Briciole di teologia
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Briciole per nutrire il YouTube 📹 bit.ly/Robertube 📚Libri di Robert Cheaib bit.ly/cheaibook 📱 Social: Fb.com/robertcheaib; theologhia.com ☦️ #rispostalvolo #pregareinbriciole #scuoladipreghiera #pregolaParola📬 per contattarmi: bit.ly/connesso
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Questo passo ci mette davanti a una coscienza che è rara ai nostri giorni. La coscienza che se ci relazioniamo a Dio, non lo dobbiamo fare soltanto o semplicemente per un nostro benessere, ma per un senso di giustizia che, per le generazioni passate era molto forte. Veniva chiamato la «virtù di religione» e consisteva nel riconoscersi creatura che deve onore e servizio al proprio Creatore. Sembrano tutti termini arcaici e quasi non evangelici, ma il vangelo ne parla e ci invita, oltre al riconoscimento di quanto Dio è buono, amico e a portata di mano, a riconoscere che Dio è Dio e a capire che il mio vero benessere non è cercare me stesso, ma è cercare lui. E che servendo lui, in fondo, ci facciamo il servizio migliore.
#pregolaParola
(Lc 17,5-10)
Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: «Sràdicati e vai a piantarti nel mare», ed esso vi obbedirebbe. Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: «Vieni subito e mettiti a tavola»? Non gli dirà piuttosto: «Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu»? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: «Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare»».
Cristo si è fatto per noi buon Samaritano. Ha assunto la nostra carne e ha camminato per le nostre strade. Ha portato il nostro corpo ferito e ci ha condotto in un luogo chiamato Chiesa affinché, in attesa del suo glorioso ritorno, troviamo ristoro e cura. All'albergatore ha lasciato in dono i sacramenti, soprattutto l'Eucaristia, e quindi se stesso, come alimento e sostegno. Ricevendo questa cura, veniamo inviati anche noi, cristificati, come buoni samaritani, sulle vie della nostra vita.
#pregolaParola
(Lc 10,25-37)
Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa' questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all'albergatore, dicendo: «Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno». Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' così».
Qualche anno fa, un amico mi raccontò di un suo dialogo con un vescovo libanese che, nonostante il carico eccezionale di lavoro da portare avanti quando veniva a Roma, custodiva i suoi prolungati momenti davanti al Santissimo. Al suggerimento dell'amico che un giorno disse al vescovo: «Eccellenza, non sarebbe meglio, in questo tempo così stretto e sovraccarico a Roma, pregare un po' meno e riposare un po' di più? Tanto ha tutto il tempo per tornare al ritmo della sua preghiera quando torna in Libano», il vescovo rispose: «Se non mi incontrassi tutti i giorni con Lui, tutti gli altri incontri sarebbero vuoti e vani». Penso che questa risposta indichi un po' il senso della parte migliore e dell'unica cosa necessaria che Maria sceglie. Tutte le cose buone perdono di senso se non vertono nel rapporto cuore a cuore con lo Sposo dell'anima.
#pregolaParola
(Lc 10,38-42)
Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t'importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c'è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
Stasera appuntamento con il profeta Elia presso la parrocchia San Giuseppe all'Aurelio... con l'occasione ho finalmente aggiornato il calendario (accorgendomi che era da marzo che non lo aggiornavo... )
appuntamenti a Cagliari, Assisi, e altri luoghi.
Tutte le info che ho per ora sono nei link.

https://www.theologhia.com/2019/10/appuntamenti-di-ottobre-e-alcune.html
Non so se capita anche a voi, a me personalmente capita che quando vedo una persona che prega profondamente, vengo colpito da un desiderio di pregare come lei. O, meglio, vengo ricondotto dalla nostalgia alla mia preghiera, a quella fonte profonda innescata nel mio cuore dallo Spirito Santo. Possiamo solo immaginare l'impatto della preghiera di Gesù sui suoi discepoli: «Signore, insegnaci a pregare...». La Risurrezione stava già esercitando i suoi effetti, risuscitando il desiderio di Dio, la sete di comunione con lui. Ora, il Padre nostro, più che una preghiera, è un programma di preghiera e di vita. E la porta di ingresso è già eloquente: non si prega un'idea o un concetto, si prega un Padre, il Padre; non può esserci preghiera combattendo contro i mulini a vento, si prega quando ci si butta, ci si arrende alla presente viva ed amante di Dio, di un Papà.
#pregolaParola
(Lc 11,1-4)
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione».
il 9 ottobre 1845, John Henry Newman, dopo lunghi anni di studio, di preghiera e di ricerca, si converte alla Chiesa Cattolica.
Questa data speciale nella sua vita, diventa una data speciale anche per me, perché oggi esce nelle librerie il mio nuovo libro "Scorciatoie verso Dio. Il genio spirituale di John Henry Newman".
Nel video che seguirà spiego brevemente di cosa si tratta.
📖 bit.ly/newmansanto
Al posto del commento al vangelo di oggi #pregolaParola, condivido con voi la "lezione" dell'altro ieri tratta dal percorso che stiamo facendo quest'anno con Rosalba Manes e Rosanna Virgili presso la parrocchia San Giuseppe all'Aurelio, Roma.
La mia riflessione è stata sul profeta Elia, un grande che ha barcollato... Guardando attentamente il testo sacro che ne parla, vediamo tre intuizioni fondamentali... spero vi siano utili.

https://www.youtube.com/watch?v=LVpQGR2pqSY
AGGIORNAMENTO🎯🎯: Grazie per le tantissime risposte. Siete grandiosi!
Dato che la gran parte di voi è intervenuta solertemente, ho anticipato la chiusura del sondaggio. Presto condividerò i risultati
*
Care amiche e cari amici,
Il servizio pastorale online è una bella missione, ma ha il difetto di non potersi guardare in faccia reciprocamente. Per questo, tante volte non si capisce se un'iniziativa è utile o meno, se è recepita o meno.

Vorrei con questo sondaggio breve (saranno poche domande che richiederanno meno di 3 minuti) mi piacerebbe conoscere meglio quale dei contenuti è più gradito e atteso.

Non tutte le domande sono obbligatorie, quindi, quella che senti che non ti riguarda, puoi ignorarla.

Terrò presente i risultati del sondaggio nella creazione di altri contenuti, cosciente in anticipo che "si fa quel che si può", soprattutto per quanto riguarda ai suggerimenti.

Dopo aver compilato il sondaggio, ti apparirà automaticamente una pagina con le statistiche. Sono automaticamente inclusi i tuoi contributi (anonimi).


Il sondaggio verrà chiuso venerdì 11 ottobre

Grazie in anticipo per il tuo tempo :)

https://forms.gle/wuMD6GSbGixsoorj9
Per Gesù, il nemico non è solo un'analogia delle nostre lotte e delle nostre magagne psicologiche, è uno spirito con una sua volontà e un suo progetto maligno ben preciso. Il suo nome, nelle due varianti zebul e zebub, significa rispettivamente il dio delle altezze e il dio delle mosche, probabilmente per indicare il suo orgoglio, la sua meschinità, il suo essere assillante... Ora, noi abbiamo una grande responsabilità perché possiamo agevolare l'opera e gli intenti di questo nemico attraverso la nostra disattenzione spirituale. Iniziando con piccole trascuratezze, pian piano, il male inizia a diventare abituale e abitudinario e, come tutte le abitudini, più che possederle, ci possiedono. Scrutiamo la nostra vita e costruiamo abitudini di verità e di santità.
#pregolaParola
(Lc 11,15-26)
Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde. Quando lo spirito impuro esce dall'uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: «Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito». Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l'ultima condizione di quell'uomo diventa peggiore della prima».
La parola di Dio è un grembo in cui veniamo rigenerati alla vita nello Spirito. Frequentando le sue immagini, le sue suggestioni, le sue esigenze, veniamo gradualmente trasformati. La grazia vi opera e guardando a Cristo veniamo cristificati, se accettiamo non solo do vederlo, ma anche di imitarlo. In essa c'è il latte e il miele di una terra promessa che ci richiama a ciò che conta, all'essenziale. Non è solo latte che consola, è anche cibo solido che fa crescere. Non è solo carezze di un Padre che è anche Madre, è la mano decisa di un Padre che ama educando, ama esigendo, ovvero, spingendo fuori la bellezza che altrimenti rimarrebbe solo un bocciolo incompiuto. «Beati, allora, coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
#pregolaParola
(Lc 11,27-28)
Mentre diceva questo, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
Commentando il vangelo dei dieci lebbrosi, San John Henry Newman spiega che la lebbra ai tempi di Gesù aveva aspetti paragonabili a quelli del peccato in ogni tempo. Tra questi, egli elenca quattro: la lebbra deformava la persona e rendeva il suo aspetto disgustoso; era duratura e non una cosa passeggera come la febbre; non era curabile; comportava l'esclusione sociale e i lebbrosi erano trattati come bestie... Così sono gli effetti del peccato. Solo che Gesù ci ha guariti dai nostri peccati e ci ha restituito la bellezza originaria portando su di sé il nostro peccato. Ci ha introdotti di nuovo nella comunione dei santi riportandoci a sua immagine e somiglianza. Come ci comporeteremo? Come i nove che non tornano a ringraziare per tutto l'amore profuso? Lui che non si è disgustato del nostro aspetto rovinato dal peccato, ma si è dato a noi con l'incarnazione e l'Eucaristia e ci ha riportati all'immagine sua, come possiamo vivere senza rendergli grazie. «Come riusciamo a non amare Cristo?». Forse è questa la lebbra da cui dobbiamo pregare di essere guariti: l'ingratitudine e il non amare l'Amore.
#pregolaParola
(Lc 17,11-19)
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va'; la tua fede ti ha salvato!».
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«Il cristiano è una persona con un acuto senso della presenza di Dio».
San John Henry Newman
Così era, così ci insegna ad essere.
Un piccolo estratto dalla puntata di questa mattina di A Sua Immagine #asuaimmagine #raiuno #johnhenrynewman
Quanti di noi, soprattutto quando sono posti davanti a grandi scelte, non chiedono al Signore un segno, un'indicazione per capire quale sia la sua volontà? Pensate che questa richiesta che viene da un cuore sincero irriti il Signore? No! Non in questo senso parla Gesù della generazione malvagia che chiede segni. C'è un chiedere segni, segnali, lumi e illuminazioni per vedere e per mettersi in cammino. E questo è un lavoro benedetto. Ma c'è un chiedere segni, sempre altri segni, per non vedere, per mancanza di volontà di cambiamento e di abbandono al Signore. Si chiede il segno non per avere luce, ma per avere scuse. Si vuole comprendere di più, non per donarsi di più, ma per guadagnare tempo. E mai espressione più ingannevole! Perché non si sta guadagnando tempo, si sta sprecando la propria vita, l'occasione dell'unica opera che conta: fare la volontà del Signore. Direnil proprio fiat.
#pregolaParola
(Lc 11,29-32)
Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona.
Possiamo dire che anche Newman aveva la sua piccola via come Teresina...
Piccoli passi possibili per mantenere il cuore aperto al Signore e per trasfigurare il quotidiano...
Ecco un breve video che riassume la proposta di Newman (fatto l'anno scorso, in tempi non sospetti 😊)
https://youtu.be/i6i2BI1gdCM
Non mi ero mai soffermato sull'inizio del vangelo. Mia moglie me l'ha fatto notare: un fariseo invita Gesù e il Signore accoglie ben volentieri l'invito. Se Gesù è invitato, Gesù viene. Il problema, però, è che l'accoglienza non è solo aprire le porte della propria casa. È troppo poco. L'accoglienza è aprire il proprio cuore. È uscire dai propri preconcetti e pregiudizi. L'accoglienza è la generosità di donarsi all'alterità dell'altro. In questo caso, è lasciarsi ammaestrare dalla diversità scomoda di Gesù, libererasi dalle scorie e andare dritto al cuore, alla verità delle cose. Accogliendo la verità, già si è più disposti ad accogliere Gesù.
#pregolaParola
(Lc 11,37-41)
Mentre stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l'esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno? Date piuttosto in elemosina quello che c'è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro
San Giovanni Crisostomo si sofferma sul versetto delle tombe imbiancate e commenta: «Che i farisei vengano paragonati alle tombe, non è una cosa che desta stupore. Ma se noi, che siamo stati considerati adatti a diventare i templi santi di Dio, improvvisamente diventiamo tombe piene di impurità e di corruzione, questa sì che è una miseria grande». È bello che i Padri non considerano solo la lettera del testo biblico leggendolo solo nel contesto suo, ma ci riportano al nostro contesto, al nostro cammino, dinanzi al giudizio della nostra coscienza. Così le parole di Gesù diventano parole rivolte a noi, alle nostre incoerenze, alle nostre fissazioni, alle nostre tombe, per farci vivere già da ora da risorti.
#pregolaParola
(Lc 11,42-46)
Ma guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l'amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo». Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!