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La ScienzaH

il Messaggero - 30 giugno 2021
chi è vaccinato sarà immune per anni
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A sostenerlo è uno studio della "Washington University School of Medicine"

il giornale - 11 Gennaio 2023
È ora della quinta dose Medici, ditelo ai pazienti
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“Così fregavano gli automobilisti”. I big del petrolio beccati da Guardia di Finanza e Antitrust

Lo sciopero si farà. E contestualmente l’Antitrust punta il faro contro i big del petrolio. Sono queste le due fotografie della crisi dei carburanti che sta facendo infuriare benzinai e cittadini. La Guardia di Finanza ha infatti segnalato le “furbate” di oltre mille stazioni di servizio all’Autorità Antitrust, garante dei consumatori. Di conseguenza, l’Antitrust ha messo sotto accusa i giganti del petrolio – Eni, Esso, Italiana Petroli, Kuwait e Tamoil – per la mancata vigilanza sui possibili abusi ai distributori.

In questo clima, i benzinai – delle sigle sindacali Fegica e Figisc Confcommercio – confermano lo sciopero del 25 e 26 gennaio, indispettiti dall’iniziativa dell’Antitrust. Ma da cosa è nato tutto? Ci si è accorti che al distributore, sul classico tabellone a totem, l’automobilista leggeva un prezzo, per benzina e diesel. Poi, però, al momento di pagare, sganciava più soldi del dovuto. Alcuni pagavano e basta, senza farci caso perché in molti casi il distributore neanche esponeva i prezzi, come invece era tenuto a fare per trasparenza.

Dal canto loro, ora i benzinai chiedono che il Parlamento – al momento di convertire il dl in legge – corregga il “decreto Trasparenza”, in Gazzetta Ufficiale da sabato. Come spiega Repubblica, “danno fastidio le possibili sanzioni a chi gestisce le stazioni di servizio. Alle pompe di benzina, dunque, non tutto ha funzionato come doveva. Accanto a migliaia di gestori onesti, se ne segnalano oltre mille che hanno ingannato i loro clienti. Intanto erano tenuti a segnalare i loro prezzi al portale pubblico “Osservaprezzi Carburanti”.

In questo modo, le persone – prima di un lungo viaggio in autostrada -avrebbero individuato a colpo d’occhio i distributori più convenienti. E invece nessuna segnalazione è partita. I finanzieri, poi, si sono presentati in centinaia di stazioni di servizio. In borghese, hanno fatto il pieno. Quindi hanno accertato che il prezzo pagato era ben più alto di quello che i cartelloni promettevano. Altre volte, è bastata una fotografia della Guardia di Finanza per dimostrare che i prezzi non erano neanche esposti”.

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SE I CINESI DIVENTIAMO NOI

“la globalizzazione è finita, ora serve un asse euro-atlantico”

ha le idee chiare il nostro ministro Adolfo Urso, intervistato a tutto tondo ieri da Libero: altro che multipolarismo, paesi emergenti e altri fronzoli da hippie buonisti. il mondo inizia a san francisco e finisce a kyev, il resto è solo una giungla che assedia il nostro giardino, e meno ci abbiamo a che fare, meglio è

per coronare il suo sogno, Adolfo Made In italy Urso, vorrebbe che l’unione europea imitasse gli USA: “washington in pochi mesi ha messo in campo risorse mai viste prima: 1.200 miliardi di dollari per le infrastrutture, 250 miliardi per le tecnologie di frontiera e i chip; 369
miliardi per le transizione green, con regole che favoriscono il “buy american”. Dobbiamo rispondere nello stesso modo. Questo ci consentirà poi di creare un’area di libero scambio euro-atlantica, facilitare il rientro delle aziende sul territorio nazionale, e contrastare la sfida sistemica della Cina”

OttolinaTV

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Ursula von der Leyen al Forum di Davos:

"Abbiamo imposto le sanzioni più dure della storia, lasciando l'economia russa in una recessione decennale e la sua industria priva di tecnologia moderna e critica. Questi crimini della Russia non rimarranno impuniti".

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La TV polacca ha già annesso le regioni occidentali dell'Ucraina...

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Il presidente russo Putin:

"Il complesso militare-industriale ha acquisito un notevole slancio nell'ultimo anno e continua ad aumentare la capacità. Le imprese lavorano su più turni, alcune quasi tutto il giorno".

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La vera storia del MES: retroscena del golpe finanziario del 2011

IL MES, L’INSANABILE FRATTURA NELLA MAGGIORANZA

Il Mes è ormai diventato terreno di scontro politico tra le opposizioni, nettamente contrarie all’utilizzo, e la maggioranza dilaniata nella lotta intestina tra PD/Italia Viva (favorevoli) e Movimento 5 Stelle. Lo scontro in seno alla maggioranza fa vacillare pesantemente il Governo, Conte non regge la pressione e attacca l’opposizione nella speranza che lo scontro possa lenire la grave frattura della compagine governativa. La compagine di ultras europeisti si scontra con l’ala populista della maggioranza, che è quella che può mandare a casa Conte.

Lo scontro è degenerato nelle accuse insensate, come quella che il MES sarebbe stato votato dal centrodestra nel 2011. Le cose non sono andate affatto così, cercheremo di ricostruirle per metterle a disposizione di chi vuole uscire dal lockdown della ragione.

LA CRISI DEI SUBPRIME ALL’ORIGINE DEL MES
Per comprendere la genesi e lo sviluppo del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), occorre necessariamente ripercorrere alcune tappe cercando di inquadrare il periodo e il contesto storico.
Alla fine del 2006 scoppia la bolla del mercato immobiliare negli Stati Uniti (crisi dei subprime) che culminerà con il fallimento della banca d’affari Lehman Brothers nell’autunno del 2008 e il successivo crollo di Wall Street, producendo a catena una grave crisi finanziaria nell’economia americana.

La recessione ha poi gradualmente assunto un carattere globale, spinta da meccanismi finanziari di contagio, e perdurante con la spirale recessiva che si è ulteriormente aggravata, in diversi Paesi europei (Europa mediterranea e altri), con la crisi del debito degli Stati sovrani europei.......

lavocedelpatriota

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elicottero che trasportava il ministro dell'Interno ucraino e altri alti funzionari del governo si è schiantato contro un asilo nella regione di Kiev.

L'elicottero caduto a Brovary, dove si trovava il capo del Ministero degli affari interni dell'Ucraina, è stato acquistato dalla Francia nel 2018, questo modello presentava una serie di problemi tecnici, scrive la pubblicazione «Страна».

Come si è scoperto, questi Eurocopter a volte perdono il rotore principale in volo...

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