Briciole di teologia
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Tanti di quelli che hanno ascoltato la prima parte, ci hanno chiesto : "come fate a fare la preghiera insieme in sette minuti". Anche nell'incontro che abbiamo fatto ci hanno posto la domanda... penso di riprendere l'argomento in un video a parte, ma nel frattempo, trovate una prima risposta rapida al minuto 26 di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=Htbb3ps_vNs
Care amiche e cari amici,
questa settimana era parecchio intensa tra lezioni in loco, giornate di studio e conferenze e non ho avuto tempo per mantenere il ritmo "promesso" per questa quaresima... per questo, invece di un video nuovo, vi propongo un video di ormai un paio di anni fa e nel quale spiego il metodo "pregare in briciole" tratto dall'omonimo libro.
Approfitto anche per ringraziare le amiche e gli amici che hanno commentato il video precedente su YouTube esprimendo interesse per un video sulla preghiera in sant'Agostino... sarà aggiunto alla lista :)
Intanto buona giornata, buon ascolto e ... unione di preghiera
https://www.youtube.com/watch?v=NEQPIE8O8rQ
«L’omino di Munch emette un grido che ha ben poco di umano; o meglio, un grido che parla di un’umanità fatta di inguaribili solitudini. Di atomi isolati cui sembra ormai mancare qualsiasi riferimento relazionale; cui, quindi, non resta che urlare la propria profonda disperazione»... è un omino indeterminato, il cranio di un morto...
e la cosa folle è che Dio è sceso in quella disperazione, Dio ha assunto la disperazione dell'uomo. Gesù ha accettato di essere sfigurato, senza bellezza, irriconoscibile tra gli anonimi della terra. A lui si applicavano le parole profetiche di Isaia 53: "Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto".
Il grido di Gesù in croce, però, non termina nell'urlo disperato di un abbandonato (Eli, Eli lema sabaktani), ma nella fiducia: "Padre nelle tue mani abbandono il mio spirito".
*
L'intervista di oggi è culturale. è fatta con un filosofo italiano noto. Forse è un pochettino altina per qualcuno, quindi consigliata solo a chi non disdegna ciò che Rahner chiamava "la fatica del concetto" nella fede.
Buon venerdì santo!
https://www.youtube.com/watch?v=_QPCe0m1VSY
Care amiche e cari amici,
Cristo è risorto, è veramente risorto.
Ma quante volte queste parole ci pesano nella bocca. Ci dicono una gioia che non sempre sperimentiamo, facciamo nostra. Ci sembra una bella notizia, ma che non ci tocca, è troppo straordinaria, troppo alta per noi.
Eppure, se guardiamo le apparizioni del risorto nei vangeli, non è così... Le apparizioni del risorto sono, per alcuni versi, di grande ordinarietà. Avvengono quando le persone stanno facendo cose ordinarie, anzi, quando si ripiegano sulle loro vite di prima.
Non mi dilungo nella spiegazione, che lascio per chi vuole vedere il video. E intanto ti dico con san Serafino di Sarov (che sembra un po' siculo).
Gioia mia, Cristo è risorto.
https://youtu.be/ZQn9Ok6Jqw8
Elisabetta della Trinità, santa monaca carmelitana, ci parla di preghiera usando due analogie interessanti.
Ma accanto alle immagini c'è una particolarità tutta unica della preghiera di Elisabeth... scopriamo insieme a lei come si prega, e come far sì che la preghiera non sia una fuga dal mondo, oppio del popolo, ma una cosa che ci rende più presenti agli altri.
Delle tre carmelitane che abbiamo visto, chi ti parla di più? https://www.youtube.com/watch?v=9aE-p_Uxniw&list=PLoUYVOYZFI6yWAtJrYk3Y8BVAdUidwwgp&index=12
I due discepoli incontrano sì il Risorto, e con vari indizi lo riconoscono: dallo spezzare il pane, all'ascolto del cuore che arde, passando per il sacramento dell'ospitalità. Ma solo nell'incontro con la Sposa del Risorto, la Chiesa, sentono l'eco del Kerygma pasquale: Gesù, il Signore, è veramente risorto ed è apparso a Simone. È lì che il racconto personale diventa narrazione e itinerario. Lo Sposo non si separa dalla Sposa. Cercalo lì, le ferite lui non le ha disprezzate.
#pregolaParola
Essere come «sconosciuto e nascosto»... È questo lo stile di vita inspirato dal fondatore dei maristi, san Pierre Marie Chanel, che festeggiamo oggi.
Questo non significa nascondersi, non parlare del Vangelo...
Significa vivere un'esistenza mariana, che trabocca di Dio. Mi fa pensare a una preghiera di Newman: fa che io ti annunci senza parlare...
Ma ricordati che il Signore ci chiama anche a dirci di lui e a dire delle sue meravigliose opere...
Che lo Spirito ci conduca a discernere quando tacere e quando parlare ... Quando annunciare tacendo... E quando annunciare parlando.
Cent'anni fa, proprio oggi, veniva proclamata beata la mia "amica"Thérèse de Lisieux, Teresa di Gesù bambino... Ecco tre cose che ho imparato da lei...
Don Fabio Rosini è l'ospite di questa puntata di #incontridautore
Gli ho posto diverse domande sui vizi capitali, chiedendogli in particolare il suo parere sul vizio più insidioso per un/a laico/a nel mondo... Ma anche sul vizio più insidioso per un sacerdote... Verso la fine dell'intervista ci racconta del suo prossimo progetto editoriale... Si potrebbe dire che è letteralmente un progetto "della Madonna" ...
Buon ascolto...
https://youtu.be/cVJe-l33YiE
Cosa significa che Gesù ci salva? Solitamente le persone a cui pongo questa domanda mi dicono: «... è morto per me...per pagare per i miei peccati». Ma qui nascono altre domande: come mai morire per pagare? E poi pagare a chi?
Non dico che le risposte siano sbagliate, dico solo che esse sono unilaterali e che presentano solo una sfumatura delle sfumature della salvezza... Nelle recenti puntate della rubrica #chiediloaCredere, presento alcune di queste tante analogie che ci aiutano a capire il mistero centrale della salvezza... Eccone una... https://www.famigliacristiana.it/articolo/gesu-ci-salva-perche-ci-illumina-su-dio-sul-mondo-sui-noi-stessi.aspx
Guai a me se non evangelizzo, diceva san Paolo. Madeleine Delbrêl aggiunge: e ancora più guai a me se non me evangelizzo mentre evangelizzo.
Per gli amici che capiscono il francese, Condivido con voi una riflessione sull'evangelizzazione in un mondo che rifiuta Dio (questo è il titolo scelto dagli organizzatori). https://youtu.be/ViwulZnTvZQ
Cosa significa pregare? Come si prega? è la domanda diretta che un catecumeno mi ha fatto. Questa domanda mi abita, perché so che il pilastro della vita spirituale è la comunione intima con Dio. Per questo torno su questo argomento spesso... e oggi, lo faccio con un santo del sesto secolo, particolarmente audace nella sua definizione di preghiera https://youtu.be/HuB5D8mN_mI
Oggi è la festa di una delle sante più amate e - pur essendo anticonformista - è anche delle mie sante preferite.
Se avete difficoltà a pregare, Teresina vi capisce... e vi/ci dona alcune piccole lezioni sulla preghiera...
condivido con voi questo video ispirato ad alcune sue riflessioni sulla preghiera, sapendo che è lei a ricordarci che il modo migliore per venerare i santi è imitarli.
p.s.:
Non ho dimenticato il video su sant'Agostino che tanti di voi mi hanno detto di fare... la vita è stata piena di sorprese (non sempre facili) di recente... e il mio lavoro è sempre più impegnativo... ma una promessa è una promessa. E spero presto di postare il video... intanto vi lascio con questo video sulla preghiera secondo Teresina.
Buona festa a tutte le Thérèse, Teresa <3 https://www.youtube.com/watch?v=DpVED9DTNTc
Cosa pensi di THE CHOSEN ?
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Esce oggi in edicola la rivista Credere San Paolo alla quale ho avuto il piacere di collaborare per 4 anni per la rubrica #chiediloacredere
Questo è il mio ultimo - proprio ultimo - contributo e cadeva a fagiolo la domanda di Giuliana (domanda vera, ma nome modificato)... perché mi ha permesso di parlare di una serie che mi sta molto piacendo, The Chosen TV Italia
A voi l'articolo: https://www.famigliacristiana.it/.../the-chosen-non...
Mi scrive Giuliana che di recente ha iniziato a guardare la serie su Gesù The Chosen seguendo il consiglio di un amico sacerdote. E mi confida quasi con un senso di colpa: «Io non so se sia criticabile o meno, ma mi commuovo a ogni puntata con proprio le lacrime agli occhi. Io la trovo bellissima e vera, vera nel senso che risponde al cuore. Tu cosa ne pensi?».
*
Cara Giuliana, ti confesso che anche io amo questa serie sulla vita di Gesù e degli Apostoli, che nasce in ambito evangelico ma con un approccio ecumenico e interreligioso. Ho visto con i miei figli la prima stagione due volte. E, quasi in ogni volta, mi è scesa qualche lacrimuccia (molto di nascosto... ma mi hanno scoperto e hanno fatto due risate sul papà, «vecchio e tenerone»). Certamente, non assumo ogni battuta e ogni interpretazione, ma il punto non è quello di raffigurare i passi del Vangelo parola per parola.
Il Vangelo riassume l’essenziale, ma la vita di Gesù non era solo quel riassunto rapido... era molto di più... e non vedo alcun male nell’immaginare ciò che non contraddice l’essenziale, ma lo mette più in evidenza. Oso dire che il metodo adottato si avvicini un po’ al metodo di preghiera insegnato da Teresa d’Avila, ma anche allo stile meditativo di sant’Ignazio di Loyola, di «applicare i sensi».
Ripeto: non dobbiamo fare (o rifare) i dogmi e i detti e i fatti di Gesù a partire da una serie televisiva – certamente il Vangelo resta il riferimento – ma siamo consapevoli che la nostra vita spirituale si nutre non solo di concetti, ma di sentimenti e di immagini. Anzi, san John Henry Newman diceva che una delle forze di diffusione del primo cristianesimo era proprio l’immagine di Cristo impressa fortemente nel cuore e nell’immaginazione dei fedeli (per approfondire: https://bit.ly/newmansanto)... e nulla vieta che possiamo sperare che quest’opera contribuisca a imprimere di nuovo l’immagine reale di Gesù in tanti cuori...
Confido che laverà gli effetti di tanta omiletica solo moralizzatrice che ha trasformato la freschezza del Vangelo in una morale da quattro soldi. E spero, infine, che ci saranno progetti simili nella Chiesa. Un po’ di solido e luminoso “Holy Wood” al cinema potrà fare da antidoto a certe derive di Hollywood che inquinano le nostre immaginazioni e diventano molto sottilmente nostri pensieri, nostre visioni e nostre normalità.