🤔 L’Agcom ha infatti stabilito nuove norme che regolano le tariffe un nuovo tipo di tariffe “indicizzate”:
🔸 il regolamento approvato riguarda in realtà i rapporti tra operatori e clienti finali, stabilendo alcune regole di fondo – come l’accesso in forma chiara, semplice e comprensibile a informazioni importanti come le clausole rescissorie di un contratto, i parametri di qualità del servizio, i costi d’attivazione e quelli ricorrenti;
🔹 il regolamento va a normare anche le tariffe indicizzate all’inflazione, un nuovo tipo di contratto che adegua il prezzo in base all’indice di inflazione registrato;
🔸 ora, i contratti “indicizzati” funzionano in ambo i sensi – qualora l’inflazione calasse, infatti, calerebbe anche il costo delle tariffe;
🔹 l’utente è comunque libero di rescindere il contratto sin dal primo aumento dell’inflazione – aumento che comunque non dovrà avvenire prima di 12 mesi dall’avvio del contratto e che, dovesse superare il 5%, gli garantirà l’accesso a offerte analoghe da parte dell’operatore senza il meccanismo di adeguamento, gratuitamente.
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🔸 il regolamento approvato riguarda in realtà i rapporti tra operatori e clienti finali, stabilendo alcune regole di fondo – come l’accesso in forma chiara, semplice e comprensibile a informazioni importanti come le clausole rescissorie di un contratto, i parametri di qualità del servizio, i costi d’attivazione e quelli ricorrenti;
🔹 il regolamento va a normare anche le tariffe indicizzate all’inflazione, un nuovo tipo di contratto che adegua il prezzo in base all’indice di inflazione registrato;
🔸 ora, i contratti “indicizzati” funzionano in ambo i sensi – qualora l’inflazione calasse, infatti, calerebbe anche il costo delle tariffe;
🔹 l’utente è comunque libero di rescindere il contratto sin dal primo aumento dell’inflazione – aumento che comunque non dovrà avvenire prima di 12 mesi dall’avvio del contratto e che, dovesse superare il 5%, gli garantirà l’accesso a offerte analoghe da parte dell’operatore senza il meccanismo di adeguamento, gratuitamente.
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🦊 Utenti Firefox, gioite: il browser ora supporta più di 450 nuove estensioni, rese disponibili attraverso lo store online della piattaforma. Per accedere all’elenco completo, dovrete cliccare sul menu a tendina del browser > “Componenti aggiuntivi” > scorrere verso il basso e cliccare sul pulsante “Trova altri componenti aggiuntivi”. Tramite il nuovo ecosistema messo a disposizione degli sviluppatori, Mozilla si augura di aumentare ulteriormente il numero di estensioni per Android.
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🤖 Google starebbe progettando un nuovo assistente virtuale: chiamato “Pixie”, farà il suo debutto sui prossimi dispositivi Pixel (9 e 9 Pro), grazie al modello Gemini Nano e ai nuovi chipset che presumibilmente supporteranno le necessità di calcolo di un’IA personalizzata. L’azienda starebbe lavorando in maniera molto concitata per riuscire a portare Pixie anche sulle versioni più economiche della linea Pixel, così come sul Pixel Watch.
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📌 Tariffe adeguate all'inflazione 🤔 | Firefox lancia nuove estensioni 🦊 | Un nuovo assistente per Google 🤖
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Tag: #Operatori, #Italia, #Firefox, #Browser, #Google, #IA, #Pixie.
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🐘 Threads ha piani concreti per l'integrazione con il fediverso:
🔸 Adam Mosseri, CEO di Instagram, ha specificato che Threads pianifica un’integrazione completa e totale con ActivityPub, il protocollo su cui si basano anche altri social network del fediverso – come Mastodon;
🔹 il fediverso è una rete di piattaforme decentralizzate che sono interoperabili le une con le altre – potete saperne di più leggendo questo articolo del quotidiano Il Post;
🔸 Mosseri ha specificato che in futuro sarà possibile seguire account del fediverso non affiliati a Threads direttamente da Threads, visualizzare risposte scritte da account del fediverso a post presenti su Threads – ma, soprattutto, sarà possibile per i creatori di Threads lasciare la piattaforma per un altro social del fediverso, portandosi dietro i follower di Threads;
🔹 l'integrazione con il fediverso sarà ”graduale” e, contrariamente ai piani iniziali, si tratterà di un'opzione attiva di default per tutti gli utenti.
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🔸 Mosseri ha specificato che in futuro sarà possibile seguire account del fediverso non affiliati a Threads direttamente da Threads, visualizzare risposte scritte da account del fediverso a post presenti su Threads – ma, soprattutto, sarà possibile per i creatori di Threads lasciare la piattaforma per un altro social del fediverso, portandosi dietro i follower di Threads;
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🤖 Forse non è il caso di rivolgersi all'intelligenza artificiale per ottenere notizie precise: il centro di ricerca AlgorithmWatch ha infatti sottoposto a Bing Chat (ora ribattezzato CoPilot) una serie di domande sulle elezioni in Svizzera e in Germania, chiedendo informazioni come: elenco dei candidati, metodi di votazione e risultati elettorali. Nonostante Bing basi le proprie risposte su fonti on-line, l'intelligenza artificiale ha fornito risposte errate nel 31% dei casi, a volte inventandole concretamente.
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🥷 Buone notizie per gli amanti della privacy (e i ricercati dalla polizia): Google Maps presto permetterà di salvare localmente la cronologia delle posizioni, rendendo in questo modo impossibile per l'azienda fornire alla magistratura (quando richiesto) la cronologia delle posizioni di un dispositivo.
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📌 Threads arriverà nel fediverso 🐘 | L'IA di Bing non è affidabilissima 🤖 | Maps più discreto 🥷
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Tag: #Fediverso, #Threads, #Instagram, #AdamMosseri, #IA, #BingChat, #GoogleMaps.
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💥 Temu, il nuovo e-commerce cinese in ascesa in Europa, ha accusato Shein di “metodi mafiosi”:
🔸 in una causa appena depositata negli USA, dove Shein pianifica di quotarsi entro il 2024, Temu ha accusato il concorrente di adottare metodi intimidatori per danneggiarne i guadagni;
🔹 tra questi, c'è l'abitudine di minacciare i venditori che scelgono sia Temu che Shein per vendere i propri prodotti, il sequestro della loro merce e l'accesso a informazioni sensibili di Temu tramite i profili dei venditori stessi, opportunamente “bucati”;
🔸 non è la prima volta che le due aziende si fanno causa a vicenda: Temu aveva già accusato Shein di minacciare le aziende produttrici di merci per bloccarne gli affari, mentre Shein aveva accusato Temu di istruire gli influencer di moda affinché “raccontassero falsità” su Shein;
🔹 la causa ci racconta alcuni dati interni di Temu mai scoperti prima: ad esempio, ogni giorno vengono caricate oltre 100.000 immagini relativi a prodotti, e l'azienda riceve 170 richieste di violazione di copyright quotidianamente (il 65% dei quali provenienti da Shein).
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🔸 in una causa appena depositata negli USA, dove Shein pianifica di quotarsi entro il 2024, Temu ha accusato il concorrente di adottare metodi intimidatori per danneggiarne i guadagni;
🔹 tra questi, c'è l'abitudine di minacciare i venditori che scelgono sia Temu che Shein per vendere i propri prodotti, il sequestro della loro merce e l'accesso a informazioni sensibili di Temu tramite i profili dei venditori stessi, opportunamente “bucati”;
🔸 non è la prima volta che le due aziende si fanno causa a vicenda: Temu aveva già accusato Shein di minacciare le aziende produttrici di merci per bloccarne gli affari, mentre Shein aveva accusato Temu di istruire gli influencer di moda affinché “raccontassero falsità” su Shein;
🔹 la causa ci racconta alcuni dati interni di Temu mai scoperti prima: ad esempio, ogni giorno vengono caricate oltre 100.000 immagini relativi a prodotti, e l'azienda riceve 170 richieste di violazione di copyright quotidianamente (il 65% dei quali provenienti da Shein).
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👨🏻⚖️ Apple è stata accusata di “corruzione” da parte di Mirage & Wine Spirits dell’Illinois: secondo l'azienda, Apple si sarebbe fatta corrompere da Mastercard e VISA nella forma di tangenti in denaro, basate sulla quantità di transazioni accumulate da Apple Pay; in cambio, Apple avrebbe evitato di competere con i due servizi di pagamento, chiudendo il chip NFC dell’iPhone ad altri circuiti di pagamento ed evitando di creare una rete di POS proprietaria in concorrenza con i due colossi.
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📫 GMail renderà più semplice disiscriversi dalle newsletter più inopportune: su iOS e Android arriverà presto un pulsante di disiscrizione ben visibile, vicino al nome del mittente della newsletter, che permetterà di interrompere la ricezione delle email in un solo tap.
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📌 Temu vs Shein 💥 | Apple si faceva corrompere? 👨🏻⚖️ | GMail contro le newsletter 📫
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Tag: #Temu, #Shein, #eCommerce, #Cina, #Apple, #Mastercard, #VISA, #ApplePay, #GMail, #Newsletter.
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🤓 Iliad ci riprova, questa volta con forse più successo:
🔸 Iliad ha proposto a Vodafone una fusione, che porterebbe alla creazione del più grande operatore italiano;
🔹 l’accordo prevede la creazione di una nuova società, provvisoriamente chiamata NewCo, che vedrebbe Vodafone e Iliad co-proprietarie con il 50% delle quote;
🔸 l’accordo imposta il valore di Iliad sui 4,45 miliardi di euro, mentre Vodafone viene valutata 10,5 miliardi: per evitare che Vodafone perda di valore attraverso la fusione, viene proposta all’operatore britannico una compensazione di 6,5 miliardi di euro;
🔹 sorprendentemente, Vodafone non ha completamente chiuso le porte alla trattativa, sostenendo di star “valutando l’offerta”: d’altronde, è cosa nota che l’azienda starebbe trattando con Fastweb per la cessione della rete B2B, mentre la rete B2C dovrebbe comunque finire a Iliad.
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🔸 Iliad ha proposto a Vodafone una fusione, che porterebbe alla creazione del più grande operatore italiano;
🔹 l’accordo prevede la creazione di una nuova società, provvisoriamente chiamata NewCo, che vedrebbe Vodafone e Iliad co-proprietarie con il 50% delle quote;
🔸 l’accordo imposta il valore di Iliad sui 4,45 miliardi di euro, mentre Vodafone viene valutata 10,5 miliardi: per evitare che Vodafone perda di valore attraverso la fusione, viene proposta all’operatore britannico una compensazione di 6,5 miliardi di euro;
🔹 sorprendentemente, Vodafone non ha completamente chiuso le porte alla trattativa, sostenendo di star “valutando l’offerta”: d’altronde, è cosa nota che l’azienda starebbe trattando con Fastweb per la cessione della rete B2B, mentre la rete B2C dovrebbe comunque finire a Iliad.
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🇪🇺 Il Digital Services Act, il secondo dei due grandi regolamenti europei per la gestione delle grandi piattaforme online (l’altro è il DMA), ha fatto la sua prima vittima. X è infatti ufficialmente sotto indagine per presunte violazioni del regolamento: il social che fu un tempo Twitter non avrebbe fornito sufficienti garanzie a proposito della moderazione dei suoi contenuti, per la trasparenza delle sue pubblicità e per l’accesso ai dati per i ricercatori, tra le altre cose. In particolare, la Commissione Europea vuole verificare l'efficacia delle Community Notes, lo strumento di moderazione dei contenuti gestito direttamente dagli utenti di X.
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📵 Apple e Cina – è finita la magia? Sempre più società ed enti statali starebbero vietando ai propri dipendenti di usare gli iPhone, e di puntare su dispositivi di produzione nazionale (con Android a bordo). Apple, dal canto suo, starebbe cercando di spostare la produzione dei suoi dispositivi in India, Paese geopoliticamente più tranquillo.
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📌 Iliad vuole Vodafone 🤓 | X sotto indagine in UE 🇪🇺 | iPhone vietati in Cina, ancora 📵
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Tag: #Iliad, #Italia, #Vodafone, #Operatori, #X, #DMA, #iPhone, #Cina, #Apple.
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Tag: #Iliad, #Italia, #Vodafone, #Operatori, #X, #DMA, #iPhone, #Cina, #Apple.
🛍 Un nuovo patteggiamento per antitrust ha cambiato le carte in tavola per gli utenti Google Play:
🔸 l’azienda ha infatti patteggiato per 700 milioni di dollari una causa antitrust che vedeva coinvolto il suo store di applicazioni per Android, il Play Store;
🔹 di questi soldi, 629 milioni saranno destinati agli utenti Android (negli USA) che hanno compiuto acquisti sul Play Store, e che potrebbero aver pagato più del necessario a causa delle politiche di monetizzazione di Google, mentre 70 milioni andranno agli Stati che hanno partecipato alla causa (il resto pagherà le spese processuali);
🔸 l’accordo prevede una serie di cambiamenti significativi: il più rilevante è l’apertura a più sviluppatori dell’User Billing Choice, che consente di utilizzare il sistema di pagamento che si preferisce (opzione che abbassa del -4% le commissioni dello store) — ma anche l'obbligo di non impedire ai produttori di installare marketplace alternativi;
🔹 Google ha invece ottenuto il mantenimento del divieto, per le piattaforme ad abbonamento, di mostrare link a siti esterni dove acquistare sottoscrizioni a prezzo scontato.
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🔸 l’azienda ha infatti patteggiato per 700 milioni di dollari una causa antitrust che vedeva coinvolto il suo store di applicazioni per Android, il Play Store;
🔹 di questi soldi, 629 milioni saranno destinati agli utenti Android (negli USA) che hanno compiuto acquisti sul Play Store, e che potrebbero aver pagato più del necessario a causa delle politiche di monetizzazione di Google, mentre 70 milioni andranno agli Stati che hanno partecipato alla causa (il resto pagherà le spese processuali);
🔸 l’accordo prevede una serie di cambiamenti significativi: il più rilevante è l’apertura a più sviluppatori dell’User Billing Choice, che consente di utilizzare il sistema di pagamento che si preferisce (opzione che abbassa del -4% le commissioni dello store) — ma anche l'obbligo di non impedire ai produttori di installare marketplace alternativi;
🔹 Google ha invece ottenuto il mantenimento del divieto, per le piattaforme ad abbonamento, di mostrare link a siti esterni dove acquistare sottoscrizioni a prezzo scontato.
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