una realtà che ad oggi non viola nessuna legge, anzi per anni si è presentata col proprio simbolo a competizioni elettorali di ogni livello, dalle amministrative fino alle europee. Perché o si decide che CasaPound va sciolta, e non lo può certo disporre a suo piacimento una parte politica che non tollera la nostra esistenza, oppure qui siamo di fronte a un ricatto. Addirittura nelle motivazioni del divieto si fa riferimento a 18 anni fa, quando nel 2006 a Milano, a fronte di una manifestazione della Fiamma Tricolore, che tra l’altro si svolse senza disordini di alcun tipo, i centri sociali misero a ferro e fuoco la città, rovesciando persino delle auto in corso Buenos Aires. Siamo di fronte a un metodo che rasenta quello mafioso e da uomini liberi, quali ci consideriamo, non possiamo né approvarlo, né sopportarlo. Siamo di fronte a quello che potrebbe diventare un precedente pericoloso, che oggi colpisce CasaPound, ma che in un futuro nemmeno troppo distante potrebbe estendersi a qualsiasi movimento o partito non allineato al pensiero dominante o all’orientamento politico di chi amministra una qualsiasi città.
 
Chiaramente alla base del divieto c’è quanto accaduto il 9 novembre a Bologna ed il dibattito che ne è scaturito. La domanda di fondo, se è giusto che CasaPound possa manifestare o no, è profondamente sbagliata. Ed è davvero incoerente e irragionevole che sia sollevata da chi ci accusa continuamente di violare la Costituzione e la democrazia. Le domande che chiunque è in buonafede dovrebbe porsi su Bologna sono ben altre: perché sono state permesse altre tre manifestazioni che avevano intenti chiari, non distanti dal percorso del nostro corteo, che eppure era stato già preavvisato con largo anticipo? Perché ai centri sociali è stato consentito di avvicinarsi così tanto a piazza XX Settembre dove doveva svolgersi il nostro comizio? Perché sono stati fermati da appena 7 poliziotti, mentre noi ne eravamo circondati? Solo grazie al nostro senso di responsabilità si è evitato il peggio quel giorno, ma se si continua su questa linea, negandoci il sacrosanto diritto di manifestare, si rischia di tornare ad anni di tensione e allo scontro politico di piazza, che già in passato hanno portato conseguenze tragiche per l’Italia.
 
Per questo oggi lanciamo un appello e chiediamo a giornalisti, intellettuali, politici e rappresentanti istituzionali di prendere una posizione affinché il corteo del Blocco Studentesco il 30 novembre a Milano sia consentito. E prendere posizione in questo caso non vuol dire condividere le nostre idee radicali o la nostra visione del mondo, ma difendere un principio di giustizia e di libertà. Perché è la libertà che è in ballo e non solo la nostra. Perché non possono esistere nel 2024 città ancora ostaggio di uno stantio antifascismo istituzionale e non.
 
E sia chiaro a tutti: non siamo certo noi a voler soffiare sul fuoco, non intendiamo essere usati e strumentalizzati per interessi altrui. Abbiamo la responsabilità verso tanti ragazzi, anche giovanissimi, che vogliamo tutelare. Ci è stato insegnato, però, che non bisogna permettere mai che la propria dignità venga calpestata e che la libertà, a volte, va conquistata. Che la libertà, soprattutto, è un dovere, che noi intendiamo onorare ad ogni costo.
 
Luca Marsella
CasaPound Italia
Oggi in edicola su La Verità, l’articolo di Francesco Borgonovo sul divieto del corteo a Milano e di una presentazione di un libro di Francesca Totolo.

In edicola, la versione integrale 👇🏻
Giovedì 28 novembre alle ore 21 si terrà nel palazzo di Via Napoleone III, 8 una conferenza sui grandi temi che investono il vicino oriente mediterraneo.

Palestina e Libano saranno al centro del “talk” che vedrà avvicendarsi negli interventi giornalisti di primo piano come Francesco Borgonovo, Davide Piccardo, Talal Khrais, Hosseyn Morelli, Giovanni Feola ed Alberto Palladino che modererà la serata.

“Nella situazione odierna, che vede il massacro in Palestina e Libano compiersi senza che nessuno effettivamente sembra possa fermare la furia colonialista di Israele e davanti al genocidio che il fondamentalismo sionista sta perpetrando in terra santa non potevamo tacere. Con un convegno di elevata caratura intellettuale e giornalistica potremmo fare luce al meglio su una questione importante per chiunque condivida come casa culturale il bacino del Mediterraneo".
Media is too big
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Breve estratto dell’intervento di Luca Marsella alla festa per l’anniversario della nostra sede di Pordenone.
Palermo, Striscione di CasaPound Italia al raduno delle femministe.

"Il problema non è il patriarcato, il problema è l'uomo debole", questo il testo dello striscione esposto in occasione della manifestazione in programma oggi, sabato 23, nel capoluogo siciliano, organizzata da una delle tante sigle femministe, che si ricordano di essere tali solo quando c'è da attaccare l'uomo italiano, bianco, ed etero. "Disarmare il patriarcato", così hanno chiamato il loro raduno, chiara espressione di quale sia realmente la loro posizione: contro l'uomo! E CasaPound risponde con un'altra prospettivan. Un uomo svuotato delle sue peculiarità, perché così vuole il pensiero unico, diventa debole, diventa colui il quale non ha altra modalità che applicare la forza bruta su di una donna per affermare se stesso. I potenziali Turetta sono esattamente questi soggetti qua, maschi deboli incapaci di metabolizzare anche un semplice rifiuto. Dunque non il patriarcato ma la debolezza dell'uomo è il reale problema contemporaneo.
Presentazione del saggio "La legge del desiderio", Passaggio al bosco.

➡️ Sabato 30 novembre a Pistoia presso il Circolo Agogè parleremo di tutto quel sistema trasversale che vorrebbe normare anche l' intimità, con l' obiettivo reale di scardinare, con l' identità, storia e tradizione.
➡️ Vi ricordiamo la conferenza di domani, giovedì 28 novembre, alle 21 in via Napoleone III 8, Roma

Un’occasione per parlare e discutere con giornalisti ed esperti del settore di quanto sta succedendo in Palestina e Libano 🇱🇧 🇵🇸
➡️ Disponibile il nuovo calendario di CPI 2025, prenotalo entro lunedì 2 dicembre nella sede di CPI della tua zona.

Il ricavato sarĂ  devoluto per coprire le spese legali dei militanti.
Nessuno resta indietro 🔥
Tensioni al centro di accoglienza di Romano di Lombardia per il mancato pagamento dei pocket money, CasaPound “immigrazione peso per la comunità, vergognoso continuare a mantenerli”

➡️ Striscioni recanti la scritta "Ora Basta!", accompagnati da scopa, paletta e diversi volantini che simulano annunci di lavoro: è questa l'azione goliardica messa in atto da CP Bergamo dopo la protesta da parte dei migranti ospitati nell’ex Hotel La Rocca per protestare contro il mancato pagamento dei pocket money.

L’azione, volutamente goliardica, vuole invitare gli ospiti del centro, tanto preoccupati per il ritardo dei pagamenti dei pocket money, ad adoperarsi per trovare un'adeguata occupazione.
Riteniamo inaccettabile che, in un momento storico in cui le famiglie italiane faticano ad arrivare a fine mese, vengano elargiti contributi senza un reale progetto alla base che permetta a questi signori di non pesare sulle spalle della comunitĂ .
➡️ Sabato 7 dicembre a Novara presentazione del libro “Fasciofobia”, con l’autore Alberto Busacca 📖📚
Stasera a CasaPound!
Qualche foto dalla conferenza di ieri a CasaPound su Libano e Palestina 🇵🇸 🇱🇧