Briciole di teologia
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Briciole per nutrire il YouTube 📹 bit.ly/Robertube 📚Libri di Robert Cheaib bit.ly/cheaibook 📱 Social: Fb.com/robertcheaib; theologhia.com ☦️ #rispostalvolo #pregareinbriciole #scuoladipreghiera #pregolaParola📬 per contattarmi: bit.ly/connesso
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Un Dio che ama i bambini con un amore preferenziale, è un Dio che non ama per meriti, ma per pura grazia. È un Dio che non baratta il suo amore ma che prende l'iniziativa. Nella vita cresciamo con l'idea che le cose vanno meritate. Davanti al roveto ardente dell'amore di Dio, dobbiamo toglierci i calzari, dobbiamo cambiare mentalità. Di non ci ama perché ne siamo degni, ma ci rende degni perché ci ama. E dato che coloro che sono come i bambini nel cuore sono coscienti di essere amati per pura grazia, sono quelli più disposti a vivere di grazia, quelli più disposti per ricevere il donarsi, gli abbracci e la benedizione di Cristo.
#pregolaParola
(Mc 10,13-16)
https://www.theologhia.com/2019/03/come-i-bambini-pregolaparola.html.
«Non cessare dunque di scrutare te stesso, se vuoi vivere secondo il comandamento. Non stare a guardare fuori di te se ti riesce di trovare qualcosa da rimproverare agli altri», ma guardati dentro. Così insegna San Basilio il Grande invitando l'uomo a esercitare quella attenzione salutare alla propria interiorità: attende tibi ipsi. John Henry Newman parla di un necessario «egotismo». È egoismo? Tutt'altro! L'egoista è ripiegato, soffocato in sé. L'egotismo è salvare se stessi dal soffocamento dell'egoismo. È chiamare i propri vizi con il loro nome. È - in positivo - conoscere se stessi. Per riprendere Basilio, è «vigilare ogni giorno e ogni ora, ed essere pronto nel compiere perfettamente ciò che è gradito a Dio». Da quest'attenzione a noi al cospetto di Dio, saremo illuminati e, si spera, aiuteremo qualcuno a vederci chiaro per togliersi la propria pagliuzza.
#pregolaParola
(Lc 6,39-45)
https://goo.gl/ZXHVEH
Oltre il Francesco morbidoso come il budino 🍮 tanto accarezzato da un certo panteismo, c'è un Francesco vero, quello cristiano. Un Francesco che parlava di spine e non solo di fiorellini. Un Francesco che adorava il Crocifisso e non la natura. Qui, nella Chiesa di Santa Chiara a Napoli, lo troviamo con un teschio 💀 in mano. È un Francesco che segue la tradizione della contemplazione della morte. A che pro? Non per amore della morte, ma per amore della vita. Perché il memento mori ti ricorda la preziosità di ogni istante della vita. Francesco contempla la morte per amore della Vita. Per non essere distratto dalla via, verità e vita che è Cristo.
#contemplattivo #Francesco #napoli #saintfrancis #contemplation #wisdom #truthseekers #napule https://www.theologhia.com/2019/03/perche-alcuni-santi-sono-raffigurati.html
La logica religiosa del ricco di questo passo del vangelo è simile alla logica che applica ai suoi affari: fare, avere in eredità, guadagnare... Tutti verbi di possesso che non colgono il fulcro fondamentale del rapporto con Dio: non si tratta di avere, ma di entrare in relazione. Il ricco osserva i comandamenti, ma non ha ancora incontrato Colui a cui la pedagogia dei comandamenti prepara la strada. Da qui la provocazione di Gesù: «Perché mi chiami buono?». È come se gli dicesse: «Non parlare a sproposito. Pesa le tue parole. Lasciati provocare da quello che dici. Cosa riconosci in me? Se non riconosci il Dio che vuole entrare in relazione con te, allora l'appellativo che hai usato - maestro buono - è solo una parola vuota detta a sproposito. Ma se riconosci in me la bontà stessa di Dio che è venuta incontro a te, allora devi capire che la vita eterna non si ottiene accumulando, ma facendo spazio al Dio incarnato che da ricco che era, si è fatto povero, per darti la vera ricchezza: se stesso».
#pregolaParola
(Mc 10,17-27)
https://goo.gl/HzdGL9
Siamo alle soglie della quaresima, un tempo tradizionalmente dedicato all'ascesi e all'ascesa verso il Signore. è un tempo per diventare un migliore "Jesus follower"... Vorrei condividere con voi, la vigilia della quaresima un articolo che riflette sulla sequela attraverso il contrasto con l'idea dei follower, degli influencer e tante mode della nostra epoca... Vi lascio con l'articolo di Maria Marzolla #amicidiTheologhia
“Seguimi”. È l’invito personale che Gesù rivolge a Pietro e ad ognuno di noi e per accettarlo occorre molto più di un click su un tasto. Nel nostro mondo così veloce, nel quale anche il tempo sembra correre non rispettando più il suo scorrere naturale, decidiamo quasi all’istante chi “seguire” e chi no, chi “può interessarci” e chi no. E ciò accade essenzialmente per due motivi. Un click non è assolutamente una scelta radicale, non è “Và, vendi tutto quello che hai e vieni e seguimi!” e soprattutto è una scelta reversibile, lo prevede persino l’app con il tasto “non seguire più”. Eppure, nonostante ciò, aumenta in maniera esponenziale il numero di persone che seguono altre persone, che così, a loro volta, diventano “influencer”. Sì, influenzano il pensiero, il comportamento, la vita degli altri ed è un fenomeno costantemente in crescita che, in alcuni casi, si è trasformato per i followers, coloro che seguono, in un’ossessione che rasenta un vero e proprio incubo. Ma come è possibile che accada tutto ciò? Come è possibile che uno strumento di condivisione possa trasformarsi in distruzione? Ho molto riflettuto dopo aver visto un servizio in tv che trattava l’argomento, di cui fino a quel momento, devo ammettere, non conoscevo né l’importanza, né l’entità.
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https://www.theologhia.com/2019/03/seguimi-non-un-click-ma-una-chiamata.html
La spiritualità che sta spesso in superficie, raramente va in profondità. La vita spirituale ha bisogno di intimità, di un ritirarsi ciclico in una dimensione protetta dagli occhi dei curiosi e dalla propria voglia di esibizionismo, per vivere l'incontro vero con Dio, solus cum Solo . Il tempo intenso della quaresima ci regala un'opportunità speciale. Non dire: «Ogni tempo è opportuno e speciale». Perché se da un lato ciò è vero, dall'altro lato, io e te, come esseri umani, abbiamo bisogno di tempi forti, di stagioni, di alternanza. E la parola ci ricorda che «ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!». Andiamo in profondità.
#pregolaParola
(Mt 6,1-6.16-18)
https://goo.gl/Ld5eSz
🇮🇹 Suivi par 🇫🇷
Dio parla nel silenzio / Dieu parle dans le silence 🤫

Cari amici, in questo tempo forte della Quaresima, vorrei offrire un contributo per meditare e riflettere. Quest'anno lo farò attraverso estratti del libro Oltre la morte di Dio. La fede alla prova del dubbio. Gli estratti verranno pubblicati sul sito ogni mercoledì in italiano e in francese.
🇫🇷
Pour le saint Carême, temps de prière, de méditation et d'ascèse, je voudrais partager avec les amis des extraits hebdomadaires du livre récemment publié Au-delà de la mort de Dieu: La foi à l'épreuve du doute, publiée aux éditions Salvator. Les partages auront lieu tous les mercredis jusqu'à la semaine sainte. N'hésitez pas à partager les extraits. Bon pèlerinage vers Pâques!
🎶
Il testo italiano 🇮🇹 si trova qui: https://www.theologhia.com/2019/03/cammino-quaresimale-dio-parla-nel.html
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Vous trouvez le texte en français ici 🇫🇷https://www.theologhia.com/2019/03/chemin-de-careme-dieu-parle-dans-le.html
Per accettare la proposta folle di seguire Gesù bisogna o essere folli o essere follemente innamorati. Un folle è colui che non ha capito nulla. Un follemente innamorato è colui che ha capito tutto. Un follemente innamorato è colui che reputa che tutto è nulla per essere con Cristo. Bisogna avere la sapienza dall'alto e l'amore dall'Altissimo per essere così follemente innamorati. Per questo la sequela, la vocazione, deve essere continuamente nutrita dalla preghiera, dall'invocazione. Per seguire Gesù, bisogna avere il coraggio di Gesù nel cuore, la grinta di Gesù nelle ginocchia e la determinazione di Gesù nei piedi. In una parola bisogna lasciare che Cristo viva in noi. Ed è per questo che si rende necessario il rinnegare se stessi... Non per amore del nulla, ma per accogliere il Tutto di Cristo.
#pregolaParola
(Lc 9,22-25)
https://goo.gl/BA3Gh6
Non una, ma tante - tantissime - persone mi confidano la difficoltà che vivono a pregare. Sentono il cuore gelido come il ghiaccio 🥶.
Cosa si può fare?
In questa #rispostalvolo presento 5️⃣ suggerimenti per aiutare la preghiera 🛐 personale.
+ Il primo punto è il più lungo perché contiene un racconto per rendere l'idea.
Alla fine della puntata, abbiamo una definizione di 😇 santa Teresa di Gesù Bambino 😇 sulla preghiera.

📚 Letture consigliate sulla preghiera:

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4- https://www.libreriadelsanto.it/p/prodotti/carr/9788825021424.html
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Quando ti siedi sul banco dei tuoi affari, pensando che il tuo valore sia pari a quello che maneggi. Anzi, quando ti sottovaluti e ti disprezzi perché non sei all'altezza di quello che desideri da te stesso. Ricordati che c'è Qualcuno che passa e ti dice: tu sei prezioso ai miei occhi. Quale sguardo definisce la tua esistenza? Il tuo? Lo sguardo degli altri? O il Suo? Credere al vangelo è sottoporsi alla cura dello sguardo di Cristo.
#pregolaParola
(Lc 5,27-32)
https://goo.gl/AMqCXo
Pare che la tentazione di "volare" sia più pericolosa per l'evangelista Luca della tentazione di adorare Satana. Ho scelto appositamente il termine "pericolosa" e non "grave", perché la seconda tentazione - naturalmente - è insuperabile quanto a gravità. Perché allora la terza è più pericolosa? Perché è sottile. Talmente sottile che il nemico la somministra citando la Bibbia. Usa la "parola di Dio" per tentare di ingannare la Parola di Dio. La gravità consiste nella banalità, nel prendersi gioco di Dio, nel trasformare la fede nuziale in futili prove di fedeltà e acrobazie pericolose. Quando ci capitano tentazioni così? Quando, in nome di Dio, e per un presunto zelo spirituale, non badiamo alle leggi della natura, ai confini della materia. Il corpo è il limite, il confine e la concretezza dello Spirito. Chi vuole fare lo spirituale senza badare alla concretezza, pecca contro l'incarnazione, si innesta nell'aria e partorisce vento. L'uomo spirituale non è una persona immateriale, ma è una persona che incontra Dio nella concretezza. Il resto è tentare il Signore.
#pregolaParola
(Lc 4,1-13)
https://goo.gl/9uamgh
In che senso preghiamo: «Sia santificato il tuo nome ». Non è già santo? Non ci insegna la Scrittura proprio questo, ripetendolo in varie sfumature? Egli è il proclamato tre volte santo, il santo per eccellenza. E quindi in che senso parliamo di santificare il suo nome? Nel senso che siamo chiamati ad essere persone in cui risplende la santità di Dio. Il santo in sé vuole essere santo in noi. E siccome da noi stessi non possiamo esserlo, allora ci prega per pregarlo. Ci prega affinché invochiamo la sua santità in noi e per noi... Padre, sia santificato il tuo nome.
#pregolaParola
(Mt 6,7-15)
https://goo.gl/quicB6
Pensare che Cristo potrebbe attraversare la mia vita senza che io me ne accorga mi riempie di inquietudine. Non ogni inquietudine è malsana. A volte, il non sentirci a posto, non alimenta il senso di colpa, ma appunto una sana inquietudine che si traduce in senso di urgenza e in attenzione. E così, i guai rivolti ai contemporanei di Gesù che si sono chiusi alla grazia del suo passaggio, non mi passano accanto come estranei, ma mi attraversano come ammonimenti di uno Sposo che vorrebbe l'anima sposa pronta per il suo arrivo.
(Lc 11,29-32)
https://goo.gl/TLGfEA
Perché il dolore? è la domanda delle domande. Pensare di poter rispondere con una pagina, con un libro o anche con un'enciclopedia è un'ingenua illusione... eppure, non possiamo che cercare di rispondere perché essere all'altezza dei propri dolori li umanizza e ci divinizza.
(nel link c'è anche il testo en français) Buona lettura
#oltrelamortediDio
https://www.theologhia.com/2019/03/perche-il-dolore.html
Il punto di svolta nella propria esistenza avviene quando uno si accorge di essere oggetto di un amore infinito. Quest'amore dà un senso di sé molto forte, un'identità chiara e incrollabile. Ho incontrato persone di questo genere nella mia vita. Sono persone libere verso le situazioni e non cedono a compromessi perché sanno di avere un valore assoluto agli occhi di Dio. Non si accontentano perché sanno che il Signore non dà sassi o serpi, ma dà pane, dà se stesso. Preghiamo per avere chiara coscienza di questo sguardo. Preghiamo per esserne un fedele riflesso per gli altri.
#pregolaParola
(Mt 7,7-12)
https://goo.gl/RoH5Ze
Quando Gesù afferma che la nostra giustizia deve superare quella degli scribi e dei farisei per entrare nel regno dei cieli, egli non intende che dobbiamo diventare più lealisti e religiosamente fiscali di loro. Il seguito del discorso del Signore, infatti, chiarisce il suo intento: il metro di misura è il rapporto con il fratello (e la sorella). La giustizia, sinonimo di santità, non si vive in un astratto legalismo, ma nella concretezza dell'incontro con l'altro. Incontro decisamente difficile e non bisogna negarlo nascondendosi dietro il proprio dito. Ma ciò nonostante, l'incontro decisivo per verificare se il rapporto con Dio è un'illusione o una realtà. Ti rimani da rispondere a questa domanda: chi è il tuo prossimo?
#pregolaParola
(Mt 5,20-26)
https://goo.gl/YWohjQ