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💊 Nelle scorse ore infatti i governi di tutto il mondo hanno preso importanti decisioni nel merito delle applicazioni utilizzate per tracciare i contagi da COVID-19:
🇦🇺 il governo australiano, ad esempio, ha già lanciato la sua applicazione ufficiale: chiamata COVIDSafe, utilizza il Bluetooth per inviare “strette di mano digitali” ad ogni smartphone con il quale venga a contatto nel raggio di 5 piedi. L’app possiede già oltre un milione di download, ma è stato criticato il suo approccio alla privacy;
🇩🇪 in un sorprendente cambio di direzione, il governo tedesco ha invece annunciato che abbandonerà il progetto di una struttura centralizzata per il tracciamento dei contagi adottando invece un sistema di analisi dei dati decentralizzato, simile a quello suggerito da Apple e Google;
🇮🇱 la corte costituzionale israeliana ha invece sospeso l’utilizzo delle tecnologie di tracciamento nel Paese, sostenendo che sia necessario provvedere ad una legislazione adeguata qualora le autorità vogliano continuare a monitorare i telefoni degli utenti affetti da coronavirus senza il loro permesso (si dice che la tecnologia utilizzata sia di natura militare);
🔇 WhatsApp sembrerebbe invece essere riuscita a limitare la diffusione delle fake news sulla propria piattaforma: in seguito all’implementazione di alcune restrizioni, il fenomeno di inoltro di messaggi molto popolari” - solitamente catene o messaggi contenenti fake news - è calato del -70%;
☎️ chiamate WhatsApp con più di otto partecipanti? Non (sembra che) succederà: l’app ha infatti avviato l’implementazione di un collegamento diretto con Messenger Rooms, la nuova suite di videochat di Messenger, all’interno della schermata degli allegati.

🇪🇺 Le autorità tedesche hanno accusato l’Ireland Privacy Commissioner (autorità europea responsabile della privacy) di non essere sufficientemente efficiente nei processi contro quei giganti del web che negli scorsi anni hanno violato il GDPR, non avendo infatti ancora comminato alcuna multa dall’entrata in vigore del regolamento. L’accusa (implicita) è che il governo irlandese sia “compiacente nei confronti delle multinazionali americane, che grazie ad una tassazione molto agevolata contribuiscono di molto alle entrate del governo locale. L’IPC ha risposto lamentando la scarsezza dei fondi a sua disposizione - e sulla stessa onda si pone il browser sicuro Brave, il quale ha chiesto alla Commissione UE di aprire una procedura di infrazione contro gli stati dell’UE, colpevoli di aver privato i rispettivi garanti nazionali della privacy delle risorse necessarie per operare con autonomia e libertà.

🇨🇳 Continua l’azione di censura da parte delle autorità cinesi: la polizia cinese ha arrestato cinque ex-dipendenti di Huawei che, nel 2018, avevano sostenuto in una chat su WeChat di possedere le prove che Huawei avesse effettivamente venduto tecnologie all’Iran, violando così l’embargo statunitense (fatto che ha portato all’espulsione di Huawei dagli Stati Uniti nel 2019). Sembra che sia stata proprio Huawei a denunciare i cinque alle autorità governative, grazie ad un’attività di monitoraggio delle conversazioni che in Cina è prassi comune.

Tag: #Coronavirus, #Salute, #Germania, #Australia, #Israele, #Privacy, #WhatsApp, #Videochiamate, #GDPR, #UE, #Brave, #Huawei, #Cina.

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🏦 Non in Italia - ovviamente - bensì in Brasile: da oggi tutti gli abitanti del Paese sudamericano potranno inviare e ricevere denaro, acquistare beni e servizi all’interno dell’app di chat senza pagare alcuna commissione (mentre le aziende dovranno accettare una trattenuta del 3,9% su ogni entrata). WhatsApp Pay supporta carte di credito o debito Visa e Mastercard, così come altre carte delle banche Nubank, Banco do Brasil e Sicredit; il nome esatto non è però “WhatsApp Pay”: la suite di pagamento utilizzata dall’applicazione è infatti Facebook Pay, servizio implementabile su tutte le app dell’azienda (compresi Instagram e Messenger). Annunci fatti da rappresentanti di Facebook nelle ultime ore hanno poi lasciato intendere che non dovrebbe passare molto tempo prima che WhatsApp Pay arrivi anche in Occidente (Inghilterra, Stati Uniti ma non solo).

🛰 La Cina avrà il suo servizio GPS: è stato infatti appena lanciato l’ultimo satellite dellaBeidou network”, progetto nato negli anni ‘90 e costato oltre 10 miliardi di dollari, pensato per rendere la Cina indipendente dal Global Positioning System di origine americana. Beidou sarà così composto di una flotta di 35 satelliti (contro i 31 del sistema statunitense), sufficienti per identificare un dispositivo localizzato sul territorio cinese con un margine di errore di 10 centimetri, minore rispetto a quello della propria controparte americana (pari a 30cm). Simili tentativi sono stati portati avanti in Europa con la rete Galileo (non ancora del tutto attiva), ma con intenti molto meno bellicosi - tanto più che la FCC americana ha acconsentito qualche mese fa l’accesso, da parte dei cellulari statunitensi, alla rete Galileo in caso di necessità.

🇦🇺 Facebook non pagherà gli editori australiani: il social ha sostenuto che piuttosto che condividere i guadagni pubblicitari con gli editori, si risolverebbe a chiudere la sezioneNotizie” dell’app, dove si svolgono solo una piccola parte delle attività svolte dai suoi utenti. Si tratta solo dell’ultimo scontro tra editori e piattaforme digitali, che una recente legge australiana vorrebbe costringere a firmare uncodice di condotta” che, tra le altre cose, prevede la condivisione dei guadagni provenienti dalle notizie pubblicate sulla piattaforma.

Tag: #WhatsApp, #WhatsAppPay, #Brasile, #Cina, #GPS, #Facebook, #Australia, #Editori.

💬 Come scrivo un commento?
🇦🇺 Google si è infatti rivolto agli utenti e ai piccoli creatori di contenuti residenti in Australia, invitandoli a protestare contro la legge che il governo, in collaborazione con l’autorità antitrust del Paese (Australia’s Competition and Consumer Commission, nota anche come ACCC), intende lanciare per costringere Google a pagare una quota alle società editrici locali. Secondo Google, la legge garantirebbe dei vantaggi competitivi ingiusti ai media tradizionali a danno dei nuovi creatori di contenuti: permetterebbe loro di conoscere più nel dettaglio il funzionamento degli algoritmi di Google e YouTube, e metterebbe a rischio l’usufruizione di YouTube in quanto servizio gratuito. Inoltre, Google sostiene di “pagare già milioni di dollari [ai siti d’informazione] e di inviare loro milioni di click gratuiti ogni anno”. Secondo la ACCC, le accuse di Google contengono molta “disinformazione”.

🇮🇳 Notizie peggiori provengono dall’India: un report del Wall Street Journal segnala che Facebook avrebbe volutamente tollerato violazioni dei termini di servizio del social network da parte di membri del partito di governo indiano per evitare ripercussioni sulle proprie attività. Il responsabile di questa strategia di “apeasement” sarebbe il manager deputato alla gestione della policy del social in India, Ankhi Das; egli avrebbe invitato i moderatori di Facebook India a non intervenire nei confronti di post dai contenuti intolleranti e/o razzisti espressi da uno dei leader del partito di governo, il Partito del Popolo Indiano (BJP). Inoltre avrebbe anche evitato di rendere pubblica l’azione di moderazione contro alcune pagine gestite sempre dal BJP. Non è dato sapere se si sia trattata di un’iniziativa autonoma o corrispondente ad una direttiva generale.

👀 Addio TikTok, benvenuto Triller? Con il social network in vendita e il suo futuro a rischio anche negli USA, il presidente Donald Trump sembra non aver perso tempo: il candidato del Partito Repubblicano alle prossime presidenziali ha infatti aperto un account nell’app-clone di TikTok, chiamata Triller (di rigorosa origine nordamericana), macinando già oltre un milione di visualizzazioni ai suoi tre video (nonostante l’account possieda solo 5.000 follower).

Tag: #Google, #Australia, #Media, #Facebook, #India, #DonaldTrump, #Triller, #TrumpVsTikTok.

💬 Come scrivo un commento?
⚔️ Google ha minacciato di rimuovere il motore di ricerca dal Paese qualora fosse costretto a pagare per visualizzare link e snippet alle notizie dei quotidiani australiani. Secondo la legge che regola i rapporti tra editoria e piattaforme online, Google dovrebbe infatti indennizzare i quotidiani locali di una cifra compresa tra i 465 e i 775 milioni di dollari all'anno, oltre ad avvertirli con due settimane di anticipo di ogni cambiamento effettuato all'algoritmo di ricerca di Google e YouTube. Molte voci si sono levate contro il provvedimento: non solo Google, che teme si crei una situazione di vantaggio indebito per i siti di quotidiani, ma anche Facebook e il co-fondatore del World Wide Web Sir Tim Berners Lee, per il quale la legge - richiedendo un pagamento per la visualizzazione di un link - rischia di rompere uno dei fondamentali principi di Internet.

🆕 Dato l’aumento di popolarità che ha conosciuto in questi giorni, Signal ha deciso di espandere le proprie funzionalità avvicinandosi così alle app di messaggistica più usate in termini di facilità d’uso; tra questi:
🖼 sfondi per le conversazioni: Signal ora permette di personalizzare lo sfondo in uso per ogni chat - sono disponibili 12 wallpaper colorati e 9 a colore gradiente, ma è anche possibile scegliere una foto dal proprio smartphone;
📜 Bio: è possibile allegare una breve biografia al proprio profilo, similmente a WhatsApp e Telegram. Le Bio precedenti vengono memorizzate dall’app;
🕺 sticker animati: il nuovo update introduce un nuovo set incentrato sulle emozioni più varie, le cui animazioni continuano all’infinito.
L’aggiornamento è stato diffuso per ora nella versione beta dell’app, scaricabile da QUI.

🐦 Bluesky, la piattaforma decentralizzata in sviluppo da anni presso Twitter, non è morto e ha rilasciato il suo primo aggiornamento dal 2019 - un documento che disamina tutte le piattaforme social di questo genere in circolazione. Dal report si intuiscono le preoccupazioni di Twitter (la scarsa profittabilità delle piattaforme decentralizzate) così come il calibro di chi vi sta lavorando (tra tutti, alcuni ex-sviluppatori del social Mastodon).

Tag: #Google, #Australia, #TimBernersLee, #Facebook, #Editori, #Signal, #Messaggistica, #Twitter, #Bluesky.

💬 Come scrivo un commento?
📈 Signal non è l'unica applicazione ad aver approfittato della controversia nata in seguito alla pubblicazione della nuova informativa sulla privacy di WhatsApp. Telegram ha infatti accumulato un numero enorme di nuovi download: secondo Sensor Tower, nel mese di gennaio 2021 Telegram è stata l’app più scaricata in assoluto (esclusi i giochi), raggiungendo il primo posto sul Play Store e conquistando la quinta posizione sull’App Store. In particolare, India (+25%) e Indonesia (+10%) sono i Paesi dove l’aumento di download è stato più significativo; l’India in particolare ospita la più grande comunità di utenti WhatsApp, e non deve sorprendere che molti abbiano deciso di trasferirisi su Telegram - tanto più che l’app ha introdotto una funzionalità per spostare le conversazioni WhatsApp sulla propria piattaforma.

📛 Tramite l'approvazione della delibera 10/11/CONS, l'Agcom ha messo una pietra sopra su tutte quelle promozioni truffaldine che, attraverso metodi illegali (o ai limiti della legalità) per l'estrapolazione del consenso, costavano alle malcapitate vittime anche decine di euro al mese (per un giro d’affari di 800 milioni di euro all’anno). Su tutte le SIM di nuova attivazione infatti sarà attivo il blocco dei servizi a pagamento, con l'esclusione dei servizi di beneficenza, mobile ticketing, televoto, bancari e postali; sono state poi rafforzate le modalità di documentazione del consenso dell'utente, al quale sarà richiesto l’inserimento manuale del proprio numero di telefono e di una password temporanea per l’attivazione di qualunque servizio a pagamento. Nonostante la bontà delle nuove misure, il Codacons ha chiesto che vengano applicate a tutte le SIM.

🗞 Google ha attivato in Australia il News Showcase, la piattaforma dove gli editori di quotidiani vengono remunerati per la visualizzazione dei propri articoli: il lancio ha anche un significato polemico, volendo Google dimostrare al governo australiano che non è necessario un intervento governativo perché piattaforme online e giornali dirimano le proprie controversie (potete trovare QUI maggiori informazioni in merito).

Tag: #Telegram, #Classifiche, #WhatsApp, #Operatori, #Agcom, #Google, #Australia, #Quotidiani.

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🇦🇺 Di fronte all’approvazione di una discussa legge che imporrà alle piattaforme online di pagare gli editori per la visualizzazione dei link ai loro siti web, Facebook ha risposto con una forma di ostruzionismo totale. Sulla versione australiana di Facebook è stata infatti vietata la diffusione di qualsiasi link a media e siti d’informazione, sia di testate nazionali che internazionali. Una scelta diversa da quella operata da Google: nonostante avesse inizialmente minacciato di ritirare il motore di ricerca dal territorio australiano, oggi Google preferisce la strada della collaborazione. La Rupert Murdoch News Corp. entrerà infatti a fare parte di Google News Showcase, un contenitore di notizie finanziato da Google che promuoverà, tra le altre cose, il video-giornalismo (tramite YouTube) e l’audio-giornalismo.

💰 Credete che Nothing, la startup di Carl Pei (co-fondatore ed ex-CEO di OnePlus), sarà un successo? Allora potreste prendere in considerazione l’idea di partecipare al primo round di finanziamento dell’azienda che si terrà attraverso la piattaforma di equity crowdfunding Crowdcube nelle prossime settimane. Nothing ha infatti aperto sul suo sito web le candidature alla sessione di vendita di 1,5 milioni di dollari di azioni della compagnia: una volta completata la registrazione, bisognerà accedere al sito di Crowdcube e registrarsi per avere così accesso, quando il round verrà aperto, alle proposte di finanziamento. Nothing ha solo due avvertimenti per chi deciderà di partecipare: chi prima arriva, meglio alloggia (la registrazione non è infatti vincolante) e che le startup possono anche fallire - dunque potreste non ricevere mai indietro il vostro investimento.

🔐 Telegram ha risolto 13 vulnerabilità legate agli sticker animati dietro la segnalazione di un laboratorio di ricerca italiano: nonostante l’exploit fosse estremamente complesso da attuare, sarebbe stato comunque possibile, da parte di un hacker esperto, sfruttare gli sticker animati per infettare il dispositivo di un ignaro utente.

Tag: #Facebook, #Australia, #Giornali, #Google, #GoogleShowcase, #Nothing, #CarlPei, #Telegram, #Sicurezza.

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🎶 Spotify ha infatti annunciato tante novità che coinvolgeranno il futuro dell’applicazione nel corso dell’evento virtuale Stream On. A partire dal mercato musicale: Spotify introdurrà entro la fine dell’anno un abbonamento per audiofili, denominato “Spotify HiFi”, capace di fornire un’esperienza di riproduzione simile a quella sperimentabile su CD. Il costo dell’abbonamento sarà superiore a quello dell’attuale piano Premium, ma si presume non supererà il prezzo di sottoscrizioni analoghe offerte dai concorrenti - come Tidal, il cui piano HiFi costa 19,99€/mese. Spotify rivoluzionerà poi l’interfaccia di navigazione della libreria musicale, includendo le ultime playlist, podcast, album e artisti riprodotti all’interno di un’unica schermata. Il servizio verrà inoltre espanso in 80 nuovi Paesi, soprattutto in Africa e America Latina.

🎙 Il grosso degli annunci riguarda però i podcast, un mercato sul quale Spotify sta investendo molti soldi. Ecco allora che arriverà, nei prossimi mesi la serie Batman Unburied, sull’omonimo supererore DC; il podcast “Born in the USA” prodotto da Barack Obama e Bruce Springsteen; nonché altre serie (dal tema ancora indefinito) prodotte da AGBO, compagnia fondata e diretta dai fratelli Russo, autori dei film Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Verrà poi approfondito l’uso dell’intelligenza artificiale nelle schermate di ricerca di nuovi prodotti audio, mentre giornali e blog potranno approfittare di un nuovo tool che convertirà automaticamente i propri articoli in podcast. Presto i podcast saranno poi più “interattivi”: oltre ai video-podcast, gli autori potranno aggiungere ai propri contenuti dei sondaggi e delle sessioni di domanda-risposta in diretta.

🇦🇺 Crisi rientrata in Australia: Facebook ha infatti eliminato il ban imposto qualche giorno fa sui siti di notizie provocato dalla possibile approvazione di controversa legge sui rapporti di retribuzione tra piattaforme online ed editori; il governo australiano ha infatti accolto diversi emendamenti al disegno di legge che rispondono alle richieste e alle perplessità avanzate da Facebook.

Tag: #Spotify, #Musica, #StreamingMusicale, #Podcast, #Facebook, #Australia, #Giornali.

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🎙 Facebook accelera sullo sviluppo della sua versione di Clubhouse: stando allo sviluppatore Antonio Poluzzi, Facebook si si appoggerà alle “Messenger Rooms”, stanze virtuali per conversazioni private con un massimo di 50 ospiti. Verrà infatti aggiunta una versione “Live” delle Stanze di Messenger che potranno essere quindi utilizzate per comunicare con chiunque, senza limite di partecipanti, in un modo molto simile a Clubhouse. (via @appelmoladg)

Tag: #OnePlus, #Smartwatch, #WearOS, #GoogleNewsShowcase, #Giornali, #Google, #Australia, #Clubhouse, #Messenger.

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Tag: #5G, #Italia, #Statistiche, #Cina, #Censura, #Samsung, #Australia.
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