📌 Arrivano gli audiolibri su Spotify 📖 | X cancella i titoli ✖️ | Meta e SIAE, nuovo accordo 🤝
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Tag: #Spotify, #StreamingAudio, #Audiolibri, #X, #ElonMusk, #Meta, #SIAE, #Italia.
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✖️ Sembra infatti che i guadagni di X si siano ridotti al punto da rendere necessario un cambio di passo:
🔸 secondo Bloomberg, infatti, l’azienda starebbe pensando di introdurre tre abbonamenti a pagamento, al posto dell’unico esistente oggi;
🔹 questi tre abbonamenti si chiameranno “Basic”, “Standard” e “Plus” – anche se non è noto di quanto varierà il costo dell’abbonamento rispetto agli 8$/mese attuali;
🔸 oltre al prezzo, l’unica differenza sostanziale tra i tre abbonamenti è il numero di pubblicità che saranno risparmiate all’utente: l’abbonamento “Basic” manterrà invariato il numero di annunci, lo “Standard” lo ridurrà di metà mentre il “Plus” li rimuoverà completamente;
🔹 la decisione deriverebbe dalla necessità di X di fronteggiare il calo di investimenti in ambito pubblicitario, che secondo l’azienda sarebbero comunque in crescita di “cifre singole” mese dopo mese ma che stando alla nonprofit Media Matters sarebbe comunque inferiore del -90% rispetto al solito.
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🔸 secondo Bloomberg, infatti, l’azienda starebbe pensando di introdurre tre abbonamenti a pagamento, al posto dell’unico esistente oggi;
🔹 questi tre abbonamenti si chiameranno “Basic”, “Standard” e “Plus” – anche se non è noto di quanto varierà il costo dell’abbonamento rispetto agli 8$/mese attuali;
🔸 oltre al prezzo, l’unica differenza sostanziale tra i tre abbonamenti è il numero di pubblicità che saranno risparmiate all’utente: l’abbonamento “Basic” manterrà invariato il numero di annunci, lo “Standard” lo ridurrà di metà mentre il “Plus” li rimuoverà completamente;
🔹 la decisione deriverebbe dalla necessità di X di fronteggiare il calo di investimenti in ambito pubblicitario, che secondo l’azienda sarebbero comunque in crescita di “cifre singole” mese dopo mese ma che stando alla nonprofit Media Matters sarebbe comunque inferiore del -90% rispetto al solito.
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🦆 Apple avrebbe considerato di passare a DuckDuckGo quale motore di ricerca predefinito per la modalità Incognito di Safari: stando alle dichiarazioni del CEO di DuckDuckGo durante il processo per antitrust contro Google, Gabriel Weinberg, lui e Apple si sarebbero incontrati “almeno 20 volte” per discutere di questa integrazione nell’ultimo aggiornamento di iOS; tuttavia, il SVP per machine learning e strategie AI John Giannandrea si sarebbe opposto, mandando a monte il progetto, in quanto a suo parere DuckDuckGo avrebbe dovuto superare una due diligence più severa sul grado di privacy realmente offerto – DuckDuckGo si appoggerebbe ancora su Bing per certe funzionalità.
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📝 WhatsApp copierà Telegram – ancora: l’ultima beta dell’applicazione ha introdotto infatti la possibilità di fissare un messaggio all’interno di qualsiasi conversazione. Inoltre, sembra che WhatsApp stia testando una formattazione più ricca e varia dei testi, con la possibilità di creare elenchi puntati e di rispondere a specifiche porzioni di messaggi.
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📌 X introdurrà tre abbonamenti ✖️ | DuckDuckGo su Safari? 🦆 | WhatsApp copia Telegram 📝
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Tag: #X, #DuckDuckGo, #Safari, #Browser, #Privacy, #WhatsApp, #Telergam.
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📊 Gli smartphone Pixel sembrerebbero aver trovato una loro nicchia, piuttosto confortevole:
🔸 stando a Francisco Jeronimo, VP di IDC, i dispositivi di Google hanno venduto finora 40 milioni di unità;
🔹 i numeri sono ovviamente ancora molto bassi – basti pensare che Apple venderà oltre 200 milioni di smartphone, solamente quest’anno – ma è il tasso di crescita a incoraggiare Google a proseguire con la loro produzione;
🔸 se infatti nel 2018 l’azienda aveva venduto solamente 4 milioni di Pixel, nel 2019 le vendite erano quasi raddoppiate a 7,2 milioni, per raggiungere i 30 milioni complessivi nel 2022, appena prima del lancio del Pixel 7;
🔹 ed è proprio il penultimo Top di Gamma di Google ad aver eccitato i consumatori, dato che solamente negli ultimi 12 mesi i Pixel hanno venduto 10 milioni di unità – il dato migliore mai registrato.
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🔸 stando a Francisco Jeronimo, VP di IDC, i dispositivi di Google hanno venduto finora 40 milioni di unità;
🔹 i numeri sono ovviamente ancora molto bassi – basti pensare che Apple venderà oltre 200 milioni di smartphone, solamente quest’anno – ma è il tasso di crescita a incoraggiare Google a proseguire con la loro produzione;
🔸 se infatti nel 2018 l’azienda aveva venduto solamente 4 milioni di Pixel, nel 2019 le vendite erano quasi raddoppiate a 7,2 milioni, per raggiungere i 30 milioni complessivi nel 2022, appena prima del lancio del Pixel 7;
🔹 ed è proprio il penultimo Top di Gamma di Google ad aver eccitato i consumatori, dato che solamente negli ultimi 12 mesi i Pixel hanno venduto 10 milioni di unità – il dato migliore mai registrato.
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🫣 Vi abbiamo parlato dei malware che si annidano all’interno dei TV Box Android prodotti in Cina: sembra che il problema sia ben più grande di quanto inizialmente pensato. L’azienda Humanity Security ha scoperto due differenti tipologie di backdoor, chiamate BadBox e Peachpit, che potenzialmente coinvolgono fino a 200 modelli di Android TV Box e 39 applicazioni Android e iOS e che sostanzialmente costringono i dispositivi colpiti in uno schema di truffe pubblicitarie – oltre a mettere a rischio tutti i dati personali coinvolti. Mentre le app Android coinvolte sono già state espulse dal Play Store, i modelli infetti sono ancora in circolazione.
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✖️ X potrebbe avere un nuovo problema di disinformazione: molti utenti hanno segnalato la presenza di un nuovo formato di pubblicità, composta solamente da un’immagine e da una didascalia di riferimento (senza indicazioni sul fatto che sia una pubblicità o dell’azienda che ne ha fatto acquisto); sembra poi impossibile bloccare o nascondere questi annunci.
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📌 I Pixel vendono molto 📊 | TV Box con malware incluso 🫣 | X e il baiting ✖️
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⏸ PAUSE
Torna #PAUSE, la nostra rubrica che incoraggia la discussione su temi di attualità tecnologica!
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Sapreste gestire un ristorante solo perché andate a mangiare fuori tutti i sabati? Elon Musk forse pensava che sarebbe stato più semplice mantenere Twitter, il social su cui ha costruito la sua figura di controverso innovatore: a un anno dalla turbolenta acquisizione, Twitter/X è infatti un social in profonda crisi.
D'identità, prima di tutto: scomparso ogni elemento caratteristico (i colori, il logo, persino il nome delle singole funzioni, come i "tweet"), si fatica a riconoscere in "X" le tracce di un passato precedente. Controversie legali e scandali hanno forse compromesso per sempre l'immagine della gestione-Musk, che fatica a riportare investitori e utenti su una barca che, come la nave di Teseo, non è assolutamente più quella di prima.
Non che Twitter godesse di ottima salute, prima di Musk: dopo aver cacciato senza tanti complimenti Jack Dorsey, il CdA di Twitter aveva affidato le redini dell'azienda a Parag Agrawal, che si era limitato a mantenere il social su una linea di mediocre continuità nell'attesa di un "cavaliere bianco".
Ora X tenta di risollevarsi puntando sui servizi: dal live-streaming ai pagamenti, pensate che trasformare X in una "super-app" risolverà i suoi problemi? 🤔
D'identità, prima di tutto: scomparso ogni elemento caratteristico (i colori, il logo, persino il nome delle singole funzioni, come i "tweet"), si fatica a riconoscere in "X" le tracce di un passato precedente. Controversie legali e scandali hanno forse compromesso per sempre l'immagine della gestione-Musk, che fatica a riportare investitori e utenti su una barca che, come la nave di Teseo, non è assolutamente più quella di prima.
Non che Twitter godesse di ottima salute, prima di Musk: dopo aver cacciato senza tanti complimenti Jack Dorsey, il CdA di Twitter aveva affidato le redini dell'azienda a Parag Agrawal, che si era limitato a mantenere il social su una linea di mediocre continuità nell'attesa di un "cavaliere bianco".
Ora X tenta di risollevarsi puntando sui servizi: dal live-streaming ai pagamenti, pensate che trasformare X in una "super-app" risolverà i suoi problemi? 🤔
📈 I dati diffusi dall’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano riportano infatti una stabile crescita dei pagamenti digitali:
🔸 nel primo semestre del 2023 infatti si registra un aumento a 12,2 miliardi di euro del giro d’affari registrato dai pagamenti via smartphone e indossabili, in crescita del +97% rispetto all’anno scorso;
🔹 cresce anche il numero di transazioni: 450 milioni, in aumento del +108%;
🔸 in generale, i pagamenti digitali (compresi quelli via carta) hanno raggiunto i 203 miliardi di euro nei primi sei mesi del 2023 (+13%), per arrivare a 425-440 miliardi di euro previsti per la fine dell’anno – segnando un primo pareggio dei pagamenti digitali con quelli effettuati via contante;
🔹 non si registra poi in Italia un aumento dell’insoluto dei pagamenti “buy now, pay later” (ossia, a rate) nati con la popolarità di servizi come Klarna o Scalapay: sembra che i suoi utenti siano ancora più spinti dalla curiosità, che da uno stato di necessità.
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🔸 nel primo semestre del 2023 infatti si registra un aumento a 12,2 miliardi di euro del giro d’affari registrato dai pagamenti via smartphone e indossabili, in crescita del +97% rispetto all’anno scorso;
🔹 cresce anche il numero di transazioni: 450 milioni, in aumento del +108%;
🔸 in generale, i pagamenti digitali (compresi quelli via carta) hanno raggiunto i 203 miliardi di euro nei primi sei mesi del 2023 (+13%), per arrivare a 425-440 miliardi di euro previsti per la fine dell’anno – segnando un primo pareggio dei pagamenti digitali con quelli effettuati via contante;
🔹 non si registra poi in Italia un aumento dell’insoluto dei pagamenti “buy now, pay later” (ossia, a rate) nati con la popolarità di servizi come Klarna o Scalapay: sembra che i suoi utenti siano ancora più spinti dalla curiosità, che da uno stato di necessità.
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🥷 Il network di stalkerware noto come Oopsy, nato sui resti di una più grande rete di app di monitoraggio remoto nota come Spyhide, è stato neutralizzato dal servizio di hosting web Hetzer. Oopsy era uno stalkerware, ossia un’app utilizzata per lo spionaggio da remoto e non consensuale di smartphone – un tipo di spyware noto anche come “spouseware”, in quanto utilizzata da mariti gelosi e possessivi per spiare le mogli sospettate di tradimento. Oopsy, installato su oltre 60.000 dispositivi, utilizzava la rete backend di Spyhide, neutralizzato qualche tempo fa in seguito a un hackeraggio “positivo” che aveva esposto gli utenti che ne traevano profitto.
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🙅🏻♂️ Google non produrrà mai una versione economica (o low budget) degli smartphone Pixel: l’azienda sostiene infatti che un dispositivo a basso prezzo comporterebbe troppi compromessi in materia di funzionalità, specialmente per un dispositivo nato per mostrare le capacità dei servizi più innovativi dell’azienda.
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📌 Crescono i pagamenti via smartphone 📈 | Noto spyware messo a tacere 🥷 | Niente Pixel Phone economico 🙅🏻♂️
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Tag: #Smartphone, #Pagamenti, #Statistiche, #Italia, #Spyware, #Privacy, #PixelPhone, #Google.
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Tag: #Smartphone, #Pagamenti, #Statistiche, #Italia, #Spyware, #Privacy, #PixelPhone, #Google.
🤑 Chris Messina, tech evangelist, ha diffuso su Threads i dettagli del nuovo piano di Spotify:
🔸 come confermato dalle indiscrezioni iniziali, si chiamerà “Supremium” – il logo dovrebbe essere o quantomeno assomigliare a quello che vedete in foto;
🔹 il costo sarà di 19,99$/mese, che in Italia si tradurrà in 19,99€/mese;
🔸 l’abbonamento includerà ovviamente l’audio lossless a 24-bit, che tuttavia sarà una delle tante funzionalità e non la principale – sembra che infatti Spotify abbia deciso di abbandonare il brand “Spotify HiFi”;
🔹 probabilmente l’azienda ha ritenuto che la sola qualità lossless non fosse sufficiente a giustificare un simile prezzo: ecco allora incluse playlist generate via IA, possibilità di selezionare le canzoni in base al BPM, genere, mood e vibe, una funzione chiamata “Your sound capsule” e molto altro.
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🔸 come confermato dalle indiscrezioni iniziali, si chiamerà “Supremium” – il logo dovrebbe essere o quantomeno assomigliare a quello che vedete in foto;
🔹 il costo sarà di 19,99$/mese, che in Italia si tradurrà in 19,99€/mese;
🔸 l’abbonamento includerà ovviamente l’audio lossless a 24-bit, che tuttavia sarà una delle tante funzionalità e non la principale – sembra che infatti Spotify abbia deciso di abbandonare il brand “Spotify HiFi”;
🔹 probabilmente l’azienda ha ritenuto che la sola qualità lossless non fosse sufficiente a giustificare un simile prezzo: ecco allora incluse playlist generate via IA, possibilità di selezionare le canzoni in base al BPM, genere, mood e vibe, una funzione chiamata “Your sound capsule” e molto altro.
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🤖 Amazon continua a essere inondata da libri scritti con l’ausilio o completamente generati dall’intelligenza artificiale. Autori e case editrici lamentano infatti che le pagine di ricerca della piattaforma siano inondate di testi palesemente creati con l’ausilio di strumenti di IA generativa, dallo scarso o nullo valore culturale e creati esclusivamente per trarre in inganno gli ignari compratori (o Amazon stessa). Alcuni testi sono infatti inclusi nel programma Amazon Kindle Unlimited, e poi “sfogliati” da bot che lasciano anche false recensioni positive: a ogni lettura Amazon corrisponde una commissione all’autore, generando un circolo vizioso.
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