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Rivolte anti-COVID si sono svolte a Guangzhou, in Cina. Le autorità locali hanno reagito con una dimostrazione di forza.
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Russia e Cina
aperto il traffico attraverso il ponte ferroviario sul fiume Amur.
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aperto il traffico attraverso il ponte ferroviario sul fiume Amur.
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Crescita demografiche della società moderna nelle Americhe dal 1950 al 2020
in meno di 100 anni (circa 70 anni) la maggior parte dei continenti ha raddoppiato il numero di abitanti.
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in meno di 100 anni (circa 70 anni) la maggior parte dei continenti ha raddoppiato il numero di abitanti.
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UN NUOVO DISSENSO.
Con Borgognone, Rocchesso, Rocco e Lamberti
100 Giorni da Leoni
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Con Borgognone, Rocchesso, Rocco e Lamberti
100 Giorni da Leoni
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UN NUOVO DISSENSO. Con Borgognone, Rocchesso, Rocco e Lamberti
💯Con Riccardo Rocchesso, Paolo Borgognone, Rocco e Gianluca Lamberti. #100GiorniDaLeoni resterà sempre indipendente, ti chiediamo un piccolo ma FONDAMENTALE SOStegno ❤️ tramite una DONAZIONE all’IBAN: IT12V0874961800000000464984 intestato ad Associazione…
Sophia Chianni, 20 anni, è consulente per il clima del Segretario generale dell'Onu
Ci chiediamo cosa consigli al Segretario..
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Ci chiediamo cosa consigli al Segretario..
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L'artiglieria delle forze armate RF sta bombardando sulle posizioni delle forze armate ucraine nella direzione di Kharkiv.
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Il Ministero della Difesa ucraino ha espresso preoccupazione per il fatto che milioni di ucraini sono abbonati ai canali russi di Telegram
"Milioni di ucraini oggi sono iscritti ai canali Telegram, che sono gestiti dalla Federazione Russa e dai suoi rappresentanti. Abbiamo pubblicato più volte questo elenco, ma, sfortunatamente, il loro pubblico ucraino continua a crescere per qualche motivo"
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"Milioni di ucraini oggi sono iscritti ai canali Telegram, che sono gestiti dalla Federazione Russa e dai suoi rappresentanti. Abbiamo pubblicato più volte questo elenco, ma, sfortunatamente, il loro pubblico ucraino continua a crescere per qualche motivo"
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Esplosioni a Donetsk.
Secondo i dati preliminari, il colpo è caduto su una delle scuole della città.
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Secondo i dati preliminari, il colpo è caduto su una delle scuole della città.
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Monica Cadau perde il ricorso al TAR e dovrà risarcire il comune di Borgo e il Ministero
Monica Cadau, la barista di Borgo Valsugana titolare del bar “Al Nuraghe” (locale attualmente chiuso) ha perso il ricorso al Tar che aveva presentato qualche tempo fa.
La barista aveva dovuto far fronte ad un avviso orale riguardo alla sua condotta mantenuta nei mesi delle restrizioni imposte a causa del Covid. E chi – in tutta Italia – potrebbe dimenticare il vero e proprio show che ha tenuto banco per mesi a Borgo?
È impossibile dimenticare anche le umiliazioni subite dalle forze dell’ordine obbligate a far rispettare le leggi e quindi incolpevoli per quanto stava succedendo. Tant’è che per fermare la titolare del bar Nuraghe le forze dell’ordine avevano dovuto murare l’esercizio pubblico. Solo allora la “telenovela” era arrivata ai titoli di coda.
Nel suo bar, infatti, i no vax non avevano nessuna limitazione, le mascherine non erano necessarie così come il green pass e l’orario imposto dal governo non veniva rispettato: fondamentalmente non venivano rispettate le misure di sicurezza imposte dal governo.
Ed è per questo che i magistrati amministrativi di Trento hanno dichiarato inammissibile il ricorso.
Monica Cadau – nel periodo Covid – ha infranto le disposizioni, ed ha anche affermato di essere stata vittima di un certo accanimento da parte delle forze dell’ordine, Questura e Sindaco di Borgo Valsugana.
Nell’avviso orale che le era arrivato, la questura – le aveva elencato i non pochi problemi con la giustizia a cui doveva far fronte: tra questi, svariate segnalazioni per disturbo, diffamazione, violazione delle restrizioni imposte, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, interruzione di servizio pubblico, violazione di sigilli solo per citarne alcune.....
lavocedeltrentino
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Monica Cadau, la barista di Borgo Valsugana titolare del bar “Al Nuraghe” (locale attualmente chiuso) ha perso il ricorso al Tar che aveva presentato qualche tempo fa.
La barista aveva dovuto far fronte ad un avviso orale riguardo alla sua condotta mantenuta nei mesi delle restrizioni imposte a causa del Covid. E chi – in tutta Italia – potrebbe dimenticare il vero e proprio show che ha tenuto banco per mesi a Borgo?
È impossibile dimenticare anche le umiliazioni subite dalle forze dell’ordine obbligate a far rispettare le leggi e quindi incolpevoli per quanto stava succedendo. Tant’è che per fermare la titolare del bar Nuraghe le forze dell’ordine avevano dovuto murare l’esercizio pubblico. Solo allora la “telenovela” era arrivata ai titoli di coda.
Nel suo bar, infatti, i no vax non avevano nessuna limitazione, le mascherine non erano necessarie così come il green pass e l’orario imposto dal governo non veniva rispettato: fondamentalmente non venivano rispettate le misure di sicurezza imposte dal governo.
Ed è per questo che i magistrati amministrativi di Trento hanno dichiarato inammissibile il ricorso.
Monica Cadau – nel periodo Covid – ha infranto le disposizioni, ed ha anche affermato di essere stata vittima di un certo accanimento da parte delle forze dell’ordine, Questura e Sindaco di Borgo Valsugana.
Nell’avviso orale che le era arrivato, la questura – le aveva elencato i non pochi problemi con la giustizia a cui doveva far fronte: tra questi, svariate segnalazioni per disturbo, diffamazione, violazione delle restrizioni imposte, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, interruzione di servizio pubblico, violazione di sigilli solo per citarne alcune.....
lavocedeltrentino
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La voce del Trentino
Monica Cadau perde il ricorso al TAR e dovrà risarcire il comune di Borgo e il Ministero
PubblicitàPubblicitàMonica Cadau, la barista di Borgo Valsugana titolare del bar “Al Nuraghe” (locale attualmente chiuso, QUI link) ha perso il ricorso al Tar che aveva presentato qualche tempo fa (QUI link). La barista aveva dovuto far fronte ad un avviso…
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La deputata Marjorie Taylor Green ha ufficialmente fatto appello a Biden, Lloyd Austin (Segretario della Difesa) e Blinken per avviare un audit dei fondi inviati in Ucraina.
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AIFA DAVANTI AL TAR DEL LAZIO. DOVRÀ MOSTRARE DATI SU SICUREZZA VACCINI
2 dicembre 2022, è la data dell’udienza fissata dal Tar del Lazio per il procedimento contro AIFA, l’Agenzia italiana del farmaco.
Si tratta di un primo traguardo dopo la deposizione degli atti fatta lo scorso luglio dall’avvocato Andrea Oddo dell’associazione IDU, (Istanza diritti umani) insieme a Dus (Diritti umani e salute, di Roma) e dopo l’istanza cautelare depositata sempre dal legale.
Mesi fa l’avvocato aveva richiesto ad Aifa i documenti relativi alla sicurezza dei “vaccini” anti-Covid. Secondo quanto riportato dalla stessa Agenzia europea, l’autorizzazione alla commercializzazione di un farmaco è vincolata all’invio di periodici rapporti sulla sicurezza.
Si tratta di documenti necessari per tracciare il profilo del farmaco usato e che diventano ancora più importanti se il prodotto ha ricevuto un’autorizzazione in via condizionata, come per i vaccini anti Covid.
byoblu
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2 dicembre 2022, è la data dell’udienza fissata dal Tar del Lazio per il procedimento contro AIFA, l’Agenzia italiana del farmaco.
Si tratta di un primo traguardo dopo la deposizione degli atti fatta lo scorso luglio dall’avvocato Andrea Oddo dell’associazione IDU, (Istanza diritti umani) insieme a Dus (Diritti umani e salute, di Roma) e dopo l’istanza cautelare depositata sempre dal legale.
Mesi fa l’avvocato aveva richiesto ad Aifa i documenti relativi alla sicurezza dei “vaccini” anti-Covid. Secondo quanto riportato dalla stessa Agenzia europea, l’autorizzazione alla commercializzazione di un farmaco è vincolata all’invio di periodici rapporti sulla sicurezza.
Si tratta di documenti necessari per tracciare il profilo del farmaco usato e che diventano ancora più importanti se il prodotto ha ricevuto un’autorizzazione in via condizionata, come per i vaccini anti Covid.
byoblu
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ByoBlu
AIFA DAVANTI AL TAR DEL LAZIO. DOVRÀ MOSTRARE DATI SU SICUREZZA VACCINI
2 dicembre 2022, è la data dell’udienza fissata dal Tar del Lazio per il procedimento contro AIFA, l’Agenzia italiana del farmaco che dovrà presentare i dati sulla sicurezza dei vaccini contro il covid19.
Università Bicocca, un professore si dimette e svela gli affari tra ateneo ed ENI
Il professor Marco Grasso, direttore dell’Unità di ricerca “Antropocene” della Milano-Bicocca, si è dimesso dall’incarico per denunciare gli affari che l’università milanese intrattiene con la multinazionale petrolifera Eni. Riportiamo in maniera integrale la lettera aperta con la quale ha annunciato le proprie dimissioni, ritenendo sia di ampio interesse pubblico, perché capace di documentare come Eni possa penetrare tra le attività di uno dei principali atenei italiani, influenzandole.
«Lo scorso 15 febbraio, l’Università di Milano-Bicocca e Eni hanno firmato un Joint Research Agreement (accordo di ricerca congiunta) della durata di cinque anni, in cui si sono impegnate a collaborare su “progetti di ricerca di interesse comune” relativi alla transizione energetica (batterie, geotermia, geo-bio-idro-chimica di reservoir fratturati, e fusione magnetica, tra le altre cose).
Dopo diversi tentativi infruttuosi di ottenere chiarimenti su questa partnership, ho deciso di dimettermi dall’incarico di direttore dell’unità di ricerca “Antropocene” del Centro di Studi Interdisciplinari in Economia, Psicologia e Scienze Sociali (Ciseps) dell’Università Bicocca.
lindipendente
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Il professor Marco Grasso, direttore dell’Unità di ricerca “Antropocene” della Milano-Bicocca, si è dimesso dall’incarico per denunciare gli affari che l’università milanese intrattiene con la multinazionale petrolifera Eni. Riportiamo in maniera integrale la lettera aperta con la quale ha annunciato le proprie dimissioni, ritenendo sia di ampio interesse pubblico, perché capace di documentare come Eni possa penetrare tra le attività di uno dei principali atenei italiani, influenzandole.
«Lo scorso 15 febbraio, l’Università di Milano-Bicocca e Eni hanno firmato un Joint Research Agreement (accordo di ricerca congiunta) della durata di cinque anni, in cui si sono impegnate a collaborare su “progetti di ricerca di interesse comune” relativi alla transizione energetica (batterie, geotermia, geo-bio-idro-chimica di reservoir fratturati, e fusione magnetica, tra le altre cose).
Dopo diversi tentativi infruttuosi di ottenere chiarimenti su questa partnership, ho deciso di dimettermi dall’incarico di direttore dell’unità di ricerca “Antropocene” del Centro di Studi Interdisciplinari in Economia, Psicologia e Scienze Sociali (Ciseps) dell’Università Bicocca.
lindipendente
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L'INDIPENDENTE
Università Bicocca, un professore si dimette e svela gli affari tra ateneo ed ENI
Il professor Marco Grasso, direttore dell'Unità di ricerca “Antropocene” della Milano-Bicocca, si è dimesso dall’incarico per denunciare gli affari che l'università milanese intrattiene con la multinazionale petrolifera Eni. Riportiamo in maniera integrale…